Relazione Semestrale al 30.06.2014

Relazione semestrale
al 30 giugno 2014
del Fondo Comune di Investimento
Mobiliare Aperto Armonizzato
denominato
“BancoPosta Corporate 2014”
istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR
e gestito da Amundi SGR SpA
INDICE
Relazione Semestrale al 30 giugno 2014 del Fondo Comune di
Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato
BancoPosta Corporate 2014
istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR e gestito da
Amundi SGR SpA
Nota Illustrativa
Premessa
Considerazioni generali
Mercati
Prospettive
Regime di tassazione
Fondo Corporate 2014
Situazione Patrimoniale del Fondo
1
Premessa
La Relazione Semestrale del fondo BancoPosta Corporate 2014 al 30 giugno 2014 (ultimo giorno di borsa italiana aperta del I
semestre 2014) istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR (Società Promotrice) e gestito da Amundi SGR S.p.A.
(Società Gestore), è stata redatta dalla Società Gestore in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con
Regolamento dell’8 maggio 2012 e successive modifiche. La Società Gestore assume piena responsabilità sulla completezza e
sulla veridicità dei dati e delle informazioni contenute nel presente documento. La Relazione Semestrale si compone di una
Situazione Patrimoniale accompagnata da una Nota Illustrativa che fornisce, tra l’altro, indicazioni sia sulla politica di
investimento seguita nella gestione del patrimonio del fondo nel corso del semestre, sia sulle prospettive di investimento. Poste
Italiane S.p.A. Società con socio unico – Patrimonio BancoPosta, società controllante di BancoPosta Fondi S.p.A. SGR,
rappresenta il Collocatore delle quote del fondo comune di investimento illustrato nella presente Relazione Semestrale.
Considerazioni generali
Il 2014 dovrebbe mostrare un’accelerazione al 3,6% della crescita globale dal 3% dello scorso anno. L’inizio dell’anno,
tuttavia, ha visto pesare sulla crescita americana i pesanti effetti del maltempo e di altri fattori straordinari con una conseguente
sensibile contrazione del PIL USA nel primo trimestre. Sebbene sia probabile un forte rimbalzo dell’economia americana nel
secondo trimestre, tali fattori sono destinati a spostare sulla seconda parte dell’anno buona parte della crescita dell’intero 2014.
Al contempo, anche in Europa il miglioramento in atto si dovrebbe concretizzare di più nei prossimi mesi del 2014. Se buona
parte della maggiore crescita rispetto al 2013 dovrebbe giungere dai paesi avanzati, segnali positivi sono recentemente giunti
anche dalle economie emergenti. Queste ultime hanno mostrato una stabilizzazione complessiva, con un ruolo chiave svolto
ancora dall’Asia. L’inflazione globale, dal canto suo, rimane sotto controllo e se in Giappone mostra finalmente segni di
recupero, in Europa è scesa a livelli molto bassi. Anche in questo caso le economie emergenti dovrebbero mostrare un trend
relativamente stabile rispetto al 2013. Complessivamente l’inflazione globale dovrebbe aumentare di circa il 3% nel 2014, non
lontano dal 2,9% dello scorso anno. Le politiche monetarie continuano a svolgere un ruolo chiave nel sostenere la crescita e nel
contenere i rischi macroeconomici e finanziari. La FED mantiene un atteggiamento molto accomodante e sebbene stia
progressivamente riducendo l’immissione di nuova liquidità continuerà a tenere i tassi a livelli prossimi a zero nei prossimi
trimestri. La Banca del Giappone ha proseguito con una politica di costante creazione di nuova liquidità, ma è dalla BCE che
sono giunte ancore le maggiori novità: un pacchetto di nuove importanti misure di allentamento è stato annunciato nella
riunione di giugno in cui Draghi ha aperto ad eventuali nuove decisioni che potrebbero seguire, se necessario, nei prossimi
mesi. Sul versante delle politiche fiscali, non si sono registrati importanti scostamenti dai trend in atto lo scorso anno. Tra i
paesi avanzati è solo il Giappone a mantenere una politica fiscale espansiva, mentre in Europa, al margine, non è risultata più
restrittiva rispetto all’anno precedente.
Stati Uniti: Il primo trimestre, come si scriveva, ha visto un vero e proprio crollo del PIL americano, rivisto ripetutamente al
ribasso e stimato ora ad un -2,9%. Tra i fattori che spiegano questa sorprendente battuta d’arresto della crescita USA vi sono in
primis le condizioni atmosferiche straordinariamente avverse che hanno colpito gli Stati Uniti soprattutto nei mesi di gennaio e
febbraio. Oltre a queste, anche gli effetti statistici legati all’introduzione della riforma sanitaria e la sensibile riduzione delle
scorte da parte delle imprese hanno giocato un ruolo importante. Sebbene questo dato sia destinato a ridurre il potenziale di
crescita dell’economia americana per l’intero anno, non riteniamo possa mettere in dubbio il trend di recupero della crescita
statunitense. Il mercato del lavoro è infatti tornato a creare più di 200.000 nuovi posti mensili da marzo in poi, gli indici di
fiducia delle aziende si mantengono a livelli elevati e anche il settore immobiliare conferma un trend al rialzo. Le condizioni di
base permangono favorevoli ad un’accelerazione del PIL. Tra queste citiamo le seguenti: 1) la politica monetaria rimane
2
accomodante, 2) la politica fiscale è meno restrittiva rispetto allo scorso anno, 3) le famiglie hanno provveduto a ridurre il
proprio indebitamento che era salito troppo, 4) il tasso di disoccupazione continua a scendere, 5) aziende e banche sono in
buona salute e sostengono la crescita reale.
Area Euro: Il 2014 sarà l’anno dell’uscita dell’economia dell’Area Euro dalla recessione dei due anni precedenti. Alla
contrazione di -0,5% dello scorso anno, infatti, dovrebbe seguire un rimbalzo del PIL intorno all’1% nell’intero 2014. Le prime
indicazioni trimestrali sono coerenti con questo scenario di progressiva uscita dalla recessione: i primi tre mesi del 2014,
infatti, hanno visto una variazione positiva dello 0,9% del PIL, variazione cui dovrebbe seguire un movimento analogo nel
secondo trimestre. Germania e Francia stanno trainando ancora una volta il recupero macroeconomico, ma buone notizie sono
giunte recentemente anche da paesi periferici come Spagna, Portogallo e Irlanda, mentre il PIL italiano ha subito ancora una
parziale contrazione nei primi tre mesi dell’anno. Colpita dagli effetti della crisi del debito sovrano patita nel 2011 e nella
prima parte del 2012, l’Area Euro soffre un ritardo nella ripresa di qualche anno rispetto agli USA: pertanto, pur nell’ambito di
una probabile uscita dalla recessione nel 2014 è ancora prematuro attendersi anche un significativo recupero dell’occupazione e
degli aggregati creditizi nei prossimi dodici mesi. La BCE, dal canto suo e come si anticipava, ha agito con decisione per
contrastare i rischi provenienti da un’inflazione scesa a livelli molto bassi e per favorire un ritorno alla crescita degli aggregati
creditizi nei paesi più colpiti dalla crisi. Le misure messe in campo appaiono importanti e mirate e la BCE ha lasciato aperta la
possibilità di nuove manovre in caso di necessità. Complessivamente, quindi i rischi vengono più dall’inflazione troppo bassa
che non dai segnali anticipativi della crescita che si mantengono costruttivi.
UK: la Gran Bretagna ha messo a segno un rimbalzo economico rilevante nel 2013 e questo sta proseguendo anche in questi
primi mesi del 2014. La progressione della crescita negli ultimi trimestri è stata la seguente: 1,8% nel terzo trimestre e 2,7% nel
quarto del 2013 e 3% nel primo trimestre di quest’anno cui dovrebbe seguire un 3,1% nel secondo trimestre. Il tasso di
disoccupazione continua a muoversi in un trend al ribasso ed è sceso al di sotto del 7% per la prima volta dal 2009, mentre il
settore immobiliare conferma il rimbalzo dello scorso anno. L’inflazione, dal canto suo, è scesa al di sotto del 2% riducendo i
rischi che potrebbe porre alla politica monetaria espansiva. Tuttavia, anche in relazione alle recenti indicazioni degli esponenti
della banca centrale riteniamo possibile che la Banca d’Inghilterra sia la prima a muovere i tassi ufficiali al rialzo tra le
principali banche centrali dei paesi avanzati: le ultime indicazioni sembrano puntare ad un movimento sui tassi a cavallo tra la
fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.
Giappone: Il PIL giapponese ha chiuso il 2013 con una crescita dell’1,5% e dovrebbe confermare la stessa variazione anche
quest’anno. Il forte rimbalzo avvenuto nei primi tre mesi dell’anno verrà probabilmente seguito da una contrazione del PIL nel
secondo trimestre, con una conseguente maggiore volatilità dei dati trimestrali. La politica monetaria ultra espansiva e la
rinnovata flessibilità nella politica fiscale hanno già sortito importanti effetti di sostegno sull’economia del sol levante: ora le
attese si concentrano sugli effetti delle riforme che devono ancora dispiegare pienamente il loro potenziale. L’aumento
dell’IVA ha prodotto un prevedibile rimbalzo dell’inflazione ma al contempo potrebbe produrre effetti restrittivi sui consumi
dei prossimi mesi.
Cina: Dopo avere chiuso il 2013 con una crescita del 7,7%, il PIL cinese è atteso solo in parziale rallentamento quest’anno con
una stima del 7,5%. Pertanto, anche se in modesta decelerazione, l’economia cinese continuerebbe a rappresentare uno dei
principali motori di crescita economica globale, con tassi superiori a quelli di molti altri paesi emergenti e nettamente superiori
a quelli dei paesi sviluppati. Le ultime indicazioni dagli indicatori anticipativi puntano ad una stabilizzazione della crescita e
vedono una discesa dell’inflazione in area 1,8% ad aprile. Uno scenario di forte rallentamento della crescita appare poco
probabile alla luce del potenziale di risorse fiscali e monetarie che le autorità del paese possono mettere in campo.
3
Mercati
Il primo semestre 2014 si è chiuso con performance positive per tutti i principali mercati finanziari: il mondo obbligazionario,
in particolare, ha fatto segnare ritorni molto positivi a livello globale. A svettare sono stati soprattutto i comparti obbligazionari
dei paesi periferici europei che avevano sofferto maggiormente della crisi sovrana e tra questi anche i titoli del reddito fisso
italiano, sia governativi che corporate. La forte compressione degli spread di rendimento ha accompagnato altresì la buona
performance del comparto azionario italiano, il più in crescita dall’inizio dell’anno tra i listini azionari europei. Insieme ai titoli
di stato periferici anche i titoli corporate ad alto rendimento e con rating più basso nell’ambito dell’Investment Grade hanno
consegnato perfomance di tutto rilievo. In ambito azionario, ad esclusione del Giappone vera e propria star dello scorso anno,
tutti i principali listini hanno chiuso il semestre con segni positivi e nel caso di Italia e Spagna con variazioni a due cifre. Anche
i mercati emergenti sia obbligazionari che azionari, dopo una fase difficile nei primi mesi dell’anno sono tornati a recuperare
terreno nel secondo trimestre.
PRINCIPALI INDICI DI MERCATO
Azionario
Variazioni*
USA
S&P 500 Index (Dollaro USA)
Dow Jones (Dollaro USA)
Nasdaq (Dollaro USA)
6,47%
1,95%
6,11%
Europa
Eurostoxx 50 Index (Euro)
DAX Index (Euro)
CAC 40 Index (Euro)
FTSE 100 (Sterlina)
4,11%
2,94%
3,44%
0,19%
Pacifico
Nikkei (Yen)
Hang Seng Index (Dollaro HKD)
-6,93%
-0,23%
Italia
FTSE Mib (Euro)
12,21%
Obbligazionario
Variazioni**
Europa
Germania 1-3 anni (Euro)
Germania 3-5 anni (Euro)
Germania 7-10 anni (Euro)
0,43%
2,30%
6,99%
Italia
Italia 1-3 anni (Euro)
Italia 3-5 anni (Euro)
Italia 7-10 anni (Euro)
2,08%
5,85%
11,23%
Corporate Europa
1,27%
Citigroup Eurobig 1-3
3,45%
Citigroup Eurobig 3-5
8,47%
Citigroup Eurobig 7-10
* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2013 al 30 giugno 2014, (fonte Bloomberg).
**Variazioni complessive calcolate in base ai livelli degli indici di settore Citigroup, (fonte Bloomberg); gli indici obbligazionari sono
rappresentativi dell’andamento dei titoli con scadenza all’interno del segmento considerato (1-3 anni, 3-5 anni, 5-10 anni).
Sul versante dei cambi, infine, l’Euro ha chiuso contro Dollaro americano i primi sei mesi dell’anno non lontano dal livello di
partenza, sebbene dopo aver fatto registrare una certa volatilità legata soprattutto al variare delle attese di politica monetaria.
PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO CONTRO EURO
Dollaro USA/Euro
Yen/Euro
Sterlina/Euro
Variazioni*
0,81%
4,58%
4,41%
* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2013 al 30 giugno 2014 - Fonte Bloomberg “Composite London 18:00”.
4
Prospettive
Il secondo semestre dovrebbe vedere un proseguimento dei principali trend messi a segno dai mercati finanziari nei primi mesi
dell’anno. In particolare, nonostante le notevoli compressioni già messe a segno dagli spread, è probabile che la ricerca di
rendimento continui a muovere i flussi di investimento nei mercati obbligazionari. Le ultime misure della BCE ed in
particolare l’indicazione di un prolungato scenario di tassi a zero sono destinati a mantenere viva la domanda di rendimenti
assoluti e spread relativi ai bond ritenuti privi di rischio creditizio. La liquidità a disposizione dei mercati è abbondante e
favorisce anche la domanda per strumenti azionari in un mondo di valutazioni obbligazionarie ormai molto contenute. Alla
luce degli attuali rendimenti di partenza è probabile che il secondo semestre veda performance dei comparti del reddito fisso
più contenute rispetto ai primi mesi dell’anno e che i rendimenti obbligazionari americani e britannici tornino a scontare un
graduale cambio di rotta della politica monetaria di FED e Banca d’Inghilterra, normalizzandosi verso l’alto anziché verso il
basso. La BCE potrebbe decidere nuove misure e pertanto sia contenere la forza dell’Euro che sostenere ancora una volta le
prospettive dei comparti europei rispetto a quelle delle altre aree. I mercati emergenti sono tornati a stabilizzarsi sia in termini
di flussi di investimento che di prospettive macroeconomiche e pertanto potranno proseguire sulla strada dell’attuale recupero.
I rischi geopolitici rimangono all’attenzione, così come quelli macroeconomici sia legati ad un’inflazione troppo bassa che ad
un rallentamento della crescita. Tuttavia, le banche centrali vigilano e contribuiscono con le loro politiche a contenere la
volatilità e ad attenuare i rischi di stampo economico.
Regime di tassazione
Dal 1° luglio 2014, il D.L. n. 66/2014 ha elevato al 26% l’aliquota di tassazione delle rendite finanziarie e, quindi, anche dei
proventi derivanti dalla partecipazione ai fondi comuni di investimento. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito alla
sezione: http://www.bancopostafondi.it/fiscalita.shtml.
5
BANCOPOSTA CORPORATE 2014
Il fondo ha realizzato nel corso del primo semestre 2014 una performance negativa di circa il -1,84% espressa al lordo
dell’effetto fiscale; la performance dal lancio (18 gennaio 2011) è pari a circa il 4,38%. Con valuta 22 gennaio 2014 è stato
distribuito un provento (€ 0,13 per singola quota), pertanto la performance “total return”, comprensiva dell’impatto di tutti i
proventi distribuiti, è pari allo 0,61% circa nel primo semestre e pari al 12,32% circa dal lancio. In relazione allo stile di
gestione adottato, non è possibile individuare un parametro di riferimento (benchmark) rappresentativo della politica
d’investimento del fondo. L’incertezza sull’andamento dell’ economia americana e il rischio deflazione dell’Area Euro sono
stati i fattori caratterizzanti del mercato obbligazionario. La delusione sui dati macro americani ben al di sotto delle aspettative
degli investitori ha infatti innescato un ribasso dei rendimenti americani, ponendo le basi per il rally delle obbligazioni
europee, specie per quelle dei paesi periferici dell’Area Euro. Il rallentamento dell’economia americana e il progressivo ribasso
dell’inflazione, hanno convinto la banca centrale europea ad implementare una politica monetaria ultra espansiva volta a
scongiurare il pericolo deflazione, mettendo così ulteriore benzina al mercato obbligazionario. Così come previsto dalla
politica di gestione, lo stile gestionale è stato orientato al mantenimento del portafoglio costituito da titoli obbligazionari con
vita residua media prossima all’orizzonte temporale del fondo e dunque con vita decrescente con il trascorrere del tempo. Il
fondo si sta avvicinando all’orizzonte temporale di investimento previsto (31 dicembre 2014) e coerentemente con quanto
previsto dalla documentazione d’offerta successivamente al termine dell’Orizzonte temporale il fondo sarà investito in
strumenti del mercato monetario, depositi bancari e liquidità. Allo scadere di alcune emissioni societarie l’investimento verso
le obbligazioni governative è stato progressivamente aumentato. Al 30 giugno 2014 (percentuali comprensive dei ratei e
calcolate sul patrimonio netto del fondo) il fondo risultava investito al 69,27% in titoli governativi italiani, e il 27,08% in titoli
di emittenti societari e 2,8% in titoli “covered”. A fine giugno, con riferimento alla componente investita in obbligazioni
societarie e con attività a collaterale (17 emissioni su un totale di 25, ciascuna con un peso alla data inferiore al 3%), il
portafoglio è investito in emissioni del settore finanziario (circa il 11,8%),
servizi di pubblica utilità (circa il 2,4%),
telecomunicazioni (circa l’1,2%), consumi durevoli (circa il 4,7%), industriale (circa il 4,7%), consumi discrezionali (circa il
3,8%) e energetico circa il 1,3%). Con riferimento alla componente investita in obbligazioni governative (8 su un totale di 25),
il portafoglio è investito esclusivamente in titoli di Stato italiani. Il portafoglio è investito totalmente in emissioni in Euro. Da
un punto di vista del rischio, il portafoglio nel suo complesso è investito principalmente in emissioni dell’Unione Europea (di
cui ad esempio l’Italia circa il 70,6%, Francia il 8,4%, Spagna circa l’7,3%, Germania circa il 7,3%, Regno Unito circa il
2,4%,) ed in via residuale in emissioni degli Stati Uniti (circa il 3,9%). La duration del portafoglio è pari a 6 mesi circa. Il
rating medio del portafoglio al 30 giugno 2014 è pari ad BBB (secondo scala S&P), pari ad BBB il rating medio ponderato
della componente corporate; pari a BBB quello della componente governativa e pari a A il rating medio ponderato della
componente con attività a collaterale. Per quanto riguarda la suddivisione per classi di rating, il portafoglio a fine semestre
risulta esposto a titoli corporate e covered con rating pari a A+ (1.73% circa), A (5,37% circa), pari ad A- (7,12% circa), pari a
BBB+ (2,94% circa), pari a BBB (6,81% circa), pari a BBB- (6,15% circa). Alla data non sono presenti emissioni con rating
inferiore ad Investment Grade (ossia inferiore a BBB-). Il portafoglio è investito totalmente in emissioni in Euro. Il portafoglio
oggetto di investimento viene monitorato costantemente. Con riferimento al merito creditizio dei titoli presenti in portafoglio,
nel corso del periodo di riferimento sono state effettuate dalle agenzie di rating variazioni di giudizio su una serie di emittenti
in portafoglio con una valutazione finale che su tutte le emissioni interessate rimane comunque al di sopra dell’Investment
Grade. Il rating più basso presente in portafoglio è pari a BBB- (secondo scala S&P) con un peso del 6,15% circa (Alstom,
Metro AG, Repsol international finance). Le prime cinque posizioni a cui risulta esposto il portafoglio sono BTP giugno 2015
6
con un peso del 29,7% circa e rating dell’emittente pari a BBB, BOT dicembre 2014 con un peso del 11,9% circa e rating
dell’emittente pari a BBB, BTP novembre 2014 con peso pari al 11,3% circa e rating pari a BBB, CCT dicembre 2014 con
peso pari a circa il 10,5% e rating dell’mittente pari a BBB, BTP aprile 2015con peso pari al 3,4% circa e rating pari a BBB.
Nel corso del periodo di riferimento non sono state attuate strategie di copertura del rischio di credito mediante strumenti
derivati. Con riferimento alle emissioni governative, nel corso del semestre l’agenzia di rating Moody’s ha migliorato l’outlook
sull’Italia da “Negativo” a “Stabile” lo scorso 14 febbraio seguita dall’agenzia di rating Fitch lo scorso 25 aprile. La
performance “total return” del fondo nel periodo di riferimento è stata positiva. Tale andamento è riconducibile anche alla
riduzione dei tassi d’interesse - rispetto a quelli che caratterizzavano il mercato ad inizio anno – ed al conseguente aumento dei
prezzi dei titoli governativi e societari dei paesi periferici, tra cui l’Italia. E' opportuno ricordare che per questa tipologia di
fondo, con titoli in portafoglio con scadenza prossima al termine dell’orizzonte temporale del fondo (Buy and Hold), gli effetti
dei movimenti dei tassi d’interesse (effetti positivi in seguito ad una riduzione dei tassi, e viceversa) sono temporanei e
tendono comunque, a parità di altre condizioni e del livello di qualità del credito, a riassorbirsi con il trascorrere del tempo fino
ad annullarsi al termine dell’orizzonte temporale del fondo stesso. Più nello specifico, contribuiscono positivamente alla
performance sia la componente governativa sia la componente societaria, con un contributo maggiore della componente
governativa coerentemente con l’andamento dei titoli di stato italiani nel periodo; contenuto, considerato anche il peso in
portafoglio, il contributo della componente con attività a collaterale. Con riferimento alla componente societaria risultano
positivi i contributi di tutti i settori, in particolare il settore finanziario, delle pubbliche utilità e dei consumi durevoli. Tra gli
emittenti societari il maggior contributo positivo deriva nel settore finanziario da Ubi Banca; da Asm Brescia nel settore delle
pubbliche utilità e da Atlantia nel settore dei consumi durevoli.
Tabella per Tipologia di Emissione e per Paesi
Italia
Francia
Germania
Spagna
Stati Uniti
Regno
Unito
Obbligazioni societarie
Obbligazioni con collaterale
0,77%
8,38%
7,32%
4,47%
3,94%
2,43%
-
-
-
2,83%
-
-
Obbligazioni governative
69,87%
-
-
-
-
-
Peso Totale
70,64%
8,38%
7,32%
7,30%
3,94%
2,43%
Nota: Le percentuali rappresentate sono calcolate rispetto al portafoglio titoli.
Prospettive del Fondo
I titoli sono tendenzialmente detenuti fino alla loro naturale scadenza e costantemente monitorati. Per finalità di contenimento
del rischio complessivo del fondo, il gestore può effettuare sostituzioni dei titoli stessi o strategie di copertura del rischio di
credito mediante strumenti derivati. Considerando inoltre l’avvicinarsi all’orizzonte temporale di riferimento (31 dicembre
2014) verranno gestiti i flussi di cassa coerentemente con quanto previsto dalla documentazione d’offerta.
7
Elenco degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della Relazione Semestrale in ordine decrescente di controvalore
STRUMENTI FINANZIARI
Codice ISIN
BTP 3% 15/06/2015
CTZ 31/12/2014
BTP 6% 15/11/2014
CCT 01/12/2014
BTP 3% 15/04/2015
BANCO BILBAO VIZCAYA 3% 09/10/2014
VOLKSWAGEN FIN 3,375% 28/07/2014
GOLDMAN SACHS 5,125% 16/10/2014
SOCIETE GENERALE 3,75% 21/08/2014
BOT 14/11/2014
ALSTOM 4% 23/09/2014
IMPERIAL TOBACCO 7,25% 15/09/2014
METRO 5,75% 14/07/2014
ST GOBAIN 8,25% 28/07/2014
SANTANDER INTL 3,5% 12/08/2014
MORGAN STANLEY 4,5% 29/10/2014
REPSOL INTL FIN 4,625% 08/10/2014
GAS NATURAL FIN 5,25% 09/07/2014
DEUTSCHE TEL FIN 5,875% 10/09/2014
EDF 4,5% 17/07/2014
BANCA INTESA 01/10/2014
BMW FIN 4% 17/09/2014
DAIMLER 4,625% 02/09/2014
BTP 4,25% 01/02/2015
BTP 4,25% 01/08/2014
IT0004615917
IT0004890890
IT0004780380
IT0004321813
IT0004568272
ES0413211337
XS0482656005
XS0325920824
XS0446860826
IT0004969462
FR0010801761
XS0387846925
DE000A0Z2CS9
XS0409153110
XS0531257193
XS0461758830
XS0202649934
XS0436905821
DE000A0T1GC4
FR0010758888
XS0201271045
XS0451689565
DE000A1A55G9
IT0003719918
IT0003618383
Controvalore in
Euro
61.987.090
24.923.900
23.479.090
22.042.020
7.142.100
5.737.050
5.210.712
5.168.340
5.123.001
4.982.632
4.937.877
4.764.437
4.602.168
4.380.574
3.561.644
2.735.343
2.728.944
2.651.961
2.321.876
2.193.395
1.599.168
1.252.422
1.183.378
10.226
10.032
% incidenza su
attività del Fondo
29,567
11,888
11,199
10,513
3,406
2,736
2,485
2,465
2,443
2,376
2,355
2,272
2,195
2,089
1,699
1,305
1,302
1,265
1,107
1,046
0,763
0,597
0,564
0,005
0,005
Di seguito sono dettagliate (in unità di Euro) le variazioni della consistenza del patrimonio in gestione, verificatesi nel corso
del primo semestre, dovute a sottoscrizioni (incrementi) e rimborsi (decrementi).
Incrementi:
a) sottoscrizioni:
- reinvestimento cedole
Decrementi:
b) rimborsi:
- riscatti
- conversione quote verso altri fondi
9.153
-20.708.787
-294.389
Raccolta netta del periodo
-20.994.023
8
Situazione Patrimoniale al 30/06/2014
SITUAZIONE AL 30/06/2014
ATTIVITA’
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. Titoli di debito
A1.1 Titoli di Stato
A1.2 Altri
Valore
complessivo
%
tot. attività
SITUAZIONE A FINE
ESERCIZIO PRECEDENTE
Valore
complessivo
%
tot. attività
204.729.380
97,647
232.302.186
98,603
204.729.380
97,647
232.302.186
98,603
144.577.090
68,957
98.918.955
41,987
60.152.290
28,690
133.383.231
56,616
2.235.348
1,066
1.628
0,001
2.233.274
1,065
2.074
0,001
1.628
0,001
2,697,941
1,287
3.288.064
1,396
2,697.941
1,287
3.288.064
1,396
209,662,669
100,000
235.591.878
100,000
A2. Titoli di capitale
A3. Parti di O.I.C.R.
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di capitale
B3. Parti di O.I.C.R.
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA’
F1. Liquidità disponibile
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare
G. ALTRE ATTIVITA’
G1. Ratei attivi
G2. Risparmio d’imposta
G3. Altre
TOTALE ATTIVITA’
9
PASSIVITA’ E NETTO
SITUAZIONE AL 30/06/2014
SITUAZIONE A FINE ESERCIZIO
PRECEDENTE
Valore complessivo
Valore complessivo
659.851
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI
I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E
OPERAZIONI ASSIMILATE
L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati
296.833
224.863
276.555
217.057
20.278
7.806
100.886
122.934
94.112
108.511
6.774
14.423
397.719
1.007.648
VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO
209.264.950
234.584.230
NUMERO DELLE QUOTE IN CIRCOLAZIONE
40.092.916,233
44.120.201,953
5,219
5,317
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI
M1. Rimborsi richiesti e non regolati
M2. Proventi da distribuire
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA’
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
N2. Debiti d’imposta
N3. Altre
TOTALE PASSIVITA’
VALORE UNITARIO DELLE QUOTE
MOVIMENTI DELLE QUOTE NEL SEMESTRE
Quote emesse
Quote rimborsate
1.760,627
4.029.046,347
10
BancoPosta Fondi S.p.A. SGR con Socio Unico