Italia Oggi - Comune di Savignano sul Rubicone

COMUNE DI SAVIGNANO SUL RUBICONE
Venerdì, 03 ottobre 2014
COMUNE DI SAVIGNANO SUL RUBICONE
Venerdì, 03 ottobre 2014
Prime Pagine
03/10/2014 Prima Pagina
1
Il Resto del Carlino (ed. Forli)
03/10/2014 Prima Pagina
2
La Voce di Romagna (ed. Forli)
Comune di Savignano
02/10/2014 Cesena Today
Redazione
Ladri specializzati in stivali e borse da donna ripuliscono un grande...
02/10/2014 Cesena Today
Redazione
Cliciak, le foto di scena del cinema: mostre e premiazioni
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 24
7
"Si fest": al via l' edizione 23 con la lectio di Max Pam e l' omaggio a...
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 24
9
CLICIAK E SI FEST: SODALIZIO FUTURO?
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 37
10
Tamburini va a caccia di un posto tra i primi dieci
PASOLINI ERMANNO
La ricetta del sindaco Giovannini «Un terreno fertile per le...
03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 11
11
13
Morto nello schianto, oggi l' addio al 48enne danese
03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 25
14
Apre 'Si Fest' col fotografo australiano Max Pam
03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 25
15
Il Festival delle foto migliori scattate sul set
03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 27
4
6
"Stalkizzata" fin da minorenne
03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 11
3
PASOLINI ERMANNO
Il ritorno a casa di Bonfiglioli
03/10/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 18
17
18
Torna CliCiak Da domani mostre e premi
03/10/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 29
19
Da Zamagni a Senni, mezzo secolo
03/10/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 29
21
Lugo­San Marino per sognare l' azzurro
03/10/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 31
23
Il Comune riasfalta nove strade
Comune di Gatteo
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
24
Acqua potabile per tutti nel parco a S.Angelo
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
25
Gatteo Mare, un altro weekend con le cantarelle
03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 25
26
GATTEO MARE CANTARELLE E RISATE CON SGABANAZA
03/10/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 31
27
Tornano le Cantarelle
Comune di San Mauro Pascoli
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 14
28
Corsi di italiano per stranieri Hanno aderito sei Quartieri
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
29
Ha lottato per la vita, ora deve farlo per studiare
03/10/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 19
30
I Cobas diffidano i vertici della Mare
03/10/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 11
31
Mare Spa, in programma altre mobilitazioni dei lavoratori
Pubblica Amministrazione
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10
GIANNI TROVATI
Pareggio anticipato, stretta su 3mila Comuni
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10
MARCO MOBILI, MARCO ROGARI
Sanità, almeno un miliardo di tagli
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 15
MARZIO BARTOLONI
«Potenzieremo il bonus ricerca»
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 30
«Cambiare per tornare a crescere»
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 30
Avere i dati e riutilizzarli aiuta la ripresa
ANDREA BIONDI
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03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 45
DAVIDE COLOMBO
Il nuovo Isee debutterà a partire da gennaio 2015
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 45
44
Il Viminale: così i calcoli del fondo ai Comuni
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 46
45
Abitazione principale con dimora e residenza
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 46
LUIGI LOVECCHIO
Tasi al bivio fra più «occupanti»
03/10/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 47
SERGIO TROVATO
Il vincolo abbatte la Tasi
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 26
QUESITO VIA EMAIL
tasi/italiaoggi risponde
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 28
DARIO FERRARA
Chi ha debiti col fisco può conservare l' appalto
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 29
CARLA DE LELLIS
Fondo pensione unico per i dipendenti pubblici
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 32
MATTEO BARBERO
Allarme dell' Anci: dubbi sulla spending
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 33
FRANCESCO CERISANO E LUIGI OLIVERI
Tagli, province in un vicolo cieco
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 34
CIRO D' ARIES
L' in house salva dal fallimento
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 34
MASSIMILIANO ATELLI
Partecipate, tagli selettivi
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 34
MATTEO BARBERO
Personale, l' in house non vale
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 35
LUIGI OLIVERI
Elette le nuove province. E ora?
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 36
PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI
Enti, corsa a rinegoziare i mutui
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 37
DUCCIO CUCCHI
I comuni (parte dello stato) devono pagare allo stato la tassa sui...
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 38
Lavori, cala il project financing
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Incompatibilità limitate
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 38
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Revisori, l' Europa parla chiaro
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 33
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Per il conferimento di incarichi requisiti vincolati ai contratti
03/10/2014 Italia Oggi Pagina 26
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DARIO CAPOBIANCO
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3 ottobre 2014
Il Resto del Carlino (ed.
Forli)
Prima Pagina
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1
3 ottobre 2014
La Voce di Romagna
(ed. Forli)
Prima Pagina
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2
2 ottobre 2014
Cesena Today
Comune di Savignano
Ladri specializzati in stivali e borse da donna
ripuliscono un grande magazzino
I malviventi sono entrati dall' area posteriore forzando una porta, poi hanno caricato tutto
su un furgone, probabilmente lo stesso che è stato rubato poco prima in un' azienda
nelle vicinanze e sono scappati.
Furto di ladri specializzati al punto vendita
della "Piero Zamagni", in via Parri a Savignano
sul Rubicone. I banditi hanno colpito un' area
non coperta da antifurto di un grande
magazzino, con annesso stabilimento di
produzione, che vende scarpe e accessori in
pelle. Sono stati rubati nel giro di pochi minuti
circa 300 pezzi tra stivali, borse da donna e
altri accessori. Annuncio promozionale I
malviventi sono entrati dall' area posteriore
forzando una porta, poi hanno caricato tutto su
un furgone, probabilmente lo stesso che è
stato rubato poco prima in un' azienda nelle
vicinanze e sono scappati. La selezione fatta
dentro il punto vendita su cosa rubare denota
probabilmente che si tratta di un furto su
commissione. Il valore della refurtiva si aggira
sui 30.000 euro. Sull' episodio indagano i
carabinieri.
Redazione
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3
2 ottobre 2014
Cesena Today
Comune di Savignano
Cliciak, le foto di scena del cinema: mostre e
premiazioni
Inaugura sabato 4 ottobre a Cesena la mostra della 17ª edizione di CliCiak, concorso
nazionale per fotografi di scena promosso dal Centro Cinema Città di Cesena. Ci sono
le foto del film Oscar "La grande bellezza" di Sorrentino, opera di Gianni Fiorito.
Inaugura sabato 4 ottobre a Cesena la mostra
della 17ª edizione di CliCiak, concorso
nazionale per fotografi di scena promosso dal
Centro Cinema Città di Cesena. Ci sono le foto
del film Oscar "La grande bellezza" di
Sorrentino, opera di Gianni Fiorito, e quelle de
"L' arbitro", opera prima di Paolo Zucca,
eseguite da Francesco Piras, nel palmares di
CliCiak 2014. Saranno inaugurate le mostre
(ore 17, Biblioteca Malatestiana) e si terrà la
cerimonia di premiazione (ore 18, Centro San
Biagio). Nato nel 1998 per iniziativa del Centro
Cinema Città di Cesena il concorso nazionale
per fotografi di scena arriva quest' anno alla
sua 17° edizione con una serie di novità (a
partire dal cambio di stagione, dalla primavera
all' autunno), ma anche molte conferme,
specialmente per la qualità delle opere in
concorso. I Premi Oltre 1300 le foto arrivate
(circa 1000 in più rispetto allo scorso anno): fra
esse la giuria ­ composta dalla studiosa
Giuseppina Benassati, dal critico Cesare
Biarese e dal fotografo Franco Bellomo ­ si è
espressa all' unanimità, assegnando i seguenti
riconoscimenti: Premio per la sezione bianco e
nero a Valentina Glorioso per una foto di "Via
Castellana Bandiera" di Emma Dante, per l'
equilibrio formale e il senso di sospensione.
Premio per la miglior serie in bianco e nero a Francesco Piras per le foto di "L' arbitro" di Paolo Zucca
per la vigorosa capacità di restituzione del grottesco del film. Premio per la sezione a colori a Andrea Di
Lorenzo per una foto di "Un giorno devi andare" di Giorgio Diritti per l' efficace sintesi tra ambientazione,
messa in scena e senso del film. Premio per la serie a colori a Gianni Fiorito per le foto di "La grande
bellezza" di Paolo Sorrentino per la felice restituzione cromatica e compositiva delle atmosfere del
racconto cinematografico. La giuria ha deciso inoltre di segnalare il lavoro dei fotografi Paolo Bianchi
(per Bellas marisposas di Salvatore Mereu), Simone Falso (per La prima neve di Andrea Segre),
Fabrizio Di Giulio (per Ti ho cercato in tutti i necrologi di Giancarlo Giannini), Claudio Iannone (per L'
intrepido di Gianni Amelio), Lia Pasqualino (per Viva la libertà), Angelo R. Turetta (per Miele di Valeria
Golino e Salvo di Grassadonia e Piazza) e Loris T. Zambelli (per Altri tempi di Marco Turco e Biana
come il latte, rossa come il sangue di Giacomo Campiotti). Il premio Giuseppe e Alma Palmas, per un
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4
2 ottobre 2014
<­­ Segue
Cesena Today
Comune di Savignano
fotografo iscritto per la prima volta a CliCiak, è andato a Mauro Santoro per le foto di Il Sud è niente di
Fabio Mollo Il premio speciale "Ciak ritratto d' attore sul set", assegnato dalla redazione del magazine di
cinema diretto da Piera Detassis è andato per la sezione il bianco e nero a Silvia Profumi per una foto di
Zoran il mio nipote scemo di Matteo Oleotto; per la sezione colore a Paolo Ciriello per una foto di La
mafia uccide solo d' estate di Pif. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 4 ottobre alle 18 al
Cinema San Biagio. Le mostre La mostra della 17^ edizione di CliCiak si inaugurerà sabato 4 ottobre,
alle ore 17, alla Biblioteca Malatestiana. Una selezione di fotografie del concorso sarà esposta anche
nell' atrio del San Biagio e nel foyer del teatro Bonci. Accanto alla mostra del concorso, CliCiak presenta
anche la mostra "Viaggio sola. Il set e dintorni" che presenta le fotografie di Maria Sole Tognazzi,
scattate dalla regista durate le riprese del suo film, interpretato da Margherita Buy e Stefano Accorsi,
che è stato una delle più belle sorprese della passata stagione. Spiega la regista: «Ho utilizzato
esclusivamente il cellulare, cercando di fermare, quale raccolta emotiva di ricordi, soprattutto due
situazioni. Il set innanzitutto e le persone in esso coinvolte. Guardando sia agli attori sulla scena che ai
tecnici e alle maestranze che quella scena dovevano preparare. Non tutte indiscriminatamente ma
quelle a cui mi sentivo più vicina. Il film poi, con le sue varie location all' estero, mi ha consentito di
curiosare fuori. Ricordo Shangai. Era la prima volta che ci andavo e la parte vecchia della città con i
suoi abitanti mi ha molto colpito. Giravo e scattavo, in maniera spontanea. Nello stesso modo in cui ho
fotografato sul set. E che continuo a fare grazie al cellulare. Una modalità che mi diverte e che è
decisamente determinata dal mezzo. In passato ho utilizzato, per fotografie personali, al di fuori dal
lavoro, macchinette digitali che comunque mi costringevano ad una scelta, di taglio e di inquadratura.
Con lo smartphone lo faccio quasi in automatico». Le mostre di CliCiak in Biblioteca Malatestiana
resteranno allestiste fino 2 novembre (orari di apertura della biblioteca; chiuso il lunedì) mentre quelle al
San Biagio (apertura tutte le sere, eccetto il lunedì) e al Teatro Bonci (apertura nelle serate di
spettacolo) arriveranno fino a fine anno. L' ingresso alle mostre è gratuito. Cliciak al SI Fest Da
segnalare che la mostra di CliCiak quest' anno è gemellata con il SI Fest di Savignano sul Rubicone. In
accordo con il festival della fotografia savignanese, nella mattinata di domenica 5 ottobre, a Savignano,
si terrà una tavola rotonda dal titolo "Considerazioni sulla fotografia di scena oggi" alla presenza di molti
dei fotografi di CliCiak.
Redazione
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3 ottobre 2014
Pagina 17
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
Savignano sul Rubicone. Adesso il fidanzato 29enne, che lei aveva lasciato dal 2005, è sotto
processo in Tribunale a Forlì con accuse in serie.
"Stalkizzata" fin da minorenne
Dopo anni di insulti e minacce di morte ha deciso di rivolgersi alla magistratura.
SAVIGNANO. La loro relazione sentimentale si
era interrotta quando lei aveva appena 16
anni, nel 2005. Nei cinque anni successivi, in
particolar modo tra il 2007 ed il 2010, lei ha
vissuto nel terrore, per quell' ex fidanzato che
continuava a perseguitarla ovunque. Stalking:
è l' accusa di cui deve rispondere davanti al
giudice Giorgio di Giorgio un uomo, ora
29enne, originario nativo della Calabria ma
residente da tempo a Savignano sul Rubicone:
Cesare Leotta. Il processo è iniziato due giorni
fa in Tribunale a Forlì mentre le indagini all'
epoca in cui la giovanissima vittima (residente
nella Riviera del cesenate) si decise a
denunciare, furono seguite interamente al
pubblico ministero Marilù Gattelli.
Nella prima udienza sono state accettate le
prove che gli avvocati (studio Mattei per al
difesa e studio Bricchi come parte civile)
hanno presentato all' attenzione del giudice.
Proseguirà nella prossima udienza il rito con l'
ascolto delle prime testimonianze. Se la rottura
tra i due risale all' anno 2005, le accuse che
saranno portate in aula risalgono invece al
periodo tra il 2007 ed il 2010. A denuncia la
giovane racconta di essere stata sottoposta a
pressing asfissiante nella sua casa, a cadenza
regolare per circa un anno, con l' imputato che
prendeva anche a pugni il portone d' ingresso urlandole offese e di "scendere per parlare". Attendeva
che in casa non ci fossero i suoi genitori, ed arrivava a dormire in auto sotto la casa di lei, seguendo
anche la ragazza nei locali che frequentava e cercando pretesti per litigare con i suoi amici. Quando la
ragazza ha iniziato ad andare all' università si è trovata il suo ex anche a lezione a Ravenna: in un caso
il "pressing offensivo" per parlare dell' imputato sarebbe arrivato, stando alle denunce, a costringere la
parte lesa a farsi accompagnare a ca sa da genitori di amici.
Nel 2009 sono iniziati anche gli sms. Con insulti, e minacce che pian piano arrivavano anche di notte nei
confronti suoi e di chi la frequentava. Quando le minacce sono arrivate ad essere talmente offensive ed
esplicite (... "Te e lui dovete solo morire, non ho alcuna paura di finire in galera anche a vita"...
) la giovane si è rivolta alle forze dell' ordine ed ha vuotato il sacco di anni di angherie subite.
Di qui il processo per stalking che riprenderà a marzo. Con l' aggravante, a carico dell' imputato, di aver
iniziato i comportamenti descritti nella querela quando la giovane non era neppure maggiorenne.
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3 ottobre 2014
Pagina 24
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
SAVIGNANO­SAN MAURO PASCOLI.
"Si fest": al via l' edizione 23 con la lectio di Max
Pam e l' omaggio a Marco Pesaresi
SAVIGNANO. Mostre collettive di fotografi italiani in
carriera, una dedica speciale al riminese Marco
Pesaresi, talentuoso fotografo morto giovane,
sperimentazione di nuovi linguaggi con la sezione Off ,
musica che dialoga con l 'immagine nella nuova sezione
After ; questo è il Laboratorio Italia distintivo del Si fest
23 di Savignano, vetrina internazionale di fotografia
contemporanea che si inaugura oggi alle 18. Con il
desiderio di accendere un fulgente focus sul presente
che avanza. Taglio del nastro alle 18 in Accademia dei
Filopatridi e fino a domenica sera 5 ottobre il Si fest
illumina una panoramica lungo le vie del centro storico,
nel quartiere di borgo San Rocco e, novità, anche a San
Mauro Pascoli n e ll o spazio industriale dell ' ex Mir­
Mar. Luogo in cui stasera alle 22 si ricorda Marco
Pesaresi (1964­2001) in quello che sarebbe stato il suo
cinquantesimo anno di vita. L' attore Danio Manfredini,
noto protagonista del Teatro Valdoca, legge pagine
tratte dal diario personale del riminese e dallo
storyboard scritto per "Underground" con proiezioni di
immagini di viaggi del fotoreporter.
Segue la proclamazione dei vincitori del Premio
Pesaresi per under 40.
Si chiude a Savignano, Consorzio di bonifica (via Garibaldi 41) con la musica del Si fest after, Btomic
Space e con il concerto del liutista olandese Josef von Wissem (ore 23).
Alle 18, dopo i saluti istituzionali del sindaco Filippo Giovannini, dell' assessora Maura Pazzaglia, dopo
quelli dei curatori Massimo Sordi e Stefania Rössl, di Mario Beltrambini del Circolo Cultura e Immagine,
di Paola Sobrero dell' Istituzione cultura, il fotografo australiano Max Pam affronta la lectio "How the
Adriatic project enables new photographic". Riguarda il metodo di lavoro utilizzato per il progetto di
Savignano Im magini in collaborazione con Ravenna 2019.
Pam è il nocchiero di una mappatura fotografica costiera dell' Adriatico.
Alle 19.30, Vecchia Pescheria, l' australiano inaugura la mostra "The sea of love" con tappeto so noro
nell' attiguo cortile.
Alle 20 apertura di tutte le mostre compresa quella al Monte di pietà dei "Tredici fotografi per un
itinerario pasoliniano" in collaborazione con l' Archivio Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna.
A questa mostra è abbinata la proiezione del film di Pier Paolo Pasolini "Appunti per un' Orestiade
africana" del 1968/1970; la Cineteca lo ha restaurato nel 2009 inaugurando la collana "Il cinema
ritrovato".
I negozi del centro storico abbelliscono le vetrine con foto del reporter Marco Pesaresi tratte dai lavori
"Poesie" , " U n de rground", "Rimini".
In contemporanea si apre la vetrina parallela, Si fest off di borgo San Rocco, 36 lavori che fanno uso di
diversi linguaggi espressivi.
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Continua ­­>
7
3 ottobre 2014
Pagina 24
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
l Info: 0541 941895 Claudia Rocchi.
Comune di Savignano
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3 ottobre 2014
Pagina 24
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
CLICIAK E SI FEST: SODALIZIO FUTURO?
CESENA. Lo slittamento di date di Cliciak a
Cesena e di Si fest a Savignano porta una
novità che potrebbe dare vita a un sodalizio
futuro fra le due rassegne a tema fotografico.
Domenica in sala Galeffi a Savignano, alle
10.30 si svolge l' incontro "Considerazioni sulla
fotografia di scena". Un appuntamento che
nasce come epilogo del 17° Concorso per
fotografi di scena, sollecitato dai protagonisti
stessi, da quei fotografi che nel concorso
cesenate trovano un' occasione di confronto e
un' opportunità unica per fare il punto sul loro
mestiere. Antonio Maraldi lo conferma: «Molti
di questi fotografi che vivono a Roma
attendono Cliciak per incontrarsi a Cesena, un
faro per loro».
L' assessore Christian Castorri sollecita fra la
gente una maggiore consapevolezza dell'
attività del Centro cinema e del patrimonio di
Cliciak. Una volontà che necessiterebbe anche
di "testimonial" di richiamo, come avvenne con
Boni, Cardinale, Gassman e una continuità di
appuntamenti. Una finalità possibile anche da
relazioni frutto di un' area vasta della cultura,
pur senza trascurare la funzione primaria di
Cliciak. Info: 0547 355718.
(cla.ro.).
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3 ottobre 2014
Pagina 37
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
Supersport. Menghi, Roccoli e Marconi al via.
Tamburini va a caccia di un posto tra i primi dieci
MAGNY COURS. Penultimo appuntamento
per un mondiale Supersport già deciso, con l'
olandese Van Der Mark (Honda) assoluto
padrone. Vedremo sicuramente spettacolo
grazie ai piloti di casa, Jules Cluzel
(MvAgusta) e Floria Marino (Kawasaki), al
turco Kenan Sofuoglu e a Lorenzo Zanetti
(Honda). Speriamo che ci regalino qualche
soddisfazione anche i nostri alfieri, il riminese
Roberto Tamburini (Kawasaki Team Italia F
mi) a 11° in classifica con 54 punti e può
aspirare ad entrare nei primi 10, mentre il
sanclementino Fabio Menghi (Yamaha Vft), il
verucchiese Massimo Roccoli (MvAgusta) e il
savignanese Luca Marconi (Honda) devono
puntare ad un buon piazzamento a punti.
(m.m.
)
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3 ottobre 2014
Pagina 11
Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
La ricetta del sindaco Giovannini «Un terreno fertile
per le imprese»
L' incontro con il responsabile di Confartigianato Bruno Dellamotta.
di ERMANNO PASOLINI «OBIETTIVO numero
uno: creare un ambiente favorevole alle
imprese e microimprese, spina dorsale del
Rubicone; quelle che ci sono già; quelle da
intercettare che da altri territori cercano spazi
appetibili e quelle nuove che entrano sul
mercato». Lo dice il sindaco di Savignano
Filippo Giovannini nell' incontro con il
responsabile di Confartigianato Rubicone
Bruno Dellamotta.
«STIAMO effettuando incontri dentro le
imprese ­ continua Giovannini ­ per fotografare
la situazione e confrontarci con titolari e
dipendenti. Siamo partiti dal calzaturiero e
proseguiremo negli altri settori, una strada
peraltro che la Confartigianato aveva fatto gli
anni scorsi portando i sindaci del
comprensorio simultaneamente dentro le
imprese. Alla prima fase conoscitiva, seguirà
quella operativa. L' orientamento è
promuovere azioni di sostegno alle imprese
innovative e digitali, lancio di incubatori di
nuove imprese, efficientamento del nuovo
ufficio Europa per intercettare gli assi
principali di finanziamento offerti dai bandi e per favorire le start up». Giovannini dice anche che sta
proponendo agli imprenditori il coinvolgimento in un progetto culturale come il Si.Fest, la fiera di Santa
Lucia e altri eventi da potenziare e ideare, per renderli protagonisti e responsabili e non utilizzarli
soltanto come bancomat.
«SUL VERSANTE tributario il primo bilancio l' abbiamo ereditato in buona parte bloccato ­ prosegue
Giovannini ­ e prevede già un importante fondo per le imprese di 40 mila. Ora abbiamo cominciato a
lavorare al bilancio preventivo 2015, che sarà un bilancio partecipato con confronti a tappeto con
organizzazioni, sindacati, quartieri. Stiamo ragionando sulla detassazione triennale dei tributi per le neo
imprese».
SULLA TARI, tassa sui rifiuti, Giovannini ha detto che penalizza le imprese e c' è chi invoca di rendersi
autonomi dal gestore Hera. «Ci stiamo confrontando con il comune di Capannori dove è in attuazione la
raccolta porta a porta autonoma che noi vogliamo lanciare sperimentalmente nel quartiere Cesare. Più
aumenta la differenziata, più crescono gli sgravi. La questione del distacco da Hera è complessa e
sovracomunale, ma certamente il gestore deve fornire servizi di qualità a costi non esosi. Per quel che
riguarda piazza Borghesi non siamo pregiudizialmente contro la riapertura del traffico. Anzi qualcosa
bisogna cambiare. Abbiamo 50 negozi sfitti nell' area storica, troppi, e serve una mobilità che renda più
fruibile il centro.
SULL' ABUSIVISMO nel settore dei contoterzisti, piaga storica mai sanata, sappiamo che purtroppo
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Continua ­­>
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3 ottobre 2014
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
operano laboratori di stranieri che non rispettano le regole e occorre dare più vigore al tavolo sicurezza
con la Prefettura, monitorando il fenomeno e richiedendo controlli mirati ed efficaci».
Bruno Dellamotta sottolinea che la Confartigianato apprezza l' impegno della nuova giunta e del sindaco
per aumentare la qualità della vita per i cittadini e per le imprese. I progetti e gli orientamenti presentati
sono interessanti e mostrano un approccio corretto alle imprese. «Ora aspettiamo le prime risposte
concrete col bilancio comunale 2015, dove dai principi si deve passare ai fatti».
PASOLINI ERMANNO
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3 ottobre 2014
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
LA TRAGEDIA L' UOMO HA PERSO LA VITA SABATO SCORSO A TREBBIO DI POGGIO
TORRIANA. ERA IN SELLA ALLA SUA BICI.
Morto nello schianto, oggi l' addio al 48enne danese
SI SVOLGERANNO a San Mauro Pascoli nella
chiesa parrocchiale di San Mauro Vescovo,
oggi i funerali di Jesper Knudsen, 48 anni,
danese, morto sabato scorso in un incidente
stradale a Trebbio di Poggio Torriana. Il
danese era in sella alla sua bicicletta quando
si è scontrato frontalmente contro una moto da
cross, una Husqvarna 500, condotta da un
21enne di Poggio Torriana ricoverato in
gravissime condizioni all' ospedale Bufalini di
Cesena. Jesper Knudsen, morto sul colpo, ha
avuto il volto completamente sfigurato, non
aveva documenti addosso e per sapere chi
era e per il suo riconoscimento sono serviti
due giorni di attesa e di ricerche. E non si sa
ancora cosa sia successo in quel terribile
impatto.
L' uomo, che viveva a Santarcangelo, era
molto conosciuto e stimato in zona e a
Savignano dove era titolare della rivendita di
mobili 'Casa Copenaghen' in via Roma sulla
statale Emilia. Lascia i genitori e una sorella, la
figlia Camilla e la moglie, dalla quale viveva
separato e che risiedono a San Mauro Pascoli,
dove oggi, alle 16.30, verrà celebrata la Santa Messa e poi il trasporto e la sepoltura nel locale cimitero.
e. p.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
SAVIGNANO.
Apre 'Si Fest' col fotografo australiano Max Pam
SI APRE oggi la 23ª edizione del SI Fest che
fino a domenica vedrà riunite a Savignano le
eccellenze della giovane fotografia italiana.
Tema: «Laboratorio Italia». Taglio del nastro
alle 18 nella sede dell' Accademia dei
Filopatridi alla presenza del sindaco i
Savignano Filippo Giovannini, dei curatori
Stefania Rössl e Massimo Sordi.
Seguirà la lectio inaugurale del fotografo
australiano Max Pam che offrirà una riflessione
dal titolo 'How the Adriatic project enables new
photographic research' sul metodo di lavoro
usato nel progetto di 'Savignano Immagini
sulla mappatura fotografica del paesaggio
costiero dell' Adriatico.
Max Pam sarà presente poi all' inaugurazione,
alle 19.30, della sua mostra The sea of love
alla Galleria della Vecchia Pescheria. Alle19
opening della free music area nel cortile della
Vecchia Pescheria. Alle20 apertura di tutte le
mostre e proiezione del film di Pier Paolo
Pasolini Appunti per un' orestiade africana al
Monte di Pietà.
e.p.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
CLICIAK SI APRE DOMANI LA 17ª EDIZIONE DELLA RASSEGNA PROMOSSA DAL
CENTRO CINEMA.
Il Festival delle foto migliori scattate sul set
Inaugurazione delle mostre in Biblioteca e premiazione dei vincitori al San Biagio.
di CECILIA GAETANI TORNA anche quest'
anno "CliCiak" il concorso nazionale per
fotografi di scena giunto alla sua 17° edizione
e promosso dal "Centro cinema città di
Cesena". Un evento ormai molto conosciuto
nell' ambiente, unico nel suo genere, e che di
volta in volta vede aumentare la
partecipazione e l' interesse degli addetti ai
lavori, provenienti non solo dallo Stivale ma
anche dal resto d' Europa. Il concorso trova la
sua visibilità nella fase conclusiva, grazie alla
mostra che sarà inaugurata domani, sabato 4
ottobre, alle 17 presso la Biblioteca
Malatestiana. Alle 18, invece, presso il Centro
cinema San Biagio si terrà la premiazione dei
migliori scatti.
SONO state più di 1300 le foto inviate che, al
di là della competizione, serviranno ad
alimentare la già ricca fototeca sul cinema
italiano contemporaneo del San Biagio, che
attualmente conta circa 14 mila stampe. Sono
40 i fotografi che hanno scelto di partecipare,
immortalando il set di una settantina di film.
Circa 200, invece, sono gli scatti selezionati
dalla giuria (di cui fanno parte la studiosa Giuseppina Benassati, il critico Cesare Biarese e il fotografo
Franco Bellomo) fra i quali sono stati individuati i vincitori. Questi i premiati: Valentina Glorioso per la
sezione bianco e nero; Francesco Piras per la miglior serie in bianco e nero; Andrea Di Lorenzo per la
sezione a colori; Gianni Fiorito (fotografo di fiducia di Paolo Sorrentino) per la serie a colori, con uno
scatto diventato famosissimo realizzato sul set di "La grande bellezza". La giuria inoltre ha deciso di
segnalare il lavoro dei fotografi: Paolo Bianchi, Simone Falso, Fabrizio Di Giulio, Claudio Iannone, Lia
Pasqualino, Angelo R. Turetta e Loris T. Zambelli. Il premio per il fotografo iscritto per la prima volta a
CliCiak, intitolato a Giuseppe e Anna Palmas, è andato a Mauro Santoro. Il premio speciale "Ciak ritratto
d' attore sul set" è stato assegnato a: Silvia Profumi per la sezione bianco e nero; a Paolo Ciriello per la
sezione colore. La mostra si terrà non sono alla Malatestiana, ma anche al San Biagio e al Teatro Bonci.
Fra le novità va segnalata la mostra "Viaggio sola.
Il set e dintorni" (allestita in Malatestiana), con una ventina di foto di Maria Sole Tognazzi scattate dalla
regista con lo smartphone durante le riprese del suo film, e che in qualche modo sostituisce la
retrospettiva che quest' anno non si terrà. Altra new entry è la tavola rotonda dal titolo "Considerazioni
sulla fotografia di scena oggi" che si svolgerà domenica alle 10.30 nell' ambito del "SI Fest" di
Savignano sul Rubicone, cui prenderanno parte i fotografi che hanno partecipato a CliCiak. La mostra
del San Biagio sarà aperta tutte le sere dalle 20.30 alle 23.30, sarà chiusa il lunedì. Quella del Teatro
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
Bonci sarà visitabile solo nelle sere di spettacolo. Entrambe dureranno fino a fine anno. La mostra della
Biblioteca Malatestiana sarà fruibile fino al 2 novembre durante gli orari d' apertura della struttura.
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Il Resto del Carlino (ed.
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Comune di Savignano
MOSTRA A SAVIGNANO.
Il ritorno a casa di Bonfiglioli
IL 61 ENNE Carlo Bonfiglioli, savignanese,
antropologo, docente e ricercatore all' Istituto
de Investigaciones Antropológica dell'
Universidad Nacional Autónoma de México,
ritorna a Savignano che lasciò nel 1982 per
trasferirsi in Messico. Il rientroavviene in
occasione del Si Fest, con una mostra di
fotografie da lui realizzate in contesti ritratti per
la prima volta da un antropologo e mostrati in
anteprima al pubblico italiano.
La mostra verrà allestita nello studio dell'
architetto Bruno Pizzinelli in vicolo Vallicelli 4,
vicino al ponte romano sul Rubicone, e aperta
a tutti nei giorni del Si Fest. Fra gli scatti
spiccano i rituali sciamamici.
Ermanno Pasolini.
PASOLINI ERMANNO
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Savignano
Torna CliCiak Da domani mostre e premi
FOTO DI SCENA Il concorso è arrivato alla 17esima edizione.
Dopo il successo di Piazze di Cinema, il
Comune di Cesena si riconferma impegnato
nella valorizzazione della fotografia e del
cinema con il ritorno di CliCiak, il concorso
nazionale per i fotografi di scena promosso dal
Centro Cinema città di Cesena, giunto quest'
anno alla sua 17a edizione. Fra le 1300 foto
arrivate da 70 diversi set cinematografici e da
40 fotografi, ad essere premiati per la serie a
colori sono stati gli scatti realizzati dal
napoletano Gianni Fiorito nel set del film Oscar
La grande bellezza di Sorrentino e, per la
miglior serie in bianco e nero, quelli di
Francesco Piras nel film di Paolo Zucca L'
arbitro.
Gli altri premiati per le sezioni bianco e nero e
a colori, sono stati rispettivamente Valentina
Glorioso per una foto di Via Castellana
Bandiera di Emma Dante e Andrea Di Lorenzo
per una foto di Un giorno devi andare di
Giorgio Diritti. Il premio Giuseppe e Alma
Palmas per il città e promuoverla a livello
nazionale ed internazionale per rendere il
nostro Centro cinema un punto di riferimento"
ha spiegato l' assessore alla cultura Christian
Castorri alla presentazione dell' evento. "Le
mostre che nascono da CliCiak finiscono per
essere esposte in tutta Italia ed Europa. Segno
che la manifestazione è conosciuta in quanto unicum nel suo genere" ha aggiunto soddisfatto Antonio
Maraldi, curatore della manifestazione. Quest' anno CliCiak presenta anche la mostra Viaggio sola. Il
set e dintorni in cui saranno presentate le fotografie di Maria Sole Tognazzi, scattate dalla regista stessa
durante le riprese del film interpretato da Margherita Buy e Stefano Accorsi. In collaborazione con il
Sifest è prevista per domenica mattina, a Savignano, la tavola rotonda "Considerazioni sulla fotografia
di scena oggi", alla presenza di molti dei fotografi di CliCiak.
Alice Magnani.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Savignano
Da Zamagni a Senni, mezzo secolo
Fiumicinese BUON COMPLEANNO I gialli pronti a festeggiare i 50 anni con una tavola
rotonda, una mostra e un pranzo con tutti gli atleti. Il primatista è Matteo Fiori, 42 vittorie.
A quota 23 c' è un sacerdote, Giampaolo Bernabini. A 21 Luca Pacioni. Dodici i titoli
italiani conquistati complessivamente.
Buon compleanno Fiumicinese: i 'gialli'
compiono mezzo secolo. Tanto è passato da
quel 9 dicembre 1964 quando 64 soci dettero
vita alla società ciclistica della piccola e
orgogliosissima frazione incastonata fra i
Comuni di Savignano sul Rubicone, Gatteo e
San Mauro Pascoli. Una ricorrenza da
celebrare alla grande: tutto inizierà venerdì 14
novembre con una tavola rotonda al teatro
Moderno di Savignano alla presenza di diversi
esponenti del mondo del ciclismo (come il ct
Davide Cassani e il ds di Pantani prima e
Nibali poi, Giuseppe Martinelli). E' prevista
anche l' inaugurazione di una mostra
fotografica la quale resterà aperta tutti i giorni
fino al fine settimana successivo con un
pranzo il 23 alla sede della Fait alla presenza
di tutti gli atleti che in 50 anni hanno vestito la
casacca della Fiumicinese. Migliaia di ragazzi
che hanno cullato il sogno di arrivare fra i
grandi, fra i professionisti. E qualcuno ci è
pure riuscito: Claudio Savini, Christian Pepoli,
Manuel Belletti ­ vincitore dell' indimenticabile
tappa di Cesenatico al Giro d' Italia 2010 ­ e
Manuel Senni che dal 2015 sarà alla Bmc.
Eppure il primatista di vittorie è un ragazzo di
Cesenatico che alla fine degli anni Ottanta
faceva faville: Matteo Fiori. Quarantadue i suoi
successi in quattro anni, quasi il doppio del secondo Giampaolo Bernabini (23) protagonista all' inizio
dei Settanta e successivamente sacerdote. Sull' ipotetico podio sale infine Luca Pacioni (21 ma in due
anni), l' Under 23 che quest' anno col Team Colpack è già andato a segno cinque volte. Quindici vittorie
in tre anni invece per Oscar Zamagni, un nome fondamentale per la storia della Fiumi cinese: è stato lui
che dal 1965 al 1967 ha conquistato i primi titoli (campione romagnolo e regionale con Esordienti e
Allievi). E' stato lui che al primo Giro d' I talia dilettanti ha indossato per alcuni giorni la maglia rosa. E,
scusate se è poco, è stato Francesco Moser l' atleta capace di sfilargliela. Poi Zamagni non è passato
pro (ed è uno dei misteri di Fatima il perché) ma da anni è uno dei direttori sportivi della società (che
attualmente è attiva tra Giovanissimi e Allievi) assieme al figlio Christian. Tra i plurivittoriosi anche
Stefano Brunelli e Giorgio Manzi (14), Simone Pasolini (13), Federico Orlandi (12), Manuel Senni e
Mauro Gozzoli (10).
Anno da ricordare il 1969: 23 vittorie grazie a Giorgio Manzi, Mauro Bertolozzi, Erminio Pelliccioni,
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Savignano
Mauro Gozzoli e Franco Ruscelli.
Il primo titolo tricolore è arrivato nel '91 con Fiori, campione italiano dell' inseguimento individuale tra gli
Allievi (per Le glorie della Fiumicinese Da sinistra in alto (in senso orario): Oscar Zamagni nel '66;
Matteo Fiori; Christian Pepoli e Zamagni nel '93; Manuel Senni da allievo e Manuel Belletti nel 2000 lui in
totale 13 titoli, di cui 2 provinciali su strada, 4 provinciali su pista, 3 regionali su pista); due anni dopo
Pepoli ha fatto il bis nell' inseguimento a squadre, imitato nel '95 da Stefano Brunelli, Simone Pasolini e
Nicola Rocchi (2003), Elia Ceccarelli (2006), Simone Caponnetto (2007), Luca Pacioni (2008 e 2009),
Michele Senni e Michelangelo Riciputi (2009) sempre tra gli Allievi. Nel 2013, infine, il trionfo del
longianese Federico Orlandi nella corsa a punti. Dodici titoli in totale. Numerosissimi invece i campioni
regionali e provinciali.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Savignano
Lugo­San Marino per sognare l' azzurro
ALLIEVI Domenica la classica della Baracca. Fortunato e Conci, ultimi vincitori, sono
stati protagonisti tra gli juniores al mondiale spagnolo di Ponferrada. Qui nel 1986 il
cotignolese Gasperoni bruciò pure Pantani.
LUGO Gli Allievi chiudono alla grande.
Domenica si disputa la 57esima edizione della
Lugo­San Marino­memorial Lorenzo Berardi,
classica in linea con arrivo in salita organizzata
dalla Francesco Baracca di Lugo. La gara si
svolgerà sul tradizionale percorso che da
Lugo, sede di partenza, attraversa i centri di
Bagnacavallo, Russi, S. Pancrazio,
Roncalceci, Ghibullo, S. Pietro in Vincoli, S.
Pietro in Campiano, S. Zaccaria, Casemurate,
Mensa, Cannuzzo, Pisignano, Montaletto,
Villalta, Sala, Gatteo, Savignano sul Rubicone,
Montalbano, Canonica, Poggio Berni, Ponte
Verucchio, Gualdicciolo (confine di Stato),
Acquaviva, Borgo Maggiore, per terminare in
capo a 95 km sull' ampio rettilineo di arrivo di
piazzale Lo Stradone. La gara si deciderà
sulle ultime rampe del Titano. Sono in molti
che mirano a succedere al trentino Nicola
Conci e al bolognese Lorenzo Fortunato nell'
albo d' oro, rispettivamente vincitori delle
edizioni 2012 e 2013. Si tratta di due ragazzi
che stanno facendo benissimo anche nella
categoria superiore, tanto che hanno difeso i
colori azzurri agli ultimi mondiali di Ponferrada
nella categoria Juniores. Conci è stato
sfortunatissimo: è scivolato mentre era all'
attacco. Ulteriore dimostrazione del prestigio
di questa classica di fine stagione.
Naturalmente per i romagnoli c' è uno stimolo in più per fare bene. Come sempre: qui nel 1986 il
cotignolese Cristian Gasperoni si lasciò tutti alle spalle, compreso il giovane Marco Pantani.
Piazzamenti importanti anche altri futuri professionisti come Glauco Santoni, Alfio Vandi, Davide
Cassani, Marcello Siboni, Fabiano Fontanelli, Matteo Montaguti e Marino Amadori. La Lugo­San Marino
ha già fatto il pieno di iscritti.
Attualmente i ragazzi iscritti sono quasi 200 con i padroni di casa della Juvenes Cis, la Forlivese di
Manuele Tarozzi, splendido vincitore solitario dell' ultimo Memorial Pezzi di Dozza, la Scat, la Santerno
Fabbi Imola, la Fiumicinese, la Cotignolese e tante società extra regionali.
Re Artù alla grande Domenica 21 settembre le Allieve del team forlivese Re Artù sono state impegnate
nella trasferta di Mogliano Veneto dove Valentina Iaccheri ha trionfato in solitaria. Il settimo posto della
cesenaticense Victoria Zavalloni ha poi ulteriormente riconosciuto l' ottimo gioco di squadra.
Ai campionti italiani su pista, in svolgimento in questi giorni a Montichiari, invece c' è da registrare il
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Savignano
sesto posto di Giulia Nanni nell' omnium juniores e il quinto di Sara Franceschelli nel keirin juniores.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Savignano
Il Comune riasfalta nove strade
SAVIGNANO Lavori finiti in via della Libertà e nelle vie della Pace, Rio Salto e Nardi.
Sono già tutte percorribili le strade del
territorio savignanese interessate, negli ultimi
mesi, da lavori di riasfaltura del manto
stradale. Quattro direttrici molto percorse da
auto e mezzi pesanti sono state interessate dai
lavori senza però mai venire chiuse al traffico
per periodi superiori alla singola giornata.
Nello specifico si tratta quindi di viale della
Libertà, nel tratto compreso tra via della Pace
e il ricongiungimento con la via Emilia, in
corrispondenza del mercato ortofrutticolo, via
Rio Salto nel lungo tratto tra via Einstein e via
Primo Maggio, via Nardi nello spazio
antistante l' area verde, via Selbelle Terze tra
via Provinciale Sogliano e il tratto di
diramazione interna. A questi interventi si
aggiungono quelli già effettuati in via Fratelli
Bandiera (una corsia), via Flavio Biondo e nell'
area di immissione sulla via Emilia nel
quartiere Cesare in corrispondenza dell' area
di servizio. Infine sono state messe in
sicurezza anche la vie più periferiche
Villagrappa e Colombarazzo.
In tutti i tratti il manto stradale è stato
completamente riasfaltato in entrambi i sensi
di marcia, con la sola eccezione di una
porzione di viale della Libertà, dove è stato
necessario intervenire solo su un lato della
carreggiata.
"Il criterio di scelta di queste strade ­ commenta il sindaco Filippo Giovannini, che ha tenuto per sé la
delega ai Lavori pubblici ­ ha privilegiato l' aspetto funzionale, pertanto la priorità è stata data alle strade
maggiormente frequentate.
Per le ben note ristrettezze economiche del periodo abbiamo optato per quegli interventi di cui potesse
beneficiare il maggior numero di cittadini.
Allo stesso modo insieme ai tecnici del Comune stiamo lavorando al piano di manutenzione strade, per
definire in quali tratti investire nei prossimi mesi".
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
Acqua potabile per tutti nel parco a S.Angelo
GATTEO. Dopo la partecipazione all' iniziativa
"Puliamo il Mondo", il Comune di Gatteo mette
in campo un altro progetto nel segno dell'
ecologia.
Questa mattina, alle 10.30, verrà inaugurata
una "Casa dell' acqua" a S.Angelo. E' stata
posizionata nel parco Zaccagnini, accanto a
via Sozzi, ed erogherà acqua potabile, sia
naturale che addizionata di anidride carbonica.
La prima sarà a disposizione gratuita di tutti i
cittadini, mentre chi vuole le bollicine sarà
chiamato a versare un piccolo contributo di 5
centesimi al litro. L' acqua sarà sia a
temperatura ambiente sia refrigerata. Un
monitor trasmetterà informazioni sociali sul
tema idrico, dati relativi alla qualità e quantità
di acqua erogata nel territorio di Gatteo (dove
esiste già un' altra "Casa dell' acqua") ed i dati
su plastica risparmiata ed emissioni di CO2
evitate. All' inaugurazione saranno presenti
anche gli alunni della frazione.
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3 ottobre 2014
Pagina 17
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
Gatteo Mare, un altro weekend con le cantarelle
GATTEO M A R E . A l l e p o r t e i l s e c o n d o
weekend dedicato alle cantarelle. Dopo il
successo del primo weekend con il bel tempo,
ora si riparte, riproponendo piatti della
tradizione romagnola nell' area ristorazione al
coperto, tanti giochi e divertimento nell' area
bimbi con alcune novità spettacoli serali in
piazza della Libertà.
Oggi musica latino­americana dei Caiman;
domani Sgabanaza e lo spettacolo del gruppo
Casadei Danze di Cesena; do menica 5
ottobre chiusura con l' orchestra Barcelona e
Chicco Fabbri. Peri bambini, a partire dalle 15
sabato giochi di legno giganti e giochi di una
volta, domenica laboratorio creativo con
materiale di recupero.
Sabato previste anche due sfide tradizionali:
alle 17 il 4° Trofeo Valle del Rubicone del palo
della cuccagna e alle 19 la sfida sindaco ­
parroco nella preparazione della migliore
cantarella.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Gatteo
GATTEO MARE CANTARELLE E RISATE CON
SGABANAZA
CANTARELLE bis da oggi a domenica a
Gatteo Mare i gustosi piatti della tradizione
romagnola verranno serviti per il secondo
week­end nell' area ristorazione al coperto.
Oggi musica latino­americana dei Caiman;
domani a far divertire il pubblico sarà il comico
Sgabanaza.
Seguirà lo spettacolo del gruppo Casadei
Danze di Cesena.
Al ristorante Luciano di via Mazzini a
Cesenatico si esibisce stasera il tastierista
John Calzolari, mentre al Cafè degli Artisti è di
scena il dj Toffolo Musik.
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Pagina 31
La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Gatteo
GATTEO MARE.
Tornano le Cantarelle
Il bel tempo, la buona cucina romagnola ed i
tanti spettacoli hanno decretato il grande
successo del primo weekend dedicato alla
Cantarella a Gatteo Mare e promosso dall'
associazione Uniti per Gatteo.
Il prossimo weekend si fa quindi il bis. Si
comincia oggi con la musica latino­americana
dei Caiman; domani sarà un "mito di
Romagna" a far divertire il pubblico:
Piergiuseppe Bertaccini, ovvero Sgabanaza, a
seguire lo spettacolo del gruppo Casadei
Danze di Cesena; domenica 5 ottobre
chiusura col botto con l' Orchestra Barcelona e
Chicco Fabbri.
Proseguono inoltre gli appuntamenti dedicati
ai bambini, a partire dalle 15: domani giochi di
legno giganti e giochi di una volta, domenica
un laboratorio creativo con materiale di
recupero.
A caratterizzare questo appuntamento sono
due sfide, ormai divenute tradizione: il quarto
Trofeo Valle del Rubicone del Palo della
Cuccagna e la sfida sindaco ­parroco nella
preparazione della migliore cantarella. La
prima si terrà, salvo maltempo, domenica 5
ottobre alle 17, mentre la seconda avrà luogo
lo stesso giorno alle 19.
La festa si svolgerà, con piccole modifiche al
programma, anche in caso di maltempo: l' area di ristoro e quella spettacoli sono infatti al coperto in
Piazza della Libertà.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro Pascoli
Lezioni gratuite con il Centro "Movimenti"
Corsi di italiano per stranieri Hanno aderito sei
Quartieri
CESENA. Favorire l' integrazione
raggiungendo le fasce più in difficoltà come
donne e bambini, evitando così ulteriori
spostamenti dal luogo di residenza e
incentivare la partecipazione ad eventi
organizzati dai Quartieri.
Con queste finalità ripartono i corsi gratuiti di
italiano per stranieri, progetto comunale
avviato nel 2008 dal Centro inter culturale
"MoviMenti" (gestito da Asp­Cesena Valle
Savio) in collaborazione con l' Ufficio Quartieri
e l' Auser.
«Anche quest' anno ­ dice la referente
Manuela Carabini ­ con l' apporto di insegnanti
debitamente formati , abbiamo organizzato
corsi di lingua e cultura italiana, con l' obiettivo
di favorire la partecipazione dei cittadini
stranieri. Inoltre, nella nostra sede in via Ex
Tiro a segno 239, svolgiamo corsi base di
italiano per adulti tutti i lunedì dalle 15 alle 18 e
il mercoledì dalle 14 alle 17».
Il Centro "Movimenti" si può fregiare di un altro
risultato: è l' unico nella provincia di Forlì ­
Cesena ad essere diventato un Centro di
esame, in convenzione con l' Università di
Perugia per le certificazioni della lingua
italiana. La certificazione consente di poter
richie dere il permesso C.E. di lungo
soggiorno, ha una valenza internazionale e permette di iscriversi ai corsi di qualifica. Entro il 10 ottobre,
tutte le mattine, dalle 9 alle 13, è possibile iscriversi per sostenere l' esame per la certificazione di A2
(parlato e scritto).
Finora sono sei i Quartieri che hanno aderito ai corsi di italiano: Borello dal 9 ottobre (il giovedì, dalle
14.30 alle 16.30, di fronte alle poste in piazza San Pietro in Solferino), Valle Savio dal 14 ottobre (il
martedì, dalle 15 alle 16.30 e dalle 19.30 alle 21, in via Castiglione, a San Carlo); Oltresavio dal 14
ottobre (il martedì, dalle 14.30 alle 16.30, in piazza Anna Magnani, vicino al supermercato A &O di San
Mauro in Valle) ; Fiorenzuola dal 14 ottobre (il martedì dalle 18.30 alle 20.30 in via Marino Moretti, vicino
al Conad di Case Finali); Cesuola dal 16 ottobre (il giovedì, dalle 16 alle 18, nella sala sopra il Conad di
Ponte Ab badesse, in via Giovannini 20); Centro urbano dal 13 ottobre (il lunedì, dalle 19.30 alle 21.30,
nella sala del Quartiere in corso Sozzi).
In fo: 0547­601687 o www.movimenti.altervista.org Claudia Ugolini.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro Pascoli
Ha lottato per la vita, ora deve farlo per studiare
San Mauro Pascoli, niente sostegno per Cristian Nedic, a scuola deve aiutarlo la madre.
SAN MAURO PASCOLI. Se c' è una cosa che
Cristian Nedic e la sua famiglia sanno fare
bene è lottare, ma mai avrebbero immaginato
di doverlo fare anche per vedersi garantito il
diritto allo studio. Cristian oggi 17enne è
sopravvissuto ad un bruttissimo infarto
celebrale, che lo colpì più di tre anni fa mentre
era in vacanza in Spagna con i genitori.
Genitori che non si sono mai arresi e hanno
lottato con il figlio aggrappandosi al loro diritto
a sperare.
Oggi dopo decine e decine di interventi
Cristian Nedic è in sedia a rotelle, può usare
solo la mano destra ed è ancora alle prese con
la riabilitazione, ma è anche tornato sui banchi
di scuola all' Itc di Cesenatico ad indirizzo
Turistico. «Quest' anno quando ho portato
Cristian a scuola il primo giorno ­ racconta sua
mamma Nena ­ mi avevano assicurato che l'
insegnante di sostegno stava per arrivare, solo
quando lo sono andato a prendere alla fine
delle lezioni ho scoperto che non era così. Per
via di uno degli ultimi interventi subiti Cristian
ha bisogno di bere molto, e invece l' ho trovato
disidratato. Quando ho chiesto spiegazioni mi
hanno detto che l' insegnante di sostegno non
era mai arrivata e che a causa dei tagli il
provveditorato non avrebbe più garantito le 25
ore di sostegno, e ne aveva previste soltanto 3 alla settimana». Una risposta inaccettabile per Nena che
si è rivolta immediatamente al preside: «Dalle 3 ore iniziali racconta ­ siamo passati all' ipotesi di 10 ore
settimanali ma con altri due ragazzi. Ma fin qui mi hanno fatto solo promesse vaghe e chiesto di portare
pazienza». Nena è abituata alle battaglie e così da quando ha scoperto che il figlio non è assistito, tutti i
giorni lo accompagna a scuola e si ferma con lui per tutte e cinque le ore: «Quando suona la
campanella entro in classe lo aiuto a mettere via i libri, gli do da bere, lo aiuto in quello di cui ha bisogno
per poi tornare in corridoio ad aspettare la campanella successiva. Ho lottato per due anni perché mio
figlio sopravvivesse non mi fermerò finché il suo diritto a studiare non sarà garantito». Una battaglia che
guarda anche al futuro: «Che cosa succederà ­ si chiede ­ quando l' anno prossimo mio figlio diventerà
maggiorenne?».
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro Pascoli
SAN MAURO PASCOLI Dopo il presidio al tribunale di Rimini, subito un' altra iniziativa del
sindacato che chiede una risposta entro cinque giorni.
I Cobas diffidano i vertici della Mare
SAN MAURO PASCOLI. Dopo il presidio di
martedì davanti al Tribunale di Rimini e l'
incontro con il presidente del Tribunale
Rossella Talia per illustrare le richieste dei
lavoratori, ieri è stata inviata una nuova diffida
all' amministratore delegato della Mare spa,
Marco Zavoli.
Il motivo è che non sono state ancora
consegnate le buste paghe di agosto, nonché
il pagamento degli straordinari di alcuni
lavoratori riferiti al mese di luglio 2014.
Il sindacato Adl Cobas ribadisce «che la
maggior parte dei lavoratori era inquadrata
con contratti part­time di 5 ore giornaliere ma
in realtà lavoravano dalle 9 alle 12 ore video
sorvegliati senza alcuna autorizzazione».
E ribadisce che «dopo oltre 2 mesi dalla
sottoscrizione dell' accordo sindacale del 28
luglio fra i sindacati confederali e la Provincia
di Forlì ­Cesena per l' attivazione della Cigs a
zero ore, non è stata ancora avviata la
procedura per l' anticipo dell' indennità di
cassa integrazione come previsto dal
protocollo/convenzione tra gli istituti bancari e
la Provincia, nè risulta siano stati inviati i
relativi modelli Inps. Di conseguenza
attualmente il lavoratori non hanno percepito l'
in­ La protesta davanti al tribunali.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di San Mauro Pascoli
SAN MAURO.
Mare Spa, in programma altre mobilitazioni dei
lavoratori
L' ADL COBAS ha inviato una nuova diffida a
Marco Zavoli, amministratore delegato della
Mare spa, l' azienda per la lavorazione del
pesce di San Mauro Pascoli che ha messo in
cassa integrazione i 63 dipendenti quasi tutti
stranieri, perché, a detta del sindacato stesso,
non sono state ancora consegnate le buste
paghe di agosto, e il pagamento deli
straordinari di luglio.
«Inoltre dopo la sottoscrizione dell' accordo
sindacale del 28 luglio 2014 fra i sindacati
confederali e la Provincia di Forlì­Cesena ­
sottolineano Sandra Polini e Manila Ricci dell'
Adl Cobas ­ per l' attivazione della Cigs a zero
ore, non è stata ancora avviata la procedura
per l' anticipo dell' indennità della cassa
integrazione come previsto dal protocollo­
convenzione tra gli Istituti bancari e la
Provincia competente per territorio, nè risulta
siano stati inviati i relativi modelli Inps SR­41.
Nel weekend sarà convocata una nuova
assemblea dei dipendenti della Mare SPA per
decidere le prossime mobilitazioni in città».
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Enti locali. In gioco anche la riforma della contabilità (vale 3 miliardi) e un miliardo di risorse per
opere da sbloccare dal Patto di stabilità.
Pareggio anticipato, stretta su 3mila Comuni
Gianni Trovati MILANO. Mentre allontana al
2017 il pareggio di bilancio complessivo, la
nota di aggiornamento al Def lo anticipa al
2015 per quel che riguarda Regioni ed enti
locali. Nelle 144 pagine del documento, questa
mossa occupa solo quattro righe, ma può
avere effetti dirompenti per quasi 3mila
Comuni.
Il pareggio di bilancio in salsa locale, finora in
programma dal 2016, impone di cancellare il
rosso sia dalla parte corrente, fatta da tributi,
trasferimenti e tariffe sul lato delle entrate, e
dalle spese non di investimento su quello delle
uscite, sia dal saldo finale di bilancio: il tutto va
garantito sia per la competenza, cioè per le
entrate e le uscite scritte nei bilanci, sia per la
cassa, cioè per i flussi finanziari realizzati
davvero. L' applicazione tout court di questi
obblighi, secondo le elaborazioni che il Sole
24 Ore ha avuto modo di consultare e che
sono al centro del confronto fra i tecnici dell'
Economia e di Ifel, significherebbe chiedere
una manovra aggiuntiva da 1,5 miliardi a quasi
3mila Comuni. Un' introduzione "a tappe" delle
nuove regole, partendo dal pareggio di
bilancio di parte corrente per rimandare al
2016 quella sui saldi finali, chiederebbe invece circa un miliardi a 2mila Comuni (fra i quali la presenza
di qualche grande città aumenta la popolazione interessata).
Il nuovo calendario scritto nel Def per far partire sul territorio l' articolo 81 della Costituzione votato dal
Parlamento nel 2012 è però solo una delle variabili in gioco nella costruzione della manovra 2015 per gli
enti locali. Sul piatto delle buone notizie c' è la "liberazione" dai vincoli del Patto d i stabilità di un
miliardo di euro per gli investimenti, mentre sul lato di quelle cattive per i sindaci, ma ottime per l'
Economia, c' è l' ingresso in campo della riforma della contabilità: queste regole, che impongono ai
Comuni di accantonare un fondo di garanzia proporzionale alle loro difficoltà di riscossione, blocca nei
conti degli enti circa tre miliardi di euro (si veda Il Sole 24 Ore del 26 settembre), diminuendo la
capacità di spesa dei sindaci e quindi dando una mano al bilancio pubblico.
Su questo punto, secondo i Comuni l' impatto del fondo potrebbe addirittura superare i 3,5 miliardi, e
anche queste cifre sono al centro di un confronto con Via XX Settembre.
Nella manovra in cantiere, i tre elementi sono collegati. Il miliardo svincolato per gli investimenti, e
ribadito ancora ieri dal sottosegretario all' Economia Pier Paolo Baretta, è il primo passo per il
«superamento» del Patto d i stabilità interno, reso possibile proprio dall' avvio della riforma della
contabilità (con i suoi fondi di garanzia) e dalla prospettiva del pareggio di bilancio. Naturalmente, quel
che conta è il risultato finale per la finanza pubblica: se il fondo di garanzia si rivela più ricco del
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
previsto, quindi, ci potrebbero essere spazi per un pareggio di bilancio più graduale, magari limitato nel
2015 ai saldi di parte corrente.
Sulle scelte finali potrebbero pesare anche le prospettive di tenuta del sistema. A differenza del Patto
tradizionale, sia la riforma della contabilità sia l' obbligo del pareggio di bilancio concentrano tutti gli
sforzi sui Comuni che oggi hanno più difficoltà nei bilanci: la mossa è corretta per il "risanamento" della
finanza pubblica, ma senza un dosaggio corretto solleva più di un rischio sul piano dell' applicazione
effettiva.
[email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA.
GIANNI TROVATI
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Pagina 10
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
La lunga crisi.
Sanità, almeno un miliardo di tagli
Da spending e sconti fiscali attesi 10­11 miliardi ma ne mancano ancora 3.
Marco Mobili Marco Rogari ROMA Non meno di 800
milioni­1 miliardo. A meno di due settimane dal varo
della legge di stabilità sembra essere questo l' obiettivo
minimo della riduzione di spesa per la sanità. Anche se
resta in piedi l' ipotesi di un intervento più consistente,
vicino ai 2 miliardi, con ricadute sul Fondo sanitario e sul
patto per la salute con le Regioni. Ma i Governatori e il
ministro Beatrice Lorenzin continuano a frenare su
questa seconda ipotesi. La partita insomma è ancora in
corso. Con il ministro dell' Economia, Pier Carlo
Padoan, che ribadisce come anche per la sanità
esistano margini di risparmio. E che manda un
messaggio chiaro ai ministeri dicendo al "Foglio" che se
non arriveranno proposte adeguate per procedere con
riduzioni selettive di spesa si procederà con tagli lineari.
All' appello mancherebbero ancora almeno 3 miliardi del
piano complessivo di tagli, che seppure ridotto rispetto
all' obiettivo di 16 miliardi indicato dal Def di aprile,
dovrà comunque garantire 10­11 miliardi, compresi gli
1,5­2 miliardi attesi dallo sfoltimento della giungla delle
tax expenditures.
Gran parte dell' operazione sulla sanità sarà realizzata
attraverso il nuovo giro di vite sugli acquisti di beni e servizi (convenzioni Ssn comprese), che
complessivamente per tutta la Pa dovrà assicurare almeno 2­2,5 miliardi. Con la possibilità di arrivare a
4­5 miliardi, ovvero quasi la metà del piano di tagli. Secondo il sottosegretario all' Economia, Enrico
Zanetti, l' asticella della "stabilità" sarà posizionata a quota 22 miliardi. Ma si potrebbe salire anche a
quota 24­25 miliardi, magari per effetto della proroga, ma forse in maniera più selettiva, dell' ecobonus
energetico e di quello per le ristrutturazioni edilizie, chiesta dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio
Lupi. Una proroga che non è scontata per entrambe le agevolazioni.
Nella legge di stabilità, o in un suo collegato, sembra ormai destinato a entrare anche una misura che
prevede la la garanzia statale, attraverso il Fondo centrale di garanzia, sulle Abs cosiddette
«mezzanine» interessate dal piano Bce (si veda altro articolo a pag. 4).
Nelle ultime ore all' interno del Governo ha preso quota l' ipotesi di inserire nella "stabilità" la norma sull'
autoriciclaggio, frutto di una lunga mediazione tra Giustizia, Economia e Parlamento. Non è del tutto
escluso, poi, che l' intero pacchetto di misure sul rientro dei capitali possa traslocare direttamente nella
ex Finanziaria.
Alla stabilità saranno collegati dal Governo tre provvedimenti: oltre alla delega sulla Pa, già all' esame
del Senato, il Governo varerà un' altra delega specifica sulla revisione dell' ordinamento degli enti locali
e un disegno di legge con misure su spending review, promozione dell' occupazione e degli
investimenti nei settori del cinema e dello spettacolo dal vivo.
Intanto non manca qualche polemica per la decisione del Governo di vincolare l' obiettivo a medio
termine del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2017 a una clausola di salvaguardia imperniata
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
su interventi sull' Iva e sulle imposte indirette per 12,4 miliardi nel 2016, 17,8 miliardi nel 2017 e 21,7
miliardi nel 2018. Che, secondo la Nota di aggiornamento del Def, produrrebbe una perdita di Pil dello
0,7% con una contrazione di consumi e investimenti di 1,3 punti. Per la Confcommercio un aumento
dell' Iva sarebbe «una resa alla crisi». No pure da Forza Italia. E critiche arrivano anche dal Codacons.
La "stabilità" dovrebbe essere varata il 15 ottobre. La cornice è stata delineata dalla Nota di
aggiornamento al Def: 12,5 miliardi per la crescita facendo leva anche sugli 11,5 miliardi ricavati dallo
scostamento tra il rapporto deficit­Pil "programmatico" per il 2015 (2,9%) e quello "tendenziale" (2,2%);
10­11 miliardi di tagli e potatura delle tax expenditures da utilizzare anche per disinnescare la clausola
fiscale da 3 miliardi ereditata dall' ultima "stabilità" targata Letta­Saccomanni e far fronte ai 4­6 miliardi
delle consuete spese indifferibili da 4­6 miliardi (dalle missioni di pace al 5 per mille).
Sul fronte dei tagli, al netto dell' operazione forniture, i singoli ministeri dovrebbero garantire altri 1,5­2
miliardi (con un contributo della Difesa di 3­500milioni). Un altro miliardo dovrebbe arrivare dalla prima
stretta sulle partecipate a carico degli enti locali.
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MARCO MOBILI, MARCO ROGARI
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Pagina 15
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Competitività. L' impegno del ministro Guidi all' assemblea europea per le piccole e medie
imprese in corso a Napoli.
«Potenzieremo il bonus ricerca»
Allo studio l' ipotesi di aumentare a due miliardi la dote del credito d' imposta.
Marzio Bartoloni Potenziare il bonus sulla
ricerca per gli investimenti delle imprese che
da 9 mesi aspetta le risorse. Dove? Nella
legge di stabilità in cui «pur in un quadro di
risparmio cercheremo di rendere pienamente
operativo il credito d' imposta». L' impegno è
del ministro dello Sviluppo economico,
Federica Guidi, che ieri di fronte all'
assemblea europea delle Piccole e medie
imprese a Napoli non si è sbottonata sulle
risorse. Ma per la prima volta ha detto con
chiarezza che si troveranno i fondi in stabilità
per uno strumento previsto dal decreto
Destinazione Italia del dicembre 2013, ma
finora rimasto lettera morta.
L' idea allo studio (si veda anche il Sole 24 Ore
del 27 settembre) è quella di far diventare
quinquennale ­ non triennale come previsto
dalla norma attuale ­ il beneficio fiscale del
50% calcolato sull' incremento dell'
investimento. Ma i tecnici del Mise insieme a
quelli dell' Economia puntano anche a
potenziare notevolmente la dote: dai 600
milioni in tre anni previsti in Destinazione Italia
si passerebbe, questa l' ipotesi su cui si
lavora, a 2 miliardi in cinque anni (400 milioni
all' anno). Non solo: per rendere ancora più appetibile il bonus si alzerebbe l' asticella massima del
valore dei progetti da agevolare ora fissata a 2,5 milioni raddoppiandola a 5 milioni se non addirittura
portandola a 10 milioni. Il nodo comunque resta sempre quello: trovare le coperture, visto che l' ipotesi
iniziale di ricorrere ai fondi strutturali Ue sembra definitivamente sfumata.
Ieri dall' assemblea delle Pmi a Napoli ­ dove era presente anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano
­ il ministro Guidi ha ribadito che per sostenere la crescita e lo sviluppo «l' Europa deve puntare su tre
leve fondamentali: innovazione, internazionalizzazione, finanza e accesso al credito». Oltre a citare il
credito d' imposta sulla ricerca il ministro ha sottolineato poi la necessità di internazionalizzare le Pmi
accompagnandole «fuori dell' Unione» e puntando «sull' abbattimento delle barriere tariffarie». Sull'
emergenza credito che colpisce soprattutto le Pmi ­ «solo una piccola media impresa su tre ha ricevuto
i finanziamenti necessari» ­ la Guidi ha ricordato le misure avviate dall' Italia, tra queste anche quella dei
mini bond, uno strumento che «ha dato buoni frutti» (negli ultimi tre mesi 26 nuove società hanno
emesso titoli per circa un miliardo di euro).
Dal fronte Ue arriva invece l' impegno ad approvare un nuovo «small business act» come quello del
2008 da cui sono scaturite direttive come quelle sui ritardi nei pagamenti e sugli appalti: «La
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Pagina 15
Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
Commissione Ue ci sta lavorando», ha avvertito il commissario uscente all' industria Ferdinando Nelli
Feroci anche lui presente a Napoli. Che ha chiesto «un analogo sforzo da parte degli Stati nazionali,
soprattutto semplificando e riducendo oneri amministrativi».
Un fronte questo su cui il ministero dello Sviluppo economico ha già pronto un Ddl di 12 articoli inviato
nei giorni scorsi a Palazzo Chigi per portarlo presto in consiglio dei ministri. Si tratta della legge annuale
delle Pmi (da anni mai varata) che tra le altre cose istituisce la figura del «tutor d' impresa» per
assistere le imprese in tutte le fasi: dall' avvio alla velocizzazione dei rapporti con le Pa.
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MARZIO BARTOLONI
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Pagina 30
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
IL CONVEGNO DI CAPRI.
«Cambiare per tornare a crescere»
Patuano (Telecom Italia): il vero slancio viene da riforme e innovazione.
Andrea Biondi «Per tornare a crescere
bisogna cambiare». In questo assunto, solo all'
apparenza semplice, con il quale l' ad di
Telecom Italia Marco Patuano ha risposto a
una domanda del direttore del Sole 24 Ore
Roberto Napoletano c' è il fil rouge di quello
che è stato il messaggio forte emerso da tutti
gli interventi al convegno organizzato da
Between, ieri a Capri. Patuano ha declinato
questa necessità di cambiamento parlando
innanzitutto di Telecom Italia e di quel che
considera un impegno «che inizia a essere
meglio percepito» e che vede l' azienda aver
previsto «9 miliardi di investimenti in tre anni».
Una necessità di cambiamento che potrebbe
trovare slancio anche nel sistema Paese e
nelle scelte di Esecutivo e Parlamento, se è
vero che a seguito della riforma del mercato
del lavoro «potremmo prevedere fino a 3mila
nuove assunzioni». Su tutto questo però ­ e
quindi in generale sulla necessità di
cambiamento, non solo per Telecom Italia ­ ci
sono due fattori dirimenti. L' innovazione e il
digitale sono stati i veri protagonisti di
interventi e discorsi a margine dell'
appuntamento Between. Il commissario per la
spending review, Carlo Cottarelli, si è soffermato a lungo sul fatto che l' Ict può produrre enormi risparmi
per la Pa. Certo, affinché si realizzino «non bastano un software o un hardware», ma la digitalizzazione
va considerata «come un processo da accompagnare con altri cambiamenti nella Pa».
Una necessità di cambiamento che affondi le sue radici e che tragga linfa vitale dall' innovazione e dal
digitale è stata comunque la costante di tutti gli interventi da parte dei rappresentanti delle imprese: dal
presidente di Assinform e numero uno di Cisco Italia Agostino Santoni, che ha chiesto «più ambizione
nelle scelte del Paese su queste tematiche», all' ad di Ericsson Italia Nunzio Mirtillo, che ha parlato di
«networked society» e di tecnologia come «fattore abilitante del cambiamento», solo per citarne alcuni.
L' errore sarebbe però finire a pensare che la tecnologia può tutto. Non è sicuramente questo il
messaggio che arriva dalla prima giornata di convegno a Capri.
Piuttosto quella che traspare è appunto l' indicazione forte della tecnologia come fattore abilitante.
«La testa e i contenuti vengono prima di tutto. Lo strumento digitale è una grande opportunità per
moltiplicare i contenuti e il valore del nostro modo di informare», ha precisato il direttore del Sole 24 Ore
Roberto Napoletano. Il quotidiano del gruppo 24 Ore ha molto puntato su questo creando un "Sistema
Sole" che parte dalla tecnologia e dal digitale come moltiplicatore di contenuti e di un' offerta informativa
che però poggia sulla qualità e su un «racconto veritiero e mai banale dell' Italia e del mondo», ha
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Pagina 30
Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
spiegato Napoletano. Il "Sistema Sole" alla fine altro non è che la declinazione pratica, nel mondo dei
media, di come ci sia possibilità di «esaltare attraverso il mezzo digitale tutti i contenuti e le informazioni
che ci permettono di essere uno strumento di lavoro altamente specializzato per una platea sempre più
vasta e mirata di lettori che tocca tutto il mondo delle professioni e tutto il mondo del lavoro. Il nostro
obiettivo è rendere questo strumento da utile a indispensabile».
Il tutto partendo dalle caratteristiche premianti del Sole 24 Ore, ma scommettendo anche su un lavoro
per mirare sempre meglio a target specifici. E così, ai 4 giornali in uno (l' attualità, Impresa e Territori,
Finanza e il dorso di Norme e Tributi) che rappresentano l' offerta del Sole 24 Ore cartaceo, come al
Domenicale «che fanno parte di un sistema in cui si inizia alle 6 del mattino con Buongiorno dal tuo
amico Sole e con inside, scenari e analisi dall' America e dall' Asia», si accompagnano tutta una serie di
quotidiani verticali digitali, alcuni già partiti e e altri in rampa di lancio, tutti rivolti a platee specifiche.
Si va dal Quotidiano del Fisco, a quello del Diritto, a Lavoro 24, ai quotidiani della Casa e del territorio,
della Scuola e della ricerca, dell' Energia e ambiente, dell' Agricoltura e alimentare. «A giorni partirà
anche Italy 24, che è un progetto al quale teniamo molto e non appartiene alla filiera dei quotidiani
digitali "di servizio". Sarà un quotidiano interamente in lingua inglese, interamente dedicato all' Italia.
Abbiamo l' ambizione di raccontare a modo nostro l' Italia nel mondo». Tutto questo però con una
chiosa che fa tornare al punto di partenza della tecnologia come abilitatore, ma che da sola non basta:
«Che si tratti di carta o di digitale o di prodotti in italiano o in inglese, oppure sul nostro sito web o dell'
offerta su Radio 24, siamo sempre noi, con il nostro modo di informare che deve essere unico e
riconoscibile», conclude Napoletano.
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ANDREA BIONDI
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Pagina 30
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
LO STATO DIGITALE.
Avere i dati e riutilizzarli aiuta la ripresa
Chissà se il viaggio in Silicon Valley ha fatto
venire a Matteo Renzi più voglia di riflettere su
una delle trasformazioni strutturali di questo
secolo: la digitalizzazione dello Stato e delle
nostre società. L' Italia ha già fatto alcune
cose, come la fatturazione elettronica, l'
identità digitale o il processo civile telematico.
Il problema però è strategico ed è bene avere
chiare le diverse implicazioni della
digitalizzazione.
Quella più nota è che lo Stato digitale rende
più efficiente la Pa e i suoi servizi. Oggi se ne
sta affermando una seconda, quella della
trasparenza sulle procedure. Resta in sordina
una terza implicazione, quella del riuso dei
d a t i p e r r e a l i z z a r e servizi e a t t i v i t à
economiche, che potrebbe avere impatto sulla
creazione di nuove imprese e la crescita.
Il comparto del Public sector information (Psi)
dilaga. Si va dall' uso dei dati per l'
ottimizzazione dei parcheggi delle città, alla
ricerca per creare terapie personalizzate, all'
ottimizzazione delle prescrizioni mediche con
risparmi del servizio sanitario. Questi esempi
sono la punta di un iceberg che potrebbe dar
vita a molti servizi innovativi.
Con i soli servizi che siamo in grado di prevedere, la Commissione Europea stima che, facilitando l'
accesso ai dati pubblici, e sviluppando infrastrutture adeguate, il Psi potrebbe raggiungere l' 1,7% del
Pil di Ue­27.
Anche chi è più attento alla digitalizzazione, e riconosce l' importanza dell' accesso ai dati per la
trasparenza, si ferma prima del passaggio successivo, quello di combinare accesso e riuso. Ad
esempio, noi siamo dalla parte di chi propone per l' Italia un Freedom of information Act (Foia). Tuttavia,
i proponenti del Foia italiano (www.foia4italy.it/) si fermano a definire e regolamentare l' accesso,
puntando a modificare l' art. 24, comma 3, L.
241/1990, secondo cui il diritto d' accesso è limitato a chi ne abbia interesse per tutelare un proprio
diritto leso dall' amministrazione pubblica. Nonostante vari interventi successivi, questo resta il cardine
della disciplina italiana dell' accesso.
La proposta Foia è il punto di partenza.
Il passaggio successsivo può prendere spunto dall' implementazione della direttiva europea
2013/37/Ue, che sancisce un principio cardine: ogni dato o documento reso pubblicamente accessibile
è riutilizzabile, anche per scopi diversi da quello per cui è stato reso pubblico. Slovenia, Paesi
scandinavi e altri Paesi europei si muovono. Ci vuole un progetto per rendere operativo questo
principio. Se ogni dato accessibile è riutilizzabile, l' amministrazione può avere interesse a non rendere
il dato accessibile per evitarne il riuso. Occorre stabilire obblighi e incentivi della Pa a rendere i dati
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3 ottobre 2014
Pagina 30
Il Sole 24 Ore
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accessibili e riutilizzabili. Inoltre, ci vogliono investimenti infrastrutturali per raccogliere, gestire e
rendere fruibili i dati (ad esempio, banche dati facili da scaricare); bisogna perciò capire chi paga questi
investimenti e se, e come, possono essere coperti, almeno in parte, da chi utilizza i dati per fini
commerciali. Occorre poi studiare modelli di licenze attraverso cui l' amministrazione m e t t e a
disposizione i dati.
Va quindi definito l' equilibrio tra apertura del patrimonio informativo pubblico e protezione dei dati
personali. Un modello improntato alla chiusura vanifica le potenzialità dell' apertura dei dati pubblici.
Bisogna poi evitare generiche invocazioni alla privacy che servono solo a scoraggiare trasparenza e
concorrenza. È opportuno invece realizzare nuovi modelli di tutela della privacy, non solo a livello
normativo, ma anche investendo su soluzioni tecnologiche. Ad esempio, la cosiddetta differential
privacy si fonda su algoritmi di interrogazione in cui i dati vengono pescati, a caso, o dalle banche dati
originali o da banche dati in cui sono stati modificati alcuni record in modo da preservare la validità
statistica delle operazioni. In questo modo, si può sempre affermare che il dato utilizzato non
corrisponde al dato effettivo, ma al suo equivalente statistico, e perciò non è mai possibile attribuire con
certezza il dato ad un determinato soggetto. C' è spazio per contemperare le esigenze di tutela della
privacy e di accesso pubblico alle informazioni.
Questo bilanciamento comporta che si riconosca l' interesse generale al riuso dei dati, oltre che quello
sotteso alla protezione dei dati personali. Il punto non è vanificare l' interesse alla privacy, ma dare, ad
esempio, al giudice nella sua attività interpretativa, lo strumento per bilanciare i due interessi a seconda
delle situazioni.
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3 ottobre 2014
Pagina 45
Il Sole 24 Ore
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Prestazioni sociali. L' annuncio alla Camera del ministro del Lavoro.
Il nuovo Isee debutterà a partire da gennaio 2015
Davide Colombo ROMA Il debutto del nuovo
Isee è fissato per il 1° gennaio 2015. Lo ha
annunciato ieri il ministro del Lavoro, Giuliano
Poletti, nel corso di un' audizione alla Camera
in cui ha illustrato le sue linee programmatiche
sul fronte delle politiche sociali. Un' occasione
che è servita a Poletti anche per fare il punto
sulla sperimentazione in corso nelle 12 città
principali (esclusa Roma dove sono stati
spostati i termini di attuazione) del Sostegno
per l' inclusione attiva (Sia), con la
distribuzione della nuova social card del valore
di circa 334 euro al mese (400 per le famiglie
con cinque componenti).
L' arrivo del nuovo Isee ­ l' Indicatore della
situazione economica equivalente con cui si
certifica la cosiddetta «prova dei mezzi» per l'
accesso a prestazioni che spaziano dai servizi
sociali all' accesso agli asili nido al diritto allo
studio universitario ­ rappresenta una sorta di
change­over per il nostro sistema del Welfare.
Si manda in soffitta il vecchio indicatore nato
nel 1998 ­ un terzo della popolazione italiana
ne possiede uno in corso di validità ­ che
mostra tutti i segni del tempo e una limitata
capacità selettiva sulla distribuzione dei
redditi, visto che oltre il 10% dei nuclei familiari presenta sempre un Isee nullo mentre un quinto della
popolazione non supera mai i 3mila euro. A correggere queste lacune il nuovo Isee attribuirà un peso
maggiore alle componenti patrimoniali e finanziarie che concorrono alla determinazione del reddito
disponibile, in cui vengono incluse anche somme «fiscalmente esenti».
Il Governo era pronto a far partire il nuovo Isee anche quest' autunno ma si è scelto il posticipo per
venire incontro alle esigenze dei Comuni, in ritardo con le necessarie modifiche dei regolamenti sulle
proprie prestazioni anche a causa delle elezioni di maggio, che hanno rinnovato oltre metà delle Giunte
comunali. Ma pure dal mondo delle Università era arrivata la richiesta di un posticipo per le difficoltà
che sarebbero insorte con l' avvio del nuovo Isee mentre erano in via di accoglimento molte domande
per le borse di studio basate sul vecchio indicatore.
Con il debutto del nuovo Isee, che verrà emesso appunto da gennaio, scatterà anche l' estensione della
nuova social card alle 8 regioni del Sud utilizzando le risorse stanziate e già ripartite sui diversi ambiti
territoriali (per un totale di 167 milioni che si aggiungono ai 50 delle città campione). I soggetti assistiti
dal programma sperimentale, che affianca il trasferimento monetario a favore dei nuclei familiari poveri
u n piano personalizzato di interventi di accompagnamento per favorirne l' inclusione sociale e il
reinserimento lavorativo, dovrebbero salire a circa 170mila, che si aggiungono alle circa 27mila nuove
social card già distribuite da qualche mese a oltre 6.500 nuclei familiari.
Nell' ambito del Fondo sociale europeo, ha poi rivelato Poletti, è stato presentato un programma
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Il Sole 24 Ore
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operativo nazionale per l' inclusione sociale che, per il settennio 2014­20, stanzierà complessivamente
oltre 1 miliardo di euro per rafforzare i servizi di attivazione e di reinserimento lavorativo per i beneficiari
del Sia. Altra notizia data ieri dal ministro riguarda l' imminente operatività della banca dati delle
prestazioni sociali agevolate, ovvero le prestazioni legate all' Isee. Si tratta della prima sezione del
Casellario dell' assistenza Inps che servirà per garantire i controlli sulle dichiarazioni mendaci. Un
progetto previsto dalla legge 328 del 2000 e che finalmente arriva in porto.
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DAVIDE COLOMBO
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
La nota.
Il Viminale: così i calcoli del fondo ai Comuni
Anche la seconda tranche del fondo di
riequilibrio, pagata dal Viminale il 18
settembre, ha messo in crisi molti Comuni
impegnati nel tentativo di verificare le ragioni
della cifra arrivata nelle loro casse.
Un fenomeno inevitabile, in questa fase
particolarmente caotica per la finanza locale,
che il Viminale prova a contenere con una nota
di chiarimento che dettaglia i calcoli.
Riassumiamo: la seconda rata, prevista dallo
«Sblocca­Italia» (articolo 43, comma 4 del Dl
133/2014), è stata pari al 66% delle spettanze,
detratto però quanto già erogato ai Comuni
come prima rata e come anticipo per i sindaci
che non avevano deliberato le aliquote Tasi in
tempo per l' acconto di giugno. In generale, il
Fondo di solidarietà vale 6,3 miliardi di euro, la
prima rata è stata del 20% (circa 1,3 miliardi),
l' assegno ai Comuni ritardatari per la Tasi è
stato di 1,3 miliardi, per cui la seconda rata si
è attestata intorno ai due miliardi. Questo
calcolo, oltre a non essere semplicissimo, non
è però nemmeno sufficiente a misurare con
precisione la quota di fondo arrivata in ogni
ente. Il risultato finale, come spiegato ieri dal
Viminale, è il frutto anche di otto "recuperi",
piccoli nella loro dimensione complessiva ma rilevanti per i singoli Comuni. Si tratta dei recuperi relativi
a: quota per l' agenzia dei segretari, contributi Aran, Ici sui capannoni, Ici sui fabbricati rurali, mobilità,
alimentazione Fondo di solidarietà, Fondo di rotazione e «regolazioni contabili». Si tratta, come si vede,
di un labirinto di voci, che ogni Comune può però controllare sulle tabelle nel sito Internet del
dipartimento Finanza locale del Viminale.
G.Tr.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Il forum online.
Abitazione principale con dimora e residenza
Pubblichiamo alcune delle risposte ai quesiti
inviati dai lettori. Le precedenti risposte sono
state pubblicate sul Sole 24 Ore nei giorni
scorsi.
Più familiari e residenze diverse Nel caso
in cui i componenti di un nucleo familiare
abbiano stabilito la dimora abituale e la
residenza anagrafica in immobili diversi
situati nello stesso comune, le
agevolazioni Imu p e r l ' a b i t a z i o n e
principale e le relative pertinenze si
applicano per un solo immobile. Questa
norma vale anche per la Tasi?
RLa definizione di abitazione principale ai fini
Tasi è la medesima dell' Imu. Ma non si ritiene
necessario presentare la dichiarazione se
questa è stata già presentata ai fini Imu.
Vedovo e diritto d' abitazione A seguito del
decesso di uno dei due coniugi
cointestatari di un cespite, la Tasi v a
pagata per intero dal coniuge superstite
che ne detiene l' uso di abitazione
principale o va pagata con i figli ora
coeredi?
RIl coniuge superstite è titolare del diritto di
abitazione previsto dall' articolo 540 del Codice civile ed è soggetto passivo Tasi su tutta la casa, e
relative pertinenze (una per specie catastale C/2, C/6, C/7), adibita a residenza familiare, a prescindere
dalle quote di proprietà di cui è titolare.
Inquilino in casa per alcuni mesi Se l' inquilino è stato in affitto una parte dell' anno, deve
pagare per la parte del periodo della sua locazione?
RCerto, purché abbia superato i sei mesi di detenzione dell' immobile.
Riclassamento a Roma senza 5% Per i proprietari degli immobili rivalutati a fine 2013 a Roma,
il calcolo della Tasi prevede comunque la rivalutazione del 5%? Non è già compresa nel nuovo
classamento effettuato?
RLe rendite catastali recentemente rivalutate dal Comune di Roma, ai sensi delle disposizioni di cui al l'
articolo 1, comma 335, della legge 311/2004, anche se introdotte negli atti catastali solo entro il 1°
gennaio 2014, sono riferite al biennio economico 1988­89, al pari di tutte le altre unità immobiliari
censite. Per cui anche per queste unità immobiliari, con rendite revisionate, è necessario apportare la
rivalutazione del 5 per cento.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Tributi locali. I contribuenti si misurano con le complesse regole sui pagamenti nel caso di
utilizzo congiunto di un immobile.
Tasi al bivio fra più «occupanti»
Si può ritenere che il debito fiscale del possessore assorba quello del detentore.
Luigi Lovecchio Una delle tante criticità della
Tasi è questa singolare commistione tra
possessori e detentori. Infatti, mentre nelle
imposte propriamente patrimoniali i soggetti
passivi sono solo i possessori, nel modello
della "service tax" i soggetti passivi sono solo i
detentori, in quanto tali.
Molti dei quesiti dei lettori sono pertanto
concentrati sui casi in cui le due obbligazioni
tributarie coesistono, ma essendo autonome
dovrebbero essere assolte separatamente,
senza possibilità che si esegua un pagamento
unitario indistinto.
Questo richiede, come più volte evidenziato,
una buona dose di buon senso per trovare
soluzioni ragionevoli.
Iniziamo con le (poche) certezze. Non vi è
solidarietà tra possessori e detentori, mentre
al l' interno delle due categorie di soggetti
passivi la legge introduce espressamente una
coobbligazione solidale. Questo significa in
concreto che la quota non versata dal
detentore non può essere richiesta al
possessore, e viceversa. E se il possessore,
e r r o n e a m e n t e , p a g a t u t t a l a Tasi
complessivamente dovuta per l' immobile, non
libera il detentore dall' obbligo di versare la sua quota.
Al contrario, se l' importo complessivamente versato con riferimento alla quota d' imposta dei
possessori è inferiore al dovuto, il Comune ha il potere di richiedere l' intera differenza a tutti o alcuni dei
contribuenti, senza alcun riguardo al soggetto al quale l' omissione è imputabile. Lo stesso dicasi per i
detentori che, di fronte all' ente impositore, sono tutti debitori in misura uguale. In proposito, si ricorda
che il numero dei detentori non modifica l' importo da pagare, che rimane sempre variabile dal 10% al
30% del tributo complessivo, secondo quanto stabilito nel regolamento comunale.
Un altro punto fermo è che il possessore, anche a titolo parziale, dell' immobile non può mai essere
considerato detentore. Si faccia l' esempio di un contribuente che possieda un quinto dell' immobile in
cui vive, di cui sono titolari altri soggetti che invece non vi dimorano. In questa situazione, sembra
corretto ritenere che, ai fini Tasi, sia dovuta solo la quota imputabile ai possessori e non anche quella
dei detentori. In buona sostanza, la detenzione deve essere realizzata da un soggetto che non sia anche
qualificabile come possessore.
Non è chiaro invece come comportarsi quando l' immobile sia utilizzato nel contempo sia dal
possessore sia dal detentore. In proposito, occorre innanzitutto evidenziare che, per ravvisare il
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
detentore, non è necessario alcun contratto, trattandosi di una mera situazione di fatto.
I casi sono numerosissimi. Si pensi, solo per fare alcuni esempi, al convivente del soggetto proprietario
dell' immobile, alla badante che vive con il possessore, alla società che utilizza l' immobile di proprietà
concesso parzialmente in locazione a terzi. Ma anche all' abitazione principale nella quale alcune stanze
sono locate o finanche ai componenti il nucleo familiare del proprietario della casa di abitazione.
In tali situazioni, la disciplina di legge non è di alcun aiuto.
Anzi, se si dovesse utilizzare come modello di riferimento il prelievo sui rifiuti, che infatti guarda solo
agli occupanti e ai detentori, tutti i soggetti sopra individuati dovrebbero essere chiamati alla
contribuzione, per la propria quota.
Nella totale mancanza di indicazioni normative, appare del tutto arbitrario distinguere a seconda che si
sia in presenza della nozione di abitazione principale oppure no. Bisogna quindi individuare un criterio
interpretativo unitario, valido per la totalità dei casi.
Ecco allora che ragioni di semplicità, sopra tutte le altre, inducono a preferire la tesi secondo cui,
quando un immobile è utilizzato anche dal possessore, la Tasi dovuta da questi "assorbe" il tributo
eventualmente ascrivibile a terzi detentori. Con la speranza che i Comuni non si formalizzino "sulla
lettera della legge" e che non si ritorni più su questioni simili già dal prossimo anno.
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LUIGI LOVECCHIO
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Cassazione. Pesano le indicazioni dei ccnl.
Per il conferimento di incarichi requisiti vincolati ai
contratti
Marco Lovo La pubblica amministrazione nel
conferire incarichi di posizione organizzativa
può legittimamente inserire dei criteri d'
accesso, purché essi siano conformi alla
contrattazione collettiva. Il caso riguarda un
caposervizio addetto alla manutenzione
stradale di un Comune, che aspirava a
ricoprire uno degli incarichi per i quali
venivano richiesti il possesso del diploma di
laurea e l' inquadramento nella categoria D3,
due requisiti da lui non posseduti. Il
caposervizio, ritenendo che la previsione di tali
criteri lo escludesse illegittimamente dall'
attribuzione della posizione organizzativa,
tenuto anche conto delle mansioni che aveva
ricoperto, aveva fatto ricorso prima al
Tribunale di Macerata, che aveva respinto l'
istanza, poi alla Corte d' appello, la quale
aveva confermato quanto deciso in primo
grado Nell' esaminare i motivi di ricorso, la
Cassazione, con sentenza 19223 pubblicata lo
scorso 11 settembre, preliminarmente non
manca di ribadire un principio, ormai
acquisito, che qualifica il bando di selezione
per il conferimento delle posizioni
organizzative non come atto amministrativo,
ma come atto assunto con le capacità e i poteri del privato datore di lavoro (ex art. 5, comma 2 del Dlgs
165/01). La decisione in merito ai criteri da assumere ai fini dell' attribuzione delle posizioni
organizzative costituisce, pertanto, un atto di gestione che afferisce alla sfera di discrezionalità del
datore di lavoro.
Tale discrezionalità non può, tuttavia, trasformarsi in arbitrio e per questo non solo la scelta del soggetto
a cui conferire l' incarico non può prescindere da una valutazione comparativa degli aspiranti (Cass.
Civ. Sez. Lav. 16 luglio 2014 n. 16247), ma anche i criteri assunti ai fini dell' attribuzione della posizione
organizzativa sono sottoposti al limite del rispetto dei principi di correttezza e buona fede che
presiedono allo svolgimento del rapporto di lavoro (articoli 1175 e 1375 c.c.).
Nel verificare se, nel caso di specie, si fosse agito conformemente a tali principi i giudici di legittimità
fanno salva la decisione dell' ente convenuto.
Tra i criteri che l' articolo 9, comma 2 del ccnl del comparto Regioni­Autonomie locali prevede ai fini del
conferimento delle posizioni organizzative viene indicato, infatti, anche quello relativo ai «requisiti
culturali posseduti». La valorizzazione del possesso della laurea e dell' inquadramento nella categoria
D3 risulterebbe quindi conforme ai criteri indicati dalla contrattazione collettiva e ciò varrebbe ad
escludere, secondo la Corte, che nel caso in esame abbia potuto verificarsi una violazione dei principi
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
di correttezza e buona fede a danno del ricorrente.
Nell' indicare i criteri per il conferimento degli incarichi di posizione organizzativa, il contratto collettivo
connette, tuttavia, la loro concreta regolamentazione da parte degli enti «rispetto alle funzioni e alle
attività da svolgere». C' è da chiedersi, allora, se nel caso di specie la restrizione ai soli soggetti in
possesso di laurea e inquadrati nella categoria D3 fosse realmente giustificabile in relazione all' oggetto
dell' incarico di posizione organizzativa che si andava ad assegnare.
Ma è questo un aspetto che avrebbe dovuto essere oggetto di specifiche allegazioni e di comprovate
circostanze da parte del ricorrente nei pregressi gradi di merito, non più valutabile, qualora non
tempestivamente dedotto, in sede di legittimità.
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
I chiarimenti da sentenze di Cassazione e commissioni tributarie.
Il vincolo abbatte la Tasi
I limiti del Prg riducono il valore di mercato.
La presenza di vincoli nei piani regolatori
comunali non fa venir meno il regime fiscale
dei suoli edificabili, ma ha un' incidenza sul
loro valore venale e sulla base imponibile dei
tributi locali. Pertanto la Tasi è dovuta, anche
se in misura ridotta, poiché i limiti imposti dai
piani u r b a n i s t i c i a l l e a r e e e d i f i c a b i l i
comportano una diminuzione del loro valore di
mercato.
L' edificabilità di un' area, dunque, non può
essere esclusa dalla presenza di vincoli o di
particolari destinazioni urbanistiche. In questi
casi l' area è comunque soggetta al
pagamento dell' Ici e dell' Imu, anche se la
presenza di vincoli ne riduce il valore di
mercato. In questi termini si è espressa la
Corte di cassazione, con la sentenza 5161 del
5 marzo 2014. Il principio è applicabile anche
al nuovo tributo sui servizi indivisibili, la cui
base imponibile è analoga a quella dell'
imposta municipale.
Si tratta di una questione controversa e
dibattuta da tempo quella che riguarda l'
assoggettabilità all' imposta municipale delle
aree vincolate. Anche la posizione della
Cassazione non è stata univoca. Con quest'
ultima pronuncia, però, ha chiarito che l'
edificabilità non può essere esclusa dalla
ricorrenza di vincoli o destinazioni urbanistiche che condizionino, in concreto, l' edificabilità del suolo.
La presenza di vincoli, però, ha un' incidenza sul valore venale in comune commercio dell' area e sulla
base imponibile. Questo comporta che l' imposta va versata in misura ridotta.
Con la sentenza 25672/2008, invece, la Cassazione aveva affermato che se il piano regolatore generale
del comune prevede che un' area sia destinata a verde pubblico attrezzato, questa prescrizione
urbanistica impedisce al privato di poter edificare. L' area non è soggetta al pagamento dell' Ici anche
se l' edificabilità risulta dallo strumento urbanistico. Mentre con la sentenza 19131/2007 aveva sostenuto
che l' Ici fosse dovuta su un' area edificabile sottoposta a vincolo urbanistico e destinata a essere
espropriata: quello che conta è il valore di mercato dell' immobile nel momento in cui è soggetto a
imposizione.
Con questa decisione, tra l' altro, i giudici avevano precisato che l' Ici non ricollega il presupposto dell'
imposta all' idoneità del bene a produrre reddito o alla sua attitudine a incrementare il proprio valore. Il
valore dell' immobile assume rilievo solo per determinare la misura dell' imposta. L' area deve essere
considerata edificabile anche se qualificata «standard» e vincolata a esproprio.
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
L' orientamento non è uniforme neppure nella giurisprudenza di merito. Per esempio, secondo la
commissione tributaria regionale di Milano (sentenza 71/2013) un' area compresa in una zona destinata
dal piano regolatore generale a verde pubblico attrezzato non è soggetta al pagamento dell' Ici. Il
vincolo di destinazione non consente di dichiarare l' area edificabile poiché al contribuente viene
impedito di operare qualsiasi trasformazione del bene. Per il giudice d' appello lo strumento urbanistico
destina l' area a spazio pubblico per parco, giochi e sport, rendendo palese il vincolo di utilizzo
meramente pubblicistico con la conseguente inedificabilità.
Sempre la Cassazione, con l' ordinanza 15729 del 9 luglio 2014, ha chiarito un altro aspetto importante.
In particolare, i vincoli urbanistici o paesaggistici non escludono che un' area possa essere qualificata
edificabile e che sia soggetta al pagamento delle imposte locali.
Tuttavia, l' amministrazione comunale deve verificare se i vincoli posti dal piano regionale impediscono
l' edificabilità dell' area o se le limitazioni ne riducono il valore di mercato.
I piani paesaggistici regionali prevalgono sugli strumenti urbanistici comunali.
Per quantificare il valore dell' area occorre fare riferimento ai criteri fissati dall' articolo 5 del decreto
legislativo 504/1992: zona territoriale di ubicazione, indice di edificabilità, lavori di adattamento del
terreno, destinazione d' uso consentita, oneri per eventuali lavori di adattamento del terreno necessari
per la costruzione. Una particolare rilevanza, infine, viene attribuita dai comuni ai valori medi di mercato
indicati dalle parti negli atti di compravendita di beni similari.
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SERGIO TROVATO
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3 ottobre 2014
Pagina 26
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
tasi/italiaoggi risponde
TASI PER GLI UNIVERSITARI Ho una figlia
che frequenta l' Università di Siena (oltre 100
km dal comune di residenza ­ Valderice ­ TP)
e risiede con altre tre coinquiline in un
appartamento ­ con regolare contratto di
locazione registrato c/o l' Agenzia delle entrate
di Siena ­ e da tutte sottoscritto. Desidero
sapere se nella fattispecie le universitarie
dovranno pagare la Tasi.
Risposta In questo caso, in base a quanto
deliberato dal comune di Siena, le inquiline
devono pagare complessivamente il 10% della
Tasi calcolata con l' applicazione di un'
aliquota del 6 per mille. Si tratta di un'
obbligazione solidale, per cui il pagamento
dell' intero importo può essere richiesto a uno
qualsiasi degli obbligati e libera gli altri.
DECORRENZA DELLA RIDUZIONE
TASI/TARI L' art. 9­bis del dl 47/2014 ha
e l i m i n a t o l a p o s s i b i l i t à p e r i comuni d i
assimilare ad abitazione principale ai fini Imu
gli immobili posseduti dai cittadini italiani
residenti all' estero, prevedendo un'
assimilazione ex lege (in presenza di più
requisiti) a decorrere dal 2015. Inoltre è stata
introdotta, a favore degli stessi immobili, uno
sconto di due terzi per Tari e Tasi. Visto che,
in relazione all' anno di applicazione di tale
riduzione Tasi/Tari, esistono pareri contrastanti si chiede se la stessa decorra già dal 2014 o dal 2015?
Risposta La formulazione della norma non sembra lasciare dubbi sul fatto che la cancellazione dell'
assimilazione facoltativa operi già a decorrere dal 2014. Siccome l' assimilazione ex lege è prevista solo
a decorrere dal 2015, per il 2014 tutti gli iscritti AIRE devono pagare l' Imu anche quando i regolamenti
comunali prevedono il contrario. Qualche dubbio potrebbe porsi, invece, in merito alla Tasi (ed alla
Tari). Il comma 2 dell' art. 9­bis prevede che «Sull' unità immobiliare di cui al comma 1 (ovvero su
quella posseduta dagli iscritti all' Aire già pensionati nei rispettivi paesi di residenza, a titolo di proprietà
o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d' uso) le imposte comunali
Tari e Tasi sono applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi». Tuttavia, pare chiaro che la
misura è collegata all' assimilazione ex lege dall' Imu e quindi decorre, come quest' ultima, dal prossimo
anno. Per cui quest' anno la Tasi si paga in misura piena con le stesse regole previste per gli immobili
diversi dall' abitazione principale.
TASI DEL COMUNE DI ROMA Siamo un centro elaborazioni dati, intermediari Entratel, e vorremmo
sapere, per il comune di Roma, se in una locazione tra un privato e un' ambasciata la stessa è
assoggettata al tributo nella misura del 20% (locatore 80%). Viene trattata alla stessa stregua di un
qualsiasi «locatario» o in quanto «ambasciata» gode di qualche agevolazione?
Per il comune di Roma il locatario è responsabile per il 20% nel calcolo della Tasi (80% il locatore ). Se
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Italia Oggi
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la locazione è tra un privato cittadino ed una ambasciata la stessa è assoggettata al 20% oppure, in
quanto ambasciata, gode di qualche esenzione?
Risposta Sono esenti dalla Tasi (come dall' Imu), i soli fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle
organizzazioni internazionali. In questo, caso, quindi, la Tasi è dovuta e deve essere ripartita fra il
possessore/locatore ed il locatario nella misura stabilita dal comune (rispettivamente, 80% e 20%).
Risposte a cura di Matteo Barbero.
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Italia Oggi
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Il Consiglio di stato sulle irregolarità dei vincitori di gara.
Chi ha debiti col fisco può conservare l' appalto
Anche chi ha debiti col fisco può non perdere l'
appalto che ha vinto. A patto che l' irregolarità
tributaria che la stazione appaltante ha rilevato
sia di un importo tale da non mettere a rischio
la solvibilità di chi contratta con la pubblica
amministrazione.
E ciò anche prima che il decreto sviluppo
introducesse il requisito della «gravità» dell'
esposizione del privato verso l' erario per far
scattare la revoca dell' aggiudicazione di un
servizio pubblico: il principio comunitario della
proporzionalità e lo stesso trattato di
funzionamento dell' Unione europea escludono
interpretazioni troppo formalistiche del codice
degli appalti. Risultato: per una pendenza di
30 mila euro con le entrate la banca non può
perdere la gestione dei servizi di cassa dell'
Asl. È quanto emerge dalla sentenza 4854/14,
pubblicata dalla terza sezione del Consiglio di
Stato.
Situazione complessiva. Accolto il ricorso dell'
istituto di credito che si è visto estromettere
d a l c o n t r a t t o pubblico i n f a v o r e d i u n
concorrente in base all' acquisizione dei debiti
esistenti presso l' Agenzia delle entrate: l a
stazione appaltante l' ha compiuta con
riferimento alla scadenza del termine per la
partecipazione alla gara. In base all' articolo
45, comma 2, lett.
f) della direttiva CE 2004/18 il requisito dell' affidabilità e della solidità finanziaria di chi lavora per la
pubblica amministrazione deve tuttavia essere valutato nel concreto: bisogna dunque tenere conto della
complessiva dimensione societaria di chi partecipa alla procedura a evidenza pubblica così come non
si può ignorare l' eventuale ravvedimento operoso intervenuto nelle more. Insomma: chi ha pendenze
con il fisco ma appare in grado di pagarle senza problemi può ben conservare l' appalto ancora prima
dell' avvento del decreto legge 70/2011, che ha imposto di escludere gli aggiudicatari soltanto in casi di
gravi violazioni e di cospicui importi dei debiti con il fisco.
Nella specie l' istituto di credito ha dimensioni notevoli, mentre l' esposizione verso l' erario risulta ora
modesta grazie al pagamento avvenuto nel corso del procedimento di verifica del requisito: l' esclusione
dalla procedura può invece scattare soltanto di fronte a un effettivo inadempimento tributario in atto che
abbia una certa consistenza in relazione alla complessiva situazione patrimoniale dell' aggiudicatario.
In seguito è intervenuto il decreto sviluppo che ha sì puntato ad ampliare la platea dei soggetti ammessi
alle procedure di gara ma senza perdere di vista la necessaria tutela del contraente pubblico, che ha
interesse a evitare di mettersi in affari con soggetti gravati da debiti tributari che incidono in modo
significativo sulla loro solidità finanziaria.
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Spese di lite compensate.
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DARIO FERRARA
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3 ottobre 2014
Pagina 29
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Fondo pensione unico per i dipendenti pubblici
Un solo fondo pensione per i dipendenti di enti
locali e i ministeriali. Dal 1° ottobre, infatti, il
fondo pensione Sirio (dipendenti dei ministeri,
della presidenza del consiglio, di Cnel, Enac,
agenzie fiscali, università e ricerca) è stato
incorporato in Perseo (dipendenti di regioni,
enti locali e servizio sanitario nazionale),
dando vita al «fondo Perseo­Sirio». L'
operazione ha il fine di ridurre i costi e meglio
soddisfare i bisogni pensionistici degli iscritti.
Lo spiega l' Inps nella circolare n. 115/2014.
Per effetto della fusione, spiega l' Inps, a
partire dal 1° ottobre per le adesioni che sono
inserite nel sistema da modulo cartaceo, non
essendo più attivo Sirio, indipendentemente
dal modulo di adesione usato e dalla data di
sottoscrizione, la data di avvio della
contribuzione è il primo giorno del terzo mese
successivo a quello di sottoscrizione; per le
adesioni già acquisite dal sistema (ListaPosPA
dell' Uniemens), invece, la data di decorrenza
della contribuzione è quella indicata nella
stessa ListaPosPa. Qualora tale data non sia
presente o risulti superiore al terzo mese
successivo a quello della data di
sottoscrizione, la data di decorrenza sarà
comunque il primo giorno del terzo mese
successivo a quello della data di
sottoscrizione.
Inoltre, aggiunge l' Inps, fino al giorno precedente la fusione (30 settembre 2014), le posizioni, i loro
eventuali conferimenti e i relativi flussi informativi telematici e finanziari resteranno separati per fondo
(Sirio e Perseo). Dal giorno della fusione (1° ottobre), invece, le posizioni, compresi eventuali
conferimenti, riferibili a Sirio transitano nel fondo Perseo Sirio al quale andranno trasmessi i relativi
flussi informativi e finanziari.
Dal 1° ottobre, inoltre, le amministrazioni appartenenti ai comparti per i quali operavano in via separata i
fondi Perseo e Sirio dovranno usare la nuova modulistica del fondo Perseo Sirio.
A partire dalla ListaPosPa dell' Uniemens riferita al mese di ottobre 2014, le amministrazioni statali, con
dipendenti iscritti a Sirio, devono indicare nel quadro E1 esclusivamente il fondo pensione Perseo Sirio
mediante la valorizzazione del codice 2164 nel campo CodFondo.
CARLA DE LELLIS
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
L' Istituto nazionale annuncia una stretta vigilanza sull' attuazione della direttiva.
Revisori, l' Europa parla chiaro
L' Inrl: la norma Ue sull' equipollenza non si tocca.
La normativa europea in materia di revisione
legale non si tocca: è la ferma risposta dei
vertici Inrl all' ennesima riproposizione della
vicenda dell' equipollenza con il
sottosegretario al Mef, Enrico Zanetti, che ha
ventilato l' ipotesi allo studio per una
«soluzione possibile» in merito al tirocinio ed
alle modalità per l' esame di abilitazione.
«La soluzione già c' è», ribatte senza indugio il
presidente dell' Inrl Virgilio Baresi, «ed è
quanto stabilito dalla normativa europea che
ha fissato in 36 mesi il periodo di tirocinio e
nell' elencazione di materie specifiche per l'
esame di abilitazione senza scorciatoie o
corsie preferenziali. E questo perché c' è una
netta differenza tra l' attività professionale dei
revisori legali, ispirata a principi di terzietà e
quella di altri professionisti come i dottori
commercialisti, o avvocati o consulenti del
lavoro. Saremo vigili affinché da questa
vicenda non scaturisca qualcosa di anomalo,
pronti a mobilitare l' Unione europea se si
dovesse prefigurare uno stravolgimento dei
dettami legislativi europei. Noi chiediamo solo
ilo rispetto della legge e la sua applicazione
alla lettera».
Quella dell' Istituto è una posizione che ha
ottenuto, tra l' altro, ampi riconoscimenti da
parte delle autorità istituzionali presenti al recente seminario nazionale di Napoli dove è emersa in modo
inequivocabile l' identità professionale del revisore legale, pienamente riconosciuta dai vertici di
Equitalia e dell' Agenzia delle entrate.
L' amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo ha infatti ribadito che «la terzietà, alla base
della legge sulla revisione legale è un principio fondamentale nel monitoraggio contabile sia in ambito
pubblico che privato e lo è soprattutto per una società come Equitalia. E l' accordo che abbiamo stilato
con Inrl è la prova di una volontà di collaborazione costruttiva con quei professionisti che hanno costanti
rapporti con i referenti dell' universo tributario. Una collaborazione capillare, quella con l' Inrl che si
esplicherà con attivazione di sportelli telematici ed appuntamenti personalizzati sul territorio nonché con
una attività di formazione condivisibile. In questa ottica auspico che i revisori possano presto essere
abilitati anche nei contenziosi tributari perché indubbiamente rappresenta un completamento della loro
attività». Gli ha fatto eco il direttore centrale Normativa dell' Agenzia delle entrate Annibale Dodero che
ha ricordato come «la direttiva europea e la recente normativa sulla nuova revisione stabilisce principi
contabili ispirati alla terzietà e sia il mondo professionale che quello erariale devono attenersi. La
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funzione interpretativa delle norme fiscali che l' Agenzia delle entrate deve costantemente praticare
impone un obbligo di correttezza. La collaborazione avviata con l' Inrl deve ispirarsi a questi principi e a
questa correttezza».
Piena soddisfazione da parte del presidente dell' Istituto, Virgilio Baresi, che nel trarre le conclusioni del
seminario nazionale di Napoli commenta: «Quanto dichiarato al nostro seminario nazionale di Napoli
dai rappresentanti dei vertici di Equitalia e l' Agenzia delle entrate e soprattutto l' impostazione data agli
accordi­quadro sul territorio con entrambi i soggetti di riferimento dimostrano in modo incontestabile
che l' identità del revisore legale, alla luce del riconoscimento legislativo sia in Europa che in Italia,
assume un valore rilevante nell' attività di controllo contabile che la politica di spending review del
Governo Renzi intende perseguire bella pubblica amministrazione. Così come di alto profilo si delinea l'
attività professionale del revisore legale nel tessuto imprenditoriale italiano, al fianco delle imprese e
nella logica di assisterle in quella difficile opera di risanamento che i difficili tempi che stiamo vivendo,
impongono a tutte le aziende. Il rigore contabile è alla base del risanamento e della ripresa sia in ambito
pubblico che in quello privato.
E gli attestati di fiducia che proprio a Napoli sono stati rivolti all' Inrl, dimostrano quanto sia decisiva l'
opera professionale dei revisori legali. Saremo sempre vigili affinché ciò che la normativa europea e la
legislazione italiana hanno stabilito per la libera professione dei revisori legali, sia rispettata e applicata
senza indugio. Le responsabilità civili e penali che la legge sulla nuova revisione impongono ai revisori
legali, rappresentano la prova eclatante di quanto delicato sia il compito di chi è chiamato ad un
controllo contabile strettamente correlato al tratto d' indipendenza e imparzialità. Da qui l' attendibilità
del giudizio, non può prescindere da una condizione d' indipendenza e imparzialità, che pone il revisore
legale in un contesto professionale ben diverso da quello nei quali svolgono la loro attività altri
professionisti contabili». E sempre a Napoli è emersa l' importanza dell' attività di revisione contabile
nelle medio­piccole e micro imprese italiane che rappresentano il 95% delle realtà imprenditoriali
nazionali e generano il 67% della produttività del paese: anche in tale contesto è stato messo in risalto
che le aziende necessitano, proprio per la loro dimensione, di un rapporto corretto e corrente con tutta
la burocrazia, inclusa quella relativa alla tassazione ed esazione. Se è vero, come è stato evidenziato
dal presidente di Confimprese Guido D' Amico nel suo intervento a Napoli che un imprenditore deve
sottostare a 629 adempimenti all' anno, avere al proprio fianco consulenti contabili che operino a loro
tutela, diventa una esigenza primaria e una garanzia per una sana gestione. Da qui la piena
collaborazione che l' Inrl ha già offerto alla confederazione. Altro fronte sul quale l' Istituto ha ribadito la
volontà di garantire una presenza fattiva è quello dei rapporti tra le imprese ed il sistema bancario,
attraverso l' accordo con la Fondazione Sdl che da anni opera per contrastare l' anatocismo e per
ripristinare rapporti paritetici tra aziende e istituti bancari. «Anche in questo caso», ha detto Baresi, «il
seminario di Napoli ha certificato un impegno professionale ispirato all' etica perché i revisori legali
potranno dare il loro contributo intellettuale a quei soggetti desiderosi di ristabilire il giusto equilibrio
nelle relazioni non sempre facili e trasparenti con il sistema finanziario e con le banche». Non a caso l'
Inrl sta procedendo speditamente alla nomina di tutti i referenti sul territorio che potranno così avviare la
fattiva collaborazione con i rappresentanti Sdl e innovare un contesto così rilevante come quello dei
rapporti tra l' imprenditoria e il sistema bancario. Lo stesso presidente della Fondazione Sdl, Serafino Di
Loreto, sempre a Napoli ha sottolineato come «i controlli contabili che potranno essere eseguiti dai
revisori legali dell' Inrl su conti correnti bancari, mutui, derivati ed altri prodotti finanziari, saranno una
garanzia di corretta gestione delle risorse economiche delle imprese ed una forte premessa per creare
un nuovo clima nelle relazioni con gli istituti bancari». Di fatto, con il seminario nazionale di Napoli, si è
completato un percorso di legittimazione di una libera professione che da tempo ha ricevuto un pieno
riconoscimento in Europa e che ora, finalmente, lo ha conquistato anche in Italia.
Non a caso, come evidenziato nella relazione centrale di Napoli del revisore Giuseppe D' Andrea, dai
testi dei Decreti attuativi del dlgs 39/2010 finora emanati, tra i passaggi più significativi, vi sono quelli
che impongono, per il ruolo di revisore legale, figure professionali si rivelino idonee a mantenere alto il
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livello di fiducia che le singole categorie di stakeholders possono riporre nel livello d' informazione
finanziaria contenuta nei bilanci delle società e degli enti operanti nei vari settori d' interesse economico.
Infine una riflessione del presidente Inrl sugli altri professionisti contabili: «I commercialisti, ai quali
esprimiamo il nostro plauso per essersi, dopo anni, dati una loro democratica guida, svolgono il loro
ruolo istituzionale posto a difesa degli interessi di parte evitando commissioni professionali che
concorrono ad ingenerare confusione agli stessi operatori di attività e di impresa e far insorgere
conflittualità ritenute superate dopo la chiara, puntuale e forte voce dell' Europa che ha indicato il
definitivo accoglimento della professione di revisore in Italia».
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Allarme dell' Anci: dubbi sulla spending comunale
Interpretare le norme della spending review 2 in modo
da consentire ai comuni di individuare le misure idonee
per compensare il rilevante taglio di risorse subito. E
predisporre una circolare esplicativa che garantisca le
necessaria uniformità, soprattutto in vista dei controlli
dei revisori e della Corte dei conti. Sono le due richieste
formulate dal segretario generale dell' Anci, Veronica
Nicotra in una lettera inviata ai capi di gabinetto dei
ministeri degli Affari regionali, dell' Economia e dell'
Interno. Come evidenziato da ItaliaOggi del 19/9/2014, il
problema nasce dagli artt. 8 e 47 del dl 66/2014, che
hanno imposto ai sindaci un nuovo contributo che per
quest' anno vale 375,6 milioni (dal 2015, l' importo salirà
a 563,4 milioni). Il riparto dei sacrifici fra i singoli enti è
stato disposto con un decreto del Viminale del 4
settembre scorso. Per compensare le minori entrate sul
fondo di solidarietà comunale, le amministrazioni sono
chiamate a ridurre la propria spesa e, in particolare, le
voci riguardanti gli acquisti di beni e servizi, gli incarichi
e le consulenze, nonché le autovetture. Tuttavia, come
ribadisce l' Anci, tale disciplina pone numerosi dubbi
applicativi (tutti evidenziati su queste colonne), che
stanno portando a posizioni diverse degli organi di
revisione economico­finanziaria, chiamati a esercitare un puntuale controllo sul suo puntuale rispetto e a
riferirne gli esiti alla magistratura contabile. In alcuni casi, la spesa di riferimento viene individuata nel
2013, in altri nel triennio 2011­2013, a volte si fa riferimento alla competenza, altre alla cassa. Inoltre,
secondo l' Anci, è necessario riaffermare la piena autonomia dei comuni, che non tollera vincoli specifici
nella trasposizione in bilancio dei tagli (in conformità con quanto previsto, nel precedente ciclo di
revisione della spesa, dal dl 95/2012). Il dl 66, invero, consente ai comuni di adottare misure alternative
ma pur sempre di contenimento della spesa corrente, al fine di conseguire risparmi non inferiori a quelli
imposti Tuttavia, rimarcano i sindaci, la diversa modulazione dei risparmi attesi, unitamente alla
normale variabilità della spesa comunale, potrebbe anche dare luogo ad aumenti di determinate voci,
senza che ciò equivalga a una violazione di legge. Infine, occorre considerare che i tagli sono intervenuti
ad esercizio ormai avviato, con alcuni comuni che avevano già approvato il bilancio, mentre altri lo
hanno fatto successivamente incorporando i tagli direttamente nelle previsioni e con la difficoltà, per
tutti, di incidere sui contratti in essere e di modificare gli approvvigionamenti di beni e servizi già
previsti. Insomma, un vero e proprio caos, cui ora occorre porre rimedio in via interpretativa, evitando la
solita babele di letture da parte delle diverse sezioni regionali della Corte dei conti. Per rafforzare la
richiesta, l' Anci ha anche presentato una proposta di revisione della normativa vigente, che appare
comunque opportuna, considerando l' ampia platea di operatori coinvolti sia nella gestione che nei
controlli.
MATTEO BARBERO
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Anche senza decreto attuativo gli enti devono mantenere in bilancio le previsioni di spesa.
Tagli, province in un vicolo cieco
Pastacci (Upi): serve un quadro certo per garantire i servizi.
«L' equilibrio finanziario delle province è
indispensabile per applicare la riforma Delrio.
Le province, in attesa di definire il riparto delle
competenze tra enti di area vasta, comuni,
regioni e stato, hanno bisogno di risorse per
finanziare i servizi che sono tenute a garantire
almeno fino a fine anno.
Ma al tempo stesso hanno bisogno di certezze
sull' entità dei futuri tagli e su quando verranno
disposti». Il presidente dell' Upi Alessandro
Pastacci, non fa salti di gioia di fronte all'
indiscrezione (anticipata ieri da ItaliaOggi)
secondo cui il governo avrebbe in qualche
modo deciso di congelare momentaneamente
l' emanazione del decreto con la ripartizione
dei tagli previsti dal dl 66 (445 milioni per il
2014) in modo da evitare conseguenze
catastrofiche sui conti delle province.
La data del 10 ottobre, entro cui ciascun ente
dovrebbe conferire al bilancio dello stato l'
ammontare della propria decurtazione,
incombe infatti come una spada di Damocle
sulle nuove province, ma in assenza del
decreto con la ripartizione dei tagli, al
momento non c' è alcun obbligo a carico delle
amministrazioni.
Una situazione di incertezza che però non
piace ai diretti interessati che preferiscono un
quadro finanziario chiaro.
Infatti, anche se in assenza del decreto non può essere effettuato il movimento di cassa consistente nel
pagamento delle somme che le province sono chiamate a versare allo Stato, se non viene eliminata la
fonte normativa che crea l' obbligo (l' articolo 47 del dl 66/2014), le province debbono comunque
mantenere nei bilanci la previsione della spesa (in media, circa 4,5 milioni per provincia). Il che significa
che, per far pareggiare i conti, debbono comunque simmetricamente ridurre le spese correnti, non
potendo impegnare risorse che vadano a intaccare la «riserva», cioè l' impegno già costituito sulla
somma da versare allo Stato.
Perché tale somma, se non viene abolita la norma che la impone o non ne viene modificato l' importo,
resta comunque dovuta. La boccata d' ossigeno derivante dal rinvio sine die del decreto attuativo dell'
articolo 47 del dl 66/2014, dunque, giungerebbe solo in termini di cassa, ma non di competenza. Il che,
per altro, risulterebbe quasi ininfluente ai fini del rispetto del patto d i stabilità. Nei giorni scorsi era
circolata la voce che fosse pronto uno sconto di 100 milioni da inserire in un decreto legge sulla finanza
locale che avrebbe dovuto contenere anche un' ennesima proroga dei bilanci comunali ( a l 3 0
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novembre) e forse anche qualche intervento a favore di Roma Capitale. Il dl non è andato più sul tavolo
del consiglio dei ministri incrementando i dubbi e i timori degli amministratori provinciali. «Il governo si
è impegnato ad alleggerire i tagli e noi abbiamo fiducia nell' esecutivo», prosegue Pastacci. «Sulla
riduzione dei sacrifici alle province stanno lavorando Mef (nella persona del sottosegretario Pier Paolo
Baretta ndr), gli Affari regionali (con il sottosegretario Gianclaudio Bressa) e il ministero dell' interno,
con cui l' Upi ha avviato a luglio un' operazione di due diligence sui bilanci per valutare il reale impatto
dei tagli sull' erogazione dei servizi ai cittadini». Il presidente della provincia di Mantova fa qualche
esempio. «Molti pensano che le province, trasformate in enti di secondo livello, siano ormai scatole
vuote, ma in realtà l' 80% della viabilità nazionale rimane di competenza delle province al pari degli
istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Non stiamo chiedendo uno sconto e vogliamo fare la
nostra parte nella spending review, ma il quadro finanziario delle province non può prescindere da
questi aspetti».
I numeri del resto parlano chiaro. Il dl 66/2014 ha inferto alle province un taglio di 444,5 milioni sul totale
della spesa di 3,3 miliardi, con un' incidenza del 13,5%; nei confronti dei comuni, gli analoghi tagli alle
spese e servizi sono pari a 360 milioni a fronte, però, di 28 miliardi di spesa complessiva a tale titolo,
con un' incidenza dell' 1,28%. Inoltre, le province, che ancora al 2011 sostenevano una spesa
complessiva di poco superiore ai 12 miliardi, nel 2013 l' hanno ridotta a poco più di 10 miliardi,
conseguendo quel risparmio di 2 miliardi che diversi studi avevano considerato il massimo ricavabile
dalla loro riforma o abolizione.
È evidente che si è giunti al limite e che il taglio previsto dal dl 66/2014, insieme con l' inasprimento
gradualmente sempre più forte dei saldi previsti dal patto d i stabilità, finiscono per dare il colpo di
grazia alle province: non è un caso che l' Upi abbia informato il governo che 63 enti probabilmente non
rispetteranno il patto e 33 rischiano il predissesto.
FRANCESCO CERISANO E LUIGI OLIVERI
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L' Intervento/1.
L' in house salva dal fallimento
L'«In­house» può salvare dal fallimento la
società pubblica; questa può essere la sintesi
del Convegno organizzato dall' Odcec di
Milano lunedì 29 settembre dal titolo: «La
gestione della crisi delle società pubbliche».
Quello che però è importante è che il controllo
analogo ci sia effettivamente: non solo sulla
carta (vedasi Statuto, regolamenti ecc.
) ma anche nell' organizzazione e nei flussi
informativi dell' ente socio tale da denotare un
controllo stringente, infrannuale e finalizzato
alla verifica degli obiettivi assegnati alla
società in­house preventivamente rispetto alla
gestione. Il convegno ha messo in luce come
dalla lettura combinata delle due ravvicinate
sentenze della Cassazione apparentemente in
contraddizione (rispettivamente la sentenza n.
22209 del 27/09/2013 e la sentenza delle
sezioni Unite n.
26283 dell' 8/10/2013) sia possibile
intravedere un filone giurisprudenziale volto a
sottrarre dal fallimento le società in­house
mentre per le altre società la fallibilità appare
possibile nonostante lo svolgimento di servizi
pubblici in quanto non possono elidersi le
ragioni di tutela dell' affidamento dei terzi
contraenti di cui alla disciplina privatistica. L'
assenza in concreto delle condizioni che
garantiscono l' istituto dell'«In­house», oltre a rendere possibile l' applicazione della legge fallimentare,
rappresenterebbe una violazione dei principi comunitari in termini di affidamento diretto dei servizi, che
in tale ipotesi violerebbe il principio di concorrenza del mercato in quanto illegittimo. Tuttavia il delicato
aspetto della fallibilità o meno delle società pubbliche non risolve il problema della responsabilità,
soprattutto finanziaria, dell' ente socio; infatti, occorre ricordare come l' art. 2497 c.c. in tema di
direzione e coordinamento chiama in causa l' ente controllante qualora abbia abusato della sua
posizione dominante per applicare condizioni (anche contrattuali di servizio) pregiudicanti l' equilibrio
finanziario­patrimoniale della controllata. Tale responsabilità potrà essere fatta valere o dal curatore in
caso di fallimento della società pubblica ovvero direttamente dai creditori in caso di non fallibilità di
quest' ultima. Inoltre, la non fallibilità della società pubblica, di fatto, scaricherebbe il deficit della stessa
sull' ente socio in proporzione alla propria partecipazione.
L' auspicio è quello di «composizione» della situazione di crisi finanziaria delle società pubbliche,
evitando di arrivare all' irreparabile attraverso la redazione di una apposita «due diligence» da
sottoporre al consiglio che aiuti a far luce sulla reale situazione della società in crisi. Infine, i processi di
mobilità, rafforzati dal dl 90/2014, potrebbero attenuare la problematica della ricollocazione del
personale.
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CIRO D' ARIES
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
L' Intervento/2.
Partecipate, tagli selettivi
Il «Programma di razionalizzazione delle
p a r t e c i p a t e locali» p r e d i s p o s t o d a l
commissario Cottarelli a inizio agosto ha fatto
compiere un oggettivo salto di qualità nel
livello di conoscenza di questo discusso
fenomeno.
Che si trascina irrisolto da anni, al centro di
una tensione constante fra tentazioni
conservatrici e pulsioni demonizzanti, e che si
esprime, sul piano complessivo, in numeri
oggettivamente grandi (secondo la stima di
Cottarelli, le perdite delle partecipate sono
state, nel 2012, di circa 1.200 milioni). Ora che
questo fenomeno lo conosciamo meglio, per
definire il percorso di riconduzione alla
normalità di una situazione divenuta nel tempo
troppo diversificata e, in diversi casi, troppo
distante dal paradigma legale di riferimento,
occorre evitare di cadere nella trappola della
semplificazione del linguaggio, e condurre un'
operazione sistematica di rigorosa verifica
della corrispondenza di ciascuna partecipata a
quella declinazione dell' ampia categoria dell'
interesse pubblica che ognuna, nello specifico,
tende a credere di incarnare. Si tratta di una
verifica che non sarà né facile né breve (anche
se il tempo stringe), per una ragione ormai
evidente a tutti: il tratto divenuto
progressivamente poliforme dell' interesse pubblico, la conseguente ibridazione delle categorie
concettuali nette e nitide che ci erano state fornite dalla nostra solida tradizione giuridica, e, di
conseguenza, la necessità di non rinunciare pregiudizialmente allo sforzo di operare, se necessario,
anche (più o meno) sottili distinguo. Ciò è necessario perché vi sono situazioni, diffuse e importanti a cui
a nessuno verrebbe in mente di rinunciare per ragioni eminentemente pratiche (e di interesse generale,
ancorché non sempre facile da indicare descrittivamente), ma che si collocherebbero oggettivamente
border line se dovessimo far uso della nozione classica di interesse pubblico.
Semplificare si potrà certamente, ma non troppo, e non sempre. In parallelo, anche il sistema delle
responsabilità di amministratori e funzionari degli enti soci, quale fissato da ultimo dalle sezioni unite
con la sentenza n.
26283/2013 (per le società in house e per quelle non in house), resterà non sganciabile da quella
rinnovata centralità della nozione di interesse pubblico che spiega ancor oggi come mai proprio alla
valutazione discrezionale ed equitativa del giudice contabile è demandato, sulla base di tutte le
circostanze del caso, di stabilire quanta parte del danno subito dalla p.a. debba essere addossato al
convenuto (Corte cost., sent. n. 183/2007), e persino di escluderne la ricorrenza laddove dal
comportamento contestato siano derivati anche vantaggi per l' amministrazione o l a comunità
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Pubblica Amministrazione
amministrata.
consigliere della Corte conti.
MASSIMILIANO ATELLI
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La Corte conti Lombardia ribadisce l' esigenza di consolidamento dei bilanci locali.
Personale, l' in house non vale
Consorzi e aziende speciali nel calcolo delle spese.
Gli enti locali, ai fini del rispetto dell' obbligo di
contenimento delle spese di personale,
devono considerare anche quelle dei consorzi
e delle aziende speciali da essi partecipati, ma
non quelle delle proprie società in house.
Lo ha chiarito (confermando il proprio
orientamento sul punto) la Corte dei conti ­
Sezione regionale di controllo per la
Lombardia, con il parere n. 237/2014.
La pronuncia ribadisce l' esigenza del
consolidamento delle spese di personale del
«gruppo ente locale», che comprende i diversi
sistemi organizzativi nei quali, ormai, si
a r t i c o l a l ' amministrazione pubblica. T a l e
esigenza, tuttavia, non può essere
assolutizzata, ma deve essere sempre letta
alla luce del contesto e dell' evoluzione
normativa.
Da qui l' esclusione delle spese di personale
delle società in house, tenuto conto delle
controproducenti rigidità gestionali che ne
deriverebbero: tali compagini, infatti, di norma,
gestiscono servizi caratterizzati da picchi di
attività ultra­annuali, che rischierebbero di
falsare le serie storiche.
Al contrario, vanno consolidate le aziende
speciali, alla luce del rapporto di
immedesimazione organica e funzionale con l'
ente partecipante che le caratterizza. Stesso discorso per i consorzi, vista la loro stretta strumentalità
(che rasenta l' immedesimazione organica e funzionale).
Ricordiamo che i limiti alle spese di personale sono quelli previsti dall' art. 1, commi 557 e 562, della l
296/2006: gli enti soggetti al Patto di stabilità interno devono garantire il contenimento rispetto al valore
medio del triennio 2011­2013, mentre quelli non soggetti non devono superare il valore del 2008. Fanno
eccezione i soli enti (soggetti al Patto) che nel 2012 partecipavano alla sperimentazione del nuovo
sistema contabile.
In tal caso, come chiarito dal recente parere n. 73024/2014 del Mef, la base di calcolo è pari al doppio
della spesa 2011 + la spesa 2013 diviso 3. Ciò per sterilizzare gli effetti derivanti dall' applicazione del
nuovo principio della competenza finanziaria potenziata.
© Riproduzione riservata.
MATTEO BARBERO
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Dal programma al giuramento, dallo statuto alle nomine, molti i punti di frizione col Tuel.
Elette le nuove province. E ora?
Caos sugli adempimenti post voto. La legge Delrio tace.
Eletti gli organi di governo delle «nuove»
province (tutt' altro che abolite), adesso che si
fa? La legge Delrio ha creato un clamoroso
vuoto normativo rispetto agli adempimenti
successivi alle elezioni, oltre al rebus
concernente l' esercizio delle competenze
della soppressa giunta provinciale.
I problemi che apre la legge 56/2014 sono
molteplici e risolvibili solo considerando che
essa deve necessariamente armonizzarsi col
dlgs 267/2000, per le parti che non risultino del
tutto incompatibili con la riforma, Convalida
degli eletti. Un primo interrogativo riguarda la
necessità di applicare l' articolo 41 del dlgs
267/2000, ai sensi del quale nel corso della
prima seduta del consiglio occorra effettuare la
convalida degli eletti.
A ben vedere, l' adempimento non appare
necessario. È proprio, infatti, di un' elezione
diretta da parte dei cittadini, non di una di
secondo grado.
Allo scopo dovrebbe essere sufficiente l'
accertamento del possesso dei requisiti per l'
elettorato passivo che le province hanno già
svolto, chiedendo ai segretari comunali d e i
comuni del territorio la connessa attestazione,
come richiesto dalla circolare sulle elezioni del
ministero dell' interno.
Giuramento. Sempre nel corso della prima seduta, ai sensi dell' articolo, 50 comma 11, del Tuel «il
presidente della provincia presta davanti al consiglio, nella seduta di insediamento, il giuramento di
osservare lealmente la Costituzione italiana».
È da ritenere che la previsione sia ancora operante e vincolante, visto che la configurazione del
presidente della provincia come organo «di secondo grado» non pare essere ragione sufficiente per
non effettuare il giuramento.
Programma di mandato.
Altra disposizione che interessa l' avvio della legislatura, anche se non direttamente gli adempimenti
della prima seduta, è l' articolo 46, comma 3, del Tuel, a mente del quale «entro il termine fissato dallo
statuto, il presidente della provincia, sentita la giunta, presenta al consiglio le linee programmatiche
relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato». Ovviamente, il presidente della
provincia non può più sentire la giunta, organo che è stato soppresso, dovendosi assumere
integralmente il compito eventuale di adempiere all' incombenza.
Pare corretto ritenere che il programma di mandato debba essere presentato al consiglio e, forse,
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anche all' assemblea dei sindaci: infatti, il presidente è comunque chiamato a programmare un' azione
di governo, da tradurre poi in documenti sempre più di dettaglio, come i bilanci di previsioni, le relazioni
previsionali e programmatiche e i piani esecutivi di gestione.
Questi, non possono non fondarsi su linee strategiche di mandato. A maggior ragione, considerando
che il presidente dura in carica quattro anni, mentre i consiglieri provinciali solo due anni.
Per le stesse ragioni, si deve concludere per la vigenza anche dell' obbligo stabilito dall' articolo 4 bis
del dlgs 149/2011, secondo il quale le Province debbono redigere una relazione di inizio mandato, volta
a verificare la situazione finanziaria e patrimoniale e la misura dell' indebitamento, entro il novantesimo
giorno dall' inizio del mandato.
Approvazione dello statuto. L' articolo 1, comma 81, della legge 56/2014 dispone che il consiglio
provinciale, una volta eletto secondo il nuovo sistema «svolge fino al 31 dicembre 2014 le funzioni
relative ad atti preparatori e alle modifiche statutarie conseguenti» alla riforma.
Il problema che si pone, in questo caso è capire se il consiglio fino al 31 dicembre 2014 debba limitarsi
ai soli atti preparatori e alle modifiche statutarie, oppure se possa svolgere, sin dall' insediamento, tutte
le proprie competenze.
Accogliendo la seconda tesi, il presidente neo eletto finirebbe per conservare i poteri straordinari come
consiglio propri del presidente in regime di prorogatio. Non se ne vede, dunque, la ragione. I consigli
provinciali entrano da subito nel pieno delle loro competenze (tra cui, l' approvazione del bilancio di
previsione, entro il 31 dicembre): il comma 81 della legge Delrio semplicemente indica gli atti
preparatori e la modifica dello statuto come una priorità, non come una competenza che escluda le
altre.
Nomine. Ai sensi dell' articolo 50 del dlgs 267/2000, sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio il
presidente della provincia nomina, designa e revoca i rappresentanti della provincia presso enti,
aziende e istituzioni, entro quarantacinque giorni dall' insediamento, oppure entro i termini di scadenza
degli incarichi già in corso. Tale norma non pare intaccata dalla riforma: il consiglio neo insediato può
rivedere gli indirizzi per le nomine. In assenza, il presidente applicherà quelli già vigenti.
LUIGI OLIVERI
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Dal 6 ottobre le domande possono essere inviate online alla Cassa depositi e prestiti.
Enti, corsa a rinegoziare i mutui
Plafond di 2,3 miliardi per le amministrazioni locali.
Ammonta a 2 miliardi di euro il plafond che la
Cassa depositi e prestiti ha stanziato a favore
degli enti locali per il nuovo programma di
rinegoziazione dei prestiti. Grazie al questo
strumento, gli enti locali avranno la possibilità
di reperire nuovi fondi da destinare a nuovi
investimenti o alla riduzione del proprio debito.
A partire dal 6 ottobre gli enti locali avranno a
disposizione una nuova versione della
domanda online, tesa allo snellimento dell'
intera procedura e ad una maggiore fruibilità
dell' applicativo stesso. Gli enti locali possono
effettuare le operazioni connesse ai prestiti
tramite l' applicativo disponibile su
www.cassaddpp.it.
Fondi per 2,3 miliardi per rinegoziare il debito
Possono essere oggetto di rinegoziazione i
prestiti ordinari a tasso fisso concessi a
comuni e province. Per essere rinegoziati i
debiti dovranno avere le seguenti
caratteristiche: identità fra debitore e
beneficiario, singola posizione di debito
residuo almeno pari a 10 mila euro, scadenza
dell' ammortamento successiva al 31
dicembre 2018, non rinegoziati in precedenza.
I prestiti che possono accedere a questa
operazione ammontano potenzialmente a circa
15,5 miliardi di euro.
Gli enti locali che decideranno di aderire al programma potranno, tra l' altro, estendere il periodo di
rimborso dei mutui, con il reperimento di risorse stimabili complessivamente fino a 2,3 miliardi. L'
operazione si inquadra nell' ambito delle iniziative di supporto agli enti locali per la gestione attiva del
debito che Cassa depositi e prestiti ha posto in essere nel corso degli anni. Le richieste di
rinegoziazione potranno essere inoltrate a Cdp, attraverso il sito web www.
cassaddpp.it.
Nuovo applicativo dal 6 ottobre. A partire dal pomeriggio del 6 ottobre 2014, accedendo all' applicativo
su www.
cassaddpp.it sarà disponibile una nuova versione della domanda online a beneficio degli enti locali. Il
nuovo applicativo sarà più snello rispetto all' attuale e consentirà una maggiore fruibilità dell' applicativo
stesso. L' attuale piattaforma sarà disabilitata a partire dalle ore 12,01 del 3 ottobre e non sarà più
possibile compiere ulteriori operazioni. Le domande che in tale momento risultassero in uno stato
diverso da «Affidamento» saranno annullate per poter essere nuovamente inserite nella nuova
Domanda online a partire dal pomeriggio del 6 ottobre 2014.
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Prosegue il tour per illustrare le novità La cassa depositi e prestiti prosegue intanto l' iniziativa «Cdp
inTour», una serie di incontri sul territorio che rappresentano un' opportunità di formazione ed
informazione sulle attività e sui nuovi strumenti a supporto delle scelte di gestione finanziaria degli enti
locali.
Il prossimo appuntamento si terrà il giorno 7 ottobre 2014 a Firenze, presso la provincia di Firenze,
palazzo Medici Riccardi Via Cavour n. 1 ­ Sala Luca Giordano ­ con inizio alle ore 10,00. Tramite questi
incontri, i relatori della Cassa depositi e prestiti illustreranno agli amministratori la proposta 2014 di
rinegoziazione dei prestiti e le novità in materia di debiti p.a. All' interno degli incontri, sarà dato inoltre
ampio spazio alle procedure per la gestione dei finanziamenti e il progetto portale
Patrimoniopubblicoitalia. Per partecipare gli enti devono inviare a Cdp un' apposita scheda di adesione.
PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI
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I divieti previsti per i dipendenti comunali non si applicano alle unioni.
Incompatibilità limitate
Niente analogia per le norme sull' ineleggibilità.
Sussiste una causa d' incompatibilità di cui al
combinato disposto degli artt.
60, comma 1, n. 7) e 63, comma 1, n. 7), del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,
nei confronti del dipendente di un comune
che sia anche amministratore di un altro
comune, entrambi facenti parte di un'
unione, e che abbia altresì la gestione di
un servizio associato?
Il legislatore ha delineato l' istituto dell' unione
d i comuni, disciplinandolo nei suoi elementi
essenziali e inderogabili, e demandando all'
autonomia statutaria e regolamentare dell'
unione medesima la disciplina dei propri
organi e della propria organizzazione. In
particolare, l' art. 32, comma 3, del decreto
legislativo n. 267 del 2000, come da ultimo
modificato dall' art.1, comma 105, della legge
7 aprile 2014, n.
56, stabilisce che «gli organi dell' unione,
presidente, giunta e consiglio, sono formati da
amministratori in carica dei comuni associati
(omissis). Il presidente è scelto tra i sindaci dei
comuni associati e la giunta tra i componenti
dell' esecutivo dei comuni associati. Il consiglio
è c o m p o s t o d a u n n u m e r o d i consiglieri
definito nello statuto, eletti dai singoli consigli
d e i comuni associati tra i propri componenti, garantendo la rappresentanza delle minoranze ed
assicurando la rappresentanza di ogni comune».
Tale previsione normativa persegue l' intento di consolidare l' appartenenza dell' ente associativo ai
comuni che lo compongono, attraverso l' identità dei soggetti amministratori.
Il successivo comma 4 stabilisce che «l' unione ha potestà statutaria e regolamentare e ad essa si
applicano, in quanto compatibili e non derogati con le disposizioni della legge recante disposizioni sulle
città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, i principi previsti per l' ordinamento
dei comuni, con particolare riguardo allo stato degli amministratori (omissis)».
In base a tale ultimo richiamo, le norme di cui al menzionato art.
63, in quanto compatibili e non derogate nei termini sopra indicati, devono ritenersi applicabili anche in
materia di unioni di comuni.
Alla luce della citata normativa, si potrebbe delineare la fattispecie dell' incompatibilità nell' eventualità
in cui un medesimo soggetto sia dipendente dell' unione di comuni e, nel contempo, componente degli
organi di governo della stessa.
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Il caso che qui ci occupa riguarda, invece, un dipendente comunale che andrebbe a gestire un servizio
associato nell' ambito di un' unione di comuni, di cui fa parte l' ente presso il quale presta servizio, e che
contemporaneamente riveste la qualità di amministratore in un altro ente, pure facente parte della
predetta unione.
Sul punto, costituisce ius receptum il principio in virtù del quale le cause d' ineleggibilità e d'
incompatibilità, sostanziandosi in una limitazione al diritto di elettorato passivo, costituzionalmente
garantito, sono di stretta interpretazione e applicazione (ex multis, Corte costituzionale, sentenza 20
febbraio 1997, n. 44; Corte di cassazione, sezione I civile, sentenza 22 dicembre 2011, n. 28504; Id.,
sentenza 11 marzo 2005, n. 5449).
L' ipotesi prevista dall' art.
63, comma 1, n. 7), del decreto legislativo n. 267 del 2000 si riferisce esclusivamente ai dipendenti del
comune e della provincia per i rispettivi consigli; va escluso, pertanto, nel caso di specie, il delinearsi di
una causa d' incompatibilità nei confronti dell' amministratore di un ente locale, che sia dipendente di un
altro ente, entrambi facenti parte di un' unione d i comuni, e che assuma la gestione di un servizio
associato.
Il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 ha, peraltro, dettato una specifica disciplina in materia di
inconferibilità di incarichi, anche dirigenziali, presso pubbliche amministrazioni, della quale gli enti
interessati dovranno eventualmente tenere conto, ove ne ricorrano in concreto i presupposti.
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I comuni (parte dello stato) devono pagare allo stato
la tassa sui telefonini
Con una serie di sentenze (le nn. 19929­19939
depositate il 10 Settembre scorso), tutte di identico
tenore, la Corte di cassazione ha respinto i ricorsi di
alcuni comuni in merito ad avvisi di accertamento
impugnati da questi in merito alla Tassa di concessione
governativa sulla telefonia cellulare. La questione è stata
già affrontata, anche su queste colonne, e ha visto un
punto importante (per non dire decisivo) a favore dell'
amministrazione f i n a n z i a r i a , r e g i s t r a t a s i c o n l a
pronuncia delle sezioni unite della stessa Corte (sent. n.
9560 del 2/5/2014). Quest' ultima sentenza, riteneva
infatti non giustificato sostenere sul piano normativo che
la tassa di concessione governativa sui «telefonini»
fosse da ritenere abrogata per il solo fatto che il codice
delle comunicazioni (cui deve oggi intendersi riferito il
rinvio al dpr n. 156/1973, art. 318, originariamente
contenuto nella tariffa allegata al dpr n. 641/1972) non
disciplini più l' uso dei terminali radiomobili di
comunicazione. Con una analisi molto accurata sulle
ragioni giuridiche, spesso complesse della particolare
materia su cui si dibatte, la Cassazione basava la
propria convinzione, ribadendola nelle decisioni del
settembre scorso, sulla recente introduzione dell' art. 2,
comma 4, del dl 24/1/2014 n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28/3/2014, n. 50, che, avendo in
qualche modo mutato il quadro normativo al riguardo, stabilisce: «Per gli effetti dell' art. 21 della Tariffa
annessa al dpr 641/1972, le disposizioni dell' art. 160 del dlgs 1/8/2003, n. 259, richiamate dal predetto
art. 21, si interpretano nel senso che per stazioni radioelettriche si intendono anche le apparecchiature
terminali per il servizio radiomobile terrestre di comunicazione». Pur facendo i giudici della Cassazione,
nelle sentenze in commento, un riassunto sulle considerazioni giuridiche e sistematiche con cui si era
affermato la debenza della Tassa di concessione governativa sui cellulari, anche nei confronti degli enti
locali, appare abbastanza chiaro che la decisione sulla legittimità della imposizione, si basa più che
altro sulla norma interpretativa del dl n. 4/2014. Si tratta, come puntualizza la Cassazione, di una norma
interpretativa, che «prevede espressamente l' applicabilità della tassa di concessione governativa (art.
21 della tariffa annessa al dpr n. 641 del 1972, sulle concessioni governative) ai contratti di
abbonamento per la telefonia cellulare». Ciò è sufficiente per i giudici della Suprema corte per
respingere i ricorsi dei comuni in merito alla debenza della tassa. Appaiono però, a nostro modesto
avviso, invece lacunose (soprattutto in confronto alla capillare analisi compiuta dai giudici in merito alla
debenza in senso generale della Tcg), le ragioni per le quali, peraltro già nella sentenza delle sezioni
unite, si respingevano le ragioni degli enti locali in merito al profilo dell' esenzione legata all' attività
istituzionale di tali enti, che essendo comuni, fanno comunque parte dell' amministrazione dello stato.
Questo fatto costituirebbe per diversa dottrina, una esenzione naturale poiché tali tributi costituirebbero
una partita di giro, dato che essi incidono su uno «corpo» che appartiene allo stesso erario. Si noti che
invece, in merito a tale profilo secondario, per ragioni che non conosciamo (ma forse legate ai ricorsi
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depositati dagli enti locali che potrebbero non fare cenno di questo fra gli elementi sottoposti al vaglio
della Corte), le Sezioni unite motivavano il rigetto sul fatto che la Tassa è dovuta anche dagli enti locali,
che ne sono soggetti, non solo perché tale esenzione non è prevista specificamente dal dpr n. 641/1972
(come invece previsto per le organizzazioni senza scopo di lucro), ma anche in ragione dell'
applicazione dell' art. 1 del dlgs n. 165/2001 che distingue espressamente i comuni d a l l e
amministrazioni dello stato, pur attribuendo agli uni ed alle altre la natura di amministrazioni pubbliche.
Concludiamo, osservando che forse qualche elemento di speranza per gli enti locali per l' annullamento
degli avvisi di accertamento (o per il rimborso della tassa), sia legata più allo sviluppo delle ragioni
giuridiche su tale tema, che pur apparendo secondario e trattato come tale anche dalla Cassazione,
potrebbe in futuro riaprire lo scenario sulla Tassa di concessione governativa sui cellulari.
DUCCIO CUCCHI
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È quanto emerge dai dati dell' Unità tecnica finanza di progetto. Opere pubbliche a 19,5 mld.
Lavori, cala il project financing
Il partenariato pubblico­privato perde 2,8 miliardi.
Operazioni di partenariato pubblico privato
(Ppp) nel mercato italiano delle opere
pubbliche ancora in calo nel 2013.
È quanto rilevato dall' Unità tecnica finanza di
progetto (Utfp) nell' annuale «Relazione sull'
attività svolta nel 2013» dello scorso luglio.
All' interno del documento in esame, l' Utfp,
organismo tecnico istituito nell' ambito del
Cipe, tra i diversi temi trattati, fornisce un
quadro dettagliato dell' andamento del
mercato del Ppp in Italia focalizzandosi, in
particolare, sulle concessioni di lavori pubblici,
principale strumento contrattuale nel nostro
Paese per le operazioni di partenariato
pubblico­privato.
Un primo dato posto in rilievo per il 2013 è il
generale calo del mercato delle opere
pubbliche italiano il cui valore in termini di
importo dei bandi si è ulteriormente ridotto nel
2013 a 19,5 miliardi di euro rispetto ai 22,8
miliardi del 2012 e ai 30,5 miliardi del 2011.
Tale riduzione, come rilevato nel documento, è
proprio in gran parte imputabile alle operazioni
di Ppp il cui importo ha subito una flessione di
circa 2,8 miliardi rispetto al dato del 2012.
Nell' ambito dei Ppp, tale contrazione a sua
volta parrebbe interamente legata alle
concessioni di lavori pubblici che, sia nella
forma delle concessioni su iniziativa del privato («finanza di progetto» ex art.
1 5 3 d e l Codice d e g l i appalti) s i a n e l l a f o r m a d e l l e concessioni s u i n i z i a t i v a d e l l a pubblica
amministrazione («procedure di affidamento delle concessioni di lavori pubblici» ex art.
144 del Codice degli appalti), appaiono nel loro valore ridottesi per oltre la metà rispetto al valore del
2012 e con un' incidenza sul totale dei bandi di gara per le opere pubbliche pari all' 11% circa, che
costituisce il dato più basso osservato negli ultimi cinque anni.
Le rilevazioni dell' Utfp mostrano come il numero dei bandi per concessioni di lavori pubblici sia nel
2013 diminuito, passando da 104 del 2012 a 89 per le gare di concessione su proposta del privato e da
645 a 456 per le gare di concessione su proposta del pubblico.
Con riferimento all' istituto del promotore, l' Utfp rileva nell' ambito delle gare ex art.
153 come nel 2013 soltanto in un caso ci sia stato il ricorso ad una procedura a doppia gara ai sensi del
comma 15 e come nessun bando sia riferibile all' utilizzo della procedura prevista dal comma 16
attivabile nei casi di inerzia dell' amministrazione; al tempo stesso riscontra un significativo aumento
dell' importo medio delle gare a fase unica che si porta da un valore nel 2012 di 3,9 milioni di euro a
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13,4 milioni del 2013 e come si riscontri un incremento di circa il 90% delle procedure attivabili dai
soggetti privati ai sensi del comma 19 per le opere non inserite nel piano triennale o in altri strumenti di
programmazione.
Dal punto di vista della composizione del mercato delle concessioni di lavori pubblici il 43% del
mercato, con 312 bandi per un valore di 531 milioni di euro, è relativo a progetti sviluppati nel settore
dell' energia e telecomunicazioni; è confermata, inoltre, la prevalenza di iniziative relative agli impianti
sportivi con 58 bandi e alle strutture cimiteriali con 51.
In termini di valore, il peso dei progetti nel settore dei trasporti e viabilità si attesta nel 2013 intorno al
23% con un valore complessivo di circa 464 milioni contro rispettivamente l' 81% e il valore di 3,9
miliardi di euro del 2012.
Sul fronte delle aggiudicazioni il dato sugli affidamenti di contratti per la realizzazione di opere
pubbliche mostra complessivamente un lieve aumento nel 2013 con 809 aggiudicazioni contro le 766
dell' anno precedente. Anche in tale aggregato, è confermata la tendenza al ribasso delle concessioni di
lavori pubblici con un numero di progetti aggiudicati diminuito per circa il 32% (da 244 contratti
aggiudicati nel 2012 a 166 nel 2013); contestualmente, si è riscontrata, tuttavia, un' importante crescita
del valore degli stessi con 5,2 miliardi di euro del 2013 contro 1,54 miliardi del 2012 e con un
conseguente peso del 31% delle concessioni di lavori pubblici sul valore del mercato delle opere
pubbliche nel 2013 contro l' 8% del 2012.
Passando al dato disaggregato sulle aggiudicazioni, il numero delle concessioni di lavori pubblici
aggiudicate sulla base della procedura di finanza di progetto ex art.
153 si è ridotto da 76 nel 2012 a 47 nel 2013 con un forte incremento del valore dei contratti da circa 1
miliardo di euro del 2012 a circa 3 miliardi del 2013.
Analogo trend è riscontrato anche nelle aggiudicazioni di concessioni di lavori pubblici sulla base della
procedura ex art. 144 con 119 progetti aggiudicati nel 2013 contro i 168 nel 2012 e con un valore dei
contratti incrementatosi da circa 535 milioni di euro a 2,15 miliardi.
Altro elemento informativo significativo concerne il numero dei progetti aggiudicati che sono stati
finanziati sulla base di operazioni di finanza strutturata; nel 2013 i contratti di finanziamento sottoscritti di
importo superiore a 10 milioni di euro sono stati 4 nel 2013, 2 dei quali rappresentano la prima e la terza
operazione di finanziamento di maggiore importo a livello europeo, contro soltanto 1 contratto del 2012.
All' interno della relazione, l' Utfp illustra, inoltre, i risultati dell' indagine condotta sulla base della banca
dati della società di ricerca Cresme sulle operazioni italiane di Ppp.
L' analisi è stata sviluppata con riferimento a tutte le iniziative di gara nella forma del Ppp bandite in
Italia nel periodo 2002­giugno 2014 di importo superiore a 50 milioni di euro e su di un campione di
almeno 60 operazioni di importo inferiore a 50 milioni di euro per settore aggiudicate nel medesimo
periodo.
Le procedure di gara in Ppp di importo superiore a 50 milioni di euro nel periodo di osservazione sono
state 257 delle quali 128 risultano aggiudicate, 28 in corso di aggiudicazione mentre 101 risultano
interrotte. Dall' analisi delle 128 gare aggiudicate è confermato il dato della concessione di costruzione
e gestione come principale strumento contrattuale di Ppp in quanto su 96 operazioni che hanno
raggiunto la stipula del contratto 70 sono riconducibili a tale tipologia.
Anche con riferimento ai 51 progetti che hanno raggiunto la fase di gestione 33 sono riconducibili alla
categoria delle concessioni di costruzione e gestione. Sulle 128 gare aggiudicate 70 progetti hanno
avviato o concluso i lavori.
DARIO CAPOBIANCO
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