Riabilitazione fonatoria 89 RIABILITAZIONE FONATORIA M. Benvenuti Introduzione Il confezionamento della tracheotomia comporta l’esclusione della fonazione fisiologica. È la prima difficoltà che il paziente nota al risveglio ed è percepita come la più invalidante oltre alla perdita di autonomia e alle difficoltà di deglutizione(1). Tale barriera comunicativa inficia non solo l’aspetto della socialità e della relazione della comunicazione ma anche l’espressione delle proprie volontà e il consenso agli esami o alle cure proposte(2). A tal proposito Meltzer et al.(1) hanno dimostrato l’utilità di un esperto in lettura labiale nelle Unità di Terapia Intensiva (ICU). Dopo avere accertato la capacità d’intendere e di volere di un paziente tracheotomizzato e ventilato, in assenza di parenti vicini o di delegati legali, questi Autori hanno potuto accogliere la volontà del paziente, espressa in autonomia, circa la prosecuzione delle cure, il suo diniego all’accanimento terapeutico e la sua dichiarazione di fede religiosa. Gli effetti della privazione prolungata della fonazione sono ancora più evidenti nei bambini tracheotomizzati nel periodo prelinguistico e non decannulati entro il primo anno di vita. Essi mostrano ritardo nello sviluppo linguistico in tutti gli ambiti specie a livello fonetico/ fonologico (incremento della produzione delle consonanti dopo decannulazione, riduzione dei gruppi consonantici, iper- nasalizzazione ecc.) e sintattico, con riduzione della lunghezza media dell’enunciato oltre a difficoltà prassiche oro-facciali e conseguente ripercussione sull’ evoluzione della suzione/deglutizione(1). La fonazione Si definisce fonazione il meccanismo di produzione sonora alla sorgente, rappresentata dalle corde vocali. La voce, invece, è la combinazione tra la fonazione e l’articolazione/risonanza, in altre parole l’applicazione di un sistema di filtri sopraglottici (faringe, cavo orale, cavità nasali ecc.) al suono prodotto a livello delle corde vocali. Durante la fonazione le corde vocali agiscono come trasduttori che convertono le forze aerodinamiche generate dal mantice polmonare in energia acustica(1). U.O.C. di Otorinolaringoiatria, Ospedale “G. da Saliceto”, Piacenza 90 M. Benvenuti Nel paziente tracheotomizzato, sia ventilato sia in respiro spontaneo con cannula dotata di cuffia, perché disfagico o a rischio di aspirazione, la capacità di convogliare l’aria espirata a livello delle corde vocali è preclusa (fig. 1) in quanto sia l’inspirazione che l’espirazione avvengono attraverso la cannula tracheale. Riabilitazione fonatoria 91 La ventilazione aperta (TOV), prevede la possibilità di una riabilitazione fonatoria in pazienti molto collaboranti. Tuttavia non tratteremo quest’aspetto generalmente riconducibile a un ambiente pneumologico. Al contrario, ci occuperemo di quelle situazioni in cui il paziente, non più vincolato alla presenza della cuffiatura della cannula, potrà essere preso in carico per la riabilitazione fonatoria. 3. Valutare la pervietà delle vie aeree, le condizioni di pulizia della cannula tracheale, la saturazione, eseguire la toilette della controcannula e procedere alla broncoaspirazione. È indispensabile, inoltre, una visita foniatrica con fibrolaringoscopia precedente alla presa in carico riabilitativa logopedica che valuti: 1. Motilità cordale; 2. Assenza di granulazioni, stenosi o edemi delle alte vie respiratorie; 3. Rapporto spaziale tra lume tracheale e diametro della cannula. Se lo spazio è ridotto a causa della presenza del manicotto della cuffia sgonfia potrebbe, infatti, verificarsi un’alta resistenza all’espirazione con rischi di distress respiratorio e potenziale rischio cardio polmonare. Alla presa in carico il logopedista deve eseguire: - Anamnesi patologica con particolare riferimento alla motivazione per cui è stata confezionata la tracheotomia e all’eventuale compresenza di disturbi pregressi di tipo respiratorio quali BPCO e polmoniti recidivanti per ingesta; - Valutazione della vigilanza e della collaborazione: è indispensabile la capacità di mantenere l’attenzione sostenuta per almeno 15 minuti e un’adeguata collaborazione e motivazione; - Osservazione morfologica e funzionale del distretto testa-collo (edemi post chirurgici o post attinici, prassie labio-linguo – facciali); - Valutazione delle competenze respiratorie: frequenza del respiro, capacità di tosse e di mantenimento volontario dell’apnea. La valutazione e la presa in carico multidisciplinare consentono una personalizzazione e un’alta specificità del trattamento riabilitativo indispensabile al recupero fonatorio del paziente. La postura ottimale è quella del paziente seduto, con flessione d’anca a 60-90°, con piedi adeguatamente appoggiati e il sostegno di cuscini o tavolini idonei a mantenere un buon equilibrio corporeo posturale (fig.2). Nel caso di persone allettate con impossibilità a sedersi, sarà necessario inclinare lo schienale del letto di almeno 60° (fig. 3). La riabilitazione fonatoria Gli obiettivi della riabilitazione fonatoria del portatore di cannula tracheale sono di tipo: - Restitutivo: riportare la modalità della produzione della voce allo stato premorboso in previsione, dove possibile, di una decannulazione; - Compensativo: sopperire, attraverso l’utilizzo delle strutture integre e l’applicazione di ausili o tecniche volontarie, alla modifica indotta dalla presenza della cannula. Il trattamento riabilitativo del paziente portatore di cannula tracheale è sempre di tipo multidisciplinare e interdisciplinare. La riabilitazione fonatoria nel paziente tracheotomizzato è pertinenza del logopedista, ma è fondamentale una presa in carico multidisciplinare con una stretta collaborazione e integrazione con medico fisiatra, fisioterapista (motorio e respiratorio) e infermiere per: 1. Valutare e migliorare la postura con riduzione di ipertonie muscolari o spasticità; 2. Addestrare il paziente alle tecniche di disostruzione bronchiale e/o potenziamento della forza espiratoria; Fig. 2 - Postura ottimale che il paziente con tracheotomia deve mantenere durante la valutazione logopedica. Fig.1 - Cannula tracheale con cuffia posizionata all’interno del lume tracheale. Fig. 3 - Posizionamento del paziente allettato con tracheotomia durante la valutazione logopedica qualora sia impossibilitato ad assumere la poizione seduta. 92 M. Benvenuti È indispensabile un ambiente tranquillo, privo di stimoli distraenti (TV accesa o altre attività medico/assistenziali a carico dei compagni di stanza). Inoltre, è necessario garantire la migliore condizione possibile dal punto di vista del benessere psicofisico (assenza di dolore, sonnolenza, agitazione ecc.). Il training logopedico prevede inizialmente a cannula aperta (figura 4 – mod.): 1. Impostazione della respirazione diaframmatica 2. Variazioni di ritmo e di forza espiratoria della respirazione diaframmatica 3. Esercizi propriocettivi della muscolatura bucco – facciale (secondo De Renzi mod.Tab. I) al fine di migliorare la consapevolezza personale degli articolatori del linguaggio e di aumentarne il tono muscolare. Fig. 4 - cannula tracheale “aperta” durante training logopedico Tabella I: Esercizi propriocettivi della muscolatura bucco-facciale secondo De Renzi. Protrusione labbra 5 volte Aprire la bocca 5 volte Stiramento labbra Chiudere la bocca Sbattere i denti Mostrare la lingua Alzare la lingua al naso Abbassarre la lingua al mento Lateralizzare la lingua a destra Lateralizzare la lingua a sinistra Gonfiare le guance Chiudere gli occhi 5 volte 5 volte 5 volte 5 volte 5 volte 5 volte 5 volte 5 volte 5 volte 5 volte Riabilitazione fonatoria 93 Coordinazione dito-cannula L’addestramento alla coordinazione dito-cannula è il primo step vero e proprio della riabilitazione fonatoria. Dev’essere eseguito a cannula rigorosamente scuffiata in pazienti che sono in grado di gestire le proprie secrezioni e che hanno una tosse efficace a liberare le vie respiratorie qualora ci fosse penetrazione. Basandosi sulla tecnica di respirazione diaframmatica impostata in precedenza, dopo aver inspirato l’aria, il paziente è addestrato a obliterare con il dito indice coperto da garza o direttamente, l’estremità esterna della contro–cannula in fase espiratoria. In questo modo l’aria proveniente dai polmoni è convogliata a livello delle corde vocali e successivamente all’esterno attraverso la bocca. È consigliabile supportare il paziente in quest’atto mediante l’osservazione diretta allo specchio. Il secondo step dell’allenamento alla coordinazione dito-cannula è quello di abbinare la produzione vocale alla fase espiratoria: il suono dovrà essere progressivamente crescente in termini di lunghezza e difficoltà. L’inspirazione avverrà ancora attraverso la cannula tracheale, ma sarà chiusa dal dito all’atto della vocalizzazione. Qualche esempio: 1. Inspirare - Vocalizzo dolce di almeno 3 secondi di tutte le vocali; 2. Inspirare - Vocalizzo dolce con cambio di ritmo (es a –a –a -, e – e - e ) delle vocali; 3. Inspirare - Vocalizzo con attacco vocale duro (es. Ka, ke) per favorire la pressione e la chiusura glottica; 4. Contare a voce alta da 1 a 10 con inspirazione ogni 3 numeri. L’adattamento agli esercizi è rapido e normalmente non sono necessarie più di 3 – 4 sedute per l’addestramento alla coordinazione. Spesso il paziente attua spontaneamente quanto appreso con scambi verbali minimi sia con il personale sanitario sia con i propri congiunti, contribuendo all’automatizzazione della coordinazione dito-cannula. Speaking-valve o valvola fonatoria Verificata l’acquisizione della modalità proposta il foniatra generalmente sostituisce la canValvola fonatoria o nula standard con un modello dotato di feneSpeaking-valve stratura e consiglia l’applicazione della valvola fonatoria. Fig. 5 - Valvola fonatoria o speaking-valve posiziona- La valvola fonatoria o speaking-valve (fig. 5) consente l’ingresso dell’aria attraverso la canta su cannula tracheale fenestrata. nula ma in fase espiratoria la valvola si chiude e convoglia così il flusso aereo a livello laringeo. Controindicazioni all’utilizzo della valvola fonatoria (2) sono: 1. Condizioni cliniche instabili o pazienti che richiedano un supporto ventilatorio continuo; 94 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. M. Benvenuti Pneumotorace; Largo diametro della cannula tracheale rispetto al lume della trachea; Cannula tracheale cuffiata; Ostruzioni sovraglottiche (edemi, paralisi bilaterali delle corde vocali, tumori); Secrezioni abbondanti, Anomalie muscolari/nervose delle strutture articolatorie del linguaggio; Laringectomia totale. Casi particolari In ambito post chirurgico è necessario fare una menzione particolare ad alcuni casi specifici. 1. Limitazioni fono-articolatorie dopo chirurgia del cavo orale In caso di demolizioni a carico del cavo orale ed eventuali ricostruzioni con lembi, il momento della valutazione dovrà essere ancora più accurato prendendo in esame limitazioni cicatriziali e funzionali residue. In questo ambito è utile la lettura di liste di parole con particolare attenzione al fonema eventualmente alterato o alla caratteristica distorta. I suoni della lingua italiana presentano le caratteristiche riportate nella tabella II. Tabella II: Fonemi della lingua Italiana suddivisi per modo e punto di articolazione. FONEMI LINGUA ITALIANA Bilabiali m,p,b Labiodentali f,v,[n] (anfora) Dentali t,d, Alveolari s,z,ts,dz,n,l,r Palato alveolari [sc],[c],[g] Palatali [n],[gl] Velari MODO DI ARTICOLAZIONE k,g,w Nasali m,n, [n] (gnomo) Vibranti r Fricative f,v,s,z,[sc] (scimmia), L’aria passa attraverso una fessura generando una “frizione” Laterali l,[gl] (luglio) Il velo palatino consente il passaggio dell’aria attraverso le cavità nasali Avviene mediante la vibrazione dell’apice della lingua o dell’ugola La lingua si posiziona contro i denti e l’aria esce dai 2 lati della lingua stessa 95 Riabilitazione fonatoria Occlusive p,b,t,d,k,g Affricata ts(tazza),dz(zanza- Sono suoni che iniziano con un’occlusiva e terra), [c](cigno), [g] minano con una fricativa gelato Approssimanti PUNTO DI ARTICOLAZIONE j,w SUONI ITALIANI Il suono è prodotto tramite un’occlusione momentanea dell’aria a cui fa seguito una specie di “scoppio” Sono suoni in cui gli organi articolatori vengono solo avvicinati, ma senza contatto L’ARTICOLAZIONE AVVIENE: Bilabiali m,p,b A livello del sigillo labiale Dentali t,d, Alveolari s,z,ts,dz,n,l,r Nel contatto tra la punta della lingua e i denti incisivi superiori (parte interna) Palato alveolari [sc],[c],[g] Palatali [n],[gl] Labiodentali Velari f,v,[n] (anfora) k,g,w Nel contatto tra la parte centrale dell’arcata superiore ed il labbro inferiore Nel contatto tra la punta della lingua e gli alveoli dentali La lamina della lingua si avvicina agli alveoli ed ha il corpo arcuato La lingua tocca il palato duro La base della lingua tocca il velo palatino In base al coinvolgimento degli organi articolatori dovranno essere strutturati esercizi di: • prassie labio – linguo – facciali (vedi tab. I), per recuperare la motricità perduta o compensarla attraverso le strutture conservate; • iperarticolazione di sillabe predisponenti il recupero della motricità dell’effettore; • iperarticolazione di parole singole contenenti i fonemi in ristrutturazione; • lettura di filastrocche e scioglilingua per favorire l’inserimento dei fonemi rieducati in termini di ritmo e prosodia all’interno della frase. Le controindicazioni al trattamento sono: • la mancata collaborazione del paziente; • la presenza di fistole o l’imperfetta cicatrizzazione del lembo; • l’asportazione completa del nervo per suo coinvolgimento all’interno della massa neoplastica. 2. Ripresa fonatoria dopo chirurgia parziale della laringe La chirurgia conservativa della laringe può essere divisa in 2 gruppi: - Chirurgia conservativa orizzontale - Chirurgia conservativa verticale. Entrambe le tipologie prevedono una tracheotomia temporanea e necessitano di una riabilitazione logopedica precoce al fine di educare la neo-glottide alla fonazione. 96 M. Benvenuti La presa in carico prevede le stesse valutazioni proposte in precedenza. La valutazione endoscopica della laringe consentirà di valutare due situazioni potenzialmente sfavorevoli: • lume della neo-glottide molto ampio (fuga d’aria massiva con impossibilità di conversione in energia acustica); • paralisi o deficit di movimento delle strutture residue; • stenosi laringee o faringee. Gli esercizi riabilitativi in questi casi prevedono: • impostazione della respirazione diaframmatica: inizialmente la condizione infiammatoria post chirurgica e l’edema della neoglottide non consentono una vera e propria respirazione “bassa”, pertanto è necessario tollerarne una diaframmatica con interessamento intercostale. Alla ripresa fonatoria sarà possibile migliorare tale comportamento; • addestramento alla coordinazione dito-cannula: l’obiettivo è il compenso del mancato sfintere glottico classico attraverso le strutture residue. Il programma rieducativo è condiviso con il medico foniatra che esegue la laringoscopia. I pazienti con marcata incontinenza glottica per paralisi di un’aritenoide e/o lume molto ampio traggono beneficio da esercizi di espirazione forzata con attacco vocale duro. È fondamentale, come per gli esercizi di riabilitazione della deglutizione, individuare posizioni del capo favorenti l’adduzione della neo-glottide. Successivamente i vocalizzi, sempre in attacco duro, sono integrati con intensità e frequenze variabili in crescendo. Sono di seguito riportati alcuni esempi di esercizi di riabilitazione: • inspirare - espirare forzatamente ed iperarticolare Kaaaa; • inspirare – espirare forzatamente ed iperarticolare aaaK; • ripetere con tutte le vocali; • inspirare – espirare forzatamente ed iperarticolare Ka-Ka-Ka; • inspirare – espirare forzatamente ed iperarticolare aK –aK – aK; • ripetere con tutte le vocali; • inspirare – espirare forzatamente ed iperarticolare Ka-Kaaaaa; • ripetere con tutte le vocali. Al contrario pazienti con lume ridotto sono educati all’espirazione e alla vocalizzazione dolce con frequenze stabili. È opportuno inoltre favorire il rilassamento delle strutture sovra-glottiche e dei muscoli del collo in coordinazione con la respirazione diaframmatica. Qualora la rieducazione logopedica non raggiungesse gli obiettivi desiderati il medicofoniatra, alla valutazione finale, prenderà in considerazione un approccio riabilitativo di tipo chirurgico. Conclusioni La riabilitazione fonatoria del paziente tracheotomizzato è di tipo multidisciplinare e interdisciplinare. Una corretta valutazione foniatrica, fisiatrica, pneumologica, fisioterapica e logopedica unitamente alla collaborazione con il personale infermieristico, consente di personalizzare e rendere più efficace il trattamento riabilitativo. La presa in carico dev’essere precoce, non appena la situazione clinica che ha portato alla necessità della tracheotomia si sia stabilizzata, per prevenire eventuali compensi spontanei errati adottati dal paziente. Riabilitazione fonatoria 97 Uno dei principali fattori di successo del percorso riabilitativo è la collaborazione del paziente e del caregiver per la ripetizione degli esercizi proposti sia durante il ricovero che al ritorno a domicilio. 98 M. Benvenuti Bibliografia: 1. http://www.ventilab.org/wp-content/uploads/2014/07/tracheo. 2. http://www.infermieriperlasalute.it/guide/la-prevenzione-delle-lesioni-da-decubito. 3. www.ausl.rn.it/Materiali/infermieri-per-il-cittadino/cura_paziente/mobilizzazione 4. www.stgeorges.nhs.uk mod. 5. Grossbach. Promoting effective communication for patients receveing mechanical ventilation, Critical care Nurse 2011; 31(3). 6. Batty S. Communication, swallowing and feeding in the intensive care unit patient. Nursing in Critical Care 2009. 7. Grossbach et al. Promoting Effective Communication for Patients Receiving Mechanical Ventilation. Critical Care Nurse 2011; 31 (3). 8. Meltzer et al. Lip-reading and the ventilated patient. Crit Care Med 2012;40(5). 9. Sandini et al. Il bambino con tracheostomia: problematiche comunicative e progetto educativo-logopedico. Logopaedia, 2012 (2). 10. De Colle. Voce e computer. ed. Omega, 2001 11. Suiter et al. Effects of cuff deflation and one-way tracheostomy speaking valve placement on swallow physiology. Dysphagia 2003; 18. 12. Barraza et al. The safety of tracheostomy speaking valve use during sleep in children: a pilot study. Am J of Otolaryngology Head and Neck Medicine and Surgery 2014; 35. 13. AA vari, Atti LVII Raduno Gruppo Alta Italia, Ferrara 2011. 14. AA vari, Atti XCVII Congresso Nazionale SIO, Riccione 2010.
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