Quaderno di preghiera Spunti per la preghiera da lunedì 09 Marzo a sabato 14 Marzo 2015 Lunedì 09 Marzo Liturgia: 2Re 5,1-15a; Sal 41 e 42; Lc 4,24-30 Il Vangelo di oggi ci sprona a non aver paura di sentirci rifiutati quando parliamo di Gesù, del nostro cammino con chi non accetta la Sua Parola, “Nessun profeta è ben accetto nella sua patria”. Molti si rifiutano di credere che esiste un Amore diverso da quello che vivono perché hanno paura di cambiare la loro vita, all’apparenza tranquilla, chiudendosi su se stessi e alla Parola. Non fermiamoci davanti a questo, perché nelle Parole di Gesù c’è tutto l’Amore del Padre, un Amore donato a tutti da Colui che Ama tutti. L’ Amore è universale e vuole arrivare al cuore di tutti per trasformarlo e renderlo puro. Noi siamo chiamati a rendere testimonianza a Dio perché quell’ Amore lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle. Se ci fermiamo davanti alle difficoltà, al rifiuto, non daremo mai, a chi ne ha bisogno, la possibilità di sperimentare la Misericordia di Dio e che solo Lui è Vita e Amore. Noi siamo testimoni di come Dio ci ha cambiato la vita donandoci un cuore nuovo, da donare all’altro. Il nostro essere figli di Dio si manifesta solo nel modo in cui accogliamo Dio nella nostra vita per far germogliare la Sua Parola. Martedì 10 Marzo Liturgia: Dn 3,25.34-43; Sal 24; Mt 18,21-35 “Signore, quante volte dovrò perdonare a mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte? E Gesù, che è un uomo pratico, chiarisce con una parabola. Un re risulta di un debitore di una grande somma di denaro. Supplicato e impietositosi condona il debito. Lo stesso creditore graziato però, non prova pietà per un suo compagno che gli deve una cifra di molto inferiore e lo fa gettare in carcere. “Servo malvagio, lo definisce Gesù a te sarà riservata la stessa sorte e così sarà per tutti quelli che non perdoneranno.” Non è facile perdonare perché siamo duri di cuore, caparbi, irremovibili e ci consideriamo sempre dalla parte della ragione. Perché non proviamo ad aprirci? Gesù ci chiede se non sia il caso di fare un atto di umiltà. Questo e possibile con il suo aiuto! Mercoledì 11 Marzo Liturgia: Dt 4,1.5-9; Sal 147; Mt 5,17-19 Nel Vangelo di oggi Gesù spiega che non è venuto per cambiare la Legge, piuttosto per portarla a compimento; non vuole cancellare i Profeti e tantomeno quello che hanno fatto, perché loro hanno dato inizio a tutto. Dio ha mandato il Figlio suo Unigenito in mezzo a noi per aiutarci a capire cosa era giusto e cosa era sbagliato, visto che noi non riuscivamo a discernere il bene dal male. Lui dice: “finchè non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto”. Vuole farci capire che, anche seguendo le Leggi, ma non amando i nostri fratelli come li ama il Padre, non risulteremo giusti ai suoi occhi. La nostra fede è basata sull’amore che il Padre ha per noi, ma soprattutto noi dobbiamo amare gli altri come Lui ci ha insegnato attraverso il Figlio. Il Regno dei Cieli si aprirà a tutti quelli che avranno osservato e insegnato i precetti, noi dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per non deludere il Padre, e per non far diventare vano il sacrificio che Gesù ha fatto per la nostra salvezza, cioè donare la sua vita per noi. Non dobbiamo mai fare niente per dovere o perché qualcuno si aspetta che lo facciamo, ma farlo per la gioia di donare gioia ai propri fratelli. Giovedì 12 Marzo Liturgia: Ger 7,23-28; Sal 94; Lc 11,14-23 “Ascoltate la mia voce…camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici” (Ger. 7, 23). Signore aiutaci! Spesso ci facciamo prendere dalle nostre preoccupazioni, non ti rispondiamo, ti voltiamo le spalle. E tu, oggi, con il tuo infinito amore di Padre, ci implori di ascoltarti, per essere felici. Mi domando, che cosa è per me la felicità, cosa mi rende felice, e mi accorgo che non sono gli eventi eclatanti, ma l’amore manifestato con piccoli gesti, ai quali, a volte troppo distratti, non diamo importanza. Eppure è quell’amore donato e ricevuto che riempie la mia giornata! Piccole cose, una telefonata, un sorriso, qualcuno che ti ha preparato il pranzo o la cena … Donami, Signore, l’attenzione, la capacità di accorgermi di quanto amore mi circonda. Donami il perdono, e la capacità di perdonare chi mi sta intorno. Donami di stare con te, e di non disperdere la tua ricchezza, di non sprecare i miei giorni. Perché tu oggi ce lo ripeti : “Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde” (Lc. 11, 23). Venerdì 13 Marzo Liturgia: Os 14,2-10; Sal 80; Mc 12,28b-34 Amare Dio con tutto noi stessi e gli altri come noi stessi, questo e' quello a cui siamo chiamati sopra ogni cosa. Ogni altro aspetto e' per quello, e' in funzione di quello. E' l'amore che mettiamo in ogni rapporto che viviamo, gesto, parola a dare il senso alla nostra vita. E Gesù infatti dice al dottore della legge che aver compreso quello lo rende non lontano dal Regno di Dio, che e' l'unione dei due amori: non si giunge a Dio senza darsi totalmente al prossimo! In realtà Gesù dice 'non lontano' al Regno, perché? Perché per entrare nel Regno ci vuole un passo in più, amare il prossimo come se stesso era il criterio del'amare nel vecchio testamento. La venuta di Gesù allarga l'orizzonte, anzi eleva l'orizzonte: "questo è il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". Il modo, la qualità dell'amore per l'altro che ci porta a Dio e' nell'amare il prossimo come Gesù ci ha amato, dunque fino a morire per noi, morire in croce per noi, donando tutto senza aspettarsi niente in cambio! Preghiamo perché' possiamo avere la Grazia di vivere questo. Sabato 14 Marzo Liturgia: Os 6,1-6; Sal 50; Lc 18,9-14 Spesso quando leggiamo la parabola di oggi, ci mettiamo dalla parte del pubblicano e guardiamo indignati il fariseo che osa stare in piedi davanti al Signore, sicuro di essere nel giusto perché osserva scrupolosamente tutte le prescrizioni della legge, disprezzando il peccatore che è vicino a lui. Oggi, attraverso le parole del profeta Osea “Voglio l’amore e non il sacrificio”, il Signore ci invita a meditare sulla nostra condotta quando siamo con gli altri e soprattutto quando ci avviciniamo al sacramento della riconciliazione. Mi inginocchio davanti al Signore riconoscendomi peccatore e bisognoso del Suo perdono o piuttosto con il cuore pieno di orgoglio che mi fa dire: “Ti ringrazio Signore perché non sono come gli altri?” Aiutaci, Signore, a non farci sentire mai “a posto” ma donaci un cuore umile e aperto ai bisogni dei nostri fratelli capace di amare come Tu ci ami. Famiglia Missionaria "Verbum Dei" www.verbumdei.it
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