Sintomi di allarme psichico in età evolutiva

Sintomi di allarme psichico
in età evolutiva
Dr. Maurizio Pincherle
Responsabile U.O. Neuropsichiatria
infantile Ospedale Macerata
27/05/2014
Cosa produce la patologia
psichica?
Nel primo anno di vita:
 Ambiente scarsamente rispondente alle
esigenze
 Eccesso di frustrazioni
 Assenza o inadeguatezza delle cure
materne (Bowlby – attaccamento;
Winnicott – madre non sufficientemente
buona; Spitz – depressione anaclitica)
 Abnorme strutturazione dell’Io a causa di
inadeguata separazione-individuazione
(Mahler)
IMPORTANZA DELL’AMBIENTE DI VITA E
DELLE ESPERIENZE NELLA GENESI DEI
DISTURBI PSICOPATOLOGICI IN ETA’
EVOLUTIVA
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Importanza di una buona relazione di attaccamento con la figura
materna (Bowlby)
Concetto di “madre sufficientemente buona” (Winnicott)
Importanza della presenza di disturbi psichici in un genitore
Importanza delle prime esperienze di vita (accudimento materno nei
primi mesi) nell’acquisizione della “fiducia nel mondo” e dell’autostima
Necessità della formazione di un bagaglio di esperienze positive di
tipo relazionale con i coetanei dei primi ambienti sociali (nido,
materna) (Sicurezza ed autostima relazionale)
Bisogno di esperienze positive nel campo degli apprendimenti scolastici
(Sicurezza ed autostima cognitiva). Ruolo dell’insuccesso scolastico.
Cadute a questi livelli possono produrre un arresto del continuum dello
sviluppo del bambino con conseguente insorgenza di reazioni ansioso –
depressive, fino allo strutturarsi di un’identità distorta e patologica.
L’attaccamento
madre-figlio
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L’attaccamento tra madre e figlio inizia da
prima del concepimento. Dal momento della
nascita fino all’età di 9-12 mesi e oltre il
bambino ha bisogno di cure continuative e
costanti da parte del caregiver. La madre
garantirà contatto fisico, alimentazione e
conforto. Un buon attaccamento è alla base
dello sviluppo affettivo, relazionale e
cognitivo.
Tipi di attaccamento
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Sicuro: Il bambino amato da una madre affidabile,
che ha dato cure costanti e lo ha protetto dai pericoli,
svilupperà un attaccamento sicuro a basso rischio
psicopatologico.
Ambivalente: Se la madre è incostante, poco prevedibile, il
bambino sarà ambivalente verso di lei, non si fiderà. Da adulto potrà essere
insicuro, controllante, intrusivo.
Evitante: Quando le madri sono distanti, delegano a figure varie la cura
del figlio, non raccolgono i bisogni e le richieste del figlio; i bambini
sembreranno tranquilli perché non abituati a chiedere per non allontanare la
madre (rischio di disturbi di personalità, anoressia nervosa, isteria).
Disorganizzato: E’ la madre maltrattante, abusante. E’ molto imprevedibile e
ogni volta reagisce con il figlio in modo diverso. Il bambino pertanto ha una
grande difficoltà ad adattarsi ai comportamenti della madre. Alto rischio di
psicolpatologia (disturbi di personalità, psicosi).
Reazioni conseguenti
alla separazione
1- Protesta. Serve a recuperare la
persona che è andata via.
2- Disperazione. Alla prima fase fa
seguito la depressione. Il piccolo si
chiude, si isola.
3- Distacco. Il piccolo si organizza
emotivamente e sembra non percepire
più dolore.
Le origini della patologia
psichica
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Eccesso di richieste ambientali ad un Io
troppo fragile, che ne rompono il delicato
equilibrio esistenziale
Incapacità di tollerare eccessive
frustrazioni
Cambiamenti corporei troppo rapidi in
soggetti il cui Io sia strutturato in modo
non adeguato (adolescenza)
Forme di patologia psichica
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Nevrosi (conseguente ad una patologia del
superamento del Complesso di Edipo con
abnorme utilizzo di meccanismi di difesa ed
eccessivo consumo di energia psichica)
Psicosi (per fissazione o regressione a stadi
di sviluppo dell’Io molto precoci)
Forme borderline o di confine
Cosa sono le nevrosi
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Patologie psichiche minori in cui è
conservata l’integrità dell’Io e di
conseguenza l’esame di realtà
Sono caratterizzate dall’utilizzo abnorme e
stereotipato di meccanismi di difesa, con
eccessivo dispendio di energia psichica
Se ne distinguono diverse forme (ansiosa,
fobico-ossessiva, isterica, a seconda del
meccanismo di difesa prevalentemente
utilizzato)
E’ sempre conservata la capacità di giudizio
Cosa sono le psicosi
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Sono disturbi della strutturazione dell’Io
Comportano una distorsione del rapporto di
un individuo con l’ambiente, che è percepito
in modo delirante
Si ha una alterazione della percezione dei
confini dell’individuo stesso
Si può avere la presenza di fenomeni
allucinatori o illusori
Forme di patologia psichica più
frequenti…nel bambino e…
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Disturbi pervasivi di sviluppo (Autismo
infantile, ecc…)
ADHD
DOP (Disturbo oppositivo- provocatorio)
Disturbo della condotta
Depressione
Disturbi d’ansia (post-traumatico da stress,
d’ansia di separazione, forme fobiche)
….nell’adolescente
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Forme fobico-ossessive
Forme di tipo schizofrenico
Forme depressive
Disturbi del comportamento
Disturbi della personalità (borderline,
antisociale, ecc…)
SEQUENZIALITA’ DEI DISTURBI
PSICHICI IN ETA’ EVOLUTIVA
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Possibilità che nello stesso bambino una
patologia psichica compaia prima ad una certa
età (o fase di sviluppo), per poi scemare o
scomparire e ripresentarsi in un tempo (o fase
di sviluppo) successivo sotto altra forma
(patomorfosi).
Ogni forma di disagio psichico produce una
predisposizione e vulnerabilità maggiori
rispetto a possibili altri problemi psichici in
successivi momenti (o fasi) di sviluppo.
SEQUENZIALITA’ DEI DISTURBI
PSICHICI IN ETA’ EVOLUTIVA (2)
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Infatti, ad esempio, la comparsa precoce di
un disturbo comportamentale (ADHD, DOP)
può predisporre grandemente alla genesi di
altre patologie psichiche in altre fasi più
tardive di sviluppo (Disturbo della
condotta, Disturbi dell’umore, Disturbi di
personalità).
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
IN ETA’ EVOLUTIVA
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ADHD (Disturbo da deficit di attenzione con
iperattività)
DOP (Disturbo oppositivo-provocatorio)
DC (Disturbo della condotta ad esordio:
- in fanciullezza,
- in adolescenza)
CARATTERISTICHE
TEMPERAMENTALI COMUNI
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Aggressività
Impulsività
Mancato rispetto delle regole
Criteri diagnostici per il Disturbo da Deficit di
Attenzione/Iperattività
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sei(o più)dei seguenti sintomi di disattenzione sono persistiti per almeno 6 mesi con
un’intensità che provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo:
Disattenzione
a) spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di
distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività.
b) spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco
c) spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente
d) spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le
incombenze o i doveri sul posto di lavoro(non a causa di comportamento oppositivo o di
incapacità di capire le istruzioni)
e) spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti o nelle attività
f) spesso evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono
sforzo mentale protratto(come compiti a scuola o a casa)
g) spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività(per es., giocattoli,
compiti di scuola, matite, libri o strumenti)
h) spesso è facilmente distratto da stimoli estranei
i) spesso è sbadato nelle attività quotidiane;
2) sei(o più) dei seguenti sintomi di iperattività-impulsività sono
persistiti per almeno 6 mesi con un’intensità che causa disadattamento
e contrasta con il livello di sviluppo:
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Iperattività
a) spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla
sedia
b) spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre
situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto
c) spesso scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo in situazioni
in cui ciò è fuori luogo(negli adolescenti o negli adulti, ciò può
limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza)
d) spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo
tranquillo
e) è spesso “sotto pressione” o agisce come se fosse “motorizzato”
f) spesso parla troppo
g) spesso “spara” le risposte prima che le domande siano state
completate
h) spesso ha difficoltà ad attendere il proprio numero
i) spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti(per es.,
si intromette nelle conversazioni o nei giochi)
Criteri diagnostici per il Disturbo
Oppositivo – Provocatorio I°
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A. Una modalità di comportamento negativistico, ostile e
provocatorio che
dura da almeno 6 mesi, durante i quali sono stati presenti 4 (o
più) dei seguenti sintomi:
1) spesso va in collera;
2) spesso litiga con gli adulti;
3) spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare la/le
richieste o
regole degli adulti;
4) spesso irrita deliberatamente le persone;
5) spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo
comportamento;
6) è spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri;
7) è spesso arrabbiato o rancoroso;
8) è spesso dispettoso o vendicativo.
Criteri diagnostici per il Disturbo
Oppositivo
Provocatorio II°
B. l’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente
significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
C. I comportamenti non si manifestano esclusivamente durante il
decorso di un Disturbo Psicotico o di un Disturbo dell’Umore.
D. Non sono soddisfatti i criteri per il Disturbo della Condotta e, se
il soggetto ha 18 anni o più, non risultano soddisfatti i criteri per
il Disturbo Antisociale di Personalità.
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Non va applicato ai bambini tra 18 e 36 mesi
Spesso è precursore di un disturbo della condotta
spesso associato a modesto ritardo mentale
dell’attenzione/iperattività
o
deficit
Criteri diagnostici per il Disturbo della
Condotta - I°
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A. Una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti fondamentali
degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l’età vengono violati,
come manifestato dalle presenza di tre(o più) dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti,
con almeno un criterio presente negli ultimi 6 mesi:
Aggressioni a persone o animali
1) Spesso fa il prepotente, minaccia, o intimorisce gli altri;
2) spesso dà inizio a colluttazioni fisiche;
3) ha usato un’arma che può causare seri danni fisici ad altri(per es.,
un bastone, una barra, una bottiglia rotta, un coltello, una pistola);
4) è stato fisicamente crudele con le persone;
5) è stato fisicamente crudele con gli animali;
6) ha rubato affrontando la vittima(per es., aggressione, scippo,estorsione,
rapina a mano armata);
7) ha forzato qualcuno ad attività sessuali.
Distruzione della proprietà
8) Ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare seri danni;
9) ha deliberatamente distrutto proprietà altrui(in modo diverso da appiccare il
il fuoco).
Criteri diagnostici per il Disturbo della
Condotta [312.8] – II°
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Frode o furto
10) è penetrato in un edificio, un domicilio, o una automobile altrui
11) spesso mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare obblighi (cioè,
raggira gli altri)
12) ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima(per es., furto nei
negozi ma senza scasso; falsificazioni)
Gravi violazioni di regole
13) Spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni dei genitori, con
inizio prima dei 13 anni di età
14) è fuggito da casa di notte almeno due volte mentre viveva a casa dei
genitori o di chi ne faceva le veci(o una volta senza ritornare per un lungo
periodo);
15) marina spesso la scuola, con inizio prima dei 13 anni di età.
B. L’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente
significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
C. Se il soggetto ha 18 anni o più, non sono soddisfatti i criteri per il Disturbo
Antisociale di Personalità
Criteri diagnostici per il Disturbo della
Condotta [312.8] – III°
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Specificare il tipo sulla base dell’età all’esordio:
Tipo ad Esordio nella Fanciullezza: esordio di almeno un criterio
caratteristico del Disturbo della Condotta prima dei 10 anni di età. I soggetti
con il Tipo ad Esordio nella Fanciullezza sono di solito maschi, mostrano di
frequente aggressioni fisiche contro altri, hanno relazioni fisiche disturbate
con coetanei, possono aver avuto un Disturbo Oppositivo Provocatorio nella
prima fanciullezza,e di solito hanno sintomi che soddisfano pienamente criteri
per il Disturbo Antisociale di Personalità rispetto ai soggetti con Tipo ad
Esordio nell’Adolescenza.
Tipo ad Esordio nell’Adolescenza: assenza di tutti i criteri caratteristici del
Disturbo della Condotta prima dei 10 anni di età. Rispetto a coloro che sono
affetti dal Tipo ad Esordio nella Fanciullezza, questi soggetti hanno meno
probabilità di manifestare comportamenti aggressivi e tendono ad avere
relazioni con i compagni maggiormente nella norma(sebbene essi mostrino
spesso problemi di condotta in compagnia di altri). Questi soggetti hanno meno
probabilità di avere un Disturbo della Condotta persistente o di sviluppare da
adulti il Disturbo Antisociale di Personalità. Il rapporto tra maschi e femmine
affetti da Disturbo della Condotta è minore per il Tipo ad Esordio
nell’Adolescenza che per il Tipo ad Esordio nella Fanciullezza (7:1 secondo Levi
e coll.).
Distinguere tra “normale” e
“patologico”
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Nell’adolescente si osservano
comunemente comportamenti mal
tollerati dalla società, pur ai confini, a
volte, con la legalità
Comportamenti spesso mediati dal
gruppo di appartenenza
Cosa deve impensierire
l’educatore
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Cambiamenti caratteriali molto rapidi
Comparsa di pensiero poco aderente alla
realtà o addirittura delirante
Scarsa capacità di giudizio e critica
Presenza di tendenza alla chiusura
solipsistica
Rifiuto del gruppo
Presenza di allucinazioni uditive, più che
visive
Reazioni di tipo depressivo
IN CONCLUSIONE
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Moltissime delle problematiche psichiche che si hanno
in età adulta riconoscono dei precursori in età
evolutiva anche molto precoce. Si comprende quindi
come sia di estrema importanza il riconoscimento di
quelle condizioni patologiche che predispongono
all’insorgenza di sintomi che possono essere definiti
“di allarme psichico”
Da ciò si evince anche l’importanza di un intervento
integrato di tipo socio-sanitario e pedagogico in età
evolutiva precoce, che sia in grado di prendere in
carico le situazioni a rischio psicopatologico evitando
che evolvano, nel tempo, in modo irreversibile.
…………Grazie per l’attenzione!