Caltanissetta - Feudo San Martino 29 novembre 2013 Colture dedicate alla produzione di biomasse per scopi energetici in Sicilia: attività svolta e risultati ottenuti Giuseppe Nervo e Gianni Facciotto CRA- PLF Casale Monferrato (AL) BIOMASSA : ogni tipo di sostanza organica derivante direttamente o indirettamente dalla fotosintesi clorofilliana. E’ una delle fonti di energia rinnovabile (FER) insieme con l’energia eolica, solare, geotermica, del moto ondoso del mare, idraulica da bacino fluente, dai processi di depurazione e da digestione anaerobica degli scarti di natura organica ( biogas). La produzione di biomasse per scopi energetici e/o industriali deve essere: continua economica sostenibile FONTI DI BIOMASSA Residui agro-forestali (potature, gusci ecc); Scarti urbani ed agro-industriali; Scarti zootecnici Colture dedicate a scopi energetici : •Erbacee annuali, poliennali •Arboree : Short Rotation Forestry -SRF Erbacee annuali e poliennali Panicum Sorgo Erbacee poliennali Canna Miscanto La tecnica SRF di produzione di biomasse per scopi energetici si sviluppa inizialmente in Svezia negli anni ‘70, al tempo della prima crisi petrolifera. A partire dagli anni ’90 si sviluppa anche negli USA con produzione destinata prevalentemente all’industria cartaria (SRC). In entrambe i casi l’obiettivo è la produzione di grandi quantità di biomassa ligno-cellulosica a costi contenuti La fonte di biomassa di cui ci occupiamo (CRA-PLF) nei diversi Progetti MiPAAF sono le colture lignocellulosiche dedicate (SRF/SRC). Specie arboree a rapida crescita: pioppo, salice, robinia, eucalipto, oltre a Ontano, Platano, Acero, Olmo, Paulownia Acacia saligna, Tamarix africana Elevate densità impianto (1000 ÷ 15000 p/ha) Ceduazioni ogni 2- 6 anni Progetti a Finanziamento MiPAAF Progetto Bioenergie Progetto Faesi Progetto Suscace Progetto Biosea Progetto Biosegen Progetto Enersicilia Bressana B., Cremona Vescovato, Rivarolo Re Cura Carpignano, Corte dei Frati, Ottobiano (2) Bigarello (3) Montecchio Pracalcino (2) Motta di Livenza Legnaro Osoppo (4) Casale Monf.to (8) Cavallermaggiore (2) Lombriasco (3) Caramagna (1) Mezzomerico (1) Siena, Pisa (2) Anzola (2), Russi (1) Faenza (1) Ravenna (1) Podenzano (1) Spello, Città di Castello Tivoli, Casalotti, Capocotta Campolongu (1) Eboli Venosa Mirto Crosia Caltanissetta Mussomeli Leonforte e Gela Modello Europeo Sesto d’impianto Modello Americano (già in uso in Italia in passato) Densità minore (1.500 – 3.000 p/ha), spaziature: 2x3 m, 3x3 m. Prevede una sola modalità d’impianto per la produzione di legno per cellulosa, pallets, tronchetti e cippato per energia. Il turno di ceduazione va dai 4 ai 7 anni, con possibilità di ricaccio delle ceppaie. Valutazioni iniziali ed aspetti operativi: • individuazione sito ed analisi pedo-climatiche della stazione; • impianti progettati tenendo conto dell’utilizzo della biomassa e delle modalità di raccolta ; • aspetti logistici e distanza dal centro di utilizzo (max 70 km). Preparazione del terreno ed impianto Aratura a 30 cm (eventualmente anche discissura su terreni pesanti) Affinamento superficiale Concimazione di fondo con Potassio e Fosforo (60-150 kg/ha). Diserbo (se necessario); operazione importante , volta al controllo delle erbe perennanti, per favorire lo sviluppo iniziale delle piantine dopo il trapianto. Materiale d’impianto SEMENZALI ASTONI TALEE Progetto MiPAAF Bioenergie Campi sperimentali Pioppo e salice Robinia Eucalyptus Paulownia Produttività riscontrate Per pioppo, salice ed eucalitto le rese produttive si attestano mediamente su valori di 7-12 t · ha-1 · anno-1 di sostanza secca anche se con i migliori cloni si sono raggiunte produzioni di 18-20 t · ha-1 · anno-1, in condizioni di buona disponibilità idrica. Per la robinia in condizioni non irrigue le produzioni possono variare da 2 a 12 t · ha-1 · anno-1 di s.s., In relazione alla densità di impianto e del turno Altri aspetti: interventi colturali Per contenere i costi ed ottimizzare la sostenibilità economica ed energetica le cure colturali dovrebbero essere ridotte al minimo. 1) Controllo infestanti (chimico e meccanico) al primo anno e dopo ogni ceduazione. 2) Apporti nutrizionali con ammendanti organici, sovesci o concimazione in copertura dopo ogni ceduazione. 3) Irrigazioni e trattamenti fitosanitari devono essere fatti solo come soccorso e in caso di reale necessità. Irrigazione ??? L’irrigazione durante il periodo vegetativo assicura ottime produzioni. Dove possibile è consigliabile intervenire con irrigazione localizzata e soprattutto come soccorso al primo anno di impianto e nei periodi di siccità prolungata. Altri aspetti : raccolta Anche la raccolta, come l’irrigazione influisce pesantemente sul bilancio economico. Ci sono diversi sistemi di raccolta diretta Alcune case costruttrici hanno già messo sul mercato testate che permettono di tagliare, cippare e scaricare il prodotto su un rimorchio, con un unico intervento La raccolta in due fasi permette di sfruttare l’energia solare per essiccare le piante accatastate e spuntare un prezzo maggiore per il prodotto in centrale. Costi di produzione (€) relativi ad un ettaro di pioppeto per la produzione di biomassa, con turno biennale ANNI Impianto preparazione terreno concimazione P-K talee trapianto diserbo chimico diserbo meccanico controllo fitosanitario fertilizzazione N irrigazione raccolta trasporti ripristino finale Sp. Gen. BF TOTALE COSTI costi attualizzati 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 TOTALE 128 200 1.368 200 134 155 200 57 500 500 500 500 500 500 2.030 2.030 500 485 0 0 500 458 0 0 500 431 0 0 500 407 0 0 1.000 766 128 200 1.368 200 134 155 200 57 2.500 500 5.030 4.577 Progetto Enersicilia : localizzazione degli impianti Campo sperimentale Marcello Maira - P. x canadensis San Cataldo - Caltanissetta Data impianto : Marzo Sesti impianto: 2,50 x 0,50 2008 Densità : 8.000 p/ha Schema sperimentale: 3 ripetizioni ( 20 piante /parcella) P. x canadensis: 10 cloni di a confronto P. alba : 8 nuovi cloni di a confronto con i cloni Villafranca ed Orion. San Cataldo (CL) – Az. Maira SRC con pioppo a turno biennale Miglior clone Media 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 B.S. t∙ha-1∙anno -1 1.0 1.2 1.4 1.6 Campo dimostrativo SAVIF Impianto: marzo 2008 Densità impianto: 4.000 p / ha Sesti impianto 2,50 x 1,00 Acacia saligna Robinia pseudacacia E. globulus E. camaldulensis P. alba Tamarix africana Fraxinus ornus E. camaldulensis E. globolus Robinia Tamarix P.alba Acacia saligna Frassino SAVIF Caltanissetta C.da Misteci SRC con varie specie, turno biennale Pioppo Robinia pseudoacacia Acacia Saligna Eucalyptus camaldulensis Eucalyptus globulus 0 0.5 1 1.5 B.S. t ha -1 anno-1 2 2.5 SAVIF C. Misteci (5 anni) t / ha s.s. t/ha/anno s.s. Acacia saligna 75.1 12.5 Eucalyptus globulus 16.9 3.4 Eucaliptus camaldulensis 18.8 3.1 Populus canadensis n.r. n.r. Robinia pseudacacia n.r. n.r. Tamarix africana n.r. n.r. Fraxinus angustifolia n.r. n.r. Mussomeli Campo dimostrativo Az. Territo Densità impianto: 4.000 p / ha Sesti impianto 2,50 x 1,00 Acacia saligna Robinia pseudacacia E. globulus E. camaldulensis P. canadensis Tamarix africana Fraxinus Pioppo Acacia saligna Robinia Frassino Tamarix E. globulus E. camaldulensis Campo dimostrativo Az. Territo - Mussomeli Ophelimus sp. Aprostocetus sp. Pioppo Robinia E. globulus E. camaldulensis Acacia saligna 0 2 4 6 8 10 12 14 Mussomeli (CL): SRC Acacia saligna, turno biennale Ripartizione della Sostanza secca % % foglie e rametti erbacei 29% fusto 46% rami 25% Territo - Mussomeli (5anni) t / ha s.s. t/ha/anno s.s. Acacia saligna 73.7 14.7 Eucalyptus globulus 63.9 12.8 Eucaliptus camaldulensis 51.4 10.3 Populus canadensis 10.1 2.0 Robinia pseudacacia 8.0 1.6 Tamarix africana n.r. n.r. Fraxinus angustifolia n.r. n.r. SAVIF C. Misteci (5 anni) t / ha s.s. t/ha/anno s.s. Territo - Mussomeli (5anni) t / ha s.s. t/ha/anno s.s. Acacia saligna 75.1 12.5 73.7 14.7 Eucalyptus globulus 16.9 3.4 63.9 12.8 Eucaliptus camaldulensis 18.8 3.1 51.4 10.3 Populus canadensis n.r. n.r. 10.1 2.0 Robinia pseudacacia n.r. n.r. 8.0 1.6 Tamarix africana n.r. n.r. n.r. n.r. Fraxinus angustifolia n.r. n.r. n.r. n.r. Leonforte Impianto 2009 Spaziatura 2,80 x 0.80 Densità 4.545 piante /ha 1 taglio - 2 anni 2 taglio - 4 anni t/ha anno t/ha anno s.s s.s. Media 2.59 4.20 L. Avanzo 3.10 3.39 Lena 1.94 2.38 Neva 2.83 2.35 Bellini 1.91 1.59 Media pioppo 2.47 2.78 Acacia saligna 9.40 7.83 Eucalyptus cam. 8.62 7.71 Robinia pseud. 1.90 1.97 Specie / clone Specie / clone 1° taglio - 2 anni 2° taglio - 4 anni t/ha anno t/ha anno W 25% W 25% Dvina L. Avanzo Lena Neva Bellini Media pioppo 3,24 5,26 3,89 5,00 2,43 2,80 3,59 2,95 2,39 1,99 3,11 3,60 Acacia saligna Eucalyptus cam. Robinia pseud. 11,76 9,8 10,78 9,64 2,37 2,46 Tutela territorio ?? Prevenzione dissesto ?? Valorizzazione paesaggio? Valorizzazione paesaggio? Nuova PAC : 2014 – 2020 (27 stati UE) Pagamento diretti : 281 miliardi € Sviluppo rurale: 89miliardi € Totale PAC : 1.025 miliardi € (40% UE) Pagamenti diretti nuova PAC Pagamento base Pagamento verde “greening” Padamento addizionale aree con limitazioni naturali Pagamento addizionale giovani agricoltori Pagamento semplificato piccoli agricoltori • Italia . 27,255 miliardi € Conclusioni Le colture bio-energetiche ( erbacee poliennali e SRF) possono rappresentare un’opportunità sia di carattere economico - produttivo che ambientale ( assorbimento CO2, fitodepurazione, tutela e valorizzazione del territorio). Tra le specie arboree l’Acacia saligna e l’Eucalypto spp. sono risultate quelle più adatte alle condizioni pedoclimatiche delle aree interne della Sicilia, seppur con rese produttive differenziate anche in funzione delle tecniche colturali adottate. Conclusioni Per riqualificare le sia aree interne della Sicilia sarebbe opportuno prevedere sin dal prossimo PSR misure di intervento volte ad incentivare le colture da biomassa, sia microfiliere o distretti agro-energetici, condotte cosecondo criteri di sostenibilità economica ed ambientale. Con gli interventi di “greening” previsti nella prossima programmazione PAC dal 5 al 7% della superficie aziendale a seminativi ( > 15 ha) dovrebbe essere destinata ad aree di interesse ecologico (es. fasce tampone) gestite con elementi caratteristici del paesaggio. Un ringraziamento particolare va a: Antonio Bufalino, Giusy e Franco Matraxia, Giuseppe Greco, al personale della Meccanizzazione agricola dell’ESA, oltre a Sara Bergante, Domenico Coaloa, e Federico Livieri del CRA-PLF di Casale Monferrato
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