Nelle aziende di Stato arrivano quattro donne

Nelle aziende di Stato
arrivano quattro donne
Renzi vede Berlusconi
> Marcegaglia-Descalzi all'Eni, GriecoStamce all'Enel
> Todini alle Poste, Moretti passa da Fs a Finmeccanica
ROBERTO MANIA
V
UNA rivoluzione a metà
quella sulle nomine dei
manager di Stato, nella
quale la grande novità è rap-
E
presentata dalla presenza massiccia delle donne. Perché Emma Marcegaglia all'Eni, Luisa
Todini alle Poste, Patrizia Grieco all'Enel e Catia Bastioli a Terna cambiano il volto delle ex
partecipazioni statali. Non c'e-
rano mai state donne al vertice
di queste aziende. Per quanto
nessuna di loro avrà incarichi
operativi.
SEGUEALLEPAGINE2E3
PAGNIEPONSAPAGINA4
Addio alla vecchia guardia, sconfitto Scaroni
stipendiridottia 238 mila euro ma non per tutti
IL RETROSCENA
ROBERTO MANIA
<SEGUEDALLAPRIMAPAGIMA
E
IERI a
fine serata, prima di
incontrare Silvio Berlusconi, il presidente del
Consiglio, Matteo Renzi, si è lasciato andare parlando con un
ministro: «Eravamo il Paese del
bunga-bunga. Ora le donne sono alla guida degli Esteri e della
Difesa e presiedono le più grandi aziende italiane». In più hanno tutte accettato di prendere
238 mila euro lordi all'anno
(pari all'indennità del presidente della Repubblica), contro l'I,6 milioni di Giuseppe
Recchi (presidente uscente
dell'Eni ) e 1' 1,1 milioni di Paolo
Colombo (Enel). Anche Gianni
De Gennaro, confermato alla
presidenza di Finmeccanica,
ha accettato di ridursi lo stipendio.
Arrivano le donne e si rompe
un sistema di potere. Perché
non è stato facile non confermare Paolo Scaroni all'Eni come anche Massimo Sarmi alle
Poste, il primo conalle spalletre
mandati, il secondo con addirittura quattro. Entrambi difesi strenuamente da Forza Italia
cheinfattihagiàdettochesi opporrà a queste nomine. Ma cer-
Renzi: "Eravamo il paese
del bunga bunga, ora le
donne guidano Esteri,
Difesa e grandi aziende"
to il premier puntava anche su
un profondo ricambio generazionale: i quaranta-cinquantenni al posto dei vari Scaroni,
Conti e Sarmi ormai vicini ai
settant'anni. Ha ripiegato sui
quasi sessantenni Claudio Descalzi, Francesco Starace, Mauro Moretti, Francesco Caio. Vo-
leva manager internazionali,
formatisi nel mondo globale,
m a n a r i l o a H o r Hi a 7 i a n H o a m o -
ricane. None riuscito a trovarli,
ricevendo qualche clamoroso
rifiuto (VittorioColao, addi Vodafone) e i preventivi "no grazie" da un paio di quarantenni
molto corteggiati (Andrea
Guerra di Luxottica, protagonista all'ultima Leopolda renziana, e Lorenzo Simonelli di
General Electric Oil and Gas
che ha preferito restare nella
multinazionale americana dove ha fatto una carriera strepitosa ). Per evitare scossoni pericolosi ( ieri il titolo di Finmeccanica è sceso di oltre il 2 per cento anche sui rumors del cambio
al vertice), Renzi, d'accordo
con il ministro dell'Economia,
Pier Carlo Padoan, che h a incontrato per quattro ore a Palazzo Chigi, e presumibilmente
con il Capo dello Stato, Giorgio
Napolitano, dal quale si è recato prima dell'ultimo lungo pomeriggio delle nomine, ha ac-
cettato per due principali
aziende (Eni ed Enel) quelle
cheappaionosoluzioniinterne,
contraddistinte dalla continuità strategica. Descalzi nella
lunga stagione (nove anni) di
Scaroni è stato uno scaroniano
di ferro fino al punto che proprio questo avrebbe impedito
comunque uno suo ticket con
Scaroni presidente. Scenario
che tanto l'ad uscente aveva
immaginato prima dell'arrivo
del "sindaco" a Palazzo Chigi.
Lo avrebbe assecondato Enrico
Letta, certamente lo ha sostenuto lo zio Gianni Lettaper conto di quel che resta del potere
berlusconiano. Che però — va
detto—porta a casa una caselle per la Todini, ex europarlamentare di Forza Italia, che andrà, appunto, alla presidenza
delle Poste. E questa è decisamentelanomina più politica: la
Todini lascia il consiglio di amministrazione della Rai dove è
entrata in quota Popolo delle libertà. Nessun'altro dei designati ai vertici dei gruppi pubblici ieri ha una etichettatura
così netta per quanto Mauro
Moretti abbia avuto una lunga
militanza nella Cgil.
un curriculum costruito fuori
dai confini nazionali e viene dall'interno dell'Enel. È stato preferito al più giovane Luigi Ferraris (classe 1962), attuale responsabile della finanza dell'Enel, che proprio Fulvio Conti
aveva sponsorizzato pensando
anch'egli di passare alla presidenza
Renzi ha vinto mettendo le
donne e piazzando i fedelissimi
Alberto Bianchi (tesoriere della Fondazione Open che finanzia gli appuntamenti della Leopolda) nel cda dell'Eni, Antonio Campo dall'Orto, ex Mtv, alle Poste, e Fabrizio Landi (imprenditore, ex Esaote, e finanziatore dell'ex sindaco di
Firenze) in Finmeccanica. Berlusconi è stato sconfitto perché
non è riuscito a salvare Scaroni
e company e ha dovuto accontentarsi della Todini alle Poste.
Ma va detto che gode di ampie
simpatie nel centrodestra anche Salvatore Mancuso. Il finanziere siciliano entra nel cda
di Eni, ma in passato con il suo
fondo Equinox è stato molto vicinoaCesareGeronzisiaai tempi di Capitalia che di Unicredit,
Scaroni, dunque, hacombattuto, cercando alleanze, anche
all'estero, ma ha perso. Descalzi è un manager dai fitti legami
internazionali, vive praticamente all'estero, è sposato con
una principessa congolese, e
conosce come pochi il business
del petrolio. Anche Starace ha
Non c'è stato il ricambio
generazionale che
auspicava il premier, che
comunque piazza i suoi
e con Berlusconi fu uno dei registi del salvataggio di Alitalia
con Intesa di Corrado Passera e
Roberto Colaninno tanto da essere presidente dell'ex compagnia di bandiera.
Non ha perso la cordata delemiana-lettiana (nel senso di
Enrico ) : Francesco Caio, ex Mr.
Agenda Digitale, guiderà le Poste verso la privatizzazione con
un modello partecipativo sul
quale scommette la Cisl ( storicamente il primo sindacato nel
gruppo) dopo essere stata clamorosamente estromessa dal
giro delle nomine per Viale Europa. Enrico Letta lo aveva designato e nonostante il cambio
di governo. Caio si assicura una
poltrona importante. Alla cordata si aggiunge Marta Dassù,
ex sottosegretario agli Esteri e
membro dell'advisory board
della Fondazione Italianieuropei. Nel cda di Poste entra anche Roberto Rao, ex braccio destro di Pier Ferdinando Casini.
In quota Ned sono considerati
Andrea Gemma, avvocato di
Angelino Alfano, e Guido Alpa,
presidente del Consiglio nazionale forense. Il ministro Padoan piazza all'Eni il suo capo
della segreteria tecnica, Fabrizio Pagani. Infine un consigliere che può essere considerata
vicino al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi:
Diva Moriani, ex vicepresidente di Intek, la società di Vincenzo Manes, già socio di GuidalbertoGuidi,padredelministro.
11
I NUMERI
I NUMERI
DONNEPRESIDENTI
DONNE NEI CDA
Sonodonnei
presidenti di Eni, Enel
Poste e Terna
La presenza aumenta
se consideriamo i
consiglieri
238.000
14
STIPENDI
ENEL
È il nuovo compenso
annuo per i presidenti
delle società
Francesco Starace,
neo-ad Enel, lavora
in società da 14 anni
SOCIETÀ
Sono le imprese
pubbliche i cui vertici
sono stati rinnovati
6
ENI
Claudio Descalzi
guida l'esplorazione
Enidaseianni