Il pomodoro, ovvero la storia di un immigrato di successo Il pomodoro è una delle specie orticole più diffuse al mondo, molto importante per l'alimentazione umana. La sua produzione mondiale si attesta intorno ai 126 mil. di t, quantitativo cresciuto nell’ultimo decennio grazie non solo all’aumento della superficie investita ma soprattutto al miglioramento delle rese produttive. Secondo le ipotesi più accreditate, il pomodoro è stato selezionato dagli Aztechi i quali, sfruttando l’enorme variabilità genetica delle specie presente nei diversi paesi del centro-sud America, selezionarono i genotipi più idonei al loro uso alimentare. Il pomodoro fu introdotto in Europa dai conquistatori spagnoli prima nella propria terra e poi nel resto del Mediterraneo. In Italia il pomodoro giunse come curiosità botanica e fu usata dagli archiatri per studi legati al suo possibile impiego come rimedio e solo successivamente, grazie alle condizioni pedoclimatiche favorevoli, si diffuse in tutto il Paese. Inizialmente, la pianta di pomodoro era ritenuta pericolosa per la salute sia a causa delle sue affinità con altre piante contenenti alcaloidi (mandragora, melanzana) sia a causa del naturale rifiuto del nuovo. Soltanto iniziando ad utilizzarlo cotto, eliminando le temute sostanze sospette, si scoprirono le sue caratteristiche intrinseche apprezzandone le virtù culinaree diventando, così, un alimento abituale sia cotto sia crudo L’introduzione della coltivazione del pomodoro ha favorito lo sviluppo del settore agroalimentare italiano il quale, soprattutto al sud ed in particolare in Campania (Cirio-Pelati-San Marzano), ha consentito lo sviluppo del territorio non solo nel settore agricolo ma anche nell’industria conserviera, meccanica, logistica e degli imballaggi. Il pomodoro è oggi una delle specie vegetali più studiate a livello genetico e genomico, non solo a causa della sua importanza economica ma anche perché possiede un genoma piuttosto piccolo. Ciò ha contribuito a farne un sistema modello per tutta la famiglia delle Solanacee e per le altre specie in generale. Il sequenziamento del suo genoma pubblicato sul no. di Nature del 31.05.12 ha consentito di stabilire il numero dei geni (〜 35mila) e le tappe della sua evoluzione iniziata circa 60 mil. di anni fa. Quella del pomodoro è una storia fantastica, infatti da pianta selvatica poliennale diventa fondamentale per l’apporto vitaminico; da coltivazione silente e diffusa soprattutto tra i poveri, diventa nel XX secolo sempre più sofisticata(colture in serra, idroponiche e aeroponiche); da pianta considerata nociva e pericolosa diventa oggetto di studi e speranze nel campo medico grazie all’alto contenuto di sostanze antiossidanti.
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