ENI DIGITAL MOBILITY HUB – INNOVATION MAKER FAIRE Le smart cities non sono solo più un sogno dell’uomo del XXI secolo ma realtà concrete in molte zone urbane europee e del mondo: mix tecnologico di urbanistica e architettura high-tech in grado di ottimizzare servizi pubblici e privati, preservando l’ambiente, rendendo più efficiente la mobilità cittadina, all’insegna dell'efficienza energetica. Grazie allo spazio espositivo Eni “Innovation for Energy”, dedicato all’innovazione tecnologica aziendale, sarà possibile vedere e farsi raccontare come all’interno delle smart cities le stazioni di servizio giocheranno un ruolo fondamentale. Queste saranno destinate ad essere sempre di più non soltanto un luogo dove poter far rifornimento di carburante, ma un vero e proprio centro di interscambio della mobilità cittadina diventando così dei moderni mobility hub. Scendere dal mezzo di trasporto pubblico e prendere una bicicletta o un’auto elettrica in sharing saranno normali abitudini. E tutto con emissioni di CO2 pari a zero. Ma non solo. Attraverso sistemi di riconoscimento RFID passivi installati sul veicolo, la stazione è in grado di riconoscere l’automobile in arrivo e di interagire con esso in maniera differenziata. Al passaggio dell’automobile, un sentiero luminoso si accende e guida automaticamente il cliente alla prima pompa di benzina libera specifica per le caratteristiche del proprio veicolo. Grazie al mobile payment il cliente attraverso lo smartphone può interagire con la pompa attraverso due modalità: inquadrando il QR code o utilizzando la tecnologia NFC (Near Field Communication) se disponibile sul suo smartphone. A questo punto, dopo aver instaurato una comunicazione sicura con la pompa di benzina, il cliente può scegliere il tipo di carburante e può autorizzare la transazione per l’importo desiderato. Una volta terminato il rifornimento vengono accreditati i punti you&eni sul profilo del cliente senza dover utilizzare nessuna tessera fisica. Il Digital Mobility Hub include non solo la zona del rifornimento (benzina ed elettrico) ma anche attività sociali e commerciali: parcheggio “car-stacking” in grado di garantire, ai clienti che intendono proseguire il loro tragitto in città con i mezzi pubblici o in bici, parecchi posti auto occupando una superficie minima della stazione. Se invece si deve aspettare un po’ di tempo per un check o il lavaggio dell’auto, l’attesa è resa gradevole ed efficiente da tutta una serie di servizi: ad esempio si potrà fare in e-commerce la spesa, oppure comprare prodotti biologici a km zero, pagare le bollette gas e luce con la sua pratica app, ritirare pacchi postali nei punti di pick-up dei merchant partner. Il tutto affidando i bambini alle sicure aree kids. Grazie ai mobility hub sarà anche possibile avere a disposizione aree in cui poter lavorare. Tramite un abbonamento mensile si usufruirà di spazi di coworking usandoli come luogo di lavoro principale od occasionale. Gli “Smart Work Center” (SWC) concretizzeranno così nuove potenzialità di offerte di servizi e infrastrutture cittadine, promuovendo modelli di utilizzo del territorio più sostenibili (limitando il pendolarismo), seguendo la tendenza della flessibilità del lavoro e delle strategie ROWE (Results Only Work Environment) e creando luoghi di lavoro multimediali e flessibili. Così si incoraggerà la sostenibilità sociale, avvicinando i lavoratori alle famiglie, alle scuole, alle strutture di assistenza pediatrica. Molte sono le città che stanno già incentivando questo tipo di soluzione. Il tutto all’insegna dell’efficienza energetica, dove i pavimenti recupereranno l’energia cinetica, il tetto della stazione sarà composto da pannelli solari capaci di inclinarsi per massimizzare l’esposizione al sole oppure diventare un piano per proteggere dall’acqua ed incanalarla in un sistema di raccolta. Il tetto infatti, composto da pannelli solari, si disporrà a pianale al fine di coprire da possibili precipitazioni e recuperare l’acqua piovana. Anche chi ama la ricerca, oltre che l’innovazione, avrà lo spazio per coltivare il suo interesse. Sentirà parlare di energia solare, oggi largamente disponibile ma che attualmente, data la scarsa densità della radiazione solare, comporta l’utilizzo di vaste superfici per produzioni significative. Da qui la convenienza a concentrarla su piccole superfici, possibile grazie a un progetto al quale Eni sta lavorando: lo sviluppo di concentratori solari luminescenti (Luminescent Solar Concentrator - LSC). I visitatori potranno toccare con mano lastre di materiale trasparente, plastico o vetroso, all’interno del quale sono dispersi coloranti fluorescenti, cioè sostanze in grado di assorbire una quota della radiazione ricevuta dal Sole e di riemetterne una parte con un’energia, e quindi un colore, diversi. Le lastre poi funzionano da guida d’onda, concentrando la radiazione emessa ai bordi dei dispositivi, dove sono posizionate piccole celle solari che convertono la radiazione in energia elettrica. Le lastre sono state additivate con due tipologie di coloranti scelti tra quelli sviluppati da Eni. I diversi colori, oltre al valore estetico, assorbono diverse quantità di energia solare avendo diversi livelli di trasparenza e conseguentemente diversi rendimenti energetici.
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