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Jobs Act- l’impatto sull’art. 18 dello Statuto dei
Lavoratori
21 October 14
È' ormai a tutti nota la volontà del Governo Renzi di abolire la norma ex art. 18 della L. n. 330/1970 che prevede la c.d. tutela reale
in ipotesi di licenziamento illegittimo del lavoratore, stabilendone la reintegra nel luogo di lavoro.
Già la legge Fornero del 2012 ha tentato, ai fini di una maggiore flessibilità del mercato del lavoro, di smussare il tenore dell’art. 18,
limitandone l’ambito d’applicazione. Tuttavia, la giurisprudenza, di fatto, ha continuato ad ordinare la reintegra del lavoratore nella
maggior parte dei casi di accertamento della illegittimità del licenziamento.
Il clamore suscitato dalla prima versione del Jobs Act del Governo Renzi, ha indotto quest’ultimo a riformularne il testo, per il primo
passaggio al Senato. Tuttavia, il maxi emendamento presentato, seppur non faccia più espressa menzione dell’art. 18 contiene, in
realtà, deleghe ampie e generiche al Governo che lasciano presagire la possibilità di un suo intervento futuro in materia ed in quale
direzione ('tutela crescente').
La questione non sarà certamente di pronta e facile soluzione, dato che vede schierati, da un lato, le organizzazioni sindacali che si
oppongono (politicamente, n.d.r.) alla riforma, temendo un eccessivo uso discrezionale del licenziamento da parte dei datori di
lavoro; dall’altro, gli imprenditori e buona parte della dottrina, che accolgono invece con favore l’abolizione della norma, nell’ottica
di garantire maggiormente il principio di libertà di iniziativa economica delle imprese ed il principio di meritocrazia in ambito
lavorativo.
Di fatto, ad eccezione delle fattispecie di licenziamento discriminatorio, l’eliminazione della reintegra del lavoratore imposta al
datore, nell’attuale difficile contesto economico italiano, potrebbe agevolare i nostri imprenditori e le attività economiche che, mai
come in questo momento storico, riuscirebbero a trovare uno spiraglio di salvezza contando proprio sulla efficienza della forza
lavoro, in un’ottica di maggiore meritocrazia individuale.
Sicuramente, sulla base della promessa di Renzi di non cedere alle pressioni, sarà opportuno pianificare in anticipo l’impatto di tale
riforma, non solo con riferimento all’art. 18.
© Withers 2015