“Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni”. “E come il giorno della Pentecoste fu giunto... tutti furono ripieni dello Spirito Santo”. (Atti 1:8; 2:1-4). VOCE PENTECOSTALE Periodico trimestrale di edificazione ANNO XXXIV - N. 1 Spedizione in A.P. Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Milano GENNAIO - MARZO 2014 DIO È ALL’OPERA Vorrei che poteste venire con me alla stazione di Wall Street nel centro di Manhattan un venerdì mattina, giusto in tempo per osservare l’arrivo della metropolitana nel cuore del distretto finanziario. Dapprima, la stazione sembra vuota, con quasi nessun’anima in vista. Chiamati scherzosamente “carri bestiame”, i treni arrivano subito, ognuno trasportando il suo carico di operatori di borsa, avvocati e impiegati dal colletto bianco e da quello blu, tutti diretti verso le loro attività del centro. Appena le porte si aprono, centinaia di pendolari si riversano fuori creando un enorme ingorgo umano mentre salgono le scale per recarsi al loro lavoro. Ora venite con me alla stazione una mattina del week-end, esattamente nella stessa ora. È una scena totalmente diversa. I treni passano proprio in orario, ma non c’è quasi nessuno che scende. Per molte persone questo è un tipo di fermata dal lunedì al venerdì, e dalle nove alle cinque. Adesso, pensate per un momento ad una persona che non smette mai di lavorare. Questa persona non è uno stacanovista, e non ha mai bisogno di una pausa. Lavora notte e giorno, anno dopo anno, senza mai prendersi una vacanza. Ancora meglio, lavora continuamente a vostro favore. Anche mentre state dormendo, anche quando siete troppo malati per arrivare in ufficio, Dio è all’opera. Anche se sappiamo che Dio è sempre all’opera nel mondo, a volte siamo tentati di dubitare che Egli sia davvero interessato alla nostra vita. “Dov’è Lui?”, talvolta ci domandiamo, quando abbiamo più bisogno di Lui. CULTI ONLINE www.livestream.com/chiesabethel SOMMARIO • Dio è all’opera (Carol Cymbala) pag. 1 • L’opinione di Dio sulla donna (Dr. Frank Viola) pag. 2 •Testimonianze (Autori vari) pag. 3 • Dalle nostre Comunità pag. 4 • Dalle nostre Comunità pag. 5 • Un tributo a Steve Hill (Michael Brown) pag. 7 • Prefazione (Santina Noto Porrello) pag. 8 • Conferenza PEF a Emmetten (Pef Office) pag. 10 • Impariamo a conoscere le Chiese Elim pag. 11 • Conferenza Chiese Elim (G. Piccolo) pag. 12 Carol Cymbala Siccome la Sua opera è invisibile, non possiamo appoggiarci sulla nostra visione umana perché ci sostenga nei momenti difficili. Senza fede, possiamo pensare che Dio non sappia cosa stia accadendo o che Egli non se ne curi. Ed è per questo che l’apostolo Paolo dice: “Camminiamo per fede e non per visione” (2 Corinzi 5:7). Il titolo della canzone dell’ultimo album del coro si intitola “Dio è all’opera”. Le parole del testo riaffermano il fatto che il nostro Dio è all’opera dietro le scene della vita: Dio è all’opera, Egli sta operando ancora, Dio è all’opera anche ora. Anche se non sappiamo come Dio è all’opera anche ora. Anche se non puoi vedere e non puoi ca- pire appieno, Ricordati, Dio ha il controllo. Egli ha promesso di proteggerti in qualche modo Ed Egli è all’opera anche ora. Ogni volta che in alcune situazioni della mia vita sono tentata a chiedermi dov’è Dio, mi ricordo proprio della Sua Parola e di tutti i modi con cui ha già operato dimostrandomi la Sua potenza. Ricordando a me stessa come Dio ha operato, trovo più facile credere che Egli lo stia facendo ancora. Per me, la chiave della fede nei momenti bui è ricordare le promesse del Signore, contando su Colui che dice di essere l’unico a fare ciò che dice di fare. Tempo di arrendimento Alcuni dei miei ricordi di come Dio ha ope- rato a mio favore mi riportano in una fattoria a sud del Wisconsin. Mia madre, Wilma Arn, nacque lì nel 1918. I suoi genitori erano dei laboriosi immigrati svizzeri che stavano facendo del loro meglio per avviare nella società i loro quattordici figli. Mia madre era la settima della fila. Piccola, bruna e determinata, la mamma aveva solo sedici anni quando fece le valigie e si trasferì a Chicago per frequentare l’istituto di bellezza. Per raggiungere le sue finalità lavorò per un dentista e per sua moglie, facendo le pulizie e dando una mano con le faccende di casa. Non c’era niente che non affrontasse, come per esempio imbandire un tavolo di torte di crema alla banana per una festa di bar mitzvah. Nei giorni in cui poche donne lavoravano fuori casa e c’erano pochi prestiti per le piccole imprese, la mamma riuscì ad aprire il proprio salone di bellezza e a gestirlo come una professionista. Dopo il lavoro era abituata a frequentare una piccola caffetteria nel vicinato. Una sera, all’età di ventun anni, un giovane di bell’aspetto si avvicinò a lei appena si sedette al bancone per consumare la cena. Il suo corteggiamento era di quelli familiari, ma funzionò abbastanza bene: “Scusi, signorina, potrebbe dirmi l’ora?” I due iniziarono una conversazione e nelle settimane che seguirono continuarono a frequentarsi alla caffetteria, ognuno sperando che l’altro sarebbe stato lì. Nessuno di loro era cristiano. Ma quando la mamma lo portò a casa sua per incontrare la famiglia, accadde una cosa strana. Sua madre, mia nonna Arn, era una donna di grande preghiera e di insolito discernimento. Prima che loro si salutassero, la nonna guardò negli occhi il suo futuro genero e gli disse audacemente: “Un giorno sarai un pastore”. Anche se mia madre avrebbe potuto esserne sorpresa, non si allarmò. Si sentì al sicuro nel sapere che questo giovane, Clair Hutchins, non fosse più religioso di lei. Nel periodo in cui i miei genitori si sposarono, mio padre rimase ancora con l’American Opera Company. Ma dopo il suo incontro con il dott. Robert Cook, le cose cambiarono. Quanto più papà parlava di Gesù, tanto più la mamma diventava dura. Lei voleva vivere la sua vita nel modo in cui voleva, e Gesù (Continua a pag. 8) Carol Cymbala 1 L’OPINIONE DI DIO SULLA DONNA Quella che segue è la trascrizione di un messaggio predicato da Frank Viola in una chiesa in Cile. Bisogna tener conto del fatto che la cultura cilena ha una considerazione molto scarsa delle donne. Nota dell’Editore Dopo il messaggio di questa sera, se la registrazione uscisse da questa sala e qualcuno la ascoltasse nella vostra nazione, io sarei dichiarato eretico. Potrebbe essere in pericolo la mia stessa vita. Inoltre, dopo questo messaggio, alcuni degli uomini presenti, potrebbero non volere che io torni di nuovo. Le donne, invece, vorranno che io mi trasferisca qui! Annotatevi i seguenti passi: «Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù». Luca 23:55. «Tutti costoro perseveravano con una sola mente nella preghiera e supplica con le donne, con Maria, madre di Gesù, e con i fratelli di lui». Atti 1:14. Torniamo indietro nel tempo all’antica Israele e consideriamo l’opinione sulle donne prima della venuta di Gesù. Generalmente, gli ebrei avevano una scarsa opinione sulle donne. Alle donne ebree non era permesso studiare. Pertanto in maggioranza erano non scolarizzate e ignoranti. Venivano istruite unicamente sui lavori domestici e sull’allevamento dei figli. Erano anche escluse dall’adorazione a Dio. Nel tempio di Erode, c’era un cortile speciale che stava all’estremità esterna. C’era il cortile chiamato “dei Gentili”. I gentili potevano entrarvi, ma il loro accesso era limitato a quell’area. A cinque metri dai gentili, c’era il cortile delle donne. Il loro accesso era limitato a quell’area. A quindici metri c’era il cortile degli uomini ebrei. Gli uomini avevano molti più privilegi nell’adorazione a Dio rispetto alle donne. La donna non aveva voce in capitolo nemmeno nel proprio matrimonio. Il padre decideva con chi, quando e perché dovesse sposarsi. Una donna non poteva divorziare dal marito per nessuna ragione, solo l’uomo poteva avviare il divorzio. Le donne ebree dovevano mostrarsi in pubblico il meno possibile. Addirittura si insisteva talmente con i giovani uomini di non parlare con le donne in pubblico, che nell’antica Israele era considerata una vergogna. Di conseguenza la maggior parte delle donne non usciva per le strade. Le donne erano considerate inferiori agli uomini. Erano trattate come una proprietà, alla stregua del bestiame e degli schiavi. Gli uomini ebrei recitavano ogni giorno una preghiera di ringraziamento, che dimostra quale cattiva considerazione avessero delle donne. Dice così: Lode a Dio. Non mi ha creato gentile. Lode a Dio. Non mi ha creato donna. Lode a Dio. Non mi ha creato un uomo ignorante. Questa era l’opinione sulle donne nell’Israele del primo secolo. Non migliore di quella delle altre culture. Infatti, dalla caduta dell’umanità, le donne sono sempre state considerate cittadini di seconda classe – inferiori. Ma accadde un fatto che cambiò le cose. 2 Frank Viola Venne Gesù In Gesù Cristo troviamo l’opinione di Dio sulle donne. Non l’opinione degli uomini. Non l’idea degli Americani, non l’idea degli Europei, degli Asiatici, degli Africani o dei Sud Americani. Nemmeno l’idea dei Cileni. Ma l’idea di Dio. Gesù Cristo è Dio venuto in carne. Quindi incarna le opinioni di Dio. Nella Sua vita sulla terra, Gesù era l’espressione visibile di Dio stesso. Dalle Sue azioni e dalle Sue parole, noi scopriamo l’opinione di Dio sulla donna. Ed è assolutamente contraria all’idea prevalente del Suo tempo. Considerate questo: quando Dio ha deciso di fare il Suo ingresso su questa terra, ha visitato una donna. Ha scelto una donna per dare alla luce l’eterno Figlio, il Messia – l’Unto che Israele aveva aspettato migliaia di anni. La vita di Dio fu collocata nel grembo di una donna prima che arrivasse a te e a me. E Dio non si è vergognato. Sorelle in Cristo, questa è l’opinione di Dio sulle donne. Prendete la vostra alta posizione. Ma non è tutto. Mentre ministrava, Gesù abbatté tutte le convenzioni sociali esistenti sulle donne. In un’occasione difese una donna colta in adulterio. Divenne il suo avvocato e salvò la sua vita. E Dio non si vergognò. Fu notato andarsene in giro con i peccatori. Mangiava con le prostitute ed i pubblicani. In Giovanni 4 ci viene detto che incontrò una donna e fece qualcosa di scioccante per i Suoi discepoli: le parlò in pubblico. E non si vergognò. Non era solamente una donna, ma era una divorziata. Non era solo una divorziata, stava vivendo nell’immoralità. Non era solo una donna, una divorziata, un’adultera che viveva nel peccato, era peggio di una gentile. Era una samaritana – una mezzo-sangue. (Un samaritano era una persona a cui i giudei non dovevano rivolgere la parola). Nostro Signore parlò con quella samaritana divorziata e adultera in pubblico, e perdonò i suoi peccati. E non si vergognò. Sorelle, prendete la vostra alta posizione. Ma non è tutto. Gesù Cristo aveva l’abitudine di utilizzare le donne nelle Sue parabole, facendone delle eroine. Parlò di una donna che cercò e trovò la sua moneta perduta. Parlò di una donna accanita davanti al giudice ingiusto, che alla fine la onorò per la sua insistenza. Parlò della vedova che diede in offerta al tesoro del tempio tutto ciò che aveva e la lodò per questo. E non si vergognò. Sorelle, prendete la vostra alta posizione. È l’opinione di Dio sulla donna. Una volta Gesù stava cenando con un fariseo convinto della propria giustizia. Ed entrò una donna. Ma non era una donna qualunque, era una donna di strada – una prostituta. Quando vide il Signore, cadde in ginocchio e fece qualcosa di inquietante. Alla presenza dei farisei, questa donna slegò i propri capelli e versò del profumo costoso sui piedi del Signore. Questa donna impura toccò Gesù in pubblico. Pianse, lavò i Suoi piedi con le proprie lacrime e li asciugò con i propri capelli. Questo atto scandaloso e improprio mortificò il senso di auto-giustizia dei farisei. Quei capi religiosi persero tutto il loro rispetto per Gesù e dubitarono che fosse un vero profeta. Ma il Signore non si vergognò. Sorelle, prendete la vostra alta posizione. È l’opinione di Dio sulla donna. Ma non è tutto. Nostro Signore permise ad una donna impura di toccargli l’orlo della veste, e non si vergognò. Anzi, la lodò per questo. Alla donna cananea, che era vista come un cane agli occhi dei giudei, rivolse uno dei più alti complimenti. Non lo disse a nessun altro. Guarì anche sua figlia. E non si vergognò. Durante le ultime ore del Signore sulla terra, si trovava in un piccolo villaggio chiamato Betania. Fu là che trascorse i Suoi ultimi giorni prima di dare la vita sul Calvario. A Betania abitavano due donne che Gesù amava: Marta e Maria. Erano Sue amiche e Lo ospitavano. E Lui non si vergognò. Sorelle, prendete la vostra alta posizione. È l’opinione di Dio sulla donna. Quando Luca scrisse il suo vangelo, si riferì ai dodici discepoli chiamandoli «i Dodici». I Dodici vissero con il Signore per tre anni e mezzo. E lo seguirono ovunque. Ma Gesù aveva anche un gruppo di discepole donne. Luca usava un’abbreviazione per riferirsi a loro. Le chiamava semplicemente «le donne» (Luca 23:55; Atti 1:14). Interessante notare che Luca usa questa abbreviazione allo stesso modo in cui usava «i Dodici». Erano anch’esse discepole del Signore – la controparte dei Dodici. Le donne seguivano il Signore ovunque andasse, e provvedevano ai Suoi bisogni. Ed Egli non si vergognò. Sorelle, prendete la vostra alta posizione. È l’opinione di Dio sulla donna. Ma c’è di più. I più grandi discepoli di Gesù non erano i Dodici, erano le donne. Perché? Perché erano più fedeli. Quando Gesù Cristo fu portato a morire, i Dodici sparirono. In un attimo tutti (eccetto Giovanni) dissero: «Ciao, ci vediamo». Ma le donne rimasero con Lui. Non se ne andarono. Lo seguirono fino al Calvario per fare quello che avevano sempre fatto – confortarLo, prendersi cura di Lui, provvedere ai Suoi bisogni. Erano lì a guardarLo morire durante quella violenta e sanguinosa crocifissione che durò sei lunghe ore. (Continua a pag. 6) Frank Viola 2 TESTIMONIANZE Contrariamente a quanto è stato fatto in passato, in cui questa pagina riportava una sola testimonianza, questa volta ho chiesto a ciascuna delle dieci persone battezzate di scrivere un breve pensiero, così potremo ricordarci di pregare per ognuna di loro. Sono stato benedetto e commosso nel conoscere nuovi particolari di ciò che il Signore ha fatto nella loro vita. Giuseppe Piccolo La ricerca della verità Nulla aveva più un senso, cercavo ovunque la verità nascosta, qualcosa che potesse dare un senso alla vita, a tutto ciò che ci sovrasta, che ci domina e che ci manipola come marionette. Che senso ha tutto ciò? Perchè tante ingiustizie, tante disuguaglianze? Perchè tanta sofferenza? Ma ecco ... la verità mi ha trafitta. Il buio piano piano svaniva e lasciava spazio alla luce. Sempre più chiaramente vedevo il disegno divino che emergeva illuminando il mio cammino e rischiarando questo mondo contaminato. L’amore cresceva e si consolidava dentro di me. Dov’ero stata fino a quel momento? Stavo aprendo gli occhi a una realtà fantastica, meraviglia tanto grande da non distinguerne i confini, sentivo il calore divino che mi avvolgeva e mi fortificava. Stavo nascendo di nuovo... Che travaglio, sembrava che tutto mi venisse contro e niente alleviava le mie fatiche. Spesso mi sentivo sopraffatta e mi mancavano le forze per proseguire, ma poi, le gioie dopo il parto, come sempre ripagano abbondantemente di tutto ciò che si ha sofferto. Vedevo il mondo da un punto di vista diverso. Anche le situazioni più assurde cominciavano ad avere un significato. Ora conosco la verità, sto imprimendola sempre di più nel mio cuore. Voglio gridare al mondo, voglio condividere la gioia e l’amore. Ho avuto l’onore di conoscere. Come è stata data a me la possibilità di vedere, voglio fare tutto ciò che posso per essere e dare luce ad altri. Nel nome di Gesù. Amen. Patrizia Ingegnere *** Mi chiamo Flor Eva Tolentino Valencia e sono di nazionalità peruviana. Ho conosciuto Gesù e ho deciso di fare il battesimo per immersione e sono felice di far parte della grande famiglia di Dio. Non ero credente, pur venendo da una famiglia cristiana. I miei genitori si separarono quando avevo circa 4 anni e se questo non fosse accaduto forse la mia storia sarebbe stata diversa. Sono cresciuta nel mondo, credevo in Dio alla mia maniera, per tradizione, spinta dalle persone, perché loro avevano una religione, credevano in qualcosa, in Dio, nei santi, ecc. E così facevo anch’io. Quando ho finito l’università sono arrivata in Italia per una migliore opportunità di lavoro, ma due anni fa mia madre si è è ammalata di una forte depressione. Essendo lontana da casa, mi Qui sopra sono ritratte le 10 persone che hanno raccontato la loro testimonianza di come hanno incontrato Gesù come loro Salvatore (Foto Pietro Tramontano). sentivo disperata, angosciata, sentivo il mondo crollarmi addosso. In quella circostanza ho conosciuto Alicia, una mia connazionale e collega di lavoro, che mi ha parlato del Signore, anzi mi ha fatto l’invito di andare nella chiesa che stava frequentando e io accettai l’invito. Così è iniziato il percorso della mia vita spirituale. Non sono state inutili le preghiere delle mie nonne. La mia mamma è tornata al Signore Gesù Cristo dopo 30 anni di allontanamento. Adesso prego per mia sorella, perché lei possa conoscere Gesù e perché la sua vita possa cambiare, come è cambiata la mia. Grazie, Gesù! Flor Eva Tolentino Valencia *** Sono cresciuta nel Salvador con la fede in Dio, ma ero sempre vuota, perché nel mio cuore c’era tristezza e vuoto e niente lo riempiva. La mia vita non aveva alcun senso. Volevo aiutare il mio nipote prediletto perché era schiavo dell’alcool, ma non riuscivo a far niente per lui. Un giorno, passando davanti alla Chiesa Bethel insieme a lui, vi siamo entrati, ma subito dopo ne siamo usciti. La terza volta, però, ritornai da sola e rimasi per tutta la durata della riunione; da quel giorno la mia vita è cambiata. Quel vuoto che avevo nel cuore è stato riempito da Gesù, il mio Salvatore. Ero pronta a fare il battesimo già dalla volta scorsa, ma a causa di alcuni gravi problemi ho dovuto rimandarlo. Ora, però, ringrazio Dio che mi ha dato la possibilità di confessare pubblicamente Gesù Cristo come mio personale Salvatore. Da quando sono nelle Sue vie, la mia vita è piena di serenità e di gioia. Dio è stato grande e misericordioso con me e a Lui voglio dare tutta la gloria! Evangelina Peraza *** Ho 16 anni, sono nata a Napoli, ma vivo a Milano da 15 anni. Grazie a Dio, sono cresciuta in una famiglia di credenti ed educata nelle vie del Signore. Crescendo mi sono accorta che la vita non era facile e non era come pensavo. All’età di 13 anni mi ritrovai ad affrontare delle incomprensioni con le mie compagne di scuola media che mi evitavano, ma come ha insegnato Gesù: “Ama il tuo prossimo come te stesso”, io ho cercato di farlo. Man mano che crescevo i problemi divenivano più grandi, ma io sapevo che Dio aveva un piano per me. Non avevo amici e mi trovavo sempre a piangere. All’età di 15 anni ho deciso di andare a studiare in un’altra scuola per cambiare quel tipo di ambiente ostile. Ora la situazione è cambiata, mi ritrovo forte, con tanti amici, e mi sento più matura rispetto agli anni scorsi. Ho deciso di fare il battesimo perché ho accettato il Signore come mio personale Salvatore e voglio che Egli possa guidare la mia vita e preservarmi dal mondo. Miriam Gargiulo *** Mi chiamo Salvatore Tilotta. Sono un giovane che oggi vive a Milano e vorrei raccontarvi la mia testimonianza e il mio incontro con Gesù, il mio Salvatore, Colui che ha riportato la luce nella mia vita. Sono nato in una famiglia cattolica, i miei genitori mi hanno insegnato la dottrina cattolica e per anni ho creduto che ci fosse un Dio, ma non avevo mai avuto l’interesse di conoscerLo. Non leggevo la Bibbia e quelle poche volte che andavo a messa la domenica, lo facevo per far contento mio padre. I miei unici scopi (come quelli di molti giovani che (Continua a pag. 4) Salvatore Tilotta 33 DALLE NOSTRE COMUNITÀ BATTESIMI A MILANO Il 23 febbraio 2014 si è celebrato nella Chiesa Bethel un servizio battesimale nel corso del quale 10 persone hanno pubblicamente confessato di credere in Gesù Cristo come loro personale Salvatore e Signore. Questi sono i loro nomi: Carmen Letizia Requena Garcia; Cecilia Piccolo; Edwin Orlando Ordonez; Eva Peraza; Flor Tolentino; Maria Cacnahuaray; Miriam Gargiulo; Patrizia Ingegnere; Salvatore Tilotta e Valeria Ordonez. Mentre ci rallegriamo con gli angeli nel cielo per la decisione presa da questi cari fratelli e sorelle, vogliamo continuare a presentarli al Signore perché li preservi dal maligno e li custodisca nel Suo amore. G. P. (Segue da pag. 3) sono lontani da Dio e vivono nel mondo), erano il divertimento e tutte quelle cose che credevo appaganti, ma che mi hanno tenuto per tanto tempo lontano dalla fede, da Dio e all’oscuro dei Suoi piani. Il mio incontro con Gesù è avvenuto a settembre 2013, anno che reputo cruciale per la mia vita. Dopo aver rifiutato il posto di lavoro con la Ryanair, dove ero stato preso dopo una selezione come stewart, conobbi una ragazza della quale mi innamorai perdutamente e iniziai una storia che durò fino a maggio 2013 e quando la storia ebbe fine, iniziò il periodo più brutto della mia vita. Non riuscivo ad accettare che tutto fosse finito, e così iniziai a frequentare amicizie sbagliate. Ogni sera ero in giro in vari locali e tornavo a casa ubriaco. Ma il mio più grande nemico era il gioco d’azzardo, attraverso il quale persi molti soldi e stavo portando alla distruzione la mia famiglia, che mi aveva quasi abbandonato. Quando ritornai a Milano dopo le vacanze, una sera di settembre, uscendo da un locale sudamericano, incontrai una ragazza che si era fidanzata con un mio amico, e iniziammo a frequentarci, ma non sapevo che fosse cristiana evangelica. Una sera, mentre eravamo a casa mia, vedendomi molto abbattuto, senza speranza e senza via di uscita, mi parlò di Gesù e mi invitò a pregare. In quel momento scoppiai a piangere, era come se mi fossi svegliato da un incubo, e come se ci fosse lì una persona che mi diceva: “Arrenditi a me, sono io la via per la felicità”. Improvvisamente iniziai a sentirmi bene, a provare una pace dentro che non avevo mai sperimentata e ogni giorno che passava sentivo un amore crescere dentro di me, un amore verso una persona che fino ad allora non conoscevo, ma che oggi ringrazio ogni giorno di avermi salvato e di essersi fatto conoscere, Gesù. Dopo quel momento le cose pian piano sono migliorate, ho pregato per un lavoro che è arrivato quasi subito, e con la mia famiglia le cose sono iniziate ad andare sempre meglio. Mi vedono più sereno e si accorgono che dopo le tenebre il sole sta ritornando nella mia vita. 4 Il pastore Giuseppe Piccolo coi 10 fratelli pronti ad essere battezzati nella Chiesa Bethel il 23 febbraio 2014 (Foto Pietro Tramontano). A ottobre, sempre tramite questa mia amica, ho conosciuto la chiesa Bethel, dove sono stato accolto come un figlio da tutti i fratelli e sorelle. Appena si è presentata l’opportunità del battesimo, ho sentito subito il desiderio dentro di me di dire di sì, pur sapendo che era un passo importante e che avrebbe richiesto tante rinunce e cambiamenti nella mia vita. Ciò vuol dire abbandonare il vecchio uomo per il nuovo, ma fino ad oggi non ho ripensamenti né rimpianti per questa mia scelta, perché il mio unico desiderio e la mia unica volontà è di apprendere gli insegnamenti di Gesù e di cercare di applicarli alla mia vita. Salvatore Tilotta *** Ho 12 anni, sono nata in Perù, e negli ultimi 4 anni sono vissuta con la nonna, perché la mia mamma si trovava in Italia per lavoro. Ho pregato Gesù di portarmi dalla mia mamma e da alcuni mesi sono arrivata in Italia con mio padre. Adesso mi sento felice perché vivo insieme ai miei genitori a Milano ed anche perché ho potuto fare il battesimo insieme a loro. Ringrazio Dio per tutto! Valeria Tamara Ordonez Cacnahuaray *** Il mio nome è Maria Cacnahuaray, ho 44 anni, sono peruviana e lavoro come infermiera. Nella mia vita sono successe tante cose brutte per farmi allontanare dal Signore. Egli era sempre accanto a me e senza guardare i miei peccati, mi ha dato tutte le cose che Gli ho chieste. Quando ero una giovane studentessa all’Università, per un anno ho smesso di studiare per problemi familiari. Dio mi ha parlato in sogno: “Devi tornare a casa, devi finire di studiare e laurearti come infermiera”. Grazie al mio Dio onnipotente, mi sono laureata, ho chiesto un lavoro stabile nell’ospedale militare nella capitale, Lima, in Perù e lì ho lavorato per 12 anni. Poi, Gli ho chiesto di avere una figlia, e me l’ha data, Valeria, che ora ha 12 anni. Altra cosa che ho chiesto a Dio, fu di uscire dal mio Paese, perché avevo problemi economici e sono arrivata in Italia. Non mi è mai mancato niente, però non ero felice. Soffrivo tanto per la mia famiglia che era rimasta in Perù. Egli me l’ha riportata a Milano alcuni mesi fa. Dio ha toccato il mio cuore ed io L’ho accettato con tanto amore perché è l’unico Salvatore onnipotente, che amerò per tutta la mia vita. Maria Cacnahuaray *** Mi chiamo Edwin Orlando Ordonez Martinez e sono peruviano. Ho 45 anni di età, sono sposato con Maria, ho una figlia, Valeria, ed ho lavorato come poliziotto nel mio paese per 23 anni. Adesso mi trovo in Italia con un permesso di due anni. Devo dare grazie a Dio perché è sempre stato al mio fianco nei momenti più difficili, perché il mio lavoro è stato pericoloso. Ho lavorato nella direzione del traffico della droga e terrorismo, ma Dio sempre è stato con me. Ha compiuto un miracolo con mia madre. Nel mese di luglio 2013, prima di venire in Italia, il medico mi aveva detto che mia madre aveva il cancro ai polmoni. Ho iniziato a piangere e ho chiamato al telefono mia moglie che si trovava in Italia. Mia moglie mi ha detto: “Inginocchiati nella stanza da solo prima di dormire e prega il Signore con tutto il tuo cuore, perché il Signore guarirà la tua mamma”. Io ho trascorso due notti pregando il Signore e chiedendo la salute di mia madre. Poi, ho portato mia madre per fare di nuovo un’analisi in un’altra clinica e Dio è stato meraviglioso, perché i risultati sono stati negativi: il cancro era sparito. Adesso sono molto felice per quello che Dio ha fatto per me. Per concludere, ringrazio il Signore per avermi portato in Italia per stare insieme a mia moglie e a mia figlia. Adesso sono sotto l’ombra dell’Onnipotente e sono molto felice di seguire la Sua Parola. Grazie, Dio, per tutto! Edwin Orlando Ordonez Martinez *** Due anni fa, il 7 febbraio 2012, sono venuti a prendere a casa mia il mio figlio maggiore di (Continua a pag. 5) Carmen Leticia Requeña 4 DALLE NOSTRE COMUNITÀ fedele al suo Signore per circa settanta anni diffondendo la buona novella. Il 31 luglio, dopo una lunga malattia e degenza a casa, il Signore lo ha chiamato nella Sua dimora. META IDA PFENNINGER (12 agosto 1917 – 28 agosto 2013) LUTTO NELLA CHIESA DI COMO Queste notizie dovevano essere pubblicate nel precedente numero di “Voce Pentecostale” e ci scusiamo per l’involontaria omissione. Ringraziamo il Signore per la lunga vita accordata a questi due fedeli membri della Chiesa di Como. Il fratello Cataldo Lamanna è stato uno dei primi membri della Chiesa di Como. Personalmente sono grato a Dio per averlo conosciuto e apprezzato per la sua fedeltà e generosità. Una fraterna e intima amicizia mi ha legato a lui e alla sua famiglia fin dal 20 febbraio 1970, giorno che ho iniziato il mio ministero pastorale nella chiesa di Como. Non potrò mai essere grato abbastanza a lui e alla sua famiglia per tutte le volte che ci hanno aperto la loro casa sempre con gioia e con affetto. È stata ammirevole anche la dedizione di tutta la famiglia nel prendersi amorevolmente cura di lui durante tutto il periodo della sua lunga malattia. Dio ne terrà certamente conto e non mancherà di dare loro la giusta ricompensa! Giuseppe Piccolo *** “Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio, e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci son molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado (Segue da pagina 4) 18 anni e l’hanno portato in carcere. Per me in quel giorno il mondo mi è crollato addosso. Ho poi saputo che insieme a lui avevano preso altri 24 ragazzi. Ho cominciato a piangere e soprattutto a pregare e a credere in Dio. Avevo due amiche che sono cristiane evangeliche e che sono state sempre vicine a me, soprattutto una che mi diceva sempre: “Credi in Dio, non succede niente per caso. Dio ha un proposito per la tua vita”. Mio figlio aveva cominciato a bere troppo alcool, era incontrollabile, ed è stato accusato di tentato omicidio, rapina e alla fine di organizzazione per delinquere insieme agli altri. Ma il caso riguardava un gruppo di ragazzi che avevano dato calci e pugni a un ragazzo e mio figlio era stato a guardare solo per due secondi e poi era scappato, e lo dimostrano i video. Ma l’accusa è stata così forte che nessuno di loro ha potuto uscire dal carcere. Lo stesso anno sono stata licenziata e nel 2013 sfrattata. Io pregavo e piangendo supplicavo Dio di avere pietà e misericordia di me. Una delle ultime foto del fr. Cataldo Lamanna con Giuseppe e Antonietta Piccolo. a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:1-3). CATALDO LAMANNA (6 agosto 1921 – 31 luglio 2013) Nato a Cirò Superiore (CZ), conobbe il Signore durante la guerra, quando un giovane militare, suo commilitone, gli regalò una Bibbia che lui conservò con cura. Finita la guerra tornò a casa, a Crotone. A quel tempo però non c’era una chiesa evangelica. Ma la sua fede era ferma ed aspettò. Un giorno, qualcuno lo informò che in una casa alcuni evangelici si riunivano a pregare. Finalmente aveva trovato i suoi fratelli. Condivise con loro alcuni anni, fino a quando, nei primi anni ’60, si trasferì a Como e la sua priorità fu quella di trovare una chiesa e la trovò: è stato Un giorno sentii la voce di Dio che mi diceva: “Figlia mia, lascialo lì, o vuoi vederlo ubriaco per terra?” In quel momento ho sentito la pace e ho capito che Dio aveva un proposito anche per lui. Ho cominciato a credere in Dio e nelle Sue promesse. Dopo 5 mesi mi hanno bussato alla porta, ho aperto: era mio figlio, che era stato scarcerato, l’unico ad uscire. Ho urlato al cielo gridando: “O Dio, Tu esisti, sei grande, Ti offro la mia vita, Ti seguirò e mi battezzerò. Te lo prometto!” Mio figlio è stato trasferito in una comunità a Pavia per un anno, e un altro anno a Milano. Posso dire che senza la fede in Dio non avrei potuto andare avanti. Poi, Dio a gennaio mi ha dato la casa del Comune, e a febbraio il risarcimento per il licenziamento. Dal 23 marzo 2014 mio figlio si trova a casa per un periodo di prova di altri due anni. Il proposito di Dio era di cambiarlo e di darmi un figlio nuovo, e questo lo sta facendo, dopo che Gli ho chiesto perdono e Gli ho chiesto di cambiare anche me. Dio mi ha dato di nuovo tutto. Devo dire anche che io non trovavo ancora la chiesa Trascorse i primi 40 anni della sua vita in Svizzera senza sposarsi, accudendo il padre rimasto vedovo. Alla morte del padre, si è recata in Italia come missionaria (l’ultima nazione in cui avrebbe voluto andare, così ci disse). Svolse la sua missione prima in Sicilia, poi a Napoli, in seguito ad Acquaseria, sul lago di Como. Dal 1981 si stabilì a Fino Mornasco, frequentando la chiesa Evangelica di Como. Per oltre mezzo secolo ha servito il nostro Salvatore e Signore Gesù Cristo con “Missione Servizio Amichevole”. La sua dedizione verso l’Italia è rimasta fedele fino alla fine. portando a tante persone un aiuto spirituale e materiale. Dopo una vita interamente dedicata al servizio del Signore e ricolma delle benedizioni di Dio, ha terminato la sua corsa e ha potuto entrare alla presenza di Dio con gioia serena, con la gloria celeste davanti a sé per l‘eternità. «Cristo in voi speranza di gloria» (Colossesi 1:27). Questo versetto ha caratterizzato anche le ultime settimane della sua vita terrena. Guido Moretti giusta per me, ma ho chiesto a Dio di farmi sentire nel cuore e nello spirito quale chiesa frequentare per farmi battezzare e quel posto è la Chiesa Bethel. Grazie, Signore! Carmen Leticia Requeña *** Sono Cecilia Piccolo, ho 16 anni. Vorrei citare le parole di una canzone per definire quello che Gesù è per me. Lui è la Luce del mondo e io adesso inizio a vederla: “Ho sentito come alcune persone hanno detto che sono cambiato / Che non sono ciò che ero. “Che peccato!” / Quei pensieri nella loro testa si manifestano sulla loro fronte come brutte cicatrici di sentimenti maligni che loro stessi risvegliano. / Così odiano chiunque si senta felice o libero. / Loro spendono tutta la vita senza guardare per vedere / La Luce che ha illuminato il mondo” (The light that has lighted the world, George Harrison). Cecilia Piccolo 55 ALTRE NOTIZIE DALLE CHIESE ELIM SERVIZIO BATTESIMALE A TARANTO NELLA COMUNITÀ DEL PASTORE CERABONA Il 30.03.2014 abbiamo avuto un servizio battesimale in cui 2 cari fratelli, Alessio Sibilla e Giovanni Del Sorbo hanno testimoniato della loro fede in Cristo Gesù con il battesimo in acqua. Alcuni parenti ed amici erano presenti per l’occasione, ascoltando il messaggio della Parola di Dio che ci è stato predicato dal Pastore Damiano Lacaita di Torricella. Dio vi benedica! Geremia Cerabona I pastori Francesco Nicola Cerabona e Damiano Lacaita con i due fratelli battezzati. Lia Masella Bungaro coi pastori Niblett e Cerabona. Il pastore Phil Niblett, interpretato da Salvatore Arabia, nell’alto solaio di Torre Melissa. Salvatore Arabia mentre interpreta il pastore Niblett. giorni in cui attraverso i sermoni predicati siamo stati grandemente benedetti. Dalle scritture in Romani 14:12-23, il pastore ha parlato del Regno di Dio che è dentro di noi. Cristo regna e governa e ha progetti meravigliosi per la Sua Chiesa. Il pastore Niblett ha predicato anche a Torre Melissa (nell’alto solaio).I nuovi credenti hanno ascoltato un messaggio di gloria (da figli di Dio si incomincia una nuova vita, un viaggio dove Gesù ci prende per mano e nel percorso non sempre le circostanze cambiano, ma noi cambiamo). È stato bello vedere tutti rispondere positivamente all’appello all’altare. Anche la comunità di Rossano e di Rocca Di Neto hanno ricevuto benedizioni dalla visita del pastore Niblett. A Gesù sia tutta la gloria! Diversamente dagli uomini, le donne non Lo lasciarono mai, Lo seguirono fino alla fine. La loro passione e la loro dedicazione a Gesù fecero ombra a quelle degli uomini. E Gesù non si vergognò. Durante tutta la vita del Signore, furono le donne a supplire ai Suoi bisogni fisici, erano loro che si occupavano di Lui. Erano le donne che Lo sostennero finanziariamente durante il Suo ministero terreno (Luca 8:1-3). Furono le donne che si presero cura di lui nei momenti di trionfo e in quelli amari. Gli erano indispensabili. E Lui non si vergognava. Ma oltre a queste cose meravigliose che il Signore fece mostrandoci quanto apprezzasse le donne, fece qualcos’altro. Scelse te – una donna – per descrivere per chi era venuto sulla terra: la Sua Sposa. E non si vergognò. Sorelle, prendete la vostra alta posizione. È l’opinione di Dio sulla donna. Fratelli, onorate le vostre sorelle nel Regno di Dio. Poiché Dio le onora. Quando Dio fece la donna da Adamo, non la estrasse in basso dal suo piede, e nemmeno in alto dalla sua testa. La prese dal fianco di Adamo. Sorelle, voi siete coeredi nel Regno di Dio. Siete sacerdoti nella chiesa di Dio. Siete onorate, siete amate, siete persone di valore. C’è bisogno di voi. Siete Sue amiche, Sue seguaci, Sue figlie, sì, fate parte della Sua famiglia. Quindi sorelle, prendete la vostra alta posizione... questa è l’opinione di Dio sulla donna. “VENTO DI DIO SULLE COMUNITÀ ELIM DI TARANTO” Il vento di Dio ha soffiato sulle 3 comunità Elim di Taranto. Grandi benedizioni Dio ha mandato dal cielo, nelle 4 serate così organizzate per la visita del pastore Phil Niblett proveniente dal Regno Unito.: 6 e 13 marzo: pastore Francesco Cerabona; 7 marzo: pastore Emanuele Leone; 8 marzo: pastore Luca Rondini. La cara sorella Lia Masella Bungaro ha interpretato in maniera eccellente i sermoni predicati. Geremia Cerabona VISITA DEL PASTORE NIBLETT A CARIATI E DINTORNI Abbiamo avuto il privilegio di ospitare qui nella comunità di Cariati il pastore Philip Niblett. Da domenica 9 a mercoledì 12 marzo, (Segue da pagina 2) Guardare un uomo morire di una morte odiosa ed orribile è qualcosa che va contro ogni fibra di una donna. Però non lo lasciarono, rimasero là tutto il tempo. Ed Egli non si vergognò. Sorelle, prendete la vostra alta posizione. É l’opinione di Dio sulla donna. Dopo la Sua morte, furono le donne che visitarono per prime la Sua tomba. Anche dopo la Sua morte, lo seguirono ancora. Si stavano ancora prendendo cura di Lui. E quando risuscitò dai morti, le prime facce che incontrò – i primi occhi che si posarono su di Lui – furono gli occhi delle donne. E fu a loro che diede il privilegio di annunciare la Sua risurrezione, anche se la loro testimonianza non era valida in tribunale. E Lui non si vergognò. Sorelle, prendete la vostra alta posizione. É l’opinione di Dio sulla donna. Il giorno di Pentecoste, le donne erano presenti nell’alto solaio insieme ai Dodici, aspettando il Suo ritorno . 6 Pastore Giacomo Graziano Centro Cristiano Maranatha Frank Viola Traduzione di Luciana Comastri (Frank Viola ha aiutato migliaia di persone in tutto il mondo ad approfondire la loro relazione con Gesù Cristo e ad entrare in un’esperienza di chiesa più vibrante ed autentica. Ha scritto molti libri su questi argomenti incluso «Il luogo preferito da Dio sulla terra» e «Dall’eternità sin qui».Il suo blog, Beyond Evangelical, è uno dei più popolari negli ambienti cristiani. Per gentile concessione) 6 UN TRIBUTO A STEVE HILL Dopo diversi anni di coraggiosa battaglia contro il cancro, Steve Hill è andato con il Signore. Chi può descrivere a parole la sua vita e l’impatto che egli ebbe su milioni di vite? Chi può descrivere la sua ardente passione per i perduti e il suo incrollabile zelo per il Signore? Io e Steve eravamo pienamente legati grazie alla nostra amicizia con Leonard Ravenhill, pio intercessore e autore di Why Revival Tarries [Perché tarda il risveglio, EUN, Marchirolo]. Fu grazie al fratello Len che ci conoscemmo, negli anni precedenti al Risveglio di Brownsville, e fu grazie a Steve che una citazione di Ravenhill divenne famosa a Brownsville: “L’occasione della vita deve essere colta durante la vita dell’occasione”. Inoltre, quella citazione descrisse la vita di Steve come credente. Correva la propria corsa con forza e concentrazione – non seduto in panchina o passeggiando – e correva per vincere. Non scorderò mai gli anni trascorsi insieme a Brownsville, pregando per la gente ogni notte, quasi fino a crollare, guardando dentro i suoi occhi arrossati (o per il pianto o per la mancanza di sonno o entrambi) e sentendolo esortare i peccatori ad accorrere all’altare con pentimento. A Brownsville si teneva, di solito, una conferenza pastorale due volte all’anno e le folle erano sempre più grandi, visto che, durante quella settimana partecipavano agli incontri 1500 leader. Io li aspettavo con impazienza, poiché ci davano la capacità di ministrare a uomini e donne che a loro volta avrebbero ministrato ad altre migliaia di persone. Ed era un tempo meraviglioso che il pastore Kilpatrick investiva con i suoi colleghi pastori. Ma Steve riteneva che quelle settimane fossero difficili, visto che, per quanto amasse quei pastori e le loro consorti, il suo intento era raggiungere i perduti e i recidivi. Quello era ciò che lo muoveva giorno e notte. Una volta, durante una conferenza pastorale, guardava dalla finestra dell’ufficio in cui ci incontrammo prima del culto e notò due ragazzi che si dirigevano verso le porte dell’edificio principale. All’apparenza, sembrava che fossero proprio dei non credenti. Pochi secondi dopo, li vide allontanarsi dall’edificio, che veniva riempito del tutto da molto tempo. (In quei giorni, le folle cominciavano a mettersi in coda alle 6 del mattino, aspettando che le porte si aprissero alle 18. Il culto iniziava poi alle 19 e oltrepassava la mezzanotte, 4 giorni a settimana. Ma con così tanti leader in città, sempre meno persone riuscivano ad entrare nell’edificio principale e andavano, invece, in una delle strutture secondarie). Bene, questi due giovani non avevano in- L’evangelista Steve Hill. tenzione di andare in una stanza secondaria e quando Steve li vide andare via, chiamò uno degli uscieri e disse: “Corri giù per la strada e prendi quei due ragazzi e mettili in prima fila. Poi prendi due pastori dalla prima fila e mettili in una delle stanze secondarie”. Alla fine del culto, quei due peccatori perduti stavano in ginocchio, all’altare, riconciliandosi con Dio. Questo era il mio amico Steve Hill, un evangelista dal profondo del suo essere. Ricordo un altro culto in cui Steve pensò di predicare su Luca 13, la parabola del fico sterile, albero che il proprietario voleva tagliare poiché non nasceva alcun frutto e il suo tempo stabilito stava per concludersi. Per spiegare il suo messaggio, Steve teneva un’ascia sulla spalla. Mentre parlavamo in un ufficio a parte, prima del culto – con Steve che teneva quell’ascia mentre parlavamo – ci ritrovammo entrambi così sopraffatti dalla realtà del messaggio (questa poteva essere l’ultima notte prima del giudizio per alcuni!), che scoppiammo a piangere. Inutile dire che furono versate molte altre lacrime quella notte all’altare, quando uomini, donne e bambini fuggivano al trono di grazia, mentre Steve li implorava di non giocare più con il peccato e di dare le loro vite a Gesù. Questa era una descrizione sintetica della vita di Steve, parte di una panoramica di immagini che rappresentano molti anni di ministero compiuto per Steve e la sua devota moglie, Jeri, i quali servirono come missionari in Argentina prima di Brownsville e continuarono a ministrare in tutta l’America e in tutto il mondo, finché il corpo di Steve non fu più in grado di resistere. Anche mentre lottava contro il cancro, Steve cominciò a raggiungere tramite internet il mondo musulmano – fu divorato dalla visione di raggiungerli – ed era emozionato nel ricevere delle email da ex musulmani, da poco salvati attraverso questa estensione del vangelo. Lanciò anche il sito web Prodigals Only e rimase sbalordito dai resoconti gloriosi che ottenne. Steve era anche un sostenitore straordinario, che chiamava spesso solo per dire delle parole di apprezzamento e amore, che preferiva vantarsi nel Signore e innalzare gli altri piuttosto che vantarsi delle sue proprie gesta. Era anche molto divertente – sapeva ridere quanto piangere – e se c’era un nuovo posto da visitare o una nuova esperienza da fare, era pronto a visitarlo e a farla. Steve Hill era un uomo che visse davvero. Ma ora se n’è andato – è difficile scrivere piangendo, ma ci sto provando – e come gli dissi una delle ultime volte in cui parlammo, non abbiamo ancora nessuno che possa rimpiazzarlo, qualcuno con la sua cultura, forza, peso e fede, imperfetto come tutti noi, ma, senza dubbio, un vero generale dell’esercito di Dio. E quando penso all’enormità della perdita subita da Jeri e i bambini, non posso fare a meno di pensare che Steve, assieme alla sua preziosa famiglia, non desidererebbe nient’altro di più che vedere tutti quelli che sono giunti alla fede attraverso il suo ministero, tutti quelli che sono ritornati al Signore attraverso il suo ministero, tutti quelli che sono stati cambiati e toccati e liberati e trasformati attraverso il suo ministero, fare una nuova e fresca consacrazione ad amare Gesù con totale devozione e conquistare i perduti. Possa Steve Hill essere ora come un seme che muore, piantato nel terreno, solo per portare avanti un frutto molto duraturo. E possa esserci una moltiplicazione soprannaturale di evangelisti unti dallo Spirito, centrati su Gesù, portatori di risveglio e nemici del peccato, sorti nel suo nome e mandati in America e alle nazioni. Goditi la ricompensa, caro fratello. Già mi manchi profondamente, ma mi emoziona sapere che sei ormai alla presenza di Colui che amavi così tanto, vedendolo finalmente faccia a faccia. Noi, quaggiù, continueremo il combattimento in tuo onore. Michael Brown Traduzione di Gabriella Calì (Michael Brown è l’autore di HyperGrace: Exposing the Dangers of Modern Grace Message e ospite del programma radiofonico a diffusione nazionale The Line of Fire on the Salem Radio Network. È anche presidente di Fire School of Ministry e direttore della Coalition of Conscience. È possibile seguirlo su Facebook su AskDrBrown o su Twitter su @drmichael-brown. Per gentile concessione). 77 PREFAZIONE AL LIBRO DI CAROL CYMBALA Questo libro è un inno di lode alla fedeltà di Dio. L’autrice, Carol Cymbala, moglie del pastore Jim Cymbala, che negli Stati Uniti cura il Brooklyn Tabernacle, parla col cuore in mano delle sue incapacità, delle sue insicurezze e della sua inadeguatezza che l’hanno portata a dipendere da Dio in ogni cosa. Fa un’accurata narrazione degli eventi salienti della sua vita. In tutto il libro ribadisce, perché l’ha sperimentato, il principio secondo cui “La potenza di Dio si manifesta nella nostra debolezza”. Con lo stile di una scrittrice di professione fa il racconto della sua vita partendo sin dalla tenera età. Parla della sua evoluzione spirituale, della sua passione per la musica e dei problemi che ha dovuto affrontare nello svolgimento del ministero a cui Dio l’ha chiamata, la cura del coro per l’appunto, con una minuziosità di dettagli da dare l’impressione che il libro sia il frutto di un diario pazientemente scritto nel corso degli anni. Attraverso la sua autobiografia e le innumerevoli testimonianze rese da vari membri del Brooklyn Tabernacle, dimostra che Dio ha un progetto per ogni Sua creatura, che le sta accanto anche quando è lontana da Lui, quando non Lo conosce e non crede affatto in Lui, quando si trova in fondo ad un baratro e ha perduto ogni speranza. Ogni storia narrata (Segue da pag. 7) assolutamente non faceva parte del suo piano. Aveva sposato un cantante lirico, non un ministro. E voleva che continuasse ad andare in quella direzione. Un giorno, nel fare le pulizie di casa, iniziò a sentire come se qualcun altro le stesse parlando nella stanza. Non fu una voce udibile, ma un’impressione così forte che non se ne poté liberare. “Questo è il giorno della salvezza”, disse la voce. Le parole la scioccarono così tanto che corse fuori della porta e giù per la strada con l’aspirapolvere ancora acceso. Poi, alla fine della strada si sciolse in lacrime. In pieno giorno, su un lato tranquillo della strada nel cuore di Chicago, iniziò a singhiozzare. Dio voleva la sua vita e lei iniziò ad arrenderla in quell’istante. Senza più correre, senza più fuggire. Dall’altra parte del Wisconsin, una madre in ginocchio stava ottenendo l’esaudimento di un’altra preghiera. L’opera di guarigione di Dio Dio mi ha concesso di sperimentare diverse sfide in tutta la mia vita che sono servite a provare la potenza della preghiera. Quando nacqui, nel dicembre del 1947, mio padre aveva già accettato una chiamata per diventare pastore del Beulah Temple e la mamma fu la sua più grande sostenitrice. Poi, quando compii quattro anni, la mamma rimase incinta del suo quarto figlio. All’inizio la gravidanza andò bene. Ma in pochi mesi si ammalò così tanto che non poteva nemmeno alzarsi più dal letto. Nessuno si rese conto che si era sviluppata una tossiemia e che il bambino nel suo grembo era già morto da diverse settimane. Alla fine mia madre “entrò in coma”. Posso ancora ricordare la notte in cui l’ambulanza 8 Santina Noto Porrello nel libro diventa uno spunto per glorificare Dio, per mostrare la Sua onnipotenza e la Sua capacità di cambiare i cuori delle persone e di conseguenza le loro vite. Carol Cymbala si sofferma in modo particolare sul grande valore che il coro ricopre nello svolgimento dei servizi di culto. Sostiene la necessità che al suo interno non ci siano divisioni, che non vi prenda parte chi non è totalmente consacrato a Dio e chi è animato da spirito di esibizionismo o di protagonismo. È convinta che il coro debba avere un attegarrivò per lei e posso ancora sentire lo strano rantolio nella sua gola mentre la portavano via sulla barella. Mia madre partorì il bambino subito dopo che fu ammessa in ospedale. Dopo di ciò, il suo corpo iniziò a migliorare, ma durante gli anni che seguirono accusò periodici attacchi che la privavano della memoria e la indebolivano notevolmente. E nessuno poteva sapere quando l’avrebbero colpita di nuovo. A volte tornavo dalla scuola e la trovavo nel pieno di una terribile crisi. La mamma usciva da questi episodi così stordita che non riusciva più a dire il suo nome, tanto meno quello dei suoi sei figli. Dopo pochi giorni tornava alla normalità, ma noi sapevamo che non sarebbe passato molto tempo fino alla prossima crisi. Anni dopo, una cara amica e compagna di preghiera venne a casa dopo una delle crisi di mia madre. Era una donna benedetta che aveva un tipo di fede irremovibile. “Ascoltate, ragazzi”, ci disse, “vostra madre ed io andremo al piano di sopra, chiuderemo la porta e pregheremo. Non preoccupatevi se per un po’ di tempo non scenderemo, perché non torneremo finché lei non sarà guarita”. Quindi, la mamma e la sua amica rimasero in quella stanza tutto il giorno e tutta la notte. Poi, un altro giorno e un’altra notte, e poi ancora un altro giorno. Per tre giorni non mangiarono alcuna cosa mentre facevano salire al cielo alte grida e petizioni. Alla fine, la mamma aprì la porta e venne fuori. Non soffrì mai più di un’altra crisi nel corso della sua vita. Vedendo un tale drammatico cambiamento in qualcuno che ami, non puoi fare a meno di affinare la tua comprensione della potenza di Dio e il senso che Egli è capace di fare qualsiasi cosa. È stata una buona cosa, perché quando frequentavo la terza classe, ero quella che aveva bisogno di un miracolo. A quel tempo mi fu diagnosticata una febbre reumatica e il medico, in maniera piuttosto non professiona- giamento gioioso e cantare ‘col cuore’, ma soprattutto con unzione, affinché la chiesa sia trasportata nell’adorazione, si manifesti forte e tangibile la presenza di Dio e i cuori vengano toccati. Sostiene che il canto unto prepara all’ascolto della Parola e contribuisce a portare le persone alla salvezza. Si sofferma in modo particolare sulle dure prove e sui violenti attacchi che lei e suo marito Jim hanno dovuto affrontare durante tutto il ministero, ma dichiara che la protezione divina e la Sua grazia non sono mai venute meno e che alla fine Dio ha sempre dato loro la vittoria. Si dice convinta che “quando facciamo ciò che Dio vuole che facciamo e andiamo dove Egli vuole che andiamo, sulla nostra testa c’e un ombrello spirituale di protezione”. Da tutto il libro si trae una forte esortazione a confidare pienamente nel nostro Signore, perché il Suo orecchio è attento al grido di aiuto e nel momento del bisogno ci darà sempre sostegno, soccorso e vittoria, e non mancherà di mostrarci la Sua grazia e la Sua eterna fedeltà. Santina Noto Porrello Co-pastore della Chiesa “La Parola della Grazia” di Palermo le, disse ai miei genitori che il mio cuore era diventato come una pappetta. Disse che era stato danneggiato così malamente che avrei avuto bisogno di rimanere a letto per il successivo anno e mezzo. Non mi era permesso nemmeno di andare al bagno. Le infermiere sfrecciavano dentro e fuori della stanza giorno dopo giorno prelevando il sangue, mentre il medico faceva una visita domiciliare una volta alla settimana per vedere se il mio cuore stesse ancora battendo. Non si aspettavano che continuassi a vivere. Ma la chiesa pregava per me e continuò a farlo. Dopo alcuni mesi a letto, il mio corpo iniziò a guarire. Alla fine fui forte abbastanza da tornare a scuola e andare avanti con la mia vita. Dio mi aveva guarita in soli pochi mesi. Tuttavia, la febbre reumatica ebbe effetti prolungati. Non giocai mai nella maniera in cui giocavano gli altri bambini. Né ho mai partecipato a molte attività fisiche. Gran parte del mio tempo lo trascorrevo all’interno seduta su uno sgabello e suonando il pianoforte. Ero attratta dalla musica, specialmente dalle splendide progressioni degli accordi e dalle insolite armonie delle canzoni che ascoltavo. Il mio senso della potenza di Dio non si limitò alle guarigioni che io e mia madre sperimentammo. Il mio fratello più giovane, Perry, nacque con la meningite cerebrospinale. I medici non pensavano nemmeno che sarebbe sopravvissuto. Nel caso in cui se la fosse cavata, dissero, non avrebbe mai superato uno stato vegetativo. Naturalmente, ai medici mancava una parte di informazioni vitali quando emisero le loro diagnosi. Essi non capivano che avevano a che fare con una famiglia che credeva nella potenza di Dio. Nonostante la situazione, un giorno mio padre si recò all’ospedale seguito da una (Continua a pag. 9) Carol Cymbala 8 (Segue da pag. 8) sfilata di anziani della chiesa. Gli uomini si strinsero attorno alla culla di mio fratello, lo unsero con olio e pregarono con tutto il loro cuore. E Dio fu misericordioso. Mio fratello fu completamente guarito. Dopo ciò, nessuno poteva dirmi che Dio era una specie di essere distante, raramente coinvolto nella nostra vita. Sapevo che non si limitava a rimanere indietro, guardandoci come un osservatore distaccato. Invece, Egli era potentemente coinvolto nella mia vita e nella vita di quelli che mi stavano attorno. Dio sta ancora operando E Dio non ha smesso di operare nella nostra vita. Mia madre ha ottantadue anni. L’anno scorso le venne diagnosticato un cancro allo stomaco. Quando mi recai in Florida per visitarla, rimasi scioccata nel vedere come era pallida. La mia mamma, una volta vigorosa, sembrava spegnersi dinanzi ai miei occhi. Alla fine, mia sorella ed io chiamammo un’ambulanza, temendo il peggio. Scoprimmo presto che la mamma stava avendo un’emorragia interna. Dopo che riacquistò un po’ delle sue forze, ritornai a New York. La mamma fu messa in lista per avere un intervento chirurgico il venerdì. E non dimenticherò mai la telefonata che quella sera ricevetti da mio cognato poco prima che andassi alle prove del coro. “Carol, sembra davvero grave”. Dovevano asportarle circa due terzi dello stomaco e il medico mi prese in disparte dopo l’intervento e mi disse di chiamare la casa di cura per malati terminali. Mi disse che avrebbe avuto solo altri tre mesi di vita e che dovevamo accertarci di farle fare un testamento biologico. Volevo piangere, crollare singhiozzando. Ma non potevo. Era quasi l’ora di insegnare al coro un nuovo canto che avevo scritto, “Nulla è impossibile”. Avevo scritto quelle parole pochi mesi prima non pensando mai che le avrei tenute nel mio cuore in favore di mia madre: Nulla, assolutamente nulla, nulla, assolu- tamente nulla È impossibile, impossibile con Dio. Non c’è segreto di cosa Dio possa fare. Quel che ha fatto per altri, Egli può ancora farlo per te. Non c’è nulla di impossibile, di impossibi- le con Dio. Non c’è dubbio, non c’è timore. Metti la tua fiducia in Gesù e la risposta sarà vicina. Non c’è nulla di impossibile, di impossibi- le con Dio. Quando Egli parla tu sai che è già com- piuto. Mediante Suo figlio Gesù Cristo Non c’è nulla di impossibile, di impossibi- le con Dio. Noi camminiamo per fede, mai per visio- ne. La nostra fede è in Cristo Gesù, mediante la potenza della Sua forza. Non c’è nulla di impossibile, di impossibi- le con Dio. Gesù sta ascoltando, Egli ascolta la tua preghiera. Liberati dello scoraggiamento e dài a Lui le tue preoccupazioni. Non c’è nulla di impossibile, di impossibi- le con Dio. La copertina del libro di Carol Cymbala Mentre il coro ripeteva il canto più volte, imparandolo a memoria, le parole penetravano nel mio cuore, accrescendo la mia fede circa la situazione di mia madre. Quando il papà morì alcuni anni fa, sapevo che era il suo momento. Era un soldato stanco che voleva andare a casa. Ma davvero non pensavo che questa fosse l’ora in cui la mamma dovesse andarsene. Ero piena di fede che Dio avesse ancora un’opera da voler fare in lei e per mezzo di lei. Volai di nuovo in Florida per vedere come stava dopo l’intervento chirurgico. Quando entrai nella stanza dell’ospedale notai un bellissimo bouquet di rose sul davanzale. Non avevo mai visto rose come quelle in vita mia. Erano così grosse e spesse, così piene di vita. “Mamma”, le dissi. “Guarda quelle rose, rappresentano la vita. Tu non morirai. Non importa quello che dicono i medici. Proprio qui c’è un’altra conferma che il Signore vuole che tu viva”. Non era solo un pio desiderio da parte mia. Potevo sentire la fede salire dentro di me. Ero assolutamente fiduciosa che Dio stava operando per guarire mia madre. Subito dopo l’operazione, lei uscì e iniziò a mangiare taco e pizza. La mamma si sentì benissimo. Apparentemente nessuno le aveva detto che le era stato rimosso gran parte dello stomaco. Oggi, diciotto mesi dopo, mia madre è di nuovo nella sua casa a cucinare per i suoi nipoti e a guidare la macchina. È straordinario il fatto che i suoi medici le abbiano rilasciato un certificato di buona salute. E credo che Dio le abbia aggiunto degli anni per continuare il suo ministero di intercessione nella preghiera. Ricordare come Dio ha operato nella mia vita, mi aiuta a rinforzare la mia fede per il presente e mi dà una speranza più grande per il futuro. Quando guardo indietro inizio a capire che prima che io nascessi Dio era all’opera nella vita dei miei genitori e dei miei nonni, per formare l’opera che oggi sta compiendo. Molti di noi l’hanno sentito per così a lungo che sembra banale dire che Dio ha un piano per la nostra vita. Ma Lui ce l’ha. E le circostanze difficili della nostra vita non ostacoleranno il Suo piano. Mio padre era un pastore. Il padre di mio marito era un alcolizzato. Forse tuo padre era un milionario o un tossicodipendente. Qualsiasi sia la tua storia, che la tua vita sia stata facile o difficile, Dio ha un piano per essa e continuerà a operare appena aprirai il tuo cuore a Lui. Se il Brooklyn Tabernacle lascerà un retaggio di qualsiasi tipo, credo che sarà la storia di come Dio ha operato nel cambiare la vita di così tante persone spezzate. Quando vedi come Dio opera giorno dopo giorno, è impossibile essere cinici o mettere limiti alla Sua potenza. Abbiamo persone in chiesa che sono ex spacciatori, prostitute, alcolizzati e ladri. Abbiamo persone “stimate” che stavano quasi distruggendosi nella loro ricerca del piacere. Altri vivevano vite vuote anche se i loro conti correnti erano considerevoli. Abbiamo neri che odiavano i bianchi e bianchi che odiavano i neri. Abbiamo entrambi, vittime e violentatori. Anche se non sono più scioccata dalle storie che sento, rimango ancora in atteggiamento di riverenza quando penso ai modi potenti coi quali Dio opera per portare a Lui tutti i tipi di persone. Carol Cymbala Traduzione di Umberto De Luca (Dal cap. 3 del libro “EGLI E STATO FEDELE”, pag. 160, Euro 13,00, Publielim, Milano, 2014. Per gentile concessione). *** LIBRI RICEVUTI • Dal successo nel mondo al successo con Dio, Giuseppe Raschellà, Publielim, Milano, pagg.88, Euro 8,00. • Perché sono qui sulla terra, Rick Warren, Publielim, Milano, Euro 3,00. • Un amico divino sulla terra - La potenza dello Spirito Santo all’opera nella tua vita, Dr. Rajan Thiagarajah, Publielim, Milano, pagg. 48, Euro 5,00. • La Redenzione è reale, Dr. Rajan Thiagarajah, Publielim, Milano, pagg. 64, Euro 5,00. • Sulla guarigione, Smith Wigglesworth, Verso la Meta, Catania, pagg. 160, Euro 13,00. • Sui doni spirituali, Smith Wiggles-worth, Verso la Meta, Catania, pagg. 160, Euro 13,00. *** NASCITE A MILANO Le nostre felicitazioni a 2 coppie della Chiesa Bethel per la nascita di: • Victoria Aiwuyo, figlia di Brenda Godwin e Osas Aiwuyo, avvenuta l’8 febbraio 2014; • Marta Oldani, figlia di Miriam Morello e Luca Oldani, avvenuta il 3 marzo 2014. La nostra preghiera è che Dio benedica queste bimbe e aiuti i genitori ad allevarle nelle Sue vie. 99 CONFERENZA PEF AD HANNOVER Ad Hannover (Germania) dal 5 al 7 marzo 2014 presso l’Hotel Leonardo Airport ha avuto luogo la Conferenza annuale del Comitato PEF. Erano presenti oltre 80 delegati provenienti da 26 Paesi, in rappresentanza dei movimenti nazionali della PEF. L’incontro è stato ospitato dalla BFP (la Federazione pentecostale tedesca), il cui presidente, Johannes Justus, ha rivolto ai presenti un caloroso saluto con l’invito a rimanere legati alle promesse di Dio per l’Europa. Il Dott. Arto Hämäläinen, presidente della PEF e relatore principale, ha tenuto un intervento sulla metodologia usata da Paolo apostolo nella fondazione delle chiese in Europa. Il direttore esecutivo della PEF, Daniel Costanza, ha illustrato i bisogni spirituali dell’Europa e ha lanciato un invito ad attivare un’azione concertata di evangelizzazione del nostro continente. La signora Perrine Dufoix (un’attivista politica cristiana in Francia) ha tenuto un discorso su temi di attualità legati al dibattito sui valori morali in Europa. Il team PEM (Federazione Missionaria Europea) ha guidato dei momenti d’intercessione specifici per l’Europa, con riferimento anche alla situazione in Ucraina. Ai leader pentecostali di quel paese e al governo ucraino è stato inviato un messaggio ufficiale di solidarietà, a nome della commissione PEF. Sono state condivise, dai rispettivi leader dei movimenti-membro della PEF di Spagna, Russia, Romania e Ungheria, notizie particolarmente emozionanti circa la crescita delle chiese e di altre varie iniziative. Inoltre, molto tempo è stato dedicato, nei gruppi di lavoro, alla discussione sulla PEF STRATEGY 2014+, che è stata ufficialmente adottata dalla PEF come un documento che fornisce le linee guida per il futuro. Il Comitato, nella sua programmazione annuale, infine, ha approvato alcune decisioni importanti, tra cui l’accettazione di un nuovo membro, le Assemblee di Dio del Portogallo, ed il lancio ufficiale del PEF-MEDIA come ministero di sostegno alla PEF. La sessione di chiusura ha incluso un messaggio del pastore Luis Reis (Portogallo), seguito dalla celebrazione della Santa Cena, da momenti di preghiera collettiva per le diverse esigenze e per un movimento dello Spirito Santo sulla Chiesa di oggi, in Europa e nel mondo. In un clima di gioiosa festa, molti partecipanti a questa conferenza strategica hanno detto che si sono sentiti ispirati a “GO FORWARD, UNITED AND EMPOWERED” (andare avanti, uniti e fortifi10 Una delle riunioni PEF tenutesi presso l’Hotel Leonardo Airport di Hannover dal 5 al 7 marzo 2014. Foto di gruppo dei partecipanti alla Conferenza PEF tenutasi ad Hannover (Germania) dal 5 al 7 marzo 2014). cati), che è stato il motto della conferenza stessa. La Conferenza PEF del prossimo anno si terrà ad Amsterdam (NL), il 4-6 marzo, nel quadro di una Leadership Summit chiamata “i15”. Sarà la prima conferenza aperta ai pastori e ai leader di tutta Europa, relatori di fama ed esperti ministeriali. Info: www.i15leadershipsummit.eu Fonte: Ufficio centrale PEF, Brussels, Belgio SIMPOSIO SULLA FAMIGLIA In occasione del 20° Anniversario dell’Anno Internazionale della Famiglia proclamato dall’ONU, la PEF (Pentecostal European Fellowship) ha tenuto per la prima volta un simposio sulla Famiglia e sul Matrimonio ad Hannover (Germania) il 7 marzo 2014. Questo storico evento ha avuto luogo in concomitanza con la Conferenza annuale del Comitato PEF, che ha visto partecipare oltre 80 leader pentecostali provenienti da 25 nazioni europee. I partecipanti hanno espresso il loro apprezzamento per la qualità delle relazioni presentate dai seguenti oratori: • La Signora Tove Videbaek, un’attivista politica cristiana della Danimarca, che ha parlato sulla famiglia da una prospettiva della Comunità Europea; • Il Dr. Joseph Dimitrov, Presidente del Continental Theological Seminary (Belgio), il quale ha presentato lo stesso argomento da un punto di vista teologico; • Jeff Fountain, direttore della tavola rotonda “Speranza per l’Europa”, che ha trattato il ruolo della famiglia cristiana in Europa; • Il pastore Thierry LeGall, direttore delle Comunicazioni per il Consiglio Nazionale degli Evangelici in Francia, che ha illustrato l’argomento con recenti testimonianze sul dibattito sulla moralità nella sua nazione. Il simposio ha anche messo in evidenza una speciale rappresentazione video col Sig. Tapani e la Signora Marja-Liisa Sopanem, che dirigono un ministero sulla famiglia in Finlandia. È seguito un tempo dedicato alle domande, risposte e commenti, come pure un momento di preghiera. Fonte: Ufficio centrale PEF, Brussels, Belgio 10 IMPARIAMO A CONOSCERE LE “CHIESE ELIM” Chiesa Elim “Camminiamo con Gesù” Carissimi fratelli, sono il pastore Francesco Crimaudo. Nel 1987, al ritorno dal viaggio di nozze, il Signore mandò me e mia moglie Giulia a servire il Suo nome in un quartiere di Palermo, considerato ad alto rischio criminalità, dove non esisteva nessuna testimonianza evangelica. Il quartiere si chiama Sperone Romagnolo. Incominciammo visitando una famiglia di nostra conoscenza che non sapeva nulla della fede evangelica. Dopo qualche mese, si aggregarono altre famiglie, ed eravamo diventati circa 30 persone. Così, per volontà di Dio, che ci chiamò profeticamente, e per volontà dell’allora nostro sovrintendente, iniziammo il ministero pastorale aprendo un piccolo locale di culto. La Chiesa continuava a crescere e nel 1996 aprimmo una comunità più grande che per volontà di Dio, chiamammo “Camminiamo con Gesù”. Il nome è stato scelto dall’estrazione di tre nomi che tirammo a sorte dopo aver pregato. La nostra Chiesa si è associata alle “Chiese Elim in Italia” il 10 marzo 1997, la prima delle cinque chiese Elim presenti nella città di Palermo, ed il 7 aprile 1997 mi è stata concessa la nomina a ministro di culto da parte del Ministero dell’Interno. Mediante il ministero della nostra Chiesa centinaia di anime si sono convertite e sono state battezzate e sono stati chiamati al ministero anche due fratelli che oggi si prendono cura di due comunità nella città di Palermo, anche esse facenti parte delle “Chiese Elim in Italia”. Oggi la comunità “Camminiamo con Gesù” conta circa 160 anime, che con zelo evangelizzano, visitano i carcerati, distribuiscono derrate alimentari e vestiario ai bisognosi, realizzano attività ludiche, partite di calcetto, scenette, organizzano agapi e campeggi estivi nel Centro cristiano di nostra proprietà che si trova a Bolognetta, vicino a Palermo. Un caro saluto a tutta la fratellanza! Past. Francesco Crimaudo L’ingresso della Chiesa “Camminiamo con Gesù” col pastore Francesco Crimaudo. Visione parziale della Chiesa “Camminiamo con Gesù” durante un culto domenicale. Evangelizzazione all’aperto al Foro Italico. Giulia e Francesco Crimaudo. Chiesa Elim “Camminiamo con Gesù” Via Giacomo Alagna, 15 Traversa Viale Messina Marine 90123 Palermo Tel. 320 0689010 Email: [email protected] Il pastore Crimaudo mentre prega per le persone che hanno risposto all’appello. CULTI: Domenica: ore 10.30 Mercoledì - Venerdì: ore 18.30 Sabato: ore 17 (Riunione Giovanile). 11 11 CONFERENZA CHIESE ELIM Anche quest’anno la 24a Conferenza Nazionale delle “Chiese Elim in Italia” avrà luogo a Isola delle Femmine (PA) dal 30 aprile al 3 maggio 2014. Il tema sarà “Ministero fruttifero nel 21° secolo”. L’oratore sarà Jim Cymbala, pastore della ben nota chiesa newyorkese “The Brooklyn Tabernacle”, che cura sin dai primi anni ’70. L’avvincente storia di come Jim, sua moglie Carol e i loro pochi iniziali collaboratori hanno imparato a vincere le numerose difficoltà che si sono presentate ad una chiesa operante nel degradato ambiente del centro di New York attraverso la preghiera, viene raccontata nel suo libro “Vento nuovo, Fuoco nuovo”, edito da Publielim. Oggi il pastore Cymbala sovrintende una congregazione di migliaia di persone e ne attribuisce il merito al fatto di aver imparato a dipendere dalla grazia di Dio che ha suscitato ed equipaggiato collaboratori per condurre missioni dedicate a raggiungere Il pastore Jim Cymbala sarà il predicatore ufficiale della Conferenza Elim. Sin dal 2012 il pastore Cymbala ha sentito da parte di Dio il desiderio di visitare l’Italia per incoraggiare la Chiesa italiana e i suoi ministri. È per noi un grande privilegio averlo quest’anno tra noi come oratore ufficiale del Convegno annuale delle “Chiese Elim in Italia”. La moglie del pastore Cymbala, Carol, guida il Brooklyn Tabernacle Choir, composto da circa 300 elementi, i cui video possono essere visti su YouTube. La sorella Cymbala ha anche scritto il libro “Egli è stato fedele”, una testimonianza avvincente e commovente, che sarà pubblicato in occasione della Conferenza. Altri libri del pastore Cymbala pubblicati da Publielim sono: “La riscoperta dello Spirito”, “Fede Nuova”, “Potenza Nuova” e “La preghiera vittoriosa”. bambini, donne, uomini, giovani, anziani e senzatetto nella città di New York e in altre nazioni. G. P. DEDICAZIONE CHIESE ELIM Ringrazio il Signore di aver avuto la gioia di partecipare alla dedicazione di tre nuovi locali di culto, uno in Sicilia e due in Lombardia. Il 16 febbraio 2014 è stata dedicata al Signore l’accogliente sala di culto della Chiesa “Dio con noi” di Palermo, sita in Via Fichidindia, 45/A, e curata dal pastore Giovanni Orlando. È stato bello notare la presenza di 11 pastori di diverse denominazioni della città di Palermo che hanno partecipato al servizio di dedicazione. Domenica 2 marzo 2014 mi sono rallegrato coi fratelli della Chiesa Elim di Magnago (MI) e col loro pastore, Roberto Popescu, per la dedicazione dei nuovi e spaziosi locali di Via Indipendenza n. 6. Dio è stato buono con loro e li sta benedicendo grandemente. La bella struttura della Chiesa “Cristo la Soluzione” di Cassano d’Adda (MI) è stata dedicata al Signore sabato 8 marzo. Vi hanno partecipato una ventina di pastori. Oltre che per i culti, il pastore Salvatore Delle Donne intende utilizzare i 700 mq. del locale anche per gestire una mensa sociale. Preghiamo perché Dio continui a benedire le attività di queste nostre chiese! Giuseppe Piccolo Parziale visione della sala di culto di Palermo, dedicata al Signore il 16 febbraio 2014, e della quale è pastore Giovanni Orlando. Il pastore Roberto Popescu davanti al nuovo locale di culto di Via Indipendenza, 6. In conformità al D. Lgs. 196/2003 sulla tutela dei dati personali, la Redazione di Voce Pentecostale garantisce l’assoluta riservatezza dei dati di cui è in possesso. Inoltre, assicura i lettori che i loro dati personali sono custoditi in un archivio elettronico presso la sede del giornale e verranno utilizzati soltanto per inviare la corrispondenza relativa a Voce Pentecostale. In ogni momento, sarà possibile essere rimossi dall’elenco dei destinatari scrivendo a: Voce Pentecostale Via Biella, 17 - 20143 Milano. Voce Pentecostale Trimestrale di edificazione dell’Assemblea Cristiana Evangelica Via Biella, 17 - 20143 Milano Tel. 02 - 810 366 - Fax 02 - 810 233 E-mail: [email protected] Web: www.bethel-milano.org Associato all’Eppa (European Pentecostal Press Association). Distribuzione gratuita ai membri di chiesa e simpatizzanti. Offerte e contributi volontari possono essere inviati sul c.c.p. n. 16366205 intestato a Voce Pentecostale - Milano. Direttore responsabile: Dr. Giuseppe Piccolo Ecco come si presenta la Chiesa “Cristo la Soluzione” di Cassano d’Adda. Stampa: INGRAF-Industria Grafica S.r.l.- Milano Aut. Trib. di Milano n. 136 del 4/4/1981
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