CRONACA TO martedì 26 agosto 2014 5 MEDICINA LA SCOPERTA Lo studio pubblicato su una rivista americana Sla, oltre le secchiate La diagnosi precoce è realtà alle Molinette Possibilità di individuare la malattia in anticipo Il neurologo Chiò: «Fondamentale per la terapia» Ô Tra secchiate d’acqua gelata e passi da gigante della ricerca scientifica, al centro dell’attenzione c’è sempre la Sla, la malattia rara neurodegenerativa di cui non si conoscono ancora le cause e la cui prognosi è infausta. Da Torino, però, arriva una notizia che regala nuove speranze ai malati di sclerosi laterale amiotrofica. È stato infatti pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale americana “Neurology” uno studio interamente italiano nel quale si dimostra per la prima volta la possibilità di diagnosticare in anticipo la Sla mediante un semplice esame di tomografia ad emissione di positroni, la Pet, con un tracciante analogo al glucosio (18F-Fdg) routinariamente utilizzato nella pratica clinica dai centri di Medicina nucleare. Finora la Sla poteva essere diagnosticata solo attraverso l’indagine clinica e con il supporto di metodiche neurofisiologiche, e pertanto richiedeva un lungo periodo di osservazione che poteva arrivare fino a un anno. Oggi viene in aiuto la Pet, la metodica diagnostica di medicina molecolare utilizzata nelle malattie oncologiche e nelle malattie neurodegenerative basata sulla somministrazione di un mezzo di contrasto radioattivo che permette di valutare il metabolismo in una certa regione confrontandolo con lo stato di normalità. Sul fronte dell’accuratezza diagnostica della Sla, la Pet fornisce buone speranze. «Questa tecnica - spiega il professor Adriano Chiò, neurologo all ’ospedale Molinette ed esperto di Sla - permette di raggiungere un’accuratezza dia- IN PROCURA Il pm Raffaele Guariniello indaga ormai da mesi sulla metodica Stamina di Davide Vannoni, che rischia il processo con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa IL CASO Davide Vannoni rischia il processo a Torino Cure con le staminali Dopo il no del giudice c’è la diffida dell’Aifa È stata notificata agli Spedali Civili di Brescia «Fermare il trattamento sulla piccola Noemi» Adriano Chiò, direttore del Centro Sla delle Molinette gnostica del 95%, anticipando la diagnosi di alcuni mesi. Questo passo rappresenta un importante sviluppo nella diagnosi precoce della malattia. Infatti l’accelerazione e la maggiore accuratezza della diagnosi di Sla sono fondamentali sia per lo sviluppo di nuove terapie sia per l’accesso dei pazienti alle cure sperimentali». Lo studio è frutto della collaborazione fra il dottor Marco Pagani, ricercatore dall’Istituto di scienze e tecnologie della Cognizione del Cnr di Roma, il professor Adriano Chiò, direttore del Centro esperto Sla dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e della Scienza e del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino, e la dottoressa Angelina Cistaro, ricercatrice del Centro Pet Irmet di Torino. Uno studio in cui sono stati coinvolti 195 pazienti afferenti al centro Sla delle Molinette di Torino, che sono stati confrontati con 40 soggetti con assenza di patologie del sistema nervoso centrale. «Mediante un algoritmo matematico è stato possibile identificare le aree cerebrali che presentano nei pazienti Sla l’alterazione funzionale caratteristica che li differenzia rispetto ai controlli spiega il professor Chiò -. Queste regioni corticali e sottocorticali presentano sia ipo che ipercaptazione e quest’ultima, presente nei fasci nervosi che intercorrono tra le aree motorie e il midollo spinale, è assolutamente specifica della Sla». La serie di pazienti osservati è la più numerosa di qualunque altro studio di neuroimmagini effettuato finora nella Sla. «Questo rafforza l’affidabilità statistica e clinica dello studio” conclude Chiò. Liliana Carbone Ô Dopo lo stop alle cure con le staminali, imposto agli Spedali Civili di Brescia dal giudice torinese Francesca Christillin, i carabinieri del Nas hanno consegnato ai vertici dell’ospedale lombardo la diffida dell’Aifa a proseguire il trattamento sulla piccola Noemi Sciarretta, la bimba di due anni affetta da atrofia muscolare spinale le cui cure con il metodo Stamina erano state autorizzate dal tribunale dell’Aquila. Ma per un giudice che aveva detto “sì”, altri 172 in tutta Italia hanno già detto “no” alle richieste di sottoporre i pazienti alla metodica messa a punto dal professor Davide Vannoni. «I carabinieri nel Nucleo antisofisticazioni di Torino hanno sequestrato le cellule di tutti i pazienti in cura compassionevole». Ad annunciarlo, nella giornata di ieri, è stato Andrea Sciarretta, il padre della piccola Noemi. «Siamo sconvolti - ha sottolineato l’uomo -, stavamo partendo in vista del ricovero di Noemi. Sono riusciti nel loro intento, mentre la legge ci aveva dato ragione». Ma c’è legge e legge, evidentemente: 164 giudici civili in tutta Italia hanno nel frattempo dato il via libera alla terapia con le staminali, altri 172 hanno invece fornito un parere contrario. E l’ultimo responso è arrivato sabato da Torino: il giudice Francesca Christillin ha infatti emesso un provve- dimento con cui ha di fatto bloccato le cure con le staminali agli Spedali Civili di Brescia in quanto «attività delittuosa». Il gip ha quindi ordinato ai carabinieri del Nas di sequestrare cellule e apparecchiature presso la struttura lombarda. Sempre a Torino, il procuratore Raffaele Guariniello indaga ormai da mesi sulla metodica Stamina di Davide Vannoni. E proprio nei confronti di Vannoni, il magistrato ha chiesto da poco il rinvio a giudizio con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Una richiesta che ha riguardato anche altre dodici persone. Vannoni viene indicato dalla procura come «capo, promotore e organizzatore» di un’associazione che avrebbe ottenuto vantaggi economici da pazienti che, pur lottando contro mali incurabili, sarebbero stati convinti a sottoporsi a trattamenti costosi e inutili. Non solo, infatti, non ci sarebbero stati miglioramenti nella salute dei pazienti sottoposti alla metodica Stamina, ma - si legge nel documento della procura - si sarebbero addirittura «verificati eventi avversi in un numero significativo» di quegli stessi pazienti. Pazienti trattati come cavie di laboratorio, sottoposti a cure su cui era stato imposto il silenzio dopo la presentazione di pareri clinici favorevoli ma inesistenti. Pazienti costretti a sborsare, per quelle cure annunciate come “miracolose”, anche cifre vicine ai 50mila euro. IL FATTO Il web se la prende con la donazione della comica. Acqua ghiacciata anche per Lapo Elkann Littizzetto nella bufera per i suoi 100 euro Saitta: «Bene le docce, meglio la ricerca» Luciana Litizzetto nel mirino del popolo del web Rassegna del 26 agosto.pdf Ô Le docce ghiacciate e le donazioni a favore della ricerca sulla Sla continuano e contagiano i vip in una lunga maratona di solidarietà. Tra gli ultimi ad essersi sottoposti al “suplizio”, anche Lapo Elkann e Luciana Littizzetto. Ma la donazione di quest’ultima, per qualcuno, avrebbe il sapore dell’elemosina. Luciana Littizzetto aderisce all’Ice Bucket Challenge ma sbandiera di fronte alla telecamera una banconota di soli 100 euro, attirandosi in questo modo proteste e insulti sul web. Perché 100 euro, per una conduttrice e star della tv che «con il Festival di Sanremo ne ha guadagnati 350 mila», come hanno fatto notare molti utenti su Twitter, sono davvero pochi. Sono solo «secchiate di ipocrisia», ha detto pagina 19 Mariangela Lamanna, vicepresidente del «Comitato 16 novembre», che raggruppa i malati di Sla in Italia, da anni in lotta contro i tagli costanti ai fondi per la non autosufficienza. «Di quelli che hanno partecipato spiega - l’unico che salvo è Jerry Calà, che ha messo online un bonifico da mille euro. Gli ammalati di Sla sono abbandonati durante tutto l’anno, non vorrei che l’impegno di Renzi durasse solo il tempo di asciugarsi la camicia e che la doccia gelata arrivasse invece nelle case delle famiglie che accudiscono gli ammalati e ogni anno rischiano di vedersi revocare gli assegni di sostegno». Qualche segnale positivo traspare invece dai dati diffusi dall’Associazione italiana Sla: le donazioni infatti si sono impennate dai 40 mila euro registrati sabato mattina agli oltre 100 mila di domenica. «Le malattie e il dolore - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta - richiedono risposte concrete ed efficaci: ben vengano le secchiate d’acqua (se accompagnate da generosi bonifici a favore della ricerca), ma ben vengano soprattutto risultati concreti come quello dello studio delle Molinette». [m.bar.] Sanità Socio-Assistenziale TORINO 3 Martedì 26 agosto 2014 il Giornale del Piemonte STUDIO SCIENTIFICO Molinette, Cnr e Pet Imret Simona Lorenzetti Asuondisecchiated’acqua,siapureghiacciata,laSlanonsicombatte.In territorio piemontesi l’«Ice bucket challenge» non ha preso piede. Fatta eccezionediqualchesporadicogesto: comequellodeicalciatoridellaJuventus, a cominciare dal presidente Andrea Agnelli, e come quello della torinesissima Luciana Littizzetto che però oltre alla secchiata si è tirata addosso le feroci polemiche del web, dove è stata messa alla gogna per aver detto diaver donatosolo 100euro. Una cifra troppo bassa per una che guadagna centinaia di migliaia di euro, è stata la reazione critica sui social. E mentre suisocial,maancheneiquotidiani,infuria la polemica su secchiata sì e secchiata no e come questi gesti di esibizionismo non vadano di pari passo con le donazioni, c’è chi nel silenzio dei propri laboratori ha continuato a lavorare per combattere la Sla. Come nel caso dei ricercatori delle Molinette. Infatti è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale americana «Neurology» uno studio interamenteitalianonelqualesidimostra per la prima volta la possibilità di diagnosticareinanticipolaSla(Sclerosi laterale amiotrofica) mediante un sempliceesameditomografiaademissione di positroni (Pet) con un trac- Sla, a Torino si fa ricerca senza secchiate d’acqua Per la prima volta dimostrata la possibilità di diagnosticare precocemente la malattia con un particolare esame di tomografia CITTÀ DELLA SALUTE Lo studio evidenzia come un particolare tipo di tomografia Pet permette di diagnosticare in anticipo la Sla L’ASSESSORE SAITTA «Meno docce fredde e più risultati: orgoglioso del lavoro dei ricercatori» ciante analogo al glucosio (18F-Fdg) routinariamenteutilizzatonellapraticaclinicadaicentridiMedicinaNucleare. Questa tecnica permette di raggiungere un’accuratezza diagnostica del 95 per cento, anticipando la diagnosidialcunimesi.Questopassorappresenta un importante sviluppo nella diagnosi precoce della malattia. Infatti,finoralaSlapotevaesserediagnosticataesclusivamenteattraversol’indagine clinica e con il supporto di metodiche neurofisiologiche e pertanto NonèsololaprocuradiTorino a dire stop alle cure con le staminali agli Spedali Civili di Brescia. A dirlo, anche se nella sola forma della diffida, è anche l’Aifa, l’agenzia italiana perilfarmaco.Trasabatoedomenica, quando i Nas hanno notificato al direttore generale dell’ospedale il decreto con il qualevenivadispostoilsequestro delle cellule e delle apparecchiature, è stata notificata anche una diffida dell’Aifa a proseguire il protocollo pre e post infusione disposto dalla biologa Erika Molino proprio perilcasodellapiccolaNoemi, lecuitrasfusioniavrebberodovuto cominciare oggi. Lo scorso 14 agosto, dopo l’autorizzazione del giudice dell’Aquila a sottoporre a trattamento Noemi l’equipe medica che segue la bambina e coordinata dalla biologa Molino aveva deciso INCHIESTA I familiari dei malati e l’equipe di Vannoni valutano il ricorso di sottoporre a specifici esami labambinaprimaedopol’infusione. Questo per ottenere quelrigorescientificofinoaoggimancato.Larichiesta,conla listadegliaccertamentirichiesti, è stata inoltrata dal direttore generale degli Spedali, Ezio Belleri,all'Agenzia Italianadel Farmaco. Da qui la diffida dell’Aifa a eseguire gli esami. Se- richiedeva un lungo periodo di osservazione, che poteva arrivare a un anno. L’accelerazione e la maggiore accuratezza della diagnosi di Sla sono fondamentali sia per lo sviluppo di nuove terapie sia per l’accesso dei pazientiallecuresperimentali.Lostudio è frutto della collaborazione fra il dottorMarcoPagani(ricercatoredall’Istituto di Scienze e Tecnologie della CognizionedelCnrdiRoma),ilprofessor Adriano Chiò (direttore del Centro Esperto Sla dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e della Scienza e Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino)eladottoressaAngelinaCistaro (ricercatrice del Centro Pet Irmet di Torino). La Fdg-Pet è una metodica diagnostica di medicina molecolare basata sulla somministrazione di un mezzo di contrasto radioattivo che permettedivalutareilmetabolismoin unacertaregioneconfrontandolocon lo stato di normalità. Nella pratica clinica viene tipicamente utilizzata nei tumori,neiqualilacaptazionedelleregioni colpite è aumentata e nelle malattie neurodegenerative nelle quali è tipicamente diminuita. Nello studio sono stati coinvolti 195 pazienti afferenti al Centro Sla delle Molinette di Torino, che sono stati confrontati con 40 soggetti con assenza di patologie delsistemanervosocentrale.Mediante un algoritmo matematico è stato possibile identificare le aree cerebrali che presentano nei pazienti Sla l’alterazione funzionale caratteristica che lidifferenziarispettoaicontrolli.Questeregionicorticaliesottocorticalipresentano sia ipo che ipercaptazione e quest’ultima,presenteneifascinervosi che intercorrono tra le aree motorie e il midollo spinale, è assolutamente specifica della Sla. La serie di pazienti osservatièdigranlungalapiùnumerosa di qualunque altro studio di neuroimmagini effettuato finora nella Sla e questo rafforza l’affidabilità statistica e clinica dello studio. «Lo studio italiano sulla diagnosti precocedellaSlacostituisceun’importante notizia, che conferma la qualità della ricerca scientifica italiana e che aprenuovesperanzeperimalatieleloro famiglie. Sono orgoglioso che Torino e l’ospedale Molinette siano stati protagonisti nella realizzazione di questorisultato,anchesesicuramente riscuoterà minore attenzionemediatica di quanto non faccia una secchiatad’acquaghiacciata», ha commentato l’assessore alla Sanità della RegionePiemonte,Antonio Saitta. Il quale ha aggiunto: «Senza nulla togliere a tuttociòchepuòcontribuireasensibilizzarel’opinione pubblica intornoad una grave malattia come la Sla, mi pare doveroso richiamare l’attenzione sulla necessità di finanziare la ricerca edimettereincampoaiuticoncretialle famiglie che assistono i malati. Perché, purtroppo, sono proprio i malati, i familiari e i ricercatori a sperimentaresullapropriapellele“doccefredde“ dei tagli ai finanziamenti. Le campagne “virali“ durano meno del quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol. Le malattie e il dolore richiedono risposte concrete ed efficaci: ben vengano lesecchiated’acqua(seaccompagnatedagenerosibonificiafavoredellaricerca),mabenvenganosoprattuttorisultati concreti come quello dello studio delle Molinette». Twitter:@S_Lor75 STOP AL METODO STAMINA Anche l’Aifa diffida gli Spedali di Brescia Il giorno del sequestro dei Nas notificato pure il provvedimento dell’agenzia poluogopiemontesedopolunghemeditazioni:ilpmRaffaele Guarinielloindagadamesisulla metodica Stamina di Davide Vannoni,dicuihachiestoilrinvio a giudizio (con altre dodici persone) per associazione per delinquerefinalizzataallatruffa, e, insieme ai suoi collaboratori, ha deciso di stroncare una sperimentazione che, come si legge nelle carte processuali, ha solo «intenti speculativi». «Brescia è nostra a 360 gradi», TUTTO FERMO Il sequestro mette fine a ogni forma di sperimentazione del metodo di Davide Vannoni condo l’Aifa, infatti, ciò avrebbe significato l'avvio di una vera e propria sperimentazione di fase 1 sull'uomo piuttosto che un semplice e legittimo controllo medico sulle condizioni di Noemi. E nelle stesse ore è arrivato lo stop alle cure conlestaminaliagliSpedaliCivilidiBresciadapartedelgipdi Torino. Ora Stamina Fondationcosìcomeifamiliaridelpazienti stanno valutando un ricorso al Riesame. Un’arma a doppiotaglio,perchèseigiudici del Riesame confermassero Rassegna del 26 agosto.pdf il sequestro, si tratterebbe di unanuova tegolacontro lametodicadiVannoni.Unasentenzacontro Stamina rafforzerebbeancordipiùlaposizionedellaprocura.Delrestogiàleparole del Gip confermano l’impiantodellaprocura.Èun’«attività delittuosa», infatti, è scrittonel provvedimentocon cuiil gip,FrancescaChristillin,haordinato ai carabinieri del Nas di sequestrare cellule e apparecchiature.Uninterventodurissimo che è stato caldeggiato dai magistratidellaprocuradelca- pagina 20 si era rallegrato via e-mail nel 2011 Marino Andolina, il chirurgo triestino che da sempre spalleggia Vannoni e ora rischia di essere processato con lui. Una banda, secondo gli inquirenti,chepuntaafare«lauti profitti» sulla «disperazione» di pazienti e familiari. In varie parti d'Italia 164 giudici civili avevanodatoilvialiberaalleterapiaaBrescia.Maqueiprovvedimentigiudiziariperlaprocura di Torino, «al di là del rispet- to che gli è dovuto», hanno «finalità autonome e distinte», «non legittimano né delegittimano le attività delittuose» e nonsipronuncianosullavalidità scientifica del metodo». In Italia,poi,172giudicicivilihanno detto «no» alla sperimentazione. Uno di loro ha persino scritto che si tratta di «ciarlataneria». L’udienza preliminare controDavideVannoni eglialtri 12 indagati finiti sotto accusa è stata fissata per il 4 novembre. Twitter: @S_Lor75 Guardia di Finanza REPARTO TECNICO LOGISTICO AMMINISTRATIVO PIEMONTE Uficio Amministrazione Corso IV Novembre, 40 - 10136 Torino Tel. 0113305348 pec: ”[email protected]” AVVISO DI GARA PER ESTRATTO C.I.G.: 5887629127 Questo Reparto T.L.A. Piemonte intende afidare, mediante procedura aperta, l’appalto del servizio di catering completo per le mense del Corpo della Guardia di Finanza alla sede di Torino - periodo 2015 – 2017. Valore presunto dell’appalto: euro 1.054.200,00 IVA esclusa. Termine ultimo per la presentazione dei plichi contenenti la documentazione e l’offerta: 01 ottobre 2014 ore 10,30. Il bando integrale è stato pubblicato sulla G.U.U.E. in data 16/08/2014 - 2014/S 156280990 e sulla G.U.R.I. 5^ serie speciale nr. 94 in data 20/08/2014. Il bando e la documentazione di gara sono disponibili sul sito web www.gdf.gov.it STAMPA EDIZIONI TELETRASMESSE: QUALIPRINTERS SRL - Via Risorgimento, 12 Bis - SENAGO (MI) - Tel. 02.99483213 IL CAPO UFFICIO AMMINISTRAZIONE int.le (Magg. Alberto Bergesio) Sanità Socio-Assistenziale TORINO CRONACA la Repubblica MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 VII PER SAPERNE DI PIÙ www.cittadellasalute.to.it torino.repubblica.it La sfida alla malattia LE “SECCHIATE DI SOLIDARIETÀ” A TORINO BUFFON Il portiere della Juve e della nazionale è stato tra i primi, assieme al neo-bianconero Morata, a farsi la doccia gelata AGNELLI Anche il presidente della Juve ha aderito, senza rinunciare a giacca e cravatta: autore della doccia l’ad bianconero Giuseppe Marotta DEL PIERO Anche l’ex bianconero ha partecipato nominando Eva Herzigova,il rugbista Sonny B. Williams e Valentino Rossi LITTIZZETTO Doccia anche per lei: ma il gesto di sventolare 100 euro destinati alla ricerca ha fatto infuriare il web, con accuse di «taccagneria» Sla, diagnosi precoce alle Molinette La scoperta pubblicata sulla rivista Usa “Neurology”: la malattia si individua molti mesi prima con una tomografia L’assessore Saitta: “Torino protagonista della ricerca di qualità, altro che le docce ghiacciate dei vip su internet” La nuova tecnica consente una accuratezza del 95% contro il 60 di prima ALLE docce fredde ai risultati. E se è vero che le prime raccolgono l’attenzione dei media, la ricerca non sta certo a guardare. Per la prima volta è stata infatti dimostrata la possibilità di diagnosticare precocemente la Sla. Come? Con una Pet, l’esame di tomografia a emissione di positroni che, per essere più concreti, sfrutta un tracciante simile al glucosio, già utilizzato per altre analisi di medicina nucleare. Il risultato, pubblicato sulla rivista Usa “Neurology”, nasce dalla collaborazione fra Adriano Chiò, direttore del Centro esperto Sla dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza (e dipartimento di Neuroscienze dell’Università D degli Studi di Torino), la dottoressa Angelina Cistaro, ricercatrice del centro torinese Pet Irmet e Marco Pagani, ricercatore dall’Istituto di Scienze e LA tecnologie della cognizione del Cnr di Per i pazienti c’è un grande GIOR Roma. vantaggio. Questa tecnica permette di NA raggiungere un’accuratezza TA diagnostica del 95%, anticipando la diagnosi di alcuni mesi. L’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, si è detto “orgoglioso” dello studio. «È la conferma – sottolinea della qualità della ricerca scientifica italiana. E Torino, insieme all’ospedale Molinette, è stata protagonista in questo risultato, anche se sicuramente riscuoterà minore attenzione mediatica di quanto non faccia una secchiata d’acqua ghiacciata». Saitta preferisce guardare oltre alle “campagne virali”: «Va bene sensibilizzare il pubblico ma è doveroso richiamare l’attenzione sulla necessità di finanziare la ricerca e di aiutare le famiglie che assistono i malati. Perché sono proprio i pazienti, i familiari e i ricercatori a sperimentare sulla propria pelle le “docce fredde” dei tagli ai finanziamenti». (e. d. b.) © RIPRODUZIONE RISERVATA “Così vediamo il male nascere Cure adeguate fin da subito” L’INTERVISTA ERICA DI BLASI ACCELERAZIONE e la maggior accuratezza della diagnosi di Sla sono fondamentali: sia per lo sviluppo di nuove terapie, sia per l’accesso dei pazienti alle cure sperimentali». Il professor Adriano Chiò è direttore del Centro esperto sclerosi laterale amiotrofica delle Molinette e del dipartimento di Neuroscienze dell’Università. Cosa comporta questa scoperta? «È un passo avanti importante. Finora la Sla poteva essere accertata solo con l’indagine clinica e il supporto di metodiche neurofisiologiche: richiedeva un lungo periodo di osservazione che poteva arrivare a un anno». Con quest’ultimo studio invece si accorciano i tempi? «Sì. Questa tecnica permette non solo di raggiungere un’accuratezza diagnostica del 95 per cento, e che prima era appena del 60, ma di anticipare la diagnosi di alcuni mesi iniziando subito la terapia più adatta». Come funziona in concreto questo esame? «È una Pet, una tomografia a emissione di positroni con un tracciante simile al glucosio, che viene utilizzato normal- «L’ PROFESSORE Adriano Chiò, direttore del Centro esperto sclerosi laterale amiotrofica delle Molinette e del dipartimento Neuroscienze dell’Università Rassegna del 26 agosto.pdf “ Iniettiamo un liquido tracciante simile al glucosio e con un algoritmo identifichiamo le aree cerebrali che presentano alterazioni ” mente nei centri di medicina nucleare. Quella che viene definita Fdg-Pet è di fatto una tecnica di diagnosi che si basa sulla somministrazione nel paziente di un mezzo di contrasto radioattivo. Questa sostanza permette poi di valutare il metabolismo di una certa regione confrontandolo con lo stato di normalità». Ci sono altri casi in cui viene usata questa tecnica? «Nella pratica clinica viene utilizzata nei tumori, nei quali la ricezione delle regioni colpite è aumentata, e nelle malattie neurodegenerative, dove invece è diminuita. Nel caso della Sla PIEMONTE, 400 MALATI La sperimentazione delle Molinette è stata condotta su 195 pazienti confrontati con 40 persone non malate le immagini vengono anche elaborate grazie a un particolare algoritmo». Ovvero? «Con un algoritmo matematico identifichiamo le aree cerebrali che, nei pazienti Sla, presentano l’alterazione funzionale caratteristica della malattia. Queste regioni corticali e sottocorticali mostrano sia un basso sia un forte assorbimento e quest’ultimo, nei fasci nervosi che intercorrono tra le aree motorie e il midollo spinale, è assolutamente specifico della Sla». Ci sono controindicazioni? «Assolutamente no. Anche i pazienti che soffrono di clau- pagina 21 strofobia possono farlo, in quanto, a differenza delle risonanze, non avviene in uno spazio ristretto. Il liquido di contrasto è simile al glucosio, uno zucchero marcato, che in linea di massima non provoca allergia. E la sostanza radioattiva non ha effetti collaterali: il corpo umano la elimina in mezz’ora». Quali sono i primi sintomi della malattia? «La perdita di forze, in particolare del gruppo muscolare. Un impaccio motorio di solito non accompagnato da dolore. Purtroppo alcuni di questi segnali vengono spesso ignorati dai pazienti, che solo in seguito si presentano dal medico e ancora dopo dal neurologo». Quanti sono i casi di Sla in Piemonte? «Attualmente circa 400. L’età media è tra i 60 e i 70 anni. Nello studio sono stati coinvolti 195 pazienti del centro Sla delle Molinette, confrontati con 40 persone che non avevano malattie del sistema nervoso centrale. La serie di soggetti osservati è di gran lunga la più numerosa di qualunque altro studio di neuroimmagini effettuato finora nella Sla. Un aspetto che rafforza l’affidabilità statistica e clinica del nostro lavoro». Sanità Socio-Assistenziale © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 IL METEO Sole Poco Nuvoloso nuvoloso Il tempo: instabile con rovesci su Alpi e Levante Ligure. Domani soleggiato più caldo OGGI Temperature ˚C DOMANI Temperature ˚C SVIZZERA CITTÀ VB AO Coperto Nebbia Pioggia intensa MI NO PV TO Neve Vento Mare mosso Mare calmo Poco mosso Mare agitato CN GE SP FRANCIA 16 18 17 17 18 17 17 17 16 18 19 19 21 20 22 22 23 24 24 25 25 24 24 24 25 24 AO CITTÀ VB BI TO MI NO VC GE CN SP FRANCIA IM LA STAMPA 14 16 15 17 17 16 18 18 15 17 21 21 22 26 27 26 28 28 26 28 28 26 29 28 28 25 BIELLA MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 REDAZIONE VIA XX SETTEMBRE 17 TELEFONO 015 8352611 FAX 015 2522379 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/BIELLA PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. BIELLA, VIA COLOMBO 4 TELEFONO 015 2522926 - 015 8353508 FAX 015 2522940 All’interno MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA A cura di www.nimbus.it AT SVIZZERA MIN MAX Centimetri-LA STAMPA Temporale Variabile AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA Tra l’alta pressione sul Mediterraneo e le perturbazioni atlantiche che scorrono sull’Europa centrosettentrionale si è instaurato un flusso di correnti occidentali a tratti umide che continuano a mantenere tempo instabile sulle nostre regioni con passaggio di rovesci in prevalenza sulle Alpi e sul Levante Ligure ma localmente anche su pianure e colline piemontesi e lombarde. 12 E PROVINCIA SANITÀ. OGGI UN SUMMIT IN REGIONE ISTRUZIONE La scuole ai raggi X Scatta il check-up in ventotto istituti Stefania Zorio A PAGINA 40 Ospedale, slitta il trasloco Mancano i collaudi e l’ok del Comune: il debutto spostato al 20 novembre STEFANO ZAVAGLI BIELLA IL CASO Gli Under 35 al lavoro per «salvare» il turismo sul lago Valentina Roberto A PAGINA 41 MIAGLIANO Sindaco e assessori aprono lo sportello anti-burocrazia Servizio A PAGINA 43 BASKET Berti: «Imparo a fare l’allenatore e trascino l’Angelico» Stefano Zavagli A PAGINA 51 Rassegna del 26 agosto.pdf L’imponente macchina organizzativa per il trasloco dal vecchio al nuovo ospedale si è ufficialmente messa in moto. E il summit delle Asl regionali di oggi, con i vertici biellesi a colloquio con il nuovo direttore generale Fulvio Moirano, detterà la cronologia delle date per l’apertura del nuovo nosocomio. Se tutto procederà come da programma, il Degli Infermi andrà in pensione dal 20 novembre, giorno in cui (con un mese di ritardo rispetto alle previsioni iniziali) l’ospedale di frazione Alberetti entrerà ufficialmente in funzione nell’interezza dei suoi reparti. A Il Pronto soccorso e la Rianimazione verranno «sdoppiati» per garantire le urgenze confermare lo slittamento dell’apertura è il bando della gara d’appalto relativa al servizio di trasloco (in scadenza il 12 settembre), che indica nel periodo tra ottobre e novembre il trasporto e il montaggio dei beni mobili. Un’operazione che durerà 15 giorni e che costerà (con gara a ribasso d’asta) 198 mila euro (Iva esclusa) a cui va aggiunta la consulenza (già avviata) con professionisti esperti in traslochi d’ospedali per la logistica. Proprio ieri mattina, le ditte interessate a partecipare alla gara d’ap- Viabilità Ripartelunedìilcantiere dellastradadiaccesso Logistica Il direttore dell’Asl Gianfranco Zulian sta curando l’operazione trasloco palto hanno fatto un sopralluogo sia nel nuovo sia nel vecchio ospedale. Tutto il materiale da spostare è già invece stato catalogato in un lungo documento stilato dallo staff dell’Asl. «All’incontro regionale di oggi - spiega il direttore gene- pagina 22 Per completare le aree esterne del nuovo ospedale occorre che siano concluse tutte le strade di accesso. La riapertura dei cantieri è attesa, dopo un periodo di ferie, per il prossimo lunedì. «Il 1° settembre è la data pattuita prima delle vacanze con l’amministrazione per la ripresa dei lavori - spiega Zulian - e il sindaco Marco Cavicchioli ci ha assicurato durante l’ultimo incontro che i lavori saranno conclusi per il 20 di ottobre». Se tutti i passaggi proseguiranno senza intoppi, per il 20 di ottobre la struttura sarà praticamente ultimata e al Degli Infermi inizierà il confezionamento di buona parte dei materiali da trasportare nel nuovo ospedale. Dopodiché la struttura sarà pronta per ricevere l’abitabilità ed entrare in funzione. [S. ZAV.] rale Gianfranco Zulian - avremo l’occasione di fare il punto sul nuovo ospedale e in generale si parlerà sulla situazione economica dell’Asl. Al rientro, domani, è convocata una riunione interna con lo staff dell’Asl di Biella per fare il punto in vista del trasloco». Se in frazione Alberetti le operazioni di completamento proseguono a pieno regime (da oggi verrà installata la nuova strumentazione per le risonanze magnetiche), il trasporto del materiale dalle due strutture dovrà avvenire senza alcun ritardo e senza creare disagi: «E’ un lavoro delicato, perché non dovranno esserci intoppi, ma siamo qui apposta per far funzionare tutto alla perfezione», assicura Zulian. I primi reparti ad andare nel nuovo ospedale saranno quelli senza la presenza di pazienti ricoverati, con in testa il laboratorio analisi. Dopodiché, per una settimana, i reparti più importanti, il pronto soccorso e la rianimazione, verranno «sdoppiati» e per qualche giorno funzioneranno in entrambe le strutture per poter fronteggiare tutte le urgenze. Un’altra data fondamentale per il via libera al nuovo ospedale sarà quella del 20 ottobre: quel giorno, a un mese esatto dall’apertura, è convocata la commissione dei tecnici che effettuerà il collaudo finale sulla struttura. Al nuovo ospedale mancherà poi solo l’abitabilità (che dovrà giungere dal Comune di Ponderano) e il completamente delle strade di accesso. Sanità Socio-Assistenziale 1 LA STAMPA MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 Staminali Intervista Dopo il sequestro di cellule agli Spedali Civili di Brescia richiesto e ottenuto dalla Procura di Torino, l’Aifa ha diffidato la struttura pubblica dall’effettuare controlli clinici pre e post trattamento per la piccola Noemi in attesa delle infusioni Secondo l’Agenzia del Farmaco, infatti, ciò che starebbe facendo Stamina a Brescia va oltre la semplice somministrazione ma si configura come sperimentazione sull’uomo ROSARIA TALARICO ROMA l sequestro era un atto dovuto da parte della procura». Luca Pani, direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) non usa giri di parole per commentare il sequestro agli «Spedali di Brescia» delle cellule utilizzate nel metodo «Stamina» e ideate da Davide Vannoni. Del resto, aggiunge, «hanno fatto una cosa molto grave, è logico che un pubblico ministero abbia proceduto in tal senso. Avrei fatto la stessa cosa». «I Perché? «Non si possono condurre accertamenti e analisi da sperimentazione clinica-fase uno nascondendoli dietro la copertura della terapia di infusione. Non una terapia, ma un trattamento segreto, illegale per le norme italiane, europee e internazionali. La lettera del direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Belleri parlava infatti di una serie di accertamenti e analisi di tipo sperimentale». C’è, però, un’altra sentenza del tribunale de L’Aquila che aveva dato il via libera all’infusione per la bambina Noemi. Spedali Civili Eoraarrivaladiffida dell’AgenziadelFarmaco 1 Mentre le cellule staminali sono sotto sequestro dopo il provvedimento ottenuto dalla Procura di Torino, l’Agenzia del Farmaco (Aifa) ha diffidato gli Spedali Civili di Brescia dall’effettuare il «protocollo di valutazione pre e post trattamento» sulla piccola Noemi Sciarretta, la bambina abruzzese ammalata di Sma1. Per l’Aifa, infatti, gli esami e i controlli clinici richiesti da Erica Molino, la biologa autorizzata dal giudice dell’Aquila per effettuare le infusioni su Noemi non avrebbero nulla a che fare con le cure compassionevoli, ma si tratterebbe di una sperimentazione sull’uomo, che in Italia è sottoposta a severe e rigide regole. MASSIMO PERCOSSI/ANSA “Stamina usa le infusioni per esperimenti illegali” Il direttore Aifa: violate anche le prescrizioni dei giudici Cosa Hanno nascosto ha un trattamento detto segreto dietro to l’ospedale dal fare esami su Noemi...», poi sono arrivati i Nas... «Non è stata minimamente inibita l’in- «Sono stati i responsabili di Stamina ad fusione che Noemi avrebbe potuto fa- avere di fatto impedito l’infusione a Noere normalmente come era accaduto mi. Ci sarebbe stata come c’è stata per con Celeste la settimana scorsa. Non Celeste. Questa è la verità. Sarebbe forsi è impedito l’emocromo o altri esami, se il caso che si prendessero delle rema non ci si può arsponsabilità anche nei rogare il diritto di faLA PROCURA confronti dei genitori re sperimentazione questi bambini e ini«Non poteva agire di clinica al di fuori delzino a dire come stanin modo diverso, hanno no le cose». la legge. Se avessero rispettato le decisiofatto qualcosa di grave» L’Aifa non ha responsani del giudice del labilità sulla vicenda? voro, che non c’entra nulla con gli «La nostra ordinanza sul metodo Stamiaspetti penali in cui gli ideatori di Sta- na è del maggio 2012, in seguito a mina sono coinvolti, il sequestro non ci un’ispezione congiunta tra noi, Nas e sarebbe stato. Invece hanno tentato di procura di Torino. E la non validità della forzare il tipo di reato per cui sono sta- terapia è stata confermata da premi Noti rinviati a giudizio». bel e da tutta la comunità scientifica Il padre di Noemi indirettamente se l’è mondiale. Hanno fatto una cosa molto presa anche con l’Aifa che «ha diffida- grave ed è logico che un pubblico mini- stero che ha fatto anni di indagini su farmaci contraffatti e pericolosi abbia disposto il sequestro». Al di là dell’effetto mediatico, è innegabile però che i cittadini siano diffidenti anche nei confronti di istituzioni che sono deputate ai controlli... «Ne abbiamo preso atto. È il problema che hanno i regolatori come noi in tutto il mondo. Certo in Italia il fenomeno su alcuni aspetti ha assunto delle connotazioni problematiche, una sorta di diffidenza se non peggio. Purtroppo capisco la mediaticità della nostra epoca e i quindici I GIORNALISTI «Capisco la mediaticità del nostro tempo, ma devono controllare ciò che scrivono» una presunta terapia Se avessero seguito le indicazioni Noemi avrebbe ricevuto l’iniezione Sarebbe ora che ai genitori di questi bambini si raccontasse la verità Luca Pani, direttore dell’Aifa minuti di notorietà che spetterebbero a ognuno. Ma i giornalisti bisognerebbe che stessero attenti a vedere le carte, a controllare le fonti e verificare bene quello che scrivono». È sempre colpa dei giornalisti? «Al di là di questo, penso che alla fine la scienza, la correttezza e il comportamento etico dell’Agenzia, dei Nas e della Guardia di finanza sia sotto gli occhi di tutti. Resta la domanda che si è fatta la senatrice Elena Cattaneo: quanto avremmo potuto risparmiare se si fosse tenuto conto dell’ordinanza dell’Aifa di oltre due anni fa?». il caso In Scozia Docciagelata,unmorto ALESSANDRO MONDO TORINO 1 Un ragazzo scozzese di na buona notizia, di quelle che aprono nuovi traguardi. È comparsa su «Neurology», prestigiosa rivista internazionale americana, e rimanda per molta parte a Torino. U Lo studio Il tema è la Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica protagonista dei media per le secchiate ghiacciate cui si sottopongono politici e vip in favore della ricerca. Grazie ad uno studio interamente italiano, ora è possibile individuarla dalle alterazioni nel cervello, e non solo da quelle del midollo spinale, con un margine di accuratezza superiore a quello degli esami tradizionali. Significa anticipare diagnosi e terapie. La scoperta Come? Mediante un semplice esame di tomografia ad emissione di positroni (Pet) con un tracciante analogo al glucosio, abitualmente utilizzato nella pratica clinica dai centri di Medicina Nucleare. Questa tecnica permette di raggiungere un’accuratezza diagnostica del 95%. Finora la Sla poteva essere diagnosticata solo attraverso l’indagine clinica e con il supporto di metodiche neurofisiologiche: significava un lungo periodo di osservazione, con punte che arrivavano ad un anno. Va da sè che l’accelerazione e la maggiore accuratezza della diagnosi di Sla sono fondamentali, sia per lo sviluppo di nuove terapie sia per l’accesso dei pazienti alle cure sperimentali. Soddisfatto, con qualche pole- Rassegna del 26 agosto.pdf Cronache .15 . TETRA IMAGES/GETTY 18 anni, Cameron Lancaster, ha perso la vita in una cava allagata dove avrebbe cercato di portare a termine l’Ice Bucket Challenge in modo fin troppo originale. Secondo i media, il giovane si è tuffato nelle fredde acque e non è più riuscito a risalire: il suo corpo è stato poi trovato dai servizi di soccorso. La ricerca fa un passo avanti verso la diagnosi della Sla Sla, nel cervello le prime tracce per diagnosticare la malattia A Torino la scoperta che permetterà di anticipare le terapie mica, Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità: «Sono orgoglioso che Torino e l’ospedale Molinette siano protagonisti di questo risultato, anche se riscuoterà minore attenzione mediatica di una secchiata d’acqua ghiacciata». Team italiano Lo studio è frutto della collaborazione tra specialisti: Marco Pagani (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr di Roma), Adriano Chiò (Centro Esperto Sla dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e Dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino), Angelina Cistaro (Centro Pet Irmet di To- rino). Un «team» eccezionale, che dopo due anni di lavoro serrato ha aperto una nuova frontiera. La verità nel cervello La Fdg-Pet, spiegano dalla Città della Salute, è una metodica diagnostica di medicina molecolare basata sulla somministrazione di un mezzo di contrasto radioattivo: permette di valutare il metabolismo in una certa regione, confrontandolo con lo stato di normalità. Di solito viene utilizzata nei tumori, dove la captazione delle regioni colpite è aumentata, e nelle malattie neurodegenerative, nelle quali è tipicamente diminuita. pagina 23 Test sui pazienti Quasi 200, per la precisione 195, i pazienti coinvolti, confrontati con 40 soggetti con assenza di patologie del sistema nervoso centrale. Tramite un algoritmo sono state identificate le aree cerebrali che presentano nei pazienti Sla l’alterazione funzionale caratteristica che li differenzia rispetto ai controlli. Altro dato: la serie di pazienti osservati è la più numerosa di qualunque altro studio di neuroimmagini effettuato nella Sla, il che rafforza l’affidabilità statistica e clinica della ricerca. Un risultato che si spera proceda di pari passo con la messa a punto di nuovi farmaci, aprendo nuovi traguardi alla terapia, oltre che alla diagnosi. «Con l’algoritmo diagnosi sicure al 95 per cento» 4 domande a Adriano Chiò Molinette «La vera novità non è la Pet, e nemmeno il tracciante, ma l’algoritmo che, incrociando i vari parametri, permette di individuare quali sono le aree del cervello colpite». Così Adriano Chiò, uno degli specialisti che hanno lavorato allo studio. Come funziona fino ad oggi? «L’esame tradizionalmente usato per scoprire la Sla è l’elettromiografia, basata sulle alterazioni del midollo spinale». Tasso di accuratezza? «Parliamo del 60-70%, a fronte del 95% garantito dalla nuova tecnica». Come ci siete arrivati? «Studiando alcuni aspetti del deficit cognitivo presentato dai pazienti colpiti dalla malattia rispetto a quello mostrato da altri, non affetti da Sla». Cosa cambia? «La possibilità di accelerare la diagnosi, quindi la presa in carico del paziente, quindi la somministrazione delle terapie. Va da sè che il fattore tempo è essenziale. La speranza è che il combinato tra la diagnosi e le nuove terapie allo studio aumenti le possibilità di gua[ALE. MON.] rigione». Sanità Socio-Assistenziale 12 45 46 .VCO STAMPA .LA MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 In breve SANITÀ. GLI OSPEDALI DEL VCO SONO ENTRAMBI SOTTO QUOTA 500 Verbania, nascite in calo E al San Biagio resta l’enigma del reparto RENATO BALDUCCI DOMODOSSOLA Sono iniziate ieri le nomine della scuola 1 Iniziate ieri, al provvedi- torato agli studi di Verbania, le operazioni per l’avvio del nuovo anno scolastico che proseguiranno fino a domani. In queste giornate sono fatte le assegnazioni provvisorie di cattedre e le nomine di insegnati e personale non docente che saranno assunti a tempo indeterminato. [F. RU.] Omegna Dopo i parti al San Biagio, anche quelli all’ospedale Castelli di Verbania scendono sotto l’asticella di sicurezza. Dopo i dati negativi del 2013 anche quelli dell’anno incorso - aggiornati a pochi giorni fa - sono preoccupanti. Al 31 dicembre 2013 Verbania registrava infatti 437 parti (588 l’anno precedente), a Domodossola 229 (237). Assieme alle due strutture del Vco, altri sette ospedali in Piemonte non raggiungono la soglia di 500 parti annui. La precedente amministrazione regionale targata Cota aveva sempre sostenuto di voler riorganizzare la rete dei punti nascita. «Una politica tesa a garantire la massima sicurezza» aveva detto l’allora presidente Roberto Cota. Ora, sulla sanità si attendono L’Asl attende da Torino le indicazioni per riorganizzare il servizio provinciale Verbania Arriva in Consiglio la polemica dei murales 1 Torna a riunirsi questa sera il Consiglio comunale di Omegna. Nella seduta convocata alle 19 al Forum si discuterà la proroga della convenzione con l’Omegna calcio per la gestione del Liberazione e alcuni ordini del giorno, come la realizzazione di murales in ricordo del pittore Gino Apostolo. [L. ZIR.] Verbania Il Comune aderisce a «Distretto 33» 1 Il Comune di Verbania ha aderito a Distretto 33. Si tratta di un progetto di comunicazione e promozione delle attività presenti sui territori, che si affacciano sulla statale 33 del Sempione, in vista di Expo 2015. [F.RU.] Verbania Nei primi mesi del 2014 al Castelli ci sono stati 260 parti Domodossola Colpodisonno Investedueauto le decisioni politiche della nuova giunta Chiamparino. Scelte che però l’attuale governatore non ha ancora approfondito nel dibattito alla festa dell’Unità di Villadossola poche settimane fa. Cosicché anche Verbania rischia grosso visti i numeri del 2013. Tenendo conto che sul punto nascite di Domodossola resta l’incognita del pronunciamento del Consiglio di Stato, sul ricorso presentato dai pediatri e dalle amministratori comunali dell’Ossola che si sono opposti alla chiusura. I dati relativi al 2013 sono indicativi sotto l’aspetto territoriale: il 97,8 per cento delle 229 partorienti di Domodossola è risultato residente nell’Asl Vco, così come il 94,3 delle 437 donne che si sono rivolte a Verbania. A indicare come per molte donne i due ospedali restino punto di riferimento per far nascere i figli, nonostante la crescente 1 È stato probabilmente un colpo di sonno la causa dell’incidente di ieri alle 17,40 sulla superstrada tra gli svincoli Nord e Sud di Domodossola. Un uomo su una Punto (proveniente da Villa) ha sbandato colpendo una Panda e una Citroen che arrivavano in direzione opposta. Lievi ferite solo per la ragazza al volante della Panda che è stata portata al San Biagio. mobilità passiva fuori provincia. Per il 2014, a metà agosto, al San Biagio c’erano stati 171 parti e al Castelli di Verbania 260. Alla direzione generale dell’Asl di Omegna sono in attesa di notizie da Torino. «Aspettiamo le decisioni che assumerà la nuova giunta regionale, che si è riservata di fare una rivalutazione di tutta la sanità in Piemonte» si limita a dire il direttore sanitario Francesco Garufi. Intanto la segreteria del Vco della Federazione medici pediatri denuncia l’ennesimo problema sorto pochi giorni fa nel trasferimento di una donna incinta da Domodossola a Verbania. «La partoriente, che alla 34ª settimana di gravidanza minacciava un parto prematuro, è arrivata a Verbania tre ore dopo. Chiediamo alla nuova dirigenza regionale di rivedere i protocolli sanitari per garantire la salute alle persone che gravitano in Ossola» dice il segretario provinciale della Fimp Fabrizio Comaita. Carabinieri in congedo Raddoppia la sede 1 L’Associazione nazionale carabinieri di Verbania raddoppia la sede. L’amministrazione comunale ha infatti concesso, in comodato d’uso per le proprie attività, un altro locale al piano terra di palazzo Flaim a Intra. Tra gli interventi di volontariato dell’associazione anche quello di collaborare con la polizia locale in occasione di eventi e nei servizi per la sicurezza davanti alle scuole. [F. RU.] Domodossola «C’entro anch’io» riparte lunedì 1 Riprendono a Domodos- sola le attività del progetto «C’entro anch’io» finanziato dal Gal e dall’amministrazione comunale. Dal 1 al 14 settembre, oltre 50 bambini dai 7 ai 13 anni saranno impegnati in attività di laboratorio, escursioni e sport. Le attività si svolgeranno tutti i giorni dalle 8,30 alle 16,30. [RE. BA.] VILLADOSSOLA. IERI POMERIGGIO IL FUNERALE L’addio al “prof” Massarelli “Portò in Ossola la pallacanestro” LUCA BILARDO VILLADOSSOLA Nel mondo dello sport lo chiamavano il «prof» perché oltre al suo impegno nel calcio, nel basket e nelle bocce era stato insegnante di educazione tecnica. Compagni di squadra, dirigenti e amici si sono uniti ieri ai familiari per salutare nella chiesa del Villaggio Sisma a Villadossola Roberto Massarelli. Aveva 72 anni ed è morto sabato sera tornando a casa dopo la giornata - una delle tante - passata a capofitto nello sport. Il calcio in questa occasione, un amore al quale era tornato alcuni anni fa, dopo aver lasciato il segno nella pallacanestro e nelle bocce. Con i dirigenti della Virtus Villa stava organizzando il torneo dedicato a Ernesto Gori, che si è disputato ieri. «Siamo rimasti Oltre al basket era da anni dirigente della Virtus Villa e arbitro di bocce tutti senza parole - dice Vittorino Battro, presidente della Virtus Villa - sabato eravamo stati tutti il giorno insieme e poi, improvvisa, la notizia del suo malore. Non c’è stato nem- Rassegna del 26 agosto.pdf meno il tempo di portarlo in ospedale». Nella società calcistica di Villadossola Massarelli era responsabile del settore giovanile, dopo essere stato un paio di anni fa presidente. A calcio aveva anche giocato da giovane, come portiere. Poi l’incontro con il basket. «Insieme a don Giuseppe Bonacina, si può dire senza dubbi che sia stato il pioniere e il pilastro della pallacanestro in Ossola - racconta Pierangelo Bianconi, ex presidente del Domo basket -. Era la fine degli Anni 60 e attorno al collegio Rosmini nacque il movimento che poi mise in piedi una società. Con passione per anni ha Roberto Massarelli, 72 anni anche insegnato ai giovani. Ora non aveva più incarichi, ma c’era sempre alle partite: poi se c’era bisogno di una mano si era certi di poter contare su di lui». Una passione quella per il basket trasmessa anche alla figlia maggiore. pagina 24 Il ritrovo di domenica al Monte Zeda con l’Anpi Verbania AURANO. CONSERVATE PER 70 ANNI Tornate al Pian Vadà le antiche targhe Cai “nascoste” ai nazisti Ritorno al Pian Vadà dopo 70 anni. E’ quanto accaduto domenica per una singolare cerimonia promossa dall’Anpi Verbania sul luogo dove il Cai di Intra sin dal 1889 costruì un rifugio per coloro che salivano al Monte Zeda. L’iniziativa riconduce alla lotta di Liberazione, quando i partigiani della «Cesare Battisti» scelsero la zona come base; di conseguenza l’edificio venne distrutto dai nazifascisti durante il rastrellamento nel giugno del 1944. Nel 2009 fu ricostruito dal parco Val Grande, che lo riportò a nuova vita come bivacco. Proprio alla sua storia si rifà l’incontro di domenica, nel corso del quale sono state ricollocate nella loro posizione originaria due targhe murate sulla facciata della vecchia costruzione a cura del Cai e raffiguranti anche S.Francesco. Furono recuperate giorni dopo la distruzione dai familiari del partigiano Egidio Testori «Bulgaro» della «Cesare Battisti», Agostino Grassi e i figli Gina e Giovanni che ai tempi «caricavano» l’alpe di Ortighedo. La famiglia Grassi di Falmenta le ha custodite per 70 anni e ora le ha messe a disposizione per rimetterle al loro posto. Durante la cerimonia il partigiano Arialdo Catenazzi ha ricordato figure e avvenimenti della lotta di Liberazione. Sono così rivissute le imprese del comandante Arca e del tenente Rolando, nonché le vicende che hanno caratterizzato quell’eroico periodo con il rastrellamento e l’attacco al Pian Vadà e al Monte Marona. [S.R.] «E’ stato lui a portarmi al campo e a farmi conoscere questo sport - racconta Sara, che per anni ha giocato a pallacanestro e ora allena una delle squadre del settore giovanile del Domobasket - ed è stato con lui che a Novara sono state fondate le Stars, in cui ho giocato. La stessa passione per lo sport l’aveva trasmessa anche ai suoi adorati nipoti: il più grande, Davide, è già nelle giovanili della Virtus Villa». Calcio e basket ma non solo. Aveva giocato a bocce nel Masera. E quando qualche problema fisico non glielo ha più consentito è passato a fare l’arbitro. Massarelli da alcuni anni era in pensione, dopo essere stato a lungo insegnante di educazione tecnica, prima al Galletti e poi alla scuola media Giovanni XXIII di Domodossola, di cui era stato pure vice preside. Vedovo, lascia le figlie Sara, Giovanna e Donata e i nipoti Lisa, Lorenzo e Davide. Macugnaga Unlibroracconta ilprimoagriturismo 1 È stato probabilmente il primo agriturismo dell’Ossola. Erano infatti i primi anni del 1900 quando Giuseppe Pirazzi, alpigiano di Fomarco, costruì un piccolo albergo al Belvedere di Macugnaga, a quasi 2000 metri. Le foto dell’epoca restituiscono la modesta costruzione con le mandrie sparse sul pascolo accanto agli escursionisti che salivano ad ammirare ghiacciaio. A Macugnaga c’erano tre alberghi e la seggiovia sarebbe arrivata solo mezzo secolo più tardi. Nell’ostello del Belvedere la pensione costava 20 lire e il caffelatte una lira. Fresche le uova di galline ruspanti: costavano ciascuna 1,5 lire. Queste curiosità di oltre un secolo fa sono contenute nel libro «Macugnaga: le alpi e gli alpigiani», pubblicato dall’editore Riccadonna di Torino, con testi di Teresio Valsesia e Luca Battaglini, e con un ricco corredo fotografico degli archivi della libreria Grossi di Domodossola e Novellini di Macugnaga, cui si sono riferiti i collezionisti Sergio Foà e Alberto Riccadonna. Nel libro (87 pagine, 13 euro) rivive un mondo scomparso e quindi particolarmente allettate da riscoprire. Sarà presentato questa sera alle 21, alla Kongresshaus. Ora lo storico alberghetto del Belvedere è diventato un rifugio del Cai Saronno. TRIBUNALE DI NOVARA Es. Imm. n. 33/12 R.G.E. Lotto unico - Momo, fraz. Alzate, P.zza del Peso, 1 – 2: (3º esperimento). Piena prop. di alloggio di vani 5, doppi servizi e cucina con accesso diretto a cantinola a p. interrato di mq. 164,71 oltre a mq. 16,72 di veranda, porzione di porticato di mq. 55,85 e ripostiglio di mq. 18,05 entrambi a p. terra, solaio aperto a p. 1º sopra porticato comune di mq. 63,27. (Valore di stima Euro 70.000,00). Prezzo Base Euro 40.000,00. Professionista delegato Rag. Patrizia Ionfer c/o lo studio in Novara, Via Biglieri, 3. Vendita senza incanto: 10/10/2014 ore 11.00. Vendita con incanto: 28/10/2014 ore 11.00. Maggiori informazioni presso il delegato tel. 0321624034 - 0321390166 e Custode giudiziario I.V.G. Novara, tel. 0321/627393 e sui siti www.tribunale.novara.it e www.astegiudiziarie.it. (A255445). Filiale Piemonte Nord e Valle d’Aosta (Novara-VCO, Vercelli, Biella, Aosta) Via Colombo, 4 - 13900 BIELLA Tel. 015.252.29.26 - 015.835.35.08 Fax 015.252.29.40 Sanità Socio-Assistenziale 12 45 67 18 LA STAMPA MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 . Cronaca di Torino .41 g E in futuro mancheranno pure i medici I test per i corsi di formazione per Medicina Generale il 17 settembre, quelli per le specializzazioni a fine ottobre Chi li supera entrambi e sceglie di frequentare i secondi non potrà essere sostituito: i tempi sono troppo stretti ELENA LISA «Il pericolo? Non trovare sostituti per i pensionati» Quando il ministero dell’Università ha annunciato che quest’anno, per la prima volta, avrebbe fissato un calendario nazionale per i test d’ingresso di tutte le specialità di Medicina, sembrava che si volesse districare una matassa di lungaggini temporali e mancata coordinazione tra Enti che in passato aveva creato non pochi problemi ad Ateneo e Regione. Rese pubbliche le date, però, si è scoperto che l’intervento ha complicato ulteriormente le cose. Le nuove date dei test, infatti, rischiano di penalizzare i corsi di formazione in Medicina Generale, quelli da cui usciranno le future leve dei medici di base, della guardia medica e del 118. 6 domande a Angelo Testa presidente Snami «Questa storia ormai è un flagello». Non che Angelo Testa che lavora nell’Asl To4 ed è il presidente nazionale dell’associazione medici italiani, la Snami, si senta condannato a discutere della questione «specializzandi in Medicina Generale». Ma certo non nasconde il suo disagio. Le scelte Il problema è nazionale, ma la protesta parte da Torino. «Negli anni passati - spiega il rappresentante degli studenti Claudio Brasso - ministero e Regione decidevano Non vuole più parlarne? «Ma figuriamoci. Solo che dopo l’intervento del Miur sono arrivato a una conclusione». Quale? Il problema è nazionale ma la protesta è partita da Torino insieme la data per il test di Medicina Generale mentre l’Ateneo fissava quelle per le altre specialità. Il regolamento prevedeva e prevede ancora che si possano tentare più concorsi». Così può succedere che chi supera prima il test di Medicina Generale e poi quello di una specialità, possa decidere di scegliere la seconda. Anche perché nel secondo caso le borse di studio si aggirano attorno ai 1.200 euro, mentre nel primo non si superano i 900. Conseguenza: il numero dei futuri medici di base diminuisce in favore di ginecologi, chirurghi, dermatologi, anatomopatologi, geriatri e via discorrendo. Visto il problema, L’allarme per medici di base, guardia medica e 118 Già gli ottanta posti previsti dal corso di formazione in Medicina Generale sono ritenuti insufficienti per le esigenze del Piemonte. Le probabili defezioni potrebbero rendere difficilissima la situazione nel prossimo futuro 900 1.200 Le conseguenze euro euro L’importo delle borse di studio previste per i corsi di medicina generale I laureati che tentano altre specialità ottengono borse di studio attorno ai 1.200 perché allora non scorrere la graduatoria così da rioccupare i posti rimasti vuoti richiamando i primi esclusi? Il paradosso Idea semplice, ma non praticabile. «Le norme - spiega Nadia Bonsignore, referente per Rassegna del 26 agosto.pdf non ci sono i tempi previsti dalla legge per il «ripescaggio» in caso di defezioni. la formazione dell’assessorato regionale alla Sanità - consentono un aggiornamento dell’elenco solo entro un mese dal test di medicina». Quest’anno, i test di Medicina Generale sono previsti per il 17 settembre, per le altre prove l’appuntamento va dal 28 al 31 ottobre: In Piemonte ci sono 700 richieste per 80 posti disponibili a Medicina Generale. Un numero che già di per sè, in una delle regioni ad alto numero di over 65, non appare adeguato. Figuriamoci poi quando il numero si ridurrà ulteriormente. Già perché, viste le date non c’è molto da stare sereni. Il triennio di Medicina Generale partirà a novembre. I test per le specialità sono a fine ottobre: la migrazione è assicurata. L’intervento del Miur non ha aiutato granché. «Faremo ciò che è in nostro potere - dice Bonsignore - fa- pagina 25 remo il punto con le altre regioni e chiederemo al Miur uno slittamento della deroga che consente l’adeguamento della graduatoria». Le fa eco il rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, «Massima collaborazione con la Regione per questa o altre iniziative che possano risolvere la questione». La polemica «Possibile che al ministero la mano destra non sappia cosa fa la sinistra? - dice il rappresentante degli studenti Claudio Brasso - Sono anni che i numerosi interventi sull’Università sortiscono un unico effetto: aggiungere confusione a confusione per ridurre borse e diritto allo studio». «Nessuno vuole risolverla questa faccenda. Parlarne ha senso?». Sì, se le conseguenze sono gravi. «Lo saranno eccome. Basti dire che se il numero di medici di famiglia, in Piemonte, diminuirà tutti i futuri anziani saranno a rischio». Cioè? «In questa regione il 65 per cento dei medici di famiglia è composto da professionisti con più di 55 anni. Nell’arco di dieci annisarannotuttiinpensione». Largo ai giovani? «Quali? Ma soprattutto: quanti? Saranno circa in 1.500 ad appendere il camice al chiodo. Li rimpiazzeranno 700, forse 800 medici». Numeri non sufficienti? «Per niente. Più la popolazione invecchia e più i medici di famiglia, specializzati nelle patologie croniche, diventano indispensabili. Accadrà come a Londra: il Piemonte importerà dottori da Cina e Asia». [E. LIS.] Sanità Socio-Assistenziale
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