Su Banca Carige gli occhi di investitori stranieri

PRIMA ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI CON IL NUOVO MANAGEMENT
Su Banca Carige gli occhi
di investitori stranieri
Quota dismessa dalla Fondazione, spunta Santander
GENOVA. Occhi stranieri su banca Carige. In
attesa che il Tesoro autorizzi la Fondazione a
scendere al 19%, la prima assemblea degli azionisti col nuovo management vota "sì" al bilancio 2013. Ora la partita si gioca sul socio che acquisterà la quota dismessa dalla Fondazione. Il
presidente Castelbarco: «Ho incontrato 70 investitori. Non mi stupirei di vedere nuovi soci
stranieri con posizioni interessanti». Spunta
anche il nome di Santander. G. FERRARI » il
PRIMA ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI CON IL NUOVO MANAGEMENT. CASTELBARCO: «C'È GRANDE INTERESSE»
Carige, occhi internazionali sulla banca
La Fondazione è scesa al 43,4%. Montani: «Investitori stranieri potrebbero avere già preso posizione»
«Non ci fermiamo certo qui. - dice il presidente
- Ho incontrato 70 investitori fra Milano e LonGENOVA. Occhi stranieri puntati subanca Ca- dra, soprattutto stranieri. Il road show proserige. In attesa che il Tesoro autorizzi la Fonda- guirà a Parigi, Francoforte, Zurigo. Non mi stuzione a scendere al 19%, ai Magazzini del Coto- pirei di vedere nuovi soci stranieri con posizione di Genova va in scena la prima assemblea de- ni interessanti». Lo stesso Montani, prima delgli azionisti condotta dal nuovo management. l'inizio dell'assemblea, al Secolo XIX spiega:
L'ex presidente Giovanni Berneschi saluta - «C'è grande interesse verso l'Italia da parte di
con un abbraccio - il successore Cesare Castel- investitori stranieri. Siamo capitati nel mobarco Albani e vota «sì» al bilancio 2013. Il capo mento giusto. Ci sono capitali di ritorno da inazienda Piero Montani prova a convincere an- vestimenti asiatici che vengono impiegati sui
che i piccoli azionisti più arrabbiati pervia della mercati europei. Gli investitori hanno prima
svalutazione del titolo, che ieri ha chiuso con un acquistato in Grecia e Spagna, ora stanno valu+1,53% a 0,532 euro, molto meglio dei 39 cente- tando l'Italia. Credo che molti di questi investisimi di qualche mese fa, ma ancora lontano dai tori stranieri, americani ed europei, possano
valori di carico di un tempo. Negli ultimi giorni
la Fondazione ha iniziato a vendere il primo 6%
autorizzato dal Mei: è scesa dal 45% al 43,4%,
malaquotaèdestinataadimezzarsiinvistadelINDISCREZIONI E IPOTESI
l'aumento di capitale da 800 milioni.
Spunta il nome di
«Siamo in attesa di avere dall'advisor uno
Santander, ma il rumor
scenario più preciso e proposte concrete le valuteremo. - dice il presidente Paolo Momiglianon trova conferma
no - Il nostro desiderataè avere un interlocutore con cui ragionare. Le ipotesi sono tante ma il aver già preso posizione in Carige, magari pictempo è poco». Montani ripete che l'aumento cola, mal'hanno presa». Anche labuonaperfordi capitale da 800 milioni è da ritenersi «con- mance del titolo in Borsa potrebbe essere pargruo» alle esigenze di rafforzamento patrimo- zialmente dovuta a piccoli investimenti straniale dell'istituto. Poi chiarisce: «Non sappia- nieri, «perché sono cresciuti i volumi». Rispetmo cosa succederà a seguito dell'asse^ quality to alle voci che danno la famiglia Malacalza
review (il check up previsto dalla Bce a giugno, interessata al dossier Carige, Montani dice: «A
ndr), ma siamo confidenti. Vedremo».
me farebbe piacere, ma credo che le operazioni
La partita si gioca sul socio che acquisterà la bancarie siano più interessanti per soggetti fiquota dismessa dalla Fondazione. Il roadshow nanziari che non industriali qua! è Malacalza».
sta offrendo risultati incoraggianti, a giudicare Andrea Bonomi? «Proprio perché lo conosco
dalle parole di Castelbarco quando gli si chiede benissimo non voglio in alcun modo influendel possibile ingresso di Malacalza o Bonomi: zarlo», taglia corto il manager.
GILDA FERRARI
Investitori stranieri. Ne parlano Montani e
Castelbarco in generale, ma c'è chi si spinge a
segnalare un interesse del Santander su Genova, ilbanco spagnolo entrato a fai- pai-te del consorzio di garanzia che ha il suo rappresentante
italiano in Ettore Gotti Tedeschi, ex numero
uno dello Ior. Un'indiscrezione che però non
trova conferma dalla società. Fonti fanno notare che appare difficile ipotizzare che un componentedelconsorziodigaranziapossacandidarsi all'acquisto, tanto più che Carige ha già un socio bancario, i francesi di Bpce con il 9%. Il terzo
socio è il patto di sindacato dei privati, con il 6%
del capitale. Secondo Berneschi, i soci partisti
sarebbero pronti a incrementare le proprie
quote in occasione della ricapitalizzazione:
«Credo proprio di sì, me lo auguro», incalza.
Quanto alla possibilità che lui stesso manovri
un socio forte: «Diamo tempo al tempo», dice. Il
conto alla rovescia è cominciato. Intanto il manager che parla per immagini prova a placare le
contestazioni in assemblea. La ricapitalizzazione? «Una banca senza soldi è come un uomo
senz'anima», afferma Montani. Il futuro di Carige? «La lince è un animale perfetto che se si
mantiene in salute sopravvive benissimo, ma
non può pensare di diventare una tigre». I conti? «Lo so anch'io che chiudere con una perdita
di 1,7 miliardi non è un bel bilancio, ma i bilanci
devono essere veritieri e corretti. E questo lo è».
A prezzi di andar giù duro con svalutazione e
rettifiche. Ne serviranno altee? «Al momento
no, per il futuro non siamo stregoni».
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L'ex presidente di Carige Giovanni Berneschi (a destra) saluta, abbracciandolo, l'attuale presidente Cesare Castelbarco Albani (a sinistra)
Piero Montani (a destra), a.d. di Carige, mentre risponde
alle domande degli azionisti
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