Matrici invertibili Una matrice quadrata A di ordine n si dice invertibile se esiste una matrice (quadrata di ordine n) B tale che AB = 1n , BA = 1n . Teorema Se AB = BA = 1n e AC = CA = 1n , allora B = C. dim. C = C1n = C(AB) = (CA)B = 1n B = B. CVD La matrice B si dice la matrice inversa di A e si denota, in analogia con la notazione usata per i numeri, con A−1 (ma, attenzione, la notazione 1/A `e proibita). Teorema Se la matrice A, quadrata di ordine n, `e invertibile, allora il sistema Ax = b ha un’unica soluzione x = A−1 b. dim. Chiaramente A−1 b `e una soluzione: A(A−1 b) = (A−1 A)b = 1n b = b. Se c `e una soluzione, Ac = b, moltiplicando a sinistra entrambi i termini dell’uguaglianza per A−1 , si ricava c = A−1 b. CVD Teorema Una matrice quadrata di ordine n `e invertibile se e solo se rango A = n. dim. Se A `e invertibile, allora il sistema Ax = b ha un’unica soluzione qualunque sia la colonna b. Dal Teorema di Rouch´e-Capelli segue che rango A = rango (A | b) = n. Viceversa, supponiamo che rango A = n. Sia ei la i-ma colonna di 1n (tutti gli elementi uguali a 0 tranne l’i-mo uguale a 1). Il sistema Ax = ei ha un’unica soluzione xi . Segue che A(x1 · · · xn ) = (Ax1 · · · Axn ) = (e1 · · · en ) = 1n . Segue che, posto X = (x1 · · · xn ), AX = 1n . Da quest’ultima identit` a segue che (AX)A = 1n A = A e quindi A(XA) = A. Segue che A(XA − 1n ) = 0n . Dette y1 , . . . , yn le colonne della matrice XA − 1n , risulta Ay1 = . . . = Ayn = 0 e quindi per l’unicit`a delle soluzioni y1 = . . . = yn = 0. Segue che XA − 1n = 0n e XA = 1n e quindi A `e invertibile. CVD Corollario Sia A una atrice quadrata di ordine n. Se il sistema Ax = b ha un’unica soluzione per qualche b, allora la matrice A `e invertibile. dim. Se il sistema Ax = b ha un’unica soluzione, dal T. di Rouch´e-Capelli segue che rango A = n e quindi per il T. precedente A `e invertibile. CVD Teorema Siano A, B matrici invertibili di ordine n. Allora (1) la matrice A−1 `e invertibile e (A−1 )−1 = A, (2) la matrice AB `e invertibile e (AB)−1 = B −1 A−1 , (3) la trasposta At di A `e invertibile e (At )−1 = (A−1 )t . dim. La (1) segue subito da AA−1 = A−1 A = 1n . La (2) segue da (AB)(B −1 A−1 ) = A(BB −1 )A−1 = A1n A−1 = 1n , (B −1 A−1 )(AB) = B −1 (A−1 A)B = B −1 1n B = 1n . Per la (3) At (A−1 )t = (A−1 A)t = (1n )t = 1n , (A−1 )t At = (AA−1 )t = (1n )t = 1n . CVD Matrici elementari Data un’operazione elementare sulle righe e, denotiamo con e(A) la matrice che si ottiene applicando l’operazione e alla matrice A. Sia E la matrice che si ottiene applicando e alla matrice identica 1, E = e(1). La matrice E si dice la matrice elementare corrispondente all’operazione elementare sulle righe e. La matrice E `e sempre una matrice quadrata. Poniamo Si,j = si,j (1n ), Mi (k) = mi (k)(1n ), k 6= 0, 1 Ai,j (k) = ai,j (k)(1n ). Esempio Caso n = 2: S1,2 = 0 1 1 , 0 M1 (k) = A1,2 (k) = 1 k 0 , 1 1 M2 (k) = 0 1 k A2,1 (k) = . 0 1 k 0 0 , 1 0 , k Caso n = 3: S2,3 1 = 0 0 0 0 1 0 1 , 0 1 M2 (k) = 0 0 0 k 0 0 1 , 1 0 0 1 0 . 0 1 1 A1,3 (k) = 0 k Caso generale: sia e1 , . . . , en la base standard di Rn (ei `e la riga che ha tutti gli elementi uguali a 0 tranne l’i-mo che `e uguale a 1); allora e1 .. 1n = . en e Si,j 1 .. .. . .. . . ei ej 0 i → .. = si,j (1n ) = si,j ... = ... = . ej ei j → 0 .. .. .. . . . 0 ··· i ↓ 0 .. . ··· j ↓ 0 .. . ··· ··· 0 .. . ··· 1 .. . ··· ··· 1 .. . ··· 0 .. . ··· ··· 0 ··· 0 ··· 0 .. . 0 .. . 0 .. . 1 `e la matrice che ha tutti gli elementi diagonali uguali ad 1 tranne quelli di posto ii e jj che sono uguali a 0, gli elementi di posto ij e ji uguali ad 1 e i rimanenti elementi tutti uguali a 0; i ↓ 1 .. .. i . . ↓ = kei = diag (1, . . . , 1, k, 1, . . . , 1) = e Mi (k) = mi (k)(1n ) = mi (k) i i → .. .. . . .. . k .. . 0 `e la matrice diagonale che ha tutti gli elementi diagonali uguali ad 1 tranne quello di posto ii che `e uguale a k; 1 .. .. . . . .. ei ei 0 i → .. . .. .. Ai,j (k) = ai,j (k)(1n ) = ai,j (k) . = = . ej kei + ej 0 j → .. .. .. . . . 0 ··· i ↓ 0 .. . ··· j ↓ 0 .. . ··· ··· 1 .. . ··· 0 .. . ··· ··· k .. . ··· 1 .. . ··· ··· 0 ··· 0 ··· 0 .. . 0 .. . 0 .. . 1 `e la matrice che ha tutti gli elementi diagonali uguali ad 1 e tutti gli altri elementi uguali a 0 tranne quello di posto ji che `e uguale a k. Teorema Sia e una operazione elementare sulle righe e sia E la matrice elementare corrispondente. Allora, per ogni matrice A e(A) = EA 2 0 1 In altre parole la matrice ottenuta applicando alla matrice A l’operazione elementare per righe e coincide con la matrice ottenuta moltiplicando A a sinistra per la matrice E corrispondente ad e. dim. Supponiamo che A abbia taglia m × n e scriviamo a1 .. A = . , ove a1 , . . . , am sono le righe di A. am Sia e1 , . . . , em la base standard di Rm . 1. e = si,j . .. i → aj . . si,j (A) = . , j → ai .. . .. .. .. . . . ej A aj ej .. Si,j A = . A = ... = ... ; ei A ai ei .. .. .. . . . 2. e = mi (k) a1 .. . mi (k)(A) = kai , . .. am e1 A a1 e1 .. .. .. . . . Mi (k)A = kei A = kei A = kai ; . . . .. .. .. em A am em 3. e = ai,j (k) .. . ai .. . ai,j (k)(A) = , kai + aj .. . .. . ei .. . .. . ei A .. . .. . ai .. . Ai,j (k)A = A = = . kei + ej kei A + ej A kai + aj .. .. .. . . . CVD Data l’operazione elementare e sia e0 l’operazione elementare inversa. Siano E ed E 0 le corrispondenti matrici. Abbiamo E = e(1), E 0 = e0 (1). Segue 1 = e0 (e(1)) = e0 (E) = E 0 E, 1 = e(e0 (1)) = e(E 0 ) = EE 0 . Segue che E `e matrice invertibile ed E 0 = E −1 . Segue che il prodotto di matrici elementari `e una matrice invertibile. Applicazioni delle matrici elementari Teorema Sia A una matrice quadrata di ordine n. Gli asserti seguenti sono equivalenti: (i) la matrice A `e invertibile, (ii) il sistema Ax = b ha un’unica soluzione per ogni b ∈ Rn , (iii) il sistema omogeneo Ax = 0 ha la sola soluzione nulla, (iv) rango A=n, (v) la matrice A `e equivalente per righe alla matrice 1n , (vi) la matrice A si pu` o esprimere come prodotto di matrici elementari. dim. L’equivalenza degli asserti (i), (ii) e (iv) l’abbiamo vista nella sezione precedente. Dimostriamo che (ii) ⇒ (iii) ⇒ (iv). Ne segue che i primi quattro asserti sono equivalenti. Dalla (ii) segue che il sistema omogeneo Ax = 0 ha un’unica soluzione e poich´e un sistema omogeno ha sempre la soluzione nulla, la sola soluzione del sistema `e la soluzione nulla. Quindi (iii) `e dimostrato. Supponiamo ora che valga (iii) e dimostriamo (iv). Da (iii) segue che la riduzione a scala del sistema non ha incognite libere e quindi tutte le righe hanno un pivot. Segue che la 3 riduzione a scala della matrice A ha n righe non nulle e dunque rango A = n. Infine dimostriamo che (i) ⇒ (v) ⇒ (vi) ⇒ (i). Supponiamo A invertibile e supponiamo che B sia la forma canonica per righe di A. Segue che esistono matrici elementari E1 , E2 , . . . , Eh tali che Eh · · · E2 E1 A = B. Poich´e A `e invertibile e ciascuna delle matrici elementari `e invertibile, anche B `e invertibile. Se fosse B 6= 1n , allora B avrebbe una riga nulla e quindi non potrebbe essere invertibile (farvedere che se B ha una riga nulla, BC ha una riga nulla, qualunque sia C). Segue che B = 1n e (i) ⇒ (v). Da (v) segue che esistono matrici elementari E1 , E2 , . . . , Eh tali che Eh · · · E2 E1 A = 1n . Segue che A = (Eh · · · E2 E1 )−1 = E1−1 E2−1 · · · Eh−1 . Ma sappiamo che le matrici Ei−1 sono matrici elementari. Segue che (v) ⇒ (vi). Infine, se A = E1 E2 · · · Eh con le Ei matrici elementari e quindi invertibili, allora A `e invertibile. Quindi (vi) ⇒ (i). CVD Teorema Siano A e B matrici quadrate di ordine n. Se AB = 1n , allora BA = 1n e quindi B = A−1 . dim. Supponiamo per assurdo che A non sia invertibile. Allora A ha rango < n e quindi A `e equivalente per righe ad una matrice che ha una riga nulla. Segue che esistono matrici elementari E1 , E2 , . . . , Eh tali che Eh · · · E2 E1 A ha una riga nulla. Segue che Eh · · · E2 E1 AB = Eh · · · E2 E1 ha una riga nulla, assurdo perch´e un prodotto di matrici elementari `e invertibile. Dunque A `e invertibile. Segue che B = 1n B = (A−1 A)B = A−1 (AB) = A−1 1n = A−1 . CVD Teorema La matrice B `e equivalente per righe alla matrice A, B ∼ A, se e solo se esiste una matrice invertibile tale che B = P A. dim. Se B ∼ A, allora B = eh (· · · (e2 (e1 (A))) · · · ) = Eh · · · E2 E1 A = P A, ove P = Eh · · · E2 E1 `e invertibile. Viceversa, supponiamo che B = P A con P invertibile. Sappiamo allora che P `e prodotto di matrici elementari e quindi B si ottiene da A applicando una successione di operazioni elementari sulle righe. CVD Calcolo della matrice inversa Descriviamo un algoritmo per calcolare la matrice inversa di una matrice invertibile. L’input `e una matrice quadrata A e l’output `e l’inversa della matrice A oppure che la matrice non `e invertibile. I passo. Si forma la matrice M = (A | 1n ) (ove n `e l’ordine di A; II passo. Si riduce M a scala per righe. Se la prima met`a di M presenta una riga nulla, allora A non `e invertibile e ci si ferma; III passo. Si riduce la matrice M a forma canonica per righe M ∼ (1n | B); IV passo. Si pone A−1 = B, la matrice che compare nella seconda met`a della matrice equivalente per righe ad M . dim. Supponiamo A invertibile e sia e1 , e2 , . . . , ek la sequenza di operazioni elementari sulle righe di M = (A | 1n ) che riduce la prima met`a di M che `e A alla matrice 1n . Sia Ei la matrice corrispondente all’operazione ei . Segue che Ek · · · E2 E1 A = 1n , ⇔ (Ek · · · E2 E1 1n )A = 1n , ⇒ A−1 = Ek · · · E2 E1 1n . Segue che A−1 si ottiene applicando le operazioni elementari sulle righe e1 , e2 , . . . , ek alla matrice identica 1n che compare nella met` a a destra della matrice M . Segue che B = A−1 . CVD Esempio Calcoliamo la matrice inversa di 1 1 3 0 1 2 . 3 5 −1 1 1 3 1 0 0 1 1 3 1 0 0 a1,3 (−3) a2,3 (−2),a2,1 (−1) 2 0 1 0 −→ M = 0 1 2 0 1 0 −→ 0 1 3 5 −1 0 0 1 0 2 −10 −3 0 1 1 0 1 1 −1 0 1 0 1 1 −1 0 1 m3 (− 14 ) a3,2 (−2),a3,1 (−1) 0 1 1 0 2 0 1 0 −→ 0 1 2 0 −→ 3 1 1 0 0 −14 −3 −2 1 0 0 1 14 − 7 14 8 1 1 0 0 11 − 14 7 14 5 1 0 1 0 −3 7 7 7 3 1 1 0 0 1 14 − 7 14 4 Quindi 11 14 − 3 7 3 14 − 87 A−1 = 5 7 1 7 1 14 1 . 7 1 − 14 Esercizi Determinare, se possibile, la matrice inversa A−1 delle seguenti matrici A usando l’algoritmo esposto; verificare che la matrice trovata soddisfa A−1 A = 1n : 3 5 1 1 2 −3 1 −1 2 A = 2 1 11 , A = 1 2 1 , A = 2 6 −2 , 4 −3 10 2 6 70 −1 1 4 0 −2 −1 −3 1 −1 2 3 2 0 2 0 3 −4 2 1 . A= 3 −1 7 8 , A = 1 −2 0 2 3 −1 −2 0 1 0 3 5 Operazioni elementari sulle colonne La teoria e la pratica delle operazioni elementari sulle righe di una matrice si pu`o sviluppare anche per le operazioni elementari sulle colonne. Riassumiamo senza troppi dettagli la teoria. Le operazioni elementari sulle colonne applicate alla matrice A = (c1 · · · cn ), ove c1 , . . . , cn sono le colonne della matrice A, sono (1) scambio di due colonne: ci ↔ cj , (2) sostituire una colonna con un suo multiplo non nullo: ci → kci , k 6= 0, (3) aggiungere ad una colonna un multiplo di un’altra colonna: cj → kci + cj . Queste operazioni sono invertibili e le inverse sono esse stesse operazioni elementari. Se f `e una delle operazioni elementari sulle colonne si definisce la matrice elementare associata F = f (1) che `e sempre una matrice quadrata. Ad esempio: le matrici associate (1) allo scambio delle colonne 1 e 3, (2) alla moltiplicazione della terza colonna per k e (3) al sommare alla terza colonna la seconda moltiplicata per k nella matrice 13 sono 1 0 0 1 0 0 0 0 1 F1 = 0 1 0 , F2 = 0 1 0 , F3 = 0 1 k . 0 0 k 0 0 1 1 0 0 Vale anche in questo caso (con analoga dim.) il Teorema Per ogni matrice A, f (A) = AF . In altre parole l’effetto di una operazione elementare sulle colonne di una matrice si ottiene moltiplicando a destra la matrice per la matrice elementare associata. Una matrice `e invertibile se e solo se `e prodotto di matrici elementari per colonne. Una matrice B `e equivalente ad una matrice A se B si pu`o ottenere da A con una successione di operazioni elementari sulle righe o sulle colonne. Alternativamente, B `e equivalente ad A se esistono matrici invertibili P e Q tali che B = P AQ. Si dimostra facilmente che l’equivalenza tra matrici `e una relazione di equivalenza. Teorema Se A `e una matrice m × n di rango r, allora A `e equivalente alla matrice 1r 0 0 0 dim. Il primo passo consiste nel ridurre a forma canonica per righe la matrice A. Siano j1 , j2 , . . . , jr gli indici delle colonne pivot. Il secondo passo consiste nello scambiare la prima colonna con la j1 -ma, la seconda con la j2 -ma, ..., la r-ma con la jr -ma. Si ottiene una matrice a blocchi della forma 1r B 0 0 Il terzo ed ultimo passo consiste nell’utilizzare operazioni elementari sulle colonne per sostituire ciascun elemento di B con 0: per i = 1, 2, . . . , r, j = r + 1, r + 2, . . . , n, si somma la colonna i-ma moltiplicata per −bij alla colonna j-ma. CVD 5
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