Rue Wiertz 77 Bruxelles, 1000 Rappresentanza dello Stato della

TITOLO
LUOGO E DATA
Mobilità in Europa: ‘Beneficio del turismo’
vs. La libertà di movimento
Rue Wiertz 77
Bruxelles, 1000
21 gennaio 2014
ORGANIZZATORE
Rappresentanza dello Stato della
Baviera
RELAZIONE
L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Hanns Seidel per discutere del problema delle
immigrazioni e della libertà di circolazione dei cittadini Romeni e Bulgari verso gli altri Paesi
Europei.
Viviane Reding (Vice-Presidente della Commissione Europea) ha iniziato il suo discorso
parlando della libera circolazione delle persone come di un diritto fondamentale garantito ai
cittadini dell’UE. Essa si realizza attraverso lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza
frontiere interne. L’eliminazione delle frontiere interne richiede una gestione rafforzata delle
frontiere esterne dell’UE nonché una forte regolamentazione dell’ingresso e soggiorno dei
cittadini extra UE, anche attraverso una politica comune di asilo e di immigrazione.
Inoltre ha ricordato che la nozione di libera circolazione delle persone nacque con la firma
dell’accordo di Schengen nel 1985 e della successiva convenzione di Schengen nel 1990, che
abolirono i controlli alle frontiere fra i paesi partecipanti. La cooperazione Schengen, essendo
parte del quadro giuridico e istituzionale dell’UE, è stata gradualmente estesa alla maggior
parte degli Stati membri dell’UE e ad alcuni paesi extra UE.
V.Reding ha ricordato che grazie all'UE i cittadini degli Stati membri possono viaggiare, vivere
e lavorare ovunque in Europa. Questo è uno dei vantaggi più tangibili dell’appartenenza all’UE
e della realizzazione del “mercato interno”. Il diritto di circolare e soggiornare liberamente in
tutto il territorio dell'UE è strettamente connesso allo status di cittadino europeo (che spetta
automaticamente a chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE) riconosciuto
dal trattato di Maastricht e ripetuto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
La Germania è uno Stato dipendente dalle immigrazioni europee dato che c’e’ una carenza di
lavoratori qualificati. La maggioranza degli stranieri hanno un impatto positivo sui i Paesi
ospitanti, ma la libertà di movimento non è una strada a senso unico e devono essere definiti i
diritti e gli obblighi delle persone immigrate per sconfiggerne l’abuso.
Manfred Weber (Presidente del Gruppo PPE) afferma che la CSU sia favorevole alla libertà di
circolazione in Europa. La mancanza d’integrazione degli immigrati porta a problemi che
devono essere affrontati apertamente. Weber ha fatto un appello alle autorità locali in
Germania chiedendo a loro di fare il proprio dovere ed intensificare il controllo di false
registrazioni nell’ambito lavorativo. In questo modo sarà migliorata la cooperazione tra gli
uffici sociali e commerciali. A causa dei cambiamenti dovrebbero essere create rapidamente le
condizioni necessarie per la protezione dei dati. Sostiene che ci sono ancora da risolvere delle
questioni giuridiche a livello europeo che riguardano la libera circolazione ad esempio per i
dipendenti part-time, le richieste di lavoro di pensionati stranieri e l’integrazione della
minoranza dei Rom. Secondo Weber e i leader bavaresi del PPE l’UE non deve ora
sovraccaricare i suoi cittadini, ne le sue istituzioni.
Andrej Kovatschew (Vice-Presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento
Europeo) si è detto rammaricato dalle discriminazioni subite dai rumeni e dai bulgari ed ha
suggerito una cooperazione di polizia più intensa per fermare le reti di criminalità organizzata.
Ritiene che l’obiettivo da raggiungere è l’aumento del livello di vita nei paesi di origine con
migliori condizioni economiche che fermerebbero la migrazione delle persone.
Ahmed Aboutaleb (Sindaco della città di Rotterdam, Relatore per il Pacchetto di
Investimenti Sociali del Comitato delle Regioni) ha detto che non limitando la capacità di
accoglienza e la libera circolazione in Europa ci troviamo davanti ad un instabilità sociale di
alcune città. Due città olandesi si sono opposte alle norme dell’UE, dichiarando che dal 1°
gennaio 2014 non concederanno il codice municipale dei servizi (BSN) ai cittadini bulgari e
rumeni. Si tratta della capitale amministrativa del Paese, l'Aia, e del principale centro
economico e logistico, Rotterdam. Senza questo codice (che corrisponde all' codice fiscale
italiano) essi non potranno essere assunti da imprese olandesi.
Secondo lui si deve guardare la realtà negli occhi e riconoscere che ci sono aspetti negativi
alla libera circolazione. Ha aggiunto che lui non è riuscito a rispondere alle preoccupazioni dei
cittadini e non vuole il rinnovo del suo mandato elettorale siccome in questo momento si
sente anti-europeo.
LINK
Draft agenda:
http://www.docstoc.com/docs/166342878/2014-01-21-Konferenz-mit-Imbiss-und-Kaffe-undKuchen---Hanns-Seidel-Stiftungpdf
Eseguito da:
Valentina Stemberga
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles
Tel. +32 2 5510490
Fax +32 2 5510499
e-mail: [email protected]