Il Banco deve ripartire dalla testa

IL DOPO REGGIO
Ora la Dinamo
cerca un play
EperSosa
è vita dura
Il Banco deveripartiredalla testa
Basket, dopo il ko di domenica a Reggio Emilia per i biancoblù si apre una fase delicata
di Andrea Sini
» INVIATOAREGGIOEMILIA
Meglio ora che durante i
playoff. La può mettere così, la
Dinamo, se non vuole farne un
dramma. Perdere a Reggio Emilia ci sta, come pure a Milano
(in casa con Trento un po' meno). Ma i tre scontri lasciati sul
campo nelle ultime tre settimane, e il secondo e il terzo posto
distanti ormai 4 lunghezze a
quattro gare dalla fine, non sono la peggiore notizia del momento in casa Dinamo.
Domenica sera sul parquet
del PalaBigi si è vista una squadra piuttosto scarica, mentalmente più che fisicamente. Al
di là delle precarie condizioni
di Dyson e (forse) di Sosa, «sono mancate intensità e aggressività», come ha sentenziato coach Meo Sacchetti nel dopo-partita. Sono mancate anche la lucidità per leggere bene
le situazioni (e anche su questo
Sacchetti ha passato una bella
riga di evidenziatore) e la cattiveria per spingere sull'acceleratore nei momenti giusti. Come
nel momento del doppio tecnico ai padroni di casa, sul +7 per
la Dinamo. Come anche nell'ultimo quarto, quando Lawal e
compagni sono risaliti dal -14
al -7, con un break di 7-0, e per
due volte di fila hanno gettato
via la palla che avrebbe definitivamente riaperto il match.
Cos'altro è mancato alla Dinamo del PalaBigi? Sicuramente una regia lucida: Dyson in
settimana non si è mai allenato
per un problema muscolare, in
campo ha stretto i denti ma il risultato è stato largamente deficitario. Sosa rientrava da un
lungo infortunio e, chiacchiere
e a parte, anche lui avrà bisogno dei suoi tempi. Ci sarebbe
stato Chessa, ma coach Sacchetti ha scelto di lasciarlo fuori. I guai in cabina di regia si sono evidenziati in particolare
nel primo tempo, dove Reggio
ha sì segnato poco, ma solo perché ha sbagliato tanti tiri ben
costruiti, mentre la Dinano ha
avuto enormi difficoltà a produne qualcosa di decente in attacco. E la miseria di 66 punti
segnati (ma a 5' dalla sirena la
Dinamo era incollata a una irreale quota 51) è certamente merito dell'ottima difesa di Kaukenas e compagni, ma anche dei
momenti di confusione nei
quali i sassaresi sono più volte
caduti durante il match.
Non è il primo momento di
difficoltà che i sassaresi affrontano nel corso di questa stagione e va detto che Logan e compagni sono venuti fuori dal tunnel peggiore di questa annata
con una Coppa Italia tra le mani. Se i cali di condizione sono
fisiologici e ciclici, in questo
momento a preoccupare è soprattutto la tenuta mentale di
un gruppo che dopo il trionfo di
Desio aveva forse pensato di essere allo stesso livello della corazzata Armani Milano. E che
invece ha quasi immediatamente (dopo altre 4 vittorie di fila)
sbattuto il muso contro un campionato durissimo, nel quale le
"licenze" sono consentite quasi
esclusivamente in casa e non
certo contro le squadre migliori.
La condizione fisica, insomma, sembra una questione legata più che altro ai carichi in vista
dei playoff. Sulle facce e
sull'umore di certi giocatori, invece, forse il lavoro va ripreso
con calma. E da capo.
Il posticipo di serie A: la Sidigas Avellino supera (73-69) il Pistoia
La Sidigas Avellino fa suo il
posticipo della serie Adi
basket contro il Pistoia ma
deve aspettare gli ultimi tre
secondi (e due liberi di Maurice
Green, ex Banco) per avere la
certezzadi lasciare il
terzultimo posto in classifica
per riavvicinarsi a Cantù,
Pistoia e Roma. La gara di ieri è
finita col risultato di 73 a 69
per i padroni di casa. Per
Fabrizio Frates è la seconda
vittoria in tre partite sulla
panchina campana. Un
successo che di fatto sancisce
la salvezza con qualche
speranzadi potersi ancora
inserire in zona playoff. Miglior
marcatore dei campani il solito
Banks a quota 17, in doppia
cifra anche Harpercon i l . Non
bastano a Pistoia i 16 punti di
williamsegliudiFilloy.
Brian Sacchetti contende un rimbalzo all'ala reggiana Polonara. Il numero 14 della Dinamo è stato uno dei pochi a salvarsi dal naufragio di Reggio Emilia