seminario attaccamento

Dott.ssa Angela Funaro,
Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale,
Supervisore EMDR,
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Dirigente CSM di Cosenza
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L’AAI è un’intervista semistrutturata,
inizialmente costruita per studiare le
rappresentazioni di attaccamento delle madri
di un gruppo di bambini osservati durante la
Strange Situation. L’ipotesi alla base dello
strumento era quella di rintracciare una
connessione o un collegamento fra le
esperienze di accudimento vissute dai genitori
e le modalità relazionali che si erano instaurate
coi figli.
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L’attaccamento è un sistema che regola prima
di tutto la routin, non ha a che fare con il
verbale, è una procedura comportamentale, è
qualcosa che ci fa avvicinare a qualcuno che
giudichiamo in grado di darci una mano nel
momento di difficoltà, una figura protettiva, la
figura appunto di attaccamento.
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E’ un sistema che si attiva o
disattiva a seconda della
percezione di vulnerabilità
e di difficoltà;
In questo suo attivarsi o disattivarsi
comporta l’emergere di precise
emozioni, prima fra tutte la
paura, che guiderà la maggior parte
degli interventi.
La paura è l’emozione base di
attivazione del sistema di
attaccamento, paura
come percezione di pericolo.
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L’attaccamento non è una condanna assoluta o una
predizione, è un fattore di rischio predittivo;
Bambini con un attaccamento sicuro saranno degli
adulti in grado di affrontare gli eventi di vita.
Bambini con attaccamento insicuro possono
sviluppare strategie evitanti o controllanti.
Bambini con attaccamento disorganizzato possono
sviluppare sintomi dissociativi.
Anche se abbiamo dei modelli disfunzionali ma poi
facciamo dei buoni incontri e non viviamo eventi di
vita eccessivamente traumatici, allora lo sviluppo
potrà con molta probabilità procedere in maniera
armoniosa.
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La madre dà sintonizzazione al bambino,
comunica la consapevolezza di quelli che sono i
bisogni del bambino, gli fornisce
rispecchiamento.
Man mano che questo avviene, nei primi 2anni di
vita, i due cervelli destri della madre e del
bambino si parlano e così il senso del Sé cresce:
ecco l’origine del Sé.
Il Sé è un sentimento, un’emozione molto più che
un concetto; il sé diventa un concetto molto più
avanti, quando il bambino sviluppa la parola.
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Una ridotta crescita dell'emisfero sinistro può
incrementare il rischio di depressione (Teicher, 2000).
La facile irritabilità del sistema limbico può predisporre
ad attacchi di panico o Disturbo Post-traumatico da Stress
(Teicher, 2000).
La crescita ridotta dell'ippocampo e anormalità a livello
del sistema limbico possono aumentare i rischi di Disturbi
Dissociativi e deficit della memoria (Teicher, 2000).
Un indebolimento delle connessioni tra i due emisferi
cerebrali è risultato associato a sintomi del disturbo da
Deficit dell'Attenzione/Iperattività (Teicher, 2000).
Bambini gravemente deprivati che sono stati privati di
stimolazioni sensoriali comprendenti il contatto, il
movimento e i suoni sono a rischio del Disturbo
dell'Integrazione Sensoriale (Parent Network for the PostIstituzionalized Children, 1999).
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Da tutto questo, il bambino inizia ad imparare
appunto le proprie emozioni.
La teoria dell’attaccamento è essenzialmente una
teoria sulla regolazione emotiva. Le emozioni
sono l’espressione diretta di ordine più elevato
della bioregolazione negli organismi complessi,
e l’attaccamento può quindi essere definito come
una diadica regolazione dell’emozione
(Alan N. Schore, 2001)
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“Le emozioni della madre sono coinvolte
nello sviluppo delle connessioni neurali.
Il bambino non eredita solo i geni della
madre, ma anche la sua storia.”
Boris Cyrulnik
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Traumi e lutti non risolti del genitore correlano con
la disorganizzazione del bambino.
Lo stato irrisolto della madre genera una serie di
meccanismi nella relazione madre-bambino che
impediscono l’attenzione reale della madre sul
bambino, poiché essa è invischiata in relazioni
lasciate in sospeso.
La narrativa frammentata della madre ci dà l’idea
che è una madre che non ha risolto i suoi traumi
infantili.
Una perdita e un trauma non elaborati sono fattori di
rischio nella relazione di attaccamento
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La ricerca dimostra che
i lutti e le esperienze
relazionali disfunzionali precoci, non
elaborate dai genitori, sono alla base delle
manifestazioni psicopatologiche
più o meno gravi che si possono
manifestare in età evolutiva.
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E’ un trattamento per la rielaborazione dei traumi
e per le emozioni correlate ad essi e vede la
patologia come informazione immagazzinata in
modo non funzionale.
C’è una componente fisiologica in ogni disturbo o
disagio psicologico.
Quando avviene un evento “traumatico” si
determina il “congelamento” dell’informazione
nella sua forma ansiogena originale, nello stesso
modo in cui è stato vissuto.
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….ALLA CONDIVISIONE DI UNA STORIA
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