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Mercoledì 15 Gennaio 2014
Con l’edizione
Italiana de
MERCATI
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IL GRUPPO NON HA RINNOVATO I PERMESSI ESPLORATIVI, TROPPI GLI OSTACOLI TECNICI
Eni esce dallo shale gas polacco
Come ExxonMobil, dopo tre anni di tentativi, anche il Cane a sei zampe ha deciso la ritirata
Intanto l’ad Scaroni è volato in Messico per stringere accordi nel settore upstream con Pemex
di Angela Zoppo
Finmeccanica, contratto da 70 mln in Qatar
D
opo tre anni l’Eni ha
deciso di uscire dallo
shale gas polacco. Il
gruppo guidato da Paolo Scaroni ha appena restituito due delle tre licenze che
si era aggiudicato nel dicembre 2010, con l’acquisizione
di Minsk Energy Resources.
L’operazione aveva sancito
l’ingresso dell’Eni nel gas
non convenzionale europeo:
le tre licenze nel bacino baltico del Paese, area ad alto
potenziale per lo shale gas,
erano considerate molto promettenti e nel 2011, come
da programma, la campagna
esplorativa aveva avuto inizio
con i test su sei pozzi. Ma la
Polonia si è rivelata ben diversa dal Texas e l’Eni, al pari di
altri big come ExxonMobil,
ha dovuto fare dietrofront.
Scelta analoga hanno adottato altri gruppi di dimensioni
minori come Marathon Oil e
Talisman Energy. Troppe le
difficoltà rappresentate dalle
caratteristiche geologiche dei
potenziali giacimenti, incerto
persino il quadro regolatorio,
IN PILLOLE
AZIMUT-BENETTI
A partire dal nuovo anno
Ferruccio Luppi, già ceo di
Azimut-Benetti, ricopre lo
stesso ruolo anche nella divisione Yachts del gruppo, subentrando a Paolo Casani.
DIGITAL MAGICS
Digital Magics e Gate14
Group hanno firmato un
accordo per lo sviluppo di
nuove iniziative digitali a
supporto di aziende costituite da poco tempo, grazie
anche a coinvestimenti e
servizi professionali.
FINDUS
Findus Italia ha annunciato la nomina di Augusto
Passarelli a direttore del marketing. Farà riferimento all’ad
Daniel Pagnoni.
FRENDY ENERGY
Il cda ha deliberato l’aumento di capitale, con esclusione del diritto d’opzione,
per perfezionare l’acquisizione del 51% di Frendy
Scotta, specializzata nel minieolico e ha pubblicato il
documento informativo sul
reverse takeover.
di Valentina Sorrenti
Paolo Scaroni
(gruppo Finmeccanica), si è aggiudicata la costruzione di un
Fdaata
impianto per la produzione di acido cloridrico e soda caustica
70 tonnellate al giorno in Qatar. Il contratto - informa una nota
ENI
quotazioni in euro
19
così non è rimasto che ritirarsi. La conferma è arrivata
dal ministero dell’Energia,
che ha ammesso la marcia
indietro del Cane a sei zampe attraverso la restituzione
di due permessi esplorativi,
lasciati scadere senza chiederne il rinnovo, mentre il
terzo, che resta valido fino
a giugno del 2018, sarebbe
ancora nelle mani di Scaroni. Secondo fonti di mercato,
18
17
16
14 ott ’13
IERI
17,2 €
-0,69%
14 gen ’14
anche questo terzo permesso
esplorativo verrà lasciato scadere.
Attivi nel gas scisto dei pozzi
del gruppo - è stato assegnato da Gulf Chlorine Wll, joint venture
tra Oman Chlorine Saog e la società qatarina Al Mirqab Capital.
Un progetto da 70 milioni di dollari. Fata sarà responsabile della
fornitura completa, che include i lavori di ingegneria, approvvigionamento, costruzione, messa in opera e avviamento. L’impianto
sarà progettato in conformità con le migliori tecniche disponibili
non solo per il processo produttivo ma anche per il controllo delle
emissioni nell’atmosfera e il trattamento delle acque reflue, nel
pieno rispetto delle severe norme ambientali locali. Il progetto
fornirà l’industria petrolifera qatarina. L’avviamento del progetto
è previsto a ottobre 2015, l’inizio della produzione per il dicembre
dello stesso anno. (riproduzione riservata)
polacchi restano adesso, ma
senza troppa convinzione a
dar retta ai rumor, solo Chevron e ConocoPhillips. Il flop
dello shale gas è una sconfitta
soprattutto per la Polonia, che
oggi importa circa il 70% del
suo fabbisogno e dipende in
massima parte da Gazprom.
Per trovare un’alternativa alla
dipendenza dai russi il governo di Varsavia le ha tentate
tutte, compresa una bozza
ORDINI PER OLTRE 1,5 MLD PER IL NUOVO DECENNALE
Da Snam bond di 600 mln
stesso Paccioretti aveva deciso di approfittare
di una prima finestra favorevole per riaprire
due bond per un totale di 750 milioni: quello
uccesso del nuovo bond decennale di Snam a scadenza giugno 2017 con cedola 2,375%
da 600 milioni di euro destinato agli inve- e quello a scadenza febbraio 2020 con cedola
stitori istituzionali, che ieri ha raccolto or- 3,5%. Sempre in settembre è stato collocato in
dini per oltre 1,5 miliardi. Le banche capofila private placement un bond da 70 milioni di euro
del collocamento (Bana 5 anni e cedola 2,625%. Infine lo
ca Imi-Intesa Sanpaolo,
scorso ottobre sono stati collocati, anGoldman Sachs, Hsbc,
cora una volta in private placement, un
Jp Morgan, Mediobanca
bond da 300 milioni di euro a 3 anni
e Morgan Stanley) hane cedola variabile pari all’Euribor più
no potuto così spuntare
85 punti base e un bond da 10 miliardi
un rendimento finale del
di yen (cioè circa 75 milioni di euro)
3,367%, pari a uno sprea 6 anni, e cedola
ad di 128 punti base sodell’1,115%.
SNAM
pra il tasso midswap, in
Il rinnovo del proquotazioni
in
euro
4,1
IERI
restringimento rispetto
gramma Emtn,
alla prima indicazione di
deliberato dal cda
4,06 €
4,0
rendimento in area 135
di Snam lo scorso
+0,45%
3,9
punti base, poi rivista in
giugno, consente
Antonio
area 130 punti base. Il
l’emissione entro il
3,8
Paccioretti
bond, con scadenza 22
30 giugno 2014 di
3,7
gennaio 2024 e cedola al
ulteriori 1,3 miliardi
3,25%, è senior unsecured ed è stato prezzadi euro da collocare
3,6
to a reoffer 99,020. In una nota diffusa ieri
a investitori istituzio14 ott ’13
14 gen ’14
Snam ha spiegato: «Con l’emissione di oggi
nali attivi in Europa.
(ieri per chi legge, ndr), effettuata in una
Il prossimo 27 febfavorevole finestra di mercato, Snam prosegue braio è fissato il consiglio di amministrazionel processo di ottimizzazione della struttura del ne che varerà il bilancio 2013. Nei nove mesi
debito e di continuo miglioramento del costo dell’anno appena concluso Snam ha registrato
del capitale».
ricavi per 2,633 miliardi di euro (+3,8%), un
La scorsa estate il direttore finanziario di Snam margine operativo lordo di 1,516 miliardi (in
Antonio Paccioretti aveva spiegato che la società linea con i nove mesi del 2012) e un utile netto
non ha rilevanti necessità di rifinanziamento fino di 674 milioni (+31,4%) a fronte di un debito
al 2015 e che non si sarebbe rivolta al mercato finanziario netto di 12,877 miliardi (dai 12,398
nel breve termine. Tuttavia già in settembre lo miliardi di fine 2012). (riproduzione riservata)
di Stefania Peveraro
S
di legge che alleggerisce il
peso della burocrazia nella
concessione dei permessi
esplorativi, proposta proprio
per facilitare l’iter ai grandi
gruppi energetici esteri. Ma
la geologia si è rivelata un
ostacolo più forte della burocrazia, e oggi il colosso russo
è il solo a rallegrarsi del disimpegno di Eni e degli altri
player. Pensare che proprio
ai confini con la Polonia si
trova, invece, uno dei giacimenti di idrocarburi non convenzionali dai quali il gruppo
di Scaroni si attende di più:
il bacino di Lviv, in territorio
ucraino, nel quale Eni detiene
diritti per l’esplorazione e lo
sviluppo di nove blocchi.
Intanto l’ad Scaroni è volato in Messico per incontrare
il presidente Enrique Peña
Nieto, nell’ambito della visita
ufficiale del premier Enrico
Letta. Col capo del governo
messicano il numero uno di
Eni ha parlato dei possibili
nuovi accordi nel Paese e ha
inaugurato anche l’ufficio di
rappresentanza del Cane a
sei zampe a Città del Messico. Con Scaroni c’era anche
Claudio Descalzi, direttore
generale della divisione Exploration & Production. Insieme hanno avuto un incontro
di lavoro con l’amministratore delegato della società petrolifera pubblica Pemex (Petróleos Mexicanos, ormai in
via di privatizzazione), Emilio Lozoya Austin. Lo scopo
dell’incontro è predisporre
una possibile futura collaborazione tra i due gruppi. «In
particolare», secondo quanto
ha fatto sapere Eni, «le parti hanno discusso di future
partnership strategiche nel
settore upstream del Paese».
(riproduzione riservata)
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