Del 20 Febbraio 2015 Estratto da pag. 43 «Popolari prede degli speculatori» Allo studio il tetto al diritto di voto L’allarme di Assopopolari alla Camera. Padoan: per le Bcc bene l’autoriforma ROMA La trasformazione delle banche popolari in società per azioni «rischia di fare entrare nel capitale soggetti dai connotati speculativi». L’allarme lo lancia il presidente di Assopopolari, Ettore Caselli, in un’audizione davanti alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera criticando il decreto legge approvato dal governo il 20 gennaio scorso. Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, replica: «La riforma è un’opportunità per rafforzarsi e questo è assolutamente possibile mantenendo la compatibilità con i valori del territorio e ciò vale sia per le banche di credito cooperativo (Bcc) sia per le popolari». Comunque il ministro precisa: «Il governo non intende emanare un decreto legge sulle Bcc e vede positivamente un’autoriforma». Poi Padoan aggiunge riferendosi alla miriade di Bcc: «Ce ne sono troppe e quelle che ci sono sono troppo piccole...». Tornando in Parlamento, Caselli prova a mettere qualche paletto: la riforma in spa, «che dovrebbe comunque mantenere l’attuale carattere di public company delle popolari, andrebbe prevista non quale obbligo — chiede — ma solo quale sanzione per le banche che non completino un percorso finalizzato a riconoscere, tra l’altro, al voto capitario un ruolo non esclusivo e al voto proporzionale un ruolo non marginale». L’allarme di Caselli viene condiviso dal presidente del consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano, Piero Giarda, in audizione alla Camera: «Le banche straniere sono interessate non tanto a finanziamenti, ma alla gestione della massa finanziaria delle popolari da dove si può guadagnare di più». Dopo le critiche di Assopopolari, Marco Causi (Pd), relatore del dl banche, replica: «Ci sono i margini per evitare i rischi di tagli al credito per le Pmi esposti da Giarda». E come misura antiscalata Causi sta lavorando a un emendamento che fissi un limite al diritto di voto (fra il 3 e il 5% del capitale). Intanto il clima nel mondo bancario è molto agitato: mentre la procura indaga per aggiotaggio su Veneto Banca, la Guardia di Finanza ha mandato 26 avvisi di garanzia nell’ambito di un’altra inchiesta sulla Cassa di Risparmio di Rimini. Tra gli indagati anche Riccardo Sora, dal 2010 commissario straordinario alla Carim: Sora una settimana fa è stato nominato nello stesso incarico alla Banca Popolare dell’Etruria. Francesco Di Frischia
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