Il Mattino 11 Novembre 2014

Speciale 15
Martedì 11 novembre 2014
Il Mattino
Cresce di settimana in settimana
l’attesa di Gustus, il grande evento
organizzato da Progecta
specializzata da 19 anni
nell'organizzazione di fiere: un
appuntamento che mira a
diventare il punto di riferimento
per gli operatori dei settori
agroalimentare ed
enogastronomico del Sud Italia.
La bnovità è la presenza qualificata
di Slow Food Campania che
occuperà oltre 130 metri quadri di
spazio espositivo, ospitando
piccole aziende della filiera
agroalimentare «buona pulita e
giusta», ovvero interpreti dei
principi alla base della filosofia
associativa. Saranno infatti
presenti i produttori dei Presìdi
Slow Food e le Comunità del Cibo
della Campania e della Basilicata,
testimoni di un modo virtuoso di
produrre ciò che mangiamo.
Nella giornata del 6 dicembre,
l'unica aperta al pubblico, Slow
Food propone inoltre la
presentazione dell'edizione 2015
della Guida «Osterie d'Italia» e
della Guida Slow Wine con la
partecipazione dei produttori e di
alcuni chef di locali che hanno
ottenuto la Chiocciola o la
Segnalazione, i quali offriranno al
pubblico un esempio di alcuni
piatti simbolo della loro cucina.
Giuseppe Orefice, Presidente Slow
Food Campania e Basilicata, nel
commentare l'entusiasmo per la
partecipazione, dichiara: «Siamo
lieti di offrire il nostro contributo a
una manifestazione che intende
essere, sin da questa prima
edizione, un nuovo importante
punto di riferimento per il mondo
agroalimentare ed
enogastronomico del Sud Italia, in
primo luogo per incentivare il
dialogo tra i produttori e i buyers.
La nostra partecipazione è il segno
della sensibilità dimostrata dagli
Organizzatori verso le nostre
tematiche ed evidenzia la necessità
di guardare con occhi sempre più
attenti all'agricoltura familiare e di
piccola scala».
Non mancano del resto le adesioni
di nuove realtà, come quella della
Se.Vin,in
provincia di
Caserta. Una
Le guide
cantina nata
quasi per
Osterie
hobby, e che
d’Italia
invece diventa
e Slowine:
storia
insieme
d’impresa,
quella della
le migliori
Se.Vin. del
aziende
Gruppo
regionali
Severino. Due
donne quindi,
Dannia Jimenez
ed Erminia Severino che così, quasi
per scherzo, avviano un’attività che
doveva creare una sorte di buon
retiro familiare per chi viene da
tutt’altro campo di attività. La
Se.Vin. infatti, fra vini e spumanti, è
arrivata a sfornare 200mila bottiglie
all’anno di prodotto che si può
tranquillamente classificare in
fascia medio alta. Non proprio un
hobby quindi,
Non poteva mancare il
Pomodorino del Piennolo, quello
dop con l’Azienda Agricola Ciro
Curcio che produce e trasforma il
prodotto, proponendolo sia fresco
«Gustus»
I sapori sbarcano alla Mostra
Slow Food punta sulle tipicità
che lavorato, in vetro o in latta
per gli usi dell’Horeca: «Nella
nostra azienda c’è uno dei pochi
laboratori autorizzati e
certificati e le norme di legge
dicono che solo in questi
laboratori si può procedere al
confezionamento. In pratica,
chi produce questo
pomodorino poi deve venire da
noi per l’allestimento del
caratteristico piennolo».
Nell’azienda di San Sebastiano
però, il pomodorino vesuviano
non è l’unico Re. Attraverso il
marchio I Sapori sas, l’azienda
agricola conserva e
commercializza infatti anche
Le adesioni
In vetrina i piccoli grandi produttori della Campania
Sempre più interessanti le
piccole aziende che saranno
presenti alla Mostra. Una bella
prospettiva della biodiversità
regionale. Ecco il primo elenco
ufficiale: Cantine del Mare,
Cantine Macchie Santa Maria
di Oreste De Santis, Boccia
confetti, Cioffi
antonio-Formaggeria Del
Taburno, Frantoio 3M Srl,
AGRI Dei Germani Iovine di sas
di Catello Iovine, CRISEF Srl,
Birrificio Karma, Azienda
Bioagri Sole di Cajani, Sapori
di Casa di Anna Falcone,
Azienda Agricola di Ingenito
Salvatore, Distilnatura,
Emporio del Mare di
Castellone Vincenza,
Macelleria Di Lorenzo, Saint
John's Bier di Lunardo Mario E
C. Sas, Vigna Pironti - Agricola
Bosetti srl, Solania Srl,
Gerardo di Naola Maccheroni
Napoletani, Caseificio Ruocco
di Ruocco Matteo & C.,
Biscottificio e tarallificio
Ruocco, Terra Generosa Sas
di Naclerio Pietro, Co.Ri.
Consorzio Di Cooperative
Sociali Onlus, Sant'Anna Al
Borgo srl.
Protagonisti
Sopra, l’imprenditore Angelo
De Negri. A sinistra, il
presidente nazionale di Slow
Food Italia che sarà presente ad
uno dei convegni.
Sotto, il pizzaiolo Enzo Coccia
impegnato
nella discusisone all’Università
di Portici
altri prodotti, non necessariamente
di sua produzione: per esempio, i
sottoli di Sant’Agata dei Goti, le
cipolle alla julienne, i friarielli, i
peperoni e altre specialità. Senza
dimenticare la patata dora, molto
apprezzata nella ristorazione per le
sue qualità, o le cipolle di
Montoro”.
Significativa anche la presenza di
D’Avino: il re della la bustina di
zucchero che dieci anni fa,
complici anche le nuove
disposizioni che abolivano l’uso
della zuccheriera nei bar per motivi
igienici, e quindi anche della
storica zolletta, la D’Avino ha
deciso di specializzarsi anche in
produzione di zucchero in bustina
La produzione
dello
zuccherificio
Convegni
D’Avino è
Biodiversità
ampia ed
e sicurezza
abbraccia tutta
al centro
la gamma di
qualità,
dei dibattiti
zucchero
nel corso
bianco o di
della tre
canna, nei vari
giorni
formati, dalla
bustina al
fardello, al
sacco da 25 chili
per soddisfare la richiesta di bar,
ristoranti, hotel e industrie
dolciarie.
A Gustus, lo Zuccherificio D’Avino
metterà in mostra una sua
produzione particolare.
«Presenteremo DAV, la nuova
bustina che ha adottato una
formica come testimonial. La
formica è il miglior emblema del
lavoro lento e silenzioso che riesce
a dare buoni frutti e noi
identifichiamo la mission
aziendale proprio in questa
filosofia».
l.pigna.
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Dopo Report
Coccia tra gli studenti e i ricercatori di Portici: la pizza fa solo bene
Nel mirino i punti critici del programma tv
«Sbagliati i rilievi solo sul cornicione
tre pizze bruciate non fanno statistica»
Marina Alaimo
Coccia all’Università di Portici per spiegare
agli studenti e ai ricercatori il suo punto di
vistasulla pizza napoletana. orse è stato questo l’unico effetto positivo della trasmissione
Report: una domenica mattina trascorsa
nell’ortobotanicodellaFacoltàdiAgrariaper
discutere di sicurezza, idrocarburi e bufale.
Il rumore fatto dalla trasmissione Rai Report sulla pizza napoletana è dovuto soprattutto al grande potere mediatico della tv.
L’altroieriglistudentidelDipartimentodi
AgrariadiPorticihannoorganizzatonell’antico Orto Botanico un incontro molto interessante con ricercatori dei settori specifici, per
smentireunaadunaleaccuse rivolteallapizza napoletana. Sono intervenuti, preceduti
dai saluti del preside Paolo Masi, i dottori
Francesco Esposito, Nicola Caporaso, Eveli-
na Fasano con relazioni sui contenitori, la
qualità degli oli e soprattutto sul tema degli
idrocarburispiegandocheildossierdiinchiesta è assolutamente inattendibile in quanto
ha condotto le proprie analisi in maniera superficiale ed approssimativa. Una ricerca su
questo argomento necessita di una analisi
deiprodottiprimadiessereutilizzatiperesserepoiconfrontataconquelladellapizzaacottura ultimata. Arrivati a questo punto non va
esaminata la singola bruciatura sul cornicione, ma l’intero disco di pasta per valutare la
quantitàdiidrocarburi effettivamente contenuti.Nonfatestocomunquel’esamecondottosudueotrecampioni,bensìvannoinquisiti un certo numero di elementi realizzati in
più esercizi.
Unaricercaattendibilevacondottasecondo un protocollo scientifico ben preciso e
non con meschini sotterfugi. Del resto anche
ilprofessorAntonioLimonedell’IstitutoZooprofilattico di Portici, durante la conferenza
stampa tenuta dall’Associazione Verace Pizza Napoletana, aveva dichiarato che la percentuale di benzopirene ritrovata da Report
sulla bruciacchiatura della pizza fosse nettamente inferiore a quella consentita per legge
nelle cozze, nella misura di 1 a 8. È assodato
quindi che la cottura a legna non rappresenti
un terribile attentato alla salute.
In tal caso si sarebbe dovuto registrare un
alto tasso di tumori dell’apparato digerente
dei napoletani considerando che sono assidui consumatori di pizza da più di trecento
anni. A difesa della categoria è intervenuto il
pizzaioloEnzo Cocciaspiegando che spessoi
suoi colleghi, semplici artigiani che hanno
poco frequentato i banchi di scuola, non sonoingradodiesprimersinelmiglioredeimodi.Edaquestopuntoèemersalagravecarenzadiscuolediformazioneedicorsiperpizzaiolinegliistitutialberghieri.Congrandechiarezza Coccia ha poi affrontato il tema delle
macchie nere sul piano di cottura del forno
che Bernardo Iovine ha raccontato come
puntiinquinanti. Le zone chiare escure diun
piano refrattario vanno attribuite alle diverse
temperature da queste raggiunte e non alla
presenza di materiale carbonizzato.
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Composite IL_MATTINO - NAZIONALE - 15 - 11/11/14 ----
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