Il cibo ed il territorio: da chi scrive a chi legge … passando per chi cucina, mangia e compra Rossella Di Bidino Email: [email protected] Blog: http://machetiseimangiato.com Chi presenta … Ama scrivere, adora leggere Si trastulla viaggiando Ha studiato economia Lavora con i numeri Ha 38 anni E’ Friulana Maritata con un romano Si è messa a scrivere un blog a fine 2007 e lo ha chiamato Ma che ti sei mangiato Si è così accorta che esisteva il web writing Scrive per il Mulino Bianco, Honest Cooking.It, Cucinando, GroupOn Mag, …. Rossella Di Bidino Email: [email protected] Blog: http://machetiseimangiato.com Il metodo … scientifico • • • • • Teoria da scuola media Esempi reali Case study Esercizi Lavoro di gruppo • Non si cerca il silenzio assenso Primo giorno 1. Scrivere, raccontare, comunicare, coinvolgere 2. Raccontare 3. Territorio 4. Cibo e foodwriting Secondo giorno 1. Ti ricordi cosa abbiamo detto ieri? Applichiamolo ai ristoranti 2. Completiamo la trama: Persone ed Eventi 3. Web writing 4. Social media In origine fu Ora è Scrivere Aspettare Raccontare Farsi sentire Comunicare Farsi capire Coinvolgere Stringere un legame Strategia Il raccontare si è fatto moderno diventando storytelling, content marketing, copywriting … Le persone hanno ancora bisogno di storie. Le storie rimangono un potente mezzo comunicativo. Quali storie può raccontare un ristorante che vuole comunicarsi? Storytelling Story-telling. Può esser tradotto in italiano con «raccontare una storia», «comunicazione narrativa» o anche «comunicazione creativa». Lo storytelling è una tecnica di scrittura. Gli obiettivi dello storytelling sono diversi e variano in relazione al contesto: • Marketing: lo scopo di coinvolgere potenziali clienti o clienti già acquisiti per vendere loro i prodotti o i servizi dell’azienda; • Personal branding: l’obiettivo è quello di attirare l’attenzione dei lettori sulla figura del narratore, affinché egli sia conosciuto e sostenuto nel raggiungimento dei suoi scopi personali e di carriera lavorativa. http://comunicaresulweb.com/web-writing/storytelling-storyteller/ Un universo di … • • • • Tecniche Strumenti (tool, app, grafici etc.) Strategie Formule più o meno magiche Scrivere del cibo e del territorio Il cibo va raccontato. Le persone hanno ancora bisogno di cibo. «Spesso» lo possono ancora scegliere. Scegliere vuol dire comprare. Il cibo è un potente soggetto comunicativo. Il foodwriting non è una novità. Ce lo hanno solo nascosto. Il foodwriting si lega a nomi come: • Jean-Anthelme Brillat-Savarin: La fisiologia del gusto (1825); • Alexandre Dumas: Grande Dizionario di cucina (1835); • Honoré de Balzac; • … • M. F. K. Fisher; • Elizabeth David; • Laurie Colwin; • Edna Lewis; • … • Giuseppina Perusini Antonini • Luigi Veronelli http://www.sulromanzo.it/blog/alle-origini-del-food-writing Siamo nell’epoca della scrittura. «Consumiamo più media scritti di ogni epoca storica. Credi veramente che questo trend possa invertirsi?» « Se sai scrivere bene e vendere bene, puoi costruirti il tuo pubblico. Un pubblico che ti chiederà sempre di più» «Devi imparare a convincere con le tue parole» Da The Impact Equation di Chris Brogan (2012) Siamo nell’epoca della scrittura. Siamo tutti scrittori. …My friends and I write more than we used to, often more than we talk. We correspond with each other and to colleagues, school teachers, utility companies. We send e-mails to our local newspaper reporters about their stories; we write to magazine editors to tell them what we think. And most of us do labour to write well: an e-mail to a potential romantic partner is laboriously revised and edited (no more waiting by the phone); a tweet to a prospective employer is painstakingly honed until its 140 characters convey an appropriate tone with the necessary information. A response to our supervisor’s clever status update on Facebook is written carefully, so to keep the repartee going. Concision and wit are privileged in these new forms… …Our new forms of writing—blogs, Facebook, Twitter—all have precedents, analogue analogues: a notebook, a postcard, a jotting on the back of an envelope…. http://www.moreintelligentlife.com/content/anne-trubek/we-are-all-writers-now La tradizione vuole che … Mittente Destinatario Messaggio Codice Canale Referente Chi scrive Chi legge Favola, racconto, romanzo… La lingua nella quale è scritto Il mezzo fisico L’argomento di cui si parla Raccontare ieri Comunicare oggi Mittente Canale Destinatario Messaggio Messaggio Codice Codice Destinatario Canale Referente Referente Mittente La realtà d’oggi Canale Messaggio – post, blog, ebook etc. Codice – web writing Destinatario Referente – come se ne parla Mittente E’ in fondo alla catena. E’ lui che lavora. E da lui che parte tutto. Raccontare • Funzioni: raccontare «serve» a chi scrive e oramai «serve» a chi legge • Finzioni: serve la sincerità, l’onestà, ma rimangono le finzioni o licenze poetiche del narrare Comunicare • Utilità per il lettore • Informare • La finalità ultima è … Le esigenze del comunicare… http://onlinejournalismblog.com/2011/07/13/the-inverted-pyramid-of-data-journalism-part-2-6-ways-ofcommunicating-data-journalism/ Raccontare «A parer mio quasi tutti sanno cos'è una storia, fino a che non si siedono a scriverne una» O'Connor Raccontare Le 5 domande del giornalista: • • • • • Chi Cosa Quando Dove Perché Raccontare Piramide rovesciata Serve a dare una gerarchia, un ordine agli argomenti da trattare in un contenuto web. Deriva dal giornalismo. E’ il contrario delle tecniche di scrittura che si insegnano a scuola. Raccontare a scuola Raccontare oggi Sintesi iniziale Conclusioni (chi, cosa, dove, quando, perché) Ragionamenti Dettagli importanti Introduzione Dettagli secondari Raccontare • • • • • • Voce narrante Tempo verbale Clima Ritmo Dialoghi Vocabolario Raccontare Voce narrante Tempo verbale Clima Ritmo Dialoghi Vocabolario …Il Wayfarer’s Dole è citato in ogni libro sugli usi e costumi popolari della Gran Bretagna. Secondo questi libri, chiederlo spetta al viandante di turno. Ci si presenta alla guardiola, si bussa alla finestra e si chiede il Dole. Non si dovrebbe neanche dire grazie. Questo mi impensierì non poco, mentre varcavamo il quadrilatero esterno e ci avvicinammo all’imponente torretta di guardia, perché non ringraziare non mi piace. Mi preparai a fare la voce grossa, a prendere a pugni il bancone se necessario, di fronte a un custode recalcitrante. Passammo sotto il portone ed entrammo in un negozietto di souvenir, dove una signora sorridente e dall’aria simpatia sedeva al registratore di cassa. «Buongiorno» disse raggiante. «Oh, buongiorno. E’ lei il custode?» Mi aspettavo un burocrate scontroso e pedante in abito medioevale; quella bella signora, invece, indossava un twin set e una gonna di tweed. «Sì sono io» rispose lei sorridente. Sarebbe stata dura non ringraziare una signora così gentile… Ian Marchant, Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub, Raccontare Clima Ritmo Dialoghi Vocabolario …«Sai c’è gente che spende una fortuna per andarsene in India a cercare la pace interiore e l’illuminazione spirituale. In realtà, per conoscere la vera pace basterebbe andare in chiesa, pranzare con un bel pudding di carne e rognone e sedersi a bere del sidro nel giardino di un pub»… Ian Marchant, Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub, Il raccontare oggi richiede… • L’interagire • Le immagini Raccontare può diventare… • • • • Descrizione Azione Ricordo Sintesi http://lettura.corriere.it/ecco-quanto-leggiamo-davvero-di-un-libro/ Dimentichiamo qualcosa… Editing: la revisione editoriale di un manoscritto … Scrivere è umano, fare editing è divino… S.King Per un’idea di editing secondo Umberto Eco: http://www.scripta-andco.com/2014/01/scrivere-e-umano-fare-editing-e-divino-stephen-king/ Leggere per imparare…dai blog • • • • • • Voce narrante Tempo verbale Clima Ritmo Dialoghi Vocabolario Leggere per imparare Ho camminato sentendo l’energia del sole che mi scaldava la pelle. Ho raccolto i fiori per fare l’acqua di San Giovanni e lavarmi la mattina dopo con un’acqua floreale e profumata, che lava via stanchezza, pensieri e infelicità. Mi son seduta in terrazza nel momento in cui il giorno lascia il passo alla notte, al buio, ascoltando i grilli e la campagna che suonava la sua melodia notturna, con un gelato alla cannella tutto per me, per sentirlo sciogliere sulla lingua e dire grazie alla giornata appena passata. Ho cucinato con passione, stanchezza, divertimento e curiosità… Ho riempito la cucina di frutta e verdura, perché dopo aver cucinato zampone e lenticchie …, tutto quello che volevo era una ciotola piena di melone e pesche. … Ho camminato nel grano accarezzandone prima con gli occhi e poi con le mani le spighe quasi mature. Ho sentito l’estate scorrermi nelle vene, e mi è venuta voglia di raccontarvi qualcosa di più dei progetti che bollono in pentola, e di festeggiarla con una torta come si deve… http://it.julskitchen.com/dolci/torte/pie-di-pesche Leggere per imparare Ogni tanto mia mamma mi tiene da parte dei ritagli di giornale per mostrarmi delle ricette che le sembrano interessanti e su cui potremmo fare qualche esperimento; non sempre quello che piace a lei piace anche a me, ma a volte lei ha delle idee audaci che io – tendenzialmente conservatrice nel cibo – non avrei mai: questa insalata con lenticchie, uva e caprino è una di quelle. Insomma, mi pareva davvero improbabile che mescolando insalata, lenticchie, uva e caprino potesse venirne fuori qualcosa di buono invece… beh, mi sbagliavo. Questa insalata è inusuale ma deliziosa. Spiace un po’ ammetterlo ma – diciamocelo – le mamme hanno sempre (o quasi) ragione! … http://www.labna.it/insalata-lenticchie-uva-caprino.html I personaggi di tutte le storie • • • • • • Protagonista Antagonista Aiutante Oggetto Personaggi secondari Comparse I nostri personaggi • • • • Territorio Cibo / Ingredienti Persone/Produttori/Ristoratori Eventi Il territorio Mi metto a raccontare di monte, colline e fiumi? Mani in tasca, testa china, sguardo basso e dico sottovoce cosa c’è? Il territorio Il territorio va raccontato…guarda là c’è qualcosa di interessante. Il territorio Un intreccio, una trama dove si muovono gli altri protagonisti (cibo, ingredienti, persone, eventi). Nel territorio c’è: • il tempo: evolve, trasmissioni di saperi… • lo spazio: fisico, di rocce e mattoni … • i personaggi: i produttori, ristoratori, viandanti… • le azioni: ricette, quotidiane, … • le motivazioni: soldi, gloria, istinto … • gli eventi… Esercizio in classe Alla ricerca degli elementi del nostro racconto. In Carnia c’è: • il tempo: • lo spazio: • i personaggi: • le azioni: • le motivazioni: • gli eventi: Il territorio come trama Il territorio come trama Il territorio come trama Il territorio come trama Il territorio come trama Tecniche di Hollywood in Friuli? Tutti sanno chi siamo? Tutti sanno cosa facciamo? Tutti sanno quando scoprirci? Tutti sanno dove siamo? Tutti sanno perché venire qua? (Tutti ci capiscono?) • • • • • Chi Cosa Quando Dove Perché Il territorio: meglio solo che … No, non vale il detto meglio solo che mal accompagnato. Il territorio è una trama. In una trama l’eroe non è mai solo. Se vuoi rimanere solo, nessuno ti legge. Se nessuno ti legge, nessuno ti viene a trovare. E’ la dura legge del «facciamo da soli», ma lo facciamo per qualcuno. Il territorio: contano le dimensioni? http://machetiseimangiato.com/2014/07/jobourg-normandia-cotentin/ Lettura in classe Istanbul raccontata su Jamie Olive Magazine. Occhio alla trama. Case study La Toscana Case study La Toscana Case study L’indice è per portata Frequenti sono le introduzioni alle ricette Nel volume si presentano le diverse aree che compongono la Toscana attraverso ricette, prodotti ed incontri con i loro produttori La Garfagnana una terra di mezzo L’uomo che parla agli ulivi La fattoria di Poggi Alloro Viene fornito un elenco finale di produttori, ristoranti e negozi Scrivi Comunica la Carnia: 1. Pensa ad una trama 2. Popola la trama Scrivi Comunica la Carnia: 1. Pensa ad una trama 2. Popola la trama Possibili elementi per una trama partendo da Lauco: formaggi gnocchi di patate o di zucca çarsçons (tortelli di pasta salata) frico di patate o di formaggio grattugiato “toç di braide” con ricotta “muset e brovade” Mostra permanente della Civiltà Contadina Fiesta dal Pastôr – Festa del Pastore etc. http://www.borghiautenticiditalia.it/bai/comune-di-lauco-ud/ http://www.dulcisterrae.com/it/comune/15fm7y/lauco.html Foodwriting «Perché scrivi del cibo, del mangiare e del bere? Perché non scrivi della lotta per il potere e per la sicurezza o dell’amore, come tutti gli altri fanno?» Era questo che i lettori chiedevano a Mary Frances Kennedy. La sua riconosciuta capacità nello scrivere quasi motivava, ai loro occhi, la necessità che lei si dedicasse a temi ritenuti più seri. …In The Gastronomical Me dichiara in apertura: « La risposta più semplice sarebbe che, come tutti gli altri esseri umani, sono affamata. Ma c’è molto di più di questo. Ritengo che i nostri tre bisogni primari, cibo, sicurezza ed amore, sono così legati ed intrecciati tra loro, che non possiamo pensare ad uno senza considerare anche gli altri. Così succede che quando scrivo di fame, io scriva in realtà anche dell’amore e del bisogno di sicurezza.» Foodwriting Bisogni che vengono spesso raccontati attraverso i sensi: • • • • • Tatto Odorato Udito Vista Gusto Raccontare i sensi I sensi si raccontano con: • Aggettivi • Verbi • …. Aggettivi • Tatto e profumo: • Texture/struttura/consistenza/fibra: • Vista/apparenza: • Udito/Suono: • Altri: Aggettivi • Tatto e profumo: aspro, acre, tenue, burroso, accesso, pungente, rinfrescante, fruttato, erbato, succoso, maturo, pepato, aromatico, piccante, corposo • Texture/struttura/consistenza/fibra: friabile, duro, coriaceo, croccante, schiumoso, gelatinoso, setato, scivoloso, vellutato, liscio • Vista/apparenza: caramellato, sbriciolato, croccante, inzuppato, affogato, floscio, fuso, chiazzato, cupo, brillante, luccicante, offuscato, cosparso, ammassato, sciropposo, tremante, bagnato, inumidito • Udito/Suono: gorgogliante, traboccante, effervescente, scoppiettante, crepitante Verbi • • • • • • • • • • • • • • • • • • • ordinare, predisporre, organizzare bagnare, irrorare sbattere mescolare, mischiare scurire, rosolare far diventare ricoprire affettare, tagliare, intagliare controllare tagliare chiudere raffreddare correggere coprire tagliare decorare Per una lista più completa: http://diannej.com/2013/100-verbsscartare, eliminare for-recipes-from-julia-child/ dividere Etc. Aggettivi e verbi ...Ovunque c’erano deliziosi ravanelli di un rosso scarlatto impudente… … la fragranza intossicante di migliaia lamponi… (descrizione del mercato di Les Halles di Naomi Barry) … Édouard Alexandre de Pomiane passava rapidamente dalle assurdità dell’alta cucina alle carenze della cucina del popolo… Remembrance of Things Paris: Sixty Years of Writing from Gourmet Naomi Barry: http://www.gourmet.com/search/query?keyword=naomi+barry& Aggettivi e verbi …Ci sono poche regole da seguire se vuoi essere felice in un bistros. Primo, sii umile. In un bistrot nessuno può lamentarsi. At Lassiere l’ospite ha sempre ragione (anche quando non ce l’ha). Mentre in un vero bistrot solo il padrone ha sempre ragione. Secondo, non chiedere niente. In alcuni bistros non si preoccupano neppure di scrivere un menù. Ti servono qualcosa, tu mangi o niente. Terzo, non fare lodi. Il padrone sa che il suo bistros è il migliore su tutta la faccia della terra; non ha bisogno di conferme. Nei ristoranti famosi sono sempre felici di essere lodati, non così nei bistros. Sanno di essere bravi… Joseph Wechsberg Remembrance of Things Paris: Sixty Years of Writing from Gourmet Joseph Wechsberg: http://www.gourmet.com/search/query?keyword=joseph+wechsberg& Aggettivi e verbi «Li incoraggio» disse il nonno «Per due settimane, nel cuore dell’estate, il tosaerba è bandito. Lascia che il tarassaco cresca, deve invadere il giardino come un branco di leoni africani. E’ un bel fiore di cui dimentichiamo il fascino.» … … Vino di tarassaco (o di dente di leone). Queste parole erano l’estate in bocca. Il vino era l’estate in bottiglia.. Erano tutti i pomeriggi caldi e senza nuvole in cielo tappati stretti. Per aprire quella bottiglia , avvertiva l’etichetta, bisogna aspettare quel giorno di gennaio in cui la neve scende veloce. Per potersi ubriacare con quel vino il sole doveva essere invisibile da almeno 39 giorni. Solo allora chi voleva trovare l’estate poteva scendere in punta di piedi in cantina… Ray Bradbury Ray Bradbury: http://www.gourmet.com/magazine/2000s/2001/09/dandelion-wine Quali sono gli aggettivi con cui descrivere un ristorante? Foodwriting I sensi si raccontano con: • Aggettivi • Verbi • …. « Scrivere del mangiare» sostiene Calvin Trillin che non lo distingue da ogni altra forma di scrittura non romanzata (nonfiction)…Afferma anche che in realtà lui non descrive il cibo… Foodwriting I sensi si raccontano con: • Aggettivi • Verbi • Show don’t tell « Scrivere del mangiare» sostiene Calvin Trillin che non lo distingue da ogni altra forma di scrittura non romanzata (nonfiction)…Afferma anche che in realtà lui non descrive il cibo… Foodwriting Show don’t tell “Mostri queste cose e non avrà bisogno di dirle” Flannery O’Connor Show - Mostrare: si intende utilizzare dettagli vividi. Tell - Raccontare: si riferisce ad un testo che spiega cosa sta succedendo nella storia. Show don’t tell: guida il lettore …«Tempo un paio d’anni e non ci sarà più un solo nomade a lavorare nei giardini di luppolo» «Secondo me non è giusto» disse la ragazza «Mio padre ha lavorato tutta una vita nei campi di luppolo e adesso a malapena si regge in piedi» « Perché una brutta caduta?» « No. E’ il destino di tutti gli incordatori e impalcatori. Se passi la vita in punta di piedi su una scala, prima o poi i polpacci ti abbandonano»… Ian Marchant, Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub, Oltre i sensi …L’editor Judith Jones suggerisce agli scrittori di usare i sensi come il punto di partenza, l’elemento evocativo, ma di ampliare poi il proprio tema o il contesto di riferimento… homey=famigliare/accogliente fancy= fantasiosa/estrosa http://www.nytimes.com/2014/08/27/dining/the-galette-forgives-you.html Scrivi … Show don’t tell: La grappa Comunicare • • • Evitare parole poco chiare Evitare parole inutili Evitare parole «banali» Esempio: http://writerswrite.co.za/45-ways-to-avoid-using-the-word-very Comunicare Evitare parole «banali»: • • • • • • • • • • molto impaurito: terrorizzato molto arrabbiato: furioso molto bravo: brillante molto stanco: esaurito molto bagnato: inzuppato molto serio: solenne molto grande: colossale molto vecchio: antico molto stupido: idiota molto carino: bello http://writerswrite.co.za/45-ways-to-avoid-using-the-word-very Foodwriting Il cibo spesso è un ricordo. Il suo carattere evocativo viene molto sfruttato. …limite od opportunità? Cominciò tutto (o quasi) con … …Già da molti anni di Combray tutto ciò che non era il teatro e il dramma del coricarmi non esisteva più per me, quando in una giornata d'inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè. Rifiutai dapprima e poi, non so perché, mutai d'avviso. Ella mandò a prendere una di quelle focacce pienotte e corte chiamate "maddalenine", che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco, macchinalmente, oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione di un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di "maddalena". Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di focaccia toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso mi aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M'aveva subito rese indifferenti le vicissitudini della vita… Poi arrivarono i foodblogger http://www.mulinobianco.it/il-blog-del-pane/dettaglio/-/blogs/uva-lievito-e-ricordi Ed il foodwriting? L’approccio ironico http://www.robertadeiana.com/2013/10/cibo-nuovo-rock/ L’approccio ironico http://www.robertadeiana.com/2014/03/andy-warholl-food-styling/ L’approccio ironico http://www.robertadeiana.com/2014/03/andy-warholl-food-styling/ L’approccio schietto …per pochi e solo per merito …M’arrabbio troppo? …Sai che fai quando piove? Lascia piovere? Allegria, allegria tra questi cocci! Per non parlare della rabbia a vedere i tre o quattro amici, gastronomi davvero, puntuali puntualissimi nell’accademia, nel sodalizio, al congresso. Chiamati a bella posa, fanno da foglie di fico; come nei quadri che coprono i coglioni… … «la voluttà dei fessi». Io ne ho sempre mangiato con gioioso desiderio; mangiatene anche voi, o lettori dell’almanacco; vi sentirete a posti e vi troverete felici... Luigi Veronelli. Alla ricerca dei cibi perduti La ricetta • • • • • • Dosi Ingredienti Ordine Chiarezza Correttezza Stile L’editing o linguaggio delle ricette L’editing delle ricette • Crea la tua lista degli ingredienti: prima l’ingrediente poi le dosi poi l’unità di misura: Farina 200g, Latte 100ml, Sale 1 pizzico. • Scrivi sempre gli ingredienti a parte e fornisci sempre le dosi più precisamente possibile. • Non usare mai gr, ma sempre grammi o g http://www.thechefisonthetable.it/2013/12/16/leditingdelle-ricette-scrivere-per-comunicare/ L’editing delle ricette Il procedimento, la fase cruciale. • Non ripetere le dosi degli ingredienti nel procedimento: le hai già messe nella lista, perché appesantire il testo? • Descrivi il procedimento, ma soprattutto l’effetto: cosa ne dovrà uscire? Un impasto omogeneo? Liquido? Uno spessore di due dita? • Usa la persona che vuoi e mantienila: la seconda plurale è quella che preferiamo, la prima singolare è quella che malediciamo. • Sii preciso: “mescolare con la giusta energia”. Giusta? Cioè? • Occhio alla descrizione del procedimento: chi vi legge è una persona che ha fatto la spesa e che sta cucinando la vostra ricetta. Nello scriverla abbiate in mente chi deve seguirla passo passo: rendete chiari i diversi passaggi. http://www.thechefisonthetable.it/2013/12/16/leditingdelle-ricette-scrivere-per-comunicare/ Il linguaggio delle ricette Sono state individuate 3 possibilità espressive di scrivere le ricette: • l'illustrazione empatica • la narrazione • la metafora. http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/ Il linguaggio delle ricette L'illustrazione empatica: Julia Child. In ognuna fase della descrizione della ricetta la Child dà voce al presentimento di possibili disastri. Per esempio immagina l'aspirante cuoca mentre impugna il coltello e ammonisce : "Orientate sempre il filo della lama, contro l'osso, non contro la polpa" a proposito della ricetta per il pollo disossato. Il suo racconto della ricetta è strutturato attorno all'empatia per la cuoca, il punto focale è il protagonista umano e non il pollo. Nello scrivere la ricetta la Child usa molte analogie per approssimazione, per esempio spiega che tagliare i tendini del pollo è come tagliare un pezzo di spago. Il "come se" fa concentrare il cervello e la mano sull'atto in sé del tagliare i tendini, ricorda un gesto già fatto molte volte e quindi ispira fiducia in se stessi. http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/ Il linguaggio delle ricette La narrazione scenica : Elizabeth David Quando: in tempi di scarsità di cibo, subito dopo la guerra, cerca di insegnare a conoscere alimenti di paesi lontani e a cucinarli; Obiettivo: la David vuole dare una scossa al lettore per indurlo a pensare in maniera gastronomica: la gastronomia è una narrazione con un inizio - gli ingredienti crudi - uno svolgimento - la loro combinazione e cottura - e una fine - il pasto; Carenze: nello scrivere le sue ricette la David spesso sfugge ai problemi tecnici e per la ricetta del pollo disossato dice che se sembra troppo difficile vale la pena rivolgersi al proprio macellaio per fargli fare l'operazione. http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/ L’editing delle ricette Le istruzioni per mezzo della metafora Sono il terzo modo di scrivere le ricette preso in esame da Richard Sennett. C'è sempre di mezzo un pollo, un'insegnante persiana che sa poco l'inglese e tre allievi cuochi dilettanti, uno dei quali è Sennett. Per ovviare al problema della lingua è lo stesso Sennett che chiede all'insegnante di scrivere la ricetta, poi lui correggerà l'inglese. E' un testo che sembra surreale ma invece molte ricette persiane sono espresse in questo linguaggio poetico. http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/ L’editing delle ricette …E veniamo ai nostri libri, I menu della Festa e Fritto e mangiato: sono scritti in prima persona, non "prendete il coltello" ma" prendo il coltello, faccio, taglio, sbuccio" ecc... perché Annalisa Barbagli prende per mano il lettore e lo accompagna passo passo, immaginando i possibili ostacoli e gli errori più frequenti, dà i suggerimenti più utili e questi suggerimenti sono trucchi, scorciatoie, consigli che spesso affondano nelle tradizioni e nel sapere casalingo… http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/ Il metodo nelle ricette Scegliere un titolo/nome chiaro per le ricette Specificare per quante persone vengono riportate le dosi Chiarezza sui tempi (preparazione, cottura, raffreddamento, lievitazione etc.) Il metodo nelle ricette Gli ingredienti: separare gli ingredienti a seconda che si riferiscano al piatto, al contorno, al ripieno riportare gli ingredienti per ordine di utilizzo chiarire quando i vari ingredienti vanno pesati riportare possibili sostituzioni di ingredienti difficili da trovare ovunque evitare le abbreviazioni Il metodo nelle ricette Elencare l’attrezzatura necessaria Ricordarsi far preriscaldare il forno (se necessario) Numerare i vari passaggi della ricetta Scegliere un format adeguato alla lettura (font e spazi) Fornire una fotografia del piatto finito Suggerire abbinamenti (cibo e vino/birra/grappa etc.) Esempi pratici di ricette Luigi Veronelli …L’usanza più gentile mi sembra tuttavia quella friulana, sacra ai fidanzati. «Dopo la messa di mezzanotte a Gemona i fidanzati conducono l’innamorata a mangiare la trippe e a bere vino bianco» leggo in La vita nel Friuli di Ostermann Vidossi. Le trippe nel dialetto locale sono dette tripis; eccone la ricetta da Mangiare Friulano. TRIPIS – Si fa lessare la trippa di vitello fino al bollore, dopo averla tolta dal fuoco si taglia a striscioline. A parte si mette a soffriggere un battuto di cipolla e lardo con olio e burro in cui si versa la trippa con rosmarino , salvia, cannella, o garofani. A mezza cottura si aggiunge, un po’ per volta, acqua bollente e, alla fine, vino bianco con farina e pane grattugiato. Sono necessarie tre ore per la cottura…. Luigi Veronelli. Alla ricerca dei cibi perduti Esempi pratici di ricette Luigi Veronelli Luigi Veronelli. Tredici ricette per vari disgusti. Vietato Vietare. Esempi pratici di ricette Julia Child Il titolo della ricetta è in francese ed inglese La ricetta viene introdotta descrivendone il risultato finale La ricetta viene divisa in fasi Per ogni fase vengono riportati gli ingredienti necessari Le dosi di ogni ingrediente si riferiscono alla specifica fase Sono suggerite possibili variazioni Esempi pratici di ricette Julia Child Esempi pratici di ricette Gianni Cosetti Frìco cun cartufules Frico con le patate Cosa serve (50 minuti) 300 g di formaggio Montasio di 3 mesi 4 patate grosse 1 cipolla 150 g di pancetta affumicata sale pepe qb Cosa bere Pinot Nero Rosolate in una casseruola la pancetta tagliata a dadini con la cipolla affettata sottile. Aggiungete le patate a pezzettini, il sale, il pepe ed un mestolo d’acqua, coprite e cuocete per 30 minuti. A cottura ultimata incorporate lentamente il formaggio tagliato a fettine e formate un impasto, passatelo quindi in un tegame antiaderente di 20 cm di diametro cercando di eliminare il grasso. Rosolate bene il frico da ambo le parti fino a formare una crosticina dorata. Tagliare in 4 e servite. Esempi pratici di ricette Foodbloggers http://www.labna.it/mousse-di-cioccolato-e-avocado.html#more-15107 Sii critico … Luigi Veronelli Julia Child Gianni Cosetti Foodblogger Limiti / Rischi / Difficoltà Vantaggi / Potenzialità / Facilità Scrivi … Foodwriting: Fritàe cul Montasio Hanno scritto Foodwriting: Fritàe cul Montasio, omelette per tutti gli altri • • • • MFK Fisher Elizabeth David Julia Child Laurie Colwin MFK Fisher e l ‘omelette How to cook a wolf (1942) dedica al tema How not to boil an egg (Come non bollire un uovo), ma pure un excursus ampio sulle varianti della francese omelette quali la frittata, il foo yeung, le uova in purgatorio e le messicane Uova ostacolo. Ovviamente conclude questo giro del mondo con le ancora più banali uova strapazzate. Oltre il banale MFK Fisher e l ‘omelette Dona dignità all’ingrediente principale con una citazione del filosofo statunitense H. Putnam. Quasi a voler agganciare la quotidianità delle omelette al realismo filosofo introduce il lettore al tema e al clima di How not to boil an egg ricordandogli le parole di Putnam su “un uovo sodo, integro, di cosa puoi preoccuparti Per la passione non svelata della Rosa?”. Le prime righe della MFK Fisher svelano l’importanza delle piccole cose perché “probabilmente una delle cose più private nel mondo è, prima che venga rotto, un uovo”. Cibo e cultura MFK Fisher e l ‘omelette L’importanza dell’omelette viene legata all’ingrediente principale: l’uovo. MFK Fisher lo descrive narrandolo calibrando aggettivi ed atmosfere. Lo esalta scrivendo che nonostante la completa impersonalità del suo guscio, si può già indovinare qualcosa dell’uovo da lui. Cessa quasi di essere un oggetto quando ammette lei stessi che dopo nove anni e due figlie da quando ha scritto le prime parole di Come non bollire un uovo ha cambiato opinione. Perché avere opinione su uovo vuol dire anche per una food writer anche raccontare le sue origini: la gallina. Chi e cosa fanno l’omelette MFK Fisher e l ‘omelette Nel suo abile gioco di ammettere negando, la Fisher non si esime dall’avvertire che con tutta probabilità il modo più saggio di trattare un uovo è di non cuocerlo per niente. Eppure un paio di paragrafi dopo eccola a narrare i segreti del modo più semplice di mangiare un uovo, qualora ci si rifiuti di inghiottirlo crudo: l’uovo bollito, quello che da il titolo al capitolo. Oltre la ricetta Elizabeth David e l ‘omelette Come chiunque sa, c’è una sola infallibile ricette per l’omelette perfetta: la propria. Una frase scarna eppure capace, se letta con attenzione, di far nascere grandi aspettative fino ai due punti. Quel che segue i due punti è il riconoscere al lettore (o alla lettrice) una conoscenza di pari livello a quella della scrittrice. Questo fa nascere una sorta di fiducia che viene rafforzata dalla frase successiva che ricorda come ragionevolmente, un piatto di successo viene spesso ottenuto seguendo metodi molto diversi tra di loro siano questi citati nei libri di cucina o supportati da grandi chef. Dopotutto sul tema del come fare l’omelette manca un raffronto tra metodi professionali ed amatoriali. Pragmatismo Elizabeth David e l ‘omelette Elizabeth David non è incline a lasciarsi andare ad un approccio tra il fatalista ed il sentimentale. Lei, inglese, dedica attenzione ai gesti e ai verbi. Le uova spesso sono sbattute in modo eccessivamente selvaggio. Tende a precisare che bisogna parlare non tanto di sbattere le uova quanto di agitarle. Tecniche Elizabeth David e l ‘omelette Subito dopo passa all’ingrediente: l’uovo. La semplicità e la freschezza evocata dalla deliziosa parola omelette viene legata a lui. E’ la proporzione tra uova e ripieno a fare il piatto. L’omelette non richiede molto per essere fatta. L’errore principale però è di abbondare nel ripieno e nel farla troppo elaborata. Compare allora la parola moderazione. Semplicità Julia Child e l ‘omelette L’approccio di Julia Child si avvicina di più a quello dei moderni manuali di cucina dove il fulcro non è tanto la presentazione quanto il piatto e la fotografia. In Mastering the art of French Cooking le immagini si riducono a disegni esplicativi che nulla invidiano agli scatti fotografici. Julia Child, inoltre, dedica la sua riconosciuta meticolosità nelle spiegazioni. . Oltre il testo Julia Child e l ‘omelette Fornisce chiaramente una descrizione di omelette: una buona omelette francese è liscia, leggermente gonfia, dalla forma ovale e dal colore dorato, nonché svela un interno morbido e cremoso. Descrizione e sensi Julia Child e l ‘omelette Julia Child tende alla precisione estrema. Questa però una scelta consapevole e giustificata dalla necessità di dover dialogare con lettori con diversa esperienza e nel caso dell’omelette si spera che le tecniche descritte vi consentano, anche nel caso aveste già provato a fare un’omelette, di produrne una di quelle buone. La difficoltà con tutte le ricette scritte è che prima di mettersi all’opera bisogna leggerle, ricordarle e visualizzarne le istruzioni dall’inizio alla fine ed soprattutto praticarne i movimenti. Illustrazione empatica Larie Colwin e l ‘omelette Decisamente più famigliare è lo stile di Laurie Colwin che giunge a parlare di frittata in Home Cooking. A writer in the kitchen (1988). Pur mancando una ricetta si cita l’opera per un paio di ragioni stilistiche. Prima di tutto il capitolo che è intitolato The same old thing (Le solite cose). Le ricette classiche, i piatti di tutti i giorni, le ricette base vengono arricchite di famigliarità per il lettore col nome “le solite cose”. Ad avvicinare ulteriormente i lettore è il fatto che ci sono cose che una persona qualunque è in grado di cucinare anche mezza addormentata. Modernità Larie Colwin e l ‘omelette Tra questi piatti di una facilità estrema, Laurie Colwin pone la frittata. Una frittata è un’omelette italiana piatta che può essere mangiata calda o fredda anche quando gli ingredienti a disposizione sono pochi. Una descrizione alternativa dove viene svelata l’origine geografica pur concentrandosi su quanto e quando possa soddisfare la fame, e quindi il senso del gusto. Sazietà Larie Colwin e l ‘omelette Poi non si dilunga molto nel narrare come funghi, zucchine e patate la possano arricchire. Tagliare, saltare, cuocere sono i verbi “sbrigativi” utilizzati in una ricetta senza dosi né richiami alla freschezza delle uova o all’importanza della pentola utilizzata. …E la frittata è perfetta perché persino un bambino la mangerà. Assieme poi ad un’insalata verde e qualcosa di simpatico come un dessert, è in grado di creare un pasto intero. Rapidità e quotidianità Foodwriting Ulteriori letture: • Dianne Jacobs. Will write for food • Francine Prose. Reading like a writer • Barbara Gibbs Ostmann , Jane L. Baker. The Recipe Writer's Handbook, Revised and Updated • Endless Feasts: Sixty Years of Writing from Gourmet (Modern Library Food) • Remembrance of Things Paris: Sixty Years of Writing from Gourmet Foodwriting Scrittori da ri-scoprire: MFK Fisher Julia Child Elizabeth David Laurie Colwin Edna Lewis AJ Liebling In Italiano: Luigi Veronelli Ruth Reichl Joanne Harris Foodwriting Letture online gratuite: In inglese: Dianne Jacob blog: http://diannej.com/b/ Ruth Reichl: http://www.ruthreichl.com/words.html New York Time – Dining & Wine: http://www.nytimes.com/pages/dining/index.html Bon Appetit: http://www.bonappetit.com/ Saveur: http://www.saveur.com/ Leite’s Culinaria: http://leitesculinaria.com/ Dove comprare: Amazon.it: http://www.amazon.it Abebooks http://www.abebooks.it In viaggio: Books for cooks - Londra: http://www.booksforcooks.com Massolit – Cracovia: http://www.massolit.com Writing & Storytelling Letture online gratuite: Blog: http://www.copyblogger.com/blog/ http://www.getstoried.com/category/story2-0/ http://www.scoop.it/t/just-story-it http://www.thecreativepenn.com/blog/ Post: http://www.theprcoach.com/six-storytellers-pr-must-follow/ http://blog.hubspot.com/insiders/blogging-and-storytelling http://lnx.cinziadimartino.it/blog/scuola-di-storytelling/ Happy Ending Scrivere è... un istinto, una necessità, un piacere ed una fatica. C'è chi non può farne a meno. Raccontare è ...scrivere, riscrivere, rileggere dopo un mese e capire di poter comunicare meglio. Comunicare è ... editare, riscrivere, ascoltare e dopo un mese capire che potevi fare di più. Coinvolgere è... scrivere, rispondere ed accorgersi subito che serve un pizzico di pazienza in più.
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