Tavola di Smeraldo (3) - Serenissima Gran Loggia Nazionale

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Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana.
degli Antichi Liberi ed Accettati Muratori.
Tradizione Piazza del Gesù
Tavola a cura
del Ven:. e Pot:. Fr:. Salvatore Cunsolo
Gran Maestro Aggiunto
della Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana
degli Antichi Liberi ed Accetatti Muratori
Tradizione di Piazza del Gesù.
Tavola di Smeraldo
I. E’ vero, è vero senza errore, è certo e verissimo.
II. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è
come ciò che è in basso, per fare i miracoli di una cosa sola.
III. Come tutte le cose sono sempre state e venute da Uno, così tutte le
cose sono nate per adattamento di questa Cosa Unica.
IV. Il Sole né è il padre, la Luna è la madre, il Vento l’ha portata nel
suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il Padre di tutto, il Telesma di
tutto, il Mondo è qui; la sua potenza è illimitata se viene convertita in
terra.
V. Tu separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente
e con grande industria. Ei rimonta dalla Terra al Cielo, subito
ridiscende in Terra, e raccoglie la forza delle cose inferiori e
superiori.
VI. Tu avrai con questo mezzo tutta la Gloria del Mondo e per mezzo
di ciò l’oscurità fuggirà da te. E’ la Forza più forte di ogni forza,
perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida.
VII. È così che tutto il mondo è stato creato.
1 VIII. Da questa sorgente usciranno innumerevoli adattamenti, il cui
mezzo si trova qui indicato.
IX. È per questo motivo che io venni chiamato Ermete Trismegisto,
perché possiedo le tre parti della filosofia del mondo.
X. Ciò che ho detto dell’operazione del Sole, è perfetto e completo.
Analogamente Teofrasto ci raccomanda in particolare la seguente
operazione “ Prendi la Luna dal firmamento, traila dal suo sito e
trasformala in Acqua, poi amalgamala alla Terra, e allora avrai
compiuto un miracolo, che il mondo intero dovrebbe ammirare “.
E’ la stessa identica cosa della Tavola di Ermete detta in modo sintetico
e con altre parole.
Teofrasto è stato un filosofo e botanico greco, discepolo di Aristotele
cui successe nella direzione del Liceo nel 322 a.c.
Autore della Tavola fu un Hermes, un essere umano e divino, capace di
collegare la terra al cielo e che da umano aveva saputo fondere nel
proprio crogiolo tutto se stesso, sollevandosi dalla natura essenziale
del ternario, sale – mercurio- zolfo o corpo- spirito – anima o ancora
materia-energia-vita.
Prima di addentrarmi nella disamina delle proposizioni vorrei solo
ricordare che lo smeraldo è il colore di Venere e che il segno
corrispondente a questo pianeta è lo stesso di Mercurio, privato della
Luna, ossia privato del principio delle Acque.
Ogni pianeta corrisponde ad un colore e Verde è il colore della natura
che fiorisce e genera ma già natura naturante che ha perso il
principio generante delle acque lunari, è già natura tellurica avendo
perso la natura uranica.
2 Le proposizioni sono dieci e come in esse sia richiamata e commentata
la decima lama dei Tarocchi o forse la decima lama dei tarocchi fu
fatta e disegnata per ricordare e magnificare dette proposizioni.
Non è mai troppo soffermarsi su certe coincidenze di numero e di
simbolo, se coincidenze sono perché come afferma il Fulcanelli, le
coincidenze sono “eventi non compresi “.
Piccole coincidenze, possono interferire sui risultati attesi, da cui
derivano disinganni e delusioni, che richiedono tempo e il tempo ha
un’importanza specifica, perché con il fare e disfare se ne va nel suo
fiume la parte più preziosa della nostra esistenza, oltre la quale non
resta che la rassegnazione e la ….. morte.
Prima proposizione
E’ vero, è vero senza errore, è certo e verissimo.
Su questa triplice affermazione ci sono state tantissime e discordanti
opinioni ma l’alchimista classico non è un pedante filosofo annegato
nella retorica, ma uno pratico perché abituato ad operare seguendo la
natura per cui questa affermazione deve essere interpretata in modo
semplice ed esprime il solo desiderio per persuadere e guadagnare
credito, perché gli errori e gli insuccessi nella Via non sono né pochi
né rari e disarmerebbero le più tenaci e forti volontà e si cade nella
disillusione e scoramento come davanti al buio insopportabile di un
viaggio senza approdo.
Ma quando l’enunciatore, che nel prosieguo delle sue proposizioni
parla di un’ammirabile scienza in cui gli errori possono essere
innumerevoli, vuole solo dire che non bisogna desistere
all’insuccesso e rivedere il proprio operato perché “ puoi essere
sicuro, perché mi costa personalmente e mi devi credere la cosa va
fatta in questo modo e io ci sono riuscito”.
3 Seconda proposizione
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come
ciò che è in basso, per fare i miracoli di una cosa sola.
Questa proposizione va esaminata mettendosi nella condizione di
chi l’ha scritta e poi come un uomo comune che vuole capirla.
Immaginiamo un vaso pieno d’acqua e immaginiamo che l’acqua non
sia, come abitualmente la consideriamo un elemento materiale
qualsiasi, ma un “essere cosciente e sensibile”, con la stessa
sensibilità di un adepto che si avvia nella conoscenza della scienza
ermetica.
Questo “ strano essere-acqua” aderisce alla forma che lo contiene e
avverte la natura fissa e solida del vaso, tutta opposta alla sua insita
natura liquida.
A poco a poco, per assuefazione e oblio leteo della sua natura e
coscienza, finirà per sentirsi un tutt’uno con la forma che lo
contiene, tranne nella parte da dove è entrato, la bocca del vaso, la
cui superficie libera, che per analogia si potrebbe paragonare al
cervello, è a contatto con l’aria e gli da l’impressione dell’infinito.
Qui, proseguendo con l’analogia, se il vaso è trasparente, avrà la
visione e quindi l’impressione dell’infinito, mentre più il vaso è
opaco e meno questa visione sarà possibile.
Come per assuefazione, egli si sente tutt’uno con il contenente, così
tutt’uno si sentirà pure con l’infinito con la parte dove il contatto è
possibile e in tale condizione, vero cristo in croce, alternerà il suo
stato di coscienza, secondo che sia più esaltato il senso dell’uno o
dell’altro contatto cioè l’acqua vaso e l’acqua infinito, dubitando
alternativamente della propria realtà fisica e della propria realtà
infinita ed è la sua condizione speciale che lo fa dimentico di “ se
stesso” tutto permeato e intriso dalle condizioni inevitabili che gli
vengono dal suo piombo governato da Saturno.
4 Ma, se gli fosse possibile” esaltare “ se stesso fino a sentirsi, come
realmente è “ Acqua “allora egli avvertirebbe soprattutto la propria
natura in una specie di separazione dalle impressioni precedenti,
senza tuttavia perdere il privilegio delle sua forma dovuta al vaso, né
quello del contatto con l’infinito dovuta alla propria superficie libera.
In tali condizioni, prevalendo la coscienza del suo vero stato di
essere acqua, il basso (il vaso) e l’alto (l’aria) verrebbero percepiti
come due contatti di analoga importanza ma di inversa natura: l’uno
limitativo, concentrativo, fisso; l’altro estensivo, dispersivo, volatile.
Egli potrebbe allora dire, da essere cosciente di se: “ quello che è in
alto e come quello che è in basso e viceversa”, e cioè.
a) Alto e basso mi sono ugualmente estranei
b) Esercitano ugualmente interferenza sulla mia identità
c) Sono le condizioni indispensabili di contrasto alle quali debbo
se posso sentirmi veramente io “ in una forma e a contatto con
l’infinito” e cioè per sentirmi una cosa unica .
La stessa proposizione vista dall’uomo comune non pervenuto
alla identificazione con se stesso andrebbe rettificata così:
per produrre la cosa unica occorre che il basso sia come l’alto e
viceversa , vale a dire che io pervenga alla constatazione degli
inversi limiti che mi condizionano attraverso una forma di “
separando” che in realtà non separa del tutto ma ti restituisce a
te stesso.
Terza proposizione
Come tutte le cose sono sempre state e venute da Uno, così
tutte le cose sono nate per adattamento di questa Cosa Unica.
Dopo l’avvenuta comprensione e miracolo della Cosa Unica,
miracolo da fissare e perciò integrato ed espressione purissima
del Nous , la cosa unica è omologa nella propria sfera al
5 Principio-Uno, da cui tutto e derivato e da cui tutto è derivabile
e per analogo potere di adattamento, può derivare da se stessa
tutto ciò che vuole , se ritiene opportuno operare derivazioni
volute o restare “ pura “ ed in se stessa, lasciando agli
accostamenti passivi ,cioè la realtà che gli sta accanto, di
ingravidarsene a tutto loro vantaggio o rischio.
Egli , la cosa unica, non ha bisogno di alcuno, ma sarà chi gli si
accosta a sviluppare , volente o nolente, per fatale copulazione,
i suoi germi fecondi, con il risultato benefico o malefico
secondo che nell’avvicinarsi alla cosa unica abbia concepito il
male o il bene , mentre egli resta inalterato e superiore all’uno e
all’altro (dall’Uno deriva il binario , figlio dell’Uno ma dall’Uno
separato).
I poteri dell’Hermes o del mago , non sono i suoi ma è suo lo
sviluppo che ne consegue ed ecco l’Unus Hermes raffigurato
irto e teso su un solo piede quasi prossimo a spiccare il volo
(AZOTH di Basilio Valentino) , sostanza Una e non bina ma è
chiaro che in sede di adattamento fenomenico la Cosa Una
diventa bina e cioè partecipe della natura essenziale delle cose
create (Kether si adatta in Chokmah e Binah).
Quarta proposizione
Il Sole né è il padre, la Luna è la madre, il Vento l’ha portata nel suo
grembo, la Terra è la sua nutrice. Il Padre di tutto, il Telesma di
tutto, il Mondo è qui; la sua potenza è illimitata se viene convertita in
terra.
Il Sole né è il padre e la luna, la madre, ma di chi? Dell’Uno il quale
nascendo dal connubio degli opposti, né riproduce i caratteri riuniti
in se stesso cioè in una cosa unica.
Processo genetico d’inattaccabile verità confermato in fisica e in
genetica e il tutto da rettificare con l’aiuto dell’arte.
6 Il Vento che lo porta nel suo grembo è lo spirito mercuriale ma è un
vento che può essere velenoso e avvelena o brucia l’incauto e un
negrore ottenebrante (lapis niger, nigrendo) tutto può offuscare.
E’ la morte fetida, la putrefazione che solo se cotta con fuoco lento
naturale da la Vita. E’ la Terra nutrice e non c’è generazione che
non si nutra dal suo seno e trasmuta tutto in lussureggiante e verde
flora ricca di semi che perpetuano la specie.
Il Padre di tutto è la forza generante che viene dall’Uno, il Telesma di
tutto è una ripetizione rafforzativa del padre di tutto. Telesma viene
da teleo cioè compiere, condurre a termine, divenir compiuto, giunto
a maturità.
Il Mondo è qui, e mondo viene da mondare, purificare e sta al contrario
di immondo, quindi il puro da ogni scorza e scoria è qui, quando
tutto è stato calcinato le impurità saranno eliminate.
La sua potenza è illimitata se viene convertita in terra rossa, la stessa
creta rossa con cui fu plasmato Adamo.
Sole, Luna, Vento (aria) e Terra sono il quadrinomio degli elementi
ricorrenti, senza la quale l’Uno non si elabora, non si manifesta, non
si purifica e non si converte e da cui si estrae la quintessenza e alle
quattro lettere del tetragramma che abbiamo ben in vista nei nostri
templi si aggiunge e manifesta una quinta la scin la quale inserita nel
bel mezzo, al centro forma il nome del Cristo (iod- hé – scin- vauhé) che è l’Emmanuel o il Redentore della natura umana.
La scin è la lettera del matto nelle lame dei Tarocchi e il matto è
mercurio e il Cristo dopo che fu messo in croce cioè la natura
volatile fissata nella croce e dopo che il centurione romano lo colpi
con la lancia e dalla ferita sgorgò sangue e acqua (la forza rossa del
fuoco e il divenire acqueo lunare) fu sepolto nel nigrendo, dopo tre
giorni venne fuori il corpo di luce spirituale e dopo divenne corpo
spiritualizzato o spirito corporificato e si manifesto a Tommaso.
Quinta proposizione
7 Tu separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente e
con grande industria. Ei rimonta dalla Terra al Cielo, subito
ridiscende in Terra, e raccoglie la forza delle cose inferiori e
superiori.
Questo è il segreto dei segreti, la quinta proposizione incita a
separare la terra dal fuoco, ma in che modo?
Ebbene il modo non è stato mai trasmesso né con le parole né con i
testi scritti ed è questa la garanzia sicura della custodia fra coloro che,
pervenuti a conoscerlo, sanno di dover tacere .
Nessuno ha mai scritto, chiaramente come separare la terra dal
fuoco, qualcuno ha scritto in modo enigmatico, simbolico, nella
lingua verde degli uccelli con sottintesi e forzature cabalistiche delle
parole che si allontanano dal significato letterale per divenire chimere
e fantasie frutto di menti malate perché sollevare il velo del tutto
equivarrebbe ad un pericoloso atto di empietà.
Sono chiamati con disprezzo e commiserazione, soffiatori coloro che
interpretano letteralmente e senza comprensione iniziatica tutta la
vasta letteratura sull’alchimia.
Un esempio di letteratura alchemico ermetica, tenendo sempre
presente che esistono tre principii e due nature.
Basilio Valentino: “Quando il drago alato(crisoptero) proveniente dalla sfera
superiore ha raggiunto il drago inferiore(aptero) , che non ha ali , e lo ha divorato
e ingravidato, il volatile è diventato fisso e il fisso è diventato volatile, il triangolo
sta nel triangolo e l’adepto ha raggiunto l’uccellino Hermetis”.
E sulla Materia Prima : “ Adamo, l’ha portata con se dal paradiso terrestre,
il povero la possiede a profusione come il ricco, i bambini ci giocano per la strada,
la si può comprare dal mercante per pochi centesimi; la pietra che il villano lancia
dietro alla mucca è più pregiata della mucca stessa ….. “.
E nell’ Aurea Catena :
Un abisso evoca l’altro
Insieme fanno una dura lotta
Il volatile deve diventare fisso
Vapore e acqua si trasformeranno in terra
8 Sennò nella terra non entra la vita.
Il più alto deve scendere in basso
Il più basso deve salire in alto
La terra deve essere acqua e vapore
La terra deve salire al cielo
Il cielo deve concentrarsi al centro della terra
Quindi cielo e terra devono essere capovolti
Il più basso deve diventare il più alto:
Il drago che vola deve uccidere quello fisso
Quello fisso deve uccidere quello che vola
Cosi esce alla luce
La quintessenza e il suo potere
Ancora altre fasi della trasmutazione tratte dal più introvabile dei
libri scritto nel XVI secolo da Johannes Seger Weidenfeld , De
secretis adeptorum di cui ho trovato citazione in un moderno
alchimista Alexander Von Bernus, morto nel 1965.
Il mistero della scomparsa di questo libro sembra sia dovuta al fatto
che l’autore abbia detto e scritto troppo chiaramente e che tutte le
copie siano state in blocco acquistate dai Rosa+Croce .
Le nove fasi che descrive:
1. Preparazione del fuoco salino segreto
2. Preparazione del mercurio dei metalli (metallorum)
3. Preparazione dell’acqua secca dei metalli
4. Preparazione della materia prima o della gomma dei sapienti,
dalla quale viene distillato lo spiritus mercurii
5. Preparazione dell’olio bianco e rosso ( vinum rubeum vel
album)
6. Soluzione dell’oro, purissimo, nello spiritus mercurii
7. Unione dello spiritus mercurii , nel quale è disciolto l’oro, con
l’olio bianco e rosso( vinum rubeum vel album)
8. Far passare questo attraverso i colori ( rotazioni) a calore
progressivamente crescente, in un pellicano
9. Preparazione dell’Elisir
9 Il “ Modo” è tramandato per simboli pressoché interpretabili e si
apprende per “ visione diretta” entrando in compagnia di un maestro
iniziatore in un laboratorio alchemico ed assistendo ad una
trasmutazione reale nel silenzio più rigoroso.
Chi deve capire , capisce ; chi non capisce , non deve capire .
Sesta Proposizione
Tu avrai con questo mezzo tutta la Gloria del Mondo e per mezzo di
ciò l’oscurità fuggirà da te. E’ la Forza più forte di ogni forza, perché
vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida.
Ammettendo per ipotesi che siamo riusciti a separare la Terra dal
Fuoco, il metallo o risultato ottenuto splende tra le mani dei
benefattori che ne profondono in opere umanitarie e a questo
proposito è da esempio la storia di Nicolò Flamel che agì per il bene
e il progresso umano ma stimola anche voraci appetiti, appare
sinistro con interessi profani e serpeggia livido tra le basse passioni.
Ho usato appositamente il termine serpeggiare, l’unico che riesce a
dare tutti i significati sui diversi piani di comprensione.
L’intenzione dei saggi era ed è ancora quella di tramandare e
diffondere una scienza superiore ad ogni velleità profana e per
questo motivo fu velata e scritta nella lingua degli uccelli.
Trismegisto promette agli interpreti del suo verbo
tutta la Gloria del Mondo
e tanto vorace appetito ha stimolato nei secoli e tanti innumerevoli
fallimenti ottennero e otterranno tutti i falsi alchimisti che si
avvicinano per interesse personale.
I veri alchimisti conseguirono tutti la Gloria del Mondo ma i pochi
che imprudentemente non seppero “ Tacere” spesso conclusero la
loro esistenza terrena nella persecuzione, nelle carceri e talvolta sul
rogo o sul patibolo.
10 Questo è il motivo perché non sono mai chiaramente identificabili,
storie lontane ? No ! Storie recenti ! Alla fine delle seconda guerra
mondiale le due superpotenze di allora “ prelevarono “ tutti gli
alchimisti conosciuti e mai si è saputo del loro destino, anche il
Terzo reich tentò di appropriarsi dei segreti degli alchimisti e
nell’uno o nell’altro caso lo scopo non è stato sicuramente per il
bene dell’umanità.
La storia nota narra le vicende , nei secoli di questi Eroi , vilipesi,
calunniati e spesso torturati e uccisi.
Mentiva dunque Trismegisto?
No. Mendace e falsa è solo l’interpretazione dei deviati e per questo
le alte iniziazioni sono precedute da preparazioni rigidissime di
decenni per eliminare ogni serpeggiare di interessi e passioni.
I pochi, i pochissimi in cui l’essere totalmente integrato con “
l’eterno del proprio essere”, aperto alla vita ininterrotta
dell’intelligenza superiore sono partecipi direttamente alla creazione
del “ Corpo Glorioso”, trionfano sulla morte e sono disimpegnati
dalla catena delle nascite umane e redendi alla legge che assoggetta le
anime alle imposizioni reincarnative.
Il testo continua: l’oscurità fuggirà da te.
E’ l’oscurità relativa agli antri, alle caverne, alle matrici ove si
incontrano e si sviluppano i germi delle vite , partorienti forme
periture.
E’ qui già qualcuno potrà chiedere il mio ricovero presso qualche
clinica per malati di mente.
Ma io parlo a pochi fratelli e non ai serpenti delle passioni.
Il testo continua: E’ la Forza più forte di ogni forza, perché vincerà
ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida.
Non commento e non voglio commentare quest’ultima affermazione
e ricordo solo che San Tommaso non crede nel corpo glorioso,
secondo corpo indipendente e resurrettivo tale da imporsi ( il corpo)
alla obbiettività di qualsiasi controllo, come cosa reale , fisica e
tangibile, capace di rendersi evidente e di sparire riassorbita dalla
volontà di emissione.
11 Settima Proposizione
È così che tutto il mondo è stato creato.
E’ la teogonia di tutte le tradizioni , di tutte le religioni.
Indica che così come l’alchimista trasmuta, il Mentale ha creato il
tutto.
Ottava proposizione
Da questa sorgente usciranno innumerevoli adattamenti, il cui mezzo
si trova qui indicato.
Dalla sorgente di questa Scienza, cioè dalla Fonte Iniziatica – Unica
Fonte di Scienza Umana – la catena ininterrotta dei maestri
sperimenterà e tramanderanno i riverberi di Luce adatti
all’evoluzione umana.
Gli Ordini costituiti e i singoli Maestri riusciti,hanno sempre
prescelta una finalità “ rivelatoria” a cui sono rimasti fedeli
qualunque sia stata la sorte collettiva o singola e possiamo leggere le
vicende Templari e Rosa + Croce o vicende personali che come un
sigillo ne fu consacrata la storia umana in tutti i tempi.
Nona proposizione : . È per questo motivo che io venni chiamato
Ermete Trismegisto, perché possiedo le tre parti della filosofia del
mondo.
Non esiste alcuna filosofia tripartita , anzi la filosofia è sintetica e
riassuntiva assorbendo in se tutta la conoscenza umana.
Ermete era un tris magister perché era un magus ed esercitava il triplice
Mag dei corpi Lunare, Mercuriale e Solare cioè la santissima e
separatissima trinità.
Filosofia qui sta per conoscenza del mondo, cioè del mondato.
12 Decima proposizione : Ciò che ho detto dell’operazione del Sole, è
perfetto e completo.
E’ l’assicurazione finale che riprende e conclude la proposizione iniziale
ed indica che l’operazione indicata nella quinta proposizione è
perfetta e completa.
Note: Riflessioni e spunti da:

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
“ Mistero delle cattedrali “di Fulcanelli
“ Alchimia “ di Helmut Gebelein
“ La via ermetica” di AHKU ( accademia kremmerziane unite)
“ Il segreto della polvere di proiezione “ di Nicolas Flamel
“ L’Alchimia” di Canseliet
“La Tradizione Ermetica “di Evola
“ Trattato sulla quintessenza “ di Rupescissa
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