radar IL SECOLO XIX MERCOLEDÌ 28 MAGGIO 2014 11 NOTIFICATI IN TUTTO 34 AVVISI DI GARANZIA: BERNESCHI E L’EX DG LA MONICA ERANO GIÀ NEI GUAI Carige,lavalangadelcracNucera Fra i nuovi indagati l’ex deputato Pdl Nan e il superdirigente in pensione Sanguinetto MATTEO INDICE GENOVA. La valanga delle inchieste su Carige non si ferma più. E dopo la retata di giovedì scorso (sette arresti fra i quali l’ex presidente della banca genovese Giovanni Berneschi, per una maxi-truffa all’istituto di credito nelle compravendite immobiliari) arriva la mannaia della Procura savonese. Che ieri ha notificato trentaquattroavvisidigaranzianell’indagine sul crac del costruttore di AlbengaAndreaNucera,voraginedaquasi 200 milioni aperta prima che l’impresario fuggisse a Dubai dov’è tuttoralatitante.SecondoilpmUbaldoPelosi, titolare del fascicolo, aldilà delle responsabilità di revisori e commercialisti assortiti che certificavano bilanciimproponibili,lapartedelleone nel «concorrere» alla bancarotta l’hanno fatta proprio gli istituti di credito: in primis la Cassa di risparmio di Genova, a ruota quella di Savona (che da Carige è controllata) e il Banco di San Giorgio. Come? ConcedendofidiaNuceraquandoormaiera sull’orlo del dissesto. E sopravvalutando - vizio patologico nel vecchio management Carige - le valutazioni d’immobili e costruzioni forniti a garanzia. «POLITICO E “BANCHIERE”, COSÌ HA SPRECATO SOLDI» Non solo. Per la prima volta nel tourbillon di fascicoli giudiziari (vedi tabella) che stanno deflagrando uno dopol’altro,vieneiscrittosulregistro degli indagati ex parlamentare: si trattadiEnricoNan,deputatoprima per Forza Italia e poi per il Pdl, ex coordinatore regionale del Popolo della libertà, poi transitato a Futuro e Libertà e progressivamente sfilatosi dalla politica FUGGITO . Nan, che di AnA DUBAI drea Nucera è lo Andrea storicopenalista, è stato nel tempo Nucera è latitante vicepresidente e consigliere negli d’amministraEmirati zione diCarisa.E finisce nei guai proprio per il doppio ruolo: da una parte, avrebbe danneggiato la “Geo” di cui era legale per far tornare una partedeisoldiprestatidaCassa.Eperò,daunarelazionediBankitaliafinita agli atti, si scopre «è stato segnalato l’utilizzo d’un mutuo edilizio erogato nel marzo 2012 all’avvocato Nan (all’epoca vice presidente della concedente Cassa di Risparmio di Savona) per emettere assegni circolari a favore di “Geo Sviluppo Immobiliare”, società fallita riconducibile a Nucera». Con una mano toglieva alla banca per dare alla Geo, dicono gli inquirenti, con l’altra prelevava da Geo per ridare alla banca. Il Secolo XIX ha provato a raggiungere Nan sul suo cellulare e tramite la segretaria, ma non è stato possibile. «PALAZZI IPERVALUTATI E I SOLDI VANNO IN FUMO» Fra i “big” indagati nel fascicolo savonese già erano noti i nomi dell’ex presidente Giovanni Berneschi, dell’ex direttore generale (oggi ancora in Carige) Ennio La Monica e degli alti dirigenti Mario Cavanna e Roberto Mumolo, oltre che di Achille Tori, manager Carisa . Ma le nuove carte includono un personaggio che per anni, all’interno di Carige, ha rappresentato il top del management. Si tratta di Alfredo Sanguinetto, oggi in pensione, ex direttore generale, fino al 20102011fedelissimo braccio operativo di Berneschi. La Procura spiega secca qual era l’andazzo quando c’era da favorire un imprenditore amico: «SanguinettoinsiemeaBerneschi,Cavanna e Mumolo, tutti essendo consapevoli dello stato d’insolvenza della “Geo” di Andrea Nucera, ne aggravavano il dissesto poiché la banca ero- I FILONI D’INCHIESTA SULLA BANCA GENOVESE gava con delibera del 4 novembre 2009 nuova finanza (mutui dell’importo di 5,2 e 2,3 milioni da destinare a un cantiere di Ceriale) al gruppo già in crisi, realizzando un’operazione di grave imprudenza per ritardare il fallimento».C’èpuredipeggio.Eccoper esempiocomelaBancad’Italiavaluta le perizie che la Cassa di Risparmio di Genova commissionava sugli immobili forniti a garanzia sempre da Nucera. I protagonisti IL CONCORSO NEL CRAC NUCERA Savona, 34 indagati Carige e la controllata Carisa hanno dato soldi al costruttore Andrea Nucera (oggi latitante) anche quando era già in crisi: nel mirino Berneschi, altri dirigenti e un ex politico LA MAXITRUFFA Genova, l’ultima retata con 7 arresti Carige Vita comprava a prezzi spropositati quote e società dall’immobiliarista Ernesto Cavallini: la “cresta” era spartita fra lui, Giovanni Berneschi, Ferdinando Menconi e i prestanome L’ex padre-padrone L’avvocato-politico GIOVANNI BERNESCHI. Secondo i pm l’ex plenipotenziario di Banca Carige avrebbe finanziato consapevolmente un’impresa sull’orlo di un fallimento da 200 milioni di euro, la “Geo” di Andrea Nucera ENRICO NAN. Ex deputato di Forza Italia, coordinatore ligure del Pdl, transita a Futuro e Libertà prima di sfilarsi dalla politica. È al tempo stesso penalista di Nucera e consigliere d’amministrazione di Carisa Il braccio destro Il top manager ALFREDO SANGUINETTO. Ex direttore generale, oggi in pensione, fino a pochi anni fa fedelissimo braccio operativo di Berneschi. Per i pm ha contribuito a ritardare il fallimento della “Geo” di Nucera ENNIO LA MONICA. Ex direttore generale e “successore” di Sanguinetto. Resta all’interno di Banca Carige anche dopo l’avvicendamento di Berneschi, ma viene destinato ad altri incarichi I BILANCI TRUCCATI Genova, pronti 10 avvisi di garanzia Per anni i debiti di alcuni clienti e imprese “vip” sono stati dolosamente nascosti dal top management I “FAVORI” AL COSTRUTTORE PESCE Genova, pronti 5 avvisi di garanzia Avvocati, commercialisti e funzionari Carige di secondo livello hanno tramato per concedere crediti a un’impresa sull’orlo del fallimento AL TELEFONO: «HA PRESO 80 MILIONI ED È FUGGITO» Si fa riferimento al periodo 2010/2011: « [Carige] ha incaricato un tecnico per aggiornare la stima del bene; ad esso viene assegnato un valoredioltre57milioni,siapureconriservesullapossibilitàdelsuorealizzo alla luce della perdurante “crisi economica e del trend negativo del mercato immobiliare”. Il consulente del fallimento ha valutato il complesso meno di 38 milioni, con notevole ribasso delle stime di Carige...che è statapertantoammessainviaprivilegiataallostatopassivoperappena35milioni, contro gli oltre 51 richiesti. Come dire che le perizie gonfiate, quando poi c’è da mettersi in fila per chiedere indietro ai soldi a un cliente foraggiato troppo generosamente, rischiano d’essere pagate carissime. D’altronde basta riascoltare quel che diceva Ferdinando Menconi, ex dirigente del comparto assicurativo Carige Vita e arrestato nel troncone genovese sulle maxi-truffe, parlando al telefono sintetizzava così la vicenda. Prima descriveva Cavallini come uno dei clienti storicamente più abili a “mungere” la banca, quasi fosse un amarcord. E su Nucera chiosa lapidario: «Ha preso 80 milioni, e se n’è scappato». Senza spaccarsi troppo il cervellocontonnellatedidocumenti. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA NELL’INCHIESTA SULLE COMPRAVENDITE TRUFFA INTERROGATO CAVALLINI: «FORNIVO GARANZIE REALI» INDAGINE SULLE TALPE IN PROCURA «COMPLOTTO CONTRO GRANERO» Il sospetto degli inquirenti: telefonate ad arte di Berneschi per delegittimare il giudice IL RETROSCENA GENOVA. L’ipotesichecircolafragliinquirentièdi quellepesanti,ennesimastilladivelenoinunacatenad’inchiestesenzaprecedentiinLiguria.«Lefrasi pronunciate al telefono da Giovanni Berneschi sul procuratore capo di Savona Francantonio Granero - conferma una qualificata fonte investigativa -, finite nell’indagine sulle presunte talpe in Procura, potrebbero essere state premeditate dallo stesso Berneschi,perdelegittimareilmagistratoinunafase nella quale le indagini sul vecchio management della Cassa di risparmio stavano decollando». Per capire di cosa stiamo parlando serve fissare alcuni paletti. In un’intercettazione finita agli atti del fascicoloapertoaGenovasullamaxi-truffaaidannidi Carige attraverso una serie di compravendite immobiliari(arrestatoBerneschiealtrisei),ven’èuna incuil’exnumerounodiCarigeparlaconildirigente Antonio Cipollina. Gli spiega che, in occasione di un interrogatorio alla fine dell’ottobre 2013 da tenersi a Savona nell’ambito degli accertamenti sul crac Nucera (fascicolo diverso da quello genovese, vedi articolo sopra) fu proprio Granero a «suggerirgli»diavvalersidellafacoltàdinonrispondere.Non solo: Berneschi aggiunge che nel corso dello stesso colloquio avrebbero parlato anche pure figlio del giudice, Gianluigi (inserito del cda della cassa di Risparmio di Savona, controllata da Carige). Granero, come già aveva fatto lunedì rispondendo al Secolo XIX, ieri ha ribadito che denuncerà Berneschi: «Io non l’ho mai incontrato e posso dirlo senza possibilità d’essere smentito». Ma non c’è solo questo a far pensare che quelle del banchiere fossero millanterie tutt’altro che innocue, e pronunciate allo scopo di delegittimare il magistrato in una fase più embrionale dei rilievi giudiziari. Gli stessi passaggi sul «suggerimento», Berneschilihareiteratidipropria iniziativa parlando con giornalisti, amici e parenti. «Un comportamento moltostrano-siammettefragli inquirenti - perché le talpe Granero di solito di proteggono». AncheperchéquandosempreBerneschioaltriprotagonistidella“stangata”fannoriferimentoapossibili sponde dentro i palazzi di giustizia, cercano (in modogrossolano,maciprovano)diusareunlessico criptico:riferendosiamisteriose«signore»,«scatoloni», «cari amici» o «mobilitazioni». Non viene mai nominato direttamente Vincenzo Scolastico, per esempio, che pure è un altro dei magistratisottoiriflettori.ÈMenconiacircoscriverne lafiguraparlandoconWalterMalavasi,excondirettoregeneralediCarigeassicurazioni.Definisce«carissimo amico con cui prendo il caffè ogni sabato» il pm che ha retto la Procura genovese prima dell’insediamento di Michele di Lecce, e che attualmente gli fa da vice. Generico pure è il riferimento all’ex FIDUCIARIA, DIMISSIONI A RAFFICA La divisione Carige per le operazioni “riservate” perde 4 membri del cda: Mumolo, Rosina, Delmonte e Bonalumi procuratorecapodellaSpeziaMaurizioCaporuscio (oggi vice, dopo l’insediamento di Mario Paciaroni che ha spazzato collusioni e ammiccamenti). Un colloquio telefonico fra l’avvocato spezzino Andrea Baldini (ex componente cda Carige) e Berneschi rivelerebbe come proprio Caporuscio fece fornire all’ex numero uno dell’istituto genovese la copia d’una denuncia «riservata», che l’imprenditore Gianfranco Poli sporse contro di lui per truffa. Non solo. Baldini spiega a Berneschi che grazie all’intercessione«dellaLilly»(perifinanzierisitrattadisua moglie Pasqualina Fortunato, magistrato del lavoro di nuovo alla Spezia) la Procura chiederà l’archiviazione del fascicolo». I vari “stralci” saranno spediti nelle prossime ore a Torino, città dove s’indaga sui comportamenti sospetti delle toghe liguri. IeriintantoèstatointerrogatoErnestoCavallini, immobiliarista milanese arrestato insieme a Berneschi nell’inchiesta condotta a Genova sulle truffe: «I prestiti ricevuti da Carige? Erano tutti coperti da immobili dati in pegno alla banca. Non ho mai ricevuto alcun trattamento di favore. Ho sempre fattolatrafilaehosempredatotuttelegaranzienecessarie. Non era Berneschi che mi faceva i prestiti, ma normali funzionari». Novità importanti arrivano pure dall’interno dellabanca.IeriCarigehainformatodiaversospeso Berneschi dalle cariche ricoperte nelle controllate CassadirisparmiodiCarraraeCassadirisparmiodi Savona. Soprattutto, sono state comunicate le dimissioni a raffica (quattro componenti) dal cda del Centro fiduciario spa, che gestisce una serie di operazioni riservate: lasciano Giovanni Bonalumi, Gabriele Delmonte, Roberto Mumolo e Daniela Rosina. L’assemblea degli azionisti ricostituirà il consiglio, e presto si capirà se questo passaggio ha qualche tipo di collegamento con il fronte giudiziario. M. IND. IL CASO E IL VATICANO ADESSO TEME ALTRI GUAI LEGATI ALLO IOR FRANCESCO PELOSO ROMA. «Errori di governance, interventi impropri sull’operatività finanziaria e comunque non utili all’istituto». È questo il tenore delle critiche che si sentono da un paio di giorni Oltretevere in merito al caso Carige-Ior. In Vaticano non vedono al momento emergere reati specifici, piuttosto si soffermano su un fatto: il caso Carige dimostra in modo esemplare come funzionava l’opacità dello Ior prima dell’ “operazione trasparenza” promossa da papa Francesco. E fanno sapere che di vicende simili ne potrebbero emergere altre. Perché il dato nuovo, si osserva nei sacri palazzi, è la pubblicazione annuale del bilancio in cui ogni operazione – comprese quelle relative a Carige - è riscontrabile. Prima, si spiega, si poteva fare un uso “privato” dello Ior anche perché nessuno sarebbe mai venuto a sapere nulla. Ora, si dice, questo non è più possibile (il bilancio è stato pubblicato per la prima volta nel settembre 2013), la gestione è affidata a un management professionalmente preparato che se commettesse passi falsi del genere ne dovrebbe rispondere. Sì, perché i conti in disordine neanche il Vaticano se li può più permettere; così le elargizioni a società e banche “amiche” non solo sono considerate improduttive, ma soprattutto dannose per il bilancio dell’Istituto. Poi, certo, le intercettazioni raccolte dagli inquirenti raccontano anche un’altra storia, quando Giovanni Berneschi, parlando con Roberto Rommelli, vicperesidente della Fondazione, dice: “«Lo Ior, non puoi regalare da 7 a 9 milioni al... Papa, no, non c’ entra il Papa... a Bertone, mi segui?». Ma questo è appunto un problema della magistratura. Nella sostanza avviene che, nel marzo 2010, l’Istituto acquista 100 milioni di obbligazioni convertibili di Carige su un totale di 391 milioni, nel maggio del 2011 le obbligazioni vengono messe in vendita sul mercato e ricomprate dalla Carige. Forse non erano molto appetibili, suggeriscono Oltretevere, e allora per rimediare a questa situazione – la mancanza di acquirenti – la banca genovese è costretta a riprendersele. A quel punto l’istituto vaticano compra 610mila azioni Carige, non un granché, piuttosto un modo per far capire che il rapporto è sempre buono. Ma la domanda che oggi si fanno nell’entourage papale è: perché lo Ior ha comprato bond convertibili Carige? Le risposte possono essere due: o si tratta di uno strumento finanziario come un altro o il cardinal Bertone voleva aiutare l’istituto genovese; e la risposta giusta, si fa capire, è la seconda. D’altro canto il ricorso del Vaticano a società di consulenza esterne come Promontory group o Kpmg e altre che certificano la buona gestione manageriale e la normativa sulla trasparenza delle varie strutture finanziarie ed economiche, inevitabilmente crea un clima nuovo ma anche attriti e conflitti. Per tale ragione, stavolta, anche dalle parti di San Pietro sono disposti a pagare il prezzo di un po’ di cattiva fama mediatica se questa può essere utile a spingere verso una svolta nella gestione finanziaria. OGGI SAVONA min. 18° max. 23° DOMANI min. 18° max. 24° IL SECOLO XIX MERCOLEDÌ 28 MAGGIO 2014 15 CHIUSE LE INDAGINI SUL CRAC DELL'IMPRENDITORE LATITANTE NEGLI EMIRATI: UN BUCO DI 400 MILIONI DI EURO Nucera, indagato l’avvocato Nan Il legale è accusato, come ex consigliere di Carisa, di aver favorito il gruppo Geo che “l’avvocato Nan è impegnato”. Eloèstatosinoasera.VaniitentatiSAVONA. Sino a pochi giorni fa era vidimettersiincontattoconluisulsolo il suo avvocato difensore, pre- la sua utenza cellulare. A Nan, in sente nelle aule di tribunale per as- concorso con lo stesso Nucera, e ai sistere il suo cliente latitante negli manager Carisa Berneschi, Tori (ad) e Giadresco, il pm Ubaldo PeloEmirati. Da ieri però c’è anche l’ex parla- si contesta nell’ambito del crac Geo mentare di Forza Italia Enrico Nan, di aver cercato di favorire a danno legale storico di Andrea Nucera, degli altri creditori la stessa Carisa, nella lista dei 34 indagati coinvolti a luglio del 2011. Carisa vantava innel crac della galassia Geo (Nucera) fatti un credito di circa 2 milioni di con l’accusa di aver contribuito alla euro nei confronti della società poi bancarotta insieme a banchieri che fallita. «Con più operazioni simulaconcedevano facili finanziamenti vano titoli di prelazione in favore all’imprenditore di Albenga. «Han- della banca» si legge nell’avviso di no consentito al gruppo Geo di ac- fine indagini. Un’inchiesta con nucedere pressoché illimitatamente meri “impressionanti”. Così sono al credito bancario, senza verificar- stati definiti dal comunicato stampa dei finanzieri. ne la solidità patriOltre a 34 indagati, moniale» scrive la anche 18 fallimenti di Guardia di Finanza. società, 84 i capi Un colpo di scena il d’imputazione concoinvolgimento di testati. Oltre 400 miNan. lioni di euro i debiti Una novità che non accertati, “di cui 100 era mai emersa dopo milioni verso l’erario, anni di lavoro di Pro250 milioni verso le cura e Finanza e che è banche e 50 milioni venuta a galla al moCARRIERA verso altri fornitori”. mento di notificare POLITICA Leaccusemossedalla gli avvisi di concluDA FI A FINI Procura, in base alle sione delle indagini ai indagini condotte destinatari. dalla polizia giudiziaUn’inchiesta monSino al 2012 Nan faceria coordinata dal stre che ha stimato in va parte del cda di Camaresciallo Giampaoltre 400 milioni di risa. Lunga carriera in olo Camboni con i euro i debiti -accertaForza Italia poi con Fini consulenti tecnici, ti da Procura e Guarvanno dall’associadia di Finanza- e che zione per delinquere hafattoregistrareieri la chiusura delle indagini prelimi- (contestata alla cerchia stretta di nari. Notifiche che oltre al clan Nu- collaboratori di Nucera), alla bancera, con prestanome, professioni- carotta fraudolenta documentale e sti e collaboratori, hanno riguarda- “distrattiva”, ricorso abusivo al creto anche i vertici di Carige (tra cui dito,emissioneedutilizzodifatture l’ex presidente ora arrestato dalla per operazioni inesistenti, infedele ProcuradiGenovaGiovanniBerne- presentazione delle dichiarazioni schi), di Carisa, Banco di San Gior- fiscali,omessoversamentodiimpogio e Banca d’Alba. Enrico Nan, le- ste e sottrazione del patrimonio algaledellasocietàGeo,comeexcom- l’imposizione fiscale, mendacio ponentesinoal2012delcdadiCari- bancario. Tra i 34 indagati anche sa è stato trascinato nell’indagine. collaboratori e professionisti che Ieri sera dal suo studio di Pietra Li- hanno contribuito -“con condotte gure i collaboratori hanno spiegato attiveoomissive”secondolaFinanALBERTO PARODI za-acrearelavoraginedidebitirilevata dai curatori fallimentari. Nella listadei34oltreaBerneschi,inqualità di ex presidente del gruppo Carige, anche i dirigenti Carige Ennio La Monica, Mario Cavanna, l’ad di Carisa Achille Tori. Rimanendo sempre nell’ambito Carige ci sono anche Roberto Mumolo e Alfredo Sanguinetto. Poi i vertici di Banca d’Alba e Banco San Giorgio, in carica tra il 2007 e il 2010, tra cui i manager Minolfi, Mori e Villani. Coinvolta anche una banca d’affari privata con sede a Milano. L’accusa è di aver fornito finanziamenti e mutui all’imprenditore ingauno quando ormai la situazione Geo era già difficile. Nei guai una decina di liberiprofessionisti,tracuiirevisoridei conti di alcune delle società dichiarate fallite (Pietro Pastorino e Lorenzo Zecchino). Nuovi clamorosi sviluppi da uno dei filoni portati avanti nell’inchiesta su Carige GIANLUIGI, FIGLIO DEL PM CITATO NELL’INTERCETTAZIONE: NESSUN IMBARAZZO PER IL MIO RUOLO NELLA BANCA IL PROCURATORE GRANERO CHIARISCE: «NON HO MAI INCONTRATO BERNESCHI» SAVONA. «Non ho mai conosciuto Berneschi ma soprattutto non ho mai preso parte agli interrogatori, che sono stati tutti svolti dal sostituto procuratore Umberto Pelosi. La circostanza è un falso in sé». Così il procuratore capo Francantonio Granerocommentalanotizia,anticipataieridalSecolo XIX, dell’informativa della Guardia di finanza di Genova inviata dai procuratori Nicola Piacente e Silvio Franz alla procura di Torino per competenza. Un’indagine nei cui atti si legge che il nome del procuratore capo di Savona è finito in un’intercettazione delle Fiamme Gialle: i finanzieri ascoltavano una conversazione tra l’ex presidente di Carige Giovanni Berneschi (indagato per la bancarotta del costruttore AndreaNucera)eunsuocollaboratoreAntonio Cipollina. Discutendo con quest’ultimo dell’interrogatorio a cui doveva essere sottoposto a Savona, Berneschi ha dichiarato che Granero gli avrebbe suggerito di non rispondere. E ha aggiunto di Il procuratore capo Francantonio Granero aver parlato del figlio Gianluigi (membro del Cda di Carisa, controllata da Carige, e presidente di Legacoop Liguria) col procuratore capo. «Tuttofalso–replicaGranero–esporgeròquerela semplicemente perché non ho mai incontrato Berneschi». Il figlio del procuratore capo, finito nella con- versazione “incriminata”, raggiunto ieri telefonicamentehadichiaratodinonaveralcuncommento da fare in merito alle notizie di indagini diffuse dalla stampa. «Imbarazzo? Perché? Le persone provano imbarazzo quando hanno qualcosa di cui vergognarsi. E questo non è il mio caso. Il fatto che io sieda nel Cda di Carisa è cosa nota, il resto sono le solite indiscrezioni giornalistiche su indagini di cui io non ho alcun dettaglio, alcuna informazione - aggiunge Gianluigi Granero – Tra l’altro ho sentito che la circostanza dell’incontro tra mio padre e Berneschi è stata smentita. Trovo inopportuno che iquotidianianticipinofattidipresunteindagini acuiidirettiinteressatinonpossonoancoraaccedere per verificarne le circostanze, e per questo sottolineo che non ho alcun elemento per verificare quello che è stato pubblicato dal vostro giornale. È mio costume parlare solo di cose che conosco, per questo non ho nulla da dire». S. SCH.
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