Pradiei» messi in cassaforte I • ICAT1A RIZZARM ROMENO^-1 Pradiei sono in cassaforte. «È una decisione coraggiosa, non facile, che rallegra alcuni e scontenta altri. Non è un'azione contro qualcuno, ma una scelta in favore di tutta la comunità». Giovedì sera il sindaco Lorenzo Widmann ha parlato di fronte ad un'assemblea insolitamente numerosa: ben una quarantina di persone, infatti, ha assistito alla seduta del consiglio comunale di Romeno. A suscitare tanto interesse è stata la prima adozione della variante al Prg per la tutela delle aree agricole di particolare pregio paesaggistico ed ambientale. Con il sì della maggioranza e il voto contrario della minoranza, è stata vincolata una porzione di territorio pari a 98 ettari, corrispondenti al 26% dell'area agricola primaria esistente a Romeno. D'ora in poi nei terreni agricoli di pregio vige il divieto di edificare, fare agricoltura intensiva, • usare reti antigrandine e realizzare palificate di qualsiasi tipo e materiale; è inoltre vietato allestire serre e tunnel (né permanenti né stagionali), discariche, cave o depositi di terre e rocce. I divieti non si applicano alle colture e alle infrastrutture già in atto. Le aree salvaguardate corrispondono ai «Pradiei», le praterie che caratterizzano il paesaggio dell'alta valle. Nella zona di Romeno i terreni sottoposti a tutela si trovano lungo la pista ciclabile, nei pressi della località dove sorgerà un parco per famiglie, mentre a Salter risulta vincolato il territorio a nord della strada che sale da Malgolo, frazione nella quale, invece, non è stata individuata alcuna superficie agricola di pregio. A detta del sindaco, si tratta di una scelta non traumatica, in quanto viene portato a compimento un percorso intrapreso da tempo: «Già il consorzio di miglioramento fondiario aveva deciso che i Pradiei venissero esclusi dalla rete irrigua. Ora bisogna agire • • allo scopo di conservare il fragile equilibrio ancora esistente tra agricoltura intensiva ed estensiva». La minoranza ha espresso preoccupazione, condivisa da buona parte del pubblico presente. «In tempi difficili, l'amministrazione va a penalizzare l'economia delle famiglie. Il valore dei terreni vincolati crollerà a un quarto», ha osservato Matteo Zucal. «Da 35 a 9 euro al metro quadro», hanno mormorato in sala. Ammettendo che «purtroppo qualcuno sarà sfavorito», il sindaco ha comunque difeso l'efficacia economica della salvaguardia paesaggistica: «Così si promuove il turismo e si difende il valore del patrimonio immobiliare. Ora dobbiamo individuare insieme un modello di sviluppo specifico per il nostro territorio». Perplessa l'esponente di minoranza Roberta Sanclri: «Sarebbe stato meglio riflettere prima sulle forme di sviluppo e poi imporre vincoli. Che alternative offriamo ai giovani? Io non credo nel turismo, abbiamo perso quel IP I tram». Ennio Zucal ha lamentato lo scarso coinvolgimento degli interessati nell'iter decisionale; a dargli man forte alcune persone in sala, tra cui Andrea Fattor e Luigi Deromedis, consiglieri del Cmf: «L'amministrazione avrebbe dovuto parlare con tutte le categorie economiche: allevatori, frutticoitori e altri operatori. Molti privati hanno investito su quei terreni, ci sono ancora mutui da pagare». Widmann ha replicato di aver consultato la popolazione e ha fatto notare che la Comunità di valle aveva suggerito di vincolare un'area ancor più estesa, «ma si è preferito fare una scelta di compromesso per mediare tra le esigenze di tutti». Tra i malumori di alcuni e la contentezza di altri, la variante approvata giovedì mette fine ad una vera e propria «corsa ai pali» scatenatasi negli ultimi giorni a Romeno. In vista dell'entrata in vigore dei divieti, infatti, molti agricoltori si erano affrettati a piantare pali nei prati.
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