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Il cibo ed il territorio:
da chi scrive a chi legge
… passando per chi cucina, mangia
e compra
Rossella Di Bidino
Email: [email protected]
Blog: http://machetiseimangiato.com
Chi presenta …
Ama scrivere, adora leggere
Si trastulla viaggiando
Ha studiato economia
Lavora con i numeri
Ha 38 anni
E’ Friulana
Maritata con un romano
Si è messa a scrivere un blog a fine 2007
e lo ha chiamato Ma che ti sei mangiato
Si è così accorta che esisteva il web
writing
Scrive per il Mulino Bianco, Honest
Cooking.It, Cucinando, GroupOn Mag, ….
Rossella Di Bidino
Email: [email protected]
Blog: http://machetiseimangiato.com
Il metodo … scientifico
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Teoria da scuola media
Esempi reali
Case study
Esercizi
Lavoro di gruppo
• Non si cerca il silenzio
assenso
Primo giorno
1. Scrivere, raccontare,
comunicare, coinvolgere
2. Raccontare
3. Territorio
4. Cibo e foodwriting
Secondo giorno
1. Ti ricordi cosa abbiamo detto
ieri?
Applichiamolo ai ristoranti
2. Completiamo la trama:
Persone ed Eventi
3. Web writing
4. Social media
In origine fu
Ora è
Scrivere
Aspettare
Raccontare
Farsi sentire
Comunicare
Farsi capire
Coinvolgere
Stringere un legame
Strategia
Il raccontare si è fatto moderno diventando
storytelling, content marketing, copywriting …
Le persone hanno ancora bisogno di storie.
Le storie rimangono un potente mezzo
comunicativo.
Quali storie può raccontare
un ristorante
che vuole comunicarsi?
Storytelling
Story-telling. Può esser tradotto in italiano con «raccontare una
storia», «comunicazione narrativa» o anche «comunicazione
creativa».
Lo storytelling è una tecnica di scrittura.
Gli obiettivi dello storytelling sono diversi e variano in relazione al
contesto:
• Marketing: lo scopo di coinvolgere potenziali clienti o clienti già
acquisiti per vendere loro i prodotti o i servizi dell’azienda;
• Personal branding: l’obiettivo è quello di attirare l’attenzione dei
lettori sulla figura del narratore, affinché egli sia conosciuto e
sostenuto nel raggiungimento dei suoi scopi personali e di
carriera lavorativa.
http://comunicaresulweb.com/web-writing/storytelling-storyteller/
Un universo di …
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Tecniche
Strumenti (tool, app, grafici etc.)
Strategie
Formule più o meno magiche
Scrivere del cibo e del territorio
Il cibo va raccontato.
Le persone hanno ancora bisogno di cibo.
«Spesso» lo possono ancora scegliere.
Scegliere vuol dire comprare.
Il cibo è un potente soggetto comunicativo.
Il foodwriting non è una novità. Ce lo hanno solo
nascosto.
Il foodwriting si lega a nomi come:
• Jean-Anthelme Brillat-Savarin: La fisiologia del gusto (1825);
• Alexandre Dumas: Grande Dizionario di cucina (1835);
• Honoré de Balzac;
• …
• M. F. K. Fisher;
• Elizabeth David;
• Laurie Colwin;
• Edna Lewis;
• …
• Giuseppina Perusini Antonini
• Luigi Veronelli
http://www.sulromanzo.it/blog/alle-origini-del-food-writing
Siamo nell’epoca della scrittura.
«Consumiamo più media scritti di ogni epoca
storica. Credi veramente che questo trend possa
invertirsi?»
« Se sai scrivere bene e vendere bene, puoi
costruirti il tuo pubblico. Un pubblico che ti
chiederà sempre di più»
«Devi imparare a convincere con le tue parole»
Da The Impact Equation di Chris Brogan (2012)
Siamo nell’epoca della scrittura.
Siamo tutti scrittori.
…My friends and I write more than we used to, often more than we talk. We
correspond with each other and to colleagues, school teachers, utility companies. We send e-mails to our
local newspaper reporters about their stories; we write to magazine editors to tell them what we think. And
most of us do labour to write well: an e-mail to a potential romantic partner is laboriously revised and edited
(no more waiting by the phone); a tweet to a prospective employer is painstakingly honed until its 140
characters convey an appropriate tone with the necessary information. A response to our supervisor’s clever
status update on Facebook is written carefully, so to keep the repartee going. Concision and wit are privileged
in these new forms…
…Our new forms of writing—blogs, Facebook, Twitter—all have precedents, analogue analogues: a
notebook, a postcard, a jotting on the back of an envelope….
http://www.moreintelligentlife.com/content/anne-trubek/we-are-all-writers-now
La tradizione vuole che …
Mittente
Destinatario
Messaggio
Codice
Canale
Referente
Chi scrive
Chi legge
Favola, racconto, romanzo…
La lingua nella quale è scritto
Il mezzo fisico
L’argomento di cui si parla
Raccontare ieri
Comunicare oggi
Mittente
Canale
Destinatario
Messaggio
Messaggio
Codice
Codice
Destinatario
Canale
Referente
Referente
Mittente
La realtà d’oggi
Canale
Messaggio – post, blog, ebook etc.
Codice – web writing
Destinatario
Referente – come se ne parla
Mittente
E’ in fondo alla catena.
E’ lui che lavora.
E da lui che parte tutto.
Raccontare
• Funzioni: raccontare «serve» a chi scrive e
oramai «serve» a chi legge
• Finzioni: serve la sincerità, l’onestà, ma
rimangono le finzioni o licenze poetiche
del narrare
Comunicare
• Utilità per il lettore
• Informare
• La finalità ultima è …
Le esigenze del comunicare…
http://onlinejournalismblog.com/2011/07/13/the-inverted-pyramid-of-data-journalism-part-2-6-ways-ofcommunicating-data-journalism/
Raccontare
«A parer mio quasi
tutti sanno cos'è una
storia, fino a che
non si siedono a
scriverne una»
O'Connor
Raccontare
Le 5 domande del giornalista:
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•
Chi
Cosa
Quando
Dove
Perché
Raccontare
Piramide rovesciata
Serve a dare una gerarchia, un ordine agli
argomenti da trattare in un contenuto web.
Deriva dal giornalismo.
E’ il contrario delle tecniche di scrittura che
si insegnano a scuola.
Raccontare a scuola
Raccontare oggi
Sintesi iniziale
Conclusioni
(chi, cosa, dove, quando,
perché)
Ragionamenti
Dettagli
importanti
Introduzione
Dettagli
secondari
Raccontare
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Voce narrante
Tempo verbale
Clima
Ritmo
Dialoghi
Vocabolario
Raccontare
Voce narrante
Tempo verbale
Clima
Ritmo
Dialoghi
Vocabolario
…Il Wayfarer’s Dole è citato in ogni libro sugli usi e costumi popolari della
Gran Bretagna. Secondo questi libri, chiederlo spetta al viandante di turno.
Ci si presenta alla guardiola, si bussa alla finestra e si chiede il Dole. Non si
dovrebbe neanche dire grazie. Questo mi impensierì non poco, mentre
varcavamo il quadrilatero esterno e ci avvicinammo all’imponente torretta
di guardia, perché non ringraziare non mi piace. Mi preparai a fare la voce
grossa, a prendere a pugni il bancone se necessario, di fronte a un custode
recalcitrante. Passammo sotto il portone ed entrammo in un negozietto di
souvenir, dove una signora sorridente e dall’aria simpatia sedeva al
registratore di cassa.
«Buongiorno» disse raggiante.
«Oh, buongiorno. E’ lei il custode?» Mi aspettavo un burocrate scontroso e
pedante in abito medioevale; quella bella signora, invece, indossava un twin
set e una gonna di tweed.
«Sì sono io» rispose lei sorridente. Sarebbe stata dura non ringraziare una
signora così gentile…
Ian Marchant, Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub,
Raccontare
Clima
Ritmo
Dialoghi
Vocabolario
…«Sai c’è gente che spende una fortuna per andarsene in India a
cercare la pace interiore e l’illuminazione spirituale. In realtà, per
conoscere la vera pace basterebbe andare in chiesa, pranzare con un
bel pudding di carne e rognone e sedersi a bere del sidro nel giardino di
un pub»…
Ian Marchant, Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub,
Il raccontare oggi richiede…
• L’interagire
• Le immagini
Raccontare può diventare…
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Descrizione
Azione
Ricordo
Sintesi
http://lettura.corriere.it/ecco-quanto-leggiamo-davvero-di-un-libro/
Dimentichiamo qualcosa…
Editing: la revisione editoriale di un
manoscritto
… Scrivere è umano, fare editing è divino…
S.King
Per un’idea di editing secondo Umberto Eco: http://www.scripta-andco.com/2014/01/scrivere-e-umano-fare-editing-e-divino-stephen-king/
Leggere per imparare…dai blog
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Voce narrante
Tempo verbale
Clima
Ritmo
Dialoghi
Vocabolario
Leggere per imparare
Ho camminato sentendo l’energia del sole che mi scaldava la pelle. Ho
raccolto i fiori per fare l’acqua di San Giovanni e lavarmi la mattina
dopo con un’acqua floreale e profumata, che lava via stanchezza,
pensieri e infelicità. Mi son seduta in terrazza nel momento in cui il
giorno lascia il passo alla notte, al buio, ascoltando i grilli e la campagna
che suonava la sua melodia notturna, con un gelato alla cannella tutto
per me, per sentirlo sciogliere sulla lingua e dire grazie alla giornata
appena passata.
Ho cucinato con passione, stanchezza, divertimento e curiosità…
Ho riempito la cucina di frutta e verdura, perché dopo aver cucinato
zampone e lenticchie …, tutto quello che volevo era una ciotola piena di
melone e pesche. …
Ho camminato nel grano accarezzandone prima con gli occhi e poi con
le mani le spighe quasi mature. Ho sentito l’estate scorrermi nelle vene,
e mi è venuta voglia di raccontarvi qualcosa di più dei progetti che
bollono in pentola, e di festeggiarla con una torta come si deve…
http://it.julskitchen.com/dolci/torte/pie-di-pesche
Leggere per imparare
Ogni tanto mia mamma mi tiene da parte dei ritagli di giornale per
mostrarmi delle ricette che le sembrano interessanti e su cui potremmo
fare qualche esperimento; non sempre quello che piace a lei piace anche
a me, ma a volte lei ha delle idee audaci che io – tendenzialmente
conservatrice nel cibo – non avrei mai: questa insalata con lenticchie,
uva e caprino è una di quelle.
Insomma, mi pareva davvero improbabile che mescolando insalata,
lenticchie, uva e caprino potesse venirne fuori qualcosa di buono
invece… beh, mi sbagliavo. Questa insalata è inusuale ma deliziosa.
Spiace un po’ ammetterlo ma – diciamocelo – le mamme hanno sempre
(o quasi) ragione! …
http://www.labna.it/insalata-lenticchie-uva-caprino.html
I personaggi di tutte le storie
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Protagonista
Antagonista
Aiutante
Oggetto
Personaggi secondari
Comparse
I nostri personaggi
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Territorio
Cibo / Ingredienti
Persone/Produttori/Ristoratori
Eventi
Il territorio
Mi metto a raccontare di monte, colline e fiumi?
Mani in tasca, testa china, sguardo basso e dico sottovoce cosa c’è?
Il territorio
Il territorio va raccontato…guarda là c’è qualcosa
di interessante.
Il territorio
Un intreccio, una trama dove si muovono gli altri
protagonisti (cibo, ingredienti, persone, eventi).
Nel territorio c’è:
• il tempo: evolve, trasmissioni di saperi…
• lo spazio: fisico, di rocce e mattoni …
• i personaggi: i produttori, ristoratori,
viandanti…
• le azioni: ricette, quotidiane, …
• le motivazioni: soldi, gloria, istinto …
• gli eventi…
Esercizio in classe
Alla ricerca degli elementi del
nostro racconto.
In Carnia c’è:
• il tempo:
• lo spazio:
• i personaggi:
• le azioni:
• le motivazioni:
• gli eventi:
Il territorio come trama
Il territorio come trama
Il territorio come trama
Il territorio come trama
Il territorio come trama
Tecniche di Hollywood in Friuli?
Tutti sanno chi siamo?
Tutti sanno cosa facciamo?
Tutti sanno quando scoprirci?
Tutti sanno dove siamo?
Tutti sanno perché venire qua?
(Tutti ci capiscono?)
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Chi
Cosa
Quando
Dove
Perché
Il territorio: meglio solo che …
No, non vale il detto meglio solo che mal
accompagnato.
Il territorio è una trama.
In una trama l’eroe non è mai solo.
Se vuoi rimanere solo, nessuno ti legge.
Se nessuno ti legge, nessuno ti viene a trovare.
E’ la dura legge del «facciamo da soli», ma lo facciamo
per qualcuno.
Il territorio: contano le dimensioni?
http://machetiseimangiato.com/2014/07/jobourg-normandia-cotentin/
Lettura in classe
Istanbul raccontata su
Jamie Olive Magazine.
Occhio alla trama.
Case study
La Toscana
Case study
La Toscana
Case study
L’indice è per portata
Frequenti sono le introduzioni alle ricette
Nel volume si presentano le diverse aree che compongono
la Toscana attraverso ricette, prodotti ed incontri con i loro
produttori
La Garfagnana una terra di mezzo
L’uomo che parla agli ulivi
La fattoria di Poggi Alloro
Viene fornito un elenco finale di produttori, ristoranti e
negozi
Scrivi
Comunica la Carnia:
1. Pensa ad una trama
2. Popola la trama
Scrivi
Comunica la Carnia:
1. Pensa ad una trama
2. Popola la trama
Possibili elementi per una trama partendo da Lauco:
formaggi
gnocchi di patate o di zucca
çarsçons (tortelli di pasta salata)
frico di patate o di formaggio grattugiato
“toç di braide” con ricotta
“muset e brovade”
Mostra permanente della Civiltà Contadina
Fiesta dal Pastôr – Festa del Pastore
etc.
http://www.borghiautenticiditalia.it/bai/comune-di-lauco-ud/
http://www.dulcisterrae.com/it/comune/15fm7y/lauco.html
Foodwriting
«Perché scrivi del cibo, del mangiare e del bere? Perché non scrivi della
lotta per il potere e per la sicurezza o dell’amore, come tutti gli altri
fanno?»
Era questo che i lettori chiedevano a Mary Frances Kennedy. La sua
riconosciuta capacità nello scrivere quasi motivava, ai loro occhi, la
necessità che lei si dedicasse a temi ritenuti più seri. …In The
Gastronomical Me dichiara in apertura:
« La risposta più semplice sarebbe che, come tutti gli altri esseri umani,
sono affamata. Ma c’è molto di più di questo. Ritengo che i nostri tre
bisogni primari, cibo, sicurezza ed amore, sono così legati ed intrecciati
tra loro, che non possiamo pensare ad uno senza considerare anche gli
altri. Così succede che quando scrivo di fame, io scriva in realtà anche
dell’amore e del bisogno di sicurezza.»
Foodwriting
Bisogni che vengono spesso raccontati attraverso i sensi:
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Tatto
Odorato
Udito
Vista
Gusto
Raccontare i sensi
I sensi si raccontano con:
• Aggettivi
• Verbi
• ….
Aggettivi
• Tatto e profumo:
• Texture/struttura/consistenza/fibra:
• Vista/apparenza:
• Udito/Suono:
• Altri:
Aggettivi
• Tatto e profumo: aspro, acre, tenue, burroso, accesso, pungente,
rinfrescante, fruttato, erbato, succoso, maturo, pepato, aromatico,
piccante, corposo
• Texture/struttura/consistenza/fibra: friabile, duro, coriaceo,
croccante, schiumoso, gelatinoso, setato, scivoloso, vellutato, liscio
• Vista/apparenza: caramellato, sbriciolato, croccante, inzuppato,
affogato, floscio, fuso, chiazzato, cupo, brillante, luccicante, offuscato,
cosparso, ammassato, sciropposo, tremante, bagnato, inumidito
• Udito/Suono: gorgogliante, traboccante, effervescente, scoppiettante,
crepitante
Verbi
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ordinare, predisporre, organizzare
bagnare, irrorare
sbattere
mescolare, mischiare
scurire, rosolare
far diventare
ricoprire
affettare, tagliare, intagliare
controllare
tagliare
chiudere
raffreddare
correggere
coprire
tagliare
decorare
Per una lista più completa: http://diannej.com/2013/100-verbsscartare, eliminare
for-recipes-from-julia-child/
dividere
Etc.
Aggettivi e verbi
...Ovunque c’erano deliziosi ravanelli di un rosso scarlatto impudente…
… la fragranza intossicante di migliaia lamponi…
(descrizione del mercato di Les Halles di Naomi Barry)
… Édouard Alexandre de Pomiane passava rapidamente dalle assurdità
dell’alta cucina alle carenze della cucina del popolo…
Remembrance of Things Paris: Sixty Years of Writing from Gourmet
Naomi Barry: http://www.gourmet.com/search/query?keyword=naomi+barry&
Aggettivi e verbi
…Ci sono poche regole da seguire se vuoi essere felice in un bistros. Primo, sii
umile. In un bistrot nessuno può lamentarsi. At Lassiere l’ospite ha sempre
ragione (anche quando non ce l’ha). Mentre in un vero bistrot solo il padrone
ha sempre ragione. Secondo, non chiedere niente. In alcuni bistros non si
preoccupano neppure di scrivere un menù. Ti servono qualcosa, tu mangi o
niente. Terzo, non fare lodi. Il padrone sa che il suo bistros è il migliore su tutta
la faccia della terra; non ha bisogno di conferme. Nei ristoranti famosi sono
sempre felici di essere lodati, non così nei bistros. Sanno di essere bravi…
Joseph Wechsberg
Remembrance of Things Paris: Sixty Years of Writing from Gourmet
Joseph Wechsberg: http://www.gourmet.com/search/query?keyword=joseph+wechsberg&
Aggettivi e verbi
«Li incoraggio» disse il nonno «Per due settimane, nel cuore dell’estate, il
tosaerba è bandito. Lascia che il tarassaco cresca, deve invadere il giardino
come un branco di leoni africani. E’ un bel fiore di cui dimentichiamo il
fascino.» …
… Vino di tarassaco (o di dente di leone).
Queste parole erano l’estate in bocca. Il vino era l’estate in bottiglia.. Erano
tutti i pomeriggi caldi e senza nuvole in cielo tappati stretti. Per aprire quella
bottiglia , avvertiva l’etichetta, bisogna aspettare quel giorno di gennaio in cui
la neve scende veloce. Per potersi ubriacare con quel vino il sole doveva
essere invisibile da almeno 39 giorni. Solo allora chi voleva trovare l’estate
poteva scendere in punta di piedi in cantina…
Ray Bradbury
Ray Bradbury: http://www.gourmet.com/magazine/2000s/2001/09/dandelion-wine
Quali sono gli aggettivi
con cui descrivere un ristorante?
Foodwriting
I sensi si raccontano con:
• Aggettivi
• Verbi
• ….
« Scrivere del mangiare» sostiene Calvin Trillin che non lo distingue da ogni altra
forma di scrittura non romanzata (nonfiction)…Afferma anche che in realtà lui non
descrive il cibo…
Foodwriting
I sensi si raccontano con:
• Aggettivi
• Verbi
• Show don’t tell
« Scrivere del mangiare» sostiene Calvin Trillin che non lo distingue da ogni altra
forma di scrittura non romanzata (nonfiction)…Afferma anche che in realtà lui non
descrive il cibo…
Foodwriting
Show don’t tell
“Mostri queste cose e non avrà bisogno di dirle”
Flannery O’Connor
Show - Mostrare: si intende utilizzare dettagli vividi.
Tell - Raccontare: si riferisce ad un testo che spiega cosa
sta succedendo nella storia.
Show don’t tell: guida il lettore
…«Tempo un paio d’anni e non ci sarà più un solo nomade a
lavorare nei giardini di luppolo»
«Secondo me non è giusto» disse la ragazza «Mio padre ha
lavorato tutta una vita nei campi di luppolo e adesso a malapena
si regge in piedi»
« Perché una brutta caduta?»
« No. E’ il destino di tutti gli incordatori e impalcatori. Se passi la
vita in punta di piedi su una scala, prima o poi i polpacci ti
abbandonano»…
Ian Marchant, Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub,
Oltre i sensi
…L’editor Judith Jones suggerisce agli scrittori di usare i sensi come il punto di
partenza, l’elemento evocativo, ma di ampliare poi il proprio tema o il
contesto di riferimento…
homey=famigliare/accogliente
fancy= fantasiosa/estrosa
http://www.nytimes.com/2014/08/27/dining/the-galette-forgives-you.html
Scrivi …
Show don’t tell: La grappa
Comunicare
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•
Evitare parole poco chiare
Evitare parole inutili
Evitare parole «banali»
Esempio: http://writerswrite.co.za/45-ways-to-avoid-using-the-word-very
Comunicare
Evitare parole «banali»:
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molto impaurito: terrorizzato
molto arrabbiato: furioso
molto bravo: brillante
molto stanco: esaurito
molto bagnato: inzuppato
molto serio: solenne
molto grande: colossale
molto vecchio: antico
molto stupido: idiota
molto carino: bello
http://writerswrite.co.za/45-ways-to-avoid-using-the-word-very
Foodwriting
Il cibo spesso è un ricordo.
Il suo carattere evocativo viene molto
sfruttato.
…limite od opportunità?
Cominciò tutto (o quasi) con …
…Già da molti anni di Combray tutto ciò che non era il teatro e il dramma del coricarmi non
esisteva più per me, quando in una giornata d'inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi
infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè. Rifiutai
dapprima e poi, non so perché, mutai d'avviso. Ella mandò a prendere una di quelle focacce
pienotte e corte chiamate "maddalenine", che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata
di una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco, macchinalmente, oppresso dalla giornata grigia e
dalla previsione di un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato
un pezzetto di "maddalena".
Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di focaccia toccò il mio palato, trasalii,
attento a quanto avveniva in me di straordinario.
Un piacere delizioso mi aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M'aveva subito rese
indifferenti le vicissitudini della vita…
Poi arrivarono i foodblogger
http://www.mulinobianco.it/il-blog-del-pane/dettaglio/-/blogs/uva-lievito-e-ricordi
Ed il foodwriting?
L’approccio ironico
http://www.robertadeiana.com/2013/10/cibo-nuovo-rock/
L’approccio ironico
http://www.robertadeiana.com/2014/03/andy-warholl-food-styling/
L’approccio ironico
http://www.robertadeiana.com/2014/03/andy-warholl-food-styling/
L’approccio schietto
…per pochi e solo per merito
…M’arrabbio troppo? …Sai che fai quando piove? Lascia piovere? Allegria,
allegria tra questi cocci!
Per non parlare della rabbia a vedere i tre o quattro amici, gastronomi davvero,
puntuali puntualissimi nell’accademia, nel sodalizio, al congresso. Chiamati a
bella posa, fanno da foglie di fico; come nei quadri che coprono i coglioni…
… «la voluttà dei fessi». Io ne ho sempre mangiato con gioioso desiderio;
mangiatene anche voi, o lettori dell’almanacco; vi sentirete a posti e vi troverete
felici...
Luigi Veronelli. Alla ricerca dei cibi perduti
La ricetta
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•
•
Dosi
Ingredienti
Ordine
Chiarezza
Correttezza
Stile
L’editing o linguaggio delle ricette
L’editing delle ricette
• Crea la tua lista degli ingredienti:
prima l’ingrediente
poi le dosi
poi l’unità di misura: Farina 200g, Latte 100ml, Sale 1 pizzico.
• Scrivi sempre gli ingredienti a parte e fornisci sempre le dosi più
precisamente possibile.
• Non usare mai gr, ma sempre grammi o g
http://www.thechefisonthetable.it/2013/12/16/leditingdelle-ricette-scrivere-per-comunicare/
L’editing delle ricette
Il procedimento, la fase cruciale.
• Non ripetere le dosi degli ingredienti nel procedimento: le hai già messe
nella lista, perché appesantire il testo?
• Descrivi il procedimento, ma soprattutto l’effetto: cosa ne dovrà uscire? Un
impasto omogeneo? Liquido? Uno spessore di due dita?
• Usa la persona che vuoi e mantienila: la seconda plurale è quella che
preferiamo, la prima singolare è quella che malediciamo.
• Sii preciso: “mescolare con la giusta energia”. Giusta? Cioè?
• Occhio alla descrizione del procedimento: chi vi legge è una persona che
ha fatto la spesa e che sta cucinando la vostra ricetta. Nello scriverla
abbiate in mente chi deve seguirla passo passo: rendete chiari i diversi
passaggi.
http://www.thechefisonthetable.it/2013/12/16/leditingdelle-ricette-scrivere-per-comunicare/
Il linguaggio delle ricette
Sono state individuate 3 possibilità espressive di scrivere le ricette:
• l'illustrazione empatica
• la narrazione
• la metafora.
http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/
Il linguaggio delle ricette
L'illustrazione empatica:
Julia Child.
In ognuna fase della descrizione della ricetta la Child dà voce al presentimento di
possibili disastri. Per esempio immagina l'aspirante cuoca mentre impugna il coltello e
ammonisce : "Orientate sempre il filo della lama, contro l'osso, non contro la polpa" a
proposito della ricetta per il pollo disossato.
Il suo racconto della ricetta è strutturato attorno all'empatia per la cuoca, il punto
focale è il protagonista umano e non il pollo.
Nello scrivere la ricetta la Child usa molte analogie per approssimazione, per esempio
spiega che tagliare i tendini del pollo è come tagliare un pezzo di spago.
Il "come se" fa concentrare il cervello e la mano sull'atto in sé del tagliare i tendini,
ricorda un gesto già fatto molte volte e quindi ispira fiducia in se stessi.
http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/
Il linguaggio delle ricette
La narrazione scenica :
Elizabeth David
Quando: in tempi di scarsità di cibo, subito dopo la guerra, cerca di insegnare a
conoscere alimenti di paesi lontani e a cucinarli;
Obiettivo: la David vuole dare una scossa al lettore per indurlo a pensare in
maniera gastronomica: la gastronomia è una narrazione con un inizio - gli
ingredienti crudi - uno svolgimento - la loro combinazione e cottura - e una fine - il
pasto;
Carenze: nello scrivere le sue ricette la David spesso sfugge ai problemi tecnici e per
la ricetta del pollo disossato dice che se sembra troppo difficile vale la pena
rivolgersi al proprio macellaio per fargli fare l'operazione.
http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/
L’editing delle ricette
Le istruzioni per mezzo della metafora
Sono il terzo modo di scrivere le ricette preso in esame da Richard Sennett.
C'è sempre di mezzo un pollo, un'insegnante persiana che sa poco l'inglese e tre allievi
cuochi dilettanti, uno dei quali è Sennett.
Per ovviare al problema della lingua è lo stesso Sennett che chiede all'insegnante di
scrivere la ricetta, poi lui correggerà l'inglese.
E' un testo che sembra surreale ma invece molte ricette persiane sono espresse in
questo linguaggio poetico.
http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/
L’editing delle ricette
…E veniamo ai nostri libri, I menu della Festa e Fritto e mangiato: sono scritti in prima
persona, non "prendete il coltello" ma" prendo il coltello, faccio, taglio, sbuccio" ecc...
perché Annalisa Barbagli prende per mano il lettore e lo accompagna passo passo,
immaginando i possibili ostacoli e gli errori più frequenti, dà i suggerimenti più utili e
questi suggerimenti sono trucchi, scorciatoie, consigli che spesso affondano nelle
tradizioni e nel sapere casalingo…
http://blog.paperogiallo.net/2009/11/scuola_di_scrittura_delle_ricette.html/
Il metodo nelle ricette
Scegliere un titolo/nome chiaro per le ricette
Specificare per quante persone vengono riportate le dosi
Chiarezza sui tempi (preparazione, cottura, raffreddamento,
lievitazione etc.)
Il metodo nelle ricette
Gli ingredienti:
separare gli ingredienti a seconda che si riferiscano al
piatto, al contorno, al ripieno
riportare gli ingredienti per ordine di utilizzo
chiarire quando i vari ingredienti vanno pesati
riportare possibili sostituzioni di ingredienti difficili da
trovare ovunque
evitare le abbreviazioni
Il metodo nelle ricette
Elencare l’attrezzatura necessaria
Ricordarsi far preriscaldare il forno (se necessario)
Numerare i vari passaggi della ricetta
Scegliere un format adeguato alla lettura (font e spazi)
Fornire una fotografia del piatto finito
Suggerire abbinamenti (cibo e vino/birra/grappa etc.)
Esempi pratici di ricette
Luigi Veronelli
…L’usanza più gentile mi sembra tuttavia quella friulana,
sacra ai fidanzati.
«Dopo la messa di mezzanotte a Gemona i fidanzati
conducono l’innamorata a mangiare la trippe e a bere vino
bianco» leggo in La vita nel Friuli di Ostermann Vidossi. Le
trippe nel dialetto locale sono dette tripis; eccone la ricetta
da Mangiare Friulano.
TRIPIS – Si fa lessare la trippa di vitello fino al bollore, dopo
averla tolta dal fuoco si taglia a striscioline. A parte si
mette a soffriggere un battuto di cipolla e lardo con olio e
burro in cui si versa la trippa con rosmarino , salvia,
cannella, o garofani. A mezza cottura si aggiunge, un po’
per volta, acqua bollente e, alla fine, vino bianco con farina
e pane grattugiato. Sono necessarie tre ore per la
cottura….
Luigi Veronelli. Alla ricerca dei cibi perduti
Esempi pratici di ricette
Luigi Veronelli
Luigi Veronelli. Tredici ricette per vari disgusti. Vietato Vietare.
Esempi pratici di ricette
Julia Child
Il titolo della ricetta è in francese ed inglese
La ricetta viene introdotta descrivendone il risultato finale
La ricetta viene divisa in fasi
Per ogni fase vengono riportati gli ingredienti necessari
Le dosi di ogni ingrediente si riferiscono alla specifica fase
Sono suggerite possibili variazioni
Esempi pratici di ricette
Julia Child
Esempi pratici di ricette
Gianni Cosetti
Frìco cun cartufules
Frico con le patate
Cosa serve
(50 minuti)
300 g di formaggio Montasio di 3 mesi
4 patate grosse
1 cipolla
150 g di pancetta affumicata
sale pepe qb
Cosa bere
Pinot Nero
Rosolate in una casseruola la pancetta
tagliata a dadini con la cipolla affettata
sottile.
Aggiungete le patate a pezzettini, il sale, il
pepe ed un mestolo d’acqua, coprite e
cuocete per 30 minuti.
A cottura ultimata incorporate lentamente
il formaggio tagliato a fettine e formate un
impasto, passatelo quindi in un tegame
antiaderente di 20 cm di diametro
cercando di eliminare il grasso.
Rosolate bene il frico da ambo le parti fino
a formare una crosticina dorata.
Tagliare in 4 e servite.
Esempi pratici di ricette
Foodbloggers
http://www.labna.it/mousse-di-cioccolato-e-avocado.html#more-15107
Sii critico …
Luigi Veronelli
Julia Child
Gianni Cosetti
Foodblogger
Limiti / Rischi / Difficoltà
Vantaggi / Potenzialità / Facilità
Scrivi …
Foodwriting: Fritàe cul Montasio
Hanno scritto
Foodwriting: Fritàe cul Montasio,
omelette per tutti gli altri
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MFK Fisher
Elizabeth David
Julia Child
Laurie Colwin
MFK Fisher e l ‘omelette
How to cook a wolf (1942) dedica al tema How not to boil an egg (Come
non bollire un uovo), ma pure un excursus ampio sulle varianti della
francese omelette quali la frittata, il foo yeung, le uova in purgatorio e
le messicane Uova ostacolo. Ovviamente conclude questo giro del
mondo con le ancora più banali uova strapazzate.
Oltre il banale
MFK Fisher e l ‘omelette
Dona dignità all’ingrediente principale con una citazione del filosofo
statunitense H. Putnam. Quasi a voler agganciare la quotidianità delle
omelette al realismo filosofo introduce il lettore al tema e al clima di
How not to boil an egg ricordandogli le parole di Putnam su
“un uovo sodo, integro, di cosa puoi preoccuparti
Per la passione non svelata della Rosa?”.
Le prime righe della MFK Fisher svelano l’importanza delle piccole cose
perché “probabilmente una delle cose più private nel mondo è, prima che
venga rotto, un uovo”.
Cibo e cultura
MFK Fisher e l ‘omelette
L’importanza dell’omelette viene legata all’ingrediente principale: l’uovo.
MFK Fisher lo descrive narrandolo calibrando aggettivi ed atmosfere. Lo
esalta scrivendo che nonostante la completa impersonalità del suo
guscio, si può già indovinare qualcosa dell’uovo da lui.
Cessa quasi di essere un oggetto quando ammette lei stessi che dopo
nove anni e due figlie da quando ha scritto le prime parole di Come non
bollire un uovo ha cambiato opinione. Perché avere opinione su uovo
vuol dire anche per una food writer anche raccontare le sue origini: la
gallina.
Chi e cosa fanno l’omelette
MFK Fisher e l ‘omelette
Nel suo abile gioco di ammettere negando, la Fisher non si esime
dall’avvertire che con tutta probabilità il modo più saggio di trattare un
uovo è di non cuocerlo per niente. Eppure un paio di paragrafi dopo
eccola a narrare i segreti del modo più semplice di mangiare un uovo,
qualora ci si rifiuti di inghiottirlo crudo: l’uovo bollito, quello che da il
titolo al capitolo.
Oltre la ricetta
Elizabeth David e l ‘omelette
Come chiunque sa, c’è una sola infallibile ricette per l’omelette perfetta:
la propria. Una frase scarna eppure capace, se letta con attenzione, di
far nascere grandi aspettative fino ai due punti. Quel che segue i due
punti è il riconoscere al lettore (o alla lettrice) una conoscenza di pari
livello a quella della scrittrice. Questo fa nascere una sorta di fiducia che
viene rafforzata dalla frase successiva che ricorda come
ragionevolmente, un piatto di successo viene spesso ottenuto seguendo
metodi molto diversi tra di loro siano questi citati nei libri di cucina o
supportati da grandi chef. Dopotutto sul tema del come fare l’omelette
manca un raffronto tra metodi professionali ed amatoriali.
Pragmatismo
Elizabeth David e l ‘omelette
Elizabeth David non è incline a lasciarsi andare ad un approccio tra il
fatalista ed il sentimentale. Lei, inglese, dedica attenzione ai gesti e ai
verbi. Le uova spesso sono sbattute in modo eccessivamente selvaggio.
Tende a precisare che bisogna parlare non tanto di sbattere le uova
quanto di agitarle.
Tecniche
Elizabeth David e l ‘omelette
Subito dopo passa all’ingrediente: l’uovo. La semplicità e la freschezza
evocata dalla deliziosa parola omelette viene legata a lui. E’ la
proporzione tra uova e ripieno a fare il piatto. L’omelette non richiede
molto per essere fatta. L’errore principale però è di abbondare nel ripieno
e nel farla troppo elaborata. Compare allora la parola moderazione.
Semplicità
Julia Child e l ‘omelette
L’approccio di Julia Child si avvicina di più a quello dei moderni manuali
di cucina dove il fulcro non è tanto la presentazione quanto il piatto e la
fotografia. In Mastering the art of French Cooking le immagini si
riducono a disegni esplicativi che nulla invidiano agli scatti fotografici.
Julia Child, inoltre, dedica la sua riconosciuta meticolosità nelle
spiegazioni. .
Oltre il testo
Julia Child e l ‘omelette
Fornisce chiaramente una descrizione di omelette:
una buona omelette francese è liscia,
leggermente gonfia,
dalla forma ovale e
dal colore dorato,
nonché svela un interno morbido e cremoso.
Descrizione e sensi
Julia Child e l ‘omelette
Julia Child tende alla precisione estrema. Questa però una scelta
consapevole e giustificata dalla necessità di dover dialogare con lettori
con diversa esperienza e nel caso dell’omelette si spera che le tecniche
descritte vi consentano, anche nel caso aveste già provato a fare
un’omelette, di produrne una di quelle buone. La difficoltà con tutte le
ricette scritte è che prima di mettersi all’opera bisogna leggerle,
ricordarle e visualizzarne le istruzioni dall’inizio alla fine ed soprattutto
praticarne i movimenti.
Illustrazione empatica
Larie Colwin e l ‘omelette
Decisamente più famigliare è lo stile di Laurie Colwin che giunge a
parlare di frittata in Home Cooking. A writer in the kitchen (1988). Pur
mancando una ricetta si cita l’opera per un paio di ragioni stilistiche.
Prima di tutto il capitolo che è intitolato The same old thing (Le solite
cose). Le ricette classiche, i piatti di tutti i giorni, le ricette base vengono
arricchite di famigliarità per il lettore col nome “le solite cose”. Ad
avvicinare ulteriormente i lettore è il fatto che ci sono cose che una
persona qualunque è in grado di cucinare anche mezza addormentata.
Modernità
Larie Colwin e l ‘omelette
Tra questi piatti di una facilità estrema, Laurie Colwin pone la frittata.
Una frittata è un’omelette italiana piatta che può essere mangiata calda
o fredda anche quando gli ingredienti a disposizione sono pochi. Una
descrizione alternativa dove viene svelata l’origine geografica pur
concentrandosi su quanto e quando possa soddisfare la fame, e quindi il
senso del gusto.
Sazietà
Larie Colwin e l ‘omelette
Poi non si dilunga molto nel narrare come funghi, zucchine e patate la
possano arricchire. Tagliare, saltare, cuocere sono i verbi “sbrigativi”
utilizzati in una ricetta senza dosi né richiami alla freschezza delle uova o
all’importanza della pentola utilizzata.
…E la frittata è perfetta perché persino un bambino la mangerà. Assieme
poi ad un’insalata verde e qualcosa di simpatico come un dessert, è in
grado di creare un pasto intero.
Rapidità e quotidianità
Foodwriting
Ulteriori letture:
• Dianne Jacobs. Will write for food
• Francine Prose. Reading like a writer
• Barbara Gibbs Ostmann , Jane L. Baker. The Recipe Writer's Handbook, Revised
and Updated
• Endless Feasts: Sixty Years of Writing from Gourmet (Modern Library Food)
• Remembrance of Things Paris: Sixty Years of Writing from Gourmet
Foodwriting
Scrittori da ri-scoprire:
MFK Fisher
Julia Child
Elizabeth David
Laurie Colwin
Edna Lewis
AJ Liebling
In Italiano:
Luigi Veronelli
Ruth Reichl
Joanne Harris
Foodwriting
Letture online gratuite:
In inglese:
Dianne Jacob blog: http://diannej.com/b/
Ruth Reichl: http://www.ruthreichl.com/words.html
New York Time – Dining & Wine: http://www.nytimes.com/pages/dining/index.html
Bon Appetit: http://www.bonappetit.com/
Saveur: http://www.saveur.com/
Leite’s Culinaria: http://leitesculinaria.com/
Dove comprare:
Amazon.it: http://www.amazon.it
Abebooks http://www.abebooks.it
In viaggio:
Books for cooks - Londra: http://www.booksforcooks.com
Massolit – Cracovia: http://www.massolit.com
Writing & Storytelling
Letture online gratuite:
Blog:
http://www.copyblogger.com/blog/
http://www.getstoried.com/category/story2-0/
http://www.scoop.it/t/just-story-it
http://www.thecreativepenn.com/blog/
Post:
http://www.theprcoach.com/six-storytellers-pr-must-follow/
http://blog.hubspot.com/insiders/blogging-and-storytelling
http://lnx.cinziadimartino.it/blog/scuola-di-storytelling/
Happy Ending
Scrivere è... un istinto, una necessità, un piacere ed
una fatica. C'è chi non può farne a meno.
Raccontare è ...scrivere, riscrivere, rileggere dopo un
mese e capire di poter comunicare meglio.
Comunicare è ... editare, riscrivere, ascoltare e dopo
un mese capire che potevi fare di più.
Coinvolgere è... scrivere, rispondere ed accorgersi
subito che serve un pizzico di pazienza in più.