ITE - WFO „RAETIA“ - NEWS Per i futuri cittadini europei Ogni tanto penso al compito dell’insegnante guardando al di là di spiegazioni, compiti e interrogazioni. Cosa serve veramente a un giovane che dovrà affrontare il mondo del lavoro e le relazioni sociali future? Formare il suo carattere, prepararlo alle difficoltà della vita e insegnargli a confrontarsi con gli altri. Ognuno di noi mette al servizio degli alunni le proprie doti, le proprie conoscenze, la forza e la determinazione del suo carattere, ma tutto sommato sono sempre le stesse parole, le stesse convinzioni, gli stessi consigli. Penso che le lezioni più importanti siano il confronto con altre culture, altri modi di vivere e di pensare e la conoscenza pratica di un mondo che non sia il nostro. Per questo è importante muoversi, andare, verificare, criticare e quindi conoscere altri paesi vicini e lontani, le loro abitudini, i loro cibi, la loro poesia, le loro credenze; guardare come si affronta la vita, il lavoro, la cultura da un altro punto di vista, per poter scegliere il nostro. Al di là del momento di convivialità sta all’insegnante trasformare una gita, uno stage, un incontro anche di un giorno fuori della scuola in una palestra di vita e di apprendimento non cattedratico. E’ necessario che la scuola si impegni a sviluppare gli strumenti per inserire tra le eccellenze dei suoi programmi uno sguardo attento a quelle attività che forniscano la conoscenza e l’interesse per altri paesi e quindi altre culture e altre abitudini. Per far questo bisogna che gli insegnanti credano nell’integrazione con l’Europa in primis e conseguentemente con il mondo. Essendo loro il motore di rinnovamento, conoscendo e praticando altre lingue imparano a gestire gli spostamenti e ad inserirsi nel mondo della cultura e del lavoro. Un viaggio all’estero, uno stage, uno scambio culturale sono il primo gradino per poter reperire conoscenze diverse da inserire nei programmi scolastici, che saranno poi approfonditi e regolati per le necessità e gli orientamenti degli alunni. Prof.ssa Ilaria Noci Jg. 13 - Feb 2015 “MULTILINGUISMO Y DEPORTE” Un progetto di scambio linguistico-culturale per la IV B realizzato grazie alla lodevole iniziativa dell’insegnante di scienze motorie, Simon Stuffer, coadiuvato dalle colleghe Carol Pycha (spagnolo) e Katrin Kostner (ladino). Gli alunni gardenesi e spagnoli al Monte Pana, dove hanno trascorso insieme una giornata di sci. Sabato, 10 gennaio 2015, la tensione degli studenti della 4.B. è finalmente diminuita. Gli alunni spagnoli dell’istituto tecnico “Maria Zambrano”di Alcazar de San Juan finalmente hanno raggiunto la nostra valle. Per la prima volta, dopo due mesi di scambi e-mail e sms, i ragazzi spagnoli e quelli italiani si sono incontrati nell’atrio dell’ITE Raetia. Dopo la sistemazione nelle “nuove famiglie”, i ragazzi hanno iniziato la settimana all’insegna dell’allegria, con tanto di cena fuori e serata in discoteca. La settimana di scambio ha preso il via con una bella gita all’Alpe di Siusi. Per alcuni era la prima volta in funivia. In cima al Mont Sëuc, dopo i selfie d’obbligo sullo scenario mozzafiato delle Dolomiti, la nostra truppa si è diretta verso il rifugio Saltria, per anda- Progetti scolastici biamo avuto la lezione di italiano e nel pomeriggio siamo andati al “Museum de Gherdëina”. Un’alunna della IV B, Marina Kostner, intenta a fare lezione di tedesco con una compagna spagnola 2 re in slitta. Una breve introduzione al mondo dello slittino è stata necessaria, affinché nessuno si facesse male. Dopo un po’ di rodaggio iniziale, tutti si sono divertiti un sacco. Mentre i nostri ragazzi hanno passato il tempo concedendosi uno strudel in baita, gli spagnoli non riuscivano a rinunciare alla neve. Stanchi della bellissima giornata, tutti sono stati contenti di poter ritornare in autobus verso Monte Pana. Lunedì è stato il primo giorno di scuola. Siamo stati subito accolti e salutati dal nostro preside, dott. Bruno Senoner, che ha parlato della scuola e della Val Gardena. Poi è toccato agli studenti presentarsi. Nel prosieguo della giornata non potevano, ovviamente, mancare le lezioni di tedesco e inglese. Per il pranzo siamo tornati a casa, presso le nostre famiglie. Ci dovevamo rifocillare ben bene visto che nel pomeriggio saremmo andati a pattinare sul ghiaccio. Anche in questo caso si trattava della prima volta per alcuni dei nostri amici spagnoli e così non sono mancate le cadute. Martedì è stato uno dei giorni più emozionanti della settimana di gemellaggio. Dopo il primo contatto con gli scar- poni e sci, che alcuni volevano già mettersi nel noleggio, siamo andati sul Monte Pana. I tre maestri di sci Walter, Lydia e Daniel hanno insegnato con molta pazienza le basi dello sci ai compagni iberici. Noi gardenesi, invece, ci siamo goduti il panorama e il sole al Piz Setëur. Dopo le faticose ore sugli sci, il relax in piscina non poteva mancare. Mercoledì mattina, a scuola ab- Anche il giorno successivo è stato trascorso all’insegna della cultura locale. Siamo stati a Bolzano a visitare il museo archeologico, dove è custodito “Ötzi”, la mummia di un uomo preistorico che ha tanto affascinato i nostri amici spagnoli. In città non è mancato il tempo per acquistare qualche souvenir. Tuttavia le spese non sono state molte, visto che i prezzi altoatesini risultavano troppo cari per i compagni spagnoli. La giornata a Bolzano si è conclusa con una visita al bellissimo Castel Roncolo. La sera è stata coronata da un’appassionante partita di hockey della nostra squadra locale, l’Hockey Club Gherdëina che giocava contro il Caldaro. Per molti dei nostri amici era la prima volta che assistevano a un tale evento, dunque l’emozione è stata forte e si è subito espressa in un tifo decisamente latino. L’ultimo giorno insieme agli spagnoli, lo abbiamo trascorso nell’edificio scolastico per la conclusione di diversi progetti elaborati in gruppi durante la settimana. Il Fra le varie attività della settimana era prevista anche una slittata. Progetti scolastici Lezioni di pattinaggio su ghiaccio. Dopo aver dormito poco o niente, spagnoli e italiani si sono radunati sabato mattina davanti alla scuola per salutarsi. È stato un saluto carico di emozioni, ma non è stato per sempre. Infatti in aprile, noi della 4.B. trascorreremo una settimana ad Alcazar, ospiti dei nostri nuovi amici spagnoli. Pur avendo avuto un programma intenso e ricco di attività, questa è stata una settimana bellissima e indimenticabile. In nome della 4.B. desideriamo ringraziare il nostro preside Bruno Senoner per per averci dato l’opportunità di partecipare a un progetto del genere. Ringra- pomeriggio era libero, e tutti ci siamo radunati per un caffè nel centro del paese. La presenza di giocatori di hockey nel bar, ha emozionato qualche ragazza spagnola e le foto ricordo sono state numerose. 3 A conclusione della nostra settimana i professori e il preside hanno organizzato una cena tipica in un locale di S.Cristina. Nel corso della serata sono state proiettate le innumerevoli foto realizzate in settimana. In seguito, i ragazzi si sono scatenati sulle piste della discoteca Piz 5 per poi chiudere con la classica spaghettata. Altre ore di attività didattiche trascorse nelle aule dell’ITE ziamo i nostri professori Simon Stuffer, Carol Pycha e Katrin Kostner, promotori e organizzatori di questa settimana sensazionale, che, ci teniamo a ricordare, è stata finanziata nell’ambito del progetto Erasmus + dell’Unione Europea. Li ringraziamo per tutto l’impegno che ci hanno messo affinché il progetto si facesse e si facesse bene, ma un grazie speciale per la pazienza che hanno avuto con noi. Giulia Insam, Sofia Rabanser, IV B Di nuovo in classe per un’altra lezione Proiec de scola LA 4.A DL’ ITE RAETIA DE URTIJËI A LA CAMERA DE CUMERZ N lunesc ai 17 de nuember à la 4.A dl ITE de Urtijëi abù l’ucajion de jì a Bulsan tla Camera de Cumerz. Tema dl di fova “imprenditoria giovanile”! Al scumenciamënt à i trëi assesëures a la scola, Christian Tommasini, Philipp Achammer y sambën Florian Mussner dit n valguna paroles de cie che reverda l daunì di jëuni. 4 Cater scoles da dlonch caprò à pudù presenté n proiet che ie unì fat ntan l’ëures de economia. Na sculea à prejentà cun l aiut de na Power Point Präsentation n proiet tratà tl ultimo ann. Do che la à n curt spiegà ciuna che ie la scola y ciunes che ie la carateristiches, ala cunta dla Simulimpresa Artemida SNC. La “Übungsfirma” Artemida dl’ ITE Raetia de Urtijëi ie bele dai ani unì metuda sù y al mument ie la responsabltà dla 4.A. Dopro ala mo spiegà n curt dl proiet che ie unì fat. L proiet dla 4.A dl’ ITE de Urtijëi che ova inuem”Camp for Company” y univa urganisà dal TIS de Bulsan cun la culaborazion dl’ Università de Verona. Te chësc proiet ova i sculeies l duvier de idealisé n prudot o n servisc che ne ie mo nia unì nventà tlo te Gherdëina. La tlas ie unì spartida te doi grupes; tramedoves à idealisà n servisc che tratova de: Grupa 1: l servisc fova de ti nsenië a chëi che ne à nia cunescënzes informatiches l manejamënt cun l computer. La grupa ova inuem Basa Computer! Gruppa 2: l servisc fova de urganisè festes de cumplì di ani per mutons danter i 6 y i 12 ani. Chësta grupa ova inuem Hetz! Do che autra scoles à mo presentà proiec che ie unì fac l’ ann passà, coche per ejëmpel la Simulimpresa, à l president dla camera de cumerz, Michl Ebner, rujnà dla prospetives dl’ economia tl daunì. Dopro ie mo unì fata na presentazion da spezialisć, che à fat statistiches de la minonghes di jëuni de cie che reverda l economia al mumënt y dl lëur da “imprenditore”. Ala fin ie ruà ora che 40% di jëuni fossa nteressei al lëur da mprenditëur. Ala fin à i sculeies mo pudù se goder n Buffet de pitla robes da maië metù a disposizion da la Camera de Cumerz. Dovia da man ciancia: Peter Mulser, Alex Demetz, Klaus Rifesser, Moling Jean-Marc Tamez da man ciancia: Marie Mahlknecht, Pia Demez, Patrick Kelder, Mirko Insam Dancà da man ciancia: Giulia Longo, Marion Senoner, Matteo Tomada, Demian Mussner Laura Plancker, IV A Progetti scolastici UN’ESPERIENZA ALLA RADIO Sara Chiesa ed Elena Moroder della 4B hanno partecipato alla trasmissione radiofonica “Greenwich” di Radio RAI 2 sul tema carcere, pena e riconciliazione. Sabato, 13 dicembre 2014, insieme alla nostra professoressa d’italiano, Ilaria Noci, io e la mia compagna Elena Moroder, siamo state invitate a partecipare a una trasmissione radiofonica in diretta su Radio2, condotta dalla giornalista Carmela Marsibilio. Oggetto della puntata era il carcere e la sua validità come luogo di rieducazione, la pena come deterrente nella prevenzione dei reati e la riconciliazione tra chi ha subito un crimine e chi lo ha commesso. A partecipare alla tavola rotonda c’era anche il direttore e co-fondatore del progetto ODÒS di Bolzano, dott. Alessandro Pedrotti, che si occupa del reinserimento degli ex detenuti nel mondo del lavoro. L’anno scorso, durante la “Settimana dei progetti”, alcuni di noi studenti hanno potuto visitare questa struttura, dove gli ex detenuti svolgono attività utili al fine di riprendere contatto con la legalità e poi essere reintegrati nella società. Anche quest’anno a scuola abbiamo avuto modo di approfondire questi temi nell’ambito del progetto “A scuola di libertà”, promosso dall’Associazione Nazionale Volontariato e Giustizia, che si occupa di sensibilizzare gli studenti sul carcere e sulle realtà ad esso connesse. Grazie all’aiuto della nostra professoressa, che ci aveva già sensibilizzato su quest’argomento, non abbiamo avuto difficoltà a partecipare alla discussione radiofonica esprimendo il nostro punto di vista. Aver affrontato questa tematica, ma soprattutto la visione di un filmato, che ha per oggetto la morte di un carabiniere per mano di un diciottenne sotto effetto di stupefacenti, ha cambiato completamente il mio modo di pensare. Vedendo la moglie del carabiniere che perdona il ragazzo, mi sono resa conto che ognuno ha diritto a una seconda possibilità. Per questo motivo ritengo che sia giusto continuare ad affrontare quest’argomento in classe, cosicché ogni studente abbia la possibilità di confrontarsi con situazioni, che poi, così lontane da noi non sono, e dunque possa formarsi una propria idea. nel resto del mondo, è penosa, e quindi ritengo opportuno che anche gli studenti siano sensibilizzati e affrontino l’argomento in classe. Alla fine della trasmissione la conduttrice si è complimentata con noi studentesse dicendo che è sempre un piacere ascoltare le opinioni dei giovani. Per 5 Nel corso della trasmissione la giornalista, la dott.ssa Marsibilio, ci ha coinvolto nella discussione e ha spesso chiesto il nostro parere. Sia io, che la mia compagna Elena, eravamo molto agitate, poiché entrambe non avevamo mai partecipato a una trasmissione radiofoDa sx: prof.ssa I. Noci, dott. A. Pedrotti, nica. Tuttavia, man dott.ssa C. Marsibilio, E. Moroder, S. Chiesa. mano che si procedeva con il discorso e iniziavamo a familiarizzare con la me, sinceramente parlando, risituazione, l’agitazione è passata. marrà sempre un’esperienza inLe domande che la giornalista dimenticabile e non esiterei un ci ha rivolto, si inserivano in un attimo a partecipare un’altra voldiscorso più generale che abbia- ta. mo fatto in studio. Entrambe (io e Elena) abbiamo avuto libertà Per chi avesse voglia di ascoltare di esprimere il proprio parere, e la trasmissione, può farlo al secomunque abbiamo sempre fatto guente link: attenzione a non tralasciare il “secondo me”, proprio per assumerci h t t p : / / w w w . r a i b z . r a i . i t / la responsabilità di ciò che dice- podcast/ita/greenwich/mp3/ vamo. Greenwich_13-12-2014.mp3 Il tema sulla situazione delle carceri non solo in Italia, ma anche Sara Chiesa, IV B Schulprojekte POLITISCHE BILDUNG Ein Projekt der 3. C. Unsere Klasse durfte heuer an einem Projekt über politische Bildung teilnehmen. Titel dieses Projektes war: „Billige T-Shirts, wer zahlt den Preis?“. 6 Während dieser Projektwochen haben wir verschiedene Arbeitsaufträge erledigen müssen. Die Professoren Bernhard Flatscher, Christine Wanker und Evelyn Fill haben uns während dieses Projektes betreut und uns ihre Stunden zum Arbeiten zur Verfügung gestellt. Wir haben unsere Informationen im Internet und in verschiedenen Büchern gesucht, haben Interviews geführt, und an einem Vortrag über billige Kleidung teilgenommen. Während unserer Recherchen haben wir erfahren, dass oft diejenigen, die unsere Billigkleidung produzieren, den eigentlichen Preis zahlen müssen. Diese armen Menschen müssen schwer arbeiten, leiden, und manchmal sogar sterben, um TShirts im Wert von 10,00 Euro zu produzieren. Ein Grund dafür ist, dass die Materialien und Lieferungen bezahlt werden müssen, und die Unternehmen somit bei den Arbeitskräften sparen. Beispiele dafür sind H&M, Kik oder Nike. Diese Firmen nutzen die armen Leute, die keine andere Wahl haben, aus und zwingen sie unter menschenunwürdigen Bedingungen zu arbeiten. Unsere Klasse wurde in mehrere kleine Gruppen aufgeteilt, und jede Gruppe musste ein eigenes Drehbuch schreiben. Wir durften selbstständig arbeiten und selbst entscheiden, welche Informationen wir einbauen, und wie wir das Drehbuch gestalten wollten. Die besten zwei Ergebnisse wurden zu einem gemeinsamen Drehbuch verarbeitet. Dieses wurde dann Das Deckblatt, das die Schüler für das Projekt realisiert haben. verwendet, um ein acht-minütiges Radiofeature aufzunehmen. Dieses Feature wurde nach Bozen geschickt und am Ende erlangten wir dafür den ersten Platz. Auch bei der Präsentation des Projekts schnitten wir ziemlich gut ab. und viel über die schlechten Arbeitsbedingungen in den Entwicklungsländern erfahren. Jeder von uns Schülern und Professoren hat sehr viel Energie und Zeit in dieses Projekt gesteckt, aber schlussendlich hat es sich gelohnt. Während dieser Projektwochen haben wir vieles dazugelernt, Carmen Hofer, III C Proiec de scola ITE „RAETIA“ GËURA LA PORTES Workshops per sculeies dla scola mesana L Istitut Tecnich Economic „Raetia“ à nvià la scoles mesanes de Gherdëina a na blòta ancunteda. Te prejentazions de uni sort iel unì purta dant ciche chësta scola à dut da mustré su. Cun n pitl teater an purvà a spighé la tripatizion dla scola te trei sezions. N possa to sibe la streda turistica y se dediché al marcheting y ala rujenedes, coche nce la steda finanziela y ti cielé plu avisa ala banches y al economia. Nce l sport tol ora si lerch te chësta scola; te na sezion desferënta possa i sportivi jì a scola y nce fé inant cun si sport. L ie nce na scola paritetica, te chëla che l ne vën nia mé nsenià tudësch y talian ma nce ladin, nglëisc, spanuel y rus. L à pona nce sunà la band dla scola Cominais, che ti à monce damandà ai sculeis dla scoles mesanes de fé pea. 7 Laura Plancker y Matteo Tomada (IV A) ntan l teater Do la prejentazion tl aula magna univel dat la puscibltà de to pert ala vita te na scola auta. I sculeies dla scola mesava pudova ji te doi tlasses, ulache i pudova nce fé pea. Chësc fova sambën mé n prim var per l daunì, i sculeies avrà mo dl’aurela nchin a la fin de merz per tò si dezijion te ciuna scola jì. Prof. Lena Mulser La grupa de mujiga dla scola “Cominais” Language stay SLÁN GO FÓILL, GAILLIMH*! (SEE YOU SOON, GALWAY!) * lit. goodbye until later During our language stay in Galway from 3rd to 10th May 2014, we, the former 3rd grades from the C-section, had the opportunity to see and experience many aspects of the Irish life, landscape and culture. Find out about the best moments of our trip and see for yourself that Ireland really is a country worth visiting! OUR HOME TOWN FOR A WEEK Galway, on the west coast of Ireland, is a really lovely city. The little streets with the Irish pubs and shops are something unique in the world. 8 The people in Ireland are friendly and nice and also the host families were very cool and amazing during our stay on the “Emerald Isle”. One day during our language stay, we had a guide who showed us the city and all the attractions. We visited Eyre Square, the Spanish Arch, an ancient church and the statue of Oscar Wilde, a famous writer. Near the shore, there is also a fun fair with a lot of great attractions. Atlantic School was our school for that week. The teachers were really cool and the lessons were interesting, so we learned a lot. The weather was not so bad, but it was absolutely crazy, which we could already find out during our first excursion. Overwhelmed by the steep cliffs AN INSULAR “OUTDOOR MUSEUM” Our first trip took us to the Aran Islands, a group of three islands located off the west coast of Ireland, near Galway bay. We visited Inishmore, the largest of them. First we drove by bus in about 45 minutes from Galway to the ferry Proud of our diploma! port. The crossing by ferry was a nice experience because the waves of the ocean were really high. What is more, some of us even saw a whale jumping out of the water, which is a very rare sight. When we arrived on the island, most of the group made a bike tour and some took a bus. We saw a Protestant church, houses with moss-roofs and, as far as the eye could see, stonewalls, which were built a long time ago. After a walk of about fifteen minutes and a break, we arrived on top of some famous cliffs, which have a height of about 90 metres. Lying on the belly, we looked down the cliffs and the seawater was crashing into the stones below us. The weather wasn’t so good: it was cold, very windy and a bit rainy. Nevertheless, we took a lot of pictures of us Language stay Dublin Castle and of course of the beautiful landscape. At five o’clock, we went back to the port and took the ship home. A VISIT TO IRELAND’S CAPITAL On the second day of our stay we went to Dublin. We drove about three hours by coach from Galway to Dublin. When we arrived at the capital city, there was a city guide who showed us Dublin castle and many more things about the history of Ireland. During the visit we went to the famous Starbucks café and later we were allowed to go shopping, so we went to the shops in the centre of the city. In Dublin there are many musicians on the street and you can find everything you want. Dublin is a very busy city, there is a lot of traffic and you can see the famous double-decker busses. We were told to pay attention to our bags because there are many thieves, but luckily, at the end of the day nobody’s pocket had been picked. with six dogs running. Every dog wore a differently coloured jacket and they had to chase a lure (traditionally an artificial “hare” or “rabbit”) around a certain track until they crossed the finish line. Many of the people who go and watch the races bet on the outcome of it. Some of us – and the teachers – also wanted to place a bet on their favourite dog and maybe try to win something. It was really funny to cheer on “your dog” and to hope that it was going to win! At last a few were lucky to bet on the right greyhound and they won a little bit of money. A LITERAL FACE-TO-FACE MEETING WITH IRELAND’S UNDERWATER WORLD In the sea and rivers in Galway there live many fish and the aquarium of Galway is a great opportunity to see all these types. During our visit there, the guide explained many interesting facts about the sea fauna. First, there was the sea bass, which are fish that live near the cliffs and love the waves. Every minute, water splashes into the tank to represent the home of these fish. Then there was a ray pool. We could touch the rays because they are very friendly. The largest tank was the ocean tank. There are typically Irish fish: cod, pollack, wrasse and also small sharks. There were even two other touching pools: one with weirs, which live in the rivers of Galway and the other with starfish. For us it was a great experience to touch these fish. Another thing was also very interesting. We were wondering about the bad smell outside the aquarium and the guide told us that on the shore there could be a dead whale somewhere and the smell might be due to the decomposition of the carcass. GREAT CRAIC (= FUN) WITH IRISH DANCING! A moment that we will never forget was our fifth evening in Ire- It was a nice experience to visit a large city like Dublin because many of us had never seen a big city like this before, so it was really cool. But another “first” for us was yet to come. A TYPICALLY IRISH PASTIME Greyhound racing is a very popular sport in Ireland and we were all very excited because nobody had ever been to such a dog race. When we arrived at the stadium it was very cold and windy, but fortunately, we could go inside a building to watch the races. Every 20 minutes there was a race Touching the starfish 9 Language stay was damn difficult. We laughed about each other because it looked so funny. We practiced and practiced until we could reasonably do the steps and later we tried with the music. I’ll tell you, it was a disaster! The music had a fast rhythm, so we weren’t in time, but it was slowly getting better. We never would have thought that it is so difficult, but we all liked this kind of dance so much that we would immediately do it again. Even though it was very exhausting, the dance teacher told us that we were not bad and so we were very proud of us! After seven exciting days, all which was left for us to say was “Slán, Eire!” and – who knows – some of us might come back one day! Trying not to tangle up our feet at Irish dancing 10 land: we had the possibility to get to know the Irish dancing and music! At the beginning we weren’t so enthusiastic when we saw our dance teacher, because she didn’t look particularly nice, but just a few minutes later we had a lot of fun with her. At the beginning, it was as if we had never moved our legs. When we girls saw the boys, we had to laugh because it just looked terrible. When it was our turn, we could only find that it Martin Schmuck, Sarah Mitterstieler, Magdalena Haas, Verena Prinoth, Manuela Malsiner, Nadia Delago, Prof. Marika Demetz La I A BENVENUTA I A! Le nuove alunne e i nuovi alunni della I A si presentano. A loro va l’augurio sincero di compagni e professori di trovarsi bene nella nostra scuola. Eldina Ese è una ragazza di 15 anni che viene dalla Serbia. Eldina è simpatica e ha capelli rosso-castani. Eldina sorride sempre. Lei ha anche una sorella minore che le assomiglia molto. (Corinna Lambacher) Ich beschreibe Romana Senoner. Romana ist eine sehr fleissige und freundliche Person. Sie ist sehr hilfsbereit und witzig. Romana spielt sehr gerne Klarinette. Sie will immer alles richtig und genau machen. (Nadine Staffler) Nadine Staffler ist eine sture, ehrgeizige und sehr nette Person. Sie hat einen sehr grossen Üeberzeugungswillen. Mit ihr hat man immer viel Spass. Sie ist sehr beschäftigt Sport auszuüben. Sie ist 14 Jahre alt. (Romana Senoner) La mia amica si chiama Karolina Senoner, ha 14 anni e vive a S. Cristina. Ha gli occhi azzuri e i capelli biondi. Ognuno si trova bene con lei dato che è una ragazza molto socievole e divertente. (Elta Terziu ) Elta Terziu è una ragazza che viene dall‘ Albania e ha 16 anni. Ha uno sguardo molto intenso ma è comunque una ragazza solare e divertente a cui piace far battute e far ridere gli amici. Elta è una brava giocatrice di pallavolo. (Karolina Senoner) Da sinistra: Eldina Ese, Romana Senoner, Nadine Staffler, Karolina Senoner, Elta Terziu. Io descrivo Corinna Lambacher. Corinna è una ragazza dai capelli castani di media lunghezza. È alta come me, è sempre sorridente, mi saluta quando entro in classe. È vestita in modo sportivo. (Shoaib Zulfiqar) I am going to describe Mawra Chaudhry. She is 15 years old and has got beautiful big eyes. She is a very funny girl. Her hobbies are definitely going out with friends and shopping. I like her because she is always ready to help and makes you always laugh. (Diana Moroder) 11 La I A I am going to describe Diana Moroder. She is 14 years old and a very sweet friend. She is tall and slim and beautiful. She is funny and a little bit crazy. She likes volleyball. Diana always smiles and doesn‘t get bored easily. She has good dress sense. (Mawra Chaudhry) Maham Chaudhry è una ragazza di 16 anni ed è di origine pakistana. Le piace truccarsi, ascoltare la musica e fare shopping. È una ragazza alta e magra con i capelli castani. Maham è una ragazza solare, simpatica e molto gentile. (Sabrina Pallua) Sabrina Pallua è una ragazza di 15 anni, molto simpatica e divertente. A Sabrina piace divertirsi con gli amici ed è sempre sorridente. Non ha quasi mai la luna storta e fa di tutto per divertirsi. (Maham Chaudhry) 12 Da sinistra: Corinna Lambacher, Mawra Chaudhry, Diana Moroder, Maham Chaudhry, Sabrina Pallua. Jonas Runggaldier è un ragazzo di 14 anni molto socievole che vive a S. Cristina. I suoi hobby sono lo sci d’inverno e d‘ estate gli piace andare in bici e particolarmente fare “downhill”, disciplina in cui e molto bravo. Jonas è tanto divertente. (Mattia Costamoling) Io descrivo Steve Runggaldier. Steve è una persona molto socievole. È facile farlo ridere. Steve è un ragazzo alto e simpatico. Gli piace giocare ai videogiochi e andare in giro con il suo motorino. (Alex Padovani) Simon Lardschneider ist 14 Jahre alt und lebt in St. Ulrich. Er trägt eine Brille und hat kurze braune Haare. Simons Hobbies : Skifahren, Radfahren und Modelflugzeuge bauen. Er ist ein sehr sympatischer und hilfsbereiter Schulkamerad. (Lukas Mair) Mattia Costamoling è un ragazzo di 14 anni, viene dalla val Badia.Gli hobby di Mattia sono lo sci e il freestyle, in cui è bravissimo. Di carattere è molto simpatico e aiuta gli amici in ogni situazione. (Jonas Runggaldier) Shoaib Zulfiqar ha 16 anni e abita a Ortisei con la sua famiglia. È alto e magro ed ha i capelli corti e neri. I suoi occhi sono marroni. Shoaib viene dal Pakistan ed abita qui da quasi sette mesi. (Eldina Ese) Lukas Mair ist 16 Jahre alt und kommt aus Voellan bei Lana. Er ist ziemlich gross und hat braune kurze Haare. Lukas ist seit zwei Jahren Stuermer der U 16 des HC Gröden. Er ist ein sehr sypatischer und lustiger Freund. (Simon Lardschneider) La I A Io descrivo Alex Padovani. Alex ha 15 anni e viene da S. Cristina. È alto e gli piace il rugby e la pallacanestro. Ha studiato per un anno a Treviso. È divertente e simpatico. È sempre sorridente e gli piace divertirsi con gli amici. (Steve Runggaldier) 13 Da sinistra: Shoaib Zulfiqar, Simon Lardschneider, Alex Padovani, Mattia Costamoling, Jonas Runggaldier, Lukas Mair, Steve Runggaldier La I A al completo Novità professori INTERVIEW TO AMY PEARCE Our language assistant Which is the reason that you are here? I am here as a language assistant. The British Company has sent me to South Tyrol after I finished university, because there are more options for me. What do home? you miss from I miss the food because it is very different. My family and my friend, the sea and the beach. You come from Wales. Which is a typical meal of Wales? 14 Rush cakes: •225g plain flour •85g caster sugar •½ tsp mixed spice •½ tsp baking powder •50g butter, cut into small chunks •50g lard cut into small chunks, plus extra for frying •65g currants •1 large egg, beaten •Splash of milk (possible) What did you study university? at the At university I studied Italian and French. Rush cakes What do you like about Italy? I like the way people live, the culture, the language, the cities and the places, but also the food. What’s your favorite Italian dish? I don’t think I have a favourite, I like all Italian food but one of my favourite pasta dishes is farfalle al salmone and I really like truffles. I also love gelato, you cannot get it anywhere else in the world. What’s the main difference between the English and the Italian school system? I think one of the main differences is when students finish school in Italy compared to the UK. In the UK we finish school at 18 and in Italy it is 19. Also in the UK we wear uniform and the rules in school tend to be stricter than the rules in Italy. Which one do you prefer and why? I think I prefer the UK school system. I enjoyed my school life so can’t imagine being schooled anywhere else. Would you stay another year at our school? Yes I would. It would be nice to stay longer, I really like the school. How will you continue your professional career? What would you Amy Pearce like to be? I would like to be an English Teacher in Italy. I am looking at teaching jobs at the moment and would like to do a CELTA in the summer (teaching qualification) so fingers crossed! Where would you like to live? Why? I would like to live in Italy or France. The way of life in both countries is so much better in my opinion to that of the UK. Of course my heart will always be in Wales but I think living in Italy or France would be a good way to use my degree and the knowledge I have gained from it. Also if I want to be an English teacher they are always needed in both countries. Giorgia Macaluso, Alessia Paolini, III B Aula professori NOVITÀ DALL’AULA PROFESSORI Interviste di Anna Goller e Stella Pioli, III B Prof. Lisa Complojer Fach: Mathematik und Physik Warum haben Sie sich dafür entschieden, Professorin zu werden? Was gefällt Ihnen an ihrer Arbeit? Schon von klein auf wollte ich immer Lehrperson werden. Es war mein Kindestraum, und ich bin froh, dass ich es erreicht habe. An meiner Arbeit gefällt es mir, die Chance zu haben, mit Jugendlichen arbeiten zu können. Welches Ereignis / Person hat Ihr Leben verändert? Die Person, die mein Leben verändert hat ist mein Freund. Was stört Sie während des Unterrichts? Mich stört es wenn Schüler/innen frech bzw. arrogant sind. Ich mag es nicht, wenn Schüler/innen mich oft unterbrechen. Lesen Sie gerne Bücher? Das letzte Buch das Sie gelesen haben? Ich lese nicht besonders gerne Bücher, außer Mathematik- und Physikbücher. Was machen Sie gerne in der Freizeit? Ich fahre gerne Ski oder mit dem Snowboard. Im Sommer wandere ich sehr oft. Prof. Gregor Ambach Mussner Materia d’insegnamento: russo Quante lingue parla? Parlo 5 lingue: ladino, italiano, tedesco, russo e inglese. Oltre a ciò ho conoscenze di base di altre lingue. Ultimo libro letto? L’ultimo libro che ho letto per diletto è “Endgame. The calling” di James Frey. In generale prediligo i generi fantasy e fantascienza. Quale avvenimento in classe l’ha fatta arrabbiare maggiormente? Non ho un buon feeling con alcuni sistemi informatici. A volte passo tanto tempo a preparare il materiale didattico, ma non riesco a utilizzarlo proprio perché non funzionano le apparecchiature. Sono queste le cose che mi fanno davvero arrabbiare. Cosa fa nel suo tempo libero? Al momento non ho molto tempo libero a disposizione poiché sto per conseguire un ulteriore titolo di studio. A parte ciò, mi piace andare in montagna, leggere e occuparmi dei miei animali domestici. 15 Tierschutz TIERSCHUTZ Die Veränderungen des Zusammenlebens zwischen Mensch und Tier und dessen Folgen. Immer öfter hört man in den Nachrichten, in Zeitungen, auf Facebook, bei PETA (weltweit größte Tierrechtsorganisation) von Tierquälerei. Die, die die Tiere quälen sind meist die Menschen. Menschen, die wie Tiere auch fühlen. Menschen, die sich mit den Tieren ihren Lebensraum teilen. Und dennoch scheint es, dass der Mensch, der zudem nicht nur fühlen, sondern auch denken kann, von dieser Fähigkeit des Denkens nicht Gebrauch macht. Wie sonst ist es möglich, dass Menschen mit Tieren umgehen, als wären sie Dinge? Falls es einen Gott gibt, wollte er dies sicher nicht so. Unser ist mittlerweile so 16 Wohlstand hoch und unser Niveau damit so tief, dass wir meinen, über alles entscheiden zu können. Sei es über Menschen, wie über Tiere. Wenn etwas unerwünscht ist, wird es einfach erschossen, ausgesetzt, ertränkt, angezündet, vergast oder in Tötungs- Affe - By-line - PETA USA stationen umgebracht… Wer hat uns das Recht gegeben, über Leben und Tod zu entscheiden?! Jedes Leben zählt und kein Lebewesen hat es verdient, eigesperrt, misshandelt oder getötet zu werden. Wir alle sind gleichberechtigt, stammen alle vom Gleichen ab. Wir alle atmen, fühlen, suchen körperliches Wohlbefinden und meiden Schmerzen. Was hindert den Menschen daran, sich mehr in Tiere einzufühlen? Affen wird es zum Verhängnis, dem Menschen so ähnlich zu sein. Sie werden einfach zu Versuchen hergenommen, ist ja eh egal, ob sie leiden. Ihnen werden bei vollem Bewusstsein Schrauben in den Kopf geschraubt. An Hunden wird die Verträglichkeit von Zigarettenrauch getestet. An Mäusen Krankheiten. Es gibt sinnlose Versuche. Fraglich sind z.B. Tests von Medikamenten, die auf Tiere und Menschen unterschiedliche Wirkungen haben. Ich frage mich: Wann sind wir Menschen nur so geworden? Wann haben wir den Respekt vor Tieren verloren? Vor langer Zeit haben Menschen und Tiere respektvoller miteinander gelebt. Tiere sind zwar immer für Nahrungszwecke gezüchtet worden; dass sie aber in Massen gehalten und dabei zwangsgefüttert werden ist ein neues Phänomen. Viele Tiere werden auch umgebracht, weil ein paar Wohlhabende unbedingt echtes Leder und Fell tragen müssen. Robben werden dafür brutal erschlagen und lebendig gehäutet, Haie werden hilflos ohne Flossen ins Meer zurückgeworfen… Die Jagd ist mittlerweile ein Hobby geworden und seltene Rassen werden mir nichts dir nichts einfach ausgelöscht. Ich finde unseren Umgang mit Tieren einfach nur traurig. Wir behandeln sie, als wären sie ein „Etwas“, aber das sind sie absolut nicht und ich hoffe wirklich, die Angora-Kaninchen - PETA Asia-PAcific Menschen verstehen das irgendwann. Menschen sind im Grunde auch Tiere, nur anders entwickelt und gebaut, aber wir sind der Meinung, etwas Besseres zu sein und über andere richten zu können. Hier in Südtirol werden Tiere großteils gut gehalten. Schafe werden ohne Verletzungen geschoren und es gibt keine Pelzfarmen, doch in anderen Ländern sterben die Tiere grausam dafür, meist für Pelz, Leder und sogar Wolle. Brauchen wir wirklich Pelz, Leder und Daunen zum Anziehen? Kann es sein, dass der Mensch seine Denkfähigkeit missbraucht, indem er dies alles ignoriert? Wer keine Tiere zu Hause hat und noch nie ihre bedingungslose Liebe erfahren hat, wird NIE verstehen wie wertvoll sie sind. Sie geben einem so viel zurück und jedes Tier hat es verdient zu leben und geliebt zu werden. Wenn das Leben eines Haustieres zu Ende ist, hört man zu oft „Es war ja nur ein Tier“. Nein! Es war nicht NUR ein Tier. Es war ein Familienmitglied, ein Freund, der schweigend immer für einen da war. Tierschutz Kann es sein, dass der Mensch sein Einfühlungsvermögen ignoriert, indem er die Gefühle der Tiere missbraucht? Wer sagt, dass Tiere keine Gefühle haben? Dass sie nicht das Gleiche fühlen wie wir? Nur weil sie nicht reden können, sich vielleicht nicht verbal verteidigen können oder Gefühle und Emotionen nicht so ausdrückten wie wir es tun, heißt das nicht, dass sie deshalb keine haben! Sie fühlen gleich wie wir, nur drücken sie sich anders aus, man muss sie verstehen, was viel zu viele einfach nicht tun. Ich will nicht alle in den gleichen Topf werfen, deswegen möchte ich Respekt, Bewunderung und Dank denen aussprechen, die sich für sie einsetzen. Denen, die sie für das, was sie sind, zu schätzen wissen und sie dafür lieben. Denen, die Organisationen und Gruppen zu ihrem Schutz gründen und ihnen wieder ein Leben voller Liebe mit einem Zuhause schenken. Mir selbst zerreißt es das Herz, solche Sachen zu sehen und zu Hunde-Katzen-Pelz-China - By-line - PETA Deutschland e.V.Karrerman hören, aber das viele Wegschauen ist keine Lösung. Dadurch wird den Tieren nicht geholfen. Damit der traurigen Wahrheit ins Auge geschaut wird und die Stimme für die Tiere erhoben wird, muss etwas geändert werden. Wenn Ihr also Zeugen einer Tiermisshandlung werdet oder wisst, dass jemand sein Tier nicht art- Hundepfoten in Falle gerecht haltet oder behandelt, schaut nicht weg! Meldet es! Das ist eine Straftat! Jeder von uns kann helfen. Nehmt keine Hunde aus einer Zucht, nehmt welche aus dem Tierheim oder jene aus den Tötungsstationen. Sie werden Euch dankbar sein und Tierzucht und illegaler Tierhandel werden vielleicht irgendwann ein Ende finden. Wenn Ihr ein Freund der Tiere seid, setzt Euch für sie ein. Sie brauchen Euch. Zudem gibt es hier in Südtirol einen Tierfreunde Verein. Wir kümmern uns vor allem um herrenlose Katzen und sorgen dafür, dass sie ein Zuhause finden. Wir setzen uns hauptsächlich dafür ein, dass Katzen sterilisiert und kastriert werden, um Elend zu vermeiden. Wenn Ihr also helfen wollt, kommt zu uns. Schaut Euch doch einfach mal die Website an oder meldet Euch für weitere Informationen bei Tabea Berger. Tel. +39 3457139634 www.tierfreunde.it/de/ Julia Lageder, III B 17 Cani guida SERVIZIO NAZIONALE CANI GUIDA DEI LIONS 18 Il servizio Nazionale Cani Guida dei Lions di Limbiate nasce nel 1959 per volontà di Maurizio Galimberti, pilota di caccia, rimasto cieco durante un incidente di volo. Riacquisita una certa autonomia di vita dovuta ad un cane guida addestrato in Germania. Visto che l’unica scuola per cani guida in Italia non era sufficiente a soddisfare l’enorme bisogno, Galimberti si attiva e fonda quella che ora è diventata una delle scuole più importanti in Europa. Da allora sono stati addestrati e consegnati oltre 1900 cani ed ogni anno vengono consegnate 50 guide. Tuttavia il bisogno è in crescita, oggi ci sono 133 non vedenti in attesa, soprattutto giovani. Il Centro si sviluppa su una superficie di 25 mila mq e comprende la palazzina con gli uffici e 4 appartamenti per i non vedenti; la casa del custode, i locali infermeria e sala parto (per l’allevamento interno) e magazzino, il centro congressi e soprattutto i nuovi canili. Definirli canili è assolutamente riduttivo, poiché l’edificio nel quale sono stati ricavati i 38 box doppi è dotato di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, di sala toelettatura, di infermeria. Ogni box è collegato con un’area Il cane guida Anouck esterna esclusiva a cui gli animali accedono con porte automatizzate. Grandi spazi interni consentono l’addestramento delle future guide anche nei mesi invernali. Questo nuovo edificio, inaugurato nel 2012, è costato 1.600.000,00€. Il Centro dà lavoro a 15 persone tra dipendenti ed istruttori, tutti regolarmente assunti. I cani non vengono venduti o regalati ma dati in comodato gratuito al non vedente e rimangono di proprietà del Centro che ne è responsabile. Il Centro segue sempre il non vedente e gli animali in tutta Italia. L’animale viene trattato dal Centro con affetto proprio perché solo così si ottiene il miglior addestramento, se il non vedente dovesse maltrattare il cane, l’animale gli verrebbe tolto. Tra l’uomo e l’animale si crea una simbiosi: Il cane non solo guida, ma dà compagnia, fornisce affetto e protegge il non vedente. In Puglia vi è stato un caso di aggressione da parte di un branco di randagi nei confronti di un non vedente, il cane guida lo ha difeso ed ha messo in fuga i randagi. Inoltre durante l’attentato alle torri gemelli di New York un cane guida ha salvato il suo padrone ed altre 50 persone, facendogli scendere 78 piani del grattacielo in fiamme. Il cane è insostituibile nonostante le nuove tecnologie come per esempio il bastone elettrico. Secondo il diritto del non vedente il cane guida è un ausilio del non vedente che ha diritto ad accedere in qualsiasi luogo pubblico con il suo cane anche senza museruola. Chi si oppone rischia una sanzione amministrativa da 500 a 2.500,00€. Il cane accede gratis sui mezzi pubblici. La famosissima trasmissione „Striscia la Notizia“, con Edoardo Stoppa, ha registrato un bel servizio andato in onda la sera del 24 dicembre 2013 ed è visibile tuttora sul sito di „Striscia la Notizia“. Giorgia Macaluso, III B Commenti GRAVIDANZE INDESIDERATE E ABORTO, FRUTTO DI STUPIDITÀ Quando le ragazzine parlano di un incidente Le gravidanze indesiderate fra le ragazze adolescenti si possono evitare facilmente, senza la necessità dell’aborto che consiste nell’uccisione di una persona. Se il bambino dovesse nascere nell’anno 2015, non dovrebbe rappresentare un problema grande quanto lo sarebbe stato cinquant’anni fa. Molti continuano a parlare di “disinformazione”. La verità è che questa non è quasi mai un problema, dato che i giovani imparano le cose indispensabili sul sesso a scuola, le sentono dai compagni o le apprendono dalla televisione e Internet, a meno che non siano veramente stati cresciuti dalle suore; quindi la disinformazione non può scusare il comportamento e la frequente leggerezza assunta da certa gente. E’ da aggiungere che di metodi contraccettivi ce n’è una marea, non sono mai stati così sicuri e se usati in modo responsabile è molto improbabile che succeda qualcosa, se anche il ragazzo fa attenzione. Naturalmente esistono quelle ragazze che esagerano completamente nel modo in cui vivono la loro sessualità nonostante la conoscenza dei rischi. Se poi si fidano anche dei maschi sbagliati, che certe volte non conoscono quasi, succedono le sfortune. Il problema sarebbe risolto se queste ragazze non facessero semplicemente l’amore, perché in effetti questa è la colpa principale che porta ai bambini indesiderati (non che questa fosse una novità). Mettiamo che l’errore sia già stato commesso. In questo caso la cosa fondamentale da fare è cercare di non commetterne un altro, che consiste nell’aborto. E’ un dato di fatto che quasi tutte le donne se ne pentono un giorno e che si lamentano dei rimorsi, ad un punto non più sopportabili. E’ molto probabile che nel momento della nascita, quando la mamma stringe a sé per la prima volta questo piccolo essere vivente, cambi opinione, tutto si capovolge e lei si sente felice nonostante la sua età. In fondo non è nemmeno una cosa innaturale partorire un bambino a sedici anni – è solo che oggi le donne hanno spesso altri progetti – quindi istintivamente la ragazza farà di tutto per prendersi cura del proprio figlio, una volta nato. Inoltre l’Italia s’impegna molto ad aiutare le giovani donne e i loro figli e cerca di offrire loro una vita dignitosa tramite aiuti sociali, se la donna si trova in una situazione difficile e non può contare sui genitori. Quindi le possibilità sono molte, anche 19 perché una gravidanza in età adolescenziale non è più una cosa così insolita e inaccettabile oggi e le persone tendono a essere più tolleranti. Tutto giusto, ma cambia l’intera situazione se la ragazza è stata violentata o se è rimasta incinta da un parente. In questo caso la colpa non è certamente sua e non potrà mai accettare il bambino, perché le ricorderà sempre il brutale avvenimento. Quindi a volte forse è meglio abortire per non rovinare due vite, si potrebbe dire. Anche se in questo caso la colpa non è della ragazza, si deve sapere che un feto è comunque un essere umano in grado di sentire dolore e di percepire tutto ciò che lo circonda. Non abbiamo il diritto di decidere su vita e morte, perché ogni bambino è un regalo e sebbene non riesca ancora a parlare o a comunicare direttamente dalla pancia, possiamo presupporre che debba esserci un’anima in questa innocente creatura. Elena Brunner, IIIB Meinungen DIE WAHL DER MORAL Wie kann man sich am Leitbild Gewaltloser orientieren? 20 Friedensnobelpreisträger Nelson Mandela, Anti-Gewalt Politiker Mahatma Gandhi, Martin Luther King: Äußerst treffende Beispiele für selbstloses, moralisches Verhalten. Mandela hat in seinem Leben Ta- ten vollbracht, welche das Leben unzähliger Menschen gerettet oder positiv beeinflusst haben. Er ist dafür bekannt, sich, als erster schwarzer Präsident Südafrikas, für eine Demokratie ohne Rassentrennung und gegen Aids eingesetzt zu haben. Als moralischer Kompass und Ikone hat er mit bemerkenswerter Menschlichkeit und Würde stets für Versöhnung gesorgt und nicht gescheut, dreißig Jahre lang Knast über sich ergehen zu lassen. Gegen die Verwendung von Ge- Meinungen walt war auch Gandhi, welcher sich unter anderem durch den gewaltlosen Widerstand für die staatliche Unabhängigkeit und gegen die englische Kolonialmacht bewies und 1500 Freiwillige zu dem Salzmarsch von 1930 motivierte, die es ihm gleich tun wollten. Nach dem Vorbild von Gandhi agierte auch Martin Luther King gegen die Diskriminierung der schwarzen Bevölkerung und ließ sich von seiner Vision des gewaltfreien Widerstandes, mit seinem populären Spruch „I have a dream“, nicht abbringen. Unter ‘Moral des Lebens‘ versteht man einen Zustand, oder einen Komplex von Verhaltensregeln, welcher von der Mehrheit als richtig betrachtet und von der Ethik erforscht und begründet wird. Als moralisch gilt allgemein all das, was das Leben des Individuums, sowie das der Bevölkerung befürwortet; jede Tat, welche uns Gesundheit und Freude ermöglicht und uns, sowohl physisch als auch mental, nicht beschädigt oder belastet. Zunächst ist jedoch die Frage, ob die Moral universal ist, oder ob die Definitionen von Kultur zu Kultur und von Mensch zu Mensch variieren, unumgänglich. Was damals als unmoralisch galt, wird heute oft als selbstverständlich gesehen: Man denke an Homosexualität oder Eltern ohne Trauschein. Des weiteren gelten einige Dinge weltweit als unmoralisch: Man denke nur an Kinderschändung oder Ausbeutung. Über anderes, wie beispielsweise Fleischverzehr, Inzest oder Notlügen, lässt sich streiten. Kinder sind dafür bekannt, auf ihre natürliche und scheinbar unschuldige Art das Richtige zu tun. Man geht folglich davon aus, dass wir Menschen, unabhängig vom äußeren Einfluss, instinktiv wissen, was richtig und was falsch ist, ohne dass es uns erst beigebracht werden muss. Steckt womöglich mehr dahinter? In anderen Worten: Ist die Moral ein von der Gesellschaft frei erfundenes Ideal oder existieren die gegensätzlichen Begriffe Gut und Böse über das literarische hinaus, ist der Mensch selbst ursprünglich gut oder böse und gibt es eine höhere Macht, welche darüber Kontrolle hat? Rätsel, die, seit es Menschen gibt, nicht gelöst werden konnten, ohne Kritik, Widerstand und Meinungsverschiedenheiten auszulösen. Darüber hinaus könnte man einwenden: Qualität über Quantität? Ist es also wohltätiger, das Leben einer einzigen, jedoch wichtigen und „guten“ Person zu retten, oder das sehr vieler Menschen, welche womöglich straftätig sein könnten und in ihrem Leben schon viel Grauenhaftes vollbracht haben? Die Antwort kann sich jeder selbst geben, diese Frage bleibt nämlich, wie so viele, welche diesen Leitgedanken betreffen, offen. Selbstlosigkeit wird von den meisten als moralisch angesehen. Schlimmstenfalls opfert man allerdings das eigene Leben für das des Nächsten und gibt damit der anderen Person größeren Wert als sich selbst. In Büchern und Filmen sehr romantisch und heldenhaft dargestellt, wenn man jedoch länger darüber nachdenkt, eine schreckliche Sache. Meiner Meinung nach zählt auch die eigene Sicherheit, ist hier von Egoismus die Rede? Bedeutsame und berühmte Leute, welche Kriege und Not zu vermeiden versucht haben, teilen diese eine Gemeinsamkeit: Sie alle haben das Gemeinwesen vorgezogen und dabei Wunder bewirkt, ihr eigenes Leben jedoch zu schlechten Verhältnissen und zu endlosem Leid verdammt. Ist das Ehrgefühl, das weltweite Lobpreisen und der Name im Geschichtsbuch es wert? Genug herum philosophiert, wieso sollte man sich überhaupt um die Moral kümmern und nach ihr handeln? Es ist erforscht worden, dass selbst Tiere dies tun. Zahlreiche Säugetiere, beispiels- weise Schimpansen, haben, innerhalb ihrer eigenen Gruppe, ein gut durchdachtes System entwickelt, an welchem sie sich halten. Einerseits fühlen auch sie die uns bekannten Emotionen, wie Traurigkeit, Neid oder Furcht, andererseits sichern sie sich so das eigene Überleben und das ihrer Artgenossen. Ein Grund, warum auch wir uns der Moral entsprechend verhalten sollten: Wer die Regeln missachtet, wird ausgeschlossen und das zu Recht. Derjenige, der gegen die Gemeinschaft ist, muss selbst zurecht kommen und mit den Konsequenzen leben. Dabei fällt vor allem auf, dass die Moral nicht einzig und allein selbstlos ist, sondern vor allem das Individuum befriedigt. Wie die goldene Regel so schön sagt: „Was du nicht willst, das man dir tu’, das füg auch keinem andern zu.“ Demgemäß wird man, in den normalsten Fällen, von den anderen so behandelt, wie man sich ihnen gegenüber verhält. So denkt selbst ein schuldloser, junger Mann, der eine ältere Dame über die Straße begleitet, indirekt an sich selbst. Indem er Hilfe leistet, verspürt er das wohltuende Gefühl, etwas Gutes vollbracht zu haben. Ja, selbst eine Person, welche ihr Leben opfert oder Selbstmord begeht, macht es um sich selbst zu erlösen, der eigenen Absicht und des eigenen Prinzips wegen, was auf den unwillkürlichen Egoismus, der in uns schlummert, deutet. So weit hergeholt das auch klingt, wenn wir moralisch Handeln, dann tun wir es unter anderem für uns selbst und für unsere Geliebten an erster Stelle, gefolgt von der allgemeinen Gesellschaft. Elena Brunner, III B 21 Meinungen SATANISMUS Von der Gefährlichkeit der Satanisten und dem lebensbedrohlichem Fehler, sie zu unterschätzen. 22 Das Wort „Sekte“ kommt von dem lateinischen „sequi“ und bedeutet „jemandem folgen“. Normalerweise spricht man von einer „Sekte“, wenn sich eine Gruppe Menschen von der ursprünglichen Religion abgewandt hat, weil sie an ein paar Aspekte/Grundsätze nicht geglaubt hat. Auf der Welt und in jeder Religion gibt es sehr viele solcher Sekten. Manche sind seriös, andere weniger. Manche sind harmlos, andere bedrohen das Leben ihrer Mitglieder und deren Mitmenschen. Eine solche Sekte sind die sogenannten „Satanisten“. Sie gehören der Glaubensrichtung des Satanismus an und sehen den Teufel als ihren obersten Herrscher, ihren Gott, an. Heutzutage unterscheidet man in dieser Glaubensrichtung den mittelalterlichen und den modernen Satanismus. Der größte Unterschied zwischen diesen zwei Varianten ist der folgende: Im mittelalterlichen Satanismus verehrte man den Teufel, weil man ihn als den verstoßenen Erzengel Luzifer ansah, im modernen hingegen verehrt man ihn, weil man ihn als den „Erlöser“ betrachtet. Die ersten angeblichen Anhängerinnen des Teufels waren die Hexen im Mittelalter, die zahlreich verbrannt wurden. Doch ein weniger bekannter Exzess hat im 17. Jahrhundert in Frankreich stattgefunden. Hier wurden Nonnen verbrannt, die angeblich sogenannte „schwarze Messen“ in ihren Klöstern gefeiert haben sollen. Doch was ist eine schwarze Messe? Es handelt sich um die satanische Verhöhnung einer katholischen Messe. Satanisten verstehen sie als eine Art Feier, es ist das Hauptritual ihres Kultes. Dabei werden typische Elemente einer normalen Messe absurd dargestellt. Zum Beispiel steht bei diesem Ritual das Kreuz auf dem Kopf, die Gebete werden rückwärts aufgesagt usw. Der Mittelpunkt dieser Messe ist ein Medium, das zwischen den „Gläubigen“ und dem Teufel eine Verbindung schaffen soll. Als der Begründer des modernen Satanismus wird oft Aleister Crowley angesehen, der Ende des 19. Jahrhunderts geboren wurde und 1947 starb. Anton LaVey, der Gründer der „Church of Satan“, der ersten öffentlichen Satanskirche in Amerika, widmete diese Institution seinem Vorbild Crowley. LaVey war es auch, der die Satanische Bibel verfasste, die heutzutage das Grundlagewerk für satanische Institutionen ist. Diese „Bibel“ ist in vier Kapitel unterteilt (Satan, Luzifer, Belial und Leviathan), welche die vier Elemente (Feuer, Luft, Erde und Wasser) symbolisieren sollen. Diese Kapitel enthalten z.B. die Kritik an der christlichen und jüdischen Religion, die Beschreibung von satanischem Geschlechtsverkehr, die Darstellung von satanischen Ritualen und eine Anleitung, wie man Satan aufrufen kann. Unter anderem enthält diese Schrift auch die Gebote, die ein Satanist zu befolgen hat. Diese deuten alle darauf hin, was Satan alles tut und dem gegenüber was Gott nicht tut bzw. falsch gemacht hat (z.B. Gebot 4: „Satan repräsentiert Güte gegenüber dem, der sie verdient, und verschwendet keine Liebe). So unglaublich es auch klingen mag, sehen auch Satanisten einige Verhaltensweisen als Sünden an. Diese sind aber weit entfernt von denen, die uns bekannt sind. Die größte Sünde ist laut den Sa- tanisten Dummheit. Viele von ihnen leben nach dem Prinzip: wie du mir, so ich dir. Dabei gehen sie aber sehr oft ungeheuer grausam vor. Es gibt verschiedene Symbole, die die Satanisten verwenden, jedes von ihnen sieht anders aus und hat eine unterschiedliche Bedeutung: Das umgekehrte Kreuz soll die christliche Religion verspotten und ablehnen. Das doppelte Kreuz, welches auf dem Ewigkeitszeichen steht, ist das Symbol für die „Church of Satan“, die 1966 gegründet wurde. Dieses Symbol steht auch in der Meinungen satanischen Bibel als Einleitung zu den „9 Satanistischen Thesen“. Das umgekehrte Pentagramm ist hingegen das bekannteste Zeichen für den Satanismus. Die Ziegenkopf-Hörner sollen Satan als Gott darstellen. Die Zahl 666 wurde hingegen zum ersten Mal in der Bibel erwähnt, besser gesagt in der Apokalypsenschilderung des Johannes. Dieser beschrieb ein Monster (=Teufel), welches dem Meer entstieg. Dieses Monstrum war mächtiger als alle Heiligen, es konnte die Menschen zum Bösen verleiten und es lästerte lautstark über Gott. Es fand sehr viele Anhänger und es zwang sie alle ein bestimmtes Symbol auf der Stirn oder auf der rechten Hand zu tragen, um zu zeigen, dass sie ihm unterwürfig waren. Dieses Symbol war eben die Zahl 666. Der vorher erwähnte moderne Satanismus kann sich wiederum in zwei Gruppen einteilen lassen: 1) es gibt jene „Satanisten“, die der Meinung sind, dass der Teufel einem Menschen ein besseres Leben bieten könne, weil er sie nicht zwinge, nach gewissen Dogmen zu leben, wie es jede andere Religion tun würde (zu dieser Art von Satanismus gehört die „Church of Satan“). 2) Es gibt jene Geheimkulte, die sich als Satanisten verstehen und die die grausamen Rituale, wie sie ab und zu in den Medien vorkommen, durchführen: Bluttrunk, Tieropfer, Jungfrauen- und Säuglingsopfer (diese sind aber nie wirklich nachgewiesen worden). Diese Geheimorganisationen sind auch jene, die angeblich Kinder von klein auf unglaublicher Gewalt aussetzen und ihnen somit die nötige Gehirnwäsche verpassen, um sie auch als Erwachsene in ihren Kreisen willkommen heißen zu dürfen. Man wird Mitglied von Institutionen wie der „Church of Satan“, indem man sich z.B. auf dessen Internetseite anmeldet, doch geheimen Kreisen kann man nur beitreten, wenn man eine sogenannte „Einladung“ erhält oder einen Bekannten/Freund/Partner hat, der in solchen Kreisen verkehrt und einen in dessen Realität einführen kann. Doch wie in jeder anderen Sekte auch ist es sehr schwierig, aus einer satanischen Sekte wieder auszusteigen, ohne selbst Opfer der ehemaligen „Brüder“ zu werden. Satanische Gemeinden gibt es überall auf der Welt, doch der Satanskult mit seinen Opfern, Ritualen und geschichtlichen Hintergründen ist ein wenig verbreitetes, oft totgeschwiegenes Thema. Manchmal, weil sich die Menschen vor den auf sie möglicherweise zukommenden Folgen fürchten, wenn sie das verraten, was sie wissen, und manchmal, weil sie ihre Glaubensgenossen und sich selbst nicht verraten wollen oder weil sie diese Szene einfach selbst nicht ernst nehmen. Das ist aber ein Fehler. Denn falls es stimmt, was manche Verschwörungstheoretiker behaupten, nämlich, dass die Inhaber der größten Machtpositionen von satanischen Gruppen gesteuert werden, ist dies ein ernstes Problem. Man müsste zusehen, diese wie auch alle anderen gewalttätigen Sekten zu stoppen, doch das kann nur funktionieren, wenn man die Gefahr rechtzeitig erkennt und auch ernst nimmt. Das Buch, von welchem mein Interesse für die Machenschaften von Satanisten herrührt, trägt den Titel „Lukas – vier Jahre Hölle und zurück“ und wurde vom BasteiVerlag gedruckt. Ich kann es nur weiterempfehlen, da es neben der wahren Geschichte eines Jungen, der in solche Kreise hineingerät, auch Expertenmeinungen zu diesem Thema enthält. Doch dieses Buch ist auch der Grund, wieso ich eine tiefe Abneigung für diese Sekte empfinde. Ich habe nach dieser Lektüre weiter im Internet über dieses Thema recherchiert, und das, was ich gefunden habe, ist eine Absurdität: in sehr vielen Websites findet man Sätze, die zugunsten von Satanisten sind, sie geradezu verteidigen. Diese gewalttätige Organisation versucht sich selbst als Opfer darzustellen, indem sie ausdrückt, sie sei ohne Grund mehrmals von den Medien angegriffen worden, und was sie betreibe, sei einfache „religiöse Devotion“. Leider findet man nur sehr wenig Material darüber, was die Satanisten wirklich tun, hinter wie vielen Kriegen, Machtpositionen und Gewalttaten sie stehen. Es ist schlimm genug, dass man mit dem Eintritt in diese Sekte einen Weg ohne Rückkehr ein23 schlägt, doch noch dazu wird den meisten Mitgliedern beim Eintritt verschwiegen, dass sie wahrscheinlich alles werden aufgeben müssen, was ihnen lieb ist: die eigene Familie und die ehemaligen Freunde, weil sie keine Satanisten sind und demnach nur Ablenkung für den neuen Diener Satans bieten, oft das eigene Heimatland weil man für Fortbildungen für sehr lange Zeit in fremde Länder geschickt wird und als schlimmsten und letzten Punkt die eigene Moral: als Mitglied einer satanischen Sekte wird man so lange gezwungen, Gräueltaten zu beobachten und sie sogar selbst auszuführen, bis man selbst dran glaubt dass das, was man gerade tut, das Richtige sei. Deshalb kann man meiner Meinung nach jegliche Organisation, die so grausam handelt und eine solche Gefahr für die Menschen darstellt, nur verurteilen. Elena Moroder, IV B Meinungen ANGEBLICHE FREIHEITEN UND ZWÄNGE UNSERER MODERNEN GESELLSCHAFT Ein Essay von Matteo Demetz, VA 24 Essay über angebliche Freiheiten und Zwänge unserer modernen Gesellschaft Der 13. Artikel der Verfassung der Italienischen Republik besagt: „Die persönliche Freiheit ist unanfechtbar.“ Dieser Leitsatz eröffnet den ersten Teil des Grundgesetzes, welches über die Rechte des Individuums handelt und propagiert es als eines der wichtigsten Grundsätze in unserer Gesellschaft. Meinungsfreiheit, Religionsfreiheit, Freiheit bei Arbeits- und Bildungswahl, Freiheit anders zu sein, ohne dafür diskriminiert zu werden; die Freiheiten des Menschen scheinen hier unendlich. Doch mit dem Fortlaufen der Zeit hat die Gesellschaft mit dem Bau von unsichtbaren Mauern begon- nen, die wie riesige Barrieren aus dem Boden ragen und unsere Freiheit einschränken, auch wenn wir uns dessen oft nicht bewusst sind. Sie sind wie gut beschilderte Gassen in denen wir, ob wir wollen oder nicht, entlanggehen müssen und die unüberwindbar erscheinen. Gut beschildert daher, da uns genau vorgegeben wird, wo und wie wir entlangzugehen ha- Meinungen ben und wie wir uns zu verhalten haben, um an unser Ziel zu gelangen. An einer Mittelschule. Es beginnt schon von klein auf und ist weithin gut ersichtlich: Im Pausenhof steht eine Gruppe von Pubertierenden in einem Kreis. Auf den ersten Blick fällt gleich ihre auffallend modeorientierte Bekleidungsweise auf. Papi scheint keine Kosten gescheut zu haben, damit der Sohnemann mit einer Markenjacke rumlaufen kann. Hin und wieder hört man die Gruppe lachen. Köpfe werden über die Schultern gedreht, dann wird wieder gelacht. Folgt man ihren Blicken, so sieht man einen Jungen, der mit gesenktem Kopf auf einem Zaun sitzt und sein Pausenbrot isst. Wieder sticht etwas sogleich ins Auge: Die verwaschene Jacke, die er trägt, scheint wohl die alte seines Bruders zu sein; zwei Nummern zu groß. Seine Schuhe haben zwei Löcher und sind bräunlich befleckt. Es wird schnell klar, aus welchem Grund das Gelächter der Gruppe so weithin schallt. Einstieg in die Arbeitswelt. In einem Warteraum sitzen zwei Herren, die sich um eine Stelle als Hausmeister bewerben. Der erste wird zum Gespräch gerufen. Erhobenen Schrittes verschwindet er im angrenzenden Raum und legt stolz sein Curriculum Vitae und sein gerade erhaltenes Maturadiplom auf den Schreibtisch. Er reicht dem Gemeindeangestellten seine Hand, die eine zarte Haut und perfekt geschnittene Nägel hat. Sie schauen danach aus, als haben sie noch nie zuvor im Leben einen Putzlappen oder einen Besen in der Hand gehabt. Nach wenigen Minuten verlässt der Mann lächelnd wieder den Raum. Der zweite Kandidat begibt sich in den Raum und legt seinen Lebenslauf ebenfalls auf den Schreibtisch. Maturadiplom hat er keines, denn nach der Mittelschule musste er sogleich als Hilfskraft für allerlei Arbeiten im Nachbarsbetrieb helfen. Sein ernstes Gesicht ist von Erfahrung zeugenden Falten umsäumt, als er seinem Gegenüber seine kräftige Arbeiterhand reicht. Nach einer viertel Stunde verlässt er gesenkten Hauptes den Raum und stapft betrübt zur Tür. Die Stelle wurde anscheinend an seinen Konkurrenten mit Maturaabschluss vergeben. Im Alltagsleben. Mehrere Menschen stehen an einer Bushaltestelle. Zwei Männer unterhalten sich gerade über aktuelle politische Themen. Es wird heiß über Einwanderungspolitik diskutiert. Während der jüngere Mann die Rettungsaktion der Bootsflüchtlinge im Mittelmeerraum ins gute Licht stellt, steht sein etwas älterer Disputgegner dieser Aktion sehr kritisch gegenüber. Er ist der Meinung, dass ein hart arbeitender Steuerzahler wie er nicht für die Flüchtige aus dem afrikanischen Kontinent aufkommen sollte. Der Bus hält an der Haltestelle. Eine Frau, die die Diskussion eifrig mitgehört hat, steigt die zwei Stufen am Buseingang hoch und dreht sich um. Es fallen schwere Worte: „ausländerfeindlicher Rassist”, „Rechtsschwein”. Dann wird die Tür des Busses geschlossen und dieser fährt brausend davon. Zwei Freundinnen auf Shoppingtour. Während die zwei etwas fülligeren Frauen an den Schaufenstern vorbeigehen, blättern sie in einer Modezeitschrift. Voller Bewunderung betrachten sie die super schlanken Models mit makellosen Gesichtern, die die neuesten Modetrends präsentieren. Sie bleiben an einem Schaufenster stehen, wo ein Kleid aus der Modezeitschrift ausgestellt ist. Hocherfreut gehen die beiden Frauen ins Geschäft hinein, wo eine übertrieben geschminkte Verkäuferin mit schiefem Blick sie nicht gerade freundlich begrüßt. Nach mehreren Minuten verlassen die Freundinnen ohne Einkaufstasche, die Enttäuschung ins Gesicht geschrieben, das Geschäft. Das Kleid wird in ihrer Größe nicht einmal hergestellt. Diese Situationen sind nur einige Beispiele, wo Menschen auf die Mauern der Freiheit stoßen und sich an diese anpassen müssen. Beispiele dafür, dass man einer Art Diskriminierung ausgesetzt ist, wenn man sich von der breiten Masse der Gesellschaft durch irgendeine persönliche Eigenschaft unterscheidet. Verfällt man nicht dem Konsumzwang, so wird man ausgeschlossen. Man ist zu einer höheren Bildung gezwungen, will man sich in der Arbeitswelt durchsetzen. Dies ist auch der Fall, wenn es sich um eine Arbeit handelt, bei der andere Kompetenzen einen höheren Wichtigkeitsgrad besitzen, als der Bildungsstand. Man wird gezwungen, die eigene Meinung nicht zu äußern, wenn man der öffentlichen Kritik nicht zum Opfer fallen will. Man ist einem Perfektionszwang unterworfen: Perfektion im körperlichen und ästhetischen Sinn wird von den Medien und von der Werbung propagiert. Perfektion im gesellschaftlichen Sinn wird vom Erfolgszwang im Leben und in der Arbeitswelt dargestellt. Unsere Gesellschaft fährt also ihre Krallen aus und hält uns darin fest, zwingt uns zu einer Haltung, die wir eigentlich nicht einnehmen wollen. Letztlich stellt sich aber die Frage, ob wir uns so leicht von diesen Krallen festhalten, uns zu etwas zwingen lassen und auf unsere Freiheit verzichten wollen. Eine Freiheit, die eigentlich von unserer Verfassung vorgesehen wäre. Sehen wir tatenlos zu und tun nichts, so wird die Gesellschaft ihre unerbittlichen Krallen früher oder später nach uns richten, wenn sie es, ohne das wir es gemerkt haben, nicht schon längst getan hat. 25 Volontariato Il gruppo dei partecipanti di S. Cristina al corso B, quello cioè della formazione che autorizza a dirigere il gruppo durante un intervento 26 DIARIO DI UNA SOCCORRITRICE Spesso la gente mi fa domande del tipo „Ma come fai a fare la soccorritrice?“ oppure “Ma voi dell’ambulanza, come fate? Non avete paura?”. A volte me lo chiedo anch’io, perché ne ho viste davvero tante, ne abbiamo soccorsi tanti e spesso c’è stato poco da fare. Ma incominciamo dall’inizio. Il servizio volontario alla Croce Bianca per me è iniziato un po’ per caso, un po’ per curiosità e un po’ per delle esperienze personali non troppo belle che avevo fatto prima del mio inizio come soccorritrice. Ricordo perfettamente la prima sera di presentazione del corso, dove ci sono state spiegate le cose che avremmo imparato nel corso dell’anno successivo. All’inizio ero molto indecisa se iscrivermi o no, poiché io tendo a perdere velocemente interesse per quasi ogni cosa; inizio con un entusiasmo quasi infantile, per poi finire a mollare tutto nel giro di pochi mesi. È iniziato il corso A con 12 altre persone e mi sono ripromessa di non mollare. Ma non ho fatto alcuna fatica a portare a termine il corso, anzi il mio entusiasmo dell’inizio invece di scomparire pian piano si è trasformato in una vera passione e che lo è sino ad oggi. Il mio primo servizio lo ho fatto dopo due mesi di corso. Mi ricordo che la cosa che tra tutte trovavo più fastidiosa era il suono delle nostre radio del 118. Quando c’è un intervento urgente la sede più vicina viene allarmata dalla centrale provinciale d’emergenza 118 a Bolzano. Non so bene come suonino le radio delle altre sedi, ma la mia ha uno squillo tremendo. Ogni volta che suonava facevo salti di due metri. Però col passare del tempo mi sono abituata a quel suono che è diventato pian piano sempre meno acuto e meno forte. Gli interventi che ho fatto fino ad adesso con il servizio di ambulanza sono numerosi. Quando dicono che la vera maestra del soccorritore è la strada, non sbagliano: certe cose non si imparano al corso per aspiranti soccorritori, ma ce le insegna l’esperienza. Non mi ero mai immaginata quale situazioni avrei dovuto gestire, come non potevo immaginare cos’è veramente una vita da soccorritrice. Da una parte è una vita da notti in bianco, di pasti lasciati a metà al ristorante, di viaggi in ambulanza sudoriferi e a cui purtroppo segue anche qualche insulto ogni tanto. Quelli più frequenti: “Ma quanto ci mettete ad arrivare?” e “Ahia mi Volontariato fate male!”. D’altra parte la vita di soccorritrice è anche caratterizzate da tante risate con la squadra quando si è in sede, da un sorriso di un paziente che siamo riusciti ad aiutare, da una voce piena di speranza quando finalmente siamo arrivati e possiamo aiutare, di tante diverse personalità che abbiamo l’occasione di conoscere e ogni tanto anche di un colpo sulla spalla e una persona che ci dice “ bravi”. Sono questo le cose che mi danno la motivazione a continuare quello che faccio. Ogni intervento ed ogni persona ha una sua storia che li ha portati a trovarsi, volenti o nolenti (e il più delle volte, nolenti) sulla nostra barella. Però non si debbono “Portare le cose a casa”, cioè intendo dire che ci si deve staccare emotivamente da quello che è appena successo. Quando lasciamo il paziente all’ospedale, per me è conclusa la “missione”. Al- tri invece, per ragioni più o meno personali, faticano a distaccarsi, a capire che bisogna tornare operativi subito, bisogna essere pronti subito a dare il massimo per chiunque altro ne abbia bisogno, in qualsiasi momento. Credo che ogni soccorritore debba fare tesoro di ogni esperienza che fa, ma senza lasciare che queste esperienze lo inghiottano, altrimenti diventa sempre più difficile. Romina Demetz, V A 27 L’ambulanza WK 385 della sezione Val Gardena durante un intervento con l’elicottero di soccorso Aiut Alpin Sport Nicole Delago durante la gara di coppa del mondo a St. Moritz 28 BONISCIMI RESULTAC PER I SCULEIES DLA SEZION SPORTIVA Ve porte n valgun pensieres sun la prestazions di sculeies de nosta scola ti prims mënsc de chësta sajon (nchin ala fin de jené). Schi Alpin Bele plu vëntes de schi alpin per i sculeies dla Sezion Sport dl ITE “Raetia” prim posć per: Nicol Delago, Alexander Prast, Vivien Insam, Giulia Demetz, Nadia Delago, Miriam Gabloner, Elisabeth Dander, Nadia Goller y Pauli Perathoner. Nce sce la sajon da inviern ie pieda via a pé zot cun plu garejedes desdides per la mancianza de nëif o sburdledes per massa vënt, à i sculeies dla Sezion Sport bele de bon resultac da mustré su, cun plu vëntes te garejedes y categuries desfrëntes. Ottimo debutto in Coppa del Mondo per Nicol Delago! Il 9 gennaio 2015, Nicol Delago vince una gara di discesa libera FIS importantissima a S.Caterina Valfurva che le dà il diritto di partecipare al massimo circuito sciistico mondiale. A soli 19 anni la finanziera di Selva, e alunna della Sezione Sportiva dell’ITE “Raetia” ha infatti debuttato nella discesa libera di Coppa del Mondo a St. Moritz in Svizzera. La specialista per le discipline veloci ha vestito il numero 59 ed è partita grintosamente, segnando un buon tempo parziale. Ha sbagliato leggermente nella seconda parte della gara, raggiungendo comunque l’ottima 43. posizione! Nel SuperG del giorno dopo è arrivata 35esima. Senza qualche errore di troppo avrebbe potuto fare i primi punti di Coppa del Mondo. Categories aspiranc y junior, sculeies dla 3., 4. y 5 tlas. Tla prima garejeda dl Marlene Cup, che ie n zircuit de garejedes per atlec y atletes danter i 16 y i 20 ani, che vela sciche garejeda FIS di jëuni, à Giulia Demetz ai 6 de dezëmber a Sexten venciù l slalom tla categuria aspiranc dan Nadia Delago. Ai 13 de dezëm- Sport na garejeda de Copa dl Mond. Pra chësta garejeda à fat pea feter la miëura atletes jëunes de Europa tla disciplines asveltes. Chësta vënta ti à ënghe dat la puscibltà de fé pea la garejeda de Copa dl Mond a S.Moritz (cëla cheder a pert). De jené à Nicol fat de bon plazamënc te plu garejedes de Copa Europa. Nadia Goller e Elisabeth Dander ber vënc Miriam Gabloner n slalom strënt a Sexten; purtruep se ala riesc do fat mel y muessa sën paussé. Da auzé ora ie nce l beliscimo resultat de Vivien Insam che à ai 14 de dezëmber venciù ala ngranda l slalom FIS junior, batan nce duta la mutans dla categuria plu auta. Sciot che ënghe eila ie n valgun dis do tumeda te na garejeda tl’Austria y se à rot i liamënc. Ti mbincion a tramedoves che les varësce prësc y che les giape inò l druch che les ova dan se fé mel! Karl Heinz Goller con le sue atlete Nadia Delago, Magdalena Haas e Magdalena Stuffer Da numiné ie l bon plazamënt de si mëndra sor Nadia Delago che ie ruveda 16ejima te chësta garejeda de Copa Europa. Nadia Delago à pona venciù ai 25 de jené la garejeda de slalom FIS metuda a jì dal Schi Club Gherdëina te Val te Sëlva cun l miëur tëmp dl di. Nadia à fat resultac da marueia tla garejedes FIS de Sarntal: 1. de duc tl SuperG, 1. tla libra, y 1. tla cumbinazion SuperG cun slalom tla categoria aspiranc. Oradechël ala mo venciù n slalom FIS ai 8 de fauré a San Vito di Cadore. Giulia Demetz à te chësc slalom arjont n bon 6. post. Ënghe la doi jëunes Carmen Hofer y Magdalena Stuffer à mustrà cie che les vela fajan de bon resultac al scumenciamënt dla sajon. Le nostre atlete infortunate, Vivien Insam e Miriam Gabloner Nicol Delago, atleta dla scuadra nazionela B, che ie una dla gran speranzes dl schi alpin te Gherdëina à venciù ai 9 de jené na garejeda FIS de juissa a SantaCaterina Valfurva sun l medemo purtoi ulache i ëi à chëst ann fat Nadia Delago Alexander Prast à te chësta sajon bele fat de bon ponc FIS; ël à da mustré su de dezëmber doi segondi plazamënc te garejedes FIS Junior, un de slalom y un de slalom lerch. Ai 12 de jené àl pona tl slalom lerch FIS di jëuni/Marlenecup sul Gitschberg fat l miëur tëmp dl di y nscì venciù la garejeda. Martin Schmuck ie ruvà 3. te chël slalom lerch y Alex Rogen 4. tla categuria aspiranc. Moritz Karbon à fat de bela garejedes FIS te si ncësa sun Mont Sëuc y a Armin Plancker, Daniel Niedermaier y Tobias Prossliner ti àla n sich sciacà, ajache i à fat bën una na manche te vel’ garejeda, ma pona tumei ora. Tl slalom strënt Fis junior, ai 6 de jené sun l “Kreuzpass” ie Max Mitterrutzner, che fej la terza tlas dla Sezion Sport ruvà boniscimo terzo tla categuria aspiranc, a pensé che l ie l prim ann che l garejea cun i granc. Samuel Moling che à l ann passà venciù doi tituli taliani ie 29 do si problems cun l spinel inò Pauli Perathoner e Mattia Cason danter i miëures te si categuria. Ai 7 de fauré iel ruvà segondo tl slalom FIS a San Vito di Cadore. Categuria alievs, sculeies dla 1. y 2. tlas. Ai 10 de jené sun Mont Sëuc, ju per chël punton ërt sun Bulacia, à i sculeies dl ITE Raetia propi mustrà ciche i vela y che l training nchina sën à purtà si fruc. Elisabeth Dander à venciù l slalom lerch che vela per l Grand Prix cun n boniscimo tëmp, terza ie ruveda Sport 30 Teresa Runggaldier. Elisabeth Dander à mo venciù n superG sun la Plose, n slalom strënt te Funes y n slalom lerch ai 28 de jené sun Mont Sëuc. Ai 31 de jené ala pona mo venciù n slalom strënt a Innichen dut garejedes che vela sciche Landescup. Per si bon resultac àla sëurapro pudù raprejenté l Südtirol pra na garejeda nternaziunela a Kitzbühel y una ti Paesc Tudësc. Nadia Goller à venciù l slalom strënt che i à fat de nuet a Welschnofen, Gaby Hofer cun si muvimënc drët asvelc ie ruveda terza. Laura Steinmaier dla prima tlas à bele da mustré su doi bon terzi plazamënc tl Grand Prix. Tla medema categuria à Pauli Perathoner venciù l slalom lerch dl Grand Prix ai 17 de jené sun l Karerpass y l di do iel tl Landescup sun Mont Sëuc ruvà terzo. Mattia Cason à da mustré su n segondo posto tl slalom te Funes, trëi terzi plazamënc, un tl slalom strënt, Aaron Kostner durante una gara di skiroll Tla combinazion nordica ie Aaron Kostner stat l miëur talian ai 17 de jené a Oberwiesenthal tla Gundersen HS 106/10 km dl Alpen Cup. Aaron fova l plu jëunn che à finà via la garejeda. Ël à messù se mustré cun tei de cater ani plu vedli. Cumplimënc per si miëur resultat de si cariera. Do chësta prestazion al pudù raprejenté la Talia pra i Juesc Olimpichs di jëuni tl Liechtenstein (cëla cheder a pert). Flavio Ploner à bele fat n 5. plazamënt a Schlinig ai 11 de jené a livel provinziel tl pudejé cun la tecnica classica, ulache pra la mutans à venciù Lea Demetz dan Verena Prinoth. Judith Moroder ie te si categuria ruveda cuarta. Aaron Kostner durante un salto un tl slalom lerch y un tl superG dl Landescup. Gabriel Avesani ie tl superG dl Landescup sun la Plose ruvà sesto. Schi Nordich Saut y combinazion nordica Nosta gran speranza tl saut dl ëiles Manuela Malsiner ie te n training d’autonn tumeda se fajan mel al snodl. Per chëst ann tomela ora, ma ti mbincion che la varësce tosc y posse inò mustré su la bona prestazions di ani passei. Si mëndra sor Lara Malsiner che fej permò la prima tlas à ai 9 de jené a Seefeld sun l saut H109 fat segonda te na garejeda de Alpen Cup. Na boniscima prestazion, pensan che la ie mo tan jëuna per garejedes a n livel tan aut. Le atlete dello sci nordico AARON KOSTNER UN QUARTO E QUINTO POSTO AI EYOF. Al Festival Olimpico Invernale 2015 della Gioventù Europea, in programma a fine gennaio nel Liechtenstein e in Vorarlberg (Austria), al quale partecipano 1.500 atleti provenienti da 49 nazioni in otto discipline, Aaron Kostner ha raggiunto nella gara Gundersen valevole per la combinata nordica, un buon quinto posto ed è stato così il migliore italiano, seguito da Denis Parolari, ventottesimo, Giulio Bezzi, trentaseiesimo e Mirco Sieff, trentanovesimo. Nella seconda gara Aaron ha addirittura sfiorato di poco il podio. Dopo l’undicesimo piazzamento sul trampolino Aaron ha realizzato il terzo tempo nel fondo, concludendo in ottima quarta posizione. Sport ënghe campiunëssa provinziela de pudejé. Ti campionac provinzei de pudejé dla scoles autes à Irene Lardschneider venciù l titul de campionëssa provinziela dan Lea Demetz. Le atlete dello snowboard: Aline Moroder, Vivien Santifaller e Caterina Crepaz Biatlon Ai 10 de jené fova la prima garejeda de Copa Italia de biatlon a Brusson. La sprint à venciù Irene Lardschneider cun un n menut y mez dan la segonda. Irene ie cun la stafeta dl Südtirol nce campionëssa taliana tla categuria aspiranc. Campionësse taliane de stafeta tla cat. junior ie nosta atletes Carmen Runggaldier y Nathalie Wiedenhofer. Bon 9. plazamënt ënghe per Verena Dejori dla prima tlas che stluptea l prim ann cun caliber 22. Nathalie Wiedenhofer ie te si categuria ruveda 4. y Hannes Zingerle boniscimo segondo. Ai campionac taliani, ulache duc peia via deberieda, ie Irene ruveda terza y Nathalie 5. Ënghe Lukas Wiedenhofer à bele arjont n cuinto plazamënt te na garejeda de Coppa Italia. Irene Lardschneider ie Snowboard L “Snowboardclub Gherdëina” leura drët bën cun i sculeies dl ITE “Raetia”. Sindy Schmalzl à bele venciù n Südtirolcup y ai 18 de jené la garejeda Triveneto Cup sun l Karerpass dan autra trëi mutans de nosta scola. Alin Moroder ie ruveda segonda, Dana Albers, na muta che va chëst ann a scola da nëus y Vivien Santifaller. Aline, Sindy y Vivien à ënghe bel fat pea garejedes FIS nternaziuneles per se usé a n livel mondiel de Snowboard. Koen de Ridder dal Holland fej la sezion 31 I ragazzi e le ragazze della I C a pattinare sportiva y ie tl Trivenetocup ruvà bon terzo. Per udëi duc i resultac plu avisa pudëis cialé ite tla plata www.sciclubgardena.it www.snowboardgherdeina.com o sun la plata facebook dl Snowboardclub Gherdëina. Dana e Koen, i nostri olandesi. noi nternaziunel ATP a Urtijëi ie Patric Prinoth dut l mëns de fauré tla Turchia a fé n turnoi n do l auter. Ënghe Verena Hofer ie mé plu ncantëur ora per l mond a fé tunoies. Duc chisc bon resultac ie sambën merit di atlec nstësc, ma n gran bon lëur à nce fat nosc trainadëures dla scola che ulëssi rengrazië: Schi alpin: Karl Heinz Goller, Uli Perathoner, Vittorio Contini, Marco Senoner, Florian Runggaldier, Michela Messner, Leo Pichler, Manuel Klemera. Trainadëures a sut: Mike Vinatzer, Michela Messner, Karl Mitterrutzner. Schi nordich: Armin Kasslatter, Romed Moroder, Theo Senoner Tennis Do che nosc tenisć dla scola Patric Prinoth y Michael Kerschbaumer à pudù fé pea l tur- Snowboard: Georg Rabanser Tennis: Stefano Bassetto. Śën che la sezion sportiva tl ITE “Raetia” ie unida ufizialiseda dala provincia speron che nce tl daunì ons da mustré su tei bon resultac de nosc sculeies. Prof. Lidia Bernardi (cuordinadëura dla sezion sportiva) Ernährung DIE 10 WICHTIGSTEN TIPPS FÜR EINE GESUNDE ERNÄHRUNG 1. Vielseitig essen Basis einer gesunden Ernährung ist die Ausgewogenheit in der Auswahl der Lebensmittel. Vielfalt in der Ernährung hält gesund und enthält essenzielle Stoffe und Spurenelemente. 2. Ausreichend trinken Man sollte pro Tag mindestens 1,5L Flüssigkeit, am besten Wasser, trinken. Koffein enthaltende Getränke soll man eingeschränkt konsumieren. 3. Alkohol einschränken Alkohol kann zu zahlreichen Erkrankungen führen und reduziert die Lebenserwartung. Abbauprodukte des Alkohols können zu Herz-Kreislauf-Erkrankungen führen. Die Menge des wöchentlichen Alkoholkonsums sollte beschränkt sein auf: - Frauen: 1,25 Liter Wein oder 2,5 Liter Bier oder 15 Gläser Spirituosen je 2 cl - Männer: 2 Liter Wein oder 4 Liter Bier oder 25 Gläser Spirituosen je 2 cl. 32 4. Fünf Mal Obst und Gemüse täglich Die ideale Tagesmenge an Obst, Gemüse sowie an Hülsenfrüchten liegt bei fünf Portionen. Eine Portion entspricht der Menge einer Faust. - Salat - Hülsenfrüchte - Obst und Gemüse 5. Mehrmals täglich Kartoffeln und Getreideprodukte Kartoffeln oder Getreideprodukte -Brot, Reis, Teigwaren, Getreideflocken- sollte man mehrmals am Tag zu sich nehmen. 6. Täglich Milchprodukte Man sollte bis zu drei Mal täglich Milch und Milchprodukte zu sich nehmen. - Milch - Joghurt - Käse 7. Mehrmals wöchentlich Fisch Fisch enthält einen großen Anteil an Omega-3-Fettsäuren, die sehr gesund sind. Zum Beispiel: Lachs, Forelle und Saibling 8. Fleisch einschränken Auf maximal drei Mahlzeiten sollte sich der Fleisch- und Wurstkonsum einpendeln. 9. Fett: ja, aber richtig Ideale Fettlieferanten: Nüsse, Samen und pflanzliche Öle Versteckte Fette: in Keksen und Fast-Food-Produkten 10. Zucker und Salz stark reduzieren Sara Hofer, Sofia Santifaller, III B Rezetes REZETES Chëstes ie doi rezetes saurides da fé do. Nëus les on ënghe bele fates. Les ie drët garatedes. di Laura Mutschlechner y Sofia Santifaller, III B PAN DI SPAGNA 3 ueves 100 gr. de zucher 100 gr. de farina Bater dassënn i ueves cun l zucher, junté la farina y mescedé nchin che la pasta ie mescededa ju bën. Mëter te n mëudl y mëter a cuejer. Lascé 25 menuc te ëifl a 190 gradi. 33 MUFFINS DA CICULATA ( 16 ) 3 ueves 200 gr de zucher 1 pach. de zucher de vanilia 100 gr de smauz 100 ml de lat 170 gr de farina 2 sciadons de polver da fé levé ( backpulver) Mpue de sel 30 gr de polver de cacau 80 gr de ciculata da dleghé Mpie l ëifl a 180°C y njenie ca la formes. 1.Zucher, ueves y vanilia bater dassënn, nchin che l deventa na pasta linëusa. Lascé dleghé l smauz cun l lat y l mescedé curt cun la pasta de ueves. Te na scudela a pert mescedé la farina, l polver de cacau y l polver da fé levé y l mescedé, mutan averda de nia descfé la pasta lineusa de i ueves. 2.Meter la pasta te la formes per i muffins y i cuejer 15-20 menuc te ëifl. 3.Lascé scferdé ora i muffins. Computersprache EMOJI ;) Täglich werden sie milliardenfach verschickt: Emojis, die universelle Computer-Weltsprache. Im Zeitalter von WhatsApp, Facebook und Co. wird die Kommunikation mittels Smileys immer beliebter. Ganze Sätze kann man damit sogar formulieren. 34 Ein Emoji ist ein Ideogramm, das insbesondere in SMS und Chats längere Begriffe ersetzt. Aufgrund des ähnlichen Klanges der Begriffe werden Emojis häufig mit Emoticons verwechselt. Der Begriff Emoji ist aber weiter gefasst als der Begriff Emoticon und anders als dieser beschränkt er sich nicht auf Emotionen, sondern wird auch für allgemeine Begriffe wie Pflanzen Tiere Essen Trinken Wetterlagen verwendet. hat der IT-Künstler Matthew Rosenberg herausgefunden. Mit seinem Projekt „emojitracker“ misst der Amerikaner die Gefühlslage der Twitter-Nutzer in Echtzeit. Ein Großteil der Weltbevölkerung verschickt regelmäßig Emojis, nicht nur auf Twitter, sondern Shigetaka Kurita zugeschrieben. Ende der 90er Jahre hat der Japaner die ersten Codes geschrieben. Die heutige Emojis sind vergleichsweise groß, detailliert und farbig. Den Möglichkeiten damaliger Mobiltelefone entsprechend, waren die ersten Emojis allerdings einfarbig und lediglich 12×12 Pixeln groß. Sie unterlagen auch nicht dem Urheberrecht. Dies verwendet . Jene Emojis, die zum Ausdrücken von Gefühlslagen bestimmt sind werden als Kaomoji bezeichnet oder allen bekannt als Smileys. Die Erfindung der Emojis wird auch per SMS oder in E-Mails. Mit den Zeichen – Herzen, Smileys, traurige Gesichter – gewähren sie dem Empfänger einen Einblick in ihre Gefühlswelt. Fabio Holzmann, III B erlaubte es anderen japanischen Telefongesellschaften, eigene Geräte ebenfalls Emoji-fähig zu machen. Der Emojitracker Ein Herz ist das meistbenutzte Symbol im Nachrichtendienst Twitter. Mehr als 400 Millionen Mal drückten Nutzer des sozialen Kurznachrichtendienstes in den vergangenen zwölf Monaten ihre Gefühle mithilfe des Zeichens aus, la lingua corretta Pronto soccorso linguistico Ecco solo alcuni esempi degli errori più frequenti che, noi ragazzi dell‘ITE, commettiamo spesso e che fanno male alle orecchie dei nostri professori d‘italiano. Continuate a leggerci nelle prossime edizioni, se volete liberarvi di certe cattive abitudini. La lista è ancora lunga... Sono contento con te Sono contento DI te posso prego uscire? “Posso uscire, per favore?” Il scherzo LO scherzo se ci sarebbe Se ci FOSSE ogni uno oGNUno sopratutto sopraTTuTTo egli fà egli fa la mia sorella/madre mia sorella/madre è sua colpa è colpa sua un`albero un albero mi da fastidio mi DÀ fastidio lei li piace (a lui) lei GLI piace (a lui) 35 NEWS MATURITÀ Impressum ORANGE JUICE Hrsg.: ITE-WFO „Raetia“ News Sitz: ITE „Raetia“, Streda Rezia, 294, 39046 Urtijëi Tel. 0471 796296 FAX 0471-798347 www.iteraetia.it [email protected] Layout wurde mit dem Software © Adobe InDesign, © Adobe Photoshop, © Corel Photo-Paint erstellt Druck: www.pentagon.it ORANGE JUICE wird in Schulen und 36 öffentlichen Einrichtungen aufgelegt. Herausgegeben mit freundlicher Unterstützung des ladinischen Schulamtes und der Autonomen Region Trentino-Südtirol. Koordination: Prof. Ilaria Noci Redaktionsteam: Elena Brunner, Sara Chiesa, Nadia Delago, Matteo Demetz, Romina Demetz, Anna Goller, Magdalena Haas, Carmen Hofer, Sara Hofer, Fabio Holzmann, Giulia Insam, Julia Lageder, Giorgia Macaluso, Manuela Malsiner, Bruno Maruca, Sarah Mitterstieler, Elena Moroder, Laura Mutschlechner, Alessia Paolini, Stella Pioli, Laura Plancker, Verena Prinoth, Simon Rabanser, Sofia Rabanser, Sofia Santifaller, Martin Schmuck. Korrekturen und Mitarbeit: Prof. L. Bernardi Prof. M. Demetz Prof. B. Flatscher Prof. G. Hofmann Prof. S. Kammerlander Prof. L. Mulser Prof. I. Noci Dr. Bruno Senoner.
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