Recenti lavori del nostro e di altri laboratori indicano che la somministrazione del trigliceride caprilico (Acido Caprilico) in modelli sperimentali murini di SLA, che sviluppano sintomi simili alla patologia umana può influenzare positivamente il decorso della malattia. In particolare il nostro precedente studio ha suggerito un effetto benefico sulla performance motoria e un aumento della sopravvivenza in seguito a trattamento con acido caprilico in questo modello murino di SLA. L’acido caprilico è un derivato dell’olio di cocco e un trigliceride a media catena (8 atomi di carbonio), che viene in parte metabolizzato in corpi chetonici e in parte agisce come un substrato energetico alternativo. I trigliceridi a catena media, di cui fanno parte gli esteri di glicerolo composti da catene di acidi grassi a 6-12 atomi di carbonio, sono caratterizzati da una spiccata abilità nell’aumentare i livelli chetonici ed il tasso di assorbimento nel piccolo intestino. Anche se questi dati preclinici sono molto incoraggianti e hanno fornito immediate indicazioni per poter essere tradotti nelle pratica clinica, nel nostro centro di ricerca per le applicazioni cliniche di New York sono ad oggi in studio screening molto più rigorosi riguardanti problematiche scientifiche ed etiche. Infatti per mantenere un approccio rigoroso e conservativo nella conduzione di potenziali test di efficacia nei pazienti SLA, è necessario procedere passo dopo passo in questo processo che è attualmente in corso. Allo stesso tempo, si sconsiglia ai pazienti SLA di prendere iniziative personali a cominciare il trattamento con trigliceridi a media catena, in quanto il composto che stiamo testando nei nostri rigorosi e controllati studi preclinici non è al momento disponibile e differisce sostanzialmente dalle altre forme di estratti di olio di cocco ed altri composti conosciuti come acido caprilico. I trigliceridi caprilici sono specificamente isolati e rigorosamente testati clinicamente per la tollerabilità in pochi pazienti. Stiamo operando incessantemente per ottenere le appropriate informazioni, necessarie ad iniziare uno studio clinico più ampio, che permetta il reclutamento di più pazienti per testarne l’efficacia, al fine di sviluppare nuovi farmaci per un eventuale trattamento della patologia. I pazienti sono più che benvenuti a verificare sul sito di alscience.it i progressi continui dei nostri studi e speriamo di poter fornire nuove informazioni nel corso dei prossimi 3 mesi. Il nostro scopo è quello di sviluppare uno studio clinico scientificamente rigoroso per poter fornire indicazioni che questo potenziale nuovo approccio possa aiutare a migliorare questa devastante patologia.
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