Notizie dalla parrocchia

Anno XXII
n. 179
Giugno 2014
Marzo 2013
Rivista Parrocchiale
20
Noi crediamo, o Signore,
nel Tuo Amore,
nella Tua Presenza
in questo Sacramento.
La Voce di Bianco
Notiziario di
Formazione ed Informazione
della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco
Anno XXII, n. 179, giugno 2014
Direttore Responsabile
Padre Aldo Bolis
Impaginazione Grafica
Arch. Bruno Brancatisano
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Comitato di Redazione inviandolo
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pagine di modificarlo (accorciandone il
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poterlo “vedere ed avere” pubblicato sul
giornalino parrocchiale.
SOMMARIO
ARTICOLI & RUBRICHE
* Editoriale
Lettera di saluto del nostro futuro Vescovo
A cura di p. Aldo pag. 3-4-5
*Riscoprirsi cristiana
(Eleonora)
pag.6
* Pellegrinaggio a Paravati e Pizzo
(Antonio Bartolo)
pag.7
*Festa del Miracolo
(Maria Capogreco)
pag.7
*Ho incontrato Maria
(Valentina Bivera)
pag.8-9
* La Bibbia
(Tommaso Scordino)
pag.10-11
*Recuperiamo le tradizioni
(Maria Cristina Caracciolo)
pag.11
*I Documenti del Concilio Vaticano II
(Elisetta Muscatello)
pag. 12-13
*Gocciolina di ruggiada
(Mimma Macrì)
pag.13
*Cresime-Confessioni
pag.14
*Visita a Papa Francesco
pag.15
* Raccontando si impara …..
(Modestino Alessi)
pag.16-17
*Le parole di Papa Francesco
(Vincenzo Muscoli)
pag. 18
* Anagrafe, bilancio,calendari
pag. 19
*Notizie Flash
pag. 20
==================================
NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE :
p. Aldo
0964 911558 – Cell. 340 86.14.384
p. Giorgio 0964 911558 -- Cell. 347 10.41.291
p. Achille 0964 911558 -- Cell. 349 29 49 040
L'Ostia Immacolata ti ricordi l'Immacolata Madre di Gesù!
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E' a Maria
che dobbiamo
l'Eucaristia.
Scordino
Tommaso
0964 913250
Reverende
Suore Sacramento.
0964 911416
Essa è l' Aurora
del SS.mo
Maria desidera che tu faccia le Sue veci presso Gesù Sacramentato.
Sii per Gesù. . . Maria!
3
La lettera di saluto del nostro futuro
Vescovo
Fratelli e sorelle carissimi,
permettetemi di parteciparvi i miei sentimenti di
ringraziamento al Signore, e soprattutto la mia
trepidazione, nel comunicarvi che il Santo Padre papa
Francesco ha voluto eleggermi vescovo di questa antica e
bella d
, nonostante le mie
debolezze ed insufficienze.
, verso
i confrate
pastorale arricchente e creativo. Conservo in me la ricchezza di esperienza
pastorale condivisa in questi ultimi due anni con il mio vescovo don Nunzio
Galantino, Segretario Generale della CEI, preziosa guida della chiesa
cassanese, che ho amato e servito e che tanto mi ha dato. Confido nel suo
accompagnamento orante e nella sua vicinanza spirituale.
Il Signore, chiamandomi al ministero episcopale, mi ha affidato questa
Chiesa particolare, ricca di fede, storia e di tradizioni. Vengo come ministro
del Vangelo, per donarvi la grazia di Dio e servirvi nella cura pastorale, e per
nessun altro motivo. Consapevole
dei miei tanti limiti, ho fiducia
nella misericordia di Dio. Sono
desideroso di conoscervi, pronto
a spende
imprevedibile ed imperscrutabili
sono i suoi disegni.
Guardami. o Signore, e fa che io possa essere la tua Ostia viva, nella quale Tu possa,
in certo modo, compiere la Tua Passione.
Vengo come ministro del Vangelo, per donarvi la
grazia di Dio”
Quanto sta accadendo non era nei miei pensieri e
Ostia d'Amore, Divin Sacramento quanto ci ami! Tu sei solo la gioia di tutti i miei giorni!
della missione ricevuta. Siete voi la forza e la speranza della Chiesa d
. Confido nella vostra
preghiera, ma anche nella vostra accoglienza e comprensione.
Spero di poter godere sincera e fattiva collaborazione da parte di mons.
Cornelio Femia, che, con spirito di se
.
Fratelli e sorelle, vengo dall'altra parte della Calabria in questo bel lembo
della nostra Regione con tanta voglia di continuare a servire il Signore. E se
sono ancora sorpreso e confuso per quanto sta accadendo nella mia vita,
fedele al suo amore non mi abb
amore.
e dell’amicizia di ciascuno di voi nella comune sottomissione al Signore.
Come dice l'apostolo Paolo, “ho un vivo desiderio di vedervi per
comunicarvi qualche dono spir
, o meglio,
per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune,
voi e io” (Rm 1, 11-12).
Mi perdonerete se non ho una conoscenza adeguata della vostra-nostra
Chiesa particolare. So bene che non si
.
Sento il bisogno di c
,
soprattutto in quella di San Girolamo in Castrovillari, ove ho
. Porto dentro di me la ricchezza,
l'entusiasmo e la gioia di tante esperienze pastorali.
4
quello di un navigatore soli
progetto, che altri hanno faticato a costruire.
Mi affianco a ciascuno di voi e mi inserisco, in punta di piedi, ma con
entusiasmo, nel cammino segnato dallo Spirito sotto la guida di amati
pastori.
A mons. Giuseppe Fiorini Morosini, che, per cinque anni, ha guidato questa
Chiesa particolare, esprimo riconoscenza per il lavoro svolto. So che mi
motivi, come l’esperienza del fallimento e della divisione.
Mi a
rassegnazione.
Il mio saluto va agli immigrati, uomini e donne, che, mossi dal desiderio di un
futuro miglior
, ma anche ai tanti emigrati della Locride che la
ricerca di condizioni migliori di lavoro ha costretto ad andare altrove.
Desidero, in ultimo, rivolgere il mio saluto ric
,
con cui intendo stabilire, nel rispetto delle proprie competenze, un rapporto
leale e di collaborazione in vista del bene comune.
Fin d’ora esprimo il desiderio di non volere doni o regali, per quanto
simbolici. Se qualcun
.
(salmo 52,10) ed affido il mio
mini
.
A tutti auguro la gioia e la pace del Signore Risorto.
Cassano all’Jonio, III domenica di Pasqua, 2014
Don Francesco
Vescovo eletto di Locri-Gerace
5
Se cerchi una leva che ti sollevi o una scintilla che t'accenda, volgiti con tutto l'ardore alla Divina Eucaristia.
consegna una diocesi viva, capace di accogliere e far germogliare quei semi di
speranza che il Signore non manca di dispensarle.
Presento alla misericordia del Padre l'invocazione di quanti a causa dell
, come anche di
coloro che hanno perso il lavoro o un lavoro non l'hanno mai avuto, di quanti
soffrono a causa della violenza e dell'ingiusta prevaricazione subite da chi ha
scelto la via della di
, dello sfruttamento e dell'odio.
a cura di Eleonora,
mamma di Antonio e Giuseppe Pedullà
Ogni tua Comunione sia fervente come la prima e come l'ultima.
6
Avere 37 anni e riscoprirsi CRISTIANA più forte di prima attraverso il mondo
dei bambini? È possibile! È successo a me!
Sono una moglie che ama il proprio marito, una donna che lavora e, soprattutto
e prima di tutto, sono una mamma, una mamma che ama incondizionatamente i
propri figli, il dono più grande e prezioso che il Signore Dio, Padre nostro,
potesse donarmi.
Ed è proprio grazie e con i bambini che tutto è successo.
Con quest'anno i bambini hanno iniziato un percorso fondamentale della loro
vita: l'inizio della prima elementare. Si tratta di un percorso che, attraverso lo
studio e l'apprendimento delle regole della scuola, li sta preparando a gettare le
basi per costruirsi un futuro nella società.
Ma, oltre la scuola, né iniziato un altro di percorso, altrettanto fondamentale,
che li prepara a diventare forti nello spirito, ma
soprattutto a diventare cristiani nella società: il
catechismo.
All'inizio di questo percorso ci fu recapitata una lettera in
cui un ipotetico figlio scriveva ai propri genitori. Il figlio
li ammoniva di non voler essere né “mandato” e né
“portato” al catechismo, perché non era un pacco da
portare di qua o di là. Lui voleva essere “solo”
accompagnato al catechismo, da loro!
Ho riflettuto molto: come noi genitori vogliamo che i
nostri figli crescano forti, bravi a scuola, dobbiamo farli
diventare forti e bravi anche nello spirito e nella fede. Ed è successo così: ho
preso per mano i miei figli e li ho accompagnati in questo cammino, e loro, a
loro volta, hanno preso la mia mano e mi hanno accompagnato, nel loro
cammino, che adesso è diventato anche il “mio” cammino. È stato come
ritornare bambina, con qualche anno in più, però. E il nostro appuntamento del
sabato è diventato “sacro”.
Che gioia! Che gioia vedere i bambini, con la loro genuinità, chiedere il perché
di ogni cosa, e che gioia vedere le catechiste con la loro dolcezza, spiegargli
ogni cosa. Sentirli recitare le preghiere e cantare le canzoncine, che ancor di
più delle parole entrano nel cuore di tutti...: tutto questo mi ha fatto sentire di
nuovo viva.
Il mio percorso da “accompagnata” al catechismo mi ha fatto capire che il più
delle volte non siamo noi i genitori a dover insegnare qualcosa ai nostri figli,
ma sono loro che li insegnano a noi attraverso il loro mondo e attraverso la loro
purezza. A me è successo!
7
La nostra Parrocchia ha organizzato il pellegrinaggio di conclusione del
mese di maggio a Paravati per andare a conoscere l’esperienza mariana di
Natuzza Evolo, persona “come noi” (semplice, madre di famiglia...), ma con
qualcosa di veramente speciale.
Martedì 27 maggio alle 8.00 ci siamo radunati al
Santuario: qui abbiamo preso posto su 2 pulman
ed il pulmino dell’Oratorio, ed abbiamo iniziato il
nostro pellegrinaggio verso Paravati. Arrivati
prima delle 10.00, siamo subito accolti in una
sala-cappella, dove c’è pure la tomba di Natuzza.
Prima della celebrazione della messa, ci viene proposto un video sulla vita
di “Natuzza”: nel filmato ci viene spiegato che lei pur non essendo mai
andata a scuola, sapeva parlare e capire le lingue straniere, come pure dare
consigli anche medici: tutto ciò tramite la “Madonna” e il suo Angelo
custode. Al termine della messa don Pasquale Barone, il Parroco di
Paravati, che ha conosciuto per ben 36 anni Natuzza, ci ha ulteriormente
illustrato la ricca esperienza della mistica e di tutto ciò che il Signore e la
Madonna hanno voluto far nascere attraverso di lei in quel piccolo paese
della Calabria.
Nel pomeriggio ci siamo spostati a Pizzo, per visitare il castello di Murat, e
subito dopo, la chiesetta di Piedigrotta, sorta vicinissima alla spiaggia.
Qualcuno ha così potuto approfittare per mettere anche i piedi in acqua.
Verso le 18.00 abbiamo con il pulman abbiamo ripreso la strada di casa.
di Capogreco Maria
Anche se quest’anno la festa del Miracolo si è fatta
attendere, è bella e partecipata durante tutta la Novena e i
giorni della festa. Io con Gabriele M., Maria Porzia N. e
Antonio M. abbiamo partecipato quasi ogni giorno come
chierichetti, aiutando anche a preparare la vara. La sera del 10 Maggio alle ore 19.00
durante la processione ci sono state alcune soste di preghiera in alcuni luoghi
importanti, come la sede della Banda, la scuola Primaria e Secondaria ed infine
all’Oratorio, dove abbiamo lanciato dei palloncini colorati per “MariaGrazia”.
Domenica 11 maggio dopo la celebrazione abbiamo fatto un’altra Processione per le
vie del paese pregando in particolare per la mamma. La sera si è concluso con la
scesa, accogliendo la Madonna al Santuario con i fuochi, e gridando tutti insieme
“EVVIVA MARIA”
Nella Risurrezione l'Anima di Gesù diede vita al Suo Corpo; nella S. Comunione il Corpo di Gesù dà vita alla tua anima.
di Antonio Bartolo
Ho incontrato Maria
Dio fatto Sacramento! Hai mai approfondito ciò? Egli è vivo, vero;
e da secoli i legami degli accidenti Lo tengono sempre legato in stato di vittima.
di Valentina Bivera
8
Lo scorso mese ho voluto raccontare, tramite esperienza vissuta in prima
persona, della bellezza dell’incontro con Gesù per un’anima desiderosa di
incontrarlo, ma anche di ricevere il suo grande abbraccio ricco dell’Amore
di un Padre.
Possiamo incontrare il Padre, Lui è sempre in mezzo a noi vivo e vero, e
come possiamo incontrare il Padre, così possiamo incontrare la Madre: lei è
in mezzo a noi ora e sempre! Ecco abbiamo un Padre celeste che ci ama
incondizionatamente e senza limiti, e come abbiamo bisogno di un padre,
abbiamo bisogno anche di una madre.
In virtù di tutto questo mi sento di dire che “ho incontrato Maria!”
Sin dal principio, da quando ho iniziato con il mio cammino sulle tracce del
Montfort per realizzare il mio desiderio di Dio, di conoscerlo più a fondo, è
come se Maria mi avesse detto: “Vuoi conoscere e incontrare Gesù, mio
Figlio? Allora vieni a conoscere me, a imparare ad amarmi e io ti aiuterò a
realizzare il tuo desiderio”.
Io, un po’ come Giovanni Paolo II, in un certo senso non riuscivo, prima
che avvenisse tutto questo, a valorizzare Maria come ella merita, e a
valorizzare il suo ruolo.
Non riuscivo a darle il culto che lei merita per paura di trascurare Dio, ma
rispondendo alla chiamata di Maria, mettendomi in cammino, guidata dal
“Trattato della Vera Devozione” del Montfort, ho poi imparato a conoscerla
iniziando così a sentirla più vicina e imparando ad amarla ancora di più.
Non sapevo cosa sarebbe successo, o meglio quali segni avrei avuto della
sua presenza e se ci fossero stati, ma mi sono fidata di ciò che sentivo e il
tempo e Dio stesso hanno dato la risposta…
Così è come se Maria, successivamente, in un secondo momento, si fosse
rivolta a me dicendomi: “Figlia mia, vedi?! Stai imparando ad amarmi e io
ti ho dato modo anche di vedere la mia presenza con gli occhi del cuore,
della fede. Mi stai conoscendo (il Trattato della Vera Devozione a Maria è
un’ ottimo strumento) e, insieme a tutto questo, vieni ad incontrarmi!”
In programma la parrocchia ha organizzato un piccolo pellegrinaggio al
Santuario di “Maria rifugio delle anime”, a Paravati, dove è sepolta Natuzza
Evolo (poi anche a Pizzo, al castello di Murat e alla chiesetta di Piedigrotta):
io inizialmente non pensavo di potervi partecipare, ma adesso posso dire che
Maria ha fatto sì che si creassero le condizioni.
La prima cosa che ci è stata detta dal nostro parroco in pulman è stata:
“Maria andò a trovare Elisabetta, adesso siamo noi che andiamo a trovare
Maria!”.
9
Quell'Ostia Santa, il nostro Gesù Eucaristico, quanto vorrei amarLo e ripagarLo!
Che Egli ci dia di vivere fra gli spazi immensi dell'Ostia divina!
Con questo spirito siamo partiti ed ero sicura che Maria non ci avrebbe
fatti tornare a casa a mani vuote. E’ stato un andare incontro a Maria con
una gioia immensa, indescrivibile nel cuore tanto da esclamare: “Non
vedo l’ora di incontrare Maria!”, come accade quando non vediamo l’ora
di incontrare la persona che ci sta a cuore. E’ quello che sperimentavano i
3 pastorelli a Fatima o Bernardette a Lourdes, quando si avvicinava il
giorno dell’appuntamento mensile con la “bella Signore” e, mese dopo
mese, si recavano al luogo dell’appuntamento. Certo, non ero a Fatima o a
Lourdes, ma ero comunque in un posto piccolo e semplice dove Maria si è
manifestata con visioni ad una povera, umile, analfabeta, ad una bambina,
ragazzina, poi donna e madre per i suoi figli naturali, e soprattutto per i
suoi figli spirituali: Natuzza Evolo!
Entrati nella cappella ecco Maria che ci ha accolti a braccia aperte, e per
me è stato come sentire veramente la sua voce che diceva: “Eccomi figlia
mia, ti stavo aspettando!”. Ed è Lei ad avvicinarsi, avanzando il passo che
mostra tutta la sua dolcezza, quella dolcezza che si riflette sul suo viso
delicato di giovane ragazzina di Nazaret, e il suo cuore immacolato che
racchiude tutto il mondo. Ho avvertito l’Amore immenso della Mamma
celeste che poi indica Gesù. Infatti, fuori la cappella c’è una zona dove si
trova una grande statua di Gesù e una scritta che diceva in latino “venite
ad me omnes” cioè “venite a me tutti”, e poi ancora un’altra “vi aspettavo,
nel mio cuore c’è posto per tutti”. Ecco Maria ci porta al Figlio e il Figlio
ci porta a Maria!
Non servono chissà quali grandi segni per
incontrare e vedere Maria, ma tutto parte e viene
dal cuore dell’uomo tramite l’apertura alla fede.
Abbandonarsi e fidarsi di Maria è la sicurezza
certa della nostra vita e dell’incontro con Dio.
Questo è ciò che dobbiamo cercare di trasmettere
anche agli altri, questo è ciò che Natuzza richiama
all’attenzione, soprattutto a noi giovani, perché
non dobbiamo avere paura o vergognarci, poiché
con Gesù e Maria possiamo avere la forza di
cambiare tutto alla luce del Vangelo. Camminare
con Gesù e Maria, impostando la nostra vita alla
luce del Vangelo come fece Natuzza, tutto solo per Cristo, con Cristo e in
Cristo, non è altro che un continuo arricchirsi della presenza di Gesù e
Maria, cosicchè anche noi come Natuzza, possiamo incontrare e vedere
Gesù e Maria, se non con gli occhi umani, con gli occhi della fede:
riuscire a far questo è una grande grazia, un grande dono, poiché
ricordiamoci sempre che Gesù disse e continua a dirci: “Beati quelli che
hanno creduto pur non avendo visto!”.
Quella: piccola Ostia sarebbe capace d'incendiare il mondo:
incendi anche te! E' capace di ferire più che tagliente spada: abbandonaLe il tuo cuore!
L Bibbia
a
(Zaccaria, XLV libro -- parte seconda)
a cura di Tommaso Scordino
I capitoli VII e VIII ci parlano della pratica del digiuno in ricordo della
distruzione del Tempio e si chiedono se questa pratica si deve o no
continuare, giacchè il popolo è ritornato e il Tempio è in costruzione, si
parla anche della promessa per Gerusalemme e della salvezza del popolo.
Dio risponde dicendo di non aver ordinato tali digiuni per cui essi venivano
praticati per motivi personali e non per onorare il Signore, viceversa, ciò
che Dio ha ordinato è la pratica della giustizia e l’amore per il prossimo:
“Ecco ciò che dice il Signore degli eserciti: Praticate una giustizia vera;
abbiate amore e misericordia ciascuno verso il suo prossimo……..e nessuno nel
cuore trami il male contro il proprio fratello. Ma essi hanno rifiutato di ascoltarmi,
mi hanno voltato le spalle, hanno indurito gli orecchi per non sentire” (7,9-11).
Come se il Signore avesse risposto: perché vi preoccupate del digiuno? Non
vi ricordate le parole che il Signore mette sulla bocca di tutti i profeti?
“Praticate la giustizia, state fedeli, trattate il prossimo con bontà”. In altre
parole, il Signore non gradisce le pratiche devozionali: digiuni, accensione
di ceri, offerte di fiori, abiti votivi……., queste forme di devozione non
servono se poi ci manca l’amore per il prossimo (anche per il nemico), se
non osserviamo i comandamenti di Dio e non pratichiamo, con vero spirito
cristiano, i Sacramenti che Gesù ci ha lasciato per la nostra santificazione e
la nostra salvezza. Non dobbiamo comportarci come chi si appresta a
costruire una casa guardando semplicemente all’architettura e ai vari
abbellimenti senza preoccuparsi della solidità delle fondamenta; così si
finisce che, al primo temporale, la casa viene spazzata via; lo stesso è per la
nostra fede la quale, se non si pratica in “spirito e verità”, cioè, non solo con
piccoli atteggiamenti esteriori, ma con la conversione del cuore e con
l’adesione totale a Cristo, al suo Vangelo e alla sua Chiesa, essa (fede) non
ha nessun valore. Fanno bene i Sacerdoti e, in particolare i predicatori, a
insistere su questo aspetto della nostra religiosità. In chiusura di questa
prima parte del libro, il profeta parla di Gerusalemme e del suo popolo:
10
“Così dice il Signore degli eserciti: Ecco, io salvo il mio popolo dall’oriente e
dall’occidente: li ricondurrò ad abitare a Gerusalemme; saranno il mio popolo e io
sarò il loro Dio, nella fedeltà e nella giustizia” (8,7-8). Nella seconda parte, che
11
Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un
asino, un puledro figlio d’asina” (9,9); “Da lui uscirà la pietra d’angolo” (10,4),
profezia che si avvererà in Cristo, pietra angolare: “La pietra che i costruttori
hanno scartato è diventata la pietra d’angolo” (Matteo 21,42). Egli sarà il buon
Pastore e assumerà la cura del suo gregge; ma, alla fine, purtroppo, si vedrà
“ricompensato” con ostilità, avversione, infedeltà e tradimento: “Essi allora
pesarono trenta sicli d’argento come mia paga” (11,12), prezzo di uno schiavo: “E
presero trenta monete d’argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai
figli d’Israele (Matteo 27,9) e “guarderanno a me, colui che hanno trafitto” (12,10).
Ma il profeta, negli ultimi due capitoli, il XIII e il XIV, in una magnifica
visione, dischiude una prospettiva di splendore e di gloria per Gerusalemme
che diverrà il cuore del mondo, testimonianza rivelatrice del trionfo di Dio su
ogni potenza del male, l’idolatria e i falsi profeti scompariranno: “In quel
giorno acque vive sgorgheranno da Gerusalemme e scenderanno parte verso il mare
orientale, parte verso il mare occidentale: ve ne saranno sempre, estate e inverno. Il
Signore sarà re di tutta la terra. In quel giorno il Signore sarà unico e unico il suo
nome” (14,8-9). Il messaggio di Zaccaria è nuovo per il fatto di presentarci il
Messia come un re mite e pacifico che ama, in modo particolare, i poveri.
Egli, però, viene eliminato in modo violento, inchiodato su una croce la quale,
immediatamente dopo, da strumento di sofferenza e di morte diventerà segno
di vittoria e di salvezza.
Invito al recupero delle tradizioni
22 GIUGNO, FESTA DEL CORPUS DOMINI :
ADORNIAMO I BALCONI
CON DRAPPI E COPERTE DI FAMIGLIA
di Maria Cristina Caracciolo
Quest’anno, per la processione del Corpus Domini del 22 giugno, al
fine di recuperare una antica e significativa tradizione, si invita la
cittadinanza ad adornare i balconi con drappi e coperte di famiglia,
sensibilizzando a tale esposizione non solo i residenti delle vie in cui
sfila la Processione ma tutti gli abitanti del Paese; si vuole con ciò
rendere onore al Santissimo Sacramento, che passa per le nostre strade,
facendogli trovare una degna e festosa accoglienza.
L'Eucaristia è tutto il Cielo caduto quaggiù nell'esilio! Quando vai in chiesa pensa: vado in Paradiso!
comprende i capitoli dal IX al XIV, sempre in chiave messianica, Zaccaria
esorta Gerusalemme ad accogliere festosamente il suo Re che viene su un
asino con grande umiltà: “Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di
I DOCUMENTI DEL CONCILIO ECUMENICO
VATICANO II /15
Gesù desidera d'essere ricevuto dalle anime, non solo sotto le specie eucaristiche, ma ogni istante.
sotto le apparenze di contrarietà, di contrasti, di pene
“ Gaudium et Spes” /3°parte
a cura di Elisetta Muscatello
Il primo capitolo della Costituzione si occupa della dignità
della persona umana; la Chiesa, infatti, proprio perché
intimamente legata alle sorti del genere umano decide di
consegnare all’umanità ciò che ha di più caro, cioè Cristo, la sua persona, il
suo messaggio e la sua opera di salvezza e lo fa utilizzando un metodo
insolito; anziché parlare subito di Gesù, del mistero della Trinità, dei dogmi e
della morale cristiana comincia il suo discorso “dal basso”, cioè dal narrare la
bellezza della creazione eminente di Dio, che è la persona umana. Questo
metodo ha il vantaggio di mettere insieme credenti e non credenti, i quali
“…….sono generalmente d’accordo nel ritenere che tutto quanto esiste sulla terra
deve essere riferito all’uomo, come a suo centro e a suo vertice” (n/ro 12). Per la
Chiesa del Concilio parlare dell’uomo è, in qualche modo, parlare di Dio
perché è soprattutto attraverso l’uomo che Dio si rivela e si manifesta dato
che Egli l’ha fatto “……poco meno di un dio”, l’ha coronato “di gloria e di
onore” e l’ha costituito sopra le opere delle sue mani. Tutto ha posto sotto i
suoi piedi (cfr. salmo 8,6-7). Ma quest’uomo, creato a immagine di Dio: “E
Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò……” (Genesi 2,27),
“…….tentato dal Maligno, fin dagli inizi della storia abusò della libertà, erigendosi
contro Dio e bramando di conseguire il suo fine al di fuori di Lui” (n/ro 13).
Ribellandosi a Dio, l’uomo cade nel peccato perdendo, così, la propria
dignità; il peccato rompe l’armonia tra la persona umana e il suo creatore e la
mette in condizione di aver bisogno della salvezza che non si ottiene solo
con le proprie forze, ma mediante l’opera della grazia divina che le viene
concessa con la preghiera, con la frequenza ai Sacramenti, con la pratica
della carità. Il n/ro 19 affronta il problema dell’ateismo sviluppando quanto
già detto nel proemio: al tempo presente “……moltitudini crescenti praticamente
si staccano dalla religione. A differenza dei tempi passati, negare Dio o la religione
o farne praticamente a meno, non è più un fatto insolito……” (n/ro 7). Le cause
dell’ateismo moderno sono molto varie e di diversa natura; a volte si tratta
non di un vero e proprio rifiuto di Dio, ma di indifferentismo religioso. A
questo punto il Concilio, dopo aver analizzato le ragioni dell’ateismo e le sue
varie forme, da un lato ribadisce la condanna di atteggiamenti che
“contrastano con la ragione e con l’esperienza comune degli uomini”,
dall’altro, però, fa una scelta davvero coraggiosa: opera un vero e proprio
esame di coscienza quando afferma sia che “le ragioni della negazione di Dio
che si nascondono nella mente degli atei………debbano meritare un esame più
12
serio e più profondo”, sia che
13
Gocciolina di rugiada
di Mimma Macrì
Ero una gocciolina di rugiada
sul petalo di un fiore di biancospino:
dondolavo tranquilla e spensierata
allo spuntare del sole, ogni mattino.
Cadere non volevo
da quel fiore profumato;
da quel posto tanto bello
osservavo tutto il creato.
Ma volando un passerotto,
ha mosso il ramoscello,
la gocciolina cadde,
lentamente sulla strada
e dal piede del viandante venne calpestata.
Ah! come mi trovo in questa ingrata terra:
nessuno mi guarda,
chè non son più bella!
Piangendo, volgo al cielo lo sguardo mio
chiedendo perdono al Sommo Iddio!
Bevi dall'Ostia Santa la purezza, la vita! Sia Il tuo Cielo contemplarLa anche in spirito.
Deliziati nel Signore, li ti concederà ciò che chiedi.
all’origine dell’ateismo “……possono contribuire non poco i credenti, nella
misura in cui, per aver trascurato di educare la propria fede o per una
presentazione ingannevole della dottrina od anche per i difetti della propria
vita religiosa, morale e sociale, piuttosto nascondono e non manifestano il
genuino volto di Dio e della religione” (n/ro 19). Pertanto, il rimedio
all’ateismo lo si deve attendere sia “dall’esposizione adeguata della
dottrina della Chiesa, sia dalla purezza della vita di essa e dei suoi
membri”, che devono dare testimonianza di una fede viva e adulta che li
muova alla giustizia e all’amore specialmente verso i bisognosi. La Chiesa
del Concilio, “pur respingendo in maniera assoluta l’ateismo, deplora la
discriminazione tra credenti e non credenti che alcune autorità civili
ingiustamente introducono a danno dei diritti fondamentali della persona
umana” e, nel contempo, invita “cortesemente” gli atei “a voler prendere
in considerazione il Vangelo di Cristo con animo aperto” (cfr. n/ro 21).
Celebrazioni
sacramentali
Cresima e 1° Comun. – 1 giugno
Felice il Sepolcro che ricevette Gesù morto; più felice tu che Lo ricevi vivo.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
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14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
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23.
24.
25.
26.
27.
28.
Arcadi Maria Grazia
Autolitano Giuseppe
Battaglia Alessia
Battaglia Annarita
Bonfà Dora
Brancatisano Vittoria
Carneli Antonio
Carone Flavia
Cotroneo Martina
Facchi Vincenzo
Ferrò Francesca
Gattellaro Armando
Giovinazzo Elisabetta
Lizzi Benedetta
Lucà Maria Grazia
Nicita Melany
Nicita Paolo
Pollifroni Fabio
Pratticò Elena
Romeo Federica
Sapone Sara
Sergi Davide
Spagnolo Maria Teresa
Strati Rosario
Suraci Stefano
Todarello Rocco
Trimboli Martina
Viglianti Caterina
Cresima adulti – 1 giugno
14
1. Bartolo Caterina
2. Giannilivigni Angela
3. Lucà Giovanna
4. Mazza Agostino
5. Mazza Antonio
6. Mazza Simona
7. Micò Antonella
8. Misitano Fabio
9. Molluso Gessica
10. Rossi Gianfranco
11. Scalia Agata
12. Sergi Alessio
13. Arena Salvatore
14. Mollica Maria Antonia
Pizzata Debora
Prima Confessione
- 25 maggio
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Bentivoglio Giada
Bianco Giovanni
Capogreco Maria
Commisso Agata
Crea Maria Grazia
Dispoti Clelia
Ferraro Francesco
Gattellero Daniele
Giorgi Francesco
Rocco
Lascala Cristian
Luca' Francesco
Lupaia Larisa
Luppino
Francesco
Macri' Daniele
Manariti Giuseppe
Marando Arturo
Medici Alessandra
Modafferi Caterina
Monteleone Mattia
Morabito Bartolo
Morabito Chiara
Morabito Rocco
Murdaca Rossana
Nirta Maria Porzia
Palle Grabriele Pio
Pedulla' Erica
Piras Chiara
Pizzinga Irene
Pizzinga Vincenzo
Romeo Domenico
Saporito Gaia
Scipione Manuel
Staltari Elisa
Viglianti Francesco
Zito Anna Pia
Nel nascere Gesù si fece nostro; nella S. Comunione si rende mio.
15
Raccontando si impara
Senza-Nome
di Modesto Alessi
16
In un villaggio che sorgeva ai margini di una grande foresta, tanti e
tanti anni fa, viveva un ragazzino che non aveva un nome. Era un
ragazzino docile e generoso, ma non aveva un nome. Tutti gli altri
bambini avevano un nome, lui no. Per molto tempo non aveva badato
alla cosa. Viveva con una brava vedova che lo chiamava «Tesoro».
Gli diceva: «Tesoro, fai questo», oppure: «Tesoro, portami quello». Il
vicino di casa, un tipo un pò burbero, si rivolgeva a lui in modo
brusco: «Ehi, tu!». Il sindaco lo chiamava «Ometto», oppure
«Ragazzo». Anche il parroco, quando gli accarezzava la testa,
mormorava: «Bravo, figliolo!». Gli amici avevano deciso di chiamarlo
semplicemente «Rosso», in omaggio ai suoi capelli color fiamma. Fu
proprio una sera, durante la cena, dopo un animatissimo pomeriggio di
corse per i boschi, che Senzanome, ancora sudato e arruffato, puntò i
grandi occhi chiari sul viso della vedova e chiese, con inconsueta
serietà: «Perché io non ho un nome?». La donna smise di mangiare e
lo guardò. Aveva un’ombra di ansietà negli occhi. «Devo dirti una
cosa importante: ormai sei grande abbastanza per capire. Non ho
voluto darti un nome perché certamente tu avevi già un nome: quello
che ti avevano dato i tuoi genitori. Loro non hanno voluto
abbandonarti. Forse erano in viaggio attraverso la foresta e sono stati
attaccati dai lupi.
IL RACCONTO
O Divin Sole. . . Eucaristia abbagliami . . . illumina tutte le menti!
Quando ero bambino temevo il lupo, ma quando sono cresciuto ho capito che
il lupo era amico dei bambini, anzi li proteggeva; non solo il lupo, ma tutti gli
animali. Il racconto che segue parla di un bambino che non aveva un nome.
E’ un bel racconto molto significativo: appena l’ho letto, la mia mente è volata
al battesimo di Gesù. Matteo descrive l’episodio di Gesù:
«Appena
battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide
lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco
una voce dal cielo che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il
mio compiacimento”».(Mt 3,13-17)
Dio si compiace nel Figlio, gioisce per lui, esulta con lui, si ritrova in lui. Se
assomigliamo a Gesù, se viviamo in lui, per lui e con lui, se facciamo come
lui, se siamo come lui, se diventiamo parte di lui, allora diventiamo parte
anche noi di questo mistero. Si apriranno i cieli e scenderà su di noi lo Spirito
Santo. La voce del Padre scenderà dal cielo e ci chiamerà figli. Saremo
“amati”. E segnerà il nostro cuore, porrà sul nostro cuore il suo segno, la sua
approvazione, il suo compiacimento. Sarà soddisfatto di noi, perché è
avvenuta in noi, si è fatta in noi, la sua volontà e ci colmerà della sua gioia.
17
O Santa Eucaristia, Tu mi fai morire per meglio vivere.
IL RACCONTO
Il tuo arrivo nel villaggio fu un vero miracolo. Per questo tutti ti
vogliono bene...». «Com’è stato?», chiese Senzanome con un filo di
voce. Ascoltava pallido e attento.
«Ti ha portato il Grande Lupo Grigio», disse la donna. «Il Grande
Lupo Grigio?». Senzanome era sbalordito. Il Grande Lupo Grigio era il
terrore della foresta, il capo di un branco di lupi feroci che infestavano
la foresta attaccando greggi e carovane «Proprio lui», continuò. «Eri
avvolto in un fagottino, che il lupo teneva fra le zanne. Forse i tuoi
genitori erano stati attaccati dai lupi, ma il Grande Lupo Grigio aveva
voluto salvarti e ti aveva portato nel villaggio». Senza nome la
abbracciò teneramente, ma il giorno dopo indossò il vestito più bello e
disse: «Vado dal Grande Lupo Grigio per chiedergli il mio nome». Gli
abitanti del villaggio non fecero nulla per impedirlo. Sapevano che era
un diritto del piccolo, che deciso e fiero si incamminò nella foresta.
Aveva percorso un’ora di strada, quando un’ombra enorme gli si parò
dinanzi. Era il Grande Lupo Grigio. «Dove vai, piccolo uomo dai
capelli di fuoco?», gli chiese il lupo con la sua voce profonda.
«Volevo ringraziarti perché mi hai salvato», disse il bambino senza
tradire la paura che gli faceva tremare le gambe. «E stato un attimo di
debolezza... E adesso vuoi sapere che fine hanno fatto i tuoi genitori».
«Come fai a saperlo?». «Io so molte cose... In ogni caso sei fortunato.
Ho rivisto tuo padre e tua madre qualche giorno fa». Il volto di
Senzanome si illuminò. «Davvero?». «Vieni. Non farmi perdere altro
tempo». Il Grande Lupo Grigio si avviò con il suo passo felpato, seguito
da Senzanome che faticava a stargli dietro. Attraversarono la foresta e
giunsero ai margini di una cittadina. Il lupo si fermò. «Io non posso
proseguire. Tuo padre è quello lassù: ha i capelli di fuoco come i tuoi,
non potrai sbagliarti.. Al centro di una piazza sorgeva un’alta
impalcatura. Molti muratori e carpentieri stavano costruendo una
chiesa. L’uomo che dirigeva i lavori aveva i capelli rossi, proprio come
quelli di Senzanome. Il ragazzo si avvicinò timidamente. L’uomo lo
guardò e per un attimo rimase senza fiato. Dalla foresta il grande lupo
ululò e l’uomo capì. «Tu sei mio figlio!», esclamò l’uomo. Scese
dall’impalcatura e strinse forte Senzanome al suo petto. «Questo è un
miracolo! Tua madre e io pensavamo di averti perso per sempre. Siamo
stati assaliti dai lupi nella foresta... Tu avevi pochi mesi. Andiamo da
tua madre, figlio mio». Il bambino si staccò dal padre e disse: «Devi
dirmi una cosa, prima, papà: qual è il mio nome?».
«Guarda», fece il padre e gli mostrò il palmo della mano destra larga e
ruvida. «Per ricordarmi di te sempre ho fatto scrivere il tuo nome sulla
mia mano». Con il cuore che batteva forte, Senza nome lesse il suo
nome: «Amato». «Ne ero certo, è il più bello di tutti!».
a cura di Vincenzo Muscolo
Guardando il Tabernacolo io dico: "Ho tutto in Lui! Tutte le bellezze della campagna, del mare, delle valli,
del Cielo, tutta la freschezza delle ombre; è Lui il mio Sole".
18
“Chiedo a quanti hanno responsabilità politica di non dimenticare due
cose: la dignità umana e il bene comune”.(tweet @Pontifex_it, 04 maggio 2014)
“La santità richiede il donarsi con sacrificio ogni giorno; per questo il
matrimonio è una via maestra per diventare santi”. (tweet @Pontifex_it, 09 maggio
2014).
“Vi chiedo, per favore, di importunare i pastori, di disturbare i pastori,
tutti noi pastori, perché possiamo dare a voi il latte della grazia, della
dottrina e della guida. Importunare!”. (Regina Coeli, domenica 11 maggio 2014).
“Oggi molti ti si propongono come pastori delle nostre esistenze, ma solo
Gesù è il vero pastore che ci dona la vita in pienezza”. (Regina Coeli di domenica
11 maggio 2014).
“E’ sempre più bella una
sconfitta pulita, che una vittoria
sporca!”. (Piazza San Pietro, festa
della scuola 11/05/2014).
“Per educare un ragazzo serve un
villaggio..... Cercare il vero - bello
- bene”. (Piazza San Pietro, festa della
scuola 11/05/2014).
“Se io ho qualcosa contro l’altro o che non sono del parere: in faccia!
Ma noi, i chierici, abbiamo la tentazione di non parlare in faccia, di
essere troppo diplomatici, quel linguaggio clericale, così (.Discorso ai
seminaristi, 12/05/2014).
“Le cose di Dio non si possono capire solo con la testa, bisogna aprire il
cuore allo Spirito Santo”. (Santa Marta 13/05/2014).
“Quando viene la vita ordinaria, quando vengono le difficoltà,
ricordiamo questo: «Tutto posso in colui che mi dà la forza». Il Signore
dà la forza, sempre, non manca. Il Signore non ci prova più di quello che
noi possiamo tollerare. Lui è sempre con noi. «Tutto posso in colui che
mi dà la forza»”. (Omelia Santa Marta, 14/05/2014).
“I conflitti nella Chiesa si risolvono confrontandoci, discutendo e pregando”.
(Regina Coeli, 18/05/2014).
CALENDARIO PARROCCHIALE
BATTESIMI
il 3 maggio sono stati battezzati Pizzata
DOMENICO
e Mezzatesta FRANCESCO
il 19 maggio è stata battezzata Versace
SANTA
il 24 maggio è stata battezzata Morabito
ANTONELLA
MATRIMONI
o
il 10 maggio si sono sposati Pangallo
GIOVANNI e Palumbo LIDIA M.
o
il 24 maggio si sono sposati
Trimboli
DANIELE
e
Marando
VALERIA
o
il 24 maggio si sono sposati Mesiti
MAURIZIO e Naimo YLENIA
DEFUNTI




Incontri di GIUGNO
1 d.: Cresima e 1° Comunione (10.00)
2 l.: chiusura Gr.In. + inc. anim.Gr.Est.
4-9: pellegrinaggio a MEDJUGORJE
8 d.: PENTECOSTE - uscita del C.Emmaus
11 m.: fiaccolata (dal Calvario - 21.00)
12-19: pellegrinaggio a LOURDES
21 s.: visita PAPA Francesco a Cassano
22 d.: CORPUS DOMINI
23 l.: incontro del CPP (21.00- duomo)
26 g.: inc. portatori (21.30 – orat.)
.....: ASSEMBLEA parrocchiale
LUGLIO
2 m.: pellegr. Madonna delle Grazie
1-4: Campo Scuola catechiste a Locri
11 v.: fiaccolata (ore 21.30)
13 d.: festa 20° del CORO parrocchiale
14 l.: inizio Gr.Est. 2014
20 s.: veglia per Vescovo (Locri-21.00)
21 d.: ordinaz. Vescovo (Gerace-17.00)
(?).... s.: messa in spiaggia
il 9 maggio è morta Pulitanò
CATERINA di anni 92
il 10 maggio è morta a Roma la piccola
Longo MARIA GRAZIA di 18 mesi
il 10 maggio è morta Roma Cannizzaro
ANTONIETTA di anni 76
il 26 maggio è morto a Samo Brancatisano MILANO di anni 88
Turni di PULIZIA del DUOMO
* 6 giugno: A.C.+gr.Lit.
* 13 giugno: Coro
* 20 giugno: Volontari-1
* 27 giugno: Volontari-2
Bilancio Parrocchiale di MAGGIO 2014
USCITE
281,24
475,00
378,61
470,65
765,00
115,00
100,00
2.585,50
1.245,91
cera, fiori, pulizia,libri
attiv. parr., pulizia,cancel.
luce
affitto
passivo festa del Miracolo
manut. pulmino + ferram. elet.
Capitaria
TOTALE uscite
346,00
32,00
312,27
230,00
205,32
106,00
114,00
1.339,59
19
ENTRATE
Collette SS.Messe
Sacramenti (batt., matr. )
Altro: candele…
Funerali, trigesimi
Ministero parroci
Offerte pro Santuario
Uso Oratorio
TOTALE entrate
attivo mensile
Preparativi per il Gr.Est.2014
E’ arrivato il tempo di far ripartire la
“macchina” del Gr.Est. che anche
quest’anno si prolungherà per 3
settimane, dal 14 luglio al 3 agosto.
Coloro che desiderano collaborare come
animatori sono invitati a partecipare al
primo incontro organizzative che si
terrà il 2 giugno alle ore 19.00.
Papa Francesco a Cassano
Sabato 21 giugno Papa Francesco sarà
in visita alla diocesi di Cassano
all’Jonio. In tale occasione si è pensato
di offrire al tutti la possibilità di
partecipare, organizzando un pulman.
La quota per il pulman è di 15,00 €. Per
esigenze organizzative l’iscrizione deve
essere entro il 1° giugno.
Uscita del Cammino Emmaus
Sarà il bel santuario mariano di Torre di
Ruggiero la meta dell’uscita di fine
anno del Cammino Emmaus, che è
fissata per domenica 8 giugno. Il
programma della giornata prevede pure
una sosta di visita al ricco parco della
Mongiana, che non finisce mai di
stupire per le sue coltivazioni floreali e
la presenza di numerosi animali
20 anni di CORO parrocchiale
Il nostro Coro è ormai prossimo a
festeggiare i suoi 20 anni di attività.
Domenica 13 luglio prossimo sono
previste nel pomeriggio-serata alcuni
momenti particolari di celebrazione
dello stesso. A tutti i suoi componenti
vanno le nostre congratulazioni e
incoraggiamenti!
Arriva il nuovo Vescovo
Finalmente la nomina del nostro nuovo
Vescovo è diventata una realtà, nella
persona di monsignor Oliva Francesco
della diocesi di Cassano. Sabato 19
luglio la Diocesi si riunirà per una
veglia di preghiera nella cattedrale di
Locri alle ore 21.00. Mentre invece
domenica 20 luglio alle ore 17.00 tutti
siamo
invitati
a
partecipare
all’ordinazione
episcopale
nella
cattedrale di Gerace.
Bicentenario dell’Arma
dei Carabinieri
Il 29 e 30 maggio si sono svolte una
sere di manifestazioni per il
Bicentenario
dell’Arma
dei
Carabinieri. E’ stata una positiva
occasione per ri-scoprire la preziosa
presenza di questi nostri “custodi”
nostri e del ordine pubblico e per
manifestare la nostra stima e
riconoscenza per il loro servizio.
Messaggio da Medjugorje
(25 maggio 2014)
" Cari figli! Pregate e siate coscienti
che senza Dio siete polvere. Perciò
volgete i vostri pensieri e il vostro
cuore a Dio e alla preghiera.
Confidate nel Suo amore. Nello Spirito
di Dio, figlioli, tutti voi siete invitati ad
essere testimoni. Voi siete preziosi e io
vi invito, figlioli, alla santità, alla vita
eterna. Perciò siate coscienti che
questa vita è passeggera. Io vi amo e
vi invito alla nuova vita di
conversione. Grazie per aver risposto
alla mia chiamata".