Scheda CANCRO: DALLA RICERCA DELLE CAUSE ALLA PREVENZIONE. IL RUOLO DEI GRANDI STUDI PROSPETTICI Per conoscere se e quale fosse la connessione tra ambiente, stile di vita, alimentazione e sviluppo dei tumori in Europa sono stati sviluppati a partire dagli anni 80 alcuni grandi studi prospettici. Il primo per ampiezza e completezza, nato proprio su impulso dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, è lo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), studio internazionale che mira a fare luce sulla relazione tra dieta, stile di vita, fattori ambientali e incidenza di cancro e di altre malattie croniche. EPIC è il più grande studio tra alimentazione e salute mai intrapreso con 520.000 persone provenienti da dieci paesi europei (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito). L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è stato pioniere nello sviluppo di questi studi: lo stesso EPIC infatti prende le mosse dallo studio prospettico ORDET (ORmoni e Dieta nell’Eziologia del Tumore della Mammella) avviato negli anni Ottanta che ha visto il reclutamento di 10.000 donne. Si tratta del primo studio prospettico sul tumore del seno mai condotto in Italia. Grazie al lavoro della Struttura Complessa Epidemiologia e Prevenzione diretta da Vittorio Krogh nell’ultimo anno è stato possibile ottenere importanti risultati da lavori condotti dal gruppo di ricerca di Sabina Sieri. Il consumo di verdura riduce il rischio di tumore al seno Un elevato consumo di verdura diminuisce del 18% il rischio di tumore del seno. In particolare la riduzione del rischio riguarda i sottotipi tumorali con recettori negativi per gli estrogeni (ER-), un sottotipo con una prognosi peggiore rispetto ai tumori ER+, più frequente nelle donne più giovani e le cui cause sono scarsamente conosciute. È stato possibile stabilire questa relazione grazie allo studio collaborativo internazionale “Pooling Project” che riunisce i più importanti studi prospettici su dieta e cancro attualmente in corso nel mondo. Si tratta di un consorzio di 28 coorti, che hanno complessivamente reclutato oltre 2.000.000 di soggetti a partire dagli anni 70, il cui scopo è quello di studiare la relazione tra fattori di rischio dietetici e insorgenza di tumori 1. I grassi saturi sono pericolosi per la salute Nel corso del 2013 numerosi sono stati i risultati raggiunti dai ricercatori dell’Istituto nella ricerca di una relazione tra alcuni fattori e l’insorgenza dei tumori. Un recente studio guidato dalla Struttura di epidemiologia e prevenzione del Dipartimento di Medicina Predittiva e per la Prevenzione ha dimostrato che chi consuma elevate quantità di grassi saturi ha un rischio superiore del 14% di sviluppare un tumore al seno e, in particolare, considerando i sottotipi tumorali con recettori positivi per gli estrogeni (ER+) e per il progesterone (PR+) e con recettori negativi per il fattore di crescita dell’epidermide (HER2) tale rischio aumenta rispettivamente del 28% e del 29%. Lo studio ha riguardato più di 10.000 donne che hanno 1 Jung S, Spiegelman D, Baglietto L, Bernstein L, Boggs DA, van den Brandt PA, Buring JE, Cerhan JR, Gaudet MM, Giles GG, Goodman G, Hakansson N, et al. Fruit and vegetable intake and risk of breast cancer by hormone receptor status. J Natl Cancer Inst 2013;105:219-36. Per l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano hanno partecipato a questo studio Vittorio Krogh e Sabina Sieri sviluppato il tumore al seno tra le oltre 300.000 volontarie, reclutate tra 1993 e il 1998, provenienti da dieci Paesi europei osservate per più di 11 anni 2. I meccanismi comuni tra le malattie cardiovascolari ischemiche e il cancro Un recente lavoro ha messo in luce meccanismi comuni tra malattie cardiovascolari ischemiche e diverse forme di cancro. Si è visto che elevati livelli di PAI-1 (un inibitore del plasminogeno che interviene nel processo di coagulazione del sangue) sono un potenziale fattore di rischio sia per alcune forme tumorali come colon e mammella, sia per infarto del miocardio e ictus. Lo studio, partito nel 1993, ha coinvolto 34.148 persone3. L’inquinamento raddoppia il rischio di cancro al polmone Un altro importante studio condotto in collaborazione con numerosi centri internazionali ha dimostrato che più alta è la concentrazione di inquinanti nell’aria maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone. In particolare per ogni incremento di 10 microgrammi di PM 10 (polveri sottili) per metro cubo presenti nell’aria aumenta il rischio di tumore al polmone di circa il 22%. Percentuale che sale al 51% per una particolare tipologia di tumore, l’adenocarcinoma, l’unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori. Lo studio ha coinvolto 312.944 persone 4. Ufficio Stampa SEC Relazioni Pubbliche e Istituzionali srl Laura Arghittu - 02 6249991 - cell. 335 485106 Carla Castelli – 02 6249991 – cell. 339 5771777 Email: [email protected] 2 Sieri S (Istituto Nazionale dei Tumori di Milano), Chiodini P, Agnoli C, Pala V, Berrino F, Trichopoulou A, Benetou V, Vasilopoulou E, Sanchez MJ, Chirlaque MD, Amiano P, Quiros JR, et al. Dietary fat intake and development of specific breast cancer subtypes. J Natl Cancer Inst 2014;106 3 Iacoviello L, Agnoli C (Istituto Nazionale dei Tumori di Milano), De CA, di CA, Giurdanella MC, Krogh V (Istituto Nazionale dei Tumori di Milano), Mattiello A, Matullo G, Sacerdote C, Tumino R, Vineis P, de GG, et al. Type 1 plasminogen activator inhibitor as a common risk factor for cancer and ischaemic vascular disease: the EPICOR study. BMJ Open 2013;3:e003725 4 Raaschou-Nielsen O, Andersen ZJ, Beelen R, Samoli E, Stafoggia M, Weinmayr G, Hoffmann B, Fischer P, Nieuwenhuijsen MJ, Brunekreef B, Xun WW, Katsouyanni K, et al. Air pollution and lung cancer incidence in 17 European cohorts: prospective analyses from the European Study of Cohorts for Air Pollution Effects (ESCAPE). Lancet Oncol 2013;14:813-22. Per l’istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha partecipato a questo studio il gruppo di ricerca di Vittorio Krogh
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