B.E.S. NORMATIVA FINALITÀ Tutelare i disturbi che non ricadono nelle leggi 104 o 170 e le gravi difficoltà di apprendimento OBIETTIVI SI NO sperimentazione e monitoraggio procedure, metodologie e pratiche organizzative, per migliorare la qualità dell’inclusione assolvimento di ulteriori adempimenti burocratici espressione di autonomia scol. (DPR 8.03.99 275 e L.53/2003) nella realizzazione della filosofia inclusiva e crescita dell’offerta formativa d’Istituto obbligo di ottemperare a…. con compilazione di …. modello BES pedagogico: questo alunno è BES perché ha bisogno di una personalizzazione modello BES clinico: questo alunno è BES quindi la scuola deve predisporre un PDP AZIONI Il C.d.C./Team individua gli alunni per i quali è opportuna e necessaria una personalizzazione formalizzata, ossia un PDP. Tale alunno è BES perché secondo quel C.d.C./Team ha bisogno di un PDP SI • • • • • • IL C.D.C./TEAM NO Presta attenzione alla didattica, stratificata, agli stili di apprendimento, ai punti di forza (risorse) e a quelli deboli (vincoli) del singolo Presta attenzione, accoglie le richieste dei genitori, anche accompagnate da relazioni, diagnosi ADHD o altri scritti informativi, ma è autonomo in tema di flessibilità didattica e adozione o meno di PDP Individua, condivide la necessità di personalizzazione didattica Rileva i bisogni educativi speciali (scheda) Stende il PDP (mod. sperimentale) Verbalizza le motivazioni di ogni decisione e delibera • Utilizza una didattica standard, per tutti • Accetta gli scritti informativi e contestualmente si assume il compito, dovere di predisporre il PDP • Stabilisce a priori i criteri per chi/se BES Somministra prove Certifica un BES Verbalizza la certificazione di un BES • • • STRUMENTI 1. Scheda di rilevazione • • esprime, evidenzia, registra le gravi, persistenti difficoltà indica i bisogni, le necessità prevalenti in rapporto ad alcune, possibili modalità d’intervento 2. PDP • • • attenzione corale (C.d.C./Team) alle importanti necessità rilevate, emerse personalizzazione, flessibilità, adattamento didattico ai bisogni individuali formalizzazione di accordo condiviso fra scuola, famiglia e alunno 3. PAI • • - monitoraggio sull’inclusività: analisi criticità e punti di forza prassi organizzativa per: accrescere la qualità inclusiva promuovere una filosofia inclusiva d’istituto condivisa, idonea a realizzare un’offerta formativa attenta ai bisogni di tutti e di ciascuno 1. SCHEDA DI RILEVAZIONE Scheda Rilevazione B.E.S. SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S.) - A.S. 201…/201… SCUOLA ……………………………………… Classe/Sezione: ……… N. totale alunni: ……... di cui: n. ….. con Disabilità (L. 104/92) n. ….. DSA (L. 170/10) Descrizione dei casi di Bisogno Educativo Speciale (D.M. 27.12.12; C.M. 8/13; Nota Miur 2563 - 22.11.13 ) Esempio: N. Alunno/a¹ Tipi di BES Accertamento (L. 104/92; L. 170/10) Proposto 1 Bianchi Luca 1; 6; 7; 8 N. Alunno/a¹ Tipi di BES In corso x a; b; g; i Accertamento (L. 104/92; L. 170/10) Proposto In corso Modalità di intervento Effettuato Modalità di intervento Effettuato 1 2 3 Legenda Tipi di BES: 1. carenze affettivo – relazionali 2. disagio economico 3. disagio sociale 4. divario culturale 5. divario linguistico 6. difficoltà di apprendimento logico – matematico 7. difficoltà di apprendimento linguistico 8. disturbo specifico di apprendimento (senza diagnosi specialistica) 9. disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) 10. altro (specificare) …………………………………… Legenda Modalità di intervento: a. a classe intera b. a piccolo gruppo c. individualmente d. attività di potenziamento e. attività di recupero f. tutoring g. personalizzazione didattica h. progetto i. laboratorio l. altro (specificare) ……………………………. Data: …………………….. Il Coordinatore: ………………………………. Nota1. Ai sensi dell'art. 13 del D.L. 196/03 i dati verranno trattati, nel rispetto della privacy, per finalità didattiche. 2. PDP SI NO accordo congiunto, temporaneo, con validità annuale, o comunque per un tempo “utile” accordo statico, permanente, stabilito a maggioranza occasione, opportunità per superare, almeno in parte, gli ostacoli all’apprendimento, con modalità condivisa, consapevole fra tutti gli attori documento lasciapassare automatico per il proseguo formativo dell’alunno documento frenante rispetto al regolare processo e percorso formativo dell’alunno quando? Gravi e persistenti difficoltà scolastiche quando? Divario linguistico, transitorio, alunni stranieri sfrutta i punti di forza, le risorse, le motivazioni, il voler/saper fare dell’alunno giustifica i vincoli, i punti deboli e il non fare dell’alunno attiva rinforzi positivi differenziati ad hoc Promuove e attiva: personalizzazione dell’intervento strategie, flessibilità didattica prende atto della situazione, asseconda le difficoltà Elenca: esoneri strumenti compensativi/dispensativi definisce i criteri di valutazione degli apprendimenti richiede esoneri, dispense, compensazioni rispetto alle prove comuni crea sinergia, complicità e trasparenza fra tutti gli attori assolve il compito, l’adempimento che si risolve con semplice compilazione segue, monitora costantemente la situazione per eventuali correzioni in itinere risponde alla normativa e rimane sterile documento agli atti L’ESEMPIO In accordo congiunto, scuola – famiglia – alunno, verbalizzato in C.d.C. l’alunno X è stato coinvolto in attività inclusive per classi aperte. In particolare ha aderito al progetto Giocostruisco, edizione 2013, nel ruolo di assistente di laboratorio, con ricadute positive su autostima, relazione, competenze ed esiti scolastici. Sulla scia di questi risultati l’accordo prosegue, quest’anno con formalizzazione in PDP. L’alunno svolge attività di assistenza, estesa a tutti i laboratori e collabora all’evento Canone Inverso. GIOCOSTRUISCO, 2013 SI PRECISA CHE: • in generale le difficoltà, soprattutto se lievi, vanno semplicemente verbalizzate, in sede di C.d.C./Team, senza rilevazione e senza formalizzazione in PDP • vi sono tanti modi, strumenti e procedure per adattare la didattica ai bisogni individuali, più semplici, informali del PDP e ugualmente efficaci; è il caso, ad es. del divario, generalmente transitorio, di apprendimento linguistico degli alunni con cittadinanza non italiana, semplicemente da verbalizzare negli adattamenti didattici concordati • l’individuazione di un alunno come BES è fortemente condizionata dal contesto: può essere BES in una scuola e non esserlo in un’altra • la scelta non dipende solo dai bisogni, ma dall’effettiva “convenienza” della strategia didattica personalizzata che si intende attuare 3. PAI • Estensione composizione GLI e articolazione incontri con punti di contatto e intersezione fra commissioni • Elaborazione dati, registrazione e stesura PAI • Approvazione in incontro finale GLI • Presentazione e delibera del Collegio Docenti (giugno 2014) • Invio ai competenti uffici degli UUSSRR • PAI da allegare e parte integrante il POF a.s. 2014/15 Antonella Grando
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