Università degli Studi di Perugia Dipartimento di Ingegneria Industriale Sezione di Fisica Tecnica Fisica Tecnica Ambientale Lezione del 26 marzo 2014 Ing. Francesco D’Alessandro [email protected] Corso di Laurea in Ingegneria Edile e Architettura A.A. 2013/2014 Argomenti SISTEMI TERMODINAMICI APERTI • Energia totale di una massa fluida • Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale e sue applicazioni • Lavoro reversibile di un sistema aperto • Equazione di continuità • Equazione di Bernouilli • Esempi di sistemi aperti: Pompe, Ventilatori e Compressori Sistemi termodinamici aperti: definizione • Un sistema è definito da una superficie di controllo, reale o immaginaria, che ne delimita i confini. La materia che si trova all’interno della superficie di controllo rappresenta il sistema, quella esterna l’ambiente. • Sistema chiuso: la superficie che ne costituisce il confine ha la proprietà di essere chiusa e non si ha scambio di materia con l’esterno (possono aversi tuttavia scambi di calore e lavoro). • Sistema aperto: la superficie che ne costituisce il confine permette scambi di materia con l’esterno (oltre ai possibili scambi di calore e lavoro). Sistemi termodinamici aperti: definizione Gran parte dei sistemi impiegati nell'ingegneria sono aperti: • • • • • • • pompe e compressori centrifughi e assiali, scambiatori di calore, turbine, valvole, tratti di tubi e di canali, condizionatori, caldaie. Un insieme di sistemi termodinamici aperti può essere assemblato in modo da costituire un sistema chiuso: • • • macchine a vapore, macchine frigorifere a compressione, macchine ad assorbimento. Nello studio di un sistema termodinamico è necessario precisare se il sistema è aperto o chiuso, dato che lo svolgimento di alcuni fenomeni e le conseguenti equazioni generali di bilancio energetico sono diverse nei due casi. Energia totale di una massa fluida Per un sistema chiuso Energia totale = Energia interna dato che la materia non può attraversare la superficie limite del sistema, le forze inerziali e gravitazionali della massa fluida non intervengono nel bilancio energetico. E' vero che anche un sistema chiuso può essere dotato di velocità e quindi di energia cinetica, come pure di energia di posizione, essendo immerso in un campo gravitazionale, ma ciò non influenza l'evoluzione termodinamica del sistema. Energia totale di una massa fluida Per un sistema aperto la materia può attraversare la superficie limite del sistema e le forze inerziali e gravitazionali della massa fluida intervengono nel bilancio energetico: Energia totale = Energia interna + cinetica + potenziale Energia totale di una massa fluida In presenza di moto d'insieme, l'elemento generico di fluido, di massa ∆m e velocità V, è dotato di un'energia cinetica pari a: 1 2 E c Δm V 2 Energia totale di una massa fluida Se l'elemento si trova nel campo di gravità terrestre, ad una quota z rispetto ad un piano di riferimento, ad esso compete un'energia potenziale pari a: E p g z m Energia totale di una massa fluida Poiché l'elemento si trova ad una temperatura diversa dallo zero assoluto, esso è dotato di un'energia interna U: Ei U L’energia interna dipende dal moto delle particelle presenti nel sistema ed è quindi l’energia che un sistema possiede intrinsecamente per il fatto che è costituito da molecole e atomi in movimento. L’energia interna è una funzione di stato, il che vuol dire che il valore che assume dipende solo dallo stato del sistema e non dalle trasformazioni che il sistema stesso ha subito in precedenza (calore e lavoro non sono grandezze di stato!). Energia totale di una massa fluida Per un sistema aperto Energia totale = Energia interna + cinetica + potenziale 1 E U E c E p U Δm V 2 g Δm z 2 estensiva Se dividiamo per la massa ∆m dell'elemento, si ottiene l'energia totale dell'unità di massa, denominata anche energia totale specifica: 1 2 e u V g z 2 intensiva Sistemi termodinamici aperti • In generale nei sistemi aperti non si hanno condizioni di equilibrio termodinamico (meccanico, termico, chimico ed elettrico): – si hanno necessariamente dei gradienti di pressione (indispensabili per far muovere il fluido stesso) e spesso anche gradienti di temperatura, di concentrazione, etc.. • Per i sistemi aperti, si assume spesso che le grandezze di stato siano uniformi sulle sezioni di entrata e di uscita: – Le variazioni delle grandezze di stato nella direzione ortogonale all’asse dei condotti di entrata ed uscita sono, quasi sempre, trascurabili rispetto alle variazioni nella direzione del moto; – Le quote verticali (asse z) degli assi dei condotti costituiscono il riferimento naturale per la valutazione dell’energia potenziale. • Maggiore cautela è richiesta nella valutazione delle velocità V rappresentative dell’energia cinetica: – La scelta della velocità media è corretta se le sezioni di entrata ed uscita non sono interessate da vortici e ricircolazioni, ed il regime di moto è turbolento. Deflusso unidimensionale Molto spesso nei problemi di ingegneria capita di considerare sistemi aperti consistenti in un tratto di condotto all'interno del quale scorre un fluido. Q dm0 V1 1 V2 L 2 La superficie limite del sistema è costituita dalla superficie laterale del condotto, impermeabile alla materia, e dalle sezioni 1 e 2, permeabili alla materia; perciò il sistema è aperto. Nel tratto compreso fra le sezioni 1 e 2 viene scambiato con l'esterno, durante l'intervallo di tempo ∆τ, il calore ∆Q ed il lavoro ∆L; se si ipotizza che tutte le grandezze che caratterizzano il deflusso siano funzioni di una sola coordinata, che si può assumere parallela all'asse del tubo, il deflusso si dice unidimensionale. Deflusso unidimensionale Molto spesso nei problemi di ingegneria capita di considerare sistemi aperti consistenti in un tratto di condotto all'interno del quale scorre un fluido. Q dm0 V1 1 V2 L 2 A volte nel deflusso reale di un fluido si considera l'approssimazione di deflusso unidimensionale, sostituendo ai valori puntuali di ciascuna grandezza, ed in particolare della velocità, i valori medi riferiti ad ogni sezione. I calcoli effettuati in questo modo sono affetti da errore; però, se la scelta dei valori medi è appropriata (ad es. moto turbolento per la velocità), questi errori rientrano nelle approssimazioni ammesse normalmente nei problemi tecnici. Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Ipotesi • • • • la velocità media del fluido sulla sezione 1 è costante nel tempo; la velocità media del fluido sulla sezione 2 è costante nel tempo; sulle sezioni 1 e 2 il deflusso è unidimensionale; sia la quantità di lavoro che di calore scambiate per unità di tempo con l'esterno hanno valore costante nel tempo. Q 2 1 V1 V2 SISTEMA z2, V2, h2 z1, V1, h1 L Regime stazionario e deflusso unidimensionale Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Con riferimento ad un generico intervallo di tempo ∆τ, può scriversi: E2 = E1 + E12 dove: E2 = energia totale posseduta dalla massa che fluisce attraverso la sezione 2 nell'intervallo di tempo ∆τ; E1 = energia totale posseduta dalla massa che fluisce attraverso la sezione 1 nell'intervallo di tempo ∆τ; E12 = energia totale che il sistema riceve dall'esterno durante l'intervallo di tempo ∆τ. Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Se, in luogo del generico intervallo di tempo ∆τ, si prende in esame quel particolare intervallo durante il quale transita la massa unitaria, si ottiene la stessa formulazione espressa in termini di energie specifiche: e2 = e1 + e12 dove: 1 2 V1 g z1 2 1 e2 u2 V2 2 g z2 2 e1 u1 e12 Q - L ΔL1 ΔL2 Q 2 1 V1 V2 SISTEMA z2, V2, h2 z1, V1, h1 L essendo: Q =calore che il sistema riceve dall'esterno in corrispondenza del transito dell'unità di massa; -L = lavoro meccanico che il sistema riceve dall'esterno in corrispondenza del transito dell'unità di massa; tale lavoro è supposto negativo se ricevuto dal sistema; ∆L1= lavoro scambiato dal sistema in corrispondenza dell’ingresso dell'unità di massa attraverso la sezione 1; ∆L2 = lavoro scambiato dal sistema in corrispondenza dell’uscita dell'unità di massa attraverso la sezione 2. Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Orientando un asse x secondo la direzione e il verso del moto, il lavoro elementare dL1 ricevuto dal sistema in corrispondenza dell’ingresso della massa elementare dm attraverso la sezione 1 è pari a: dL1 = P1 A1 dx = P1 dV1 P1 = pressione relativa alla sezione 1; A1 = area della sezione 1; dV1= volume elementare spostato per consentire l'ingresso alla massa dm. In corrispondenza dell'ingresso dell'unità di massa: 1 1 0 0 ΔL1 dL1 P1dV1 P1v1 Analogamente per la sezione 2: ΔL2 P2v 2 Q 2 1 V1 V2 SISTEMA z2, V2, h2 z1, V1, h1 L e12 Q - L ΔL1 ΔL2 e12 Q - L P1v1 P2v 2 Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale e2 = e1 + e12 e2 u2 1 2 V2 g z2 2 u2 e1 u1 1 2 V1 g z1 2 e12 Q - L P1v1 P2v 2 1 2 1 V2 g z2 u1 V12 g z1 Q - L P1v1 P2v 2 2 2 Porto al primo membro Q - L (u1 P1v1 1 2 1 V1 g z1 ) (u2 P2v 2 V2 2 g z2 ) 0 2 2 Entalpia specifica h = u + Pv Q - L (h1 1 2 1 V1 g z1 ) (h2 V2 2 g z2 ) 0 2 2 Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale 1 2 1 2 Q - L (h1 V1 g z1 ) (h2 V2 g z2 ) 0 2 2 Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Nessuna ipotesi è stata fatta sulla natura dei processi che si svolgono all'interno del sistema, i quali possono essere reversibili od irreversibili ed implicare qualsivoglia legame fra le grandezze di stato del fluido lungo la trasformazione. Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Applicazioni • Lavoro meccanico Nelle macchine termiche, idrauliche e frigorifere sono sempre presenti sistemi aperti nei quali avviene scambio di lavoro fra il fluido ed un organo meccanico in rotazione, denominato albero; il calore scambiato con l'esterno può essere prossimo a zero, come succede nelle macchine idrauliche, nelle quali il fluido si trova ad una temperatura prossima a quella dell'ambiente esterno. Ma, anche nei casi in cui è diverso da zero, il calore scambiato è comunque molto piccolo rispetto al lavoro scambiato nello stesso intervallo di tempo, così che la trasformazione può supporsi, con buona approssimazione, adiabatica ed il lavoro scambiato dal sistema è esprimibile come: 1 L (h1 h2 ) ( V12 V2 2 ) g( z1 z2 ) 2 Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Applicazioni • Calore Nelle macchine termiche e frigorifere, nonché negli impianti chimici e meccanici, sono impiegati sistemi aperti nei quali avviene scambio di calore fra il fluido e l'esterno ed il lavoro scambiato è nullo. Molto spesso, inoltre, le variazioni di energia potenziale e di energia cinetica fra ingresso e uscita sono trascurabili ed il calore scambiato dal sistema è esprimibile come Q (h1 h2 ) Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Applicazioni • Ugello P1 P2 Un ugello è un dispositivo meccanico avente la V funzione di incrementare la velocità del fluido che lo attraversa a spese della sua pressione. Nell'ugello non viene scambiato lavoro con l'esterno ed il calore scambiato è di solito trascurabile; inoltre, date le limitate dimensioni, non c'è variazione significativa dell'energia potenziale del campo di gravità: V2 1 2 1 V2 > V1 P2 < P 1 1 (h1 h2 ) ( V12 V2 2 ) 0 2 V2 2h1 h2 V12 Velocità di uscita del fluido dalla sezione 2. Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Applicazioni • Strozzatura P1, z1 P2, z2 S V V Quando un fluido si espande da un campo di alte pressioni verso un campo di basse pressioni, 1 2 l'energia perduta dal fluido può essere raccolta da un elemento meccanico e si ha produzione di lavoro; se invece l'elemento meccanico è assente, non si ha produzione di lavoro e l'energia perduta dal fluido viene dissipata in fenomeni di turbolenza. Il dispositivo che realizza questo processo prende il nome di rubinetto o valvola e consiste in una violenta riduzione di sezione (eventualmente regolabile). 1 Valvola cardiaca meccanica 2 Valvola utilizzata in una centrale elettrica Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Applicazioni • Strozzatura P1, z1 P2, z2 S In una strozzatura Il lavoro scambiato dal sistema è uguale a zero, il calore scambiato è trascurabile e le quote z1 e z2 sono uguali fra loro: V1 1 1 (h1 h2 ) ( V12 V2 2 ) 0 2 • Fluido incomprimibile Se le sezioni 1 e 2 hanno area uguale, essendo la portata sempre la stessa, a parità di volume specifico anche le velocità saranno uguali (equazione di continuità) e si ottiene: h1 h2 deflusso isoentalpico V2 2 Equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale Applicazioni • Strozzatura P1, z1 P2, z2 S In una strozzatura Il lavoro scambiato dal sistema è uguale a zero, il calore scambiato è trascurabile e le quote z1 e z2 sono uguali fra loro: V1 1 2 1 (h1 h2 ) ( V12 V2 2 ) 0 2 • Fluido comprimibile Si può avere deflusso isoentalpico anche per un fluido comprimibile: in questo caso si ha in generale una variazione di volume specifico nel passaggio dalla sezione 1 alla 2. Per l’equazione di continuità (la portata si conserva in regime stazionario): V2 A1 v 2 V1 A2 v1 Se si effettua la scelta delle sezioni in modo tale che v1 A1 v 2 A2 V1 V2 h1 h2 V2 deflusso isoentalpico Lavoro reversibile di un sistema aperto Espressione generale del lavoro scambiato da un sistema aperto in regime stazionario e deflusso unidimensionale sulla superficie limite (valida sia per deflusso reversibile che irreversibile e qualunque sia l'equazione della trasformazione): L h1 h2 1 2 V1 V22 g z1 z2 Q 2 Q 2 1 Si consideri l'unità di massa di fluido e la si unità di massa di fluido segua nel suo percorso dalla sezione 1 alla V1 V2 SISTEMA sezione 2; tale unità di massa costituisce un sistema termodinamico chiuso che si sposta nello spazio. z2, V2, h2 z1, V1, h1 Il lavoro L* che questo sistema scambia con l'esterno durante il percorso è dato pertanto L dall'espressione del Primo Principio per i sistemi chiusi (nella formulazione più generale che include anche i termini cinetici e gravitazionali): L* u1 u2 1 2 V1 V22 g z1 z2 Q 2 Lavoro reversibile di un sistema aperto • Sist. aperto: • Sist. Chiuso 1 2 V1 V22 gz1 z2 Q 2 1 L* u1 u2 V12 V22 g z1 z2 Q 2 L h1 h2 Siamo in regime stazionario: i valori di u1, u2, V1, V2, z1 e z2 sono gli stessi nelle due relazioni. L L* P1v1 P2v 2 Valida sia per deflusso reversibile che irreversibile Supponiamo che il deflusso sia reversibile. Ricordiamo che il lavoro reversibile scambiato da un sistema chiuso con l’esterno è: 2 2 1 1 Lrev Pdv P1v1 P2v 2 d(Pv) L* Pdv 1 Lrev 2 2 1 d(Pv) Pdv 2 Lrev vdP 1 Lavoro reversibile di un sistema aperto Lavoro reversibile di un sistema termodinamico aperto 2 Lrev vdP 1 dLrev vdP in forma differenziale Ricordiamo che è positivo il lavoro che il sistema fa sull’esterno: • Lavoro fatto da un sistema chiuso che percorre una isobara Lrev,chiuso Pdv P v 2 v1 0 se v 2 v1 1 2 • Lavoro fatto da un sistema aperto che percorre un’isometrica Lrev,aperto vdP v P1 P2 2 1 0 se P1 P2 Un fluido che si espande compie lavoro sull'esterno Lavoro reversibile di un sistema aperto Lavoro reversibile di un sistema termodinamico aperto 2 Lrev vdP 1 dLrev vdP in forma differenziale P sistemi aperti sistemi chiusi 1 2 v Sul piano di Clapeyron il lavoro reversibile di un sistema aperto è rappresentato dall'area sottesa alla trasformazione verso l'asse delle ordinate. Equazione di continuità dH Si consideri un fluido in moto unidimensionale all'interno di un condotto ed una sezione S ortogonale all'asse del moto. Fissato un intervallo di tempo , si definisce portata in massa G attraverso la sezione S l'espressione: Δm dm Δτ dτ Δτ 0 G lim S V dm Se r è la densità del fluido e dH il volume occupato dall'elemento di massa dm, si può scrivere (con A area della sezione): dm ρ dH ρ A dx dx Δm dm ρA dτ Δτ 0 Δτ dτ G lim ρ AV Equazione di continuità • Regime variabile Q ∂m G2 G1 ∂τ V1 variazione subita nell'unità di tempo dalla massa contenuta nel sistema. G2 G1 V2 SISTEMA z2, V2, h2 z1, V1, h1 • Regime stazionario ∂m 0 ∂τ 2 1 L ρ1 A1V1 ρ2 A2V2 cost Può scriversi anche come d(ρ A V) 0 dρ dA dV 0 differenziando si ottiene ρ A V Queste equazioni sottintendono condizioni di deflusso unidimensionale: ove questa ipotesi non sia accettabile, in luogo di V si deve considerare il valore medio della velocità in ogni sezione. Equazione di Bernouilli Caso particolare dell'equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale. Q - L (h1 1 2 1 V1 g z1 ) (h2 V2 2 g z2 ) 0 2 2 Differenziamo 1 dQ dL dh gdz dV 2 0 2 dh = Tds + vdP 1 dQ dL Tds vdP gdz dV 2 0 2 dS dQe dSirr T 1 dL Tdsirr vdP gdz dV 2 0 2 Equazione di Bernouilli Caso particolare dell'equazione di conservazione dell'energia in regime stazionario e deflusso unidimensionale. 1 dL Tdsirr vdP gdz dV 2 0 2 Integrando tra le sezioni 1 e 2 L Tdsirr vdP g z2 z1 2 2 1 1 1 2 V2 V12 0 2 2 poniamo R12 Tdsirr 1 1 2 L R12 vdP g z2 z1 V2 V12 0 1 2 2 Espressione analitica dell’equazione di Bernouilli generalizzata alla situazione di fluido comprimibile, deflusso irreversibile e presenza di una macchina fra le sezioni 1 e 2 in grado di scambiare il lavoro L. Equazione di Bernouilli Il termine R12 è la perdita di carico tra le sezioni 1 e 2. 2 R12 Tdsirr 1 Se si considera il volume specifico costante (fluido incomprimibile) e si pone L = 0: L R12 vdP gz2 z1 2 1 Definiamo 1 1 gz1 P1v V12 gz2 P2v V22 R12 2 2 1 H x gz x Px v Vx2 2 H1 H2 R12 H1 H2 1 2 V2 V12 0 2 Carico sulla sezione x in condizioni di deflusso irreversibile, il carico non si conserva ma va diminuendo nel senso del moto in condizioni di deflusso reversibile, il carico si conserva. Sistemi termodinamici aperti Esempi Pompe • Fluido allo stato liquido Ventilatori • Fluido allo stato aeriforme • Fluido allo stato aeriforme • Modesta variazione di volume specifico (fluido incomprimibile) • Movimentazione fluido Pompa centrifuga Compressori • Movimentazione fluido Ventilatore centrifugo • Elevata riduzione di volume specifico (ed incremento di temperatura ed energia interna) • Incremento energia interna (per cicli termodinamici) Compressore a vite Sistemi termodinamici aperti Pompe Pompe Macchine idrauliche operatrici il fluido in esse circolante si trova allo stato liquido Caratteristiche fondamentali di una pompa: • Portata (m3/h) • Potenza (W) • Prevalenza (metri di colonna d’acqua) Forniscono energia meccanica al fluido Pompe Si definisce prevalenza di una pompa LP l'energia per unità di massa fornita dalla pompa al fluido. L R12 1 vdP g z2 z1 2 1 2 V2 V12 0 2 Per un fluido incompr. e deflusso reversibile Eq. di Bernouilli LP vP2 P1 Pompa J N m kg m m m 2 2 kg kg s kg s 1 2 2 Lp J s 2 N m s 2 kg m m s 2 m2 s 2 2 2 m Lp/g kg m kg m s kg m s m LP vP2 P1 HP g g prevalenza espressa in metri di colonna del fluido considerato nel campo gravitazionale terrestre J/kg Pompe Si definisce prevalenza di una pompa LP l'energia per unità di massa fornita dalla pompa al fluido. L R12 1 vdP g z2 z1 2 1 2 V2 V12 0 2 Per un fluido incompr. e deflusso reversibile Eq. di Bernouilli LP vP2 P1 Pompa 1 2 La trasformazione di compressione non è reversibile e, per ottenere un incremento di pressione uguale a (P2 - P1), si dovrà fornire dall'esterno un lavoro meccanico L*P > LP. LP P * LP Rendimento di compressione della pompa I valori oscillano fra 0.7 e 0.9, a seconda del tipo di pompa e delle condizioni operative. J/kg Pompe Il miglior funzionamento di una pompa si ottiene con la pressione a monte maggiore della pressione atmosferica: anche la pompa si porta ad una pressione maggiore della pressione atmosferica e si evitano le infiltrazioni di aria, che ne ostacolano il corretto funzionamento. A volte si è costretti a far lavorare la pompa in aspirazione, cioè con la pressione a monte della pompa inferiore alla pressione atmosferica. Ciò avviene quando si deve sollevare acqua da un serbatoio e la pompa è installata a quota superiore al pelo libero del serbatoio. L'altezza h non può superare un limite derivante dal valore della pressione Pa sul pelo libero del serbatoio, dalla natura e temperatura del fluido. Pompe All'interno del tratto di tubazione compreso fra il serbatoio e la pompa, la pressione idrostatica P(z) va diminuendo con la legge: P( z ) Pa rgz Il fluido può risalire nel tubo fino a raggiungere una quota zmax tale che la pressione idrostatica eguagli la pressione di saturazione P(T), che è funzione della temperatura del fluido: al di sopra di zmax il fluido non può esistere in fase liquida, ma soltanto in fase vapore: Pa rgzmax P( T ) Poiché nel fluido possono esservi dei gas disciolti, alla pressione P(T) va sommata la loro pressione parziale Pg: Pa rgz max P( T ) Pg zmax Pa P( T ) Pg rg Altezza di aspirazione Pompe: tipologie uscita liquido POMPE CENTRIFUGHE • • • • • • Più utilizzate sia in ambito civile che industriale Semplicità Affidabilità Basso costo Vasto campo di portate e prevalenze La prevalenza è proporzionale al quadrato della velocità della girante 0.74 0.78 0.79 0.79 0.78 0.74 A 20 n = 2200 15 10 n = 1450 5 10 = Hpmax = Gmax 20 30 40 3 Gv(m /h) 50 B ingresso liquido palette condotto a chiocciola A a): sezione BB B b): sezione AA Schema di una pompa centrifuga n = 2800 25 uscita liquido Curve caratteristiche di una pompa centrifuga. Hp= prevalenza (metri di colonna d'acqua); Gv= portata volumetrica (m3/h); n= numero di giri al minuto; = rendimento idraulico; Gmax= portata massima, a bocca libera; Hpmax= prevalenza massima, a bocca chiusa. Pompe: tipologie POMPE CENTRIFUGHE Fonte: www.irriworks.com Pompe: tipologie POMPE ASSIALI • • • Elica fissata ad un albero ruotante all’interno della tubazione Lo scambio di energia è associato ad un fenomeno di portanza dell’elica Per portate elevate, ma prevalenze inferiori alle pompe centrifughe Schema di una pompa assiale La cavitazione è la formazione di zone di vapore all'interno di un fluido che poi implodono. Ciò avviene a causa dell'abbassamento locale di pressione fino a raggiungere la tensione di vapore del liquido stesso, che subisce così un cambiamento di fase, formando delle bolle contenenti vapore. Pompe: tipologie POMPE PER ELEVATE PREVALENZE • • • Pompe a pistone, a vite o ad ingranaggi Per il trasporto di fluidi molto viscosi Prevalenze molto elevate e portate costanti Pompa a vite POMPE PER ELEVATE PREVALENZE E PORTATE • Pompe centrifughe a più stadi 15 12 8 1 11 5 10 10 6 4 3 14 13 2 7 9 pompa centrifuga a due stadi (Biraghi). 1. corpo pompa; 2. coperchio; 3. girante; 4. corpo intermedio; 5. tenuta meccanica; 6. distanziale; 7. ghiera di fissaggio della girante; 8. supporto; 9. albero; 10. guarnizione; 11. giunto rigido; 12. spina elastica; 13. boccola coperchio; 14. tirante con dadi; 15. motore elettrico. Sistemi termodinamici aperti Ventilatori Ventilatori Macchine idrauliche operatrici Il fluido in esse circolante si trova allo stato aeriforme ma si comporta come incomprimibile (modeste variazioni del volume specifico) Forniscono energia meccanica al fluido (variazioni di energia interna e di temperatura trascurabili) Si definisce prevalenza di un ventilatore Lv l'energia per unità di massa fornita dal ventilatore al fluido: LV vP2 P1 J/kg Solitamente la prevalenza è espressa in millimetri di colonna d’acqua: H V vP2 P1 1000 1 v w P2 P1 g v g HV = prevalenza del ventilatore (mm H2O); g = accelerazione di gravità = 9.81 m/s2; v = volume specifico dell'aeriforme (m3/kg); vw = volume specifico dell'acqua = 0.001 m3/kg; (P2 - P1) = differenza di pressione misurata su due sezioni a valle e a monte del ventilatore (Pa). Ventilatori: tipologie VENTILATORI ASSIALI • • • • Spinge il fluido in direzione parallela al proprio asse di rotazione, per effetto delle forze di portanza esercitate dall'elica Incremento di pressione 500 – 1000 Pa Portate da 0,1 a 50 m3/sec Rendimento idraulico 0,5 - 0,7 elica albero supporto motore elettrico Uscita fluido VENTILATORI CENTRIFUGHI • • • • Spinge il fluido nel piano ortogonale al proprio asse di rotazione, per effetto della forza centrifuga Incremento di pressione fino a 10 kPa Portate da 0,05 a 20 m3/sec Rendimento idraulico 0,5 - 0,7 A B pale Ingresso fluido A sezione BB B sezione AA condotto a chiocciola Ventilatori: tipologie VENTILATORI ASSIALI • • • • Spinge il fluido in direzione parallela al proprio asse di rotazione, per effetto delle forze di portanza esercitate dall'elica Incremento di pressione 500 – 1000 Pa Portate da 0,1 a 50 m3/sec Rendimento idraulico 0,5 - 0,7 VENTILATORI CENTRIFUGHI • • • • Spinge il fluido nel piano ortogonale al proprio asse di rotazione, per effetto della forza centrifuga Incremento di pressione fino a 10 kPa Portate da 0,05 a 20 m3/sec Rendimento idraulico 0,5 - 0,7 Curve caratteristiche di alcune tipologie di ventilatori (fonte http://www.solerpalau.es) Sistemi termodinamici aperti Compressori Compressori Nei ventilatori si ha una modesta variazione di volume specifico, così che il fluido, pur essendo un aeriforme, si comporta come incomprimibile. Se invece, nella compressione di un aeriforme, si ha una forte riduzione di volume specifico, accompagnata da un sensibile incremento di energia interna e di temperatura, la macchina che cede energia al fluido prende il nome di compressore e l'equazione che regola lo scambio di energia è la: 1 1 Q L h1 V12 gz1 h2 V22 gz 2 0 2 2 Spesso si può ritenere il calore scambiato molto piccolo rispetto al lavoro scambiato nello stesso intervallo di tempo e la trasformazione può ritenersi adiabatica: 1 L h1 h2 V12 V22 g z1 z 2 2 A differenza dei ventilatori, che forniscono l'energia meccanica necessaria al fluido per muoversi all'interno di un circuito idraulico, nei compressori l'energia meccanica è assunta dal fluido in gran parte sotto forma di energia interna da utilizzare nella realizzazione di cicli termodinamici. Compressori: tipologie COMPRESSORI ALTERNATIVI • • • • Utilizzano meccanismi a cilindri e pistoni P2 /P1 = 2 - 10; per maggiori rapporti è necessario adottare compressori a più stadi Portata fino a 0.5 m3/s Rendimento di compressione 0.7 - 0.85 rotore femmina ingresso fluido COMPRESSORI A VITE • • • • Utilizzano un meccanismo costituito da due eliche accoppiate P2 /P1 = 1,5 - 12 Portate da 0,05 a 10 m3/sec Rendimento di compressione 0.5 - 0.8 uscita fluido verso di rotazione dei rotori rotore maschio Compressori: tipologie COMPRESSORI CENTRIFUGHI • • • • concettualmente analoghi ai ventilatori centrifughi, ma di costruzione più sofisticata P2 /P1 per il singolo stadio < 1,5; solitamente si impiegano diversi stadi Portata tra 0.5 e 30 m3/s Rendimento di compressione 0.65 - 0.8 Compressore centrifugo a più stadi COMPRESSORI ASSIALI • • • • concettualmente analoghi ai ventilatori assiali, ma di costruzione molto più sofisticata P2 /P1 per il singolo stadio < 1,2; solitamente si impiegano diversi stadi Portata tra 1 e 100 m3/s Rendimento di compressione 0.6 - 0.8 Turbina a gas con compressore assiale
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