Avversità delle piante A SEGUITO DELL'INTRODUZIONE ACCIDENTALE IN ITALIA Aumentano gli insetti dannosi agli eucalipti In Campania e Sardegna sono state di recente accertate in corso, risulta molto difficoltosa esnote per l'Australia ben 220 speinfestazioni, anche molto estese, di due specie di calcidoi- sendo cie di Aprostocetus che necessitano di dei galligeni. Risulta indispensabile chiarire la biologia revisione (Boucek, 1988). Dell'Aprodei due insetti per individuare eventuali loro antagonisti stocetus sp. sono state fmora ottenute solo femmine e quindi è probabile che efficaci nelle aree di origine del genere Eucalyptus Gennaro Viggiani, Stefania Laudonia, Umberto Bernardo Sugli eucalipti, piante di origine australiana introdotte in Italia dalla fine del XVIII secolo, si sono adattati diversi insetti indigeni e polifagi. L'introduzione accidentale di insetti specifici dalle aree originarie è iniziata intorno al 1970, con le segnalazioni del coleottero cerambicide Phoracantha semipunctata F., del coleottero curculionide Gonipterus scutellatus Gyhl. e dell'omottero psillide Ctenarytaina eucalypti Mask. (Cavalcaselle, 1986). Più recentemente è stato segnalato in Toscana (Arzone e Alma, 2000) e in Campania (Viggiani e Nicotina, 2001) l'eulofide galligeno Ophelimus eucalypti (Gahan) (Hymenoptera: Chalcidoidea). Nel corso di ricerche su quest'ultima specie in Campania, si è accertata la presenza di un secondo eulofide galligeno, attribuito al genere Aprostocetus (foto 1). Entrambe le specie, insieme a un torimide del genere Megastigmus, anch'esso in corso di identificazione, sono state rinvenute anche in Sardegna. Per la regione australiana sono segnalate varie specie di eulofidi galligeni, di cui 5 appartenenti al genere Ophelimus; le altre sono: Aprostocetus auriflavus (Girault), Apleurotropis unnotipennis (Girault), Epichrysocharis spp. (Boucek, 1988; Arzone e Alma, 2000). Dei torimidi galligeni sono segnalate 4 specie di Megastigmus (M. ater -Girault-, M. eucalypti Girault, M. hilli Dodd e M. quinquesetae -Girault-) oltre a Torymoides eucalypti (Ashmead) (Boucek, 1988). Purtroppo, per quasi tutte queste specie sono note solo le descrizioni originali, molto superficiali e lacunose. Ancora più confusi e inattendibili sono gli scarsi reperti biologici, come già sottolineato da altri autori (Arzone e Alma, 2000). 86 L'INFORMATORE AGRARIO 1212001 Aprostocetus Sp. La specie di Aprostocetus sp. rinvenuta in Campania e in Sardegna presenta caratteri diversi daAprostocetus auriflavus, unica specie galligena segnalata in Australia su Eucalyptus. La sua identificazione specifica, tuttora sia una specie partenogenetica telitoca. L'eulofide ha una lunghezza di poco superiore a l mm, si presenta di colore verde metallico al torace e al capo, tranne nell'area prossima all'apertura orale che appare grigiastra con clipeo bruno avente riflessi rossastri; il gastro è bruno con riflessi verde metallico; le antenne sono grigiastre; le zampe si presentano chiare, ma con le coxe concolori con il torace; l'ultimo tarsomero è nerastro. Le ali sono ialine e mancano di vena postmarginale. Le antenne hanno funicolo e clava entrambi di tre articoli. L'Aprostocetus auriflavus si differenzia già nettamente da Aprostocetus sp. per la diversa colorazione del corpo (Girault, 1915). Gli adulti di Aprostocetus sp. sono stati ottenuti da galle globose, isolate, di 3,5 mm di lunghezza, oppure contigue e multiloculari, lunghe anche 2-3 cm. Le galle si localizzano sulla nervatura principale delle foglie e si estendono in entrambe le pagine (foto 2), sui piccioli fogliari, sui rametti (foto 3) e sui germogli (foto 4), determinando accrescimenti anomali degli organi. In nessun caso le galle sono state rinvenute sulla lamina fogliare. Ophelimus eucalypti Foto 1 - Adulto di Aprostocetus sp. Foto 2 - Foglie di eucalipto con galle prodotte da Aprostocetus sp. L'altro eulofide galligeno segnalato di recente in Italia, l'Ophelimus (= Rhicnopeltella) eucalypti (Gahan), ha una lunghezza intorno a l mm, il corpo di colore nero con qualche riflesso porpora al torace, le antenne grigiastre e le zampe concolori con il torace, tranne le tibie anteriori che sono in parte chiare, come i tarsi, a eccezione dell'ultimo tarsomero che è nerastro. Le ali sono ialine con qualche lieve imbrunimento sotto la vena marginale. Le antenne sono brevi, con clava molto sviluppata e triarticolata, più breve dello scapo; il funicolo è costituito da articoli anelliformi, tranne quello precedente la clava, di misura crescente. Il corpo, alquanto robusto, presenta una fine scultura a reticoli. L'ala an- Avversità delle p ~ 4 Foto 3 - Rametto di eucalipto con galle prodotte da Aprostocetus sp. Foto 4 - Germoglio di eucalipto con galle prodotte da Aprostocetus sp. Foto 5 - Foglia di eucalipto con galle prodotte da Ophelimus euca/ypti Foto 6 - Foglia di eucalipto con galle prodotte da Aprostocetus sp. sulla nervatura principale e da Ophelimus euca/ypti sulla lamina teriore è caratterizzata da una vena marginale piuttosto spessa e dalla presenza di una alquanto lunga vena postmarginale. Questa specie, per quanto è stato osservato in Italia, produce piccole galle pustoliformi che interessano solo la lamina fogliare su entrambe le pagine (foto 5). egasfigmus Sp. "Alcuni individui (femmine e maschi) di un torimide megastigmino (Megastigmus sp. probo eucalypti Girault) sono stati recentemente ottenuti da galle peziolari e da galle su nervature fogliari simili a quelle prodotte da Aprostocetus sp. Questa specie si riconosce facilmente dagli eulofidi indicati in precedenza per il colore quasi tutto giallo del corpo, in ambo i sessi (nella femmina è nerastra la sola parte dell'ovopositore, lunga poco più dell'addome, mentre nel maschio sono nerastre le suture del mesonoto, alcune parti del propodeo e dell'addome). La tassonomia dei Megastigmus australiani è agli albori. Molte specie mostrano un ampio raggio di variazioni nelle dimensioni, nella scultura e nel colore; molti nomi specifici si basano su inattendibili differenze cromatiche (Boucek, 1988). In Infestazioni, anche molto estese, di Aprostocetus sp. e di Ophelimus eucalypti sono state fmora accertate sia in Campania che in Sardegna, prevalen- temente su Eucalyptus camaldulensis Dehnh. (= E. rostratus Schlecht.). Sulle stesse foglie sono risultate talvolta presenti le galle prodotte da entrambe le specie (foto 6). Galle prodotte da Ophelimus eucalypti sono state osservate anche su Eucalyptus globulus Labill. Sono in corso di identificazione altri Eucalyptus ospiti. Dalle osservazioni biologiche effettuate nel corso del 2001 in Campania risulta che entrambe le ~pecie svolgono più di una generazione all'anno (almeno 3-4) e non una, come sembrava emergere per Ophelimus eucalypti dai pochi dati raccolti nelle aree originarie (Valentine, 1970). Esse hanno inizio con ovideposizioni per lo più effettuate su foglie giovani completamente formate dei giovani germogli. Per Ophelimus eucalypti, lo svernamento avviene da larva matura nelle galle, la formazione delle pupe si ha in marzo-aprile e lo sfarfallamento degli adulti prevalentemente nel mese di maggio. Gli stadi larvali dei due eulofidi presentano interessanti peculiarità, anche differenziali. Macroscopicamente le larve mature di Ophelimus eucalypti si possono distinguere da quelle di Aprostocetus sp. perché tipicamente imenotteriformi, con il corpo piegato a C. In quest'ultima specie, invece, esse appaiono subglobose. Inoltre, la pupa e successivamente l'adulto formato di Aprostocetus sp. e di Megastigmus sp. si presentano nelle galle con il corpo tipicamente piegato, con il capo quasi a contatto con l'estremità dell'addome, tanto da occupare l'intero spazio all'interno della galla. TI controllo degli insetti dannosi agli eucalipti accidentalmente introdotti nei Paesi del Bacino del Mediterraneo negli ultimi decenni è stato ottenuto in larga parte con progetti qi lotta biologica classica di successo. E soprattutto il caso del controllo del coleottero Gonipterus scutellatus Gyll. con l'introduzione del suo parassitoide oofago Anaphes nitens (Girault) (Chalcidoidea: Mymaridae) di origine australiana (Vidano et al., 1979) e quindi di quello della psilla Ctenarytaina eucalypti (Maskell) con il parassitoide esotico Psyllaephagus pilosus N oyes (Chalcidoidea: Encyrtidae) (Malausa e Girardet, 1997). Si spera, nel prossimo futuro, di chiarire i principali aspetti tassonomici, biologici e fitopatologici dei calcidoidei galligeni degli eucalipti di recente introduzione in Italia, nonché di individuare, con l'ausilio di collaborazioni internazionali, eventuali loro antagonisti efficaci nelle aree di origine, da introdurre nel nostro Paese. Gennaro Viggiani Stefania Laudonia Dipartimento di entomologia e zoologia agraria Università di Napoli «Federico II>> E-mail: [email protected] Bernardo Umberto Centro di studio Cnr sulle tecniche di lotta biologica Portici (Napoli) E-mail: [email protected] La bibliografia verrà pubblicata negli estratti. L'INFORMATORE AGRARIO 12/2001 87 1 BIBLIOGRAFIA nuisible aux eucalyptus en Italie: importance des dégats et méthodes de lutte. Bull. OepplEppo, 16: 293-297. phytophagous Hymenoptera in New Zealand. The New Zealand Entomologist, 4 (4): 52-62. Arzone A, Alma A (2000) - Eulofide galligeno dell'Eucalipto in Italia. Informatore fitopatologico, 50 (12): 43-46. Girault AA (1915) - Australian Hymenoptera Chalcidoidea. IV. Mem. Queens. Mus., 3: 180-299. Boucek Z. (1988) - Australasian Chalcidoidea (Hymenoptera). A Biosystematic Revision of Genera ofFourteen Families, with a Reclassification of Species. Cab International, Wallingford: 832 pp. Malausa C., Girardet N. (1997) - Lutte biologique contre le psylle de l'Eucalyptus. Acclimatation sur la Cote d'Azur d'un auxiliaire prometteur, Psyllaephagus pilosus. Phytoma - La Défense des Vegetaux, 498: 49-51. Vidano C., Arzone A, Meotto F. (1979) - Moltiplicazione e disseminazione in Italia di Patasson nitens per la difesa degli eucalipti da Gonipterus scutellatus. Annali Ace. Agric. Torino, 121: 99-113. Cavalcaselle B (1986) - Les insectes Valentine E.W. (1970) - A list of the Viggiani G., Nicotina M. (2001) - L 'Eulofide galligeno fogliare degli eucalipti Ophelimus eucalypti (Gahan) in Campania. BolI. Zool. Agr. Bachic., ser. II, 33 (l): 79-82.
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