Relazione semestrale al 30 giugno 2014 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato denominato “BancoPosta Corporate 2014” istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR e gestito da Amundi SGR SpA INDICE Relazione Semestrale al 30 giugno 2014 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato BancoPosta Corporate 2014 istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR e gestito da Amundi SGR SpA Nota Illustrativa Premessa Considerazioni generali Mercati Prospettive Regime di tassazione Fondo Corporate 2014 Situazione Patrimoniale del Fondo 1 Premessa La Relazione Semestrale del fondo BancoPosta Corporate 2014 al 30 giugno 2014 (ultimo giorno di borsa italiana aperta del I semestre 2014) istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR (Società Promotrice) e gestito da Amundi SGR S.p.A. (Società Gestore), è stata redatta dalla Società Gestore in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con Regolamento dell’8 maggio 2012 e successive modifiche. La Società Gestore assume piena responsabilità sulla completezza e sulla veridicità dei dati e delle informazioni contenute nel presente documento. La Relazione Semestrale si compone di una Situazione Patrimoniale accompagnata da una Nota Illustrativa che fornisce, tra l’altro, indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del patrimonio del fondo nel corso del semestre, sia sulle prospettive di investimento. Poste Italiane S.p.A. Società con socio unico – Patrimonio BancoPosta, società controllante di BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, rappresenta il Collocatore delle quote del fondo comune di investimento illustrato nella presente Relazione Semestrale. Considerazioni generali Il 2014 dovrebbe mostrare un’accelerazione al 3,6% della crescita globale dal 3% dello scorso anno. L’inizio dell’anno, tuttavia, ha visto pesare sulla crescita americana i pesanti effetti del maltempo e di altri fattori straordinari con una conseguente sensibile contrazione del PIL USA nel primo trimestre. Sebbene sia probabile un forte rimbalzo dell’economia americana nel secondo trimestre, tali fattori sono destinati a spostare sulla seconda parte dell’anno buona parte della crescita dell’intero 2014. Al contempo, anche in Europa il miglioramento in atto si dovrebbe concretizzare di più nei prossimi mesi del 2014. Se buona parte della maggiore crescita rispetto al 2013 dovrebbe giungere dai paesi avanzati, segnali positivi sono recentemente giunti anche dalle economie emergenti. Queste ultime hanno mostrato una stabilizzazione complessiva, con un ruolo chiave svolto ancora dall’Asia. L’inflazione globale, dal canto suo, rimane sotto controllo e se in Giappone mostra finalmente segni di recupero, in Europa è scesa a livelli molto bassi. Anche in questo caso le economie emergenti dovrebbero mostrare un trend relativamente stabile rispetto al 2013. Complessivamente l’inflazione globale dovrebbe aumentare di circa il 3% nel 2014, non lontano dal 2,9% dello scorso anno. Le politiche monetarie continuano a svolgere un ruolo chiave nel sostenere la crescita e nel contenere i rischi macroeconomici e finanziari. La FED mantiene un atteggiamento molto accomodante e sebbene stia progressivamente riducendo l’immissione di nuova liquidità continuerà a tenere i tassi a livelli prossimi a zero nei prossimi trimestri. La Banca del Giappone ha proseguito con una politica di costante creazione di nuova liquidità, ma è dalla BCE che sono giunte ancore le maggiori novità: un pacchetto di nuove importanti misure di allentamento è stato annunciato nella riunione di giugno in cui Draghi ha aperto ad eventuali nuove decisioni che potrebbero seguire, se necessario, nei prossimi mesi. Sul versante delle politiche fiscali, non si sono registrati importanti scostamenti dai trend in atto lo scorso anno. Tra i paesi avanzati è solo il Giappone a mantenere una politica fiscale espansiva, mentre in Europa, al margine, non è risultata più restrittiva rispetto all’anno precedente. Stati Uniti: Il primo trimestre, come si scriveva, ha visto un vero e proprio crollo del PIL americano, rivisto ripetutamente al ribasso e stimato ora ad un -2,9%. Tra i fattori che spiegano questa sorprendente battuta d’arresto della crescita USA vi sono in primis le condizioni atmosferiche straordinariamente avverse che hanno colpito gli Stati Uniti soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio. Oltre a queste, anche gli effetti statistici legati all’introduzione della riforma sanitaria e la sensibile riduzione delle scorte da parte delle imprese hanno giocato un ruolo importante. Sebbene questo dato sia destinato a ridurre il potenziale di crescita dell’economia americana per l’intero anno, non riteniamo possa mettere in dubbio il trend di recupero della crescita statunitense. Il mercato del lavoro è infatti tornato a creare più di 200.000 nuovi posti mensili da marzo in poi, gli indici di fiducia delle aziende si mantengono a livelli elevati e anche il settore immobiliare conferma un trend al rialzo. Le condizioni di base permangono favorevoli ad un’accelerazione del PIL. Tra queste citiamo le seguenti: 1) la politica monetaria rimane 2 accomodante, 2) la politica fiscale è meno restrittiva rispetto allo scorso anno, 3) le famiglie hanno provveduto a ridurre il proprio indebitamento che era salito troppo, 4) il tasso di disoccupazione continua a scendere, 5) aziende e banche sono in buona salute e sostengono la crescita reale. Area Euro: Il 2014 sarà l’anno dell’uscita dell’economia dell’Area Euro dalla recessione dei due anni precedenti. Alla contrazione di -0,5% dello scorso anno, infatti, dovrebbe seguire un rimbalzo del PIL intorno all’1% nell’intero 2014. Le prime indicazioni trimestrali sono coerenti con questo scenario di progressiva uscita dalla recessione: i primi tre mesi del 2014, infatti, hanno visto una variazione positiva dello 0,9% del PIL, variazione cui dovrebbe seguire un movimento analogo nel secondo trimestre. Germania e Francia stanno trainando ancora una volta il recupero macroeconomico, ma buone notizie sono giunte recentemente anche da paesi periferici come Spagna, Portogallo e Irlanda, mentre il PIL italiano ha subito ancora una parziale contrazione nei primi tre mesi dell’anno. Colpita dagli effetti della crisi del debito sovrano patita nel 2011 e nella prima parte del 2012, l’Area Euro soffre un ritardo nella ripresa di qualche anno rispetto agli USA: pertanto, pur nell’ambito di una probabile uscita dalla recessione nel 2014 è ancora prematuro attendersi anche un significativo recupero dell’occupazione e degli aggregati creditizi nei prossimi dodici mesi. La BCE, dal canto suo e come si anticipava, ha agito con decisione per contrastare i rischi provenienti da un’inflazione scesa a livelli molto bassi e per favorire un ritorno alla crescita degli aggregati creditizi nei paesi più colpiti dalla crisi. Le misure messe in campo appaiono importanti e mirate e la BCE ha lasciato aperta la possibilità di nuove manovre in caso di necessità. Complessivamente, quindi i rischi vengono più dall’inflazione troppo bassa che non dai segnali anticipativi della crescita che si mantengono costruttivi. UK: la Gran Bretagna ha messo a segno un rimbalzo economico rilevante nel 2013 e questo sta proseguendo anche in questi primi mesi del 2014. La progressione della crescita negli ultimi trimestri è stata la seguente: 1,8% nel terzo trimestre e 2,7% nel quarto del 2013 e 3% nel primo trimestre di quest’anno cui dovrebbe seguire un 3,1% nel secondo trimestre. Il tasso di disoccupazione continua a muoversi in un trend al ribasso ed è sceso al di sotto del 7% per la prima volta dal 2009, mentre il settore immobiliare conferma il rimbalzo dello scorso anno. L’inflazione, dal canto suo, è scesa al di sotto del 2% riducendo i rischi che potrebbe porre alla politica monetaria espansiva. Tuttavia, anche in relazione alle recenti indicazioni degli esponenti della banca centrale riteniamo possibile che la Banca d’Inghilterra sia la prima a muovere i tassi ufficiali al rialzo tra le principali banche centrali dei paesi avanzati: le ultime indicazioni sembrano puntare ad un movimento sui tassi a cavallo tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Giappone: Il PIL giapponese ha chiuso il 2013 con una crescita dell’1,5% e dovrebbe confermare la stessa variazione anche quest’anno. Il forte rimbalzo avvenuto nei primi tre mesi dell’anno verrà probabilmente seguito da una contrazione del PIL nel secondo trimestre, con una conseguente maggiore volatilità dei dati trimestrali. La politica monetaria ultra espansiva e la rinnovata flessibilità nella politica fiscale hanno già sortito importanti effetti di sostegno sull’economia del sol levante: ora le attese si concentrano sugli effetti delle riforme che devono ancora dispiegare pienamente il loro potenziale. L’aumento dell’IVA ha prodotto un prevedibile rimbalzo dell’inflazione ma al contempo potrebbe produrre effetti restrittivi sui consumi dei prossimi mesi. Cina: Dopo avere chiuso il 2013 con una crescita del 7,7%, il PIL cinese è atteso solo in parziale rallentamento quest’anno con una stima del 7,5%. Pertanto, anche se in modesta decelerazione, l’economia cinese continuerebbe a rappresentare uno dei principali motori di crescita economica globale, con tassi superiori a quelli di molti altri paesi emergenti e nettamente superiori a quelli dei paesi sviluppati. Le ultime indicazioni dagli indicatori anticipativi puntano ad una stabilizzazione della crescita e vedono una discesa dell’inflazione in area 1,8% ad aprile. Uno scenario di forte rallentamento della crescita appare poco probabile alla luce del potenziale di risorse fiscali e monetarie che le autorità del paese possono mettere in campo. 3 Mercati Il primo semestre 2014 si è chiuso con performance positive per tutti i principali mercati finanziari: il mondo obbligazionario, in particolare, ha fatto segnare ritorni molto positivi a livello globale. A svettare sono stati soprattutto i comparti obbligazionari dei paesi periferici europei che avevano sofferto maggiormente della crisi sovrana e tra questi anche i titoli del reddito fisso italiano, sia governativi che corporate. La forte compressione degli spread di rendimento ha accompagnato altresì la buona performance del comparto azionario italiano, il più in crescita dall’inizio dell’anno tra i listini azionari europei. Insieme ai titoli di stato periferici anche i titoli corporate ad alto rendimento e con rating più basso nell’ambito dell’Investment Grade hanno consegnato perfomance di tutto rilievo. In ambito azionario, ad esclusione del Giappone vera e propria star dello scorso anno, tutti i principali listini hanno chiuso il semestre con segni positivi e nel caso di Italia e Spagna con variazioni a due cifre. Anche i mercati emergenti sia obbligazionari che azionari, dopo una fase difficile nei primi mesi dell’anno sono tornati a recuperare terreno nel secondo trimestre. PRINCIPALI INDICI DI MERCATO Azionario Variazioni* USA S&P 500 Index (Dollaro USA) Dow Jones (Dollaro USA) Nasdaq (Dollaro USA) 6,47% 1,95% 6,11% Europa Eurostoxx 50 Index (Euro) DAX Index (Euro) CAC 40 Index (Euro) FTSE 100 (Sterlina) 4,11% 2,94% 3,44% 0,19% Pacifico Nikkei (Yen) Hang Seng Index (Dollaro HKD) -6,93% -0,23% Italia FTSE Mib (Euro) 12,21% Obbligazionario Variazioni** Europa Germania 1-3 anni (Euro) Germania 3-5 anni (Euro) Germania 7-10 anni (Euro) 0,43% 2,30% 6,99% Italia Italia 1-3 anni (Euro) Italia 3-5 anni (Euro) Italia 7-10 anni (Euro) 2,08% 5,85% 11,23% Corporate Europa 1,27% Citigroup Eurobig 1-3 3,45% Citigroup Eurobig 3-5 8,47% Citigroup Eurobig 7-10 * Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2013 al 30 giugno 2014, (fonte Bloomberg). **Variazioni complessive calcolate in base ai livelli degli indici di settore Citigroup, (fonte Bloomberg); gli indici obbligazionari sono rappresentativi dell’andamento dei titoli con scadenza all’interno del segmento considerato (1-3 anni, 3-5 anni, 5-10 anni). Sul versante dei cambi, infine, l’Euro ha chiuso contro Dollaro americano i primi sei mesi dell’anno non lontano dal livello di partenza, sebbene dopo aver fatto registrare una certa volatilità legata soprattutto al variare delle attese di politica monetaria. PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO CONTRO EURO Dollaro USA/Euro Yen/Euro Sterlina/Euro Variazioni* 0,81% 4,58% 4,41% * Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2013 al 30 giugno 2014 - Fonte Bloomberg “Composite London 18:00”. 4 Prospettive Il secondo semestre dovrebbe vedere un proseguimento dei principali trend messi a segno dai mercati finanziari nei primi mesi dell’anno. In particolare, nonostante le notevoli compressioni già messe a segno dagli spread, è probabile che la ricerca di rendimento continui a muovere i flussi di investimento nei mercati obbligazionari. Le ultime misure della BCE ed in particolare l’indicazione di un prolungato scenario di tassi a zero sono destinati a mantenere viva la domanda di rendimenti assoluti e spread relativi ai bond ritenuti privi di rischio creditizio. La liquidità a disposizione dei mercati è abbondante e favorisce anche la domanda per strumenti azionari in un mondo di valutazioni obbligazionarie ormai molto contenute. Alla luce degli attuali rendimenti di partenza è probabile che il secondo semestre veda performance dei comparti del reddito fisso più contenute rispetto ai primi mesi dell’anno e che i rendimenti obbligazionari americani e britannici tornino a scontare un graduale cambio di rotta della politica monetaria di FED e Banca d’Inghilterra, normalizzandosi verso l’alto anziché verso il basso. La BCE potrebbe decidere nuove misure e pertanto sia contenere la forza dell’Euro che sostenere ancora una volta le prospettive dei comparti europei rispetto a quelle delle altre aree. I mercati emergenti sono tornati a stabilizzarsi sia in termini di flussi di investimento che di prospettive macroeconomiche e pertanto potranno proseguire sulla strada dell’attuale recupero. I rischi geopolitici rimangono all’attenzione, così come quelli macroeconomici sia legati ad un’inflazione troppo bassa che ad un rallentamento della crescita. Tuttavia, le banche centrali vigilano e contribuiscono con le loro politiche a contenere la volatilità e ad attenuare i rischi di stampo economico. Regime di tassazione Dal 1° luglio 2014, il D.L. n. 66/2014 ha elevato al 26% l’aliquota di tassazione delle rendite finanziarie e, quindi, anche dei proventi derivanti dalla partecipazione ai fondi comuni di investimento. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito alla sezione: http://www.bancopostafondi.it/fiscalita.shtml. 5 BANCOPOSTA CORPORATE 2014 Il fondo ha realizzato nel corso del primo semestre 2014 una performance negativa di circa il -1,84% espressa al lordo dell’effetto fiscale; la performance dal lancio (18 gennaio 2011) è pari a circa il 4,38%. Con valuta 22 gennaio 2014 è stato distribuito un provento (€ 0,13 per singola quota), pertanto la performance “total return”, comprensiva dell’impatto di tutti i proventi distribuiti, è pari allo 0,61% circa nel primo semestre e pari al 12,32% circa dal lancio. In relazione allo stile di gestione adottato, non è possibile individuare un parametro di riferimento (benchmark) rappresentativo della politica d’investimento del fondo. L’incertezza sull’andamento dell’ economia americana e il rischio deflazione dell’Area Euro sono stati i fattori caratterizzanti del mercato obbligazionario. La delusione sui dati macro americani ben al di sotto delle aspettative degli investitori ha infatti innescato un ribasso dei rendimenti americani, ponendo le basi per il rally delle obbligazioni europee, specie per quelle dei paesi periferici dell’Area Euro. Il rallentamento dell’economia americana e il progressivo ribasso dell’inflazione, hanno convinto la banca centrale europea ad implementare una politica monetaria ultra espansiva volta a scongiurare il pericolo deflazione, mettendo così ulteriore benzina al mercato obbligazionario. Così come previsto dalla politica di gestione, lo stile gestionale è stato orientato al mantenimento del portafoglio costituito da titoli obbligazionari con vita residua media prossima all’orizzonte temporale del fondo e dunque con vita decrescente con il trascorrere del tempo. Il fondo si sta avvicinando all’orizzonte temporale di investimento previsto (31 dicembre 2014) e coerentemente con quanto previsto dalla documentazione d’offerta successivamente al termine dell’Orizzonte temporale il fondo sarà investito in strumenti del mercato monetario, depositi bancari e liquidità. Allo scadere di alcune emissioni societarie l’investimento verso le obbligazioni governative è stato progressivamente aumentato. Al 30 giugno 2014 (percentuali comprensive dei ratei e calcolate sul patrimonio netto del fondo) il fondo risultava investito al 69,27% in titoli governativi italiani, e il 27,08% in titoli di emittenti societari e 2,8% in titoli “covered”. A fine giugno, con riferimento alla componente investita in obbligazioni societarie e con attività a collaterale (17 emissioni su un totale di 25, ciascuna con un peso alla data inferiore al 3%), il portafoglio è investito in emissioni del settore finanziario (circa il 11,8%), servizi di pubblica utilità (circa il 2,4%), telecomunicazioni (circa l’1,2%), consumi durevoli (circa il 4,7%), industriale (circa il 4,7%), consumi discrezionali (circa il 3,8%) e energetico circa il 1,3%). Con riferimento alla componente investita in obbligazioni governative (8 su un totale di 25), il portafoglio è investito esclusivamente in titoli di Stato italiani. Il portafoglio è investito totalmente in emissioni in Euro. Da un punto di vista del rischio, il portafoglio nel suo complesso è investito principalmente in emissioni dell’Unione Europea (di cui ad esempio l’Italia circa il 70,6%, Francia il 8,4%, Spagna circa l’7,3%, Germania circa il 7,3%, Regno Unito circa il 2,4%,) ed in via residuale in emissioni degli Stati Uniti (circa il 3,9%). La duration del portafoglio è pari a 6 mesi circa. Il rating medio del portafoglio al 30 giugno 2014 è pari ad BBB (secondo scala S&P), pari ad BBB il rating medio ponderato della componente corporate; pari a BBB quello della componente governativa e pari a A il rating medio ponderato della componente con attività a collaterale. Per quanto riguarda la suddivisione per classi di rating, il portafoglio a fine semestre risulta esposto a titoli corporate e covered con rating pari a A+ (1.73% circa), A (5,37% circa), pari ad A- (7,12% circa), pari a BBB+ (2,94% circa), pari a BBB (6,81% circa), pari a BBB- (6,15% circa). Alla data non sono presenti emissioni con rating inferiore ad Investment Grade (ossia inferiore a BBB-). Il portafoglio è investito totalmente in emissioni in Euro. Il portafoglio oggetto di investimento viene monitorato costantemente. Con riferimento al merito creditizio dei titoli presenti in portafoglio, nel corso del periodo di riferimento sono state effettuate dalle agenzie di rating variazioni di giudizio su una serie di emittenti in portafoglio con una valutazione finale che su tutte le emissioni interessate rimane comunque al di sopra dell’Investment Grade. Il rating più basso presente in portafoglio è pari a BBB- (secondo scala S&P) con un peso del 6,15% circa (Alstom, Metro AG, Repsol international finance). Le prime cinque posizioni a cui risulta esposto il portafoglio sono BTP giugno 2015 6 con un peso del 29,7% circa e rating dell’emittente pari a BBB, BOT dicembre 2014 con un peso del 11,9% circa e rating dell’emittente pari a BBB, BTP novembre 2014 con peso pari al 11,3% circa e rating pari a BBB, CCT dicembre 2014 con peso pari a circa il 10,5% e rating dell’mittente pari a BBB, BTP aprile 2015con peso pari al 3,4% circa e rating pari a BBB. Nel corso del periodo di riferimento non sono state attuate strategie di copertura del rischio di credito mediante strumenti derivati. Con riferimento alle emissioni governative, nel corso del semestre l’agenzia di rating Moody’s ha migliorato l’outlook sull’Italia da “Negativo” a “Stabile” lo scorso 14 febbraio seguita dall’agenzia di rating Fitch lo scorso 25 aprile. La performance “total return” del fondo nel periodo di riferimento è stata positiva. Tale andamento è riconducibile anche alla riduzione dei tassi d’interesse - rispetto a quelli che caratterizzavano il mercato ad inizio anno – ed al conseguente aumento dei prezzi dei titoli governativi e societari dei paesi periferici, tra cui l’Italia. E' opportuno ricordare che per questa tipologia di fondo, con titoli in portafoglio con scadenza prossima al termine dell’orizzonte temporale del fondo (Buy and Hold), gli effetti dei movimenti dei tassi d’interesse (effetti positivi in seguito ad una riduzione dei tassi, e viceversa) sono temporanei e tendono comunque, a parità di altre condizioni e del livello di qualità del credito, a riassorbirsi con il trascorrere del tempo fino ad annullarsi al termine dell’orizzonte temporale del fondo stesso. Più nello specifico, contribuiscono positivamente alla performance sia la componente governativa sia la componente societaria, con un contributo maggiore della componente governativa coerentemente con l’andamento dei titoli di stato italiani nel periodo; contenuto, considerato anche il peso in portafoglio, il contributo della componente con attività a collaterale. Con riferimento alla componente societaria risultano positivi i contributi di tutti i settori, in particolare il settore finanziario, delle pubbliche utilità e dei consumi durevoli. Tra gli emittenti societari il maggior contributo positivo deriva nel settore finanziario da Ubi Banca; da Asm Brescia nel settore delle pubbliche utilità e da Atlantia nel settore dei consumi durevoli. Tabella per Tipologia di Emissione e per Paesi Italia Francia Germania Spagna Stati Uniti Regno Unito Obbligazioni societarie Obbligazioni con collaterale 0,77% 8,38% 7,32% 4,47% 3,94% 2,43% - - - 2,83% - - Obbligazioni governative 69,87% - - - - - Peso Totale 70,64% 8,38% 7,32% 7,30% 3,94% 2,43% Nota: Le percentuali rappresentate sono calcolate rispetto al portafoglio titoli. Prospettive del Fondo I titoli sono tendenzialmente detenuti fino alla loro naturale scadenza e costantemente monitorati. Per finalità di contenimento del rischio complessivo del fondo, il gestore può effettuare sostituzioni dei titoli stessi o strategie di copertura del rischio di credito mediante strumenti derivati. Considerando inoltre l’avvicinarsi all’orizzonte temporale di riferimento (31 dicembre 2014) verranno gestiti i flussi di cassa coerentemente con quanto previsto dalla documentazione d’offerta. 7 Elenco degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della Relazione Semestrale in ordine decrescente di controvalore STRUMENTI FINANZIARI Codice ISIN BTP 3% 15/06/2015 CTZ 31/12/2014 BTP 6% 15/11/2014 CCT 01/12/2014 BTP 3% 15/04/2015 BANCO BILBAO VIZCAYA 3% 09/10/2014 VOLKSWAGEN FIN 3,375% 28/07/2014 GOLDMAN SACHS 5,125% 16/10/2014 SOCIETE GENERALE 3,75% 21/08/2014 BOT 14/11/2014 ALSTOM 4% 23/09/2014 IMPERIAL TOBACCO 7,25% 15/09/2014 METRO 5,75% 14/07/2014 ST GOBAIN 8,25% 28/07/2014 SANTANDER INTL 3,5% 12/08/2014 MORGAN STANLEY 4,5% 29/10/2014 REPSOL INTL FIN 4,625% 08/10/2014 GAS NATURAL FIN 5,25% 09/07/2014 DEUTSCHE TEL FIN 5,875% 10/09/2014 EDF 4,5% 17/07/2014 BANCA INTESA 01/10/2014 BMW FIN 4% 17/09/2014 DAIMLER 4,625% 02/09/2014 BTP 4,25% 01/02/2015 BTP 4,25% 01/08/2014 IT0004615917 IT0004890890 IT0004780380 IT0004321813 IT0004568272 ES0413211337 XS0482656005 XS0325920824 XS0446860826 IT0004969462 FR0010801761 XS0387846925 DE000A0Z2CS9 XS0409153110 XS0531257193 XS0461758830 XS0202649934 XS0436905821 DE000A0T1GC4 FR0010758888 XS0201271045 XS0451689565 DE000A1A55G9 IT0003719918 IT0003618383 Controvalore in Euro 61.987.090 24.923.900 23.479.090 22.042.020 7.142.100 5.737.050 5.210.712 5.168.340 5.123.001 4.982.632 4.937.877 4.764.437 4.602.168 4.380.574 3.561.644 2.735.343 2.728.944 2.651.961 2.321.876 2.193.395 1.599.168 1.252.422 1.183.378 10.226 10.032 % incidenza su attività del Fondo 29,567 11,888 11,199 10,513 3,406 2,736 2,485 2,465 2,443 2,376 2,355 2,272 2,195 2,089 1,699 1,305 1,302 1,265 1,107 1,046 0,763 0,597 0,564 0,005 0,005 Di seguito sono dettagliate (in unità di Euro) le variazioni della consistenza del patrimonio in gestione, verificatesi nel corso del primo semestre, dovute a sottoscrizioni (incrementi) e rimborsi (decrementi). Incrementi: a) sottoscrizioni: - reinvestimento cedole Decrementi: b) rimborsi: - riscatti - conversione quote verso altri fondi 9.153 -20.708.787 -294.389 Raccolta netta del periodo -20.994.023 8 Situazione Patrimoniale al 30/06/2014 SITUAZIONE AL 30/06/2014 ATTIVITA’ A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 Titoli di Stato A1.2 Altri Valore complessivo % tot. attività SITUAZIONE A FINE ESERCIZIO PRECEDENTE Valore complessivo % tot. attività 204.729.380 97,647 232.302.186 98,603 204.729.380 97,647 232.302.186 98,603 144.577.090 68,957 98.918.955 41,987 60.152.290 28,690 133.383.231 56,616 2.235.348 1,066 1.628 0,001 2.233.274 1,065 2.074 0,001 1.628 0,001 2,697,941 1,287 3.288.064 1,396 2,697.941 1,287 3.288.064 1,396 209,662,669 100,000 235.591.878 100,000 A2. Titoli di capitale A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA’ F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G. ALTRE ATTIVITA’ G1. Ratei attivi G2. Risparmio d’imposta G3. Altre TOTALE ATTIVITA’ 9 PASSIVITA’ E NETTO SITUAZIONE AL 30/06/2014 SITUAZIONE A FINE ESERCIZIO PRECEDENTE Valore complessivo Valore complessivo 659.851 H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 296.833 224.863 276.555 217.057 20.278 7.806 100.886 122.934 94.112 108.511 6.774 14.423 397.719 1.007.648 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 209.264.950 234.584.230 NUMERO DELLE QUOTE IN CIRCOLAZIONE 40.092.916,233 44.120.201,953 5,219 5,317 M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA’ N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti d’imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA’ VALORE UNITARIO DELLE QUOTE MOVIMENTI DELLE QUOTE NEL SEMESTRE Quote emesse Quote rimborsate 1.760,627 4.029.046,347 10 BancoPosta Fondi S.p.A. SGR con Socio Unico
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