......... ' •..-.J· L'ultim~aRi~~~ijf~~Medi pens iero di Altiero Spinelli è ap parsa gr uppò di militanti d el la sinistra it a liana per un'azione comune rivo~ta a dare un apporto di idee e di proposte alla definizione di una politica della sinistra europea e alla elaborazione di una piattaforma pro grammaflca co mune. vw Spinelli approva 1 l'iniziativaoTra i rilievi che egli faceva ce n'è uno ch e mette conto di ricordare: la mancata autocritica per AH UE le posizioni prese in anni più e meno remoti nei co nfronti del prQ blema europeoo Non era un riconoscimento che egli chiedeva wx~ocwxpìwxwRwRwRwtwxwgpw WR11zxwMwìwxd:i.w~rnr~w:If della validità delle sue anttiche ragioni EU e del ruolo di profeta,di pioniere e di capo che egli aveva avuto HA nella battaglia per l'Europa.Quel ruolo egli sapeva di averlo couquistato e il suo virile orgoglio di CO!Ilbattente non è mai scaduto E nella vanitàoL'autocr±±ica ,per lui,in questo caso,aveva il senso AH U di una operazione di vasto respiro che immettesse nella cultura poli tic a italiana -e non solo italiana- i temi di natura etica, sto-· rica,dottrinale,giuridica,WEWx~HwXWxWX~wxwxw~wiwmwxWXwxw politi- 1 EU ca,dei quali l'europe ismo si è alimentato e qi quali egli stesso per poco meno di mezzo secolo ha dato un contributo di idee e di HA esperienze che attende ancora in larga misura di essere scoperto fuori degli amuienti del federalismo m~litanteo L'idea degli Stati Uniti d'Europa nacque nell'isola di Ventote ne tra il 1940 e il 1941 dalla collaborazione di NN tre giovani an- ' tifascisti,tutti e tre in vari a misura eretici rispetto alle corren1 l -~ ti id e ali e politiche dalle qua li avevanb preso le mosse~ Eugenio Colorni,s oci al .i sta,filoso f o,amico di Leibniz più che Mamr- Iv1arx ;Er- l. nesto Rossi, xìX±RxMxoc±x~g± liberale,allievo di Luigi Einaudi e l fi glio prediletto di Gaetano Salvernini; Spinelli,comQnista a sedici anni,galeotto a venti,temperarnento rigore e stile di rivoluz ionario pro f essionale,espulso dal partito comunista per il suo riget- ~ l 2 to deci s o e r ecis o dell a dottr ina e del la prat ica dello s talinismo . Il pr i mo impulso v t~ne loro dalla scoperta dì un vecchio opu- scolo di E-inaudi ch e dalla serrat a cri tic a della idea e del fatto dell a Società delle Nazioni dedu c eva la necessità storica di un ordinamento federa l istico dell'Europa.Era stato naudi a far pervenire a Rossi i classici ~poi lo stesso Ei - pensiero federalisti del~ d co .Nacque così ,nel momento più b-uio della guerra) il Hanifesto di \1 AH UE Ventot ene. Negli ann i tr a l e du e gu erre pro positi federalistici si erano . ·' pa esl. e c onaL..l -l.~~) . t l. · Il~ il.hanl' f es t o 11 d"l es pr es s l. ln plu sl erano reglsL..ra -l. RxXN Rossi e Spinelli segna nella storia del l 'europeis mo una f9se EU nuova o ch e esso ca la in una situaz io - HA La pr i ma r agione st a n el fatt o n e - qu ell a dell a guerra- s egnata dalla crisi dello st at o n a zi ona l e 1\-u..Lu....- ~ ~n..v.M '-'-'~ t' ~~ ,~ anche n el l 'etica che vi si c onnet t e: per la prima volta XxxX±HRR AH U E nella stori a dell'Europa ~~~i±XNRa le linee dei fronti non coin cidono con qu ell e delle frontiere,p a ssano all'int erno di ciascun paese divi dendo fascisti e antifas c isti.In wWV1wwir'Jl tutto ilm mondo EU della Res i s t en za -ivi co mpre sa la Germania nazista- si accerldono ~li HA te rnporanei t à impressionanti focolai di di europeis..mo federalisti :& o . l uomini di Ventotene sono i Vltimi ,_ma non sono soli ()Il loro te- sto è forse il più organico e il più trascinante ma l'ethos politico è dovunque lo stessoo La seconda ragione è che da questo momento il federalismo cessa d'ess ~E e vagheggi amento illuminato did~~~idell a politica o di politici aperti all'utopismo p er diventare programma di azi one politica immediata.Gli Stati uniti d'Europa vanno costruiti subito , sulle rovine della guerra,grazie alla iniziativa audace di una mi- : noran za rivoluzionaria - di ferro come i bolscevichi dell'ottobre rosso- che conquisti al proprio disegno h grandi"fami glie poli ti - 3 che " eu:ropeetle grandi m2.a se popol a ri, e crei il fatto co;:1piuto i pri ma che :s:±zrì.Kaxli:t:M:n il f .ronte della cons e rvazione ,arroccato intorno agli stati nazionali o a quanto ne resta,possa ricostituiE ! l si e restaurare il vecchio sistema che ha kK già dato all'Europa e al mondo due guerre disastrose~ · L'ipotesi risulterà fallaceo~ggx±NXXRKÌXÌR Errore veniale,com- mentava Spinelli: anche il Vangelo è concepito nellò spirito di ~ mondo;anche Marx era convinto AH UE chi crede immiuente la fine del che la nascita della società dei liberi e degli eguali fosse scrit ta a scad en za fireve nel wwwwwwwwww~ libro del destino umanooHa ri l::'~ ~r~~ cevuto però conferma dai fatticéheiJ.- ·s'istema degli stati naziona- diale,in un a fase di crisi EU li ottocenteschi era entrato in Europa,con la seconda guerra monpRWXWR W±wxaxpRWXWxWIWRVRWXW~WX~ che HA non ne consentiva più la restaurazlione integrale,che poneva xìXNx all'ordine del gi orno il problema del nuovo assetto da dare all'Eu. l AH U E - E' di qui che la richiesta di Spinelli di un'autocrtt&ca delle t sinistra trae la sua ragion d'essere in sede storica e,insierne,la sua legittimità e la sua validitàin sede ±~t~~~wi:~w±w±wxw«w:aw illwwwwJ1wilzWW1ilww ~Quello che egli alle sinistre ha chiesto non è il EU .l t;"L(; HA pentito riconoscimento degli errori commessi,ma un ripensamento tZc.P__0.::.l..l._:_lt-- \!':?- _) é(ìj_-- ~tlitti rà a termini del problema, senza di che anche l'azione continue rimanere ~ wRN±RlWXWMWa~xWXWaWX d~scontinua e incerta,micidi~J mente lent a rispetto al ritmo frenetico e vorticoso tRììR con cui si muovono le cose. In altra occasione ho p a rlato x±NXE io stesso,a to ~w«WNw~w~wiwwwwwxwmwEWR~wxwmx ~~±E proposi t ~ delle rnaggio 1 rappr e sentan ze storich e del movimento op eraio europeo,quell a socialista e quella comunista,di due internazionalismi ~adicalmente diverso~ sba g liati~. anche se con segno l Il soci alismo de mocratico ,nato e rimasto europeo, si è affaccia-, 4 to suJ.la scena della storia agitando l a bandiera di un .inte r nazio nalismo xNoca±NwWX sinceramente e nobilmente pacifista,andato in frantumi di fronte allo scoppio della prima guerra mondialeoNon fu sua colpa l'es9 ere rimasto soverchiato da una coalizione di forze troppo potenti perchè vi si potess e opporsi con successooFu sua c a ren za non aver c a lato ±xxx- dutante la guerra,e soprattutto,dopo l a guerra/il proprio internazionalismo nella realtà europea per IJ~± più disa- AH UE tentare di dare una propria impronta alla pace: l e strose sconf itte son o quelle che ae guono battagl ie non date o-Fu su2. carenza non avere i dentificato per tempo nel fascismo un fenomeno tendenzi a_lmente europeo, l' 2vervi contrapposto una barr iera Iaax± EU verb al e e c artacea di buoni sentimenti,l'avervi oppo-sto un p:lcifi - HA srno remissivo e passivo ch e non salvò l'on ore e non evità l a gue! raoE' stata sua c arenza, dopo la seconda guerra mondiale ,l'essere privo di ogni idea costrutti va ci rea l' avvenire del conti andato a rimorchio del processo di i ntegrazione ~m± AH U nente,l'essere E :--~ p parso promosso da altre C--Nvu~_) forze,l'essere~ incerto e diviso rispetto al problema dell'unità politica dell'Europa,con mot ivazi oni ch e nell 2 EU maggior parte dei casi oscillano tra il provincialismo e il massi malismo,mentre l'internazionalismo si RfXNRèR effonde solo in aiJ~r HA apprezzabili ma impotenti attestati di solidarietà con tutti i per seguitati e gli affamati della terrao . E' esistito invece -e sarebb e il caso di dire purtroppo- un incisivo,rnonolitico intern~ionalisrno tutto e solo nella fedeltà li~ -cornunista,che si è espresso ferrea ai dogmi del partito-guida e dello stamo-guida,nel culto di Stalin,nell'accettazione acritice di tutte le aberrazioni ideali e pratiche dello stalinismoo QggìWÌWXWNWRWNW~W~W~NWX~ÌWxNR~XWXWXaSWÌWÌWXWÌNÌ~EWIDWNWXpRW E' eertarnente vero ch e fatti nuovi si sono verificati e si van no verificandooFerrnenti vitali si manifestano in tutt.O ~- 1 5 il mov j_ r;i ento soci a l i s t a. i.nte-rnaz io nale. I comunisti ital i ani , per parte loro s i dichiarano s olennemente part e int egrante d ella sinistra e uro~f3ao IVla gli ef fe ~ti dell a mancat a autocritica -in altri termini di -, ! un a r evisi one s toricame nte e ge ogr3.ficamente uniàaTia d e ll e dramma ! . tiche e contraddittore esp erienz e della sinistra europ ea in tutte ! l 1e s eu componenti- rest ano e diventano fattori d i organica d ebo le~ ! AH UE za nell'azione po l itic a o3 s i s te tra cultura storica e cultura poli. tica un nesso inscindib ile che si rompe quando il processo d l . l xx~~ rip ens amento critico s i in t errompe per cui l a storia diventa f ilo l . de n el pragmatis mo del EU i f ermenti vitali della tradizione di-e1lntano inerti,la politica YÌRIR vive r e alla giorna ta,teorizzand o alla HA brava il fatto co mpiutoo se~ o.__ ..v--<...~ eEte;QJ.tesct.o che Spinelli ci ha chi e sto 1- un a ope razi.one cul tu <aal e E che si a anche riscoperta e immissione nel circolo della cultura po ~ ( AH U litica del ricchissmmo patrimonio id eale dell'europeismo democrati ~ ocN±x co e federalistico,dei motivi storici e dottrinali di critica ! EU dello stato nazionale,d ei motivi etici di rigetto dell a ragion di stato,dei motivi politici di rifi~to della politica di potenza~ l l 'l l ! che la:s soci a l dèmocrazia ha privato l HA dei motivi teorici della necessità del superamento di un marxismo il comunismo ha cristallizzato nel tutta una problematica,nei cui in Italia ha eretto un de~ dogmatismo~ conf~onti mqw0~wwww · suo nerbo dialettico,che tutta una tematica, la cultura di sinistra muro finora senza brecceoLa tr~ l l dizione federali sta,nonosta:nte l'impegno tenace e co s tante dei suo.i, mili tanti, è rimasta racchiusa nel suo ghettooEletto da unx grande .l.k Jtl .0 'r .vt\oJ_o AJ)-Jv part i t o po polare e di massa, il parti t o comunista,Spinelli ~ .Yd~ · maw:twxw:z.w~ ne ha ricevuto moderato sostegno nella sua battaglie . . ~ ,c~L:'y>-<-~"-' ~idealmente ·1"' 1 .A/'A/'-- J ~ wWwWwwWwj e ~ politicamente isolato. lllhi vorrà d are a Spinelli una ris p osta di opere non avrà vi t a !j 6 facileoL a cultura ufficiale dei partiti non a.mR il nuovo: si nutre di "pastoni" e di dibattiti le militante è :SI{Ill televisivio~a figura dell'intellettu_§; j diventata anacronist~~~ il gusto per la scoperta intellettuale creatrice di fatti politici appartiene a una wRwxwawoc~iwNwìWNwxfauna IXXXà che si va s empre più diradando. Ci sarebbe da rimanerne socraggiati se non si pensassea~ii~ giovani che a f in un'isola di deportazione mentre l'Inghilterra di fede nell'avvenire libero AH UE era sola a resistere alla furia nazista concepivano il loro atto L*ExxN~~ dei digevano il loro appello mentre ì±E~ popoli d'Europa,che re- l'orda nazista dilagava, senza incontrare ostacoli nella steppa russa. EU La lunga battaglia iniziata allora è ogg i a un punto a:-iticooMa le avanguardie decise a darla esistono,sono collegate tra loro, potenziale di sviluppo HA si sentono interpreti di una necessità che,~ storica~sono cariche di un ove la volontà non manchi,potrà l ll 1 E acquistare una forza irresistibileo AH U Spinelli ha ±E: dato per titolo alla sua autobiografia "Come ho tentato di diventare saggio"oE 1 la storia del come e del perchè, EU per sua e per nostra fortuna,saggio egli non è diventato se per saggezza oc si intende olimpico distacco dalle basse cose degli HA uominioSulla sua barba da profeta fino all'ultimo giorno ha brilla: to una sguardo che esprimeva la volontà creativa del rivoluzionario vero che vuole abbattere perchè sa che cosa edificareo L'autocritica che egli ci ha chiest8;J · è concepita in questo sp iri to: i ruderi di una vecchiacultura sono da abbattere perchè {(_ -th\~t)~' ; ~ ~~ abbiamo già ~~~trr per costruirne una nuovao -L- ..... .,;a .. UE UE HA EU AH L A BIOGRAFIA di Al-' tiero Spinelli è biografia dell'Europa che poteva es_l sere e non è stata. I momenti! di entusiasmo e di stanchez-1 za, di speranza e di delusione,, di azione e di riflessione nella . vita politica del «grande ani-l matore» corrispondono alle alterne vicende del così detto! «processo di unificazione eu-[ ropea», alle aperture e alle soluzioni di compromesso, allt1 iniziative di rilancio e allei battute d'arresto. Nella con . nessione degli stati d'animo e dei fatti è la chiave storica del libro di Edmondo Paolini: Altiero Spine/li - appunti pe una biografia. Ma l'accostamento rivela il contrasto di fondo tra i prin cipi che avrebbero dovuto! promuovere l'integrazione,' anche politica, e le scelte al ternative al progetto origina . le, Ed è questo il significato politico dell'opera, nella quale si riflette la passione europeistica di Paolini, oltre a una competenza specifica, dovuta alle funzioni di primo piano che lo impegnano nel Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, nel Movimento federalista e nell'Associazione della stampa euro- AH ;tera l'ul:rine 1 • In penollaàtto lo si eda. diche ·bia.dre- Da Ventotene all'Europa di MAURIZIO MONTEFOSCHI l pea. Competenza e passione del resto già dimostrate in altri suoi notevoli saggi. Al lettore attento non può sfuggire, infatti, la partecipazione alla battaglia di Spinelli, sfortunata, ma non meno valida. Una partecipazione che, tuttavia, nulla toglie all'obiettività di Paolini nel ripercorrere l'accidentato iter di un'ipo- EU ~uali Letturel Una biografia di Altiero Spinelli HA '·Si oria lui vercon ' peo, la così, Jciafon, guene\lenive, ap,iva'ava. vità ~i di ma1uall sagicati tetica Europa federale. Il rapporto affettivo con la famiglia Spinelli gli ha consentito, anzi, di accedere agli scritti inediti, ai frammenti di diario rimasti nel cassetto e dunque di arricchire la documentazione. Per inquadrare meglio, in un contesto internazionale più ampio l'Europa che non è stata, occorreva ap- profondire il pensiero del «padre» dell'Europa che poteva essere. Battaglia, dicevamo. E vogliamo sottolineare il singolare perché la coerenza di Altiero Spinelli accomuna in un ciclo unico la pluralità delle iniziative portate avanti con immutata tecnica. Nel progetto di trattato che avrebbe dovuto istituire l'Unione europea (1984) rivive infatti lo spirito federalista del Manifesto di Ventotene ( 1941) ideato e redatto insieme a Ernesto Rossi con l'apporto di Eugenio Colorni e di altri confinati. L'obiettivo un'Europa libera, unita, sovranazionale - rimane lo stesso, anche se cambia la strategia nella diversità delle ipotesi di mobilitazione delle forze politiche e popolari per realizzare un'idea «ormai diffusa>> tra la fine degli anni 40 e l'inizio dei 60: un abiettivo delineato con chiarezza nella fondazione del Movimento federalista, uno scopo da raggiungere sia pure per gradi, compatibilmente con le resi.stenze dei governi nazionali. Sì che Spinelli, commissario della Cee dal 1970 al '76 e, successivamente, fino all'86 parlamentare europeo, non perde di vista l'ideale meta operando in quella «cìttadella comunitaria» che certamente non rientrava, così com'era, nel suo «grande disegno». Naturalmente, il libro di Pao. lini è l'elogio del personaggio. Ma un elogio ben diverso dalla corale ammirazione post mortem che perfino i gollisti europei del dopo De Gaulle, spendono generosamente. Certo, Altiero Spinelli, non è più lo scomodo europeista da tenere a freno. E, pertanto, gli si possono a.ttribuire tutti i meriti, anche quello di aver ideato un progetto tanto ardito che, bocciato dai governi, è valso a sollecitare la riduttiva soluzione di ricambio del mercato unico «Europa '92». Nella Comunità dei paradossali compromessi tutto è possibile. Si può anche ignorare che la Conferenza intergovernativa, convocata ufficialmente per far avanzare il progetto di trattato istitutivo dell'Unione europea, aveva in reltà lo scopo di affossarlo. Ma i federalisti irriducibili non disarmano. E si preparano a nuove sfide. E' la continuità del messaggio di Spinelli, che Paolini ripropone nel suo libro. Edmondo Paolini Altiero Spinelli Il mulino, 306 pagine, 25.000 lire l LA SPE DI SPI ELLI E L'IMPEGNO DEl FEDERALISTI di Gabriele F'anizzi E HA EU AH UE Il 23 maggio 1986 Altiero Spinulli lasciava una grande eredità politica e morale a tutte le ~orze che concorsero in Europa alla rinascita della libertà e della democrazia dopo la tragedia fascista e nazista. Una eredità che ancora deve e :;:sere appieno valutata nei suoi termini, civilmente rivqluzionari, di superamento delle anguste dimensioni,nazionafi osta ~;olo ad un processo di piena affermazione della de~ocrazia, di espansione delle libertà, di sviluppo della giustizia. Uno dei compiti dei federalisti è quello di stimolare le forze politiche e sindacali, gli impremditori, le organizzazioni culturali e scientifiche, le istituzio01i, insomma tutte le forze vive della società europea, perché~ compiano il salto di qualità necessario per concorrere allo risoluzione dei grandi problemi del mondo (dal rapporto nord-sud a quello est-ovest; dalle questioni della fame a quelle della pace; dalla tutela dell'ambiente allo sfruttamento r.ier fini pacifici degli spazi sottomarini e del cosmo): dalla aHuale Comunità europea intergovernativa alla Federazione degli Stati europei, attraverso l'Unione europea. Per questo obiettivo Altiero Spinelli dedicò nel Parlamento europeo tutte le sue energie. EU AH U più facile di come effettivamente era stato e sarebbe stato. Razionalità e pragmatismo erano e sarebbero stati il motore ed il regolatore del processo di costruzione dell'Unione Europea. Altiero Spinelli sarebbe dovuto tornare a Ventotene per inaugurare uno dei seminari di forma zione federalista. voluti dalla regione Lazio con apposita legge e condotti dal Movimento federalista Europeo; avrebbe dovuto partecipare ai XVI Stati Generali del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa del maggio 1986 a Berlino, dove migliaia di poteri regionali e locali, l'indomani della firma del cosiddetto Atto Unico di Lussemburgo, ribadirono la volontà di costruire !' Unione Eurooea, secondo le linee del progètto di Trattato del 14 febbraio 1984. Avrebbe constatato due realtà importanti per la costruzione dell'Europa che egli aveva prospettato . . La prima, il Seminario di formazione dei giovani che ogni anno giungono in Ventotene da tutte le Regioni italiane e dai Paesi membri della Comunità Europea in numero di 150, volto ca fornire strumenti di conoscenza e di ragionamento estranei alla pratica formativa delle scuole nazionali : la chiave interpretativa dei fe omeni mondiali non può essere forgiata dalla cultura nazionalista ma deve essere il risultato di materiali e di metodi adeguati alle dimensioni planetarie degli stessi fenomeni (insomma, il mare non si può vuotare con una conchiglia). La seconda, il CCRE. la organizzazione europea dei poteri regionali e locali che dal 1951 si batte per gli Stati Uniti d ' Europa e che, forte dell'adesione di decine di migliaia di Regioni, Enti intermed i e Comuni, costituisce la garanzia che la costruzione europea avrà basi popolari dalle qual i potrà scaturi re un processo di crescita democratica, di sviluppo delle libertà, di adeguamento della giustizia. HA Mi piace ricordare Altiero Spinelli l'ultima volta che venne a Ventotene, nell'ottobre 1981, per celebrare il quarantennale del Man~{esto per una Europa libera ed unita. Da poco era stato avviato il procedimento che condusse il Parlamento Europeo, il 14 febbraio 1984, all'approvazione del progetto di Trattato che istituisce l'Unione Europea. Egli illustrò ai federalisti convenuti in Ventotene le difficoltà del cammino intrapreso ed insieme la necessità di percorrerlo. L'iniziativa del Parlamento europeo avrebbe posto gli Stati nazionali di fronte alla possibilità di compiere un salto di qualità per la costruzione di una Comunità sovrannazionale, da una parte; dall'altra sareb!}e stata 12 !T!anifestazione migliore per far comprendere ai cittadini europei, oltre che agli Stati nazionali, che il Parlamento Europeo non è una istituzione inutile. Esso, nonostante i Trattati di Roma del 1957 non gli conferiscano adeguati poteri, ha la capacità di assumere l'iniziativa costituente e di porre gli Stati nazionali di fronte alle loro responsabilità, nei riguardi dei cittadini europei in primo luogo, ma non solo di essi . Altiero Spinelli ribadì le sue note valutazioni circa la crisi dei poteri degli Stati nazionali, non commensurabili con le dimensioni delle problematiche della vita contemporanea; si soffermò sul problema delle forze con le quali costruire una realtà istituzionale nuova, affatto diversa da quella degli Stati nazionali, gli Stati Uniti d'Europa; prospettò le tappe del procedimento che, dopo gli auspicabili successi nel Parlamento Europeo, si sarebbero dovute superare nei singoli Stati nazionali ; distinse il ruolo delle istituzioni , delle forze politiche tradizionali, dei movimenti (del-Movimento Federalista Europeo). La sua lucida e pacata esposizione, anche quando si riferiva al passato, a quello che aveva vissuto e concorso a costruire, faceva apparire tutto l giovani, i poteri regionali e locali , i cittadini, il Parlamento Europeo; e, poi, le forze vive delle società europee, operanti nei settori di attività economica ed in quelli dei servizi, nei centri di ricerca, di base ed applicata, nelle Università - nelle scuole in generale - e nelle altre sedi ove si produce cultura: sono, queste, realtà trascurate dalle forze politiche tradizioanli negli aspetti per i quali sono disponibili a mobilitarsi, a riscoprire il gusto della azione politica, a rischiare pre rinnovare una società, quella europea, che si attarda su schemi inadeguati rispetto alla dinamica planetaria. · Altiero Spinelli, nella sua militanza europea, non volle essere vincolato da adesioni ai partiti politici, strumenti democratici distorti ctal fodero nazionale e spesso arrugginiti nelle parti operative, nonostante consumati nelle impugnature. ·La crisi delle democrazie nazionali europee (nei loro aspetti istituzionali e politici), materializzata da milioni di disoccupati, evidenziata da una permanente sbalternità dei Paesi europei agli Stati Uniti d'America, all'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, al Giappone, e dalla impotenza di fronte al crescente divario fra chi distrugge ricchezza e chi muore di fame, difficilmente sarà risolta da confronti angusti su terreni aridi preché marginali rispetto agli alvei delle dinamiche contemporanee. Altiero Spinelli, forse , aveva sperato che nel secolo XX, a quel modo che nel XIX aveva trionfato la dimensione nazionale degli Stati, si concludesse un processo di aggregazione sovrannazionale degli Stati dell'Europa occidentale fondato sulla esperienza positiva della lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo, affermatisi anche in virtù della esaltazione della illimitatezza delle sovranità nazionali . La speranza di Altiero Spinelli è pe r noi stimolo all'azione. · Le prossime elezioni e uro- pee ·del 1989 sono una tappa importante, dalla quale dipenderà, insieme alla sorte del Parlamento Europeo, la possibilità di prospettare ai Governi nazionali, in modi nuovi rispetto al 1984, ancora una volta un salto di qualità, dalla attuale Europa intergovernativa alla Unione Europea. Il breve tempo, di qui al 1989, deve essere impiegato per materializzare quel fronte democratico europeo, già proposto dal CCRE negli Stati generali di Roma nel 1964, che nei fatti è presente nella società europea ma non. trova espressione nelle forme e nei modi propr\ delle forze politiche tradizionali. Aggregare le forze vive della società europea con una decisa azione per attribuire al Parlamento Europeo, attraverso un referendum contestuaie aiie elezioni del 1989, .un mandato costituente per l'Unione Europea: questo il compito che si è prefisso il CCRE, anche attraverso una campagna di mobilitazione dei cittadini e dei poteri regionali e locali per la compilazione di novelli cahiers de doleances (quaderni di protesta e di proposta), per concorrere a preparare le condizioni per il civile salto di qualità del 1989, rivoluzionario allo stesso modo che quello violento della rivoluzione francese del 1789. Nel 1787 la Convenzione di Filadelfia varò la Costituzione federale, attraverso la quale il primo nucleo di tredici Stati nazionali si costituì in Stati Uniti d'America. Il bicentenario di quell'importante avveni.mento storico, che sancì anche dal punto di vista istituzionale la novità degli Stati Uniti d 'America rispetto alla vecch ia Europa, sia di sprone ulteriore per percorrere la strada che porta, intanto, all'Un ione Europea. Le parole conclusive del Manifesto di Ventotene sono attuali : la via da percorrere non è facile né sicura. Ma deve essere percorsa. e lo sarà. • Vicepresidente del consiglio re· giona/e del Lazio e membro della giunta esecutiva de/f 'AJCCRE Altiero Spinelli mogHe Ursula, le tlgtle Sara, Barbara, en•;.:a. Sltvl• lo r lcordano agli amici e a 1ttl coloro che hanno condiviso la sua J.tuglla !l'et un'Europa unita e corag. osa . - La camera ardente è allestita ella sede ron1ana del Parlamento euroeo In vi~ IV hovembr" 1 .&9. - l funerali yranno luogo luned) 26 maggio alle ore 0 .30 In pJa:ua Montecltorlo. - Roma, l maggio 1986. ------- Indimenticabile e lrrlpetlblle figura di europe-o , profeta e protagonista del disegno storico d i una Europa unita. - Bru ... xaUu, 23 maggio 19B6. Barbara e Il figlio Altlero non dlmentlneranno mal l'ImpOrtanza che ha avuto, Il presidente della commissione delle Comunità Europ-.e, Jacoues Oelors, Il vice presidente Lorenzo Natali , l "on . Car· lo Ripa di Meana , gli altri commissari partecipano con profondo cordoglio la scomparsa di Altiero Spinelli -Roma, 23 maggio 1986 . Roberto Allbonl , Massimo Bonannl, ; tannl Bonvlcinl e Stefano Sllvestrl rlcor~ ano come un maestro Altiero Spinelli tlr gehoeren zum Geschlecht, das aus oem Dunkeln lns Helle strebt. - Roma, ! l maggio 19B6. Massimo Plnchera saluta Altiero Spinelli : Ile si allontana troncando Il filo di un La lunga difficile lntl!nsa Intelligente lotta per la democrazia, per l'unità euro· pea, per la cooperazione pacifica fra 1>0· poli di Francesca e Laura non dlmentlche- ·anno Altiero Spinelli - Mlano, 23 maggio 1986. Le Edizioni Adelphl partecipano con :ommozlone al dolore di Renata Cotornl iofflto, e di tutta la sua famiglia, per la .comparsa dell'amorosa figura paterna :Il Altiero Spinelli !semplo luminoso di vita inter-amente ::tedlcata agli Ideali di civile concordia fra l >apoll.- Milano, 23 maggio 1986. ~arteclpano ~ al lutto : Giulia Arborio Mella. Piero Bertoluccl . Carlo Bianchi. Fleur e Roberto Calasso. Nlno e Paolo Cappelletti. Camilla Colli. Luciano e Anna Foà. Federico Golderer. Gilda Granzotto. Mate Lambertl. Gabriella Lu:uanl. Elena e Carlo Pasqulnl. Lucia e Giuseppe Pontlggla. Anna Ravano . VIrgilio Somalnl. Nadla Venegonl. Bianca e Alberto Zevl. Luciano. Anna e Augusto Foà sono affettuosamente vicini a Renata. a sua madre Ursula, e alle sorelle, nel dolore per 1.;. scomparsa di Altiero Spinelli -MUano, 23 maggio 19B6. Piero Bertoluccl è oggi particolarmente vtctno alla urlsslma Renata nel suo dolore per la scomparsa del padre HA EU (. Partecipano al lutto: Paolo, Teresa Palese. Antonella Azzaronl, Maurizio d'Amore, Mlmmo Laclrlgnola, Salvo Lombardo e Paolo Valentino sono affettuosamente vicini a Barbara e alla famiglia per la scomparsa di La sezione di Roma del MFE partecipa al lutto del suo presidente, Ursula Hlrshmann e delle figlie per la scomparsa di Altiero Spinelli che con tenacia e coraggio ha concepito Il disegno della Federazione Europea e lo ha tenacemente perseguito oltre: ogni ostacolo , fiducioso fino all'ultimo elle quest' opera sara Infine: portata a compia mento . - Roma, 2.& maggio 19B6. Il Clfe partecipa al lutto della famiglia e di tutti l federalisti per la scomparsa di Altiero Spinelli -Milano, 23 maggio 19B6. Silvia e Wllly Schwarz con Laura, Clara e Susanna , profondamente dolenti. sono vicini ad Ursula e alle sue figlie , accompagnando con gratitudine e fraterno affet .. tollloro uro l soci della Associazione •Il MuJino• nel ricordo di un'esperienza culturale e civile comune, partecipano commossi la morte di Altiero Spinelli - MU..no, 23 maggio 19B6. Altiero Spinelli Carlo e Ada Vassallo con Claudia, Clllara e Giulia, vicini con l'affetto di sempre a Renata . esprimono a tutti l familiari Il loro dolore per la perdita di -Bologna, 2.& maggio 1986. La società editrice •Il Mulino• si unisce al dolore del familiari per la scomparsa di Altiero Spinelli Altiero Spinelli -Pavia, lo& maggio 19B6. -Bologna, 2.& maggio 1986. Arturo Guatellle Potolo Valentino , profondamente colpiti , piangono la scomparsa di La presidenza. la segreteria , Il tesorlea re , Il ConslgUo nazionale , l sod e l collaboratori dell'Alce re partecipano al dolore del familiari e al lutto di quanti In Altiero Spinelli Altiero Spinelli Roberto e Fieur Calasso partecipano con affetto e commozione al dolore di Renata Colornl, e della sua famiglia, per la scomparsa di Altiero Spinelli Altiero Spinelli -Milano, 23 maggio 1986. H/tu stehe /eh lch k;,nn nlcht anders Gott helte mlr VIrgilio per Altiero -Roma, 23 maggio 1986. Il sindaco Carlo Tognoll , la Giunta e n Consiglio comunale partecipano con pro fondo cordoglio l• scomparsa del hanno sempre ravvisato un esempio di te:n111ce antifascismo, di coerente fe-dera· llsmo e di Infaticabile azione, nel Parlamento Europeo e nella società, per l'Unione dell'Europa al servizio della pace. _-:-Roma, 2.& maggio 19B6. Bino Olivi e Giancarlo Chevallard. commossi, sono vicini alla famiglia nel ricordo di Altiero Spinelli -Milano, 23 maggio 1986 . u sezione di Roma del Mie partecipa al lutto del suo presidente Ursula Hlr-sch· manne delle figlie per la scomparsa di Tommaso e Fiorella Padoa-Schloppa ricordAnO con animo commosso Altiero Spinelli Altiero Spinelli e sono vicini al dolore di Ursula e della famiglia . - Roma, 2.& maggio 1986. Eugenio, Antonio e Paola con Luisa e Pietro partecipano al grande dolore di Renata e Carlo per la scomparsa di Altiero Spinelli -Milano, 23 maggio 19B6. Anna Ravano è vicina alla cara amica Renata per la perdita del padre Altiero SJ)inelli e si uniscono al dolore della famiglia. MUano, 23 maggio 19B6. -Milano, 23 maggio 19B6. - Altiero Spinelli che con Indomito coraggio da Ventotene a Strasburgo ha Indicato la owia da seguire per realizzare la Federazione Europea.. Roma, 2.& maggio 19B6. AH - 5 per l ' Europa unita e federale Iniziata con Il manifesto di Ventotene scritto con Ernesto Rossi e perseguita con lndoma .. bile tenacia per oltre un quarantennio.Roma, 23 maggio 19B6. EU Renata e Carlo Bofflto con Francesca, • aura , Vittorio, Marta e Sara rlcorderanlO sempre con amore l'esempio e gli nsegnamentl di MUano, 23 maggio 19B_6 . f 1 che con tenacia e coraggio ha concepito Il disegno della Federazione europea e lo 1 ha coerentemente per-seguito oltre ogni ostacolo , fiducioso fino all ' ultimo che questa opera sarà Infine portata a compimento.- Roma, 2.& m~llgl_o 19B6 . _ _ _ _ _ _ _.....;::.;;,...;__ _ _~ll 'ti' Il presidente e l'ufficio di presidenza del Parlamento europeo partecipano con profonda commozione al lutto per la scomparsa dell ' on. Altiero Spinelli l Federalisti piangono la morte di Altiero Spinelli fondatore del Movimento Feder'a ttsta Europeo e si Impegnano a contlnuare le lotte per la Federazione Europea secon· do le linee tracciate nel manifesto di Ventotene . - Milano, 23 maggio 1986. presidente della commissione lstltuzlonate. - La camera ardente è stata alle stlta p resso l'ufficio d'Informazione per l'Italia d el Parl amento europeo , via IV novembre , 149 • 1° p lano ... Roma . Roma, 2.& maggi o 19B6. , La Sezi one di Milano rende omaggio ad Altiero Spinelli fondatore del Mov imento Federalista Europeo a Milano 1127-28 agosto 19.&3. -Milano, 23 maggio 19B6. Altiero rimarrai per sempre vivo nel nostro gran· de amore. - Eva Carl o Giulia Montefor te . - Roma, 23 maggio 1986. Il comitato direttivo , la direzione e Il personale dell'Istituto Affari Internazio nali partecipano la morte di prof. Altiero Spinelli Anna Maria . Giancarlo e Giovanna. Aldo e Chicchi Plnchera ricordano comossl l 'amico già commJssarlo europeo alla ricerca tec nologica e fondatore del Movimento federalista europeo. - Milano, 23 maggio 1986. Altiero Altiero Spinelli e sono vicini con affetto a U.rsula e famiglia. - Roma, 23 maggio 1986. presidente onorario e fondatore dell ' Istituto- Roma, 2.& maggio 1986. PARLEMENT EUROPEEN Altiero Spinelli Antonio Padoa Schloppa ne ricorda con commozione Il grande esempio di coerenza e l'impulso determinante dato con lucldlù ed energia eccezionali per oltre Quarant'anni. diilla cella del carcere all'aulii del Parlamento di Strasburgo , al processo di uniflciizlone europea . - MIlano, 23 maggio 1986 . Altiero Spinelli HA Alberto , Lisa Mortara e figli . Nel momento doloroso della scompar di ~:t'i~~lfa edf~~~:~~~~~d:l~~~?~f:."'~1 ~~~! UE ,arteclpano al lutto: - si t conclusa ma sulla via da lui aperta con Ernesto Rossi e Eugenio Colornl camminano le nuove generulonl dell'Europa libera . Gli amici federalisti di sempre Arlaldo Banfl, Bruno e Teresa Cal:ul, Alberto Mortara, Alta Rolller lo ricordano.- MNano, 23 maggio 19B6 . sa Ada Rossi, Marco Pannella, Emma Bo nlno, Ollvler Oepuls, G iovanni Negri, Angioia Bandlnelli. Gianfranco Spadaccla, Massimo Teodorl piangono Altiero Spinelli nonno Altiero -Milano, 23 maggio 19B6. Altiero Spinelli rtcordandone con grande affetto l'alto Insegnamento. la fede e la passione per l ' Europa. Roma-MI&ano, 23 maggio 19B6. l'Ispiratore , Il protagonista e Il militante della lotta per la Federazione Europea . Nel plangerne la scomparsa, quando più che mal sarebbe suta necessaria ed Indispensabile la sua opera per la reallzzazlo· ne dell'Europa unita e federale, si Impegnano al compito, divenuto sempre più arduo, di prosegulrne anch'essi l 'azione per Il ragglunglmento di questo grande obiettivo di libertà, di giustizia e di pace. -Roma, 23 maggio 19B6. Altiero -Roma, 23 maggio 19B6. L ' ufficio per ;' Italia della Commissione delle Comunlt~ europee partecipa la scomparsa di Altiero Spinelli Carlo e Marina Ripa di Meana sono affettuosamente vicini a Ursula, Renata. Barbara e Sara nel ricordo del carissimo Altiero Spinelli ed Inchina le sue bandiere nel r icordo delle tante comuni battaglie e net rlcon fermato Impegno per l'unione europea. - Roma, 2.& maggio 19B6. Il Partito Radicale ed l Parlamentari Radicali salutano In parlamentare europeo, già membro della Commissione esecutiva e ne ricordano le grande figura di europeo, l'Intera vita dedicata alla causa della libertà e della Federazione europea. Brua•Uu, 2l maggio 19B6. etto. - Pawia, 23 maggio 19B6. Partecipano al lutto: Luigi V . Malocchi. Ello Cannlllo . Alberto Malocchi. Massimo Malcovatl. Guido Montani. Giuseppe Rossi. Francesco Rossollllo . Franco Spoltore. Darlo Velo . Giovanni Vigo, Altiero Spinelli Ualogo profondo mal Interrotto e con lalla abbraccia Ursula con Immenso afMU..no, 23 maggio 1986. co . - Altiero Spinelli arteclpano al lutto: - Giovanni Flrmlan . - Giuliano Banfl . - Gena Mlnettl. ne avrà sempre. nella toro vita Altiero Spinelli e ne ricor-da l'altissimo mao lstero polltf· Il Movimento europeo parteci pa con dolor e la scomparsa dell'antifascista di Ventotene e grande europeiSti! AH U l Mario Albertlnl partecipa con profon· ~a commozione al dolore della famig lia per la scomparsa di Carlo Ripa di Meana . Rlccardo Peris slch . Gerardo Mombelll. Enrica Varese, Alberto Nlnottl, Walter De Klerck , Fabrizio Bar baso. Marco Santopk\to. Pier Daniele h4ozzettl Monterumlcl, Carla Crose tto . Lucia e Gianfranco Rocca, Nadlne Olffrang , Isabella Grappasonnl, Gabriella Carpanese, Tlna Jacobelll, Fausta Corda. Paola Marcheno, Mlrellle De Stacllelskl , Vllmo Vettorata , Stefania Senesl esprimono Il loro grande dolore per la scomparsa di E Il 23 maggio 19B6 si è spento a Roma JOUANAL Oir~ct•ol'l G ·,.. · . . · . e !!rate de l ll'lformatJon et des Aelat1ons Publiques OATE ~-- -· PE-t-2.: ADA ROSSI , MARCO PANNELLA, EMMA BONINO. OLIVIER DEPUIS. GIOVANNI NEGRI. ANGIOLO BANDINELLI. GIANFRANCO SPADACCIA, MASSIMO TE ODORI piangono ALTI ERO SPINELLI maestro e compagno dell'indispensabile battaglia di libertà , di giustizia, di pace per l'Europa unita e federale iniziata con il manifesto di Ventotene scritto con Ernesto Rossi e perseguita con indomabile tenacia per oltre un quarantennio. Roma, 24 maggio 1986. La Sezione di Roma del N.F.E. partecipa al lutto del suo Presidente UASULA HIRSHMANN e delle figlie per la scomparsa di ALTIERO SPINELLI che con tenacia e coraggio ha concepito il disegno della Federazione Europea e lo ha tenacemente perseguito oltre ogni ostacolo, fiducioso fino all'ultimo che quest'opera sarà infine portata a compimento. Roma , 24 maggio 1986. che con tenacia e coraggio ha concepito il disegno della Federazione europea e lo ha coerentemente perseguito oltre ogni ostacolo, fiducioso fino all 'ultimo che questa opera sarà infine portata a compimento. Bruxelles, 23 maggio 1986. CARLO e MARINA RIPA DI MEANA sono affettuosamente vicini a URSULA , RENA T A , BARBARA e SA RA nel ricordo del canss1mo Il Presidente e l'Ufficio di Presidenza del Parlamento europeo partecipano con profonda commozione al lutto per la scomparsa deii'On. Roma. 23 maggio 1986. Il Comitato Direttivo , la Direzione e il Personale dell'ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI partecipano la morte d1 Presidente della Commissione Istituzionale. La camera ardente è stata allestita presso l'Ufficio d 'Informazione per l'Italia del Parlamento europeo - Via IV Novembre, 149- 1" piano-Roma . ALTIERO SPINElll Presidente Onorario e fondatore dell'Istituto. Roma , 24 maggio 1986 . EU ALTIERO SPINELLI ALTIERO SPINELLI indimenticabile ed irripetibile figura di europeo . profeta e protagonist a nel d1segno storico d1 una Europa unita . ALTIERO AL TI ERO SPINELLI La Sezione di Roma del MFE partecipa al lutto del suo Presidente URSULA HIRSCHMANN e delle figlie per la scomparsa di PAOLA M A ACH CLLO . M IREILLE DE ST ACHELSKI. VILMO VETTORA TA, STEFANIA SENESI esprimono il loro grande dolore per la scomparsa di E Roma. 24 maggio 1986. Roma , 24 maggio 1986. AH U l'Europa unita e federale . ai impegnano al compito, divenuto sempre più arduo, di proseguime anch 'essi l'azione per il raggiungimento di questo grande obiettivo di libertl!i, di giustizia e di pace . Roma, 24 maggio 1986. FRANCO SIRCANA e LAURA RADICONCINI si uniscono commossi al dolore di chi piange la scomparsa di HA Roma , 24 maggio 1986. l Soci della Associazione IL MULINO, nel ricordo di un' esperienza culturale e civile e comune , partecipano commossi la morte dell'amico ALTIERO SPINELLI Maestro di vita , cittadino d'Europa . UE Roma. 24 maggio 1986 . AL TI ERO SPINELLI AH Bologna, 24 maggio 1986. La Societl!i Editrice IL MULINO si unisce al dolore dei familiari per la scomparsa di ALTIERO SPINELLI TOMMASO e FIORELLA PADOA SCHIOPPA ricordano con animo commosso ALTIERO SPINELLI e sono vicini al dolore di URSULA e della famiglia . HA EU Bologna, 24 maggio 1986. Roma, 24 maggio 1986. ALTI ERO rimarrai sempre vivo nel nostro grande amore . EVA , CARLO, GIULIA MONTEFORTE. Roma, 24 maggio 1986. ALTIERO SPINELLI L' Associazione Stampa Europea esprime proprio cordog lio por la scomparsa di ALTIERO SPINELLI S tt O socjo on o rarjo hanno sempre ravvisato un esempio di tenac·e antifascismo, di coerente federalismo e di infaticabile .azione, nei Parlamento Europeo e nella società, per l' Unione dell'Europa al servizio della pace. _ _ _.L..OQIIlll~ 23 maooin PARLEMENT EUROPEEN Oir~ctlon Gén . La Presidenza , la Segreteria, il Tesoriere, il Consiglio nazionale, i soci e i collaboratori dell' AICCRE partecipano al dolore dei famigliari e al lutto di quanti in 1 ~AR JOUANAL , ~rala di! l lnforma11on l!t des Aelations Pubfiques DATE ~-- .· PE-i-24 Un sogno chiamato Europa In ricordo di Altiero Spinelli 1 SonQ stati presentati a Mi- E lano due libri postumi di Altiero SpineUi: «Come ho fatto a diventare saggio» e «Discorsi al Parlamento europeo», editi dal Molino. Per l'occasione pubblichiamo un ricordo del fondatore del movimento federalista europeo, recentemente scomparso. GIANFRANCO DRAGHI HA EU AH UE HA EU AH U Mi aveva scritto: «Credo di avere tre o quattro anni per portare avanti ancora la battaglia per l'Europa: la guerra non la vedrò finire ma la nuova battaglia, se il Parlamento Europeo mi seguirà nella mia proposta, la combatterò ... ». Il Parlamento Europeo l'ha seguito ma la morte l'ha colto !asciandoci privi di quella forza coraggiosa, di quella tenacia indomabile, di quel reali- . smo lucido e consapevole che faceva di Altiero Spine.lli la testa di ariete per la costruzione europea, e uno dei piiì !ungimiranti, certo il più lungimirante uomo politico europeo ~ in questi ultimi anni ne era stata riconosciuta la grandezza. Spinelli è stato un uomo di poche parole, sobrio e secco, nella migliore tradizione me- Altiero Spinelli, profeta dell' Europa morialistica e politica europea ed americana: per. niente fu- patica Stube a un memorabile ca, nel mio letto, parlandomi moso, sempre preciso; mi ri- convegno dei federalisti men- dello yoga a testa in giù che cordo subito dopo la guerra la tre mangiavamo, robusto e si- faceva ogni mattina. Quando grande impressione che mi .fe- curo: me lo ricordo a Roma a alla fine degli anni Cinquanta ce: non prometteva successi Piazza Navona insieme ad insieme ad altri amici stamimmediati a chi credeva nella Ursula, sua ammirevole colla- pammo i Quade'rni della crisi, pace e nell'Europa: promette- boratrice e compagna, allora rivista di cultura e politica feva battaglie lunghe. Sono sta- affascinante ancor giovane deralista, avendo come motto te più lunghe del previsto, co- donna dai magnifici capelli due citazioni molto esplicite, me è più penosamente lunga ramati, autrice anche di picco- una di Gandhi una di Altiero la storia della pace nel mondo li intensi commoventi cam- Spine.lli, Spinelli rise e mi disse dopo le speranze della fine mei-ricordi della vita berline- col suo simpatico accento daldella guerra. Non si è mai sco- se, usciti molto tempo fa su l'erre romana: «Ma non sono raggiato a ogni sconfitta, e ha Tempo presente, me lo ricordo ancora morto come Gandhi». ripreso le fila abilmente: il suo parlarmi delle sue figlie con Me lo ricordo sempre uomo carisma al Parlamento Euro- cuore tenero di padre: me. lo senza pretese e con quella sipeo deve averlo riempito di ricordo a casa sua in Clivo curezza che dà essere nel proonesta e sicura soddisfazione Rutario scherzoso e diretto, prio centro di vita e di espein questi ultimi anni: in uno quando mi raccontava come, rienza. dei suoi ultimi discorsi aveva per difendere qualcuno, forse Nel finale commovente di «lo detto citando Paolo di Tarso Pertini che era con lui, dalle Ulisse, come ho tentato di di«certamen certavi cursum botte dei fascisti, menò pugni ventare saggio», insierpe storia consummavi». Purtroppo l'ha e fu arrestato e messo coi fa- racconto poesia grande arco consumato prima di vedere la scisti in un cellulare e come ·luminoso di una vita, uno di sua nuova battaglia in corso. l'avesse scampata per miraco- quei libri unici che testimoniaHa gettato le fondamenta, ha lo; me lo ricordo a casa mia in no di un uomo unico, quando proposto le idee. Costa San Giorgio dormire si avvia verso la nuova vita liMe lo ricordo negli anni Cin- mezz'oretta al pomeriggio tra· bera, dice che cominciare la ~uanta a Bolzano in una simun treno e una riunione politi- battaglia per una grande idea solo con pochi amici era esaltante; ora non siamo più pochi con lui e anche se la sua perdita è insostituibile la storia ha brusche svolte e riprese: e l'opinione pubblica, più dei politici, è matura per un nuovo mondo federato e pacifico, pena il genocidio: anche questo Altiero ci ha insegnato e l'aveva presente; e oggi l'orrenda nube di Chernobyl dimostra come solo una misura comunitaria nuova, una vera misura europea può caricarsi dei. compiti europei verso l'unione federale mondiale. Se la malattia del nostro tempo è la depressione che poi si veste di cinismo razionalizzante, di cecità pratica, Altiero Spinelli sentiva i dolori e le tristezze, le amarezze, ma il suo comportamento e il suo messaggio era di cura della depressione: era l'azione. Era in tal modo insieme capace di passione e di distacco. Era, come direbbero gli orientali e come gli piacerebbe, nel Wu Wei. Perchè solo con un muoverei mirato e nel contempo libero entriamo nella· dinàmica positiva della vita. Voglio ripeterlo: uomo coraggiosissimo perché ha lottato quasi tutta la sua vita, come un toro o leone, da solo, per l'idea in cui credeva, sfidando l'incomprensione, l'ironia e il lezzo ·idiota dei cinici del buoncostume. .. E in questo sta un'altra fascia della sua grandezza, ed è riuscito ad essere saggio, di quella saggezza che ci propone dei compiti precisi, riconducendoci non alle ideologie non alle chiacchiere, ma a quello che possiamo fare qui per migliorare la nostra convivenza in ~erra, e per questo è stato un uomo dei nuovi tempi anticipatamente: e adesso che lo piango sia come amico che come uomo che come saggio che come politico, sento però la sua voce che mi dice: avanti, adesso, con tenacia con coraggio con pazienza facendo capire agli altri le nostre ragioni seguendo le loro ragioni e indirizzandole nella direzione giusta, adesso bisogna ricominciare. Sì, Altiero, bisogna ricominciare. Tavola rotonda : "IL PROGETTO E UROPEO DI ALTIERO SPINELLI" P a la zzo dei Notai - Bologna - 30 marzo 1987 BOLOGNA ....- •Il progetto europeo d/ Alt/ero Splnelll>>'.è Il titolo di una tavola rotonda. .che. s/1/ene oggi alle 17 a Palazzo del N~ tal, . In .'•occasione : della ·. · pubbllcazlòne·~:del libri ,· dell'e'f',t:..opel•ts ~ompar!' · so \da...poco:·r~DI~cQ.rsl al; . ;.Patlam~nto. · ;· -ep,ropeo•, uCome'•ho-rtentaloJ;dl;ldl· ' •. ventar~ •Ìiggloii·:" , ... ..La goccia,\ e 1~.-;foccfB.'f (~uni . .editi.- d.l. Mu(lno), · Uu/IL . ·1 ~ mo, .~uLa 'gqpt:fa·. enla; r~· ' . J.: cla,», second11)!11rl~ .·dell~;: . ·h· sue memorlel~B 'ust:.lto;da . t·.' '( pOche , sf!.tt.lì:nanf!.\ :All'In~;: ; r pohtro;parteclpa.no .f.tsr/11 · · . Luisa · ;passa,magnago; (, 4 . Mlchele_··p lt•rellff , A?~(cOf· , ' Panne/la, C,ar/o.•-Riea , di ~ • l "'!.e~~:.!J~n,~to;!a~J!h~f.(· .~· ...~ :.!·· ~;·,·;::...:~t·\;', 1.,)_' ,: ·~-~< ' HA EU AH UE HA EU AH U E . --~,--~~ '{. Da "Il Rest? del Carlino" del 29 .e 30. 3. 1987 Tavola rotonda: "IL PROGETTO EUROPEO DI ALTIERO SPINELLI" · Palazzo dei Notai - Bologna - 30 marzo 1981 HA EU AH U E ' Da "L 'Unità", del 29. 3. 87 . • 1 Solog'rìa, ·ìunedì 30 marz4,"ç>re 17 .~;Sala dei Notai;t; Palazzo dei Notai. ·, ·i'·~ ~· ;.~: :': .,~: :! v~a de;, ~:gnatt~ri ..1',: ·, , ,:. ·.:: · AH .. HA EU • ~· UE ------- f. Discorsi al. Parlamento europeo ·· ~: . . Come ho tentatQ d!~~n.tare .saggio. La goccia ~.la roccia ! ' ........ ., ~~ "~~;-)~:~~~l · • .' . - ..~ · . Intervengono •... -'\:';· ~·' ; ' • - ~ <" :" Maria Luisa c&ssanmagn~go . Michele Cifarelli . Pier Virgilio .Dastoli · Marco Pannella. Carlo Ripa di Meana .. Renato Zanghen . ,; Da "La Repubblica" del 29. 3. 87 Da ''La :ijepubblica'' 29.3.87 14 EUROP~ISCHES PARLAMENT AH U E men zugunsten von Komitees, die aus Beamten des zweites Gliedes bestiinden, die jederzeit die Kommission in die Hande des Rates spielen konnten. Aul3erdem s.e i es durch die De-factoBeibehaltung des sogenannten Luxemburger Kompromisses immer noch moglich, die .Gemeinschaft zu lahmen. Forderungen des Europaischen Parlamentes konnten nur einstimmig angenommen werden; und ,.dafiir erwartet der Rat noch, da13 wir uns bei ihm bedanken". HA EU .Der Berichterstatter und Vorsitzende d es lnstitutionellen ·Ausschusses, Altiero Spinelli, beklagte in der Reformdebatte, daB .der Berg nur ein Mauschen geboren habe, daB auBerdem noch tot sei." Er akzeptierte schlieBIich die .kritische Nichtablehnung mit Protest" durch das EP - aber er lieB deutli~h werden , daB er den Kampf um die Europaische Union nicht aufgeben werde. UE (Fortsetzung von Seite 13) , ... nur ein totes Miiuschen geboren" HA EU AH Mit der am 16. und 17. Dezember 1985- im Verfolg der Gipfelkonferenz von Luxemburg - von den Aul3enministern der Mitglièdstaaten endgiiltig formulierten ,.Einheitlichen Europaischen Akte" befal3te sich im Namen des Institutionellen Ausschusses als Berichterstatter der italienische Linksunabhangige Altiero Spinelli. Er konne si eh vol"Stellen, so .Spinelli einleitend, wie grol3 die Verlegenheit des Ratsprasidenten gewesen sei, als · er die Ergebnisse vorlegte und dabei erkliiren mul3te, dal3 der Berg nur ein Mauschen geboren habe, dal3 iiberdies tot geboren sei. Die Gemeinschaft sei ein politischer Corpus, dessen Gesetze giiltiges Recht seien. Das Parlament mochte aber, dal3 diese Gemeinschaft auf Demokratie begriindet werde. Das Parlament sei Vertreter der Biirger, der Rat Vertreter der Staaten. Deshalb hiitten beide an der Ausarbeitung der Akte beteiligt werden sollen. Die Staaten, d~ h. ihre Diplomaten hatten aber die Vertreter der Biirger in arroganter Form iibergangen. Die Vorlagen des Europaischen Parlaments· seien ,.europaisch" gewesen, die Ausarbeitungen der Regierungskonferenz aber seien nur eine Summe von nationalen Gesichtspunkten. Der Rat habe sein Monopol als Oligarchie gesichert, das heil3t, die Rechte blieben allein in den Handen von Beamten. Was den nationalen Parlamenten weggenommen worden sei, wiirde nicht dem Europaischen Parlament zufallen. Auch der Kommission habe man durch die Akte Befugnisse weggenom- Der ·Institutionelle Ausschu13, der mit den Ergebnissen der Akte nicht zufrieden sein konne, bate um ein Mandat, dafiir Sorge tragen zu konnen, da13 das Thema Europaische Union auf dem Tisch bleibe, und zwar durch die Ausarbeitung einer neuen Strategie. Die Kommission habe auch Griinde unzufrieden zu sein mit den Ergebnissen der Regierungskonferenz, erklarte in seiner Stellungnahme Kommissionspriisident J acques Delors. Er denke aber, es sei doch ein Schritt vorwarts getan worden, vor allem angesichts der Schwierigkeiten einer Gemeinschaft ZU ZWOlft. Zum Problem der Verwirklichung des Binnenmarktes habe er selbst Vorbehalte formuliert. Er sei aber erstaunt iiber die Haitung gewisser Lander. Er verstehe, da13 manche Lander ihre hohen·Standards, z. B. im Umweltschutz beibehalten wollten und darin unterstiitze sie die Kommission. Aber anderen Landern sei nicht klar zu machen, da13 die Wiihrungspolitik wichtig sei fiir die Wirtschaftspolitik, denn nur aufgrund des Europaischen Wahrungssystems habe .es die Annaherung der Wirtschaften gegeben. Was diel Rechte des Parlaments angehe, seien die Vorschliige der Kommission und der belgischen Delegation vie! weitgehender gewesen, aber leider sei es nicht moglich gewesen, sie bei den anderen Landern durchzusetzen. Auch Kommissionsprasident Jacques Delors zeigte seine Unzufriedenheit. uWl die Einheitliche Europaische Al:e in der Debatte sehr deutlich, . wobei er besonders bedauerte, daB in der zentralen Wahrungsfrage kein Fortschritt erzielt worden sei. Ieri pomeriggio una tavola rotonda sul grande europeista '· AH U EU HA a m. a. NELLA FOTO: Altiero Spinelli UE e •i AH 'S. . Dunque questo •La goccia e la roccia• pubblicato è un primo abbozzo di introduzione, più un centinaio di cartelle non ancora definite (curate da Edmondo Paolini). Da un lato l'ufficialità dei discorsi parlamentari, il suo •credo• europeista, dall'altro nel privato dei diari un ritratto, la storia di un uomo che è anche storia di una generazione. •Pochi come lui - afferma Paolini nella prefazione de La goccia nella roccia - hanno saputo conservare, anche nel fare politica, la schiettezza e la virtù tanto lucida quando _ umana. E noi del Mulino ce ne siamo accorti presto. È stato per noi una presenza importante con la sua lezione di pathos razionale di chiarezza ruvida ed intrepida». Non è casuale che di Spinelli si sia parlato a Bologna: il parlamentare fu eletto come indipendente nella lista comunista, fu docente della John Hopkins per 4 anni e, agli inizi degli anni '60, contribuì al lavoro del Mulino. HA EU ,_ l- BOLOGNA - Si è svolta ieri all'Istituto Gramsci di Bologna la tavola rotonda su «<l progetto Européo di Altiero Spinellb promossa dal Movimento Federalista Europeo e dall'Istituto Gramsci. Occasione dell'iniziativa sono i due-testi di recente editi da •Il Mulino•: si tratta di «Discorsi al Parlamento europeo• e di «Come ho tentato di diventare saggio. La goccia e la roccia•. Alla tavola rotonda hanno partecipato Maria Luisa Cassamagnago, Michele Ciffarelli, Spadaccia, Carlo Ripa di Meana, Renato Zangheri e Pier Virgilio Dattoli. Era presente anche Ursula Hirschman, moglie di Spinelli. Spinelli, uno dei grandi europeisti morto un anno fa, a 30 anni dalla nascita della Cee si presenta ancora decisamente attuale. Nel marzo 1984 già •Il Mulino• pubblicò il primo volume delle sue memorie a cui avrebbe dovuto fare seguito il secondo «La gocci,a e la roccia• alla cui stesura Spinelli stava attendendo a margine della sua attività politica, quando la morte lo colse. E Federalisti e ((Gramsci» hanno ricordato Spine/li p~ Carta politica della Comunità europea COMUNITA EUROPEE EEuropa dei Dodici In occasione dell'adesione alla Codel Portogallo e della Spagna, è uscita una nuova carta politica della Comunità europea. Vi è raffigurata la Còmunità con i suoi dodici Stati membri e le rispettive regioni e unità amministrative. Formato: 75x105 cm, scala 1: 4.000.000 (1cm = 40 km), 12 colori. In un apposito riquadro figurano 105 grafici, che forniscono alcuni dati di base sui dodici Stati membri e sulla Comunità nel suo insieme e raffronti fra la Comunità , gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. La carta è edita daii'.Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee (BP 1003, Lussemburgo, Granducato del Lussemburgo). Le carte sono in vendita al prezzo di Lit. 7.500 + IVA presso : LIBRERIA SCIENTIFICA Lucio de Biasio AEIOU Via Meravigli, 16 20123 MILANO Tel. 80 76 79 LIBRERIA GIURIDICA Via 12 Ottobre, 172/R 16121 GENOVA Tel. 59 56 93 HA EU LIBRERIA TASSI Via A. Farnese, 28 00192 ROMA Tel. 31 05 90 HA EU AH U E LICOSA Spa Via Lamarmora, 45 50121 FIRENZE Tel. 57 97 51 AH UE munit~ LA RIVOLUZIONE TELEVISIVA Intervista con Carlo Ripa di Meana • Dopo Chernobyl • L'Europa contro l'apartheid • Identikit del video europeo • Ricordo di Altiero Spinelli • Donne in musica #~r::::.'l- .• :..e ;:.;:.~'>o,~ t~f::-.,,:<~ t~c,e:::o~\~: &.q- ~ 0 ~~~~{~~fp~~ ~:..>Si'?':) ,sO "'-e,.,_~~.,.e<:' PER CHIEDERE COMUNITÀ EUROPEE SCRIVERE ALLA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE VIA POLI29 00187 ROMA D ~8~~\ D ~8~~\ NR. 7/8 WGLIO-AGOSTO 1986 ANNO XXXII SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GR. 111-70% MENSILE I Trattati di Roma non riconoscono alla Comunità una competenza specifica in materia culturale e quindi quanto è stato fatto finora ha avuto, per così dire, un carattere tangenziale. Possiamo comunque informarla che dal 1975 la Comunità ha destinato 17 milioni di Ecu (l Ecu vale circa 1.480 lire) alla difesa e conservazione di tesori artistici europei sotto forma di sovvenzioni speciali o di contributi del Fondo regionale o di prestiti della Banca europea per gli investimenti (Bei). Dal 1984 le sovvenzioni sono state sostituite da aiuti a progetti pilota. Tra il 1980 e il 1984 la Comunità ha sovvenzionato una ventina di progetti per complessivi 1,7 milioni di Ecu, la maggior parte dei quali - l milione - destinata al restauro del Partenone. Dal 1975 il Fondo regionale ha versato comp~essivamente 9,1 milioni di Ecu per partecipare alla conservazione di siti e monumenti di interesse turistico. Ha ragione. Per un errore tipografico la bandiera è stata invertita. La disposizione corretta è quella illustrata nella didascalia: tutte le stelle hanno una punta diretta verso l'alto; le due punte in basso sono parallele alla base del vessillo. È questo il risultato che otterrà capovolgendo la pagina. Amore per gli animali • Mi ha indignato il tono di supponenza con cui il giornale che leggo ha dato notizia della decisione della Comunità con cui è stata aumentata la superficie delle gabbie destinate alle galline di batteria... Anche l'amore per gli animali, come tutte le cose, comincia dal basso. F.L: - Forlì • Le ricapitoliamo, come ci chiede, i termini della decisione. La superficie minima delle stie per le galline di batteria è portata, a decorrere dal 1988, a 450 cm 2 contro i 400 cm2 dell'attuale media europea. Due precisazioni. Queste norme sa- Sondaggio fra i lettori • Nonostante la vostra perentoria asserzione, non ho ricevuto la cartolina riprodotta nel retro di copertina dei vostri ultimi numeri... P.D. - Liegi • Il lettore che ci scrive da Liegi e tutti gli altri che ci hanno inviato lettere di analogo tenore dall'estero (alcuni ritagliando e compilando la cartolina raffigurata in quarta di copertina e non ricevuta) possono stare tranquilli: il loro abbonamento non verrà disdetto. Ecco come stanno le cose. La cartolina con cui abbiamo chiesto ai nostri lettori di confermarci il loro interesse a ricevere "Comunità Europee" è stata per il momento inviata solo ai lettori italiani. È per essi che vale la regola: mancata risposta = cancellazione dell'abbonamento. Per i lettori residenti all'estero il sondaggio avverrà invece in un secondo momento. Ci scusiamo con i lettori di non aver precisato questo fatto nell'avviso pubblicato sulla nostra copertina. Esperanto e no AH U • Nell'intervista al professar Iùllio De Mauro ("I.:unità dell'Europa non ha bisogno dell'unità linguistica"), pubblicata nello scorso numero di "Comunità Europee'~ il passaggio dedicato alle lingue artificiali in generale e all'esperanto in particolare ha suscitato un gran numero di lettere. In esse i lettori esperantisti contestano vivacemente alcune affermazioni dell'intervistato rivendicando la vocazione pacifica e antiautoritaria dell'esperanto e sostenendo la sua validità come lingua di comunicazione internazionale. Non potendo per ragioni di spazio pubblicare, anche solo parzialmente, le singole lettere, abbiamo chiesto al professar De Mauro una risposta collettiva. HA EU Vorrei preliminarmente pregare gli esperantisti di scusarmi se, nei loro confronti, ho adoperato incautamente il termine mafia, da riservare purtroppo a ben altri e per ben altri fatti. Mi è sfuggito nella conversazione. Spero che le mie scuse siano accettate. Meglio avrei fatto a usare l'espressione gruppo di pressione. Di questo, infatti, si tratta. Rispetto alle varie altre lingue ausiliarie artificiali, dall' !do all' Occidental, dal Volapuk all' Interlingua, l'esperanto non presenta vantaggi intrinseci se non l'attivismo dei suoi sostenitori. Si è calcolato che l'esperanto abbia all'800Jo un nucleo latino o neolatino: troppo per una lingua artificiale a posteriori che pretenda a universalità. Ma è il progetto stesso di fare d 'una lingua artificiale (quale che essa sia) una lingua a pieno titolo, e non una lingua ausiliaria studiata e mirata per soli certi usi, ciò che ha destato dubbi e riserve in tanti, e tra gli altri in un accorto appassionato teorico del linguaggio quale fu Antonio Gramsci (la notizia ha sorpreso qualcuno, li rinvio alla lettura dell'edizione critica, integrale, dei Quaderni e del bel libro di Franco Lo Piparo, Lingua intellettuali egemonia in A.G., Laterza, Bari 1979). Resta l'attivismo degli esperantisti: cioè un motivo affatto esterno alla funzionalità intrinseca della lingua. Un motivo che, se preso in considerazione (come qualcuno fa), dovrebbe portarci a preferire all'esperanto, il latino, il cinese, l'inglese, lo spagnolo, l'arabo, il francese, insomma le altre lingue d'uso internazionale con ben più robusto insediamento sociale. Sempre che, ripeto, si pretenda d'imporre l'esperanto come lingua per ogni sorta di esigenza. Ché se fosse questione di rispondere a esigenze definite e circoscritte (scientifiche e pratiche), ben vengano e l'esperanto e le altre molte e meglio strutturate lingue artificiali, cui attende con impegno l'International Auxiliary Language Association. TULLIO DE MAURO • P.S. - Non ho detto che gli esperantisti sono fascisti. Ho detto che se qualcuno scrivesse critiche all'esperanto in un giornale fascista (prova che non mi è dato di compiere), quel qualcuno sarebbe sommerso da critiche di ex repubblichini e simili: in altre direzioni mi è capitata l'analoga esperienza. Il gruppo di pressione non tollera critiche o perplessità, accetta solo il plauso. 2 UE • Perché la Comunità, come ha fatto l'Onu, non si lancia in grandi operazioni di protezione e salvataggio del patrimonio artistico europeo? Ne guadagnerebbe in immagine e farebbe un buon investimento. O.S. - Mantova • • Nel vostro ultimo numero fornite, a pagina 30, la descrizione tecnica della bandiera della Comunità. Mi sbaglio o nel disegno a colori le stelle non sono disposte correttamente? A.S. - Perugia • irenze è dallo luglio 'tapitale della cultura europea'~ I.:ha preceduta Atene nel 1985, la seguiranno Amsterdam nel 1987, Berlino nel 1988. Parigi ha presentato la candidatura per il 1989, secondo centenario della rivoluzione francese. La manifestazione, a cadenza annuale, ha due caratteristiche principali: da un lato, far conoscere al pubblico europeo gli aspetti più significativi della città-capitale e il suo "rayonnement" europeo, dall'altro farvi confluire i contributi degli altri paesi della Comunità. La cultura europea si distingue per la ricchezza della sua diversità, per le molte affinità e perché possiede fondamentali elementi comuni. Esposizioni, incontri, manifestazioni musicali, spettacoli si susseguiranno nel corso dei mesi a Firenze offrendo ai propri cittadini e a quelli provenienti dagli altri paesi una occasione unica di riflessione su quello che si usa definire un comune sentimento d'appartenenza. Se la Comunità europea ha l'ambizione di diventare un vero progetto politico, se vuoi dare solide basi all'integrazione economica, non può sottovalutare l'importanza della propria dimensione culturale che all'uno e all'altra fornisce linfa ·vitale. Il modo di vita europeo è peculiare per il corretto equilibrio, costantemente perseguito, tra le esigenze dell'individuo e quelle della società. Ciò induce ad una seconda riflessione. ·Le grandi innovazioni tecnologiche nel campo dell'informazione, in particolare la televisione via satellite, faranno saltare le ultime barriere nazionali e avranno una influenza notevole sulle conoscenze e sulla vita degli europei. I modi di espressione culturale ne saranno, ad un tempo, condizionati ed esaltati perché la loro diffusione raggiungerà sempre nuovi ambienti. È perciò venuto il tempo di pensare seriamente ad uno spazio culturale europeo, che tenga conto della sfida tecnologica e della potenza dell'economia moderna. La produzione televisiva plurilingue, la programmazione, le strutture di distribuzione, i finanziamenti sono capitoli di un tema che dovrà essere affrontato in comune, per non incorrere in ritardi colpevoli e subire l'intraprendenza di americani o giapponesi. GIANFRANCO GIRO • AH Patrimonio artistico Cerchio di stelle Spazio culturale e sfida tecnologica HA EU Lettere ranno in u!l primo tempo obbligatorie solo per i nuovi impianti. Per quelli già esistenti gli allevatori avranno tempo fino al 1995 per conformarsi alle nuove disposizioni. Le norme europee sono norme minime: nulla vieta di essere più generosi. Le ovaiole danesi, per esempio, già dispongono di uno spazio compreso fra i 600 e i 900 cm2 • E poichè concordiamo con lei che l'essenziale è spesso nel dettaglio, le ricordiamo che questa decisione è stata adottata a maggioranza e non all'unanimità. Un segno, piccolo e precario, che forse qualcosa sta cambiando anche nella prassi decisionale europea. E I suoi interventi sono andati a sostegno di 48 progetti localizzati in Irlanda, Italia, Grecia, Gran Bretagna. Dal canto suo la Bei ha concesso un prestito di 6,7 milioni di Ecu per il restauro del Palazzo dei Dogi a Venezia e la manutenzione degli scavi di Pompei, di Ercolano e Stabia. Sommario Editoriale 3 Spazio culturale e sfida tecnologica di Gianfranco Giro Notizie e commenti NR. 7/8 - 1986 LUGLIO-AGOSTO COMUNITA EUROPEE Direttore Responsabile: Gianfranco Giro Capo Redattore: Luciano Angelino Segretaria di redazione: Carla Borsa Progetto Grafico: Marco Negrini Comun ità Europee è edita dalla Commissione delle Comunità europee. Le opinioni e i giudizi espressi dai collaboratori esterni di cui la rivista si avvale non riflettono necessariamente la posizione dell 'editore. 7 Dopo Chernobyl - Nucleare: più sicurezza, non rinuncia intervista con Nicolas Mosar a cura di Thierry Daman - Il nemico che viene dal cielo di Alessandro Malvicini - Nel 2025 l'atomo pulito intervista con Donato Palumbo a cura di Franco Papitto 12 L'Europa contro la segregazione razziale di Emanuele Gazzo Lettere da casa 15 La rivoluzione televisiva 16 "O l'Europa agisce unita o diventerà terra di conquista" intervista con Carlo Ripa di Meana a cura di Ferdinando Riccardi Corrispondenze: Elena Guicciardi (Francia); Mila Malvestiti (Belgio); Clinio Ferrucci (Grecia); Mariolina Stevanin Klunkert (Germania federale); Roberto Bertoni (Irlanda); Adolfo D'Amico (Portogallo); Ettore Lolli (Danimarca); Annibale Vasile (Spagna); Mario Hirsch (Lussemburgo); Luigi Forni (Gran Bretagna); Claudia dal Maistro (Olanda) Scienza cultura e società 27 Dalla balena bianca alla lisca del grande pesce ricordo di Altiero Spinelli a cura di Bino Olivi 30 Donne in musica di Stefania Scotti Rubriche Lettere 2 Biblioteca 4 In diretta dall'emiciclo 5 Discussione 6 Nei Dodici 6 Congiuntura 6 Spedizione in abb. postale gruppo 111 70% - Autorizzazione Tribunale di Roma n. 6530 del 23-10-1958 - Direzione e Amm inistrazione: Via Pol i, 29, 00187 Roma - Tel. 678.97.22- Stampa: SO.GRA. RO- Società Grafica Romana S.pA · Via l. Pettinengo, 39, - Roma 3 4 Carlo Sellò, L'onesta democrazia di Piero Malvestiti, Ned, Milano, 1985, pp. 275, L. 15.000 Riviste Mezzogiorno d'Europa, a. VI, n. 1, gennaio/marzo 1986 Il primo numero dell986 del trimestrale dell'Isveimer presenta, tra gli altri, un saggio di A. Giannone su "Spesa pubblica e sviluppo economico nei principali paesi della Cee", e una nota di V. l. Compagnone su "L'ECU 'privato': origini; situazione e problemi". Eurépargne, a. XV, n. 1, gennaio 1986 C. Bellò ha dedicatò la sua ultima fatica alla ricostruzione della vicenda politica ed umana di P. Malvestiti, nell'intento di ''raccogliere e coordinare le memorie e le testimonianze dell'amico, non disdegnando di proporre anche una valutazione cfitica del pensiero e dell'uomo" (p.48), una personalità, come afferma C. Grampa nella prefazione ''della quale finora purtroppo non esistono studi come meriterebbe la sua memoria storica" (p. 7). Combattente nella prima guerra mondiale, protagonista dell'antifascismo e della Resistenza, ministro negli anni '50, Malvestiti fece il suo ingresso sulla scena europea nel gennaio del 1958 come vicepresidente della Commissione europea, l'organo sovranazionale della neoistituita Comunità economica (Cee). Nel settembre del 1959 fu nominato presidente dell'Alta Autorità della Ceca, incarico che resse fino al 1963. Queste vicende si snodano nella articolata e documentata trama di una ricerca che, dopo aver analizzato la sua attività UE AH HA EU ''La partecipazione italiana al processo di integrazione europea è risultata ... nel complesso, vivace ed attiva ed ha determinato rilevanti mutamenti nel nostro sistema economico''. Tuttavia, osserva P. Mengozzi nell'introduzione a questa sua raccolta di materiali di diritto delle Comunità Europee, questo processo non ha operato solo sul terreno economico: ''Esso ha, correlativamente, determinato profonde innovazioni del nostro sistema giuridico, determinandone rilevanti modifiche strutturali. Dette innovazioni e dette modifiche non si sono realizzate tutte di un tratto ma nel quadro di un processo dinamico e progressivo (ancora in via di svolgimento) alla cùi realizzazione hanno attivamente contribuito, oltre alle istituzioni comunitarie e agli Stati membri, anche gli operatori del Mercato comune. Esse sono certo complesse e non facilmente descrivibili in modo sintetico; possono però essere agevolmente colte, per induzione, nella loro importanza sol che si presti attenzione ai mutamenti che hanno importato con riferimento a tre concetti a cui il giurista che opera nel nostro paese è aduso . . .: il concetto di diritto direttamente applicabile dai giudici, quello di autonomia contrattuale e quello di sovranità giudiziaria". La complessità dei mutamenti intervenuti, sottolinea l'autore, accresce l'esigenza di uno studio attento del fenomeno e della diffusione di conoscenze e consapevolezze non facili da "far acquisire, perché per fornirle è necessario impegnare il giurista o l'apprendente giurista nell'assimilazione di fonti e dati giurisprudenziali e della prassi di varia provenienza e nell'acquisizione di una capacità di cogliere continuativamente nel tempo i portati della loro evoluzione dinamica e del loro vicendevole intreccio''. A queste esigenze intende rispondere Gli atti del convegno svoltosi a Roma il 7 febbraio 1984 sono stati raccolti in questo volumetto a cura del Movimento Europeo. All'introduzione di M. Cifarelli, fanno seguito le relazioni di G. P. Orsello, A. Spinelli e M. Ferri, e i numerosi interventi nel dibattito (tra gli altri quelli di S. Pistone, U. Serafini, B. Rangoni Machiavelli) e l'intervento conclusivo di G. Petrilli. Un'appendice documentaria presenta i testi del "Progetto di Trattato di Unione Europea" e de "Le istituzione dell'Unione Europea''. E --------~~~-- Questa pubblicazione dell'Istituto di studi europei A. De Gasperi raccoglie saggi ed interventi di notevole interesse, tra cui segnaliamo ''Gli accordi di cooperazione tra la Cee e la Repubblica popolare cinese" (E. Martino), "Il " difficile" rapporto trà giudizio di costituzionalità e pregiudiziale comunitaria'' (A. Caruso ), "Diritto comunitario e Regioni italiane: problemi di adattamento'' (F. Varalta), le relazioni del Convegno del gennaio 1985 su "La politica comunitaria in tema di ecologia'' e il testo di una conferenza di E. Colombo su "Speranze e delusioni sulla riforma del Trattato di Roma''. Il Trattato dell'Unione Europea per superare la crisi della Comunità, Movimento Europeo, Roma, 1984, pp. 165, s.i.p. AH U CASI E MATER!At..l DIRITTO OEli.E COMUNITÀ EUROPEE Istituto di studi europei A. De Gasperi, Annali 7, Roma, 1985, pp. 397, L. 15.000 Di questo numero di Eurépargne segnaliamo gli articoli di P. Guimbretiere: "Chronique de l'Ecu: L'Ecu et les particuliers" e di D. Gugenheim "La solvabilité del sociétés européennes cotées en France''. EU Casi e materiali di diritto delle Comunità Europee, a cura di P. Mengozzi, Clueb, Bologna, 1986, pp. 496, L. 35.000 nel "Movimento Guelfo" e nella Repubblica partigiana dell'Ossola, dedica la parte conclusiva a "L'esperienza europea" 1955-1964, che raccoglieva una "remota vocazione" (pp.47-48). Sulle implicazioni morali della sua posizione ed esperienza di questo periodo si sofferma anche C. Grampa nella prefazione (pp.ll e 27), ove sottolinea, fra l'altro, che "Fare politica per lui era educare all'inscindibilità del nesso fra libertà e democrazia". Completa il volume una utile nota delle pubblicazioni di P. Malvestiti. Formazione Professionale, dicembre 1985 a. 111, n. 19, HA Libri questo volume, presentato come utile strumento per l'insegnamento e l'autoaggiornamento. I materiali sono articolati in · tre diverse parti, la prima comprensiva dei principali atti e documenti comunitari, la seconda e la terza dedicate rispettivamente a "Il contributo della Corte di Giustizia all'affermazione delle competenze comunitarie e alla precisazione dei caratteri e dei principi del diritto delle Comunità Europee", e a "L'ordinamento giuridico italiano e lo sviluppo del processo di integrazione europea"; il testo è aggiornato all'adesione di Spagna e Portogallo. Nel fascicolo di dicembre 1985 del quadrimestrale del Cedefop appare un articolo di H. A. H esse su ''L'accesso all'istruzione professionale nei paesi della Cee: una sentenza importante della Corte di giustizia europea''. Rassegna Economica, supplemento al n. 4, luglio-agosto 1985 Questo supplemento del bimestrale del Banco di Napoli è dedicato a "Le norme di attuazione della prima direttiva Cee in materia creditizia (77 / 780)". A cura di MARIO TOSCANO • Strasburgo, 11 giugno. l presidenti delle tre istituzioni della Comunità firmano una dichiarazione comune contro il razz ismo e la xenofobia. Da sin .: il ministro degli esteri olandese van den Broek (Consiglio dei Ministri), P. Pflimlin (Parlamento europeo) e J . Delors (Commissione) • Dichiarazione comune . Contro il razz1smo Con la firma di una dichiarazione comune che condanna ogni forma di razzismo e di xenofobia, Parlamento europeo, Consiglio e Commissione hanno voluto sancire il loro fermo impegno a lottare contro l'inquietante risorgere di un fenomeno che sembrava ormai relegato in un lontano e triste passato. La cerimonia della firma, svoltasi a Strasburgo 1'11 giugno nell'aula dell'Assemblea con la partecipazione dei presidenti delle tre istituzioni, è stata preceduta, da un ampio dibattito che ha permesso alle varie forze politiche di precisare le rispettive posizioni e di analizzare una situazione per molti versi preoccupante. Roberto Formigoni, presidente della commissione politica che è stata promotrice della dichiarazione comune, ha giustificato la necessità di questa solenne iniziativa con il fatto che soltanto a livello comunitario è possibile valutare appieno la portata delle ricorrenti manifestazioni di intolleranza e di pregiudizio nei confronti delle persone provenienti da paesi terzi che stentano a integrarsi nella società che li circonda. Dieci milioni di stranieri Forrnigoni ha citato alcune cifre significative che documentano l'ampiezza del problema. Nei paesi della Comunità vivono infatti dieci milioni di stranieri che comprendono i lavoratori · regolarmente registrati, gli studenti e i clandestini. In un periodo di crisi economica come quello attuale, questi stranieri diventano il facile bersaglio delle varie forme di intolleranza e di xenofobia. Occorre quindi adottare provvedimenti intesi a creare una mentalità differente nelle nostre popolazioni, soprattutto fra i giovani, attraverso un'azione che si sviluppi sul piano dell'informazione, con particolare riguardo all'impostazione dei programmi scolastici. Nessun paese - ha affermato il socialista inglese James Ford - è immune del razzismo. Gli uomini politici hanno il dovere non solo di combattere'la xenofobia ispirata dalla paura di perdere il proprio posto di lavoro ma anche di eliminare il cosidetto ''razzismo amministrativo' ' celato nelle nostre legislazioni. Franz von Staujjenberg, figlio dell'ufficiale che attentò alla vita di Hitler nel 1944, ha ricordato che la Comunità europea non è soltanto economica, ma va intesa come una risposta di Stati e di popoli liberi alla sfida di una drammatica fase della storia europea che vide prevalere il disprezzo dell'uomo e trionfare l'intolleranza e l'ingiustizia. La liberale olandese Jessica Larive-Groenendaal ha duramente polemizzato con l'estrema destra ricordando che i fautori del razzismo e della xenofobia siedono anche sui banchi del Parlamento europeo. È triste dover constatare che paesi democratici di provata fede come la Svizzera manifestino atteggiamenti di grande intolleranza verso i lavoratori stranieri o · verso minoranze come gli zingari. In Francia alle recenti elezioni politiche vi è chi ha sfruttato il sentimento di ostilità nei confronti degli immigrati nord-africani mentre anche in Germania sono frequenti gli episodi di xenofobia verso i "Gastarbeiter" . La stessa elezione di Kurt Waldheim alla presidenza austriaca - ha concluso l'oratrice - è la prova che il razzismo risulta tuttora potente in Europa. Xenofobia e crisi economica Olivier d'Ormesson , esponente dell'estrema destra francese, ha respinto le accuse rivolte al suo gruppo annunciando tuttavia il proprio voto contrario alla dichiarazione comune perché non condivide il divieto della segregazione nei confronti degli stranieri. A suo avviso, questi ultimi non possono godere degli stessi diritti dei cittadini europei. Per Frank Schwalba-Hoth (''verdi" tedeschi) la dichiarazione comune è invece troppo debole perché ignora sia la società multiculturale che il diritto di voto degli stranieri. Anche il comunista francese Robert Chambeiron si è detto insoddisfatto di un testo che si limita ad enunciare alcuni lodevoli principi senza menzionare le precise raccomandazioni formulate a suo tempo dalla commissione parlamentare di inchiesta sul razzismo. Il fenomeno della xenofobia - egli ha osservato - affonda le sue radici nella crisi economica e sociale. La Comunità deve perciò sviluppare la sua azione sul terreno della lotta contro la disoccupazione che resta la sfida principale del nostro tempo. UMBERTO PAGANI • 5 8 UE A cura di THIERRY DAMAN • EU AH U E HA EU presenterebbe il vantaggio di favorire l'investimento all'interno della Comunità mentre una rinuncia al nucleare comporterebbe inevitabilmente una forte uscita di divise. D. Se ho capito bene lei ritiene che la politica energetica della Comunità resti valida a condizione di mettere l'accento sulla sicurezza nucleare. R. In sintesi è così. D. Vorrei affrontare un pò più a fondo il problema delle fonti alternative al nucleare. R. La premessa è sempre la stessa: dobbiamo utilizzare tutti i mezzi per ridurre la nostra dipendenza nei .confronti del petrolio. Dieci anni fa questo rappresentava quasi i due terzi dell'energia consumata. Oggi rappresenta il4507o circa e di qui al1995-2000, questa percentuale dovrebbe stabilizzarsi intorno al 400Jo. Per i motivi già detti penso che dobbiamo proseguire nella nostra strategia di diversificazione. Anzitutto i combustibili solidi. Da dieci anni mantengono una quota pressocchè costante nel nostro approvvigionamento: intorno al 23,507o. Noi auspichiamo che il nostro consumo di combustibili solidi aumenti. Non è facile. La produzione comunitaria ha problemi di competitività. Inoltre i combustibili solidi presentano degli inconvenienti sotto il profilo dell'inquinamento atmosferico. È un fatto che la riduzione delle emissioni nocive - obiettivo ricercato dalla Commissione - comporti un costo molto elevato. Anche il gas naturale ha sensibilmente contribuito a diversificare i nostri approvvigionamenti: fra il 1973 e il1985 la sua quota nel consumo energetico della Comunità è cresciuta del5007o passando dal12 al1807o del bilancio energetico. C'è ampio accordo perché questa quota sia mantenuta e se possibile aumentata. Infine si parla molto, dopo l'incidente di Chernobyl delle energie nuove e rinnovabili. A risc)lio di distruggere qualche illusione, è mio dovere restare obiettivo. Fra queste fonti solo l'energia idroelettrica classica svolge attualmente una funzione relativamente importante. La Commissione dispone di programmi di ricerca e di dimostrazione per sviluppare le energie nuove rinnovabili ma, secondo i nostri calcoli, il loro contributo non supererà di molto il 5o/o del nostro fabbisogno nell'anno 2000. D. Quali speranze si possono riporre nella fusione termonucleare? R. La fusione si trova oggi allo stadio in cui si trovava la fissione prima del 1945. In altri termini siamo nella fase delle grandi sperimentazioni. È una grande sfida tecnologica che la Comunità, insieme ad altri paesi, ha deciso di raccogliere. In caso di successo la fusione termonucleare rappresenterà per l'umanità una fonte di energia potenziale praticamente inesauribile. Ma prima che questo potenziale diventi sfruttabile sono necessari ancora molti sforzi sia materiali sia di materia grigia. Questo richiede del tempo (sull'energia termonucleare si veda il riquadro a pag. 10). Certo non si possono escludere a priori novità spettacolari sul piano delle energie nuove e rinnovabili, ma anche in questo caso accorrerebbero da 20 a 25 anni per averne un riflesso significativo in materia di approvvigionamento energetico. Vorrei comunque ricordare che l'applicazione dei nostri obiettivi energetici sarà flessibile e si adatterà alle evoluzioni del mercato. Né si deve dimenticare che gli obiettivi fis~ sati sono validi per la Comunità nel suo insieme: non si è mai pensato, per esempio, di imporre il nucleare a questo o quel paese. L'applicazione concreta degli obiettivi resta compito dei singoli Stati. D. Insomma la Commissione non ha nei suoi cassetti una ricetta miracolosa per l'avvenire? R. La risposta- lei già la conosce- è negativa. Una 'c osa è però sicura: dobbiamo utilizzare meglio l'energia. In 12 anni abbiamo imparato, per la stessa unità di Pil (prodotto interno lordo), a usare quasi il 2507o d'energia in meno. E non è finito. Secondo i nostri calcoli l'Europa dispone di un potenziale supplementare di risparmio energetico dello stesso ordine di grandezza, a condizione di attuare una politica determinata e in particolare di applicare a livello del consumatore livelli di prezzi realisti. Il risparmio energetico è proprio il ''quinto combustibile'' di cui parlano talvolta gli esperti. E, per lo più, è molto più economico, in termini di investimento, economizzare una tonnellata di energia piuttosto che produrla e questo indip'endentemente dal combustibile utilizzato. . AH La centrale di Chernobyl • HA Irlanda, Grecia, Lussemburgo e Portogallo. La nube tossica ha inoltre dimostrato tangibilmente che le implicazioni del nucleare civile non si arrestano alle frontiere nazionali. Su questi problemi abbiamo intervistato il lussemburghese Nicolas Mosar, commissario europeo responsabile per i problemi energetici. D. Qual'è la lezione che la Commissione europea trae da Chernobyl? R. La priorità assoluta è la sicurezza ottimale delle popolazioni. Su questo punto tutti sono d'accordo, lo si è detto e ridetto nelle sedi più diverse: il vertice dei paesi industrializzati a Tokio, il Parlamento europeo, la Commissione, il Consiglio dei ministri, l'Agenzia internazionale dell'energia atomica. La recente comunicazione della Commissione del Consiglio dell'H giugno prevede ed annuncia un piano d'azione che permetterà- ne sono certo- di fare progressi significativi in questa direzione. D. La priorità riconosciuta alla sicurezza implica una revisione della strategia energetica della Comunità? R. Non è facile rispondere a questa domanda. È bene guardarsi dagli eccessi di catastrofismo che sarebbero altrettanto nocivi di una colpevole indifferenza. Dirò anzitutto che il nucleare può continuare a svolgere una funzione sostanziale solo se le popolazioni hanno la sensazione che la loro sicurezza e la loro salute sono assicurate. Aggiungerò che questo vale anche per altri comparti industriali e altre fonti energetiche che, non nascondiamolo, possono avere effetti nocivi sull'ambiente e la salute. E quando si parla di sicurezza non bisogna nascondere il rischio strategico risultante da un'eccessiva dipendenza nei confronti di alcune regioni del mondo. È proprio in questa prospettiva che la strategia energetica di questi ultimi anni si è data come obiettivo centrale quello di ridurre a un livello ragionevole la nostra dipendenza nei confronti del petrolio importato. Questa strategia passa per una migliore utilizzazione dell'energia e lo sviluppo diversificato e sicuro di alternative al petrolio. In questa ottica tutte le risorse energetiche devono essere utilizzate al meglio. Resto però persuaso che il nucleare, vista la sua attuale importanza, è chiamato a svolgere un ruolo sostanziale in questo contesto, a condizione, evidentemente, che sia fatto tutto il necessario per addivenire a una sicurezza ottimale. D. Se capisco bene la Comunità non può rinunciare al nucleare... R. Bisogna ben chiarire i termini del dibattito. Nel 1985 l'energia nucleare ha permesso alla Comunità di economizzare l'equivalente di 132 milioni di tonnellate di petrolio, un quantitativo che equivale a oltre la metà dell'attuale produzione dell'Arabia Saudita. Questo confronto mostra in qual misura l'incremento del nucleare ha contribuito a determinare l'attuale favorevole evoluzione del mercato petrolifero. Se dovessimo rinunciare all'energia nucleare, rischieremmo di trovarci di nuovo di fronte a una situazione di penuria energetica. La rinuncia al nucleare provocherebbe infatti senza alcun dubbio un aumento della domanda di petrolio e determinerebbe un nuovo rialzo dei prezzi. Questo a sua volta peserebbe sul dinamismo dell'industria europea. La posta è questa. Allora, di fronte al rischio di una tale situazione e tenuto conto che la nostra principale preoccupazione deve essere il benessere dei cittadini, ritengo forse più opportuno, per accrescere ancora maggiormente il livello di sicurezza delle centrali e quindi delle popolazioni, consacrare una parte più cospicua dei nostri investimenti al rafforzamento dei dispositivi di sicurezza. Oltre alla maggior sicurezza che si otterrebbe, questa allocazione di fondi Eabc della radioprotezione Il nemico che viene dal cielo La nube radioattiva, proveniente da Chernobyl, è calata silenziosamente sull'Italia settentrionale la notte tra il 29 ed il 30 aprile 1986. La strumentazione per la misura della radioattività atmosferica, operante in continuo presso lo Stabilimento di Ispra, ha segnalato l'arrivo della nube alle ore 6.00 del 30 aprile 1986. I quotidiani usciti quel giorno riportavano notizie tranquillizzanti: "Nessun pericolo per l'Iti:tlia; la nube radioattiva dai paesi scandinavi si sta spostando verso sud-est". Alla Divisione Radioprotezione del Centro Euratom di Ispra, quel mattino, il lavoro iniziò febbrilmente. Constatata la elevata radioattività beta-globale raccolta su filtro, si procedette subito all'analisi spettrometrica per determinare la composizione dei prodotti di fissione e darne comunicazione all'ENEA-DISP ed al Prefetto di Varese. La miscela dei prodotti di fissione raccolti su filtro, quale risultò dall'esame spettrometrico, era composta prevalentemente dai prodotti volatili, essenzialmente radioiodio, radiocesio e tellurio, rilasciati dal reattore nucleare, portato ad alta temperatura dalla irradiazione e dall'incendio della grafite costituente il moderatore del reattore. I gas radioattivi, radioxeno e radiokripto, non vengono trattenuti dal filtro e anche se inalati vengono esalati, senza costituire un pericolo sanitario. La sorpresa del cesio La sorpresa, circa la composizione della miscela dei radionuclidi rilasciati dal reattore n. 4 di Chernobyl, è costituita dalla inaspettatamente elevata quantità di radiocesio (cesio-137 di fissione e Cs-134 di attivazione). Il reattore, o parte di esso, aveva quindi rilasciato non solo tutto il radioiodio ma anche tutto il radiocesio, prodotto nel ciclo ·di irraggiamento del combustibile. La concentrazione della radioattività nell'aria ad Ispra ha raggiunto il suo valore massimo, 0 .22 nCi/m 3 per lo I-131 e 0.028 nCi/m3 per il Cs-137, nel pomeriggio del giorno 1/5, ed è scesa a valori molto bassi in pochi giorni. La concentrazione del Cs-137 nell'aria e nella deposizione al suolo, nei primi giorni del rilascio, era circa uguale a un decimo di quella dello I-131, e per il Cs-134 circa la metà di quella del Cs-137. Le condizioni metereologiche, nei giorni del passaggio della nube radioattiva, sono state molto sfavorevoli. Infatti quando la nube stava andandosene verso ovest, i venti provenienti dall'Atlantico, carichi di umidità, l'hanno respinta indietro, provocando la pioggia e conseguentemente la deposizione al suolo di una notevole quantità di radioattività, distribuita in modo alquanto variabile da luogo a luogo, in relazione ai millimetri di pioggia caduta. Una prima valutazione approssimata dei rischi per la popolazione fu subito fatta durante il passaggio della nube radioattiva, confrontando i valori della radioattività dell'aria e della deposizione al suolo con quelli relativi al periodo di maggior ricaduta radioattiva, (anni 1962 e 1963), conseguente agli esperimenti nucleari nell'atmosfera. La concentrazione del Cs-137 nell'aria, nei giorni l e 2 maggio 1986 risultava oltre cento volte quella relativa alperiodo primavera-estate 1963. Tuttavia le concentrazioni dei due radionuclidi più pericolosi, ma meno volatili, Sr-90 e Pu-239, risultavano alquanto basse. La quantità di Cs-137, depositata al suolo ad Ispra, è risultata pari a circa 2 volte quella della somma di tutte le ricadute degli anni sessanta e settanta, ma in taluni luoghi la deposizione è stata anche 10 volte superiore. Come valutare i rischi I radionuclidi che contribuiscono maggiormente alla dose per la popolazione sono lo I-131 e i due radioisotopi del cesio (Cs-137 e Cs-134). 1-131: lo I-131 decade abbastanza rapidamente, il periodo di dimezzamento fisico è di 8,1 giorni. Il 300Jo dello iodio inalato si concentra nella tiroide, così pure il 1007o di quello ingerito. Lo I-131, che la popolazione dell'Italia settentrionale ha inalato senza saperlo, nei giorni 30 aprile e l maggio, e nei giorni seguenti, dalle misure effettuate ad Ispra, può essere valutato in media a circa 5 + 2 nCi per persona. La dose corrispondente, per una persona adulta, è pari a circa 30 9 mrem, dose trascurabile dal punto di vista sanitario. Anche la dose da ingestione di I-131 è stata molto bassa. L'incorporazione di radioiodio si ha prevalentemente mediante il consumo di ortaggi a foglia, esposti alla ricaduta radioattiva, ed il consumo del latte, prodotto da animali alimentati con foraggio fresco. Nel mese di maggio però il bestiame nell'Italia settentrionale era ancora alimentato con foraggio prodotto l'anno precedente, non essendo ancora disponibile il foraggio fresco. Conseguente10 UE AH A cura di FRANCO PAPITTO • mente la concentrazione di I-131 nel latte è rimasta estremamente bassa durante tutto il mese di maggio. Tuttavia il consumo del latte fresco, durante tale periodo, è calato bruscamente a meno di un terzo, essendosi generato allarme fra la popolazione, in seguito ai provvedimenti restrittivi relativi l'alimentazione della popolazione infantile e delle gestanti. Il consumo degli ortaggi a foglia è sceso quasi a zero, a seguito dell'ordinanza del Ministro della Sanità, che ne vietava il commercio. Misurazioni della radioattività a Ispra • Radiocesio (Cs-137 e Cs-134): il radiocesio incorporato per inalazione, durante l'intero periodo del passaggio della nube, è stato di circa l nCi per il Cs-137 e 0.5 per il Cs-134, quantità trascurabile dal punto di vista sanitario. L'incorporazione del radiocesio però si ha principalmente tramite l'alimentazione e precisamente consumando prodotti su cui il radiocesio si è depositato, e prodotti derivati da questi: ortaggi a foglia, latte, burro, formaggio e carne. Per la valutazione della dose che ne deriva, occorre tenere presente i seguenti principi: • il radiocesio che si trova nel terreno viene pochissimo od affatto assorbito dalla vegetazione; • il radiocesio segue il potassio nella catena alimentare; nell'uomo si distribuisce nel tessuto muscolare, da cui viene eliminato con un periodo di dimezzamento biologico di circa 110 giorni, contro 60 giorni per il potassio. • l'energia ceduta al tessuto biologico da l nCi di Cs-137 è circa uguale a quella ceduta dall'isotopo K-40 che si trova in un grammo di potassio. Quindi una incorporazione di l nCi di Cs-137 per grammo di potassio darà una dose supplementare all'organismo umano pari a quella data dal potassio che ognuno ha incorporato, ossia uguale a 20 mrem/anno. Dai dati delle misure effettuate sul foraggio del primo taglio, su cui si è depositata la radioattività, potremo attenderci per l'Italia settentrionale una concentrazione di Cs-137 nelle persone pari a 2-3 nCi per grammo di potassio e per quanto detto sopra una dose supplementare mediamente di circa 50 mrem. Altrettanta dose si può attribuire · al Cs-134 che, pur essendo quantitativamente la metà del Cs-137, cede doppia energia al tessuto biologico. Valori più alti o più bassi si avranno in talune aree, in relazione alla quantità di radioattività che si è depositata al suolo. La dose che la popolazione riceverà mediamente in conseguenza dell'incidente al reattore n. 4 di Chernobyl sarà dunque dello stesso ordine di grandezza di quella che la popolazione riceve, da sempre, in un anno nell'ambiente in cui vive, a causa della radioattività naturale. Può tuttavia essere opportuno tenere sotto sorveglianza la conc.e ntrazione del radiocesio nei prodotti alimentari, HA EU E L'idea è stata espressa con la massima chiarezza dal premio Nobel Carlo Rubbia: convivere col nucleare ancora qualche decennio, in attesa dell'energia del futuro derivante dalla «fusione». Materie prime a non finire, la fame energetica del mondo soddisfatta da un «metro cubo di Oceano». La Comunità europea sta sviluppando il più importante «progetto fusione» tra i quattro che esistono attualmente: l'americano, il sovietico, il giapponese e, appunto l'europeo. A che punto sono le ricerche? L' «energia del 2000» ci riscalderà e ci illuminerà ali 'alba oppure al tramonto del prossimo secolo? E, soprattutto, le esperienze di questi anni stanno confermando le speranze degli scienziati? Lo chiediamo a Donato Palumbo che nella direzione «Affari scientifici, ricerca e sviluppo» della CEE ha la responsabilità specifica del «programma fusione» fin dalle origini. D. A che punto siamo con le ricerche dell'energia pulita, dottor Palombo? R. ~<Abbiamo diviso in tre fasi il nostro lavoro. Siamo ad un punto avanzato per quanto riguarda la prima fase e siamo all'alba della seconda. Continuiamo a credere che l'energia da fusione nucleare sarà una realtà tra trenta o quarant'anni, intorno al 2025. Più vicino all'alba che al tramonto del nuovo secolo. Ci sembra una data ragionevole e compatibile con tutte le analisi correnti sui bisogni d'energia, sulla disponibilità delle varie fonti, dal carbone al petrolio, all'uranio». D. Ma a che punto siamo ora? R. «Per capire bisogna dire brevemente qual è il processo che vogliamo controllare e metterlo al servizio dell'uomo. Il nucleare di oggi si basa sulla fissione dell'atomo. Cioè la reazione nucleare tra nuclei molto pesanti, isotopi dell'uranio. La fusione consiste invece nella sintesi di deuterio e tritio, isotopi dell'idrogeno, per esempio con produzione di un atomo di elio. I vantaggi sono che nessuno di questi elementi è radioattivo. Il problema vero che dobbiamo superare è che AH U Nel 2025 l'atomo pulito Gli insegnamenti EU Intervista con Donato Palumbo latte in particolare, per una conferma di quanto previsto e per eventuali provvedimenti da impartire per l'alimentazione della popolazione infantile delle zone con deposizione di radioattività particolarmente elevata. HA La struttura interna del Jet per far bruciare questi elementi occorre creare delle temperature dell'ordine di 10 milioni di gradi. Dopo vari esperimenti ci si è resi conto che non bastavano le risorse dei singoli laboratori europei e si è costituita un'impresa comune tra tutti i paesi della CEE ed alla quale hanno anche aderito Svizzera e Svezia. Abbiamo così costruito il Jet, una specie di ciambella nella quale il combustibile viene compresso dal campo magnetico e raggiunge, diciamo naturalmente, 50 milioni di gradi. A questo livello, · con le temperature prodotte dalla concezione stessa della macchina, il Jet ha lavorato nell'83, 1'84 e 1'85. Adesso aggiungiamo delle potenze di riscaldamento addizionali sino ad un totale di 30 milioni di watt. Thtto questo per provare la fattibilità scientifica della fusione.» D. E poi? R. «Jet non produrrà energia. Fra Jet e il reattore normale c'è un grosso intervallo che speriamo di colmare con Net. Un gruppo di fisici e ingegneri è già al lavoro da.t:re anni. Nell'87-88 Jet avrà dimostrato la fattibilità scientifica della fusione, a quel punto Net dovrà provare che è possibile produrre energia elettrica. Pensiamo di poterlo cominciare a costruire nel 91-92 e ci vorranno da quel momento cinque o sei anni. Net sarà un vero reattore che produrrà energia elettrica, ma in modo non ideale. Esso ci darà la dimostrazione della fattibilità tecnologica della fusione e sarà verso la fine del secolo. A quel punto ci sarà la terza tappa: la costruzione del «reattore di dimostrazione» un vero e proprio prototipo destinato poi a moltiplicarsi per sostituire le attuali centrali nucleari che danno energia dalla fissione. Ed eccoci arrivati al 2020-2030.» D. È possibile accelerare queste tappe? R. «La fusione è una priorità assoluta della ricerca CEE, come ricorda sempre il commissario europeo Karl Heinz Narjes. Ma sostanzialmente non è possibile andare più in fretta, perchè il nostro lavoro è modulato dalla costruzione di queste grandi macchine. Con più mezzi e più uomini, forse guadagneremmo un anno o due, cioè niente rispetto ai quaranta che noi abbiamo preventivato. È possibile invece . impiegare al meglio le risorse evitando sprechi. Ad esempio, noi siamo convinti che di macchine come Net ne basta una sola in tutto il mondo. Questa è una tecnologia civile, come nascita e come utilizzazioni possibili. Certe gelosie e certe preoccupazioni possono essere superate. E non a caso al vertice di Ginevra fra Gorbaciov e Reagan si è parlato della fu- . , sione come uno dei possibili campi di cooperazione fra Stati Uniti ed Unione Sovietica.» D. Usa-Urss, e l'Europa? R. «Delle tre macchine simili a Jet esistenti al mondo, la nostra è la -più grossa; le nostre esperienze, per molti versi, sono le più avanzate. Parteciperemmo a questa cooperazione volentieri e con le carte in regola. Tutti insieme: europei, giapponesi, americani e russi». D. Non le pare un sogno? R. «Non è un sogno. E reso possibile dal fatto che questa forma di energia non ha il peccato originale di origini militari e non è concepita per utilizzazioni militari. Thtti insieme, evitando doppioni inutili, è possibile». D. Quante risorse la CEE ba impegnato nella fusione? R. «Ci sono 1300 ricercatori impegnati sulla fusione nella CEE e in tutto 4-5000 persone. Jet è costato già mezzo miliardo di dollari ed alla fine arriverà a un miliardo. Net costerà sicuramente il doppio». - Può essere considerato credibile il rilascio nell'ambiente di tutto il radioiodio e di tutto il radiocesio che si sono prodotti in un reattore nucleare. - I prodotti radioattivi volatili si disperdono rapidamente nell'atmosfera e possono raggiungere grandi distanze prima che venga dato l'allarme. - Alla dose assorbita dalla popolazione contribuisce non solo il radioiodio ma soprattutto il radiocesio. - L'adozione di adeguati provvedimenti può permettere di ridurre la dose ricevuta dalla popolazione. - La popolazione deve essere prontamente ed adeguatamente informata sulla entità del rischio, che la radioattività può comportare, onde evitare dannosi allarmismi. Sono a tal uopo utili i confronti tra la quantità di I-131 incorporato, in seguito all'incidente "Chernobyl", e la quantità di I-131 che si incorpora per una scintigrafia alla tiroide, oppure tra la dose del radiocesio incorporato e quella del potassio o di una radiografia. - I laboratori per il rilevamento della radioattività in caso di incidente nucleare, devono essere equipaggiati in strumentazione per misure di spettrometria gamma ed il personale di detti laboratori deve essere addestrato nelle misure su campioni vari. Il contributo del centro Euratom di Ispra Presso la Divisione Radioprotezione del C.C.R. Ispra, all'arrivo della nube radioattiva, sono state immediatamente attivate due squadre di sette persone ciascuna per l'accettazione, la preparazione e la misura dei campioni e per l'elaborazione, la registrazione e l'invio dei dati delle misure alle autorità competenti. Queste due squadre, che coprivano un intervallo dalle ore otto alle ventuno di ogni giorno, avevano a disposizione 4 catene complete di spettrometria gamma per le misure su campioni vari, un ''Whole Body Counter'' (WBC), per le misure sulle persone ed un laboratorio per le analisi radiochimiche. Con questa attrezzatura sono stati analizzati fino a cento campioni al giorno di matrici ambientali diverse e di diete alimentari. Questo ha permesso di effettuare rilevamenti di radiocontaminazione inizialmente nella provincia di Varese e successivamente ampliati a tutta la Lombardia, con la collaborazione delle prefetture delle singole provincie, che provvedevano a prelevare ed inviare i campioni. Il WBC ha permesso di effettuare numerose misure di I-131 nella tiroide di persone sia residenti in loco, sia provenienti da altre zone dell'Europa. Da queste misure sono state ottenute interessanti informazioni circa la contaminazione dell'aria a livello del suolo, in numerose città, in particolare dell'Europa dell'est, comprese Kiev, Mosca, Leningrado... Terminata l'emergenza, le misure continueranno per seguire l'andamento del radiocesio nella catena alimentare e nell'uomo, e quindi per la determinazione della dose media assorbita dalla popolazione, a causa dell'incidente nucleare di Chernobyl. ALESSANDRO MALVICINI • Consigliere presso il Centro comune di Ricerca Euratom - Ispra Sbno state adottate le vecchie unità di misura n Ci =37Bq e m re m = O.OlmSv coerentemente con le unità di misura adottate dalla Autorità in questa occasione. 11 Per questo dividerò in due parti questo mio resoconto dando la precedenza, a quel che ha mobilitato per i nove decimi l'apparato mediatico. " ~'~:~:-.I Africa del Sud: sanzioni "ni" L'Europa, madre del diritto, della tolleranza e di altre belle cose (ma anche ex potenza colonizzatrice della quasi totalità dell' "altro" mondo), intendeva manifestare non solo a parole, la propria opposizione a quel tipo particolarmente ripugnante di violazione dei diritti della persona umana che si chiama "apartheid". Le conseguenze di codesta folle politica tutti le conoscono. Non insistiamo. L'Europa, vale a dire la Comunità europea, ha già preso da tempo certe "sanzioni" contro il governo di Pretoria, per indurlo a cambiar politica, ma finora senza grandi risultati. Che cosa si sarebbe dovuto decidere all'Aja? Di rafforzare la condanna verbale e di accompagnarla da misure "punitive": arresto degli investimenti, embargo sull'importazione di certi prodotti, ma anche revisione delle rela1 zioni diplomatiche, umane, turistiche e così via. Nel corso della preparazione si è fatta la solita discussione sull'efficacia delle sanzioni economiche. La verità è che le sanzioni hanno effetto quando sono applicate tempestivamente e da tutti e con la tecnica necessaria. In ogni caso esse sono un chiaro segnale politico, che vale per tutte le parti in causa e può condurle a comporre, perché ovviamente anche chi non dovrebbe esser punito subisce danni. Per questo si poteva immaginare un "mix" con misure "positive" di aiuto alle vittime doppiamente colpite (dalla discriminazione e da eventuali sanzioni) e misure "negative" pesanti. Ebbene, non c'è stato verso di ottenere l'assenso dei due paesi che hanno importanti scambi commerciali con il Sud Africa (e che, fra parentesi, hanno investito in imprese che pagano bassi salari ai Neri sotto il regime di Pretoria, e sono quindi fortemente concorrenziali con le industrie europee o americane) cioè la Germania e l'Inghilterra, oltre al Portogallo che teme che i suoi 600.000 sudditi che lavorano in Sud Africa siano cacciati. Kohl era irritato contro coloro che ''non avendo nulla da rischiare' ' chiedono che i diritti umani siano rispettati. Evidente che per lui come per la Thatcher il criterio che prevale è quello del beneficio commerciale. Purtroppo gli altri si sono ''inclinati". L'Editorialista del "Sunday Times" che pure non è un pericoloso rivoluzionario, così si è espresso: "Una volta di più, la Comunità ha dimostrato la propria incapacità a mettersi d'accordo su una politica estera comune in un momento decisivo". "Una volta di più", il che conferma la mancanza di credibilità della Comunità, perlomeno quando si debbono prendere decisioni impegnative negli affari internazionali. Il testo approvato e reso pubblico va letto con attenzione (è riprodotto nel riquadro) perché è un esempio tipico dell'ambiguità e dell'arte di guadagnare tempo che caratterizza la cosiddetta ''cooperazione politica europea''. Il progetto iniziale, preparato dai Direttori Politici, pur costituendo un compromesso, era sensibilmente più concreto. Non soltanto parlava di una "intensi- · ficazione delle relazioni fra i Dodici e i gruppi ostili all'apartheid", non soltanto accusava esplicitamente il Sud Africa di non essere uno Stato democratico, ma enunciava le ''misure restrittive'' da aggiungersi a quelle già in vigore (dimostratesi inefficaci) precisando: investimenti, crediti al governo e all'industria, turismo, promozione commerciale e fiere commerciali, ma soprattutto, divieto dell'importazione nella Comunità di frutta e legumi, vino, carbone, ferro e acciaio, oro monetato. Nel testo adottato si parla ancora di misure complementari ma "che potrebbero rendersi necessarie'' e che comunque sarebbero prese dopo consul- HA EU AH UE J ..... U presidente della Com~ issione Jacques Delors con sullo sfondo il manifesto del Consiglio europeo. Mentre i capi di Stato sono in riunione, nelle strade deii'Aja SI manifesta per Il nlanc1o dell'Unione europea • Consiglio europeo E LEuropa contro la segregazione razziale 12 EU coperto la realtà, e le cose che potevano essere importanti sono state messe da parte. Questo 34° vertice tenutosi all'Aja il 26 e 27 giugno, in un clima estivo di tipo mediterraneo temperato da un ponentino che convogliava l'umidità del Mar del Nord, presieduto dal giovane e moderno leader democristiano Ruud Lubbers, grande vin~itore delle recenti elezioni olandesi, è stato definito, a seconda dei gusti o dei ricordi di ciascuno, come un vertice di pura gestione, o di approfondita riflessione, o anche un ritorno alla formula, che qualcuno rimpiange ma che forse non è mai veramente esistita, delle libere e approfondite consultazioni "accanto al caminetto" sui problemi chiave posti dalla necessità di vivere insieme nella Comunità. Forse poteva valere quando si era in Sei. Per Dodici, il circolo attorno al caminetto si fa largo e il parlar sommesso è poco redditizio. In pratica il vertice si è però diviso nettamente in due parti, l'una legata alla più bruciante attualità politica cioè la situazione nel Sud Africa l'altra, che comportava una serie di capitoli sostanziosi relativi alla vita quotidiana dei cittadini della Comunità, che è stata trattata a tamburo battente, non solo senza vero dibattito, ma praticamente senza echi esterni. HA Il fatto che il Consiglio europeo sia arrivato alla trentaquattresima edizione- dopo la famosa sera dell'H dicembre 1974 in cui Giscard d'Estaing esclamò "il vertice europeo è morto, il Consiglio europeo è nato'' - starebbe a provare l'infondatezza della tesi, da me sempre sostenuta, secondo la quale la creazione di Questo organismo ibrido ed extra-istituzionale sarebbe stata fonte di guai per la Comunità. Ho impiegato il condizionale perché la longevità del Consiglio europeo prova soltanto che quando si prende un'abitudine, buona o cattiva che sia, è difficile liberarsene. Di fatto, ai Capi di governo piace avere occasioni d'incontro, sapendo che centinaia di giornalisti e operatori di televisione riferiranno nei rispettivi paesi, le gesta di ciascuno esaltandone il protagonismo. Quanto ai fallimenti più o meno palesi, alle crisi più o meno rinviate, alle soluzioni sbagliate più o meno mal rimediate, si sa che è sempre colpa "degli altri". In realtà siamo di fronte a un esercizio ripetitivo, al quale i neofiti si prestano volentieri, di ''mixing'' fra la diplomazia segreta del buon tempo che fu e quella dell'esibizionismo mediatico che va ora di moda. Non è detto che i risultati di questa combinazione siano sempre positivi. E l'Aja ce ne ha dato conferma. Una volta di più l'immagine ha AH U La questione sudafricana è stata al centro del Consiglio europeo svoltosi all'A.ja a fine giugno. I Dodici hanno ribadito la loro ferma condanna dell'apartheid e hanno messo a punto un nuovo pacchetto di sanzioni pronte a scattare se la situazione in Sudafrica non conoscerà evoluzioni. · tazione con altri paesi. Dall'elenco delle misure previste son.o sparite le importazioni di frutta e legumi e vino (opposiziOne del Portogallo). Il tutto è inoltre condizionato dall'esito di una visita in Sud Africa che farà il ministro degli esteri inglese Howe nella sua qualità di presidente di turno del Consiglio comunitario. Una visita che dovrebbe comportare contatti con il governo sudafricano, ma anche con i gruppi etnici e con i dirigenti dei paesi vicini, i quali peraltro non intendono prestarsi a questa manovra. Non appena resa pubblica la dichiarazione, si è scatenata una polemica sulla sua interpretazione. Il presidente Lubbers ha affermato che c'era un consenso (implicito?) per dare il via entro i tre mesi alle sanzioni previste. La Thatcher e Kohl sono intervenuti immediatamente negando qualsiasi automatismo: la parola potrebbero significa che solo sulla base dell'evoluzione futura si potranno prendere decisioni di applicazione. Anche una proposta ragionevole avanzata da Felipe Gonzalez è stata respinta: essa prevedeva che la decisione di applicare le sanzioni fosse presa già dal Consiglio europeo, subordinando solo l'entrata in vigore al cambiamento di politica del Sud Africa. Questo rifiuto conferma che le sanzioni rimangono per ora sulla carta. È del resto l'interpretazione generalmente ammessa. I "realisti", come Andreotti, consigliano di "leggere fra le righe". Vale a dire che l'Europa, potenza virtualmente mondiale, non osa dire apertamente quel che pensa, ovvero z:on è in grado di pensare e di decidere una propria politica. E possibile che i popoli si sentano mobilitati e partecipi di un'entità politica che, se e quando si esprime, lo fa "fra le righe"? L'Europa del quotidiano La parte che chiameremo ''economica'' del Consiglio europeo non è stata quasi menzionata dai media presenti all'Aja. Curioso modo di trattare problemi che sono di fatto la sostanza della ''politica'' quotidiana e hanno interesse diretto per i cittadini in quanto determinano, in bene o in male, il loro modo di vivere e l'inevitabile transizione da una società frazionata e divisa dalle frontiere fra nazioni, e una società europea più omogenea ed equilibrata. Ecco qualche indicazione sommaria per ciascuno dei quattro "dossiers" rapidamente liquidati all'Aja: • Situazione socio-economica • Delors si è concesso il lusso di rimbeccare la Thatcher che gli rimproverava un eccesso di pessimismo nelle sue previsioni economiche. Non mi contraddico affatto, ha detto Delors, quando affermo che c'è in giro molto ottimismo ed anche euforia, mentre in prospettiva ci si accorge che gli investimenti non aumentano e la disoccupazione non diminuisce. Perché? Perché il ''regalo' ' del petrolio e del dollaro a buon mercato non viene che una volta: per contro, certe monete rimangono in stabili, alcuni paesi sono eccessivamente indebitati, 1'0PEC è in una situazione drammatica (esportazioni tedesche verso l'OPEC diminuite del2807o). Tutto questo causa una stasi negli scambi internazionali, alla quale si aggiunge il doppio rischio di vedere il dollaro scendere ulteriormente per eliminare l'enorme deficit commerciale americano. • Realizzazione del mercato interno • Nessuno si è chiesto, né prima né all'Aja "perché" questo famoso mercato interno che doveva esistere nel 1970 rimane un mito. La risposta non sta nell'attuazione dei "programmi mobili" della presidenza che dovrebbero consentire l'abolizione dei numerosi ostacoli, fisici, tecnici e fiscali alla circolazione di merci e servizi. La risposta sta nella volontà politica degli Stati di rinunciare ad alcune loro prerogative, parti. colarmente in campo fiscale. Il presidente Dekker ha detto recentemente "se non cambiamo sistema, perderemo un al13 Sudafrica La posizione dei Dodici Ecco il testo integrale della dichiarazione sul Sudajrica approvata a/1!4-ja il 26-27 giugno dal Consiglio europeo. 1. D Consiglio europeo è gravemente preoccupato per D ra- 14 ··.·."·!;:_~~t?:~ • •• ' • • .., ~}~'it.':~~·3i AH U E 6. (Traduzione redazionale) mento della ricerca. Ma ha una grave conseguenza sul piano internazionale, attizzando guerre commerciali delle quali si dovrebbe fare a meno. Con in più l'effetto di far pagare il costo delle eccedenze a coloro che eccedenze non producono. L'Italia deve naturalmente adattare la propria agricoltura alle nuove realtà, ma non deve prestarsi a una onerosa rinazionalizzazione del sostegno all'agricoltura. • Conseguenze di Chernobyl • Purtroppo esisteva un trattato, quello di Euratom, che avrebbe dovuto essere applicato, ma del quale nessuno ricorda più i testi. La debolezza della Commissione, una volta di più, nasce da questo spregio per gli impegni solennemente sottoscritti. Rimane da segnalare un riconoscimento esplicito, inserito nel comunicato finale, delle necessità di stabilire con 1~ merica Latina relazioni economiche e politiche molto più strette. È stato il primo ministro di Spagna a chiedere che si faccia qualcosa su questo piano. Fondatissima richiesta. Ricordiamo che da anni, da molti anni, l'Italia aveva auspicato una politica dell'Europa aperta all'America Latina. Aveva ottenuto solo qualche cortese "fin de non recevoir". Avremo la Spagna come alleata (speriamolo) o come concorrente? EU tro decennio". In concreto l'Inghilterra si adoprerà, durante la sua presidenza (secondo semestre dell'anno) a realizzare progressi effettivi su quel che per essa è prioritario. È prevedibile fin d'ora che ci sarà opposizione tenace di altri paesi che hanno altre priorità e che esigono - come del resto fa Delors - che la liberazione degli scambi si accompagni a misure che rafforzino le economie più deboli, per consentir loro di far fronte a una concorrenza più accanita. Nessuno vuoi lasciarsi mangiare vivo. • Europa dei cittadini • Il Consiglio europeo non ha potuto che constatare che gli impegni presi non hanno dato alcun frutto. Ci vuole ben altro che una bandiera per far l'Europa. Bisognerebbe per esempio provare che la "cittadinanza europea" esiste e che quindi ciascuno può "insediarsi" dove meglio crede. Ne siamo lontanissimi. Bisognerebbe che le frontiere fisiche sparissero. Invece esse si ''razionalizzano'' cioè diventano permanenti e si consolidano. • Mondializzazione dell'agricoltura • Ci troviamo di fronte a una realtà economica e culturale in rapida e profonda evoluzione. Il grave problema delle produzioni agricole eccedentarie ha naturalmente una conseguenza enorme sullo scarno bilancio della Comunità, sottraendo le magre risorse disponibili ai fondi strutturali e all'incoraggia- 5. HA pido deterioramento della situazione e la scalata della violenza in Africa del sud. D ristabilimento dello stato di emergenza e l'arbitrario arresto di migliaia di sudafricani non può che ritardare l'avvio di un vero dialogo nazionale sull'avvenire dell'A· frica del sud, assolutamente necessario se si vuoi pervenire a una soluzione pacifica dei problemi del paese. Inoltre è stata imposta una severa censura ai mezzi di informa· zione. D Consiglio europeo ritiene che l'attuale politica del governo sudafricano non può che portare a un aumento della repressione, a una radicalizzazione degli estremismi e a una effusione di sangue. 2. In queste circostanze, il Consiglio europeo ha riesaminato la politica dei Dodici nei confronti dell'Africa del sud. ·_··. UE Stato dì emergenza in Sudafrìca • ' AH 4. . ~ -.-~. ;:·: l HA EU 3. Riafferma che il principale obiettivo di tale politica è la totale eliminazione dell'apartheid. . Per sostenere il processo di una trasformazione non violenta in Africa del sud e per sottolineare la loro profonda preoccupazione di fronte ai recenti avvenimenti, i capi di Stato e di governo hanno deciso di intraprendere azioni addizionali. D Consiglio europeo si è pronunciato a favore di un programma europeo di assistenza alle vittime deJI'apartheid, un programma concertato che comporterà sia azioni comunitarie che nazionali allo scopo di assicurare la massi· ma efficacia al contributo dell'Europa in questo campo. A tal fine il Consiglio europeo ha convenuto che verrà aumentata l 'assistenza finanziaria e materiale alle vittime dell'apartheid, in particolare alle persone colpite dai di· sordini di Crossroads e ai prigionieri politici, compresi quelli arrestati nel quadro del recente ristabilimento dello stato d'emergenza. D Consiglio europeo è convinto che l 'avvio senza indugi di un dialogo nazionale con i leader autentici della popolazione nera è essenziale per por fine alla scalata della violenza e per consentire negoziati capaci di condurre a un'Africa del sud realmente democratica e non razziale. Questo dialogo non potrà aver luogo fino a che i capi riconosciuti della comunità nera saranno detenuti e le loro organizzazioni vietate. In questo contesto, il Consiglio europeo esorta il governo sudafricano: - a liberare senza condizioni Nelson Mandela e altri prigionieri politici; - a levare l'interdizione che pesa sul Congresso nazionale africano, il Pan africanist congress of Azania e altri partiti politici. · Nel frattempo, nei prossimi tre mesi, la Comunità avvierà consultazioni con altri paesi industrializzati sulle misure complementari che potrebbero rendersi necessarie, comprensive in particolare del divieto di nuovi investimenti e delle importazioni di carbone, ferro, acciaio e monete d'oro in provenienza dall'Africa del sud. D Consiglio europeo ha deciso di chiedere al Ministro degli affari esteri della futura presidenza britannica di recarsi in Africa australe in uno sforzo supplementare per creare le condizioni nelle quali potrà essere avviato l'indi· spensabile dialogo. EMANUELE GAZZO • Video senza frontiere La rivoluzione televisiva Nel giro di qualche anno, lo spazio televisivo europeo sarà una realtà. L.:entrata in esercizio dei satelliti a diffusione diretta - i cui segnali potranno essere captati dai singoli utenti grazie a una semplice antenna parabolica -farà saltare definitivamente le frÒn"riere nazionali del video. Una sfida industriale, produttiva e creativa a cui tEuropa deve dare una risposta unitaria se non vuole diventare un continente tecnologicamente e culturalmente colonizzato. Carlo Ripa di Meana, commissario responsabile per tinformazione, la comunicazione e la cultura, illustra i termini della rivoluzione televisiva. Undici corrispondenze provenienti dalle capitali di tutti i nostri partners in $eno alla Comunità, forniscono un identikit (}ella condizione televisiva europea. 15
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