G It Diabetol Metab 2014;34:147-150 Caso clinico Diabete e celiachia: sintomatici e potenziali; sempre tutto chiaro? Introduzione A. Franzese, E. Mozzillo, V. Fattorusso Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, Università di Napoli Federico II, Napoli Corrispondenza: prof.ssa Adriana Franzese, Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, Università di Napoli Federico II, via Pansini 5, 80131 Napoli e-mail: [email protected] G It Diabetol Metab 2014;34:147-150 Pervenuto in Redazione il 03-06-2014 Accettato per la pubblicazione il 25-06-2014 La malattia celiaca (MC) può avere uno spettro di presentazione molto variabile, anche in relazione all’età di insorgenza. Infatti, mentre nel lattante e nel bambino piccolo si manifesta più spesso nella sua forma tipica, con diarrea, distensione addominale e difetto di crescita, nel bambino più grande e nell’adolescente prevalgono le manifestazioni atipiche, come mostrato in tabella 1. L’associazione tra MC e diabete mellito di tipo 1 (T1DM) è ben conosciuta da almeno vent’anni con una prevalenza di MC in pazienti con T1DM di 2-10%(1). Nel bambino diabetico, a causa soprattutto dell’alta sorveglianza che viene attuata, la MC viene diagnosticata per lo più mediante lo screening(2) e si presenta più spesso in forma atipica o silente, o addirittura si può realizzare quella che si definisce celiachia potenziale, dove la mucosa intestinale non è ancora danneggiata. Infatti, i sintomi gastrointestinali tipici sono Tabella 1 Nomenclatura dei vari tipi di malattia celiaca in relazione ai sintomi e ai test diagnostici. Sintomatologia Test Celiachia tipica Gravi sintomi intestinali Anti-tTgasi +, EmA+, mucosa atrofica Anemia, sideropenia, bassa statura e Anti-tTgasi +, EmA+, Celiachia atipica ritardo puberale, mucosa atrofica dolori addominali Celiachia Anti-tTgasi +, EmA+, asintomatica No sintomi mucosa atrofica o silente Celiachia Anti-tTgasi +, EmA+, potenziale No sintomi mucosa non atrofica o latente 148 A. Franzese et al. abbastanza rari; più comunemente, al momento della diagnosi, il paziente ha segni e sintomi atipici oppure è completamente asintomatico e solo “a posteriori” si riesce a rintracciare qualche disturbo minore ragionevolmente ricollegabile alla MC(3). Generalmente la MC è concomitante o segue l’esordio del diabete; meno frequentemente lo precede. Nelle varie casistiche pediatriche, i casi di bambini già diagnosticati per celiachia classica nei primi anni di vita e poi divenuti diabetici negli anni successivi sono pochi: da casistiche che ne presentano solo casi aneddotici a casistiche come la nostra del 2002(4) che ne evidenziano una percentuale non alta ma comunque consistente (8/56 = 14%). Tutti gli altri casi sono oligo-asintomatici e, volendo considerare sintomi compatibili anche i dolori addominali ricorrenti, non c’è differenza tra la presenza di sintomi nei diabetici celiaci con biopsia positiva e nei diabetici celiaci potenziali (cioè con biopsia negativa). Vi sarebbero solo circa il 15% di “sintomatici” in entrambe le categorie (dati non pubblicati). Inoltre, la dieta priva di glutine provoca ulteriori limitazioni all’alimentazione del bambino diabetico e si discute che abbia anche un indice glicemico sfavorevole. La storia di Noemi Noemi nasce a termine da una gravidanza caratterizzata da iperglicemia materna e da parto spontaneo, con peso adeguato all’età gestazionale. Il padre è di famiglia sarda. All’anamnesi peri- e postnatale nulla da segnalare se non uno scarso accrescimento staturo-ponderale sin dalla nascita associato a uno sviluppo psicomotorio nella norma. Familiarità per T1DM (zie paterne). All’età di 15 mesi la piccola giungeva alla nostra osservazione, trasferita dal pronto soccorso di un ospedale periferico, per la comparsa di astenia, poliuria, polidipsia, calo ponderale, iperglicemia e glicosuria. Durante il ricovero presso la nostra struttura veniva confermato il sospetto diagnostico di T1DM e veniva instaurata terapia insulinica. Contestualmente alla diagnosi di T1DM, veniva riscontrata positività della sierologia per celiachia (anti-tTgasi IgA 69,1 U/ml; EmA presenti) che veniva riconfermata circa un mese dopo. Veniva, quindi, effettuato prelievo per HLA, risultato positivo per DR4 e DQ2, ed esofagogastroduodenoscopia con prelievo bioptico a livello duodenale che mostrava una mucosa indenne. Veniva, quindi, posta diagnosi di celiachia potenziale (pot-MC) e si decideva di continuare dieta libera e di non eliminare il glutine. Dopo 5 mesi dalla diagnosi di celiachia potenziale, all’età di 26 mesi, veniva ripetuta sierologia per celiachia che mostrava un incremento del titolo anticorpale (anti-transglutaminasi tessutale tTG IgA > 200 U/ml; EmA presenti) in associazione a un arresto della crescita ponderale riscontrato negli ultimi due mesi. Si decideva, pertanto, di ripetere biopsia intestinale che, questa volta, mostrava un quadro di “atrofia sub-totale della mucosa”. Noemi iniziava, quindi, dieta priva di glutine (DSG) con conseguente e persistente negatività dei marker sierologici e risoluzione della sintomatologia. La storia di Carmine Carmine è il fratello minore di Noemi; nasce post-termine, a 43 settimane di gestazione, da taglio cesareo d’elezione e gravidanza caratterizzata da iperglicemia materna. Peso adeguato all’età gestazionale. A un mese di vita viene posta diagnosi di dermatite atopica, per cui viene introdotto latte idrolisato e viene ritardata l’introduzione del glutine, che veniva quindi assunto dal piccolo per la prima volta all’età di 8-9 mesi. All’età di 24 mesi, per la comparsa di polidipsia e poliuria, e considerata la già nota familiarità per T1DM (sorellina e zie paterne), veniva rilevata glicemia con glucometro, che risultava essere pari a 570 mg/dl (31,67 mmol/L). Il piccolo veniva pertanto inviato alla nostra struttura dove veniva confermato il sospetto diagnostico di T1DM e iniziata terapia insulinica. La sierologia per celiachia era negativa. All’età di 38 mesi, quindi 14 mesi dopo l’esordio del T1DM, per la comparsa di dolori addominali ricorrenti, veniva rivalutata la sierologia per celiachia che risultava positiva (anti-tTgasi IgA > 200 U/ml con EmA presenti). Veniva quindi confermata la presenza di aplotipo HLA compatibile con MC e il piccolo iniziava DSG con conseguente e persistente negatività dei marker sierologici e risoluzione della sintomatologia. La storia dei due fratellini è riassunta nella flow-chart diagnostico-terapeutica. Discussione Abbiamo presentato 2 casi di MC insorti in età pediatrica e diagnosticati dopo l’insorgenza di T1DM in due fratelli. Il caso di Carmine descrive una situazione abbastanza tipica: bambino con esordio di T1DM e, dopo un anno, diagnosi di MC franca con sintomatologia tipica, HLA compatibile e sierologia positiva a titolo elevato (> 10 volte il valore normale). In tale situazione, secondo le recenti linee guida ESPGHAN, non è necessario effettuare la biopsia duodenale per poter porre diagnosi di MC, ma il paziente può essere messo direttamente a dieta senza glutine(5). Ancora più tipico sarebbe stato trovare la sierologia positiva all’epoca dell’esordio del diabete e senza alcun sintomo. Il caso di Noemi è, invece, peculiare. La piccola riceve diagnosi di T1DM e di pot-MC nella prima infanzia. La pot-MC è una condizione clinica caratterizzata da: presenza in circolo degli anticorpi tipici della MC, HLA compatibile con MC e assenza di alterazioni della mucosa intestinale alla biopsia (non ipertrofia delle cripte, non subatrofia dei villi, non aumento dell’infiltrato linfocitario)(6). Tale condizione risulta essere più frequente tra le popolazioni cosiddette “a rischio”, come i soggetti con altre patologie autoimmuni, in particolare con T1DM. Secondo Franzese et al. la prevalenza di tale condizione tra i pazienti diabetici in età pediatrica è del 12,2% (maggiore nel sesso femminile), mentre la prevalenza di pot-MC nella popolazione di controllo è di 8,4%(2). Inoltre, il rischio di insorgenza di MC è maggiore quando il T1DM esordisce prima dei 4 anni di età(7).Questo dato è in linea con l’ipotesi che esistano fattori genetici e am- Diabete e celiachia: sintomatici e potenziali; sempre tutto chiaro? 149 Flow-chart diagnostico-terapeutica Storia di due fratelli con MC insorta in età pediatrica e diagnosticata dopo l’insorgenza di T1DM Noemi Anamnesi Esame obiettivo Esami di laboratorio Terapia Follow-up Carmine Fratello minore di Noemi Introduzione del glutine all’età di 8-9 mesi All’età di 24 mesi diagnosi di T1DM Sierologia negativa per MC Scarso accrescimento staturo-ponderale sin dalla nascita Familiarità per T1DM (zie paterne) All’età di 15 mesi diagnosi di T1DM e positività della sierologia per celiachia Anamnesi Condizioni cliniche generali buone Peso al 5° ct P/H 10-25° ct Esame obiettivo anti-tTgasi IgA 69,1 U/ml; EmA presenti HLA-DR4 e DQ2; mucosa duodenale indenne A 38 mesi per la presenza di dolori addominali ricorrenti, sierologia per celiachia positiva, diagnosi MC No biopsia Esami di laboratorio Insulina sc e dieta libera contenente glutine Dopo 5 mesi arresto della crescita ponderale: sierologia per celiachia: incremento del titolo anticorpale Biopsia intestinale: “atrofia sub-totale della mucosa” Iniziava DSG con negativizzazione dei marker sierologici e della sintomatologia bientali comuni nell’eziopatogenesi di T1DM e MC nella popolazione pediatrica(1). La piccola Noemi riceveva diagnosi di T1DM prima dei 4 anni di età e contestualmente presentava sierologia per celiachia positiva con mucosa duodenale indenne. In accordo con le linee guida ESPGHAN, si decideva di non iniziare DSG e di monitorare la piccola. Tale decisione era supportata dalla letteratura, anche se non esiste un consenso unanime tra gli esperti su come gestire la pot-MC; non è, infatti, codificato se sia necessario prescrivere la DSG oppure consigliare di continuare ad assumere glutine monitorando periodicamente i marker sierologici della MC. Alcuni autori suggeriscono che la DSG potrebbe essere un beneficio(3); mentre altri, come Volta et al. suggeriscono che i pazienti con pot-MC, soprattutto se asintomatici, possono alimentarsi con dieta contenente glutine, purché venga effettuato un attento follow-up clinico e sierologico(8). Il disaccordo sulla scelta di trattare o meno la condizione di pot-MC, deriva anche dal fatto che non è ancora ben nota l’evoluzione di tale condizione morbosa, e diversa è l’esperienza dei vari autori. Mentre alcuni affermano che molti pazienti con pot-MC non sviluppano atrofia dei villi(9); altri ipotizzano che la maggior parte dei pazienti sviluppa atrofia dei villi nei primi 2 o 3 anni dalla diagnosi di pot-MC(2,9,10). Noemi, dopo soli 5 mesi, diveniva sintomatica per MC (dolori addominali), si riscontrava incremento del titolo dei marcatori Terapia Follow-up Condizioni cliniche generali buone Peso al 5-10° ct P/H 10-25° ct Addome globoso Anti-tTgasi IgA > 200 U/ml; EmA presenti HLA-DR4 e DQ2 Insulina sc e DSG Negativi i marker sierologici e risoluzione della sintomatologia Controlli clinici ogni 3 mesi e laboratoristici ogni 12 mesi sierologici e alla biopsia si riscontrava atrofia dei villi. Si era, quindi, passati da un quadro di pot-MC a un quadro di MC tipica. Un recente studio prospettico ha dimostrato che i bambini con pot-MC hanno prognosi variabile: su 89 bambini con potMC lasciati a dieta libera contenente glutine e seguiti per almeno 3 anni, 2/3 restavano asintomatici presentando un livello sierico di anti-tTgasi/EmA fluttuante o che addirittura si normalizzava stabilmente. In 1/3 dei casi, invece, si sviluppava una malattia conclamata anche sul piano istologico(10). In conclusione, la MC è una comorbilità che può affiancare e complicare il management del diabete in età pediatrica. Oltre che i sintomi e il pericolo di malnutrizione, il terapeuta deve tenere presente le varie possibilità di MC e le diverse età e prognosi. In particolare la pot-MC è una possibilità che rende più complesso il follow-up del piccolo paziente. Take home messages – – La diagnosi di pot-MC è improbabile quale diagnosi di durata nella prima infanzia e soprattutto quando i valori di anti-tTgasi sono molto elevati. Di fronte a un bambino nella prima infanzia con valori elevati di anti-tTgasi e mucosa duodenale indenne, bi- 150 – – A. Franzese et al. sogna valutare se iniziare comunque una dieta senza glutine. Anche la pesante familiarità polimmune e l’origine sarda della famiglia depongono per una forte predisposizione alle immunopatie multiple e indirizzano a un’accurata attenzione nel follow-up dei pazienti. Nel caso del fratellino la diagnosi di MC è evidente e si può fare a meno della biopsia intestinale. Bibliografia 1. Cerutti F, Bruno G, Chiarelli F, Lorini R, Meschi F, Sacchetti C; Diabetes study group of the Italian Society of Pediatric Endocrinology and Diabetology. Younger age at onset and sex predict celiac disease in children and adolescents with type 1 diabetes: an Italian multicenter study. Diabetes Care 2004;27:1294-8. 2. 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