PONTIFICIA UNIVERSITÀ DELLA SANTA CROCE Uf#icio Comunicazione *** Rassegna Stampa APRILE 2014 © Ponti(icia Università della Santa Croce Elaborazione: Uf#icio Comunicazione [email protected] -‐ +39 06 68164399 * Bollettino ad uso interno * Rassegna Stampa – APRILE 2014 ZE Scheda sintetica La sezione Attività interne del mese di aprile 2014 è quasi totalmente occupata dalla copertura informativa sul IX Seminario Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa, promosso dalla Facoltà di Comunicazione dal 28 al 30 aprile, che ha visto la partecipazione di oltre 300 professionisti provenienti da decine di Paesi. [AGENZIA SIR, MINUTO DE DIOS, TM NEWS, ADNKRONOS, ZENIT, IGLESIA.CL, LA VERDAD, RELIGIÓN DIGITAL, TEMPI, VATICAN INSIDER, CATHOLIC NEWS SERVICE, KORAZYM, RADIO VATICANA, ROME REPORTS] Alcuni servizi sono stati anche dedicati ai briefing per giornalisti promossi dall'Università in collaborazione con l'Associazione ISCOM in occasione delle canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che hanno offerto alcune testimonianze su aspetti interessanti dei due pontefici. Tra gli ospiti, il Prof. Rodolfo Proietti, medico, il fotografo Arturo Mari e la Prof.ssa Alessandra von Teuffenbach, studiosa di Papa Roncalli. [ZENIT, IL TEMPO, RELIGIÓN CONFIDENCIAL, THE PILOT, TM NEWS, ALETEIA] L'Università è citata a proposito dell'esposizione i "Caratteri del padre", della quale ha ospitato nel cortile un'installazione dedicata a Giovanni Paolo II in occasione della canonizzazione (ROMASETTE, ZENIT, 2PAPISANTI); dell'iniziativa dell'Ufficio Promozione e Sviluppo di dedicare il numero di Amici dell'Apollinare al Papa Giovanni Paolo II, con testimonianze di studenti che a lui devono la loro vocazione (ROMASETTE); di un convegno esterno organizzato da Alliance Defending Freedom e C-FAM sui temi della vita (ZENIT, REUTERS). Come professori citati sulla stampa, risultano: -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ Rev. Robert Gahl (LOS ANGELES TIMES, THE WASHINGTON POST) Rev. Joaquím Llobell (RIALP) Rev. José María La Porte (SALESIANA) Rev. Sergio Tapia (CATHOLIC NEWS AGENCY) Jorge Milan (CATHOLIC NEWS AGENCY) Rev. Michele Dolz (ARTE MAGAZINE) -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ -‐ Rev. Rafael Diaz Dorronsoro (PONTIFICIUM CONSILIUM PRO FAMILIA) Rev. Luis Navarro (CBCP NEWS) Rev. John Wauck (LA REPUBBLICA, INC.) Rev. Carlo Pioppi (FORMICHE) Rev. Pawel Rythel-Andrianik's (CATHOLIC NEWS SERVICE) Rev. Martin Rhonheimer (NATIONAL CATHOLIC REPORTER) Ha rilasciato interviste il Rev. Prof. Giulio Maspero (RADIO VATICANA), il Rev. Prof. Cristian Mendoza (LA TERCERA), il Prof. Simone Venturini (VATICAN INSIDER) e il Rev. Prof. Héctor Franceschi (CATHOLIC NEWS AGENCY). Su PALABRA sono apparsi articoli del Rev. Prof. Paul O'Callaghan e del Prof. Giovanni Tridente; il Prof. Russel Shaw ha firmato due articoli per ALETEIA, mentre il Rev. Prof. Federico Requena ha scritto su GAZETA DO POVO. Il Rev. Prof. Sergio Tapia ha partecipato alla diretta della CNN Español in occasione delle canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. © Uf&icio Comunicazione Indice APRILE 2014 Attività interne pag. 1. 04/04/2014 Roman conference about Alvaro del Portillo EWTN 1 2. 15/04/2014 Misericordia e diritto nel matrimonio PC pro Familia 2 3. 22/04/2014 Univ. Santa Croce: Seminario su “strategie creative per un cambio culturale” Agenzia SIR 3 4. 22/04/2014 Juan Pablo II incluso en los momentos Agenzia ZENIT 4 5. 23/04/2014 Quel bimbo che fuggì per donare una caramella a Wojtyla Il Tempo 5 6. 23/04/2014 El legado de la enfermedad de Juan Pablo II Religion Confidencial 6 7. 23/04/2014 Letters left at John Paul's tomb show pilgrims see him as friend The Pilot 7 8. 23/04/2014 Il fotografo di Papa Wojtyla: 27 anni insieme a un Santo TM News.it 8 9. 24/04/2014 2 suggerimenti per conoscere di più Giovanni Paolo II Aleteia 9 de gran sufrimiento pensaba en los otros 10. 28/04/2014 Cardinale Dolan: Servono “Laici competenti che rappresentino la Chiesa” Agenzia SIR 10 11. 28/04/2014 Cultura: PUSC, al via il seminario sugli uffici di comunicazione della Chiesa Agenzia SIR 11 12. 28/04/2014 “Estrategias creativas para promover la creación” así es llamado el IX Seminario Minuto de Dios 12 13. 28/04/2014 Dolan scherza: laici portavoce Chiesa, non vescovi grassi come me TM News.it 13 14. 29/04/2014 Sinodo: la confidenza del Papa ai cardinali, ho visto la mano di Dio Adnkronos 14 15. 29/04/2014 Francisco y el Sí nodo de la familia: "He visto la mano de Dios" Agenzia ZENIT 15 16. 29/04/2014 IX Seminario para oficinas de comunicaciones de Iglesia Iglesia.cl 16 17. 29/04/2014 Comunicación eficaz en la Iglesia Católica La Verdad 17 18. 29/04/2014 Cardenal Dolan: “Francisco no tiene marketing ni expertos que lo Región Digital 18 Tempi 19 Vatican Insider 20 Agenzia SIR 21 22. 30/04/2014 Chiesa e comunicazione: Mons. Pompili (CEI), “integrare offline e online” Agenzia SIR 22 23. 30/04/2014 Chiesa e comunicazione: Trouiller (Lyon), Agenzia SIR 23 24. 30/04/2014 Chiesa e comunicazione: Doherty (UK), raccontare la fede con le immagini Agenzia SIR 24 25. 30/04/2014 Chiesa e comunicazione: Zwilling (New York), Agenzia SIR 25 26. 30/04/2014 Cardinal shares media tips he learned at ʻschool of hard knocksʼ Catholic News Service 26 27. 30/04/2014 Il cardinal Dolan e le sette prassi della comunicazione efficace Korazym 27 28. 30/04/2014 Padre Lombardi: Pontificato di Papa Francesco Radio Vaticana 28 profesional de oficinas de comunicación de la Iglesia asesoren, la comunicación le sale espontaneamente” 19. 29/04/2014 I sette comandamenti di Dolan per non lasciare la comunicazione della fede «a noi vescovi anziani, grassi e pelati» 20. 29/04/2014 The Pope “saw Godʼs hand” when he entrusted the Synod to the two new Pope saints 21. 30/04/2014 Chiesa e media: P. Lombardi, “Non abbiamo ancora visto tutto della comunicazione del Papa” “Notevole lʼimpatto di Papa Francesco” “Tutto deve essere professionale” centrato sull'annuncio della misericordia di Dio Indice APRILE 2014 29. 30/04/2014 Los medios y el papa Francisco Religion Confidencial 29 30. 30/04/2014 El cardenal de Nueva York, Timothy Dolan, Rome Reports 30 Rome Reports 31 habla de sus estrategias de comunicación 31. 30/04/2014 Helen Alvaré explica cómo hablar de la familia en el mundo de hoy Citazioni Università e/o professori pag. 32. 30/03/2014 Vatican to debate teachings on divorce, birth control, gay unions Los Angeles Times 32 33. 01/04/2014 Los procesos matrimoniales en la Iglesia Rialp Ediciones 33 34. 02/04/2014 In mostra a San Salvatore in Lauro i "Caratteri del Padre" Roma Sette 34 35. 03/04/2014 “Le sfide e le prospettive future della Comunicazione sociale: Università Pontificia Salesiana 35 36. 07/04/2014 University course highlights role of media in evangelization Catholic News Agency 36 37. 09/04/2014 Michele Dolz, alla Bocconi tra antico e contemporaneo Art magazine 37 38. 09/04/2014 Fede e sacramento 38 39. 11/04/2014 Canon lawyersʼ gathering inspired by ʻYear of Laityʼ Pontificium Consilium pro Familia CBCP News 40. 14/04/2014 Il Cor Unum mostra i suoi numeri Agenzia ZENIT 40 41. 16/04/2014 Alla scoperta del Vaticano La Repubblica 41 42. 18/04/2014 Giornalismo: Premio “De Carli”, Agenzia SIR 42 43. 18/04/2014 Why Pope Francis Has Been an Effective Leader Inc. 43 44. 22/04/2014 Sul giornale della Santa Croce due storie di vocazione Roma Sette 44 The Washington Post 45 46. 23/04/2014 In Rome, Americans United for Life to Celebrate International ProLife Efforts and the Agenzia Reuters 46 istituzioni e studi” 39 proroga a 30 aprile per canonizzazione Papi sbocciate grazie a Wojtyla 45. 22/04/2014 John Paulʼs legacy stained by sex abuse scandal Legacy of Pope John Paul II 47. 26/04/2014 «El ambiente en Roma es increíble» El Comercio.es 47 48. 26/04/2014 I Concili? Scuole di libertà Formiche 48 49. 28/04/2014 Growing up near Treblinka inspired priestʼs Holocaust research Catholic News Service 49 50. 28/04/2014 Ci stanno preparando per un evento importante per lʼumanità Universo7 50 51. 30/04/2014 Papa Francisco nombra dos nuevos obispos para Brasil ACIPRENSA 51 52. 30/04/2014 L'eredità di San Giovanni Paolo II nella difesa della vita Agenzia ZENIT 52 53. 30/04/2014 Acton conference draws ties between Christian persecution, National Catholic Reporter 53 economic liberalism Interviste pag. 54. 02/04/2014 Nove anni fa moriva Giovanni Paolo II Radio Vaticana 54 55. 05/04/2014 “Los escándalos del IOR afectaron la imagen de la Iglesia” La Tercera 55 Indice APRILE 2014 56. 06/04/2014 "Francesco indica il valore universale della Bibbia" Vatican Insider 56 57. 21/04/2014 Il Lunedì dell'Angelo, don Maspero: la Pasqua è un'occasione Radio Vaticana 57 Catholic News Agency 58 per essere vicini alle persone che amiamo 58. 24/04/2014 Papal phone calls cannot change Church doctrine, canonist assures Professori come autori pag. 59. 01/04/2014 Del Concilio Vaticano II a las iniciativas sociales Palabra 59 60. 01/04/2014 El Corazon de la liturgia Palabra 60 61. 07/04/2014 Stop the Factionalism, Please Aleteia 61 62. 21/04/2014 Humanae Vitae Really Isn't Going Anywhere Aleteia 62 63. 26/04/2014 El día de los cuatro papas CNN 63 64. 29/04/2014 Dois papas unidos por um Concílio Gazeta do Povo 64 EWTN www.ewtn.com 04/04/2014 argomento Attività interne https://www.youtube.com/watch?v=wS7AeUEMzzs Roman conference about Alvaro del Portillo *Segue il testo in originale - 1/64 - 7/4/2014 Roman conference about Alvaro del Portillo - YouTube IT Carica santacrocevideo Election of Msgr. Alvaro del Portillo as St Josemaria's first successor di Javier Martinez 6:35 1.873 visualizzazioni Saint Josemaria: How to love Christ more 3:53 di Opus Dei English 2.235 visualizzazioni Pontifical University of the Holy Cross 10:25 di Javier Martinez 1.369 visualizzazioni Opus Dei, a personal prelature di Javier Martinez 2.504 visualizzazioni 3:21 Harambee: Promoting a brighter future in Africa 0:11 / 4:09 2:16 Roman conference about Alvaro del Portillo Martin John Miller ∙ 5 video Iscriviti 2 Informazioni Mi piace Tom Kane remembers Opus Dei's founder, St Josemaria Escriva di brianefinnerty 16 visualizzazioni 0 Condividi Aggiungi a 6:40 0 Licenza 126 visualizzazioni Theologians and experts reflect on the life and works of Álvaro del Portillo di romereports 2:02 Pubblicato in data 04/apr/2014 Brief clip from EWTN coverage of recent conference in Rome about Alvaro del Portillo, the first prelate of Opus Dei who will be beatified this September. Categoria di romereports 762 visualizzazioni 831 visualizzazioni Pontifical University of the Holy Cross Rome XXVth Anniversary Celebration di Javier Martinez 1:42 Istruzione Licenza YouTube standard 273 visualizzazioni Saint Josemaria on finding God in work Mostra meno 1:39 Tutti i commenti di Opus Dei English 1.635 visualizzazioni How to wake up feeling great: The 90 minute rule I commenti relativi a questo video sono stati nascosti dalla Modalità di protezione. Mostra commenti nascosti 1:00 di In59seconds 1.509.015 visualizzazioni 5a domenica di Quaresima anno A 46:40 di Fernando Armellini 5.512 visualizzazioni 35:34 "Shapes Songs Collection Vol. 1" Learn Shapes, Teach Shapes, Baby Toddler Preshcool di Busy Beavers Nursery Rhymes 2.368.394 visualizzazioni La storia di Suor CristinaThe Voice of Italy 2014 7:26 di Matteo Bucciarelli 34.133 visualizzazioni Accesso Programmato 2014/15 Linee Guida 7:57 Informazioni Termini Lingua: Italiano Centro stampa e blog Privacy Norme e sicurezza Paese: Italia Copyright Invia feedback https://www.youtube.com/watch?v=wS7AeUEMzzs Sicurezza: Attivata Creativi e partner Pubblicità Prova qualcosa di nuovo! di universitaly 8.635 visualizzazioni Guida Sviluppatori +YouTube 1/1 PONTIFICIUM CONSILIUM PRO FAMILIA www.familiam.org 15/04/2014 argomento Attività interne http://www.familiam.org/famiglia_ita/societa/00006295_Misericordia_e_diritto_nel_matrimonio.html Misericordia e diritto nel matrimonio *Segue il testo in originale - 2/64 - 9/4/2014 Pontificium Consilium pro Familia - Fede e sacramento cerca nel sito HOME ITA » Chiesa » Teologia della famiglia » Fede e sacramento Fede e sacramento All’Istituto Giovanni Paolo II il 3 aprile un colloquio di teologia sul matrimonio Il rapporto tra la fede e i sacramenti. Questo il tema al centro del colloquio di teologia su “Fidesfoedus: la fede e il sacramento del matrimonio” promosso per giovedì 3 aprile dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per la Famiglia. “L’originalità dell’articolazione tra dato naturale e sacramentale nel matrimonio”, spiegano gli organizzatori, “è oggi investito da nuove problematiche, quali, ad esempio, la richiesta del sacramento da parte di battezzati non più credenti o comunque lontani da ogni pratica ecclesiale”. Obiettivo del colloquio, “approfondire il nesso sinergico tra fede e sacramento del matrimonio, ricordandosi che la fede ha una struttura sacramentale” così da comprendere “come riuscire ad integrarli senza oscurare da un lato la dimensione naturale e dall’altro la nozione stessa di sacra mentalità”. Interverranno monsignor Cyril Vasil, segretario della Congregazione per le Chiese orientali, Livio Melina, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo, José Granados dell’Istituto Giovanni Paolo II, Andrea Bozzolo dell’Istituto internazionale Don Bosco, Rafael Diaz Dorronsoro della Pontificia università della Santa Croce. Tra i relatori della seconda sessione, Andrea D’Auria della Pontificia Università Urbaniana, Alexandra Diriart dell’Istituto Giovanni Paolo II, JeanMiguel Garrigues dell’Istituto San Tommaso d’Aquino di Tolosa e monsignor Juan Antonio Reig Pla, vescovo di Alcalà de Henares. Per info e programma: www. http://www.istitutogp2.it. Copyrights 2012. All rights reserved Pontificium Consilium pro Familia http://www.familiam.org/famiglia_ita/chiesa/00006231_Fede_e_sacramento.html Condividi su 1/1 AGENZIA SIR www.agensir.it 22/04/2014 argomento Attività interne http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285386 Univ. Santa Croce: Seminario su “strategie creative per un cambio culturale” *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/chiesa-e-comunicazione-strategie-creative-per-un-cambiamento-culturale - 3/64 - 22/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Martedì 22 Aprile 2014 16:30 UNIV. SANTA CROCE: SEMINARIO SU “STRATEGIE CREATIVE PER UN CAMBIO CULTURALE” Oltre 300 comunicatori impegnati negli Uffici di diverse istituzioni ecclesiali del mondo sono attesi a Roma dal 28 al 30 aprile, per partecipare al IX seminario professionale promosso dalla facoltà di Comunicazione istituzionale dell’università della Santa Croce. Il tema è “Strategie creative per un cambio culturale”. Uno degli obiettivi del seminario è conoscere progetti concreti di comunicazione creativa in altri luoghi del mondo e condividere esperienze professionali sulla comunicazione della Chiesa e del no profit. Ad aprire i lavori sarà il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan, che affronterà il tema “Sfide culturali per i comunicatori della Chiesa”. L’arcivescovo di Lyon, Philippe Barbarin interverrà su “La famiglia come opportunità comunicativa”; Helen Alvaré, della George Mason University, dedicherà il suo intervento agli impatti comunicativi della teoria del gender. Sono previste due sessioni pratiche, una con i responsabili di comunicazione di grandi diocesi e Conferenze episcopali e l‘altra con alcuni vaticanisti che faranno il punto sullo stile comunicativo di Papa Francesco ad un anno dalla sua elezione. L‘intervento conclusivo sarà di Joaquín NavarroValls, per molti anni direttore della Sala Stampa della Santa Sede, che parlerà su “Santità e comunicazione: la figura di San Giovanni Paolo II”. Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285386 1/1 AGENZIA ZENIT www.zenit.org 22/04/2014 argomento Attività interne http://www.zenit.org/es/articles/juan-pablo-ii-incluso-en-los-momentos-de-gran-sufrimiento-pensaba-enlosotros Juan Pablo II incluso en los momentos de gran sufrimiento pensaba en los otros *Segue il testo in originale - 4/64 - 23/4/2014 Juan Pablo II incluso en los momentos de gran sufrimiento pensaba en los otros | ZENIT - El mundo visto desde Roma El mundo visto desde Roma http://www.zenit.org/es/articles/juan-pablo-ii-incluso-en-los-momentos-de-gran-sufrimiento-pensaba-enlos-otros Juan Pablo II incluso en los momentos de gran sufrimiento pensaba en los otros El doctor Rodolfo Proietti, médico que asistió a Juan Pablo II, cuenta su experiencia junto al futuro santo Ciudad del Vaticano, 22 de abril de 2014 (Zenit.org) Rocío Lancho García | 296 hits "Confió en vuestra competencia y en la divina providencia", estas son palabras del futuro santo Juan Pablo II a su equipo de médicos. Lo ha contado en un encuentro con periodistas en la universidad pontificia de la Santa Cruz en Roma, el profesor Rodolfo Proietti, quien guió el equipo médico que cuidó al papa Wojtyla en sus dos últimos ingresos en el hospital Políclino Gemelli. El doctor Proietti recuerda que el 13 de mayo de 1981, día que Juan Pablo II sufrió el atentado en la plaza de San Pedro, llegó a urgencias del hospital "confiándose a la Virgen María. Rezaba y se dirigía a ella". Y se pregunta, "¿por qué se salvó?" Nunca sabré si fue por nosotros o por otra razón, ha indicado. Asimismo, afirma que de aquella situación el papa polaco se recuperó casi completamente en su forma física. Al punto que después de 1981, iba a la montaña unos días en verano. Y también allí le acompañaba el equipo médico. Y tras largas caminatas "la dificultad la tenía yo, no él", recuerda. Y añade que Juan Pablo II tenía una gran fuerza física, resistencia y voluntad de llegar a la cima. De este modo, el médico ha aclarado que después de 1981 la salud del papa polaco no se vio especialmente deteriorada, lo que sí sucedió en torno al año 2000-2001. Tras el atentado, insiste, "se sentía seguro de sus fuerzas". Y afirma también que tenía una gran resistencia al dolor. Del mismo modo, el profesor Proietti ha querido señalar que en torno al Santo Padre había una organización sanitaria bastante compleja y era necesario intentar preveer todo lo que podía suceder. Por ejemplo, en el caso del atentado del '81, hubo una comunicación inmediata con el Gemelli para preparar todo antes de que él fuera trasladado al hospital. "Era un paciente difícil", ha afirmado el doctor, es algo que sucede cuando "a un médico le confían al vicario de Cristo, a Juan Pablo II". Y por ello intentaban fingir que era un hombre cualquiera, así no se veían afectados por las emociones y podían hacer las cosas más serenamente. Pero aún así, llegaba el temor a equivocarse, de no hacer todo lo posible. Por otro lado, recuerda también las dos últimas ocasiones en las que estuvo ingresado y el equipo médico debía decidir cuál era el programa de terapia, él era el encargado de ir a explicarle al Santo Padre "porque el Santo Padre quería saberlo todo". Pero, ha matizado que "la última palabra la tenía el médico, o sea él". http://www.zenit.org/es/articles/juan-pablo-ii-incluso-en-los-momentos-de-gran-sufrimiento-pensaba-en-los-otros 1/2 23/4/2014 Juan Pablo II incluso en los momentos de gran sufrimiento pensaba en los otros | ZENIT - El mundo visto desde Roma Aunque, el doctor reconoce que la mayor parte de las veces dijo que sí. Al respecto, cuenta una anécdota --para hacer entender-- que sucedió durante el primer ingreso después del atentando. Todo el grupo de médicos estaba reunido y estaban decidiendo cuándo darle el alta. "Si de nosotros dependiera, nunca, le habríamos cerrado dentro del Vaticano toda la vida, porque existía miedo", recuerda. Pero, Juan Pablo II llegó, abrió la puerta sin llamar, entró y dijo "cuándo voy a casa lo decido yo". "¿Cuándo Santidad?", le preguntaron. "Mañana", respondió. Y esto era porque, ha explicado el doctor, él quería retomar su servicio pastoral cuanto antes, "él para asomarse a la ventana del décimo piso del Gemelli soportó grandes sufrimientos". Y es que su 'problema' era continuar a comunicar con los otros. Y añade, que aún en los momentos de máximo sufrimiento, él pensaba en los otros. El doctor asegura que Juan Pablo II ha dado un ejemplo que permanecerá para siempre, para todos. "Una dedicación haca el otro que no he visto nunca en otra persona", señala. Por otro lado, ha proseguido contando que Juan Pablo II mostraba afecto con ellos pero, "nosotros teníamos un deber. Debíamos ser invisibles, estar ahí sin ser vistos". Al respecto, el doctor explica que no es bonito para nadie vivir rodeado de sistemas sanitarios, sistemas de seguridad, "vivir rodeado como en una prisión". Otro episodio que ha rememorado ha sido cuando tuvieron que decirle que habían decidido hacerle una traqueotomía. "Él como instrumento de trabajo tenía sobre todo la comunicación con los otros", recuerda. Y haciendo memoria de la ironía de Juan Pablo II incluso en momentos así, cuenta que cuando el médico le dijo "es una pequeña intervención", el papa polaco respondió "es pequeña para usted que lo hace, no para mí que lo sufro". Y en aquella ocasión, marzo de 2005, el Papa se asomó a la ventana de su habitación del hospital y consiguió bendecir a la multitud e incluso hablar, pero después fue cada vez más difícil. Finalmente, dando algunos detalles de la última etapa de Juan Pablo II, el profesor Proietti afirma que él permaneció lúcido prácticamente hasta el final. Él tuvo ocasión de estar con el Papa la noche del 1 de abril, para despedirse porque habían entendido que la muerte estaba cerca, y en ese momento estaba lúcido. "Cuando se llega a la fase de agonía la lucidez es parcial, pero antes era consciente, nunca notamos pérdida de lucidez", ha explicado. (22 de abril de 2014) © Innovative Media Inc. http://www.zenit.org/es/articles/juan-pablo-ii-incluso-en-los-momentos-de-gran-sufrimiento-pensaba-en-los-otros 2/2 IL TEMPO www.iltempo.it 23/04/2014 argomento Attività interne http://www.iltempo.it/roma-capitale/2014/04/23/quel-bimbo-che-fuggi-per-donare-una-caramella-a-wojtyla-1.1242815 Quel bimbo che fuggì per donare una caramella a Wojtyla *Segue il testo in originale - 5/64 - 23/4/2014 SCIENZA Quel bimbo che fuggì per donare una caramella a Wojtyla - Roma Capitale - iltempo BENESSERE DOLCE VITA GUSTO TURISMO HIT PARADE MOTORI HITECH & GAMES FINANZA VIAGGI METEO . PO LIT ICA CRO NACHE REG IO NE L AZ IO EST ERI CRO NACA ECO NO MIA SPO RT CULT URA & SPET T ACO LI RO MA CAPIT ALE ABRUZ Z O MO LISE MULT IMEDIA SPET T ACO L I 2 3 /0 4 /2 0 1 4 0 6 :0 2 VERSO IL 27 APRILE 0 Tweet 0 0 0 ACQUISTA EDIZIONE Consiglia Mi piace LEGGI L’EDIZIONE Quel bimbo che fuggì per donare una caramella a Wojtyla Gli aneddoti di Arturo Mari, storico fotografo dell’Osservatore Romano Come un padre. Così Arturo Mari, mitico fotografo dell’Osservatore Romano, definisce Giovanni Paolo II, con cui ha trascorso tanto tempo nei 27 anni di pontificato, ritraendolo in scatti memorabili nei quattro angoli del globo. Mari, insieme a Paola Di Giammaria, responsabile della Fototeca, è anche curatore della mostra fotografica dedicata dai Musei Vaticani al Papa polacco e a Giovanni XXIII. Centoventi fotografie, alcune delle quali inedite oltre ad alcuni documentari della Filmoteca Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano e di un filmato inedito su Giovanni Paolo II, che sarà possibile visitare da domani al 19 luglio. Mari è stato testimone oculare della santità di Wojtyla. Ieri ha rievocato alcuni ricordi in un incontro presso l’Università della S. Croce. Giovanni Paolo II ha visitato quasi tutte le parrocchie romane. Chissà quanti aneddoti. «Tanti, ma voglio raccontare due episodi. Il primo avvenne in una parrocchia di periferia, non ricordo quale. La visita era finita e alcuni anziani chiesero al Papa se si degnava di andare un po’ con loro, a bere un bicchiere di vino. E lui rispose: "Perché no?", anche se non beveva. E lo hanno portato su un campo di bocce: il S. Padre al primo colpo prese il boccino e poi vinse due partite di fila. Non Altri articoli che parlano di... bevve il vino ma alzò il bicchiere per partecipare al Categorie (1) brindisi di quel gruppo di anziani». Facile immaginare il loro entusiasmo. E l’altro Roma Capitale episodio? «Avvenne nella chiesa di Cristo Re. Questo lo ricordo perché era il 18 maggio, il compleanno del Papa. È arrivato, stava al centro della navata, salutava a destra e a sinistra e a un certo punto sente un colpo su una gamba. Si è girato ed era un bambino di 8, 9 anni, con le mani in tasca. Molto semplicemente chiese al Papa "come stai?". Giovanni Paolo rispose "Bene, e tu?". "Bene, sono scappato di casa...". "Come?" gli disse il Papa. E il bambino: "Sai come sono le donne... mia madre stava davanti allo specchio, due ore a prepararsi... oggi è il tuo compleanno, se aspettavo ancora non ti vedevo. Così sono scappato. Sono piccolo e sono povero ma ti ho portato un regalo". E tirò fuori una caramella. Il S. Padre baciò la caramella e disse al bambino "Non me lo merito". Da allora l’ho sentito ripetere spesso quelle parole». Giovanni Paolo II è stato anche in tanti santuari mariani. Quale era il suo atteggiamento? «Più che altro ricordo i momenti in cui parlava con la Madonna. Una volta doveva incontrare un grosso personaggio mondiale, ma molto grosso... E lui si rivolse a Maria: "Assistimi, illuminami". Doveva difendere la dignità dell’uomo con i potenti della Terra e chiedeva aiuto alla Vergine». An. Ac. Iframe/JavaScript: Tweets Follow IL TEMPO @tempoweb 5m Omonimie, errori e controsensi. Stupidario del manifesto elettorale iltempo.it/politica/2014/… Vincenzo Bisbiglia @VinzBis 28m L’invasione dei pellegrini con treni e pullman per il «Papi santi day» iltempo.it/roma-capitale/… via @tempoweb Retweeted by IL TEMPO Expand Articoli sullo stesso argomento: + Una città per ricordare Wojtyla IL TEMPO @tempoweb 42m Tweet to @tempoweb + Hai dei soldi in banca? MoneyFarm ti aiuta a proteggerli e farli crescere. (4WNet) + Il Papa Buono e il Papa polacco diventeranno santi insieme + «Ho visto i suoi miracoli» http://www.iltempo.it/roma-capitale/2014/04/23/quel-bimbo-che-fuggi-per-donare-una-caramella-a-wojtyla-1.1242815 07:29 Renzi si «lavora» Alfano. Ncd vota il decreto Poletti 1/4 RELIGION CONFIDENCIAL www.religionconfidencial. com 23/04/2014 argomento Attività interne http://www.religionconfidencial.com/cronica_de_roma/legado-enfermedad-Juan-Pablo-II_0_2258174190.html El legado de la enfermedad de Juan Pablo II *Segue il testo in originale - 6/64 - 23/4/2014 El legado de la enfermedad de Juan Pablo II religionconfidencial.com utiliza cookies para que tenga la mejor experiencia de navegación. Si sigue navegando entendemos que acepta nuestra política de cookies. OK Miércoles 23/04/2014. Actualizado 01:00h Buscar noticias,fotos ... El Confidencial Digital PORTADA ROMA CATÓLICOS CRÓNICA DE ROMA IGLESIAESTADO DIÓCESIS EN VOZ BAJA CONFERENCIA EPISCOPAL ZOOM TRIBUNAS El Confidencial Autonómico MUNDO Monarquía Confidencial OTRAS RELIGIONES DOCUMENTOS SOLIDARIDAD VÍDEOS ·PUBLICIDAD· Crónica de Roma Mercedes De La Torre 23/04/2014 0 El legado de la enfermedad de Juan Pablo II A pocos días de la canonización del Papa Juan Pablo II, quien padeció una larga enfermedad, es interesante escuchar la voz de los médicos que siguieron de cerca a Karol Wojtyla y la huella que ha dejado también. Rodolfo Proietti fue el coordinador del equipo de médicos que atendió a Juan Pablo II en las dos últimas ocasiones que estuvo internado en el hospital romano Gemelli intervino en una iniciativa para periodistas organizada por la Pontificia Universidad de la Santa Cruz de Roma. De este modo, Proietti me ha resaltado en una anterior conversación que tuvimos la humanidad de Juan Pablo II y su capacidad de “testimoniar con los hechos” también con su enfermedad, el médico asegura que el Papa polaco “era un hombre que mostraba su pensamiento con los hechos” y gracias a sus acciones fue “comprendido inmediatamente” en el sufrimiento durante sus últimos años de Pontificado. MÁS LEÍDAS MÁS COMENTADAS 1.- Francisco se enfada con el Cardenal Bertone 2.- La Iglesia, a un paso de la titularidad de la CatedralMezquita de Córdoba 3.- El legado de la enfermedad de Juan Pablo II De hecho, este médico italiano quien estuvo muy cerca del próximo Papa santo ha revelado que a pesar de que sus condiciones de salud empeoraban, él “quería saber absolutamente todo y quería tener la última palabra” en sus tratamientos y ha remarcado que mantuvo la lucidez hasta que entró en agonía los últimos dos días de vida. Al respecto ha revelado que en una ocasión el grupo de doctores no querían darlo de alta del Gemelli y buscaban que se quedara algunos días más en caso que su salud empeorase, a pesar de ello, Juan Pablo II afirmó “cuando voy a casa lo decido yo” y los médicos preguntaron “¿cuándo Santidad?” y él contestó “mañana” y así fue… por otro lado, Proietti ha resaltado la docilidad del Papa polaco porque de todos modos dijo que sí la mayoría de las veces. 4.- Ni programa ni invitados confirmados en el Congreso internacional que Francisco encomendó a Sistach 5.- El milagro de San Juan Pablo II TRIBUNAS RAMIRO PELLITERO Pasión educativa De hecho, el médico ha confiado que lo que más le preocupaba a Wojtyla de ser sometido a la traqueotomía era su gran interés por “continuar a comunicar con los otros” porque “él quería recomenzar lo más pronto posible su trabajo pastoral”. JOSE FRANCISCO SERRANO Por último, Rodolfo Proietti ha destacado uno de los aspectos que le ha impresionado más de tener a Juan Pablo II como paciente y que fue “su relación con los enfermos y con los familiares de los enfermos” y ha recordado que en las distintas ocasiones que estuvo internado en el Gemelli realizaba visitas sobre todo en la sección pediátrica, oncología pediátrica: “Yo veía en la mirada de los padres verdaderamente iluminarse una gran esperanza. Estoy seguro que ellos lo veían ya como un santo y se abandonaban a él” ha indicado. “Lo sentían como uno de ellos porque era un hombre que sufría, sabía que era un enfermo como ellos, y esto lo hacía aún más cercano, era verdaderamente venerado. Si uno veía esas miradas comprendía cuál era la relación entre estas personas y él”, ha concluido. Semana para la ejemplaridad ERNESTO JULIÁ ¡Resucitó! @mercedesdelat http://www.religionconfidencial.com/cronica_de_roma/legado-enfermedad-Juan-Pablo-II_0_2258174190.html 1/2 THE PILOT www.thebostonpilot.com 23/04/2014 argomento Attività interne http://www.thebostonpilot.com/article.asp?ID=171118 Letters left at John Paul's tomb show pilgrims see him as friend *Segue il testo in originale - 7/64 - 28/4/2014 Home Letters left at John Paul's tomb show pilgrims see him as friend. Published in the 4/23/2014 edition of The Pilot Contact us HOME Advertise Subscribe CURRENT EDITION Address change NEWS OPINION Calendar Submission MULTIMEDIA ARCHIVES CALENDAR MOVIES Search Home » World » Letters left at John Paul's tomb show pilgrims see him as friend Join our FREE mailing list Letters left at John Paul's tomb show pilgrims see him as friend Enter your email address below to receive updates each time we publish new content ON: 4/23/2014, BY JUDITH HARRIS, IN: WORLD Register VATICAN CITY (CNS) Every day, countless visitors to the tomb of Blessed John Paul II in St. Peter's Basilica leave letters and notes addressed to him. "Some were obviously prepared with care the evening before and written on formal stationery with an oldfashioned fountain pen," said Elisabetta Lo Iacono at a news conference April 22 at the Pontifical University of the Holy Cross. Other letters, she said, are improvised, scratched even with an eyebrow pencil on scraps of paper such as a coffee bar receipt. After Blessed John Paul was interred first in the grotto of the basilica and later in a side chapel Vatican employees collected the letters and notes left on his tomb every night. Lo Iacono, who teaches mass media at the Pontifical Theological Faculty of St. Bonaventure in Rome, was given access to the letters by Cardinal Angelo Comastri, the archpriest of St. Peter's Basilica. He allowed her not only to study the letters, but also to spend long hours by the pontiff's tomb to analyze people's reactions and emotions. Latest from CatholicTV "People sought a dialogue with the pontiff," she said. "They saw the pontiff as a friend in whom they could confide, the father who could help them find the strength to go onto the right road when they felt lost." In drawings from children, the late pope was seen as "the grandfather who would be a companion for games and adventures," she said. In some of the images, the late pope was depicted in the midst of a field of flowers, or surrounded by hearts with doves flying into the distance, she added. Letters from adults expressed pain and joy, contained confessions or prayers for the health of a loved one. "Often couples sought help in having a baby," Lo Iacono said. Watch more videos from CatholicTV The day in photos Lo Iacono published a collection of the letters in Italian a book titled, "Caro Signor Papa" ("Dear Mr. Pope") in 2010. One anonymous letter was written only two hours after the pope's death on April 2, 2005. "Finally your agony is at an end, even though in our hearts we hoped for a miracle and wanted, with all our soul, to see you once again at the window. I was there on Oct. 31, with so much emotion: you spoke with a weak voice to the hundreds of people in the piazza, but for me it was as if you spoke only with me," the letter said. Soon after his death and before his interment, people began leaving notes to the deceased pope at an impromptu shrine in St. Peter's Square. Pilgrims piled notes, flowers, drawings and rosaries around a lamppost in the square and later by the obelisk in the center of the square. After his beatification May 1, 2011, the future saint's casket was moved from the grottos to its current resting place in the Chapel of St. Sebastian inside the basilica. Sunday, April 27, 2014 Find us on Facebook The Boston Pilot Like 3,966 people like The Boston Pilot. Facebook social plugin Share this Tweet 8 Like 15 http://www.thebostonpilot.com/article.asp?ID=171118 +2 Consiglialo su Google 1/2 TM NEWS.IT www.tmnews.it 23/04/2014 argomento Attività interne http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/il-fotografo-di-papa-wojtyla-27-anni-insieme-a-un-santo -20140423_video_13510553.shtml#stampa Il fotografo di Papa Wojtyla: 27 anni insieme a un Santo *Segue il testo in originale - 8/64 - 23/4/2014 Il fotografo di Papa Wojtyla: 27 anni insieme a un Santo Il fotografo di Papa Wojtyla: 27 anni insieme a un Santo Arturo Mari: "Il viaggio più bello in Terra Santa, era Gesù" Città del Vaticano, (TMNews) ‐ Ha accompagnato Giovanni Paolo II da quando è stato eletto al Soglio di Pietro, nel 1978, fino alla sua morte, il 2 aprile 2005. Arturo Mari è il fotografo del Papa che, con le sue istantanee, ha portato in tutto il mondo l'immagine di Wojtyla. Le udienze, le celebrazioni, gli incontri con i capi di Stato, i viaggi in tutto il mondo. E poi la salma esposta a San Pietro, le solenni esequie. Arturo Mari ha seguito il Pontefice polacco come un'ombra. E ora, che diventa Santo, ricorda con emozione il 'suo' Papa."Ho vissuto per 27 anni accanto a un Santo, per cui sarà un'altra soddisfazione assistere domenica alla canonizzazione, e vederlo nella gloria degli altari".Oltre 6 milioni gli scatti che Mari ha realizzato in 27 anni di Pontificato di Giovanni Paolo II. E più di 100 viaggi nei cinque Continenti. Ce n'è uno che ricorda in particolare:"Il viaggio che più mi ha interessato è stato quello della Terra Santa. Un viaggio tutto particolare, pastorale ma anche che esce fuori i carismi di Giovanni Paolo II. L'ho battezzato: Gesù dalla nascita alla morte, fino al Calvario, perchè da quando è arrivato alla natività fino al Calvario ho visto un uomo ma era impossibile credere che fosse Giovanni Paolo II, i suoi occhi e le espressioni non erano sue".Lo scatto che più è rimasto nel cuore al fotografo del Papa è l'istantanea di Giovanni Paolo II, di spalle, abbracciato alla croce, nel giorno della sua ultima Via Crucis. "Il Papa ha scritto 15 Encicliche, non 14. La quindicesima è l'Enciclica della sofferenza. Non ha visto abbastanza quest'uomo? Quanto ha sofferto?". Pubblica qui la tua inserzione PPN http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/il-fotografo-di-papa-wojtyla-27-anni-insieme-a-un-santo-20140423_video_13510553.shtml#stampa 1/2 ALETEIA www.aleteia.org 24/04/2014 argomento Attività interne http://www.aleteia.org/it/religione/articolo/2-suggerimenti-per-conoscere-di-piu-giovanni-paolo-ii-5828703573508096 2 suggerimenti per conoscere di più Giovanni Paolo II *Segue il testo in originale - 9/64 - 2 suggerimenti per conoscere di più Giovanni Paolo II I numerosi viaggi all'estero e la sua gestualità sono parte non secondaria del pontificato di Wojtyla 24.04.2014 Corrado Paolucci ALETEIA I viaggi e gli sguardi. Provate a leggere con queste 2 lenti la vita del futuro San Giovanni Paolo II. Ne scoprirete una sorprendente (e miracolosa) strada che vi porterà alla scoperta di un gigante della fede. E della comunicazione. Il magistero con la valigia in mano A porgerci la prima lente è Angela Ambrogetti durante il briefing "Giovanni Paolo II e la comunicazione: i viaggi all'estero, l'evento dei funerali e le lettere dei fedeli sulla sua tomba" tenutosi il 22 aprile presso la Pontificia Università della Santa Croce. Prima di Giovanni Paolo II i viaggi papali erano improvvisati oppure avvenivano per particolari ricorrenze ma non facevano parte di programmi di evangelizzazione. Per il papa polacco invece i viaggi erano essenzialmente fondamentali. Si contavano 40-50 discorsi a viaggio, ed è proprio lì che ha costruito gran parte del suo magistero. I gesti che hanno fatto innamorare Un papa che tutti ricordano per alcuni momenti particolari, come racconta Elisabetta Lo Iacono, per certi sguardi, gesti, modi di fare. Un pontefice che ha creato un legame affettivo alla figura del papa stesso, in quanto vicario di Cristo sempre vicino al suo popolo, per portare gli occhi di Dio a tutto il mondo. AGENZIA SIR www.agensir.it 28/04/2014 argomento Attività interne http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285741 Cardinale Dolan: Servono “Laici competenti che rappresentino la Chiesa” *Segue il testo in originale --------------ANCHE IN: - IL SISMOGRAFO: http://ilsismografo.blogspot.it/2014/04/italia-card_28.html - VATICAN INSIDER: http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/dolan-33810/ - ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/abbiamo-bisogno-di-laici-competenti-che-rappresentino-la-chiesa - ZENIT (Spagnolo): http://www.zenit.org/es/articles/cardenal-dolan-la-iglesia-necesita-laicos-en-comunicacion - L’ANCORA ONLINE: http://www.ancoraonline.it/2014/04/28/cardinale-dolan-servono-laici-competenti-che-rappresentino-la-chiesa/ - 10/64 - 28/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Lunedì 28 Aprile 2014 17:57 CARDINALE DOLAN: SERVONO “LAICI COMPETENTI CHE RAPPRESENTINO LA CHIESA” “Sono passati i tempi in cui anziani, grassi e pelati vescovi come me erano i migliori portavoce della Chiesa: abbiamo bisogno di laici competenti che la rappresentino”. Ne è convinto il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, che ha inaugurato questo pomeriggio il IX seminario professionale sugli Uffici di comunicazione della Chiesa, promosso dalla Facoltà di comunicazione istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Parlando delle “sfide culturali per i comunicatori della Chiesa”, l’arcivescovo ha offerto “sette osservazioni” su come realizzare una comunicazione istituzionale efficace. Tra queste proposte, Dolan ha evidenziato il possedere “un reale senso di professionalità in tutto ciò che facciamo”. Infatti, “il modo in cui diciamo qualcosa è tanto importante quanto ciò che diciamo!”. Senza dubbio, “non dobbiamo aver mai paura di dire la verità”, anche in situazioni spiacevoli per l’istituzione, perché “le persone vogliono e si aspettano trasparenza dalla Chiesa”. Ciò vale, ovviamente, anche per le buone notizie. “Noi vescovi meritiamo critiche, ne abbiamo bisogno, le accogliamo di cuore, ma a patto che siano giuste, equanimi, civili”, però non possiamo cadere “nell’estremo opposto di pensare che tutto quello che fa un vescovo è sbagliato”. (segue) 17:57 CARDINALE DOLAN: SERVONO “LAICI COMPETENTI CHE RAPPRESENTINO LA CHIESA” (2) Di fronte ad eventuali attacchi, ha detto il cardinale Dolan, “dobbiamo rispondere con carità e amore”, praticando “l’invito di Gesù a offrire l’altra guancia, senza rispondere alle invettive con parole dure da parte nostra”. Inoltre, è senz’altro utile non dimenticare che “la gente ha fame di senso nella propria vita”. In questo contesto, il cardinale ha confessato che si è promesso di non concedere mai un’intervista senza menzionare il nome di Gesù. In fondo, “se mi chiedono un’intervista, è perché sono un pastore, non perché sia il sindaco”. Le attività del seminario, informa la Pontificia Università della Santa Croce, proseguiranno fino al 30 aprile. Per domani, è atteso l’intervento dell’arcivescovo di Lyon, Philippe Barbarin, su “La famiglia come opportunità comunicativa”, e di Helen Alvaré, della George Mason University, che parlerà sui temi relativi all’identità umana. In programma anche due sessioni pratiche, una con i responsabili di comunicazione di grandi diocesi e Conferenze episcopali e l’altra con alcuni “vaticanisti” che faranno il punto sullo stile comunicativo di Papa Francesco a un anno dalla sua elezione. Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285741 1/1 AGENZIA SIR www.agensir.it 28/04/2014 argomento Attività interne http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285683 Cultura: PUSC, al via il seminario sugli uffici di comunicazione della Chiesa *Segue il testo in originale - 11/64 - 28/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Lunedì 28 Aprile 2014 10:17 CULTURA: PUSC, AL VIA IL SEMINARIO SUGLI UFFICI DI COMUNICAZIONE DELLA CHIESA Da oggi al 30 aprile alla Pontificia Università della Santa Croce (Pusc), su iniziativa della facoltà di comunicazione istituzionale, si svolge il 9º seminario professionale sugli uffici di comunicazione della Chiesa. Intitolato “Comunicazione della Chiesa: strategie creative per un cambiamento culturale”, il seminario si propone di offrire “esperienze positive e criteri per comunicare in modo creativo la fede nella sfera pubblica”. “Il Vangelo chiariscono gli organizzatori , quando è incarnato negli stili di vita, nelle idee e nella cultura, porta in sé una carica creativa capace di cambiare il mondo. La sfida per il comunicatore della Chiesa è quella di far risplendere l’attrattiva di questa carica innovatrice nelle pieghe multiformi della società pluralista e secolarizzata”. Atteso, per il primo giorno, l’intervento dell’arcivescovo di New York, cardinal Timothy M. Dolan, che parlerà delle “Sfide culturali per i comunicatori della Chiesa”. Interverranno, inoltre, tra gli altri, il cardinale arcivescovo di Lyon, Philipe Barbarin, che affronterà il tema “La famiglia come opportunità comunicativa”, e Joaquín NavarroValls, già portavoce vaticano, che parlerà di “Santità e comunicazione: la figura di san Giovanni Paolo II”. Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285683 1/1 MINUTO DE DIOS minutodedios.fm 28/04/2014 argomento Attività interne http://minutodedios.fm/editorial/2507-estrategias-creativas-para-promover-la-creacion-asi-es-llamado-el-ix-seminarioprofesional-de-oficinas-de-comunicacion-de-la-iglesia.html “Estrategias creativas para promover la creación” así es llamado el IX Seminario profesional de oficinas de comunicación de la Iglesia *Segue il testo in originale - 12/64 - A Inicio Portal Minuto de Dios In i ci o Bo go t á 107.9F M Ed i t o ri al Secciones TiendaMD AA ¡El Man está Vivo! Buscar - Portal Minuto de Dios Donaciones Buscar Contacto “Estrategias creativas para promover la creación” así es llamado el IX Seminario profesional de oficinas de comunicación de la Iglesia Valoración del Usuario: /1 L ev án t at e y An d a Malo No t i ci as Mu n d o Cat ó l i co Creado en Lunes, 28 Abril 2014 17:37 Escrito por Paola Leuro Visitas: 35 Bueno Valoración Noticias Crónicas #NoticierodelaFe Hoy en la tarde se llevará a cabo el IX Seminario profesional de Oficinas de Comunicación de la Iglesia, para promover estrategias de creación para un cambio cultural, organizado por la Facultad de Comunicación Institucional de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz en Roma. Co mu n i d ad V i rt u al Mi n u t o s d e Ev an gel i zaci ó n P ro gramaci ó n Ap o y en o s V i d eo s O f i ci n a d e P ren sa Este seminario tiene como fin “proporcionar experiencias positivas y criterios para comunicar en modo creativo la fe en la esfera pública”. Por un lado, El Padre Efraín Mejía Gallego, Asesor de Comunicaciones de la Arquidióces de Bogotá OAC, viajó a Roma para poder participar en este importante seminario y así mismo obtener contactos para poder tener un encuentro de formación en comunicaciones de Iglesia y se logre realizar el próximo año en Bogotá. Por otro lado, el Papa concede algunas palabras para este seminario "La revolución de los medios de comunicación y de la información constituye un desafío grande y apasionante que requiere energías renovadas y una imaginación nueva para transmitir a los demás la belleza de Dios". Fuentes Lluvia de Bendiciones 201… 0:00 / 2:12:45 Arquidiócesis de Bogotá Añade un comentario... 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Visita la nostra Informativa sulla Privacy per saperne di più Dolan scherza: laici portavoce Chiesa, non vescovi grassi come me Scritto da Ska | TMNews – 15 ore fa Roma, 28 apr. (TMNews) - "Sono passati i tempi in cui anziani, grassi e pelati vescovi come me erano i migliori portavoce della Chiesa: abbiamo bisogno di laici competenti che la rappresentino". Così il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, che ha inaugurato questo pomeriggio il IX Seminario Professionale sugli uffici di comunicazione della Chiesa, promosso dalla facoltà di comunicazione istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Parlando delle "sfide culturali per i comunicatori della Chiesa", l'arcivescovo ha offerto "sette osservazioni" su come realizzare una comunicazione istituzionale efficace, frutto anche della sua esperienza di Vescovo a contatto con i giornalisti. Tanti gli aneddoti raccontati, dai quali è emerso un approccio originale e positivo verso il sistema dei media, in un'epoca in cui non ci si può sottrarre dal loro impatto. Tra queste proposte, Dolan ha evidenziato il possedere "un reale senso di professionalità in tutto ciò che facciamo". Infatti, "il modo in cui diciamo qualcosa è tanto importante quanto ciò che diciamo!". Senza dubbio, "non dobbiamo aver mai paura di dire la verità", anche in situazioni spiacevoli per l'istituzione, perché "le persone vogliono e si aspettano trasparenza dalla Chiesa". Ciò vale, ovviamente, anche per le buone notizie. "Noi vescovi meritiamo critiche, ne abbiamo bisogno, le accogliamo di cuore, ma a patto che siano giuste, equanimi, civili", però non possiamo cadere "nell'estremo opposto di pensare che tutto quello che fa un vescovo è sbagliato", ha detto Dolan all'ateneo dell'Opus dei. Di fronte ad eventuali attacchi, infatti, "dobbiamo rispondere con carità e amore", praticando "l'invito di Gesù a offrire l'altra guancia, senza rispondere alle invettive con parole dure da parte nostra". Inoltre, è senz'altro utile non dimenticare che "la gente ha fame di senso nelle loro vite". In questo contesto, il cardinale ha confessato che si è promesso di non concedere mai un'intervista senza menzionare il nome di Gesù. In fondo, "se mi chiedono un'intervista, è perché sono un pastore, non perché sia il sindaco". https://it.notizie.yahoo.com/dolan-scherza-laici-portavoce-chiesa-non-vescovi-grassi-175216631.html 1/1 ADNKRONOS www.adnkronos.com 29/04/2014 argomento Attività interne http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Sinodo-la-confidenza-del-Papa-ai-cardinali-ho-visto-la-mano-diDio_321490033409.html Sinodo: la confidenza del Papa ai cardinali, ho visto la mano di Dio *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - ALETEIA (Spagnolo): http://www.aleteia.org/es/religion/noticias/papa-francisco-y-el-sinodo-de-la-familia-he-visto-lamano-de-dios-5283252659027968 - VATICAN INSIDER: http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/barbarin-francesco-francisfrancisco-33816/ - SIR: http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285818 - 14/64 - 29/4/2014 Sinodo: la confidenza del Papa ai cardinali, ho visto la mano di Dio - Adnkronos Cronaca AKI ARABIC | AKI ENGLISH | AKI ITALIANO | SALUTE | LABITALIA | MUSEI ON LINE | IMMEDIAPRESS Martedì 29 Aprile 2014 NEWS CERCA NEL SITO CON GOOGLE DAILY LIFE REGIONI AKI ITALIANO AKI ENGLISH LAVORO SPECIALI SECONDOME MEDIACENTER TV PROMETEO LIBRO DEI FATTI IMMEDIAPRESS CRONACA POLITICA ESTERI ECONOMIA FINANZA SPORT SPETTACOLO CULTURA CYBERNEWS MODA FONDI EUROPEI TUTTE LE NEWS ARCHIVIO ISTITUZIONI Almanacco del giorno Oroscopo Meteo Mobile iPad SMS Agenda Senato News > Cronaca > Sinodo: la confidenza del Papa ai cardinali, ho visto la mano di Dio Sinodo: la confidenza del Papa ai cardinali, ho visto la mano di Dio ultimo aggiornamento: 29 aprile, ore 17:43 commenta 0 vota 1 invia stampa Tweet 2 Città del Vaticano, 29 apr. (Adnkronos) "Ho visto la mano di Dio". Con queste parole papa Francesco ha confidato ai cardinali riuniti in Concistoro nel mese di febbraio la scelta del tema dei prossimi due Sinodi sulla famiglia. Lo ha riferito il cardinale Philipe Barbarin, arcivescovo di Lione, agli oltre 300 partecipanti al IX Seminario Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa, promosso dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Annunci Google Accedi L'oasi del Mar Morto Il bacino più basso del mondo Sorgenti, piscine e piante uniche! www.deadseawonderofnature.com I PIÙ POPOLARI Pannelli Fotovoltaici Samsung Curved UHD TV Il primo TV UHD curvo al mondo. Il campo, intorno a te di SamsungItalia su YouTube ATTIVITÀ DEGLI AMICI To use Facebook's social plugins, you must switch from using Facebook as Associazione culturale "Giuseppe De Carli - Per l'informazione religiosa" to using Facebook as Giovanni Tridente. Accedi Oggi costano il 70% in meno. 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Con estas palabras se refirió el papa Francisco a los cardenales reunidos en el consistorio en el mes de febrero al explicarles cómo eligió el tema de los próximos dos Sínodos sobre la familia. Así se lo ha explicado el cardenal Philipe Barbarin, arzobispo de Lyon, a los participantes en el IX Seminario Profesional sobre Oficinas de Comunicación de la Iglesia, organizado por la Facultad de Comunicación Institucional de la Universidad de la Santa Cruz. "No es para nada sorprendente que el Papa haya confiado los trabajos de los Sínodos sobre la familia a la intercesión de los dos nuevos pontífices santos, para ser conducidos en la docilidad del Espíritu Santo", ha explicado Barbarin. Es más, ha precisado, en estas temáticas es inevitable "unirse en oración, porque la puesta en juego es muy alta". El purpurado ha hablado de su realidad particular en un país en el que el proceso de secularización ha llevado a "considerar como derechos fundamentales de la persona, la aprobación de leyes contra el matrimonio y la vida". Al respecto, el cardenal Barbain ha destacado el “testimonio significativo dado por los católicos franceses”, que en los últimos tiempos se ha expresado a través de manifestaciones de gran importancia, donde el elemento central ha sido precisamente la oración. “Hay verdades que no se establecen por la mayoría en el Parlamento. Si hay un fundamento antropológico definitivo, éste dura para siempre”, ha afirmado el arzobispo de Lyon. (29 de abril de 2014) © Innovative Media Inc. http://www.zenit.org/es/articles/francisco-y-el-si-nodo-de-la-familia-he-visto-la-mano-de-dios?utm_campaign&utm_medium=email&utm_source=dispatch 1/1 IGLESIA.CL www.iglesia.cl 29/04/2014 argomento Attività interne http://noticias.iglesia.cl/noticia.php?id=24133 IX Seminario para oficinas de comunicaciones de Iglesia *Segue il testo in originale - 16/64 - 29/4/2014 IX Seminario para oficinas de comunicaciones de Iglesia Evangelio / Nuestra Liturgia / Glosario / Cartas al Portal / Email / Mapa / Inicio Buscar Martes 29 de abril de 2014 Volver IX Seminario para oficinas de comunicaciones de Iglesia Por tres días se extenderá este seminario que se realiza en Roma y que se presenta, de acuerdo a sus organizadores, como una oportunidad de identificarse más con la institución a la que se pertenece, de sentir la universalidad y la unidad de la Iglesia, y de informar mejor la visión de ésta. Martes 29 de Abril del 2014 Me gusta Compartir 0 Twittear 4 0 Con 309 personas inscritas provenientes de distintos lugares del mundo, entre ellos Chile, se dio la bienvenida al seminario para comunicadores de Iglesia que se realiza en Roma y que este año se centrará en las estrategias creativas para promover un cambio cultural. La inauguración, el lunes 28 de abril, estuvo a cargo de Mons. Luis Romera, Rector de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, sede del evento. Junto con dar la bienvenida a los asistentes, recalcó que la síntesis entre fe y cultura es una exigencia y una necesidad, además de mencionar que “la cultura también tiene un valor normativo. Es el ámbito en el que el ser humano se debiera convertir en más humano”. El profesor y vicedecano de la Facultad de Comunicaciones de la misma universidad, Daniel Arasa, señaló que participar en una actividad como ésta, es la Ver galería de fotos oportunidad de sentir la universalidad y la unidad de la Iglesia, “de identificarse más con la institución a la que pertenece y de informar mejor la visión de la Iglesia”. Respecto de la creatividad en la Iglesia, advirtió que es un desafío que se traduce en la pregunta cómo transmitir un mensaje profundo en palabras fácilmente comprensibles, ya que hoy los medios nos obligan a ser directos y breves. “Si la santidad es contagiosa, los comunicadores debemos vivir la fe primera y después, comunicarla a los demás, es experimentar el Evangelio en la propia vida”. Más tarde, fue el turno del Cardenal Timothy Dolan, arzobispo de Nueva York, a quien le correspondió referirse a los desafíos para los comunicadores de Iglesia. Sobre esto, partió su reflexión aclarando que sus conocimientos en esta materia son producto de su interacción con los medios de comunicación y, acto seguido, enfatizó en que “nunca, jamás, debiéramos sentirnos incómodos con los temas. Todos los obispos deben recordar que el mundo de las comunicaciones es una parte indispensable si nosotros queremos llevar la comunicación de Jesús y su Iglesia en un mundo donde no siempre se ha interesado en lo que tenemos que decir”. Además, el Cardenal Dolan hizo hincapié en que si queremos ser eficaces en nuestro ministerio de las comunicaciones, no debemos temer a decir verdad, aunque tengamos malas noticias que dar. “La gente espera honestidad, franqueza y transparencia de la Iglesia”. El seminario continuará hasta el miércoles 30 de abril, día en que los asistentes irán a la Audiencia General del papa Francisco. De Chile, participan de la actividad Bernardo Errázuriz, Vicerrector de Comunicación y Asuntos Corporativos, Paco Zegers, director de la Escuela de Comunicaciones, Felipe Rodríguez y Paola Lisboa, todos del Duoc UC; Paula Ramírez, periodista de la Conferencia Episcopal de Chile; Ana María Gálmez, directora de comunicaciones del Opus Dei; y Sofía Wulf, Directora Ejecutiva de Voces Católicas. Noticias de la Diócesis IX Seminario para oficinas de comunicaciones de Iglesia Los chilenos en la Canonización de Juan Pablo II y Juan XXIII Juan XXIII y Juan Pablo II ya están en el libro de los Santos Juan XXIII: un campesino con el traje de Papa Sigue la canonización de Juan Pablo II y Juan XXIII por EWTN Destacamos IX Seminario para oficinas de comunicaciones de Iglesia Comunicadores pastorales de Coyhaique: ¡¡No nos callaremos más!! Con Eucaristía Carabineros de Chile en Osorno conmemoraron 87° Aniversario Bodas de Plata de Religiosas en Temuco En jornada diocesana visitadores de Pastoral del 1% iniciaron proceso de la campaña 2014 En La Chimba llevan Comunión a enfermos y adultos mayores Chile está orgulloso de sus Carabineros, expresó Obispo de Temuco Arzobispo de Concepción abogó por el diálogo para resolver grave problema del mercado de la ciudad Fuente: Prensa CECh Roma, 29/04/2014 Galerías Fotográficas IX Seminario de Comunicaciones de Iglesia en Roma http://noticias.iglesia.cl/noticia.php?id=24133 1/1 LA VERDAD www.periodicolaverdad.com 29/04/2014 argomento Attività interne http://www.periodicolaverdad.com/home/index.php/27-noticias/iglesia-en-el-mundo/internacional/469-comunicacioneficaz-en-la-iglesia-catolica Comunicación eficaz en la Iglesia Católica *Segue il testo in originale - 17/64 - Buscar Buscar... (/home) Inicio (/home/) La Verdad (/home/index.php/home2) Salud (/home/index.php/home2-5) Noticias (/home/index.php/home2-2) Contactenos (/home/index.php/home2-6) Opinión (/home/index.php/home2-3) Cultura (/home/index.php/home2-4) Descargas (/home/index.php/ediciones) Está aquí: Inicio (/home/) Noticias (/home/index.php/9-noticias) Iglesia en el Mundo (/home/index.php/21-noticias/iglesia-en-el-mundo) Internacional (/home/index.php/27-noticias/iglesia-en-el-mundo/internacional) Comunicación eficaz en la Iglesia Católica C Publicado: 29 Abril 2014 Archivo Historico (/home/index.ph 8) Lo Mas Leído Plan Decenal de Salud busca garantizar bienestar integral | (/home/index.php/18noticias/salud/476-plan-decenalde-salud-busca-garantizarbienestar-integral) Con el propósito de reducir la inequidad y... Jóvenes de Cúcuta participan en talleres de responsabilidad penal | (/home/index.php/22noticias/actualidad/regional/475jovenes-de-cucuta-participanen-talleres-de-responsabilidadpenal) En el mes de abril se implementó la plataforma... Con motivo de la inauguración del Congreso de la Facultad de Comunicación Institucional en la Universidad de la Santa Cruz en Roma, El arzobispo de Nueva York,cardenal Timothy Dolan, exaltó la responsabilidad de los laicos y los "desafíos culturales para los comunicadores de la Iglesia". "Han pasado los tiempos en que obispos ancianos, gordos y calvos como yo eran los mejores portavoces de la Iglesia: necesitamos laicos competentes que la representen", indicó el cardenal. Durante El congreso, que se celebra del 28 al 30 de abril, ofreció además siete observaciones sobre cómo realizar una comunicación institucional eficaz, basada en su experiencia de obispo en contacto con los periodistas. El congreso se realiza bajo el título de 'Comunicación de la Iglesia: estrategias creativas para promover un cambio cultural'. El Seminario propone proporcionar "experiencias positivas y criterios para comunicar en modo creativo la fe en la esfera pública". El cardenal Dolan subrayó la importancia de tener "un sentido real de profesionalidad en todo lo que hacemos". Por otro lado, el purpurado indicó que, sin duda, "no debemos tener miedo nunca de decir la verdad", también en situaciones desagradables para la institución, porque "las personas quieren y se esperan transparencia de la Iglesia". El cardenal ha indicado que frente a posibles ataques "debemos responder con caridad y amor", practicando "la invitación de Jesús a ofrecer la otra mejilla, sin responder a los insultos con palabras duras por nuestra parte". Share Twittear 0 0 Like Share 0 Jóvenes pueden terminar su bachillerato en la armada nacional | (/home/index.php/22noticias/actualidad/regional/474jovenes-pueden-terminar-subachillerato-en-la-armadanacional) Los jóvenes mayores de 18 años que no hayan... Un paso más cerca del nuevo Gramalote | (/home/index.php/22noticias/actualidad/regional/473un-paso-mas-cerca-del-nuevogramalote) El próximo ocho de mayo serán... Twitter Facebook (http://twitter.com/LaVerdadCucuta) Estatua de San Juan Pablo II entre los más pobres de Chile... http://t.co/KAG5qutrn5 (http://t.co/KAG5qutrn5) Relacionados Diversas religiones del mundo se unen para erradicar esclavitud y trata de personas (/home/index.php/27-noticias/iglesia-en-elmundo/internacional/203-diversas-religiones-del-mundo-se-unen-para-erradicar-esclavitud-y-trata-de-personas) El Papa Francisco da inicio a la Jornada de la Reconciliación “24 Horas para el señor” (/home/index.php/27-noticias/iglesia-en-elmundo/internacional/274-el-papa-francisco-da-inicio-a-la-jornada-de-la-reconciliacion-24-horas-para-el-senor) El Papa a parejas: no terminar el día peleando, hacer las paces con una caricia (/home/index.php/27-noticias/iglesia-en-elmundo/internacional/306-el-papa-a-parejas-no-terminar-el-dia-peleando-hacer-las-paces-con-una-caricia) (http://twitter.com/LaVerdadCucuta) En el Vaticano se aborda la reforma de la Curia Romana Con el propósito de ayudar en el gobierno de la Iglesia... http://t.co/XlEKuyCZAk (http://t.co/XlEKuyCZAk) Enlaces Web (http://twitter.com/LaVerdadCucuta) (http://www.diocesisdecucuta.com) Homenaje musical para los dos nuevos Santos de la Iglesia Católica ´Hombres de (http://www.emisoravoxdei.com) Dios´ es el tema musical que... http://t.co/fvBTTLCEVr (http://t.co/fvBTTLCEVr) (http://www.voxdeitelevision.com) (http://www.cec.org.co/) (http://twitter.com/LaVerdadCucuta) ¿Quién puede presumir de ser un pecador? ninguno... (http://www.news.va/es) http://t.co/qNyKL3fjjv (http://t.co/qNyKL3fjjv) REGIÓN DIGITAL www.regiondigital.com 29/04/2014 argomento Attività interne http://www.periodistadigital.com/religion/vaticano/2014/04/29/cardenal-dolan-francisco-iglesia-religion-dios-jesuspapa-obispos-roma-opus-vaticano-comunicacion.shtml Cardenal Dolan: “Francisco no tiene marketing ni expertos que lo asesoren, la comunicación le sale espontaneamente” *Segue il testo in originale - 18/64 - 29/4/2014 Cardenal Dolan: “Francisco no tiene marketing ni expertos que lo asesoren, la comunicación le sale espontaneamente” :: Vaticano :: Religión Digital Religión Digital Vaticano Dolan, en la conferencia en la Santa Croce “Lo que se nos critica, y con razón, es que intentemos esconder las cosas” Cardenal Dolan: “Francisco no tiene marketing ni expertos que lo asesoren, la comunicación le sale espontaneamente” “Los obispos no debemos tener miedo a los medios, porque son instrumentos indispensables” José Manuel Vidal, 29 de abril de 2014 a las 08:23 (José M. Vidal, Roma). Gana a la gente con su sola presencia. No en vano el cardenal de Nueva York, Timothy Dolan, se define a sí mismo como "alto, gordo y calvo". Y, si a su imponente presencia, une un llamativo sentido del humor, se entiende que conquiste rápidamente al auditorio. Como hizo ayer en la Universidad de la Santa Croce de la Obra en Roma, en una conferencia sembrada de bromas. Pero, entre col y col, la lechuga de mensajes como éstos: que la Iglesia no debe temer a los medios, sino conquistarlos poniendo la otra mejilla y que en la comunicación de Francisco no hay marketing, sino pura espontaneidad y transparencia. Extrovertido, chistoso, abierto, simpático, Dolan es un comunicador brillante por naturaleza. Sin saber demasiado de la teoría de la comunicación. Y todo lo que sabe lo aprendió por experiencia. Y confiando en sus asesores. De ahí que inste a todos los obispos a poner en marcha equipos de comunicación y a fiarse de ssu portavoces. Para que no les pase lo que a él, que aprendió de sus errores. "En la escuela de los porrazos, lo que aprendí lo aprendí a golpes". Desde esa experiencia vivida, el purpurado americano ofrece una serie de pistas, sencillas pero pragmáticas y esenciales, para la comunicación en la Iglesia. La primera es que "los obispos no debemos asustarnos ni tener miedo a los medios, sabiendo que son indispensables para la evangelización". Por eso, a su juicio, los prelados tienen que acostumbrarse a tratar con los medios y "cuanto más conozcamos a los medios y a los periodistas, mejor nos tratarán". La segunda pista comunicativa del cardenal americano es "cuidar el cómo, incluso más que el qué". Sin tener nunca "miedo a decir la verdad, por muy dolorosa que sea". Y puso ejemplos de explicaciones sobre curas o diáconos alcohólicos o abusadores. Tanto en éstos como en otros casos, Dolan asegura que "la gente espera honestidad y transparencia de la Iglesia". Y añade: "Lo que se nos critica, y con razón, es que intentemos esconder las cosas". Porque, como decía el nuevo santo Juan Pablo II, "la Iglesia no tiene miedo de la verdad" La tercera pista, según Dolan, es defender a la Iglesia. A su juicio, todos los medios tienen su línea editorial, de la que no se apartan. Pues bien, la línea editorial fundamental de los medios católicos debe ser la "defensa de la Iglesia". De ahí que considere "doloroso" el que incluso los medios católicos sean "antiIglesia". Y llame a cerrar filas, porque para criticar a la Iglesia y a los obispos "ya se bastan y sobran los otros medios". http://www.periodistadigital.com/religion/vaticano/2014/04/29/cardenal-dolan-francisco-iglesia-religion-dios-jesus-papa-obispos-roma-opus-vaticano-comunica… 1/2 29/4/2014 Cardenal Dolan: “Francisco no tiene marketing ni expertos que lo asesoren, la comunicación le sale espontaneamente” :: Vaticano :: Religión Digital Dolan reconoce que "los obispos necesitamos la crítica y tomarla en serio, siempre que sea imparcial, equilibrada y cortés". Pero, a su juicio, también se debe dejar claro que "no todo es malo en el mundo católico". La otra mejilla mediática En cuarto lugar, el cardenal neoyorquino pidió que no hagamos a los medios lo que no queremos que los medios nos hagan. Es decir, "evitar los estereotipos sobre los medios", pero siendo realistas. Porque, a su juicio, "hay medios que sólo quieren destruir a la Iglesia y la atacan constantemente". En ese caso, Dolan aconseja "poner la otra mejilla y no responder en el mismo tono". Y no dejó de reconocer que "la inmensa mayoría de los periodistas son profesionales que buscan acceso a las fuentes e información fiable y, si no se la damos nosotros, se la pedirán a quienes quieren criticarnos con mala fe". En quinto lugar, el arzobispo de Nueva York propone utilizar enfoques sencillos y aprovechar las "perchas" que ofrece la actualidad o los momentos en los que los medios están más interesados por la información religiosa. Y puso como ejemplo la actitud de los obispos norteamericanos durante el último precónclave. "Los cardenales americanos, al darnos cuenta de que había hambre de noticias y de historias interesantes, convocamos ruedas de prensa. Y los periodistas respondieron muy bien. Celebramos varias y cosechamos bastante éxito y lo hicimos bien. Pero la Curia nos criticó e, incluso nos pidió que interrumpiésemos las ruedas de prensa. Lo hicimos, pero perdimos una espléndida oportunidad. Además, al no informar, muchos periodistas se quedaron sólo con los chismes y con la información interesada de algunos informadores italianos". En sexto lugar, el purpurado propuso que la comunicación católica tiene que centrarse en Jesús, que es el centro de todo, en su vida y en su experiencia. Y menos en la doctrina o en los misterios del cristianismo. Porque, "cuando queremos explicarle a alguien qué es el fútbol, no comenzamos dándole una clase sobre el corner, sino llevándolo a ver un partido". Y, como última pista, Dolan invitó a conocer a la audiencia, a los destinatarios de los mensajes. Y "hablar para que nos entiendan y adaptar el mensaje al público". Conscientes de que "la comunicación es un ministerio fundamental en la Iglesia". Por eso, tenemos que expresar la fe "de una forma atractiva y seductora". Y como ejemplo acabado de comunicación, Dolan puso a Francisco. "El Papa es un comunicador excepcional, porque es un Papa amable, humilde y entrañable. Y porque sabe siempre lo que quiere decir y cómo". Y añadía el purpurado: "En la comunicación del Papa no hay un programa ni una campaña de marketing ni expertos que lo asesoren. Lo hace él así, espontáneamente". Siguiendo el ejemplo del Papa, Dolan invita a que las homilías de los clérigos sean "cortas, con frases impactantes, con titulares". Y para eso, hay que prepararlas. En el turno de preguntas, Dolan improvisó un saludo impactante, en plan predicador americano, a los enfermos de un hospital, para el que estaban transmitiendo en directo a través de una radio del centro hospitalario Recalcó que hay que "aprovechar todas las oportunidades e ir a todas partes para evangelizar", incluso a programas que, de entrada, pudiesen parecer poco aconsejables. Y concluyó diciendo que a los jóvenes hay que "lanzarles todo el mensaje cristiano, también y sobre todo, el de la virtud, el de la santidad y el de la perfección, porque ellos quieren la verdad entera, sin minimizaciones". Y puso el ejemplo del profesor 'hueso' que "suele ser el que los jóvenes más admiran". Tweet 6 0 5 http://www.periodistadigital.com/religion/vaticano/2014/04/29/cardenal-dolan-francisco-iglesia-religion-dios-jesus-papa-obispos-roma-opus-vaticano-comunica… 2/2 TEMPI www.tempi.it 29/04/2014 argomento Attività interne http://www.tempi.it/i-sette-comandamenti-di-dolan-per-non-lasciare-la-comunicazione-della-fede-a-noi-vescovi-anzianigrassi-e-pelati#.U2t1Psf9paF I sette comandamenti di Dolan per non lasciare la comunicazione della fede «a noi vescovi anziani, grassi e pelati» *Segue il testo in originale - 19/64 - 29/4/2014 Dolan, lezione all'università su Chiesa, comunicazione e fede | Tempi.it Chiesa I sette comandamenti di Dolan per non lasciare la comunicazione della fede «a noi vescovi anziani, grassi e pelati» Mi piace Tweet 10 15 aprile 29, 2014 Redazione «Non do mai un’intervista senza menzionare Gesù. Sono un pastore, non un sindaco». La lezione del cardinale arcivescovo di New York alla Pontificia Università della Santa Croce Il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, ha inaugurato ieri pomeriggio a Roma il IX Seminario professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa, promosso dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce (foto dal profilo Flickr dell’ateneo). In una lezione con a tema le “Sfide culturali per i comunicatori della Chiesa”, il prelato statunitense ha offerto alla platea, con la solita ironia, «sette osservazioni», sette «verità basilari» imparate dall’esperienza per spiegare come la Chiesa può trasmettere efficacemente il messaggio di Cristo «a un mondo che non sembra essere sempre interessato in ciò che abbiamo da dirgli, che ci fraintende o ci è addirittura ostile». PROFESSIONALITÀ. Innanzitutto, ha detto Dolan, ai comunicatori cattolici occorre «un reale senso di professionalità in tutto ciò che facciamo». Che non significa solo sapere utilizzare la tecnologia più avanzata. L’utilizzo dei nuovi media è importante, ma ancora più importante è per il cardinale «il modo in cui utilizziamo quella tecnologia e il modo in cui ci comportiamo», che «deve corrispondere ai massimi standard professionali ed etici». Infatti «il modo in cui diciamo qualcosa è importante quanto ciò che diciamo», perché «attraverso la comunicazione forniamo alla parola di Dio una natura umana». VERITÀ. Secondo, ha proseguito Dolan, «non dobbiamo aver mai paura di dire la verità», anche quando si tratta di cose spiacevoli per la Chiesa («abbiamo dovuto farci i conti più volte nella nostra diocesi»), perché dalla Chiesa «le persone vogliono e si aspettano trasparenza». L’istituzione infatti non è criticata per gli errori dei suoi membri ma molto di più, e giustamente, quando cerca di coprirli e lascia che siano i media a parlarne prima di lei. L’arcivescovo di New York ha ricordato le parole di Cristo: «La verità vi farà liberi». E se questo vale nel male, vale ovviamente anche per le buone notizie. A questo proposito Dolan ha raccontato che recentemente, in occasione di un ritiro spirituale con tremila persone, è stato intervistato da una giornalista di una tv locale che insisteva a incalzarlo solo sui presunti scandali della Chiesa: «Io rispondevo alle sue domande, ma continuavo a ricordarle qual era la vera notizia in quel momento: tremila cattolici entusiasti della propria fede». http://www.tempi.it/i-sette-comandamenti-di-dolan-per-non-lasciare-la-comunicazione-della-fede-a-noi-vescovi-anziani-grassi-e-pelati#.U190GK36GKM 1/3 29/4/2014 Dolan, lezione all'università su Chiesa, comunicazione e fede | Tempi.it PREGIUDIZI. In terzo luogo, ha detto il cardinale, «è naturale avere pregiudizi», e lo è anche per i cattolici. Poi ha aggiunto ironicamente: se i giornali di destra e di sinistra sono pieni di attacchi ai vescovi, allora «anche noi comunicatori cattolici dovremmo avere un pregiudizio, e quel pregiudizio dev’essere sempre pro-Chiesa». Non significa certamente che i media cattolici debbano ritenere la Chiesa immune dalle critiche, anzi, «noi vescovi meritiamo critiche, ne abbiamo bisogno, le accogliamo di cuore, a patto che siano giuste, equanimi, civili», ma non si deve cadere «nell’estremo opposto di pensare che tutto quello che fa un vescovo è sbagliato». Nel mondo cattolico capitano anche molte cose positive, ha osservato Dolan, «è nostro dovere trovarle e dare loro quanto meno lo stesso spazio che diamo alle storie negative. Dobbiamo condividere la gioia e la bellezza di essere cattolici». Molti cattolici cercano dai loro media «non solo informazione ma formazione», ecco perché bisogna dire la verità. L’ALTRA GUANCIA. Per le stesse ragioni, ha insistito il porporato, di fronte agli attacchi «dobbiamo rispondere con carità e amore», perfino di fronte a chi attacca la Chiesa per puro odio. Certo, a volte occorre difenderla dalle accuse in mala fede, ma sempre obbedendo all’invito di Gesù «a offrire l’altra guancia, senza rispondere alle invettive con parole dure da parte nostra». Proprio questo atteggiamento, ha osservato Dolan, è quello che rende papa Francesco un comunicatore così efficace: Bergoglio «sa quello che vuole dire e sa come dirlo. È capace di insegnare la fede e contemporaneamente mostra la sua grazia, la sua bellezza e la sua gioia». E non è un atteggiamento studiato, «è semplicemente papa Francesco». CATECHESI. Quinto: «Mai sottovalutare l’ignoranza delle persone riguardo alla fede cattolica». Infatti secondo Dolan perfino ciò che ai cattolici sembra più elementare, dalla Trinità all’Eucarestia, è spesso mal compreso non solo dai media “mainstream” ma anche dagli stessi cattolici, che non di rado «ricevono la catechesi proprio dai media». Perciò ben venga ogni occasione di ripetere gli insegnamenti del magistero. Ma è un compito che non tocca solo al clero, ha aggiunto l’arcivescovo, «sono passati i tempi in cui anziani, grassi e pelati vescovi come me erano i migliori portavoce della Chiesa: abbiamo bisogno di laici competenti che la rappresentino». Un ottimo esempio è stato per Dolan l’opera svolta nel Regno Unito da Catholic Voices, attraverso il quale un gruppo di uomini e donne, laici, giovani e volonterosi nel 2010 riuscì a cambiare la percezione mediatica della visita di Benedetto XVI trasformando l’ostilità preventiva in un benvenuto. GESÙ. È inoltre importante «mettere Gesù prima di tutto», ha proseguito Dolan. «Le persone hanno fame di senso nelle loro vite», per questo il cardinale ha fatto notare di non avere mai concesso un’intervista senza menzionare il nome di Gesù: «Il punto è Lui, non io». E così come non si può introdurre nessuno alla bellezza del calcio partendo dalla spiegazione del calcio d’angolo, allo stesso modo per Dolan chi comunica la fede deve «offrire alla gente Gesù, abbracciare le persone, solo dopo possiamo iniziare a spiegare i sì e i no». L’arcivescovo ha poi confessato di ricordare sempre a se stesso, prima di un intervento mediatico, di non aver paura di essere «troppo religioso». In fondo, «se mi chiedono un’intervista, è perché sono un pastore, non perché sia il sindaco». L’AUDIENCE. Infine, il comunicatore cattolico deve conoscere il suo pubblico. Gesù secondo Dolan raccontava parabole che credeva che il suo pubblico avrebbe capito. Lo facevano pure gli evangelisti, che «adattavano il messaggio in modo che fosse comprensibile al loro pubblico», si trattasse di greci, ebrei o romani. Dunque mai disprezzare le forme di comunicazione che possono essere utili. Anche a costo di pagarle con un po’ di imbarazzo, come capita allo stesso cardinale americano quando è costretto a chiedere aiuto per aggiornare il blog o mandare un tweet. «So quanto siano potenti questi nuovi media», ha sottolineato Dolan, «ovunque vado qualcuno mi ferma per dirmi che gli è piaciuto (o non gli è piaciuto) quello che ho scritto nel blog o ho detto in una intervista». I comunicatori cattolici, ha concluso il porporato, hanno bisogno «non solo di conoscere la fede, ma anche di articolarla in un modo avvincente e invitante». Le attività del Seminario della Santa Croce proseguiranno fino a mercoledì 30 aprile. Per oggi, martedì 29 aprile, è atteso l’intervento dell’Arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin, su “La famiglia come opportunità comunicativa”, e della professoressa Helen Alvaré, della George Mason University, che parlerà dell’identità umana. Qui il programma completo delle lezioni. Mi piace Tweet 10 15 benedetto xvi catholic voice Chiesa chiesa cattolica comunicazione fede papa francesco philippe barbarin pontificia universita santa croce pusc Timothy Dolan Ricevi le nostre notizie via email: Leggi gli articoli sull'app: Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter per ricevere tutte le nostre notizie! Iscriviti http://www.tempi.it/i-sette-comandamenti-di-dolan-per-non-lasciare-la-comunicazione-della-fede-a-noi-vescovi-anziani-grassi-e-pelati#.U190GK36GKM 2/3 VATICAN INSIDER http://vaticaninsider.lastampa.it 29/04/2014 argomento Attività interne http://vaticaninsider.lastampa.it/en/the-vatican/detail/articolo/barbarin-francesco-francis-francisco-33816/ The Pope “saw God’s hand” when he entrusted the Synod to the two new Pope saints *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - Spagnolo: -33816/ http://vaticaninsider.lastampa.it/es/vaticano/dettagliospain/articolo/barbarin-francesco-francis-francisco - 20/64 - 30/4/2014 The Pope “saw God’s hand” when he entrusted the Synod to the two new Pope saints - Vatican Insider LANGUAGE: Italiano English Español www.vaticaninsider.com The Pope’s speeches :: Wednesday 30 April 2014 :: Home :: News :: World News :: Inquiries and Interviews The Vatican :: Agenda :: About us search OTHER NEWS 04/29/2014 The Pope “saw God’s hand” when he entrusted the Synod to the two new Pope saints Tweet 14 Like 290 2 “It is not surprising that Francis entrusted the Synod to the intercession of the two new Pope saints: there’s great deal at stake,” the Archbishop of Lyon said DOMENICO AGASSO JR ROME Pope Francis confided he had “seen the hand of God” in choosing to dedicate the 2014 and 1015 Synods to the family. Cardinal Philipe Barbarin, the Archbishop of Lyon revealed this this morning, before the more than three hundred participants at the “IX Professional Seminar for Church (©Afp) Francis: “Give us, O Lord, the gift of understanding” Today the Pope continued his series of catecheses on the gifts of the Holy... (©Ansa) PopeC8 meeting: Curia reform process will not be complete until 2015 The work of the Council which the Vatican Secretary of State, Parolin, is... (©LaPresse) “There’s no room for power struggles, envy and gossip among Christians” At this morning’s mass in St. Martha’s House the Pope stressed that Christian... Communications Offices” sponsored by the School of Institutional (©Ior) Supervisory Commission of Cardinals on the IOR gets the ball rolling “It is not at all surprising that the Pope has entrusted the work of the Synod on The group of cardinals called to oversee the Institute for the Works of... the family to the intercession of the two new Pope saints, to be conducted in ALL NEWS » Communications at the University of the Holy Cross. (©LAPresse) (©LAPRESSE) CARD. BARBARIN CYCLES IN obedience to the Holy Spirit,” Barbarin added. Indeed, in such cases “joining THE RAIN together in prayer” is inevitable “as the stakes are very high.” Barbarin has experienced this in person having come from a country – France – where secularisation has led to the adoption OTHERS SECTIONS NEWS of laws against marriage and life being “considered as fundamental human rights.” It was comforting to see so many French Comastri: “Wojtyla’s canonization was a necessary gift” Catholics bearing witness to the faith, particularly in the recent demonstrations, which had farreaching effects and put prayer WORLD NEWS was at the centre. The cardinal expressed the conviction that for a believer, “there are truths that cannot be weakened by a parliamentary majority. If there is a definitive anthropological foundation, it lasts forever.” “Keep searching” says family of Fr. Dall’Oglio, who went missing nine months ago INQUIRIES AND INTERVIEWS Chaput: “John Paul II and Francis are two surprises from God” THE VATICAN C8 becomes C9 and sets to work on Curia dossier DOCUMENTS Google Translate equates Francis to a “better world” REVIEWS John XXIII in the midst of war: “We could scream louder but it would only bring more trouble” LANGUAGE: Italiano English Español HOME NEWS WORLD NEWS INQUIRIES AND INTERVIEWS THE VATICAN AGENDA ABOUT US © 2011 La Stampa LaStampa.it All rights reserved. http://vaticaninsider.lastampa.it/en/the-vatican/detail/articolo/barbarin-francesco-francis-francisco-33816/ search Link | Contact 1/1 AGENZIA SIR www.agensir.it 30/04/2014 argomento Attività interne http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285913 Chiesa e media: P. Lombardi, “Non abbiamo ancora visto tutto della comunicazione del Papa” *Segue il testo in originale - 21/64 - 30/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Mercoledì 30 Aprile 2014 17:18 CHIESA E MEDIA: P. LOMBARDI, “NON ABBIAMO ANCORA VISTO TUTTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PAPA” “Non abbiamo ancora visto tutto della comunicazione di Papa Francesco”. Lo ha affermato il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in un incontro con gli oltre 300 partecipanti al IX seminario professionale sugli Uffici di comunicazione della Chiesa, promosso dalla Facoltà di comunicazione istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Riferendosi in particolare ai prossimi viaggi del Papa in Terra Santa e Corea, Lombardi ha infatti parlato di “tappe nuove nella comunicazione del messaggio del Santo Padre verso il mondo”. Per cui, “ci sono ancora tante cose che dobbiamo credo imparare e vedere”. Il direttore della sala stampa ha quindi riflettuto sulla spontanietà comunicativa di Francesco, spontaneità “che rompe le barriere” e che rappresenta “un aspetto molto caratteristico” del suo pontificato, insieme allo stile “semplice e concreto”, fatto di parole “efficaci” e “atteggiamenti e gesti molto espressivi”. (segue) 17:18 CHIESA E MEDIA: P. LOMBARDI, “NON ABBIAMO ANCORA VISTO TUTTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PAPA” (2) La relazione conclusiva di questa IX edizione è toccata a Joaquín NavarroValls, che per 22 anni ha accompagnato Giovanni Paolo II in veste di portavoce. Parlando su “santità e comunicazione”, ha raccontato la sua esperienza professionale, umana e spirituale vissuta accanto al nuovo Santo, rivivendo anche alcuni dei momenti oggi passati alla storia. In mattinata i partecipanti hanno assistito all’udienza generale in piazza San Pietro, ricevendo il saluto del Santo Padre. La prossima edizione del seminario professionale si svolgerà nel 2016. Nel frattempo, dall’8 al 14 settembre 2014, la Facoltà di comunicazione ospiterà una nuova edizione del “The Church Up Close”, un corso professionale rivolto a giornalisti di lingua inglese che si occupano d’informare sulla Chiesa cattolica. Ulteriori informazioni su questa iniziativa sono disponibili nel sito web: www.churchcommunication.net Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285913 1/1 AGENZIA SIR www.agensir.it 30/04/2014 argomento Attività interne http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285830 Chiesa e comunicazione: Mons. Pompili (CEI), “integrare offline e online” *Segue il testo in originale - 22/64 - 30/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Mercoledì 30 Aprile 2014 09:00 CHIESA E COMUNICAZIONE: MONS. POMPILI (CEI), “INTEGRARE OFFLINE E ONLINE” “Bisogna superare il dualismo” tra “dimensione online e dimensione offline della comunicazione”. Lo ha detto ieri sera monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per le comunicazioni sociali, introducendo il panel “Comunicazione della Chiesa: rapporto fra la comunicazione offline e online”, svoltosi presso la Pontificia Università della Santa Croce nell’ambito del IX Seminario professionale sugli uffici di comunicazione della Chiesa che si chiude oggi. “Due dimensioni ha avvertito Pompili da intendersi non come alternative, ma come parti integranti, pur nelle loro differenze, di un nuovo linguaggio”. Non si tratta “di ritornare a prima del digitale, ma di integrare questi nuovi linguaggi nella prospettiva dell’incontro”. E proprio la capacità di “diventare occasione di incontro è ciò che decide della qualità della comunicazione”, ha chiosato, rievocando l’icona del buon samaritano richiamata dal Papa nel messaggio per la Giornata delle comunicazioni. Quel buon samaritano “che riesca a stabilire una comunicazione reale pur essendo il meno ‘titolato’”. “Come essere presenti e consapevoli nel nostro mondo così digitalizzato senza tuttavia perdere il gusto della concretezza? Come porre le nuove e straordinarie possibilità della reta e servizio dell’incontro?”, le domande poste da Pompili ai partecipanti al panel. (segue) Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285830 1/1 AGENZIA SIR www.agensir.it argomento Attività interne http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285831 Chiesa e comunicazione: Trouiller (Lyon), “Notevole l’impatto di Papa Francesco” *Segue il testo in originale - 23/64 - 30/04/2014 30/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Mercoledì 30 Aprile 2014 09:01 CHIESA E COMUNICAZIONE: TROUILLER (LYON), “NOTEVOLE L’IMPATTO DI PAPA FRANCESCO” Per Natalia Trouiller, direttrice dell’Ufficio di comunicazione dell’arcidiocesi di Lyon, intervenuta ieri sera al panel “Comunicazione della Chiesa: rapporto fra la comunicazione offline e online”, svoltosi presso la Pontificia Università della Santa Croce nell’ambito del IX Seminario professionale sugli uffici di comunicazione della Chiesa che si chiude oggi, la questione del rapporto tra le due dimensioni della comunicazione è “cruciale, soprattutto per noi cristiani, seguaci di una religione dell’incarnazione”. Sulle reti sociali, ha fatto notare, “si osservano cristiani di ogni età che si confrontano e scambiano esperienze”. Trouiller ha parlato della “solitudine” che può comportare in Francia l’essere cattolici, una solitudine che si combatte anche attraverso i social network. Per la direttrice dell’Ufficio di comunicazione dell’arcidiocesi di Lyon, nel suo Paese i social media hanno aiutato la Chiesa a “farsi sentire”, e “notevole” è stato “sulla Chiesa locale l’impatto di Papa Francesco”. I volumi sul Pontefice, ha detto, trovano posto nelle vetrine delle librerie in mezzo a titoli di tenore del tutto diverso, “cosa mai accaduta prima”. In Francia, ha osservato, “qualcosa sta cambiando”. (segue) Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285831 1/1 AGENZIA SIR www.agensir.it 30/04/2014 argomento Attività interne http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285832 Chiesa e comunicazione: Doherty (UK), raccontare la fede con le immagini *Segue il testo in originale - 24/64 - 30/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Mercoledì 30 Aprile 2014 09:02 CHIESA E COMUNICAZIONE: DOHERTY (UK), RACCONTARE LA FEDE CON LE IMMAGINI Raccontare con le immagini la bellezza della fede e la vita della Chiesa: ne ha parlato ieri sera al panel “Comunicazione della Chiesa: rapporto fra la comunicazione offline e online” (Università Santa Croce) Margaret Doherty, senior media officer della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. Esordendo con le immagini degli abbracci di Papa Francesco ad un bambino gravemente disabile e ad un uomo deturpato da una malattia, Doherty ha assicurato: “Le foto sono importanti, il profilo visivo è fondamentale”. Per questo la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles ha una piattaforma su Flickr dal 2008. Da allora, prosegue la media officer, “abbiamo messo nel nostro sito 90mila foto e abbiamo avuto 8 milioni di visualizzazioni”. “Dobbiamo trasmettere molta energia dice , far vedere le nostre storie, illustrarle e non solo raccontarle”. “Le nostre immagini, sempre ad alta definizione, compaiono sulla stampa cattolica di tutto il mondo”. Nel “futuro visivo della Chiesa” l’esperta vede video, immagini infografiche e presentazioni tramite Pinterest, Tumblr, Vine, YouTibe. Indimenticabile, ha sottolineato, “il primo selfie del Papa con i giovani pellegrini di PiacenzaBobbio, che per il traffico creato ha messo in ginocchio i social network” e, secondo mons. Pompili, “ha espresso senza troppe parole l’immagine di una Chiesa che si mette non di fronte, ma dalla parte dell’interlocutore”. (segue) Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285832 1/1 AGENZIA SIR www.agensir.it argomento Attività interne http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285833 Chiesa e comunicazione: Zwilling (New York), “Tutto deve essere professionale” *Segue il testo in originale - 25/64 - 30/04/2014 30/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Mercoledì 30 Aprile 2014 09:03 CHIESA E COMUNICAZIONE: ZWILLING (NEW YORK), “TUTTO DEVE ESSERE PROFESSIONALE” “Tutto il nostro lavoro deve essere rigorosamente professionale per incontrare le attese di un pubblico esigente”. Non ha dubbi Joseph Zwilling, direttore dell‘Ufficio comunicazione dell’arcidiocesi di New York. Ripercorrendo ieri sera all’Università della Santa Croce la propria esperienza pluridecennale, Zwilling ricorda alcuni “momenti di frustrazione” legati all’impressione “di lavorare con una stampa ostile”, ma avverte: “Collaborare con i giornalisti dando loro un’informazione trasparente anche su temi scottanti o controversi, trattarli come colleghi e non come avversari ci consente far ascoltare la nostra voce anche nelle circostanze più difficili”. Zwilling parla del “privilegio” di aver potuto lavorare “con quattro arcivescovi”, ricorda l’organizzazione della copertura di due visite papali e ammette: “Trattare il tema degli abusi sessuali è stata l’esperienza più difficile nel mio lavoro”. Talvolta, riconosce, “non sappiamo quale sia il modo migliore per raggiungere i destinatari”. Per questo occorre porsi “degli obiettivi strategici”. Zwilling si è detto fiero di Cathlic Channel, canale radiofonico che trasmette 24 ore al giorno, sette giorni a settimana, negli Usa e in Canada, e ha 25 milioni di abbonati. “Non dobbiamo essere l’equivalente audio dell’incenso ha concluso citando anche il blog del cardinale Dolan ma vero strumento di evangelizzazione in formato moderno”. Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285833 1/1 CATHOLIC NEWS SERVICE www.catholicnews.com 30/04/2014 argomento Attività interne http://www.thecompassnews.org/2014/04/cardinal-shares-media-tips-learned-school-hard-knocks/ Cardinal shares media tips he learned at ‘school of hard knocks’ *Segue il testo in originale - 26/64 - Cardinal shares media tips he learned at ‘school of hard knocks’ thecompassnews.org /2014/04/cardinal-shares-media-tips-learned-school-hard-knocks/ ROME — T hanking communications prof essionals who work f or the Catholic Church, Cardinal Timothy M. Dolan of New York also shared with them tips he said he learned at the “school of hard knocks.” When f acing reporters, he said, “their initial posture of ten might be bellicose, but that should only challenge us, never scare us or make us Card inal Timo thy M. Do lan, at the time arc hb is ho p o f Milwauke e , s p o ke to the me d ia ab o ut the life and le g ac y o f Po p e J o hn Paul II Ap ril 2, 2005. The p re s s c o nfe re nc e was he ld o n the s te p s o f the Cathe d ral o f St. J o hn the Evang e lis t. (File p ho to b y Sam Luc e ro ) uncomf ortable.” T he cardinal gave the keynote address April 28 at a conf erence f or Catholic communicators sponsored by the school of church communications at the Pontif ical University of the Holy Cross in Rome. Cardinal Dolan highlighted the communications success of Pope Francis, who, he said, is a natural communicator of Christian truths and the Catholic f aith. His words and actions are not a public relations ploy or gimmick, “it’s just who Pope Francis is. Nobody, no communications expert, had to sit down with him and say, ‘Holy Father, listen, we think it would really be a great idea if you concentrated on talking about God’s mercy and f orgiveness.’” “T here’s no way somebody can script who he is; what you see is what you get,” the cardinal said. “T he world is responding because his whole lif e is dedicated to conveying the good news simply and sincerely in everything he does.” One of the cardinal’s tips f or the communicators was to remember always that they are Catholic. “Always put Jesus f irst. People have a hunger f or meaning in their lives, f or the truth,” he said. “I have made a vow: Never will I give an interview without trying to mention the holy name of Jesus.” Af ter all, he said, he is being interviewed as a bishop and pastor, not as the mayor. While every bishop today automatically becomes a spokesman f or the church, ordination is not a requirement f or speaking on behalf of the church and trying to share the truths it teaches, the cardinal said. “T he days of old, f at, balding bishops being the best spokespeople is long gone, if they were ever really here at all,” he said. What is essential, however, is f aith and speaking the truth, “even when we are dealing with bad news,” he said, because “people expect utter honesty and transparency f rom the church.” Being prof essional and transparent will not win over everyone all the time, he said. Church communicators are trying to bring a message to a world that “doesn’t always seem interested in what we have to say, misunderstands it or is downright hostile to it.” “I of ten tease journalists that they more of ten than not ask me about the ‘olds,’ the weary exhausted stories about the church rather than the news,” he said. “Every communications outlet has a bias, a slant — that’s natural, that’s to be expected,” he said. “We Catholic communicators also should have our own bias and that slant must always be prochurch; we do not apologize f or that. “Just as we don’t like it when the media caricatures us, we should not stereotype them.” Some “twist and distort always what we say and what we do,” but that does not mean every journalist does. Even when a journalist appears to be on the attack and one must respond f or the good of the church, he said, “we must be caref ul in these situations to make certain that we always respond in charity and love.” Relat ed Post s: Deal with f inancial mismanagement internally, Vatican cardinal says Pope: Digital domain needs loving dialogue, not spiritual engineers Pope says Internet a ‘gif t f rom God,’ should be used f or solidarity Cardinal says converts’ top 3 Catholic things are penance, pope, Mary Pope Francis explains why he chose St. Francis of Assisi’s name KORAZYM www.korazym.org 30/04/2014 argomento Attività interne http://www.korazym.org/14554/cardinal-dolan-prassi-comunicazione-efficace/ Il cardinal Dolan e le sette prassi della comunicazione efficace *Segue il testo in originale - 27/64 - 30/4/2014 Il cardinal Dolan e le sette prassi della comunicazione efficace | Korazym.org Home Korazym.org si presenta Contatti Cerca nel sito News Vaticano Dal mondo Cultura Le opinioni Gli editoriali Bussole per la fede Vangeli festivi Il cardinal Dolan e le sette prassi della comunicazione efficace 30 aprile 2014 Cultura di Antonio Chimenti 2 2 0 0 “Sono passati i tempi in cui vescovi anziani, grassi e pelati come me erano i migliori portavoce della Chiesa: abbiamo bisogno di laici competenti che la rappresentino” così ieri nel suo discorso il Cardinal Timothy Dolan, arcivescovo di New York, ha inaugurato il IX Seminario Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa, promosso dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce. Per parlare delle “sfide culturali per i comunicatori della Chiesa”, l’Arcivescovo ha offerto “sette osservazioni” come sette passi da tenere presenti, su come realizzare una comunicazione istituzionale efficace e creativa al tempo stesso. “Non farò discorsi filosofici o teorici ma vi racconto quello che ho imparato dalla migliore scuola di ogni tempo: quella dei propri errori” quasi fosse appunto il frutto maturo della sua esperienza di Vescovo a contatto con i giornalisti. diversi Molti gli aneddoti dall’arcivescovo di New York, che dimostrano come il suo metodo sia basato su un approccio originale e positivo verso il mondo dei media, e in particolare, attento e mai banale visto che, “viviamo in un’epoca in cui non ci si può sottrarre al loro impatto”. In primo luogo, Dolan ha evidenziato la necessità di avere “un reale senso di professionalità in tutto ciò che facciamo”. Infatti, “il modo in cui diciamo qualcosa è tanto importante quanto ciò che diciamo!” per questo è importante non essere impreparati ne qualunquisti. In secondo luogo, nella comunicazione istituzionale, “non dobbiamo mai aver paura di dire la verità”, anche in situazioni spiacevoli per la Chiesa, perché “le persone vogliono e si aspettano trasparenza dalla Chiesa” e in particolare ha aggiunto “perché Gesù ci ha promesso che la Verità vi farà liberi”. Ciò vale, ovviamente, anche per le buone notizie, infatti,“nelle notizie spesso si è ancorati ai fatti magari incresciosi del passato e si perde la novità della notizia di oggi, spetta a noi ricordare al giornalista la verità di ‘questa news’!” Inoltre, “è pur vero”, ha aggiunto il Cardinal Dolan con il solito piglio autoironico, che “noi vescovi, meritiamo le critiche e ne abbiamo bisogno, anzi, le accogliamo di cuore, ma a patto che siano giuste, equanimi, civili”; però non possiamo cadere “nell’estremo opposto di pensareche tutto quello che fa un vescovo è sbagliatoche abbiamo la colpa di tutto ciò che accade dal brutto tempo alla calvizie”. E questo capita anche sui media “diciamo” cattolici, per cui è importante di fronte ad eventuali attacchi, “saper rispondere sempre con carità e amore”, praticando “l’invito di Gesù a offrire l’altra guancia, senza rispondere alle invettive con parole dure da parte nostra”. Un esempio lampante: ciò che è accaduto con i briefings tenuti dai cardinali statunitensi presso il Collegio Nordamericano di Roma, a metà giornata dei lavori delle Congregazioni Generali. “Li avevamo voluti per un miglior rapporto con i giornalisti, ma è stato frainteso quest’intento, e ci è stato chiesto di interromperli…è stata un’opportunità persa!” Inoltre, è senz’altro utile non dimenticare che quando comunichiamo dobbiamo comunicare Gesù: “la gente ha fame di senso da dare alla propria vita”. L’arcivescovo di New York ha confessato che si è promesso per la sua vita di non concedere mai un’intervista senza menzionare il nome di Gesù. “Se mi chiedono un’intervista, è perché sono un pastore, non perché sono il sindaco! Se poi questo non è gradito allora non mi inviteranno più! Urrà!”. Ma è chiaro che non si tratta di fare sermoni, né spiegazioni teologiche e dottrinali “ma è come chi”, ha spiegato sornione Dolan, “ti chiede sul calcio e tu non ti metti li a http://www.korazym.org/14554/cardinal-dolan-prassi-comunicazione-efficace/ 1/6 30/4/2014 Il cardinal Dolan e le sette prassi della comunicazione efficace | Korazym.org spiegare le regole, ma lo porti con te a vedere una partita allo stadio” infatti “ a Gesù che gli chiedevano chi fosse, egli non ha spiegato la Trinità ma ha detto: venite e vedete!” In ultima analisi ha fatto riferimento all’importanza di sapere bene con chi stiamo parlando, cioè “chi è il nostro pubblico, in quello specifico medium”, se sono giovani, adulti, lavoratori ecc. “Ma non facciamo mai l’errore di pensare che ai giovani dobbiamo annacquare la proposta cristiana, essi non vogliono sentirsi dire quello che vogliono ma solo la Verità!”. Ti potrebbe interessare: Dolan fa catechismo ai cardinali Il Papa propone lo slogan per l’ Anno della Fede:… “Non sempre anticipare è la via migliore per… Grazie mille! Greg Burke: la mia sfida è far tornare la stampa a parlare… GLI EDITORIALI Santi come noi 26 aprile 2014 di Angela Ambrogetti Due Papi santi e, oggi lo sappiamo di certo, due Papi a concelebrare. Davvero la giornata dei quattro Papi sarà un evento difficilmente ripetibile. Eppure per Leggi tutto » Non si serve la Chiesa creando contrapposizioni 8 aprile 2014 di Angela Ambrogetti Due libri e due papi, uno santo e uno che ancora non si sa. A cantare le lodi di Francesco c’è la borghesia che non vuole Leggi tutto » Papa Francesco, i giovani e la povertà del peccato 5 aprile 2014 di Angela Ambrogetti “Anche questa è una povertà: la povertà del peccato.” Papa Francesco lo dice ai giovani fiamminghi che, accompagnati dal vescovo di Gent, lo sono andati a Leggi tutto » Un anno con Papa Francesco, che non è una pop star 13 marzo 2014 di Angela Ambrogetti É passato un solo anno e di fatto sembra molto di più. Perché Papa Francesco fin dalla sua elezione ci ha travolto con il suo modo Leggi tutto » Müller, Gutiérrez e la teologia “liberata” http://www.korazym.org/14554/cardinal-dolan-prassi-comunicazione-efficace/ 2/6 RADIO VATICANA www.radiovaticana.org 30/04/2014 argomento Attività interne http://it.radiovaticana.va/print_page.asp?c=795195 Padre Lombardi: Pontificato di Papa Francesco centrato sull'annuncio della misericordia di Dio *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - Portoghese: http://pt.radiovaticana.va/bra/print_page.asp?c=795286 - 28/64 - 30/4/2014 Radio Vaticana - Print Service 4/30/2014 12:34:24 PM Padre Lombardi: Pontificato di Papa Francesco centrato sull'annuncio della misericordia di Dio Si è concluso oggi con la tradizionale visita alla Sala Stampa vaticana il nono Seminario professionale promosso dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce sul tema “Strategie creative per un cambio culturale”. A tenere l’intervento conclusivo è stato il direttore della Sala Stampa, padre Federico Lombardi. Ce ne parla Sergio Centofanti: Padre Lombardi ha iniziato il suo intervento affermando di vivere “con molta gioia questo Pontificato, soprattutto per il senso di annuncio dell’amore di Dio e della sua misericordia come messaggio molto chiaro ed efficace” dell’attività di Papa Francesco: “Credo che sia vero quello che il Papa dice più di una volta, che il Vangelo e la Chiesa devono agire per ‘attrazione’, cioè annunciare un messaggio così bello e profondo per la salvezza e per la vita delle persone, che ci si senta attratti verso il Signore Gesù e verso la Chiesa e chi serve questo messaggio di amore”. Dello stile di comunicazione del Papa, padre Lombardi ha evidenziato “la semplicità, la concretezza, una comunicazione che è fatta non solo di parole, anche se semplici ed efficaci, ma anche di atteggiamenti, di gesti molto comunicativi, in particolare quelli che manifestano direttamente questo amore e questa misericordia”: “Il primo gesto che ha avuto un impatto enorme è stato quello della lavanda dei piedi del Giovedì Santo dell’anno passato ai giovani carcerati. Ma poi abbiamo visto che i malati sono diventati i primi salutati dopo i vescovi, in occasione delle udienze: quindi, anche questo segno della priorità dei malati e dei sofferenti è molto efficace”. Adesso si avvicinano i viaggi in Terra Santa e Corea – ha proseguito padre Lombardi – “saranno tappe nuove per vedere la comunicazione del messaggio del Santo Padre verso il mondo. E quindi, non abbiamo ancora visto tutto: ci sono ancora tante cose che dobbiamo – credo – imparare e vedere”. Papa Francesco – ha osservato ancora padre Lombardi – ha una spontaneità di comunicazione che rompe le barriere: “Una persona che non ha barriere che lo isolino. Non ce le ha quando gira per la piazza e sale e scende dalla jeep e prende su i bambini o fa salire gli altri, e non ce le ha anche nella vita quotidiana quando, se lui vuole dire una cosa a una persona, prende il telefono e gliela dice. Ecco, questo è quindi un aspetto molto caratteristico”. Ogni tanto – ha rilevato questo può dare luogo a qualche precisazione da fare”: “Diciamo: attenzione, quello che si dice poi di queste cose va preso con prudenza, perché quello che dice uno che ha ricevuto una telefonata, chi lo sa, poi, se è obiettivo, se è esauriente … Quindi, va preso con molta prudenza e non bisogna trarne conseguenze che vadano al di là di questo fatto riservato, personale e non diventino conseguenze che riguardino l’insegnamento della Chiesa, certamente”. http://it.radiovaticana.va/print_page.asp?c=795195 1/2 30/4/2014 Radio Vaticana - Print Service Rispondendo ad una domanda sui suoi contatti con il Papa, Padre Lombardi ha detto che "ci può essere anche il colloquio più approfondito e più lungo, ma questo è raro. Invece, ci sono molti contatti brevi. Il Papa è una persona molto rapida, molto reattiva per cui ha detto io profitto di molte occasioni che ho di incontrarlo, per esempio alla fine di un’udienza con un capo di Stato, in cui gli chiedo di cosa hanno parlato. Poi aggiungo altre duetre domande" brevi "e lui mi dà delle risposte" in modo rapido. Segue cronaca … Vatican Radio All the contents on this site are copyrighted ©. http://it.radiovaticana.va/print_page.asp?c=795195 2/2 RELIGION CONFIDENCIAL www.religionconfidencial. com 30/04/2014 argomento Attività interne http://www.religionconfidencial.com/cronica_de_roma/medios-papa-Francisco_0_2262373750.html Los medios y el papa Francisco *Segue il testo in originale - 29/64 - 30/4/2014 Los medios y el papa Francisco religionconfidencial.com utiliza cookies para que tenga la mejor experiencia de navegación. Si sigue navegando entendemos que acepta nuestra política de cookies. Scopri il nostro portale di Giochi Online: Casinò, Poker, Scommesse... Lottomatica.it Surface: Scopri i tablet con cui puoi fare di più Infostrada ADSL illimitata e telefonate in Italia senza limiti microsoftstore.com www.infostrada.it OK Miércoles 30/04/2014. Actualizado 01:00h Buscar noticias,fotos ... El Confidencial Digital PORTADA ROMA CATÓLICOS IGLESIAESTADO CRÓNICA DE ROMA DIÓCESIS EN VOZ BAJA ZOOM CONFERENCIA EPISCOPAL TRIBUNAS El Confidencial Autonómico MUNDO Monarquía Confidencial OTRAS RELIGIONES SOLIDARIDAD DOCUMENTOS VÍDEOS ·PUBLICIDAD· Crónica de Roma Por Mercedes De La Torre 30/04/2014 0 Los medios y el papa Francisco Periodistas vaticanistas destacan el efecto del Papa Francisco y su impacto en los medios de comunicación. Un artículo de... Mercedes De La Torre Más artículos de Mercedes De La Torre » Lo han destacado durante el Congreso organizado por la Universidad de la Santa Cruz de Roma con el tema "Comunicación de la Iglesia: estrategias creativas para promover un cambio cultural". De este modo, la periodista mexicana Valentina Alazraki quien cubrió todos los viajes de Juan Pablo II, ha revelado que cuando apareció el Papa Francisco desde el balcón de la basílica de San Pedro pensó: "se acabó el Pontificado de Juan Pablo II". Así, Valentina ha confiado la dificultad que tuvieron muchos profesionales de la información durante el Pontificado de Benedicto XVI porque para algunos editores el predecesor de Francisco "no vendía" y por eso, en numerosas ocasiones lo único que era "noticia" era lo negativo. En esta línea, Alazraki ha asegurado que ahora en el Pontificado de Francisco es posible hablar en positivo nuevamente pero también ha precisado que la cantidad de trabajo ha aumentado considerablemente porque el Papa argentino tiene "dos agendas" la oficial pública y la privada en Santa Marta en dónde encuentra a infinidad de personas también. En esta línea, el vaticanista italiano de Rai y el nuevo director de TV2000 (la televisión de los obispos italianos), Lucio Brunelli, ha explicado que también el modo de trabajar ha cambiado no sólo por el ritmo intenso de trabajo de Francisco sino también por su capacidad de improvisación y ante este aspecto surge el riesgo mediático de de vanalizar su persona y no profundizar en su mensaje. Por su parte, la periodista argentina Elisabetta Piqué ha calificado la era de Francisco como una auténtica revolución, por la apertura, el cambio y renovación que se muestra en la exhortación apostólica, Evangelii Gaudidum y la coherencia entre la actividad pastoral del ex arzobispo de Buenos Aires con el actual obispo de Roma. Por su parte, el periodista español y vicerrector de comunicación de esta universidad romana, Diego Contreras ha recordado algunos de los valores noticiosos y como se ha creado una imagen del Papa Francisco favorable en los medios de comunicación. Sin embargo, Contreras ha advertido que en esta narrativa mediática es importante la documentación para no caer en el "cliché" porque de lo contrario existe el riesgo de trivializar o simplificar los gestos del Papa y no proporcionar las claves de interpretación necesarias que debe aportar la actividad periodística. @mercedesdelat MÁS LEÍDAS MÁS COMENTADAS 1.- Misa en la discoteca y ‘lío’ en cubierta. La despedida 'a lo grande' de Monseñor Munilla del Departamento de Juventud de la Conferencia Episcopal 2.- Iesu Commnio en la ‘canonización de los cuatro papas’ 3.- El 'selfie' del obispo de Cadiz y Ceuta con la juventud del papa (foto) 4.- Los medios y el papa Francisco 5.- P. Gonzalo Len: "La Nueva Era avanza porque es un negocio" TRIBUNAS RAMIRO PELLITERO De la humillación a la resurrección JOSE FRANCISCO SERRANO La fiesta también del Papa Benedicto ERNESTO JULIÁ ¿Una canonización más? http://www.religionconfidencial.com/cronica_de_roma/medios-papa-Francisco_0_2262373750.html 1/2 ROME REPORTS www.romereports.com 30/04/2014 argomento Attività interne http://www.romereports.com/pg156660-el-cardenal-de-nueva-york-timothy-dolan-habla-de-sus-estrategias-decomunicacion-es El cardenal de Nueva York, Timothy Dolan, habla de sus estrategias de comunicación *Segue il testo in originale ----------------ANCHE IN: - Inglese: - 30/64 - 30/4/2014 El cardenal de Nueva York, Timothy Dolan, habla de sus estrategias de comunicación ¿Cómo puede mejorar la Iglesia su forma de comunicar? A la pregunta respondió el cardenal Timothy Dolan en un congreso que se celebra en la universidad de la Santa Croce en Roma destinado a ayudar en su trabajo a los periodistas. El cardenal Dolan es conocido por su capacidad comunicativa. De hecho el Benedicto XVI le propuso dar una conferencia a los cardenales sobre cómo evangelizar en el mundo de hoy. Da un consejo para los profesionales católicos de la comunicación: contar la noticia antes de que lo hagan los medios. Tanto si la noticia es buena como si es mala. CARD. TIMOTHY DOLAN Arzobispo de Nueva York "Lo que oímos una y otra vez es que la gente quiere y espera absoluta honestidad por parte de la Iglesia. Quieren oír hablar de lo que sucede directamente de nosotros mismos antes que de los medios de comunicación”. Dice que al enfrentarse a una pregunta "trampa” lo importante es no caer en el juego. Añade que estar disponible es garantía de éxito. CARD. TIMOTHY DOLAN Arzobispo de Nueva York "La gran mayoría de los periodistas sólo están buscando la disponibilidad y la información. Si no se la damos nosotros, van a buscarla en otro lugar y a menudo recurren a los que sólo quieren criticar y atacar a la Iglesia. Por lo que no podemos permitirnos el lujo de escondernos o huir de ellos. Y tampoco deberíamos desearlo”. La principal fuente de información suelen ser los medios no católicos. El cardenal Timothy Dolan dice que por eso es importante aprovechar cualquier oportunidad para transmitir el mensaje. Asegura que el Papa Francisco es un gran ejemplo en ese campo. CARD. TIMOTHY DOLAN Arzobispo de Nueva York "Es un hombre astuto. Él dice, ¿cómo podemos hacer llegar el mensaje? Se asoma a la ventana y habla y sabe que probablemente pueda llegar a más personas que los cien mil en la plaza si tuitea un mensaje. Es muy astuto, muy inteligente. Es lo que necesitamos. Nunca deja pasar la oportunidad de decir la verdad y hablar de Jesús”. El congreso "Comunicación en la Iglesia: Estrategias creativas para promover el cambio cultural” tendrá lugar hasta el 30 de abril. KLH /AC AA VM PR Up: AC 1/1 ROME REPORTS www.romereports.com 30/04/2014 argomento Attività interne http://www.romereports.com/pg156675-helen-alvare-explica-como-hablar-de-la-familia-en-el-mundo-de-hoy-es Helen Alvaré explica cómo hablar de la familia en el mundo de hoy *Segue il testo in originale - 31/64 - 5/5/2014 Helen Alvaré explica cómo hablar de la familia en el mundo de hoy Uno de los grandes retos a los que se enfrenta la Iglesia católica es cómo responder a los desafíos de la familia en el siglo XXI. La experta norteamericana Helen Alvaré cree que hace falta encontrar un lenguaje creativo que ilumine y ayude. Uno que comience por captar la atención de las personas. HELEN ALVARÉ George Mason University (EE.UU.) "Antes de introducir el lenguaje de la Iglesia y decir que la persona está hecha para las relaciones o que el amor es el sentido de la vida, hay que empezar por la experiencia de esas personas. En mi opinión, es un enfoque al que seguramente se presta más atención”. Alvaré participó esta semana en el seminario internacional "Comunicación de la Iglesia: estrategias para promover un cambio cultural”. Lo oganiza la Universidad Pontificia de la Santa Cruz en Roma. En su opinión, el Papa Francisco es un gran ejemplo de la creatividad que defiende. HELEN ALVARÉ George Mason University (EE.UU.) "Él ama a la persona primero. Hace lo que escribió Benedicto XVI en Deus Caritas Est: 'Dar a cada persona la mirada de amor que anhela'. Empezar siempre con la persona. No con la doctrina ni con un libro de normas”. Helen Alvaré es consultora del Pontificio Consejo para los Laicos y presidenta del Catholic Women's Forum. También dirige el proyecto "Women speak for themselves”, por el que miles de mujeres en EEUU han hecho saber a su gobierno que no comparten sus políticas sobre la familia. PM AA JM PR Up:JRB #Mundo 1/1 LOS ANGELES TIMES www.latimes.com 30/03/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.latimes.com/world/europe/la-fg-vatican-family-20140430,0,6364053,print.story Vatican to debate teachings on divorce, birth control, gay unions *Segue il testo in originale - 32/64 - 30/4/2014 Vatican to debate teachings on divorce, birth control, gay unions - latimes.com latimes.com/world/europe/la-fg-vatican-family-20140430,0,6157008.story latimes.com Vatican to debate teachings on divorce, birth control, gay unions Henry Chu 5:00 AM PDT, April 30, 2014 Reporting from Vatican City Contraception, cohabitation, divorce, remarriage and same-sex unions: They're issues that a d v e rt ise me n t pain and puzzle Roman Catholics who want to be true to both their church and themselves. Now those issues are about to be put up for debate by their leader, a man who appears determined to push boundaries and effect change. On Pope Francis' orders, the Vatican will convene an urgent meeting of senior clerics this fall to reexamine church teachings that touch the most intimate aspects of people's lives. Billed as an "extraordinary" assembly of bishops, the gathering could herald a new approach by the church to the sensitive topics. The run-up to the synod has been extraordinary in itself, a departure from usual practice that some say is a mark of the pope's radical new leadership style, and a canny tactic to defuse dissent over potential reforms. Within a few months of his election last year, Francis directed every diocese in the world to survey local attitudes on family and relationships and report back to the Vatican, a canvassing of a sort that few of the faithful can recall previously. The results are being tallied and synthesized behind the walls of the Vatican. The exercise reflects Francis' desire for less centralized and more responsive decision-making, mirroring his own self-described evolution from a rigid, authoritarian leader as a young man into one who consults and empathizes. His training as a Jesuit has taught the pope to cast as wide a net for information as possible, analysts say. Taking the public temperature also brings tactical advantages. Nobody at the Vatican will be surprised to learn that vast numbers of Catholics disobey its ban on premarital sex and birth control, or that some are in gay partnerships. Setting down those realities irrefutably on paper, however, could strengthen a bid by Francis to soften the church's official line and put pressure on bishops inclined to resist, including some in the United States and many in Asia and Africa, conservative areas where the church has been growing. "It is telling the pope and the Vatican what they already know. But it's what the Vatican in the past has not wanted to hear," author and Vatican expert John Thavis said. "It's strategic, but it's also a genuine effort to find out what the voice of the church really is on this," Thavis said. "It's very much Pope Francis who wants less of a top-down model — the bishops preaching the rules and doctrine down to the faithful — and more of a dialogue." http://www.latimes.com/world/europe/la-fg-vatican-family-20140430,0,6364053,print.story 1/3 30/4/2014 Vatican to debate teachings on divorce, birth control, gay unions - latimes.com Hardly anyone expects the pope to propose sweeping changes to Catholic doctrine at the synod in October despite widespread criticism that the modern world has left the church behind. Indeed, Francis has unequivocally upheld heterosexual marriage and procreation as God's established, sanctified ideal. But liberal reformers have been excited by the Vatican's shift in tone under Francis. His remark regarding gays, "Who am I to judge?" has gone viral, as has his warning to the church not to obsess over "small-minded rules" and contentious subjects such as abortion. So, although Francis almost certainly will not call for ditching the church's policy of denying communion to Catholics who have divorced and remarried, his emphasis on pastoral care and compassion could offer local priests a work-around, with greater flexibility to address individual circumstances. That would fit with the pope's vision of the church as a "field hospital" that triages people's spiritual wounds rather than aggravates them. Likewise, Thavis said, Francis has hinted that same-sex unions, though not "marriage," could serve a practical purpose, if not a sacred one, by legally protecting the children of such relationships. This month, in an event that made headlines, the infant daughter of a lesbian couple was baptized in a cathedral in Francis' native Argentina, apparently with the Holy See's tacit assent. "When he was cardinal in Buenos Aires, he really had a go at priests who wouldn't baptize the children of single mothers," said Catherine Pepinster, editor of the Tablet, a Catholic weekly in Britain. "He takes it back to a human place. It's more about the person than about sticking to the letter. He's willing to find a way through things." But analysts warn that Francis' global popularity could fuel inflated expectations of the changes he is able, or wants, to deliver. Although he's unquestionably the man at the top, disgruntled underlings can ignore or seek to thwart his injunctions. Conservative bishops in the U.S., most of them appointed by Francis' conservative predecessors, have grumbled about the direction Francis is taking and oppose relaxation of traditional strictures on marriage and family, said Massimo Faggioli of the University of St. Thomas in Minnesota. "The Catholic Church is not a military dictatorship where, if they don't obey, you can send the army. It's very difficult for a pope to force bishops to do what you want them to do," Faggioli said. Some jockeying is already underway. Prelates in Germany, Switzerland, parts of the U.S. and a few other jurisdictions who favor a softer line have published their survey findings to bolster the case for change. The German bishops reported that many of their parishioners view the church's teaching on sexual morality as "unrealistic," its prohibition on artificial contraception as "incomprehensible" and its treatment of remarried divorcees as pitiless. That the Germans also publicized their results in English "clearly meant they were trying to influence public opinion in a worldwide manner," said Robert Gahl, who teaches at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome. The Vatican has reportedly requested church officials in Ireland, England, Wales and other places not to release their findings out of concern over stoking division. The survey asked 39 lifestyle questions in each diocese — including whether unmarried couples living together was common, whether same-sex unions were legal, how many children were being raised in non-traditional families, and what programs effectively conveyed Catholic teaching on such matters. Although the Vatican told bishops to distribute the questionnaire as widely as possible, apparently not all complied. In the U.S., the National Catholic Reporter found that many dioceses posted the survey online for parishioners to fill in, but others did not seem to notify laypeople at all. http://www.latimes.com/world/europe/la-fg-vatican-family-20140430,0,6364053,print.story 2/3 30/4/2014 Vatican to debate teachings on divorce, birth control, gay unions - latimes.com The Los Angeles Archdiocese put a simplified version of the questionnaire on its website in English, Spanish and Korean and invited parishioners to participate. The results have been kept secret. "There was no pretense of this being a scientific, neutral study," Gahl said. "It's like a massive global brainstorming." While the published results from Western countries show large-scale rejection of Catholic dogma on sex and marriage, little is known of the response in Asia and Africa, where conservative views are more likely, analysts say. That could complicate reforms by Francis, who wants to broaden the input and influence of those growing regions. Some critics also demand more participation by women in the discussion, so that crucial decisions on marriage, sex and family life are not made exclusively by a group of single, celibate, childless men. The "extraordinary" synod in October is the first half of a two-phase process. Bishops will discuss the findings of the survey and air proposals to deal with them. They will then settle on new guidelines at an "ordinary" synod next year. The two-step process should give prelates time to reflect and adjust to reforms proposed by Francis, author Thavis said. But the pope would need to tread carefully, maintaining a tricky balancing act between ordinary Catholics who desperately want change and those among their leaders who spurn it. "The pope is the pope, and I think we can expect that even more conservative bishops will listen to what he says," Thavis said. "In the end, it comes down to a policy that could be changed without causing people to leave the church or causing people to slam the door on the way out of the synod." Copyright © 2014, Los Angeles Times http://www.latimes.com/world/europe/la-fg-vatican-family-20140430,0,6364053,print.story 3/3 RIALP EDICIONES www.rialp.com argomento Citazioni Università e/o professori http://www.rialp.com/index.php?op=busq_multiple Los procesos matrimoniales en la Iglesia *Segue il testo in originale - 33/64 - 01/04/2014 Novedad Abril, 2014 Joaquín Llobell Los procesos matrimoniales en la Iglesia Colección: INSTITUTO DE CIENCIAS PARA LA FAMILIA Materia: Familia Código: 118536 I.S.B.N.: 9788432143786 Formato: 16 X 24 cm. 432 páginas Encuadernación: Rústica P.V.P. IVA incluido: El diseño de ecología humana querido por Dios para el matrimonio tiene diversas manifestaciones: una de ellas, decisiva, es la indisolubilidad del vínculo. Por otra parte, existen matrimonios nulos: pese a celebrarse en la Iglesia, nunca fueron válidos. Declarar esa nulidad cuando de verdad existe comporta un bien tanto para los esposos como para la Iglesia y la sociedad civil: «La verdad os hará libres» (Juan 8, 32). Joaquín Llobell (Valencia, 1951) es Catedrático de Derecho Procesal Canónico en la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, Juez de la Corte de Apelación del Estado de la Ciudad del Vaticano, Referendario del Supremo Tribunal de la Signatura Apostólica, Consultor del Pontificio Consejo para los Textos Legislativos y Académico correspondiente de la RR.AA de Jurisprudencia y Legislación. Ed. papel: 30 € Ed. digital: 17,99 € Ediciones RIALP | Alcalá, 290 28027 Madrid | Tel. 913 260 504 | www.rialp.com | [email protected] ROMA SETTE www.romasette.it 02/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.romasette.it/modules/news/print.php?storyid=12483 In mostra a San Salvatore in Lauro i "Caratteri del Padre" *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - ZENIT: http://www.zenit.org/it/articles/caratteri-del-padre-omaggio-a-giovanni-paolo-ii - 2PAPISANTI: www.2papisanti.org/IT/newsdetail/242/Opera_d'arte_dedicata_a_Giovanni_Paolo_II/ - 34/64 - In mostra a San Salvatore in Lauro i "Caratteri del Padre" - Ve... http://www.romasette.it/modules/news/print.php?storyid=12483 In mostra a San Salvatore in Lauro i "Caratteri del Padre" Nel complesso monumentale l'esposizione di Enrico Benetta dedicata alla preghiera insegnata da Gesù ai discepoli. All'Università della Santa Croce un'installazione dedicata a Giovanni Paolo II di R. S. È la figura di Maria «nell’accezione che Giovanni Paolo II ci ha insegnato, estrinsecata nel suo motto papale “Totus Tuus”», il filo conduttore della mostra di Enrico Benetta “Caratteri del Padre”, che si inaugura domani, giovedì 3 aprile, alle 17.30 nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro. Promossa dal Pio Sodalizio dei Piceni e dalla delegazione pontificia della Santa Casa di Loreto in collaborazione con la Pontificia Università della Santa Croce e la Biblioteca Angelica, l’esposizione è dedicata alla preghiera insegnata da Gesù ai discepoli, il Padre Nostro, stampato in 155 lingue diverse, nei caratteri ridisegnati da Giambattista Bodoni. Nel complesso di San Salvatore in Lauro sono esposte le dieci tavole del Padre Nostro in dieci lingue diverse, tratte dall’Oratio Dominica, un’installazione dedicata alla Santa Casa di Loreto. L’Università della Santa Croce ospita, tra l’altro, un’installazione dedicata a Giovanni Paolo II: una struttura a semicerchio con il motto Totus Tuus e il suo volto stilizzato. 2 aprile 2014 Questa notizia proviene da RomaSette http://www.romasette.it L'indirizzo di questa notizia è: http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=12483 1 di 1 02/04/14 13.10 UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA www.unisal.it 03/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.unisal.it/index.php/notizie/convegni-e-incontri/969-le-sfide-e-le-prospettive-future-della-comunicazionesociale-istituzioni-e-studi “Le sfide e le prospettive future della Comunicazione sociale: istituzioni e studi” *Segue il testo in originale - 35/64 - Università Pontificia Salesiana - Roma - “Le sfide e le prospet... Home http://www.unisal.it/index.php/notizie/convegni-e-incontri/96... Notizie Cerca... Università Pontificia Salesiana UPS Ordo Accademico Docenti Home Chi siamo Dove siamo Autorità Consigli e Commissioni Notizie Formazione Convegni e Incontri Vita all'UPS Gallery Proposta Formativa Teologia Sezione Gerusalemme Teologia Teologia Sezione Torino Scienze dell'Educazione Istituto di Psicologia FSE Dip. Pastorale Giovanile e Catechetica Filosofia Diritto Canonico Lettere Cristiane e Classiche Comunicazione Sociale SSSPC - UPS Centro PsicoPedagogico Master e corsi Centro Studi Don Bosco Servizi UPS Segreteria Generale Servizi Automatici di Segreteria Biblioteca D. Bosco Archivio storico CIR - Ricerca Pastorale Universitaria Home Notizie Convegni e Incontri “Le sfide e le prospettive future della Comunicazione sociale: istituzioni e studi” “Le sfide e le prospettive future della Comunicazione sociale: istituzioni e studi” Categoria: Convegni e Incontri Pubblicato Giovedì, 03 Aprile 2014 10:58 (Roma, 3 aprile 2014) - Un Seminario di studio su questo tema si è tenuto presso l'Aula "Egidio Viganò" della Biblioteca Don Bosco dell'UPS martedì 1 aprile pomeriggio, organizzato dalla FSC all'interno delle attività programmate in occasione del suo XXV anniversario. Autenticazione I docenti della Facoltà hanno avuto la possibilità di confrontarsi sulle principali questioni e sugli orientamenti attuali delle scienze della comunicazione con colleghi di altre Facoltà di Università pontificie e statali, con noti professionisti del mondo della comunicazione e con vari responsabili di importanti istituzioni a livello civile ed ecclesiale. Dopo il saluto del Decano FSC, prof. Mauro Mantovani, il prof. Alberto Lo Presti (docente di Scienze sociali e collaboratore della Congregazione per l'Educazione Cattolica) ha dedicato il suo intervento all'identità di una istituzione pontificia di scienze della comunicazione sociale così come emerge dal processo di Bologna e dalle sue istanze, indicando quali principali sfide e prospettive la questione della tracciabilità del destino professionale degli studenti, il riconoscimento dei titoli di studio e il cambiamento culturale che ne viene implicato, la responsabilità e la qualificazione dei docenti, il rapporto tra ricerca e didattica. È seguita una nutrita serie di brevi interventi da parte degli illustri ospiti invitati per l'occasione: il dott. Riccardo Cinquegrani (Direttore dell'AVEPRO), mons. Dario Viganò (Direttore del Centro Televisivo Vaticano), prof. Ary Waldir Ramos Díaz (Pontificia Università Gregoriana), il prof. José Maria Laporte (Decano della Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce), mons. Ivan Maffeis (Ufficio Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana), il prof. Mario Morcellini (La Sapienza Università di Roma), il dott. Antonio Preziosi (già Direttore Giornale Radio Rai), mons. Paul Tighe (Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali), mons. Maurizio Viviani (Ufficio Scuola e Università della Conferenza Episcopale Italiana), il prof. Adriano Zanacchi (già docente FSC) e il dott. Piero Damosso (Caporedattore al TG1). L'incontro ha annoverato un successivo momento di dialogo tra i partecipanti, durante il quale sono intervenuti i docenti FSC prof. Carlo Tagliabue, Vittorio Sammarco, Franco Lever, Fabio Pasqualetti, Emiro Cepeda, Cosimo Alvati, Renato Butera e Peter Gonsalves. Ne è scaturito un ricco e variegato panorama sui compiti fondamentali che sfidano oggi le istituzioni accademiche che si dedicano alle scienze della comunicazione, e in particolare che impegnano la FSC per realizzare in forma sempre più adeguata la sua fondamentale missione educativa e formativa al servizio della Chiesa e della società. L'abbondante documentazione elaborata in occasione di questo Seminario di studio costituirà un importante punto di riferimento per la preparazione del Convegno Internazionale "Ripensare la comunicazione: le teorie, le tecniche, le didattiche" che la FSC sta organizzando per venerdì 14 e sabato 15 novembre 2014. Nome utente Password Ricordami Login RECENSIONI Page:1 / 5 Corso di base di giornalismo Da quando le Università si sono aperte allo studio dei mass-media ed in particolare d... Fondazione UPS Associazione Don Bosco Onlus Pro Universitate Centro Servizi Informatici e Telematici (CeSIT) Succ > Editrice LAS Centro Stampa Libreria Leoniana Ufficio Stampa Residenze per ospitalità 1 di 2 03/04/14 13.44 CATHOLIC NEWS AGENCY www.catholicnewsagency. com 07/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.catholicnewsagency.com/news/university-course-highlights-role-of-media-in-evangelization/ University course highlights role of media in evangelization *Segue il testo in originale - 36/64 - University course highlights role of media in evangelization :: Catholic News Agency (CNA) catholicnewsagency.com /news/university-course-highlights-role-of -media-inevangelization/ Fr. Sergio Tapio Velasco speaks with CNA on February 25, 2014 Credit: Andreas Dueren/CNA Vatican City, Apr 7, 2014 / 04:34 am ( CNA/EWT N News).- Santa Croce University in Rome is of f ering a multif aceted communications course, emphasizing the importance of the f ield f or evangelization, and preparing students f or dif f iculties they may encounter. “I would say that if Jesus had lived in the 21st century, he would have certainly used television, Twitter, Internet to communicate himself , because this is lived-in real world,” Fr. Sergio Tapio Velasco said in an inverview with CNA. “He lives in the real world, and his Incarnation is real. So, as Jesus used, let's say, the common techniques of his era when he was here…He would have used them today.” Fr. Velasco is originally f rom Mexico, but has been living and working in Rome f or the last 20 years, and is in charge of the public speaking and media training program f or the Church Communications School at the Pontif ical University of the Holy Cross. Of ten ref erred to by its Latin name, Santa Croce is a university under the Curial Congregation f or Catholic Education and is overseen by Opus Dei. T he course being of f ered is designed to train students to become directors of communication, and educates them by providing basic knowledge in all areas f rom the of f ice, to radio and television interviews, as well as how to operate a camera. Driving the program is the idea that when students come to the university, they come f or a three year study period in order to get their license, Fr. Velasco explained, highlighting that “in the second year they have a public speaking subject.” “Week by week, they will start delivering the speeches to def end some concept of Catholic doctrine, but not only,” he noted, revealing that “once we train them within a semester on public speaking, we start in the third year of their studies with this media training program.” Each week “we give them a tough topic of the media, like natural marriage against gay marriage, or abortion and pro-lif e,” he continued, “and so we try to make them f ace real problems that they will f ace in the f uture, in communications.” “And then week by week, what we try to do is tell them, ‘Well, today we will train you – f or example – on giving simple and concise answers…’ so, little by little, within a semester, they receive at least the theoretical and practical instruments that will be usef ul f or them in the f uture.” Jorge Milan, who also teaches at Santa Croce as an associate prof essor of audio-visual communications, emphasized that the importance of combining both the technical and the humanistic side of media, so that students are given “the knowledge of all the Church,” but also practical skills. “I try to prepare my students to help the prof essionals of radio and television to do their job, so they to understand how to use a camera, how to edit in a computer, how to, f or example, do debates in radio and television.” T his helps them, Milan went on to say, not only to speak about the Church “but also to help journalists to do their job...to prepare a documentary with their bishops, because probably they will work in a communications of f ice.” By doing this, “they will be able to help the journalists when they want to do a documentary on some issue of the Dioceses, f or example,” Milan observed, noting that the school “is f or everybody: priests, seminarians, laypeople.” Emphasizing how “the Church has been insisting since the Second Vatican Council on the need that we have of working on media, because it's very important,” Fr. Velasco insisted that although we cannot meet everyone in person, “through media communications I can meet thousands of people that in other circumstances would be impossible.” “And that's important, no?” the priest expressed, highlighting that “It's a great” means “f or spreading the Word of God.” Ref erring to a prof essional seminar the university is hosting at the end of the month f rom April 28 – 30 in which participants will be updating their f ormation on Church communications, Fr. Velasco explained that the strategy will be to f ocus “on creating a cultural change.” Among those slated to speak at the seminar are Cardinals Timothy Dolan who oversees the Archdiocese of New York, as well as other Church leaders who constantly deal with media and def end topics relating to the human being. Ads by AdsLiveMedia( What's this?) * The number of messages that can be online is limited. CNA reserves the right to edit messages for content and tone. Comments and opinions expressed by users do not necessarily reflect the opinions or beliefs of CNA. CNA will not publish comments with abusive language, insults or links to other pages ART MAGAZINE www.artmagazine.it 09/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.artemagazine.it/fotogallery/46730/michele-dolz-alla-bocconi-tra-antico-e-contemporaneo/ Michele Dolz, alla Bocconi tra antico e contemporaneo *Segue il testo in originale - 37/64 - 9/4/2014 HOME ARCHEOLOG IA UNIVERSITÀ Artemagazine MOSTRE MUSEI ARTE CLASSICA E MODERNA Mi piace PERSONE LIBRI ARTE CONTEMPORANEA 3 Condividi 3 LUOGHI SCULTURA Tweet ANALISI ARCHITETTURA 4 VIDEO BIBLIOTECHE & ARCHIVI FOTOGALLERY RESTAURI TROVA LAVORO 0 Michele Dolz, alla Bocconi tra antico e contemporaneo All'ateneo milanese l'arte informale di uno storico dell'arte spagnolo. Le immagini. FIno al 20 giugno 2014. Lo spagnolo Michele Dolz, storico dell’arte, docente presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma e allievo del pittore spagnolo Salvador Pérez, dopo aver esposto in Spagna e in Irlanda, dal 5 maggio 2014 espone a Milano nella sede dell’Università Bocconi, continuando la personale tradizione che lo porta a mostrare le sue opere in luoghi non convenzionali. La curatrice. «A Dolz interessa contrapporre antico e contemporaneo, assenza di vita e vita. Nello spazio della tela disegna una forma che pulsa, palpita, respira e che si staglia sul fondo, anzi si divincola alla stretta Michele Dolz, “Senza titolo”. della materia. Il fossile in natura è imprigionato nella roccia, ma nella pittura di Dolz è invece libero. Rimane aggrappato come una madrepora alla superficie, ma si gonfia, si slabbra, lievita come una creatura vivente. In termini stilistici potremmo parlare, per queste opere, di un informale che dialoga con la forma. O, meglio, di una forma che mantiene la ricchezza di suggestioni dell’informale, cioè la vitalità della materia, la libertà e l’immediatezza del segno, l’emozionalità e l’istintività del gesto, però le disciplina fino a suggerire un profilo, una sagoma, un disegno: una forma, appunto, sia pure magmatica come un’argilla o una pasta vitrea ancora calda. Dolz suggerisce una diversa nozione del tempo, e quindi dell’esistenza. Inoltre i suoi colori che prediligono le gamme delle ocre o dei bianchi minerali ci insegnano che tutto è http://www.artemagazine.it/fotogallery/46730/michele-dolz-alla-bocconi-tra-antico-e-contemporaneo/ Bozzetti e collage di Hans Knapp a Merano Arte, le immagini L'artista altoatesino protagonista della personale "What is it like?", fino al 31 maggio 2014. Adriano e la Grecia: storia di una passione A Villa Adriana 50 opere, di cui 22 dal mondo ellenico, ricostruiscono un rapporto di intenso scambio. Al MaXXI si festeggia lo Stato di rifiuti Fino al 2 maggio 2014, "L'onda" della Finucci riempie di rifiuti plastici la piazza del museo romano. Firenze, storia di una mecenate: l’Elettrice Palatina L'impegno di Anna Maria Luisa de' Medici per la città. Il corpo, riesumato nel 2012, ha svelato molti misteri. I vedutisti tedeschi e la Capitale. Le immagini I luoghi di Roma scelti nelle loro opere dagli artisti che vi abitarono tra il Settecento e l'Ottocento. Bozzetti e collage di Hans Knapp a Merano Arte, le immagini L'artista altoatesino protagonista della personale "What is it like?", fino al 31 maggio 2014. A Bologna, l’agorafobia di Uno, lo street artist romano Elastico Studio ospita la personale dell'artista, tra la rappresentazione dell' "io" e l'immaginario collettivo. A Modena, le foto di Axel Hütte, fra fantasmi e realtà Il Foro Boario ospita venti grandi immagini dell'artista tedesco, fino al 29 giugno 2014. 1/2 9/4/2014 Artemagazine pervaso dalla luce. Anche ciò che sembrava arcaico, fossilizzato appunto. Perché, come diceva Carolux Rex citato da Pound: Sunt lumina OMNIA. Tutto, tutto ciò che è, è luce» (Elena Pontiggia). in collaborazione con gli enti locali Vademecum • Fino al 20 giugno, lunedìsabato, ore 912. •info: Divisione Studenti ISU Bocconi, Piazza Sraffa 11, 20136 Milano. Tel. 02 5836.2147 Stop Pubblicato il 04 aprile 2014 alle 19:37 | Ultima modifica 04 aprile 2014 alle 19:40 TAG: ELENA PONTIGGIA, MICHELE DOLZ, UNIVERSITÀ BOCCINI MILANO EVENTI A Chieti, l’arte e la Grande guerra Previous © ARTEMAGAZINE via dei Pastini 114, 00186 Roma tel 06.98358445 mail [email protected] Società editrice ARTNEWS srl, via dei Pastini 114, 00186 Roma P.IVA e C.F. 12082801007 Chi siamo Note legali http://www.artemagazine.it/fotogallery/46730/michele-dolz-alla-bocconi-tra-antico-e-contemporaneo/ 2/2 PONTIFICIUM CONSILIUM PRO FAMILIA www.familiam.org argomento Citazioni Università e/o professori http://www.familiam.org/famiglia_ita/chiesa/00006231_Fede_e_sacramento.html Fede e sacramento *Segue il testo in originale - 38/64 - 09/04/2014 9/4/2014 Pontificium Consilium pro Familia - Fede e sacramento cerca nel sito HOME ITA » Chiesa » Teologia della famiglia » Fede e sacramento Fede e sacramento All’Istituto Giovanni Paolo II il 3 aprile un colloquio di teologia sul matrimonio Il rapporto tra la fede e i sacramenti. Questo il tema al centro del colloquio di teologia su “Fidesfoedus: la fede e il sacramento del matrimonio” promosso per giovedì 3 aprile dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per la Famiglia. “L’originalità dell’articolazione tra dato naturale e sacramentale nel matrimonio”, spiegano gli organizzatori, “è oggi investito da nuove problematiche, quali, ad esempio, la richiesta del sacramento da parte di battezzati non più credenti o comunque lontani da ogni pratica ecclesiale”. Obiettivo del colloquio, “approfondire il nesso sinergico tra fede e sacramento del matrimonio, ricordandosi che la fede ha una struttura sacramentale” così da comprendere “come riuscire ad integrarli senza oscurare da un lato la dimensione naturale e dall’altro la nozione stessa di sacra mentalità”. Interverranno monsignor Cyril Vasil, segretario della Congregazione per le Chiese orientali, Livio Melina, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo, José Granados dell’Istituto Giovanni Paolo II, Andrea Bozzolo dell’Istituto internazionale Don Bosco, Rafael Diaz Dorronsoro della Pontificia università della Santa Croce. Tra i relatori della seconda sessione, Andrea D’Auria della Pontificia Università Urbaniana, Alexandra Diriart dell’Istituto Giovanni Paolo II, JeanMiguel Garrigues dell’Istituto San Tommaso d’Aquino di Tolosa e monsignor Juan Antonio Reig Pla, vescovo di Alcalà de Henares. Per info e programma: www. http://www.istitutogp2.it. Copyrights 2012. All rights reserved Pontificium Consilium pro Familia http://www.familiam.org/famiglia_ita/chiesa/00006231_Fede_e_sacramento.html Condividi su 1/1 CBCP NEWS http://www.cbcpnews.com/ 11/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.cbcpnews.com/cbcpnews/?p=33979 Canon lawyers’ gathering inspired by ‘Year of Laity’ *Segue il testo in originale - 39/64 - 15/4/2014 Canon lawyers’ gathering inspired by ‘Year of Laity’ | CBCP News Tuesday, April 15, 2014 HOME HEADLINES Statements DIOCESAN NEWS Vatican Documents ASIA NEWS Editorial VATICAN NEWS Opinion WORLD NEWS Impact Articles Multimedia FEATURE STORIES About Us Contact Us Subscribe SEARCH IN SITE Canon lawyers’ gathering inspired by ‘Year of Laity’ Search... Filed under: Headlines | MANILA, April 11, 2014 — A rare, upcoming gathering of canon lawyers from April 28 to May 1 in Malvar, Batangas is inspired by the Church’s major direction of celebrating a ‘Year of the Laity.’ Bringing together an estimated 120 canon lawyers from all over the country, the 22nd National Convention of the Canon Law Society of the Philippines (CLSP) is themed, “The Filipino Laity and the New Evangelization: Opening the Divine Paths of the Earth”, and will be held at the Lima Park Hotel, Lima Industrial Park, Malvar. ‘Priesthood to the full’ “With so much talk about a new evangelization, it is important to keep in mind the strict obligation of the sacred ministers to give the lay faithful the full resources of the Church—the Word and the Sacraments—in order for them to live out their common priesthood to the full, and thus be the agents of that new evangelization,” explained CLSP executive secretary, Fr. Jaime B. Achacoso. The main speaker for the conference is Prof. Luis Navarro, Dean of the Faculty of Canon Law of the Pontifical University of the Holy Cross in Rome. To better understand the country’s numerous and active ecclesial movements like Couples for Christ and El Shaddai, Prof. Navarro, will talk about “The Canonical Status of the Layperson” and “New Ecclesial Movements in the Papal Teaching and its Juridical Implications”. Ecclesial movement in the Philippines Tweets Follow CBCPNews @cbcpnews 1h Youth org to discuss environmental issues in nat’l confab: TAGAYTAY CITY, April 15, 2014 – Zeroing in on a key... tinyurl.com/mnwald3 Expand CBCPNews @cbcpnews 2h ‘Show solidarity with calamity victims’ – Tagle to faithful: MANILA, April 15, 2014 — Manila Archbishop Luis A... tinyurl.com/lwqmlp9 Expand A doctor of both canon law and civil law, he will also discuss the theological and juridic implications of such movements, visàvis the rights and duties of the lay faithful in general. Fr. Achacoso, also a doctor of canon law of the Pontifical University of Navarre, Spain, shall deliver a lecture on “The Pastoral Demands of the New Evangelization: The Canonical Obligations of the Parish Priest.” CBCPNews @cbcpnews 4h ‘Be holy, not just pious’ – bishop: PARAÑAQUE City, April 15, 2014—In what became a theology lesson of sorts, ... tinyurl.com/lzq3f63 Tweet to @cbcpnews Finally, a workshop shall be held on the new praxis for the “Procedure for the Dispensation from the Clerical State”, also to be conducted by Prof. Navarro, who has extensive experience on the matter in his work at the Holy See. Hosted by the Archdiocese of Lipa, the gathering is an opportunity for training, prayer, reflection, and priestly camaraderie. While preference is given to the members of the CLSP (with a subsidized fee of P2,000), a limited number of slots are available to nonmembers (full fee of P12,000 for single or P6,000 for twinsharing accommodations). Interested parties can direct all inquiries to the CLSP Secretariat at the CLSP Bldg., 470 Gen. Luna Street, Intramuros (Manila). Tel: (02) 5235301. Email: [email protected]; [email protected] (CBCP News) . Share Mi piace 435 1 Share Tweet 1 435 5 How does this post make you feel? EXCITED FASCINATED BORED AMUSED SAD ANGRY 71% 14% 14% 0% 0% 0% Related News http://www.cbcpnews.com/cbcpnews/?p=33979 1/3 AGENZIA ZENIT www.zenit.org argomento Citazioni Università e/o professori http://www.zenit.org/it/articles/il-cor-unum-mostra-i-suoi-numeri Il Cor Unum mostra i suoi numeri *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - Spagnolo: http://www.zenit.org/es/articles/cor-unun-muestra-los-numeros - 40/64 - 14/04/2014 15/4/2014 Il Cor Unum mostra i suoi numeri | ZENIT - Il mondo visto da Roma Il mondo visto da Roma http://www.zenit.org/it/articles/il-cor-unum-mostra-i-suoi-numeri Il Cor Unum mostra i suoi numeri Più di 300 progetti in 28 paesi in America Latina e in Africa. Forte appoggio umanitario in Siria Citta' del Vaticano, 14 Aprile 2014 (Zenit.org) H. Sergio Mora | 69 hits Con fondi pari a 3,6 milioni di dollari, la fondazione “Popolorum Progressio” per l’America Latina e la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel realizzeranno più 300 progetti di sviluppo in 28 paesi. Lo ha spiegato oggi il numero due del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, monsignor Giampietro Dal Toso, durante una colazione alla presenza di giornalisti e partecipanti a corsi di attualizzazione sulla Chiesa presso la Pontificia Università della Santa Croce. Si tratta di una quantità enorme di piccoli progetti di sviluppo, in relazione alla quantità di denaro, proveniente in gran parte dalle conferenze episcopali tedesca e italiana. Tutto ciò, grazie a non altissimi costi di intermediazione, a differenza di quanto avviene in diversi enti internazionali. Monsignor Dal Toso ha rammentato che Giovanni Paolo II istituì la Fondazione per il Sahel nel 1984 per lottare contro la desertificazione di questa regione africana e che nel 1992 creò la “Popolorum Progressio” per aiutare le popolazioni rurali dell’America Latina e dei Caraibi, affidando tale compito al Cor Unum. Dal Toso ha ricordato l’esistenza di due segretariati, uno nella capitale del Burkina Faso, Ouagadougou, l’altro nella capitale della Colombia, Bogotà, dove giungono le proposte progettuali, le quali vengono valutate e, se approvate, sono sottoposte ad un controllo ad opera di esperti. Inoltre le due fondazioni sono gestite dai vescovi locali, nove in Sahel e sei in America Latina. Il Sahel, ha sottolineato il segretario del Cor Unum, è una regione composta da sei paesi dell’Africa equatoriale: Burkina Faso, Capo Verde, Ciad, Gambia, Guinea Bissau, Mali, Mauritania, Niger e Senegal. Questi progetti “dimostrano l’attenzione tangibile che la Chiesa ha verso la situazione in questi paesi” e, inoltre, favoriscono il dialogo interreligioso, dal momento in cui in Africa, la maggior parte dei destinatari sono persone di religione musulmana. Il prelato ha poi sottolineato alcuni aspetti delle fondazioni che, dopo 30 anni di lavoro, “sono diventate non solo un luogo di finanziamento ma anche di scambio di esperienze” e per questo “realizzano corsi di formazione per la gente che lavora sul posto, insegnando loro a preparare progetti”. Durante la conversazione, il segretario del Cor Unum ha spiegato che la filosofia di entrambe le fondazioni è quella di realizzare progetti comunitari e non di tipo personale. In alcuni casi, ha precisato, il denaro viene dato in prestito in modo che torni a poco a poco alla fondazione, perché sia così funzionale a nuovi progetti. http://www.zenit.org/it/articles/il-cor-unum-mostra-i-suoi-numeri 1/2 15/4/2014 Il Cor Unum mostra i suoi numeri | ZENIT - Il mondo visto da Roma Tra quelli che ha più apprezzato, monsignor Dal Toso ha spiegato che “ve n’è stato uno per l’inserimento professionale di 91 giovani con ritardi mentali. Ve ne sono comunque di assai importanti, come quelli per l’irrigazione a goccia, la realizzazione di pozzi, e molti altri per la formazione della donna, in particolare in Africa”. Ha poi ricordato la realizzazione di “un banco alimentare costato di 100mila dollari” e, ad Arequipa, in Perù, “un corso per l’inserimento nel mondo del lavoro per madri con figli sotto i cinque anni”. Dal Toso ha riconosciuto che i costi, nei paesi in via di sviluppo sono assai più bassi, al punto che “ho visto la costruzione di una scuola con soli 5 milioni di euro”. In conclusione Dal Toso ha ricordato che nei progetti di cooperazione è necessario tenere viva l’idea della promozione integrale che è il grande problema degli aiuti umanitari. “La domanda non è solamente quanto aiuto si da, ma come e quanto i progetti promuovono la libertà della persona”. La Chiesa intende sviluppare sempre la centralità della persona, il che significa che intende promuovere tutte le dimensioni della libertà in maniera che le persone possano decidere in maniera responsabile. Superando i modelli degli anni Settanta i quali proponevano di soddisfare solo le necessità materiali, senza tener conto di quelle culturali, oggi si privilegia l’idea di uno sviluppo integrale. Per quanto riguarda la situazione in Siria, monsignor Dal Toso ha ricordato che “per volontà di Papa Francesco, oggi Cor Unum sta dando priorità alla Siria e la presenza della Chiesa si realizza attraverso l’assistenza e la promozione dei diritti umani”. Il prelato ha ricordato che lo sforzo della Chiesa in queste zone è grande in termini di “persone e di aiuto”, con un importante lavoro di coordinamento. L’aiuto è tale che copre gran parte del territorio siriano, anche se ci sono parti con tante limitazioni e materiali che scarseggiano. Il coordinamento è organizzato insieme al Jesuit Refugee Service, che svolge un’attività su base capillare. Interessante notare che nella riunione con i Vescovi della Regione che si è tenuta a Beirut lo scorso 6 dicembre, molti hanno detto che “le persone si rivolgono alla Chiesa cattolica perché sanno dove andare”. Questo accade perché “capiscono che il vescovo è anche un padre". (14 Aprile 2014) © Innovative Media Inc. http://www.zenit.org/it/articles/il-cor-unum-mostra-i-suoi-numeri 2/2 LA REPUBBLICA http://www.repubblica.it 16/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/04/15/alla-scoperta-del-vaticano.html?ref=search Alla scoperta del Vaticano *Segue il testo in originale - 41/64 - 16/4/2014 Alla scoperta del Vaticano - la Repubblica.it Archivio Sei in: Archivio > la Repubblica.it > 2014 > 04 > 15 > Alla scoperta del Vatican... TOPIC CORRELATI Alla scoperta del Vaticano PERSONE Il primo degli scrittori a “giocare” una propria opera su un’ambientazione tutta vaticana fu nel 1975 Mario Pomilio. Il quinto evangelio , pubblicato per Rusconi, fu un successo. L’idea era che esistesse un quinto Vangelo. Ma alla fine non esisteva nessun testo segreto: era la Chiesa a rappresentare il Vangelo mancante. Dopo Pomilio, tanti altri si cimentarono. Ad esempio I sotterranei del Vaticano di André Gide, ma anche certi racconti di Stendhal. L’idea era (ed è ancora oggi) che il Vaticano, più di altri luoghi, custodisca segreti indecifrabili. E in parte è vero: il Vaticano è come un buco in cui tutto il mondo trova sé stesso. C’è verità, ma non solo. C’è il bene, e cioè un luogo di governo fissato da Cristo. Un luogo dove tutto è però impastato con la terra, con gli uomini a cui il governo è affidato. C’è questo, ma anche altro, molto altro, nei sei dvd che da domani (ogni mercoledì) Repubblica manda in edicola. Alla scoperta del Vaticano , infatti, non è un racconto nel quale chi scrive sa bene di cosa parla, pur rimanendo estraneo all’ambientazione scelta, come gli autori dei romanzi ambientati in Vaticano. Piuttosto, è un cammino entro le mura leonine fatto con l’occhio privilegiato di chi nel Vaticano vive, abita, lavora. Sono, infatti, le telecamere del Centro Televisivo Vaticano (giunto a trenta anni di esistenza), in collaborazione con Officina della Comunicazione, a condurre direttamente entro i segreti di un mondo che non è soltanto patrimonio d’infinita bellezza, ma anche uno Stato – 44 ettari in tutto, il più piccolo del mondo – in cui una vita pulsa. «Seguitemi, sarà un viaggio sorprendente », dice non a caso la guida d’eccezione dei sei dvd, Alberto Angela, volto noto e apprezzato come divulgatore dal grande pubblico. «Seguitemi », perché questa volta è il padrone di casa a fare strada, ad aprire porte, passaggi, stanze inaccessibili e corridoi segreti. Recentemente è stato John Wauck, professore di letteratura e comunicazione della fede alla Pontificia Università della Santa Croce, a spiegare perché il Vaticano affascini tanto anche, ad esempio, gli scrittori statunitensi. «Il fascino – ha raccontato – viene dal fatto che nella Chiesa cattolica si può trovare quello che non si trova facilmente in America: grandi tradizioni della storia, dell’arte, della religione. Quando ci si trova in piazza San Pietro, si hanno davanti un obelisco egizio, una necropoli romana, la basilica più famosa del mondo, la Cappella Sistina, la Pietà, la tomba di san Pietro, gli appartamenti del Papa, il posto dove Giovanni Paolo II subì un attentato, le stanze di Raffaello, il colonnato del Bernini… Sono tutte cose che non ci sono nelle periferie di Chicago…». Il viaggio inizia con la basilica più grande del mondo, la basilica di San Pietro. Dalla Piazza alle grotte, duemila anni di civiltà, storia, religione e arte. Quindi i tesori e i segreti del Vaticano custoditi non soltanto nei Musei ma anche, ad esempio, nell’archivio segreto o nella grande biblioteca. E, ancora, un affondo alla scoperta dei sofisticati sistemi di sicurezza a tutela di chiunque transiti tra le sacre mura, non solo il Pontefice ma anche i turisti. Certo, non c’è sicurezza senza regole: minuziose quelle dell’organizzazione della vita quotidiana interna. E poi i giardini, un polmone verde ricco di varietà esotiche e di bellezze architettoniche entro i quali i Papi da tempo amano passeggiare, specialmente nel pomeriggio, e qui pregare in silenzio. Infine, i territori lontani da Roma, quelle ville pontificie scelte come villeggiatura dai Papi degli ultimi secoli. La macchina da presa non viene risparmiata. Entra in luoghi di fatto inaccessibili, meandri che parlando di storia, di cultura, di arte, lasciandosi accompagnare da una serie d’interviste rilasciate da personaggi autorevoli che permettono di approfondire i temi via via affrontati. Un viaggio, insomma, unico, che almeno una volta nella vita vale davvero la pena di fare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dalle ville ai giardini dei Papi, un viaggio attraverso duemila anni di storia e arte john wauck (1) officina della (1) san pietro (1) ENTI E SOCIETÀ centro televisivo vaticano (1) chiesa cattolica (1) LUOGHI america (1) roma (1) santa croce (1) statunitensi. (1) vaticano (1) TIPO articolo Paolo Rodari 15 aprile 2014 52 sez. R2 Cultura Fai di Repubblica la tua homepage Mappa del sito Redazione Scriveteci Per inviare foto e video Servizio Clienti Aiuto http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/04/15/alla-scoperta-del-vaticano.html?ref=search Pubblicità 1/2 AGENZIA SIR www.agensir.it argomento Citazioni Università e/o professori http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285190 Giornalismo: Premio “De Carli”, proroga a 30 aprile per canonizzazione Papi *Segue il testo in originale - 42/64 - 18/04/2014 22/4/2014 SIR - Servizio Informazione Religiosa - Quotidiano Venerdì 18 Aprile 2014 15:16 GIORNALISMO: PREMIO “DE CARLI”, PROROGA A 30 APRILE PER CANONIZZAZIONE PAPI Il premio “Giuseppe De Carli” apre alla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II: verrà posticipata al 30 aprile la data di produzione degli elaborati per la seconda edizione del concorso indetto dall’associazione “Giuseppe De Carli Per l’informazione religiosa”. Una decisione presa per poter includere anche i lavori sugli eventi del prossimo 27 aprile, data in cui i due pontefici verranno canonizzati: “Una scelta doverosa in considerazione di questo atteso evento spiegano gli organizzatori e della copertura da parte di numerosi giornalisti che saranno chiamati a raccontarlo”. L’associazione ha anche annunciato i membri della giuria che valuterà i lavori partecipanti: si tratta di Lucio Brunelli, vaticanista del Tg2 e vincitore della prima edizione, Domenico Delle Foglie, direttore del Sir, Stefania Falasca, editorialista di “Avvenire”, Santino Franchina, vice presidente dell‘Ordine nazionale dei giornalisti, Donatella Negri, giornalista del Tg3 Rai Lombardia; Domenico Paoletti, preside della Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura” Seraphicum, Marina Ricci, per anni vaticanista del Tg5 e Carla Rossi Espagnet, teologa e docente presso la Pontificia Università della Santa Croce. Copyright ¿ 2010 - Societ¿ per l'Informazione Religiosa - S.I.R. Spa - P.Iva 02048621003 - Via Aurelia, 468 - 00165 Roma - tel. 06/6604841 - fax 06/6640337 http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=285190 1/1 INC. www.inc.com 18/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.slate.com/blogs/moneybox/2014/04/18/pope_francis_popularity_why_he_s_been_an_effective_leader.html Why Pope Francis Has Been an Effective Leader *Segue il testo in originale - 43/64 - 13/5/2014 Why Pope Francis Has Been an Effective Leader | Inc.com LEAD Why Pope Francis Has Been an Effective Leader BY WILL YAKOWICZ @WILLYAKOWICZ In his first year, the pope has become popular among people of many different faiths due to his humble acts, his inclusive views, and perhaps most of all, his positive disposition. 1.0k SHARES One year ago, Cardinal Jorge Mario Bergoglio from Argentina become Pope Francis. Upon his election, the new pope asked the crowd at St. Peter's Square at the Vatican, "Pray for me." Since then, the 77-year-old pontiff, who took the name Francis after St. Francis of Assisi, has become a popular leader in part because of his informal and inclusive attitude. Positioning himself as a champion of the poor and disenfranchised, he has refused to live in the papal palace, rides the "popemobile" without the bulletproof glass casing, and urged priests not to drive expensive cars and give money to those less fortunate. His first year has been marked by events like his first Holy Thursday, when he washed the feet of young prisoners in an act of uncommon humility. Many Catholics also have been encouraged to see that Francis has taken less hard-line positions on some issues than his predecessors. He has said he does not judge gay people as long as they "seek God and are of good will," and recently came out to say divorcees should not be condemned by the church. http://www.inc.com/will-yakowicz/pope-francis-a-leader-who-is-genuinely-happy.html 1/3 13/5/2014 Why Pope Francis Has Been an Effective Leader | Inc.com Sally Wilson, a non-Catholic who recently traveled to St. Peter's Square from Texas, tells NPR that the pope has particularly wide appeal: "I think his serving humanity and his love of people have an effect that makes him feel like he's a pope for all, not just for Catholics." But the real secret behind Francis's effectiveness may be the fact that people feel like he actually loves his job. Father John Wauck, a professor at the Opus Dei Pontifical University of the Holy Cross in Rome, tells NPR he has seen many popes, but what separates Pope Francis's leadership is his positive disposition. "He is not a showman in the way John Paul was, and he's not retiring in the way Benedict was. Francis is completely comfortable in his own skin. He is transparently a happy person," Wauck says. "It sounds really simplistic, but unfeigned happiness on the part of a public figure is not that common." IMAGE: GETTY IMAGES L A ST UPD A T ED : M A R 1 3, 201 4 Why Pope Francis Has Been an Effective Leader WILL YAKOWICZ is a reporter at Inc. magazine. He has covered business, crime, and politics at Patch.com, and his work has been published in Tablet Magazine and The Brooklyn Paper. He lives in Brooklyn, New York. @WillYakowicz 1.0k SHARES http://www.inc.com/will-yakowicz/pope-francis-a-leader-who-is-genuinely-happy.html 2/3 ROMA SETTE www.romasette.it 22/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.romasette.it/modules/news/print.php?storyid=12625 Sul giornale della Santa Croce due storie di vocazione sbocciate grazie a Wojtyla *Segue il testo in originale - 44/64 - 22/4/2014 Sul giornale della Santa Croce due storie di vocazione sbocciate grazie a Wojtyla - Versione stampabile - Canonizzazioni - RomaSette Sul giornale della Santa Croce due storie di vocazione sbocciate grazie a Wojtyla Alla vigilia della canonizzazione il bollettino della Pontificia Università dà spazio al racconto di due chiamate al sacerdozio legate alla figura di Giovanni Paolo II di R. S. Un polacco e un salvadoregno: un prete e un seminarista che dicono il loro «grazie» a Giovanni Paolo II, a due settimane dalla sua canonizzazione, attraverso le colonne del bollettino della loro università. Ireneusz e Fernando Alfonso, due storie come tante di questi ultimi decenni, la cui vocazione è maturata per una via che in qualche modo riconduce a Papa Wojtyla. Sono le storie raccontate sul bollettino della Pontificia Università della Santa Croce, «Amici dell’Apollinare», che alla vigilia dell’evento del 27 aprile dedica - come spiega il rettore Luis Romera un numero speciale al futuro santo cui tanto deve il centro di studi nato dal desiderio di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, e dall’iniziativa del suo successore, il futuro beato Álvaro del Portillo. Il sacerdote polacco, Ireneusz Marian Rogulski, studente dottorando della facoltà di Comunicazione sociale, ricorda il pellegrinaggio di Giovanni Paolo II in Terra Santa, nel 2000, che ascoltò alla radio: «Il suo "Venite, seguitemi" entrava nel mio cuore. La mia vocazione la devo a lui, ma anche, lo posso dire scherzandoci un po’, anche alla radio polacca che trasmetteva quelle parole del Pontefice. L’importanza dei mass media! Specie quando trasmettono i discorsi del Papa! Chissà forse per questo oggi a Roma studio comunicazione». La vocazione di Fernando Alfonso Villalobos Salmerón ha invece inizio con la morte di Papa Wojtyla. «Mentre guardavo il suo funerale - scrive il seminarista al secondo anno di Teologia - mi commossi fino a piangere nel vedere quel grand’uomo che non si sarebbe più alzato fra noi. Era come dire addio a un amico che mi aveva visto crescere. Quel giorno guardando la bara sentii qualcosa dentro di me, sentii come se mi chiamasse e dicesse: "Tu dovresti essere qui, ma non come spettatore piuttosto come celebrante". Sorrisi all’idea di diventare sacerdote ma quel pensiero non mi ha più lasciato». 22 aprile 2014 Questa notizia proviene da RomaSette http://www.romasette.it L'indirizzo di questa notizia è: http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=12625 http://www.romasette.it/modules/news/print.php?storyid=12625 1/1 THE WASHINGTON POST www.washingtonpost.com 22/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.washingtonpost.com/national/religion/john-pauls-legacy-stained-by-sex-abusescandal/2014/04/21/2241a9bc-c91e-11e3-b81a-6fff56bc591e_print.html John Paul’s legacy stained by sex abuse scandal *Segue il testo in originale - 45/64 - 22/4/2014 John Paul’s legacy stained by sex abuse scandal - The Washington Post Back to previous page John Paul’s legacy stained by sex abuse scandal By Associated Press, Published: April 21 VATICAN CITY — Pope John Paul II is rightly credited with having helped bring down communism, of inspiring a new generation of Catholics with a globe-trotting papacy and of explaining church teaching on a range of hot-button issues as Christianity entered its third millennium. But the sexual abuse scandal that festered under his watch remains a stain on his legacy. John Paul and his top advisers failed to grasp the severity of the abuse problem until very late in his 26year papacy, even though U.S. bishops had been petitioning the Holy See since the late-1980s for a faster way to defrock pedophile priests. The experience of John Paul in Poland under communist and Nazi rule, where innocent priests were often discredited by trumped-up accusations, is believed to have influenced his general defensiveness of the clergy. The exodus of clergy after the turbulent 1960s similarly made him want to hold onto the priests he still had. Pope Francis has inherited John Paul’s most notorious failure on the sex abuse front — the Legion of Christ order, which John Paul and his top advisers held up as a model. Francis, who will canonize John Paul on Sunday, must decide whether to sign off on the Vatican’s three-year reform project, imposed after the Legion admitted that its late founder sexually abused his seminarians and fathered three children. Yet the Legion’s 2009 admission about the Rev. Marcial Maciel’s double life was by no means news to the Vatican. Documents from the archives of the Vatican’s then-Sacred Congregation for Religious show how a succession of papacies — including that of John XXIII, also to be canonized Sunday — simply turned a blind eye to credible reports that Maciel was a con artist, drug addict, pedophile and religious fraud. By 1948, seven years after Maciel founded the order, the Holy See had documents from Vaticanappointed envoys and bishops in Mexico and Spain questioning the legitimacy of Maciel’s ordination (by his uncle, after Maciel was expelled by a series of seminaries), noting the questionable legal foundation of his order and flagging his “totalitarian” behavior and spiritual violations of his young seminarians. The documents show the Holy See was well aware of Maciel’s drug abuse, sexual abuse and financial improprieties as early as 1956, when it ordered an initial investigation and suspended him for two years to kick a morphine habit. Yet for decades, Rome looked the other way, thanks to Maciel’s ability to keep his own priests quiet, his foresight to place trusted Legion priests in key Vatican offices and his careful cultivation of Vatican cardinals, Mexican bishops and wealthy, powerful lay Catholics. Vatican officials were impressed instead by the orthodoxy of his priests and Maciel’s ability to attract new vocations and donations. http://www.washingtonpost.com/national/religion/john-pauls-legacy-stained-by-sex-abuse-scandal/2014/04/21/2241a9bc-c91e-11e3-b81a-6fff56bc591e_print.html 1/3 22/4/2014 John Paul’s legacy stained by sex abuse scandal - The Washington Post John Paul, who in 1994 praised Maciel as an “efficacious guide to youth,” wasn’t alone in being duped. His top advisers were some of Maciel’s fiercest supporters, convinced that the accusations against him were the typical “calumnies” hurled at the greatest of saints. They were swayed instead by numerous testimonies from bishops and others of his greatness — documentation which also features in the Vatican archives, which were leaked and put online in 2012 by some of his Mexican victims. Two years after the Vatican sentenced Maciel to a lifetime of penance and prayer for sexually abusing his seminarians, John Paul’s No. 2, Cardinal Angelo Sodano, in 2008 was still praising the spirit of Maciel and his “humility” in stepping aside after the Vatican finally confronted him with the accusations. John Paul’s prefect of the Congregation for Religious, Cardinal Franc Rode, told Legion priests that same year he had absolved Maciel and praised the good “fruits” that Maciel’s Legion had given the church. “The fruit is good. The fruit is extraordinarily good. It is excellent,” Rode said, according to his November 2008 speech made public online by Mexico’s El Zocalo newspaper. “Can we say the tree is bad then? Purely from a logical standpoint, I would say no. I absolve Father Maciel. I do not judge him.” Maciel’s fraud, one of the greatest scandals of the 20th-century Catholic Church, raises uncomfortable questions for today’s Vatican about how so many people could have been duped for so long. It also brings into question how the church’s own structure, values and priorities enabled a cult-like order to grow from within and how far accountability for all the harm done should go. Finally, it begs the question of whether the order has really been purged of the abuses that allowed generations of priests to subject themselves to blind obedience to a false prophet. In his 2013 book “I Lived With a Saint,” John Paul’s longtime Polish aide, Cardinal Stanislaw Dziwisz, said his pope knew “nothing, absolutely nothing” about Maciel’s misdeeds. “For him, he was still the founder of a great religious order and that’s it. No one had told him anything, not even about the rumors going around,” wrote Dziwisz, the leading force behind John Paul’s remarkably fast canonization. He blamed the Vatican’s “extremely bureaucratic structure” for preventing such information from reaching John Paul and denied that his pope was slow to react to the abuse scandal. Juan Vaca begs to differ. Vaca was the Legion’s superior in the U.S. from 1971-1976, when he left the order and joined the diocese of Rockville Center, New York. In 1979, a year after John Paul was elected, Vaca’s bishop sent the Congregation for Religious a bombshell set of documents in which Vaca and another ex-Legion priest detailed the sexual abuse they and some 19 other priests and seminarians had endured at Maciel’s hands. He later was one of a half-dozen former Legionaries who brought a canonical case against Maciel at the Vatican in 1998. It took eight years — and the death of John Paul — for Pope Benedict XVI to sanction Maciel. “I feel once more outraged, furious with feelings of deception and rebellion at the circus process to make ‘saint’ a pope who did nothing to preserve the Catholic Church and society from the horrendous crisis inflicted upon them by the Catholic clergy sexual abuse,” Vaca told The Associated Press in an email. The Rev. Robert Gahl, a moral theologian at Rome’s Pontifical Holy Cross University, said it’s in the church’s interest to fully investigate just how the Legion scandal unfolded — including in those “corners http://www.washingtonpost.com/national/religion/john-pauls-legacy-stained-by-sex-abuse-scandal/2014/04/21/2241a9bc-c91e-11e3-b81a-6fff56bc591e_print.html 2/3 22/4/2014 John Paul’s legacy stained by sex abuse scandal - The Washington Post of the Vatican” where Maciel’s original supporters still wield influence — since John Paul “would never have knowingly allowed sexual abuse to fester.” “He who stared down dictators would never have shirked the responsibility to bring the perpetrators of moral or sexual abuse to justice,” Gahl said. “History will demand such clarity and the time for it is now.” ___ Follow Nicole Winfield at www.twitter.com/nwinfield Copyright 2014 The Associated Press. All rights reserved. This material may not be published, broadcast, rewritten or redistributed. © The Washington Post Company http://www.washingtonpost.com/national/religion/john-pauls-legacy-stained-by-sex-abuse-scandal/2014/04/21/2241a9bc-c91e-11e3-b81a-6fff56bc591e_print.html 3/3 AGENZIA REUTERS www.reuters.com 23/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.reuters.com/article/2014/04/23/aul-in-rome-pro-life-idUSnPn79rnm8+80+PRN20140423 In Rome, Americans United for Life to Celebrate International ProLife Efforts and the Legacy of Pope John Paul II *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - ZENIT: http://www.zenit.org/en/articles/experts-recall-john-paul-ii-s-battle-to-build-culture-of-life-on-world-stage - CATHOLIC NEWS SERVICE: http://www.catholiccourier.com/news/world-nation/st-john-paul-used-diplomacy-to-defend-life-negotiator-recalls/ - 46/64 - 23/4/2014 In Rome, Americans United for Life to Celebrate International Pro-Life Efforts and the Legacy of Pope John Paul II | Reuters EDITION: HOME BUSINESS MARKETS WORLD U.S. POLITICS SIGN IN TECH OPINION BREAKINGVIEWS In Rome, Americans United for Life to Celebrate International Pro-Life Efforts and the Legacy of Pope John Paul II Search News & Quotes REGISTER MONEY LIFE PICTURES VIDEO 1 Children's corpses reveal desperate attempts to escape Korean ferry | 2 Ukraine's leaders say have U.S. backing to take on 'aggressors' | 3 Obama reassures Japan, other allies on China as Asia trip begins | 4 UPDATE 4Children's corpses reveal desperate attempts to escape Korean ferry 5 'Bridgegate' scandal threatens next World Trade Center tower Wed Apr 23, 2014 6:00am EDT * Reuters is not responsible for the content in this press release. 0 COMMENTS In Rome, Americans United for Life to Celebrate International Pro-Life Efforts and the Legacy of Pope John Paul II Dr. Charmaine Yoest will be available for interview from Rome April 25 to May 3, 2014 PR Newswire WASHINGTON, April 23, 2014 WASHINGTON, April 23, 2014 /PRNewswire-USNewswire/ -- Taking part in several international pro-life events, Americans United for Life President and CEO Dr. Charmaine Yoest will be in Rome for meetings public and private, commemorating the extraordinary pro-life record of Pope John Paul II, who will be canonized on April 27. Dr. Yoest will be available for interviews related to the trip, in Rome from April 25 to May 3, or in Follow Reuters Washington, D.C. prior. Given time differences and international logistics, request for interview can be e-mailed to [email protected]. Facebook Twitter RSS YouTube "The world was changed as a result of Pope John Paul II's commitment to life and his leadership in articulating a vision in which everyone is welcomed in life and protected in RECOMMENDED VIDEO law," said Dr. Yoest. "Real pro-life leadership results in change. Words become deeds. And those of us gathering in Rome for a series of pro-life events, now work from a stronger foundation because Pope John Paul brilliantly articulated the centrality of support for the 'fundamental rights of the human person' as the primary duty of civil society." "As the legal architects of the pro-life movement, Americans United for Life has been inspired by Pope John Paul II's emphasis on the importance of law in shaping community. China debuts attack helicopter Hundreds injured as meteor hits central Rus… The legacy of a more pro-life world can clearly be witnessed from Pope John Paul II's vision, articulated in Evangelium Vitae, where he wrote, 'As far as the right to life is concerned, every innocent human being is absolutely equal to all others. This equality is the basis of all authentic social relationships...' His teaching of this foundational truth continues to inspire the prolife movement today." White supremacist serial Flight MH370: 'objects killer executed in Misso… spotted' Friday, April 25: Dr. Yoest will speak at a conference that commemorates the leadership of Pope John Paul II in advancing pro-life consensus around the world. Also speaking will be AUL board member George Weigel, author of Witness to Hope: The Biography of Pope John Paul II. The daylong event will take place in Rome at Pontifical University of the Holy Cross, sponsored by Alliance Defending Freedom and C-FAM. Click here for more details. Sunday, April 27: Canonization Day of Pope John Paul II and Pope John XXIII. http://www.reuters.com/article/2014/04/23/aul-in-rome-pro-life-idUSnPn79rnm8+80+PRN20140423 1/3 23/4/2014 In Rome, Americans United for Life to Celebrate International Pro-Life Efforts and the Legacy of Pope John Paul II | Reuters Saturday, May 3: Mr. Weigel and Dr. Yoest will also be featured during an International Pro-Life Leaders Conferences hosted by LifeSiteNews in partnership with Human Life International and Family Life International New Zealand. It will take place the day before the Italian March for Life in St. Piux X Hall, Rome. Click here for more details. 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El Comercio Clasificados 11870.com Vivienda Empleo Coches mujerhoy.com Lunes, 28 abril 2014 Hoy 13 / 17 | Mañana 13 / 16 | ANGEL EYARALAR Videochat Miércoles, 30 abril, a las 18:00 horas Iniciar sesión con Envía tus preguntas Portada Gijón Asturias Oviedo Inicio Deportes Avilés Economía Cultura Más Actualidad Lo + visto Esquelas Gente y TV Gastronomía Ocio Participa Vídeos Fotos Blogs Servicios Concursos Hemeroteca Regístrate IR Motor Si eres un asturiano en el extranjero, contacta con nosotros Estás en: Asturianos por el mundo: ElComercio.es > «El ambiente en Roma es increíble» Actualizado: 4:30 HOY EN... ROMA «El ambiente en Roma es increíble» 26.04.14 00:56 M. F. ANTUÑA | GIJÓN. Licenciado en Comunicación, estudia Teología Moral en la Universidad Pontificia de la Santa Cruz El gijonés Juan SuárezLledó lleva desde 2010 en Italia y asistirá mañana a las canonizaciones Juan SuárezLledó, ayer, en la plaza de San Pedro, que se prepara ya para las canonizaciones. Llegó a Roma en 2010 y no esperaba ni por asomo vivir tantos momentos históricos. Juan SuárezLledó (Gijón, 1980) estudió Comunicación en la Universidad de Navarra, trabajó allí durante varios años concluida su formación y hace tres años y medio le surgió una oportunidad que no pudo rechazar: desplazarse a Roma para estudiar Teología Moral en la Universidad de la Santa Cruz mientras colabora en asuntos de comunicación en la oficina central del Opus Dei. En eso anda enfrascado mientras ve pasar la historia reciente del catolicismo ante sus ojos. Y es que para un creyente como él ser testigo de la marcha de Benedicto XVI y la llegada del papa Francisco al Vaticano ha sido un auténtico lujo. «Había venido ya a Roma alguna vez, pero una vez aquí lo vives todo como un ciudadano más, y eso ocurrió con la renuncia de Benedicto XVI», relata Juan SuárezLledó, quien estuvo en la última audiencia del anterior Papa en San Pedro y fue testigo de todo lo que sucedió en los días siguientes. «Fue muy bonito cuando empezó el cónclave y sobre todo ver cómo lo vive la gente en Roma, que se vuelca muchísimo y de pronto cierra la tienda antes para acercarse a la plaza de San Pedro». Le gusta Roma. Le gusta la pasta. Le gusta la pizza. Le gusta una ciudad que derrocha vida también un tráfico caótico y religiosidad. «Aquello» dice en referencia al relevo en el papado «fue muy bonito, y ahora pasa algo similar». Se refiere a las dos canonizaciones, las de Juan Pablo II y Juan XXIII, que se celebrarán mañana. Y da detalles: «En España sería impensable, pero aquí hay pantallas instaladas por la ciudad que van transmitiendo discursos de las intervenciones de Juan Pablo II y Juan XXIII a lo largo de sus años de pontificado». La seguridad se multiplica, los peregrinos llegan de todas partes y la ciudad eterna se hace más amable que nunca. «El ambiente en Roma es increíble». Juan, que vive en una casa del Opus Dei cerca de Villa Borghese, está ya disfrutando de los prolegómenos de las canonizaciones. En los meses previos, los amigos llaman, mandan correos, buscan casa en la que alojarse durante unos días en Roma... Y ahora que la hora se acerca, el operativo está ya preparado y empieza hoy: «Quedaremos por la tarde para ir hacia la zona de San Pedro, cenaremos algo por allí para ver el ambiente y luego nos iremos a dormir al piso de un amigo. Llevaremos sacos para levantarnos a las cuatro o las cinco de la mañana y coger sitio en la plaza». Todo está listo para ver amanecer en Roma y ser testigo de las canonizaciones. Para Juan es muy especial la de Juan Pablo II, porque es el papa que le ha acompañado toda su vida y lo ve muy cercano. Eso mismo les ocurre a la veintena de amigos que estarán con él en la ceremonia. No tiene visitas asturianas en Roma estos días este gijonés que dice haberse adaptado perfectamente a la capital italiana y cuyos planes de futuro pasan por concluir sus estudios, realizar una tesis y estar al menos otros dos años allí. Y eso que siempre hay algunas añoranzas que no se curan con pizza: las tardes de merendero y las del Molinón. Sigue al Sporting cual tifosi y espera un ascenso que se complica. ¿Habrá que rezar? «Hace falta, hace falta», bromea. TAGS RELACIONADOS ambiente, roma, increible http://www.elcomercio.es/asturianos-por-el-mundo/noticias/ambiente-roma-increible-20140426.html 1/2 FORMICHE www.formiche.net argomento Citazioni Università e/o professori http://www.formiche.net/2014/04/26/i-concili-scuole-liberta/ I Concili? Scuole di libertà *Segue il testo in originale - 48/64 - 26/04/2014 30/4/2014 I Concili? Scuole di libertà - Formiche Formiche Porpora I Concili? Scuole di libertà I Concili? Scuole di libertà 26 - 04 - 2014 Giuseppe Brienza Un saggio spiega come Pio IX evitò di far approvare “a colpi di maggioranza” l’infallibilità pontificia durante il Concilio Vaticano I «Se è vero che l’assemblea sperimentò in taluni (pochi) momenti degli interventi di Pio IX, d’altro canto è pur innegabile che fu lasciata alla minoranza un’ampia possibilità di esporre le proprie idee, alcune delle quali furono utilizzate per migliorare i documenti. Inoltre la presidenza operò sovente la politica della ricerca del maggior consenso possibile, appunto apportando modifiche ai testi per farli accettare anche ai padri insoddisfatti delle prime versioni, ed evitando di far approvare i testi a colpi di maggioranza, cosa del tutto possibile in quanto la più gran parte dei vescovi presenti all’assemblea era di sentimenti ultramontani, infallibilisti, o quanto meno assai lontani dalle perspettive dei padri facenti parte della minoranza». Stiamo parlando del Concilio Vaticano I, tenutosi a Roma dal 1869 al 1870, e del processo che portò all’approvazione del dogma dell’infallibilità pontificia quando, ex cathedra, si pronuncia in materia di fede e di morale. Una lezione anche per l’oggi, se pensiamo anche alle varie fasi che hanno portato (o porteranno) alle grandi riforme, costituzionali e non, delle democrazie contemporanee. http://www.formiche.net/2014/04/26/i-concili-scuole-liberta/ 1/4 30/4/2014 I Concili? Scuole di libertà - Formiche L’APPROVAZIONE DELL’INFALLIBILITÀ PONTIFICIA: UNA LEZIONE ANCHE PER L’OGGI Questo argomento è stato illustrato, con abbondanza di fonti bibliografiche ed archivistiche nel volume, a cura di Onorato Bucci ed Pierantonio Piatti, Storia dei concili ecumenici. Attori, canoni, eredità (Città Nuova, Roma 2014) dal prof. Carlo Pioppi, nel saggio intitolato Concilio Vaticano I, 18691870 (pp. 421450). La sua conclusone è diretta a smontare la tesi degli storici liberali e protestanti, per i quali la gestione dell’assise conciliare, da parte di Pio IX e dei cardinali di Curia, sia stata autoritaria ed unilaterale. Invece, come spiega Pioppi, «non si può affermare che vi sia stata una mancanza di libertà nei dibattiti e nelle votazioni. Non va del resto dimenticato che alcune decisioni furono prese per evitare un eccessivo prolungarsi dei dibattiti, tenendo presente che il numero dei partecipanti al concilio era assai grande» (p. 447). PREPARAZIONE, CONVOCAZIONE E INAUGURAZIONE DEL VATICANO I Nel saggio di Pioppi si spiega anche come la preparazione del Concilio Vaticano I fu a lungo organizzata e meditata. Durante il pontificato di Pio IX, infatti, l’idea della possibile convocazione di un concilio ecumenico prese consistenza fin dal 1849, quando il cardinale Luigi Lambruschini, prefetto della Sacra Congregazione dei Riti e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, aveva suggerito a Papa MastaiFerretti l’opportunità di un tale evento. Effettivamente grandi e molteplici erano stati i cambiamenti avvenuti nella società rispetto al mondo in cui si era svolto il concilio di Trento: l’Ancien Régime era tramontato e, con esso, l’alleanza “fra trono e altare”. Come scrive Pioppi, in quegli anni, «si stavano imponendo in tutto l’orbe cristiano sistemi politici che s’ispiravano a un liberalismo spesse volte caratterizzato da un forte atteggiamento anticattolico, o quanto meno anticlericale; nel mondo della cultura, la fede cristiana doveva fare i conti con l’illuminismo settecentesco e con il positivismo che muoveva i suoi primi passi. D’altro canto in ambiente cattolico si era andata sviluppando la corrente ultramontana, che sosteneva l’utilità di una forte adesione alle direttive della Santa Sede in ogni ambito della vita ecclesiale. Tutto ciò faceva sentire in molti animi la necessità di un nuovo concilio» (p. 421). Pio IX maturò lentamente questa idea finché, il 6 dicembre 1864, poco prima della pubblicazione dell’enciclica Quanta cura e del Sillabo contro gli errori del secolo, inviò una richiesta di parere ufficiosa sull’argomento a quindici cardinali. Le risposte giunsero entro la fine di gennaio 1865 e furono in gran maggioranza (13 contro 2) favorevoli. Nel marzo 1865, Pio IX istituì dunque una Commissio Directrix Particularis Cardinalium de Concilio Celebrando, presieduta dal cardinale Costantino Patrizio Naro (17981876), che ebbe con il cardinale Vincenzo Santucci (17961861) un ruolo di primo piano anche nelle trattative diplomatiche per la tentata risoluzione della “Questione romana” (cfr. Pio IX e la Questione Romana. Atti del Convegno sul cardinal Vincenzo Santucci (17961861), a cura di Omar Ebrahime, con una Prefazione di Mons. Luigi Negri, D’Ettoris editori, II ed., Crotone 2012). IL RICCO DIBATTITO DELLE COMMISSIONI PREPARATRICI L’11 agosto 1867 la Commissione direttrice metteva dunque in cantiere le altre commissioni preparatorie: la Commissione per la disciplina ecclesiastica, la Commissione dei religiosi, la Commissione politicoecclesiastica e la Commissione del cerimoniale. Furono quindi nominati gli esperti di questi organi: su un totale di 96 membri, 59 erano italiani, 13 tedeschi, 6 francesi, 5 spagnoli, 4 austriaci, 3 inglesi, uno russo, uno olandese, un svizzero, uno statunitense, uno guatemalteco, uno suddito dell’Impero Ottomano; tra questi periti si trovano anche celebri nomi del mondo culturale ecclesiastico del tempo, come Karl Joseph von Hefele, Franz Hettinger, Joseph Hergenröther (18241890) ed anche il filosofo e cardinale inglese John Henry Newman (18011890) fu invitato a lavorare come consultore, ma rifiutò. Come sottolinea opportunamente Don Pioppi, «Il lavoro di queste commissioni fu una novità nella storia dei concili: probabilmente quest’attività di preparazione svolta a Roma fu dovuta al desiderio di non rendere oltremodo lunga l’assise conciliare, ma ebbe anche la conseguenza negativa di dare l’impressione, almeno in alcuni ambienti http://www.formiche.net/2014/04/26/i-concili-scuole-liberta/ 2/4 30/4/2014 I Concili? Scuole di libertà - Formiche ecclesiastici dell’Europa centrale e settentrionale, che si volesse organizzare un concilio già “preconfezionato” nella Curia romana» (p. 422). LE OPPOSIZIONI AL DOGMA, QUESTIONE DI PRETESTI Altra conclusione di rilievo del saggio di Pioppi è la dimostrazione che le opposizioni al dogma proclamato dalla costituzione dogmatica Pastor Aeternus (sulla Chiesa di Cristo, approvata il 18 luglio 1870) furono dovute in parte alla ricerca di un qualsiasi pretesto per provocare un conflitto con la Chiesa, in parte a residui di regalismo e di giuseppinismo. La validità delle tesi ed argomentazioni finora esposte deriva non solo dal metodo prettamente scientifico utilizzato nello studio ma anche dall’accreditamento degli studiosi coinvolti. Il principale curatore del volume Storia dei concili ecumenici. Attori, canoni, eredità, infatti, il prof. Onorato Bucci, Ordinario di Istituzioni di Diritto Romano presso l’Università degli Studi del Molise, è stato nominato da Benedetto XVI nel 2008 membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, mentre l’Autore del saggio sul Concilio Vaticano I, Don Carlo Pioppi, laureato in scienze politiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è attualmente docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università della Santa Croce. Un libro per specialisti che meriterebbe di essere fatto conoscere anche al più largo pubblico. Chi ha letto questo ha letto anche: Papi santi. Speciale Formiche.net 26 - 04 - 2014 Niccolò Mazzarino In viaggio con san Giovanni Paolo II. Lo speciale di Formiche.net 26 - 04 - 2014 http://www.formiche.net/2014/04/26/i-concili-scuole-liberta/ Valeria Covato 3/4 CATHOLIC NEWS SERVICE www.catholicnews.com 28/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.catholicnews.com/data/stories/cns/1401750.htm Growing up near Treblinka inspired priest’s Holocaust research *Segue il testo in originale - 49/64 - Growing up near Treblinka inspired priest’s Holocaust research NEWS (http://www.catholicsun.org/category/news/) NATION/WORLD (http://www.catholicsun.org/category/news/nation-world/) Apr 28, 2014 0 (http://www.catholicsun.org/wp-content/uploads/2014/04/priest-holocaust-library2.jpg) Fr. Pawel Rytel-Andrianik, a native of Poland, stands in the Hall of Names at the Yad Vashem Holocaust Museum in Jerusalem March 19. Father Rytel-Andrianik, professor of Scripture at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome, is collecting the stories and building lists of names of average Poles, including priests and nuns, who risked their lives to save Jews during the Holocaust. (CNS photo/Debbie Hill) JERUSALEM (CNS) — The Nazis’ Treblinka concentration camp has always been a part of Fr. Pawel Rytel-Andrianik’s life. Growing up in the shadow of the camp, located just three miles from his home in northeastern Poland, Fr. Rytel-Andrianik, now 37, would listen to his grandfather’s account of his eightmonth imprisonment there and how he contracted typhus under inhumane conditions. The priest’s grandfather, Stanislaw Rytel, was jailed for failing to collaborate with the Nazis, ultimately to be saved by a friend and fellow prisoner, who convinced camp guards that Rytel was his brother and his labor was needed to build a new barrack at the camp. Such stories have inspired Fr. Rytel-Andrianik to learn more about people who risked their lives to save Jews and others during Europe’s Nazi era. Fr. Rytel-Andrianik, professor of Scripture at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome, is collecting the stories and building lists of names of average people, priests and nuns who risked their lives to save Jews. In 2011, he published a book about the heroic acts of Poles protecting Jews, “I Will Give Them an Everlasting Name (Isaiah 56:5) Poles Savings Jews in the Area of Treblinka.” It was written in Polish with Hebrew and English summaries. The priest spoke with Catholic News Service in April in Jerusalem, where he regularly visits the Yad Vashem Holocaust Martyrs and Heroes Remembrance Authority (http://www.yadvashem.org/yv/en/about/index.asp) and interviews Holocaust survivors. Working with a small team of researchers, the priest recently completed the Priests for Jews project, with support from the U.S. Conference of Catholic Bishops’ Subcommittee on the Church in Central and Eastern Europe and the Saeman Family Foundation. He discovered the names of 1,000 priests who saved Jews from certain death. The completed project is scheduled to be finished by the end of 2014 and will include a book and a website with archival documents and firsthand testimonies. (http://www.catholicsun.org/wpcontent/uploads/2014/04/priest-holocaust-library.jpg) Fr. Pawel Rytel-Andrianik, a native of Poland, does research in the Yad Vashem Holocaust Museum’s Library in Jerusalem March 19. Fr. Rytel- He also is compiling a list nuns who helped saved people, building on the work of Polish researcher Ewa Kurek, whose Andrianik, professor of Scripture at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome, is collecting the stories and building lists of names of average Poles, including priests and nuns, who risked their lives to save Jews during the Holocaust. (CNS photo/Debbie Hill) own research uncovered that nearly two-thirds of the 85 women’s religious communities in 360 convents in Poland during World War II were engaged in rescue work. Fr. Rytel-Andrianik said the Auschwitz concentration camp in southern Poland is better known than Treblinka, because all that remains of the second camp is a 26-foot memorial in Poland’s northeastern forest. “This is the atmosphere I grew up with. I always wanted to know more and more about what happened in Treblinka. I read and listened. My mother always reminded me that I was given a life because someone saved my grandfather’s life,” he said. Fr. Rytel-Andrianik is driven by a sense of indebtedness to the man who saved his grandfather’s life and the thousands of others who risked their lives to protect Jews. At first he wanted to record the brave acts of Poles who dared defy Nazi rule. His work led him to discover that many Polish nuns and priests — among them some he knew as a child — also rescued Jews. The priest said he wanted to highlight the good that existed in people in the darkest times of World War II, when it seemed that God was absent. “The Holocaust shows what humanity can do with the exclusion of God,” he said. Of the 16,000 priests in Poland during World War II, 4,000 were imprisoned not only for helping Jews but also for a variety of violations of Nazi law, Fr. Rytel-Andrianik said. About half of the clergy were killed in the camps, according to his research. Jesuit Father Adam Sztark and the Sisters of the Immaculate Conception of the Blessed Virgin Mary from the parish in Slonim are among those whose bravery has been recorded and recognized as Righteous Among the Nations by Yad Vashem, Holocaust Martyrs and Heroes Remembrance Authority. Father Sztark and Sr. Maria Marta, superior at the convent, and Sr. Maria Ewa, a medical doctor, provided food and money to Jews, issued false baptismal records, urged parishioners to help their Jewish neighbors and hid Jewish children in the convent. They were executed along with thousands of Jews in December 1942. The priest was surprised to discover that 100 people who lived near Treblinka have been recognized as Righteous Among the Nations. Despite such heroic actions, anti-Semitism was strong in Poland, and questions have been raised about the reliability of the numbers of priests and religious who protected Jews. In an article published in 2000 in the journal Yad Vashem Studies, historian Dariusz Libionka of the Polish Center for Holocaust Studies cited the strongly anti-Semitic 1936 pastoral letter of Cardinal August Hlond as an example. The letter accused Jews of being “free-thinkers, atheists and Bolsheviks,” and of having a “disastrous effect on morality.” In addition, Libionka noted that, unlike communications from the bishops of other occupied countries, the communications from Polish bishops to the pope made little mention of the annihilation of the Jews. In the introduction to Fr. Rytel-Andrianik’s 2011 book, Brandeis University Holocaust scholar Antony Polonsky wrote that the accepted number of 20,000 Jews who survived on the “Aryan” side should be doubled or tripled, which would also indicate more rescuers than previously believed. Havi Dreifuss, director of the Center for the Study of the Holocaust in Poland at the International Institute for Holocaust Research at Yad Vashem, told CNS that interest has risen in trying to find people who helped Jews in Poland. She cautioned that such research must be conducted carefully. “Jewish-Polish relations in general and with segments of (the) priesthood are very complex,” Dreifuss said, adding that she was not familiar with Fr. Rytel-Andrianik’s work. “Today we can say that the vast majority of Polish society was quite indifferent to the suffering of the Jews during the Holocaust as they were quite occupied with their own suffering under German occupation. “There was a small portion of Poles who helped and they were from all parts of Polish society … priests and nuns for sure were among them. Things were so complicated it is very difficult to assess today what happened,” she said. Fr. Rytel-Andrianik said although some people believe that priests did not do enough to oppose the Nazis, he believes many priests did more than is known. The research “is crucial. If we don’t do it now, everything will be lost. All the survivors will be gone,” Fr. Rytel-Andrianik said. “We interview survivors but also priests and other witnesses. The whole idea is to commemorate. No one did enough. Only the person who risked his own life did enough.” (http://www.catholicsun.org) — By Judith Sudilovsky, Catholic News Service Tweet 1 Mi piace 0 Share PREVIOUS ARTICLE Pope Francis, with retired pope, canonizes Sts. John and John Paul (http://www.catholicsun.org/2014/04/27/pope-francis-with-retired-pope-canonizes-sts-john-and-john-paul/) NEXT ARTICLE Catholics pray at renamed St. John Paul II shrine during canonizations (http://www.catholicsun.org/2014/04/28/catholics-pray-at-renamed-st-john-paul-ii-shrine-duringcanonizations/) UNIVERSO7 www.universo7p.it 28/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.universo7p.it/?p=207 Ci stanno preparando per un evento importante per l’umanità *Segue il testo in originale - 50/64 - 28/4/2014 H OM E Ci stanno preparando per un evento importante per l’umanità | universo7p.it M I S TER I UFO ALI EN I COLLABOR A CON UN I VER S O7P SEARCH HERE... YOU ARE HERE : UNIVERSO7P.IT » SENZA CATEGORIA » CI STANNO PREPARANDO PER UN EVENTO IMPORTANTE PER L’UMANITÀ Ci stanno preparando per un evento importante per l’umanità Posted By Admin On Giovedì, Aprile 24, 2014 10:28 PM. Under Senza Categoria Share Share Share Share Share Share Share More Tutto inizia con L’ex ingegnere e pilota della Nasa Edgar M itche ll , il sesto astronauta ad aver calpestato il suolo lunare (missione Apollo 14), sulla questione dell’esistenza o meno degli alieni ha dichiarato: Trovaci su Facebook Universo7p Mi piace Universo7p piace a 1.856 persone. Plug-in sociale di Facebook UL T I ME N EW S SIAMO SCHIAVI DAL 1302 DC,ECCO LA CONFERMA!! “La popolazione è pronta, il silenzio deve terminare. Sugli extraterrestri è giunto il momento della verità e i tempi sono ormai maturi per farla finalmente conoscere”. Non ha senso, spiega l’anziano astronauta, http://www.universo7p.it/?p=207 MARTE: SCOPERTA UNA STRUTTURA BIANCA Gli alieni, chi sono, perché vengono e cosa vogliono! 1/4 28/4/2014 Ci stanno preparando per un evento importante per l’umanità | universo7p.it nasconderla: “Credo che inizialmente la giustificazione fosse che la popolazione non fosse pronta a una notizia VIDEO: filmato un ufo vicino Nellis Air Force Base LAS del genere. Ma siamo da molto oltre quel punto”. Afferma di essere stato contattato da persone molto vicine VEGAS agli osservatori degli avvenimenti realmente accaduti a Roswell e addirittura a chi fornì le piccole bare ove RIDLEY SCOTT ANNUNCIA UNA NUOVA SERIE TV SUGLI deporre i corpi dei piccoli alieni recuperati dopo lo schianto della loro navicella spaziale. ANTICHI ASTRONAUTI IN EGITTO Allarme Ex astronauti Nasa:”Rischio impatto asteroidi molto alto” A proposito di questo intrigante argomento, lo studioso di religioni e famoso ricercatore biblico Mauro Biglino Caso Meier: Verità nascoste? o Scomode Verità ? Martedì il sole si trasformerà in un anello di fuoco SCIE CHIMICHE: L’ACCORDO SEGRETO DI BUSH & BERLUSCONI E TUTTI I MISTERI TRA STATI “ALLEATI” Battaglia al confine Russo, siamo sull’orlo della terza guerra mondiale? Un Potente Flare Solare scatena un blackout radio sulla Terra LE CONTINUE ERUZIONI VULCANICHE STANNO SCATENANDO IL CAOS NEL MONDO! Ci stanno preparando per un evento importante per l’umanità mostra carteggi in cui annuncia le imminenti rivelazioni che vedono protagonista la Chiesa: “Questo nuovo Papa Francesco così buono, innovativo e determinato sta addolcendo la pillola in vista di rivelazioni sconvolgenti. Vere bombe che riguarderebbero proprio la nostra genesi”. Lo studioso teorizza ipotesi comunque sostenibili e verosimili, che luminari ebraici e cristiani cercano di far trapelare con infinita cautela, che il mondo sia giunto ad una svolta. cosi facendo entrano in gioco anche alcune dichiarazioni rilasciate dalla chiesa. leggi anche.. I RAPIMENTI NON La sfida di Sitchin mai SONO DI ORIGINE ET: accettata LO SOSTIENE IL DIRETTORE DEL CSETI Nella stessa direzione sembrano orientarsi le dichiarazioni, rilasciate nel 2001 da padre Giuseppe TanzellaNitti (teologo e astronomo, docente di teologia alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma), in un’intervista concessa alla rivista “Focus Extra” (Numero 7 autunno 2001). Alla domanda sulle possibili conseguenze sul cristianesimo legate alla possibile scoperta di altre forme di vita intelligente il teologo rispose che: Ci Sara’una Falsa Invasione Aliena programmata dagli illuminati LAURA EISENHOWER : IL MIO BISNONNO SAPEVA DI UFO E ALIENI «L a fe de de ll’uomo ne ll’e sse re una cre atura di Dio, ne ll’e sse re stato re de nto da Cristo e ne ll’e sse re de stinato a una vita di e te rna comunione con Dio, non ve rre bbe contradde tta da. un contatto con civiltà e xtrate rre stri. D’altronde , la tradizione e braica e cristiana sull’e siste nza de gli ange li ci mostra che il se nso de lla cre azione non si gioca tutto sul rapporto fra l’uomo e Dio, ma re sta ape rto su altre cre ature , le quali hanno una storia di salve zza distinta da que lla de l ge ne re umano. » Il 21 Luglio di quell’anno, in Inghilterra venne pubblicato dal quotidiano “Evening News” un articolo intitolato: C A T EGOR I ES alieni (26) Misteri (27) Senza categoria (65) Ufo (12) “Be prepared to met thine aliens!” (Sii preparato ad incontrare I tuoi alieni!) L’articolo, inizialmente segnalato all’interno della comunità ufologica dallo studioso britannico Timothy Good, riportava testualmente che: PA GES Collabora con Universo7p «I te ologi Vaticani hanno pre so coscie nza che vi potre bbe e sse re vita su altri piane ti. Ora stanno proge ttando la pre parazione di missionari in grado di lavorare ne llo spazio e di http://www.universo7p.it/?p=207 A R C HI VES 2/4 ACIPRENSA www.aciprensa.com 30/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.aciprensa.com/noticias/papa-francisco-nombra-dos-nuevos-obispos-para-brasil-84984/#.U2jZZsf9paE Papa Francisco nombra dos nuevos obispos para Brasil *Segue il testo in originale - 51/64 - Papa Francisco nombra dos nuevos obispos para Brasil aciprensa.com /noticias/papa-f rancisco-nombra-dos-nuevos-obispos-para-brasil-84984/ P. José Roberto Fortes Palau. Foto: Diocese De Sao Jose Dos Campos VAT ICANO, 30 Abr. 14 / 09:17 pm (ACI/EWT N Noticias).- El Papa Francisco nombró este miércoles a los sacerdotes José Roberto Fortes Palau y Carlos Lema García como nuevos Obispos auxiliares para la Arquidiócesis de Sao Paulo (Brasil). El P. Fortes Palau nació en 1965 en Jacareí (Brasil) y f ue ordenado sacerdote en 1993. Es Licenciado en Teología Espiritual por la Pontif icia Facultad de Teología (Teresianum) y Doctor en Teología por la Pontif icia Universidad Católica de Río de Janeiro. En su ministerio pastoral ha sido, entre otras cosas, vicario parroquial, párroco, rector del Seminario de Teología de la diócesis de Sao José dos Campos. Actualmente era párroco de Santo Agostinho en la misma diócesis. Por su parte, el P. Lema García nació en 1956 en Sao Paulo (Brasil) y f ue ordenado sacerdote en 1985; es miembro de la Prelatura Personal del Opus Dei. Es Doctor en Teología Dogmática y Licencia en Teología Moral por la Pontif icia Universidad de la Santa Cruz en Roma y Licenciado en Derecho por la Universidad Estatal de Sao Paulo. En su ministerio pastoral ha sido capellán del Centro Universitario do Itaim (Sao Paul), del CEAC (Brasilia), del Centro Cultural Mirador (Porto Alegre) y vicario secretario de la Prelatura en Brasil. Actualmente era director espiritual del Opus Dei en Brasil. La Arquidiócesis de Sao Paulo tiene 6.333.912 de habitantes, de los cuales 4.776.416 son católicos. Tiene además 995 sacerdotes, 2.316 religiosos y 72 diáconos permanentes. AGENZIA ZENIT www.zenit.org 30/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://www.zenit.org/it/articles/l-eredita-di-san-giovanni-paolo-ii-nella-difesa-della-vita L'eredità di San Giovanni Paolo II nella difesa della vita *Segue il testo in originale - 52/64 - 30/4/2014 L'eredità di San Giovanni Paolo II nella difesa della vita | ZENIT - Il mondo visto da Roma Il mondo visto da Roma http://www.zenit.org/it/articles/l-eredita-di-san-giovanni-paolo-ii-nella-difesa-della-vita L'eredità di San Giovanni Paolo II nella difesa della vita Durante un dibattito avvenuto lo scorso 25 aprile alla Pontificia Università della Santa Croce, Luca Volontè ha sottolineato quanto attuale sia l'impegno di papa Wojtyla Roma, 30 Aprile 2014 (Zenit.org) Federico Cenci | 92 hits Un impulso decisivo alle iniziative della galassia pro-life mondiale fu dato da Giovanni Paolo II. Dal magistero, dai discorsi e dagli atti concreti del Papa appena canonizzato trapela forte e chiaro l’impegno a tutela del diritto alla vita, dal concepimento sino a morte naturale. Il tema è stato al centro di un dibattito svoltosi venerdì scorso, 25 aprile, presso la Pontificia Università della Santa Croce, a Roma, organizzato da Alliance Defending Freedom e C-FAM. Tra i relatori, Luca Volontè, presidente del Partito Popolare Europeo in Consiglio d’Europa, il quale si è soffermato sulla lettera che Giovanni Paolo II scrisse nel 1994 a Nafis Sadik, segretario generale della Conferenza Internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo. “Il Santo Padre - ha riferito Luca Volontè - metteva in chiaro il cuore delle questioni da discutere e rivalutare”. Questioni come l’inalienabilità della dignità di ogni persona e l’impegno per il bene comune di popoli e nazioni. Questioni che il Papa poneva perciò alla base di ogni scelta politica. “Nessuno scopo e nessuna politica - scriveva il Pontefice - sortiranno risultati positivi per i popoli se non rispetteranno la dignità unica e i bisogni obiettivi di questi stessi popoli […] Lo sviluppo deve essere rivolto al bene autentico di ogni persona e dell’intera persona”. Altro aspetto determinante è la difesa dell’istituto familiare, cioè - ha ricordato Luca Volontè - “quella comunione di persone instaurata dal matrimonio fra marito e moglie, che è, come afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la cellula naturale e fondamentale della società”. Si fa oltremodo necessario spendersi in sostegno della famiglia oggi, in un periodo in cui risulta minacciata e “di cui si dimentica il proprio valore e la propria funzione sociale e civile”, ha aggiunto l’ex deputato. Evidenziate queste “verità fondamentali”, Giovanni Paolo II entra nel merito di questioni di stringente attualità, oggi come allora. Il Papa definisce “inaccettabile” la sterilizzazione, la quale, “in ossequio all’idea eugenetica”, viene promossa da agenzie dell’Onu e dell’Unione europea come “metodo di pianificazione familiare”. http://www.zenit.org/it/articles/l-eredita-di-san-giovanni-paolo-ii-nella-difesa-della-vita 1/2 30/4/2014 L'eredità di San Giovanni Paolo II nella difesa della vita | ZENIT - Il mondo visto da Roma Altro metodo di pianificazione familiare, l’aborto, viene poi considerato “un male nefasto”. I bambini, per papa Wojtyla, “non devono essere trattati come un peso o un inconveniente ma dovrebbero essere amati in quanto portatori di speranza e promesse per il futuro […] La società dovrebbe promuovere politiche sociali, che abbiano come principale obiettivo la famiglia stessa, aiutandola, sia nell’educazione dei figli sia nella cura degli anziani evitando il loro allontanamento dal nucleo familiare e rinsaldando i rapporti tra le generazioni” (Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 49). Luca Volontè ha rilevato come oggi, “al contrario degli auspici del Papa”, le politiche familiari “vengono abbandonate”, così come i bambini e i giovani, “considerati un ‘peso morto’ da depotenziare o annichilire”. Lo stesso Volontè rammenta poi l’accento posto da Giovanni Paolo II sul rispetto da riservare alla “responsabilità dei genitori” nei confronti dei bambini. Responsabilità oggi violata “dalla educazione obbligatoria del gender nelle scuole, dalle pratiche sessuali e omosessuali infantili a cui invita l’OMS”, ha fatto presente il relatore. “I genitori sono lasciati soli - la sua opinione - davanti a figli e bambini che smarriscono il senso e la percezione di sé e del reale (Charte de Laicitè Francia, Sexual Education UK, Svezia, Olanda)”. Il magistero di Giovanni Paolo II è dunque assai attuale. “Oggi più di ieri - osserva Volontè - si avverte quella dolorosa sorpresa di omologazione totalitaria e colonialista”. Lo stesso Volontè riscontra “la superba volontà di creare l’uomo nuovo”, strada che conduce “a società di irresponsabili cittadini, sempre più soli e violenti e con sempre minore grado di coesione sociale”. Luca Volontè ha poi tratteggiato il profilo della “tirannia della maggioranza” temuta da Alexis de Tocqueville citando una serie di aspetti che balzano sulle cronache odierne. Ha parlato del tentativo di “violare il diritto umano della libertà di coscienza o l’obiezione di coscienza”, nonché “dell’interesse di distruzione della famiglia” nonostante ancora la stragrande maggioranza dei giovani “desidera sposarsi e avere più di tre figli”. Non si fermano, inoltre, “le campagne di sterilizzazione di massa, eutanasia infantile eugenetica e aborto ondemand”. Al contempo, non si registra alcuno “sviluppo delle politiche ‘family friendly’, bensì mancanza di coesione sociale, crescita delle povertà, adozione di una mentalità pragmatica dello ‘scarto’”. Volontè non esita a parlare di “follia generalizzata”, dove “i giudici delle corti internazionali/nazionali inventano nuove leggi, referendum popolari vengono censurati dai governi, malattie psichiatriche e terribili perversioni derubricate a ‘normalità esemplari da imitare’”. La lunga scarica di episodi negativi trova tuttavia, nella conclusione dell’intervento di Luca Volontè, uno spiraglio di speranza proprio in Giovanni Paolo II. Nella Remptor Homins, ha citato il politico, viene rilevato che “nonostante gli assalti ripetuti dell’ateismo pragmatico, neopositivista, l’invasione delle pratiche e la destrutturazione delle dottrine non impediscono ma fanno sorgere al cuore stesso di regimi atei come in seno a società consumistiche un innegabile risveglio religioso e di impegno civile di laici…”. Ricordando che “la verità si fa strada per vie imprevedibili ovunque”, Luca Volontè ha terminato con un incoraggiamento dello stesso san Giovanni Paolo II: “Duc in altum!”, che significa rivolgere il proprio sguardo verso l’orizzonte più alto. (30 Aprile 2014) © Innovative Media Inc. http://www.zenit.org/it/articles/l-eredita-di-san-giovanni-paolo-ii-nella-difesa-della-vita 2/2 NATIONAL CATHOLIC REPORTER http://ncronline.org/ 30/04/2014 argomento Citazioni Università e/o professori http://ncronline.org/print/news/global/acton-conference-draws-ties-between-christian-persecution-economic-liberalism Acton conference draws ties between Christian persecution, economic liberalism *Segue il testo in originale - 53/64 - 30/4/2014 Acton conference draws ties between Christian persecution, economic liberalism Published on National Catholic Reporter (http://ncronline.org) Acton conference draws ties between Christian persecution, economic liberalism Joshua J. McElwee | Apr. 30, 2014 Rome Christian minorities across the Middle East face an uncertain climate of change with unknown consequences following the revolutions stemming from 2010's Arab Spring, the archbishop who ministers to Catholics in Jordan said. Mentioning particularly that the numbers of Christians in places like Iraq, Israel and Palestine have dropped to historic lows -- to 4 percent, 2.5 percent and 1.2 percent of the population, respectively -Archbishop Maroun Lahham said that in the last three years, "Arab societies have been impacted by jolts no one was expecting." "We're going to have to see the new face that will be presented by the Middle East after all these uprisings," said Lahham, who spoke Tuesday in Rome at an event organized by the U.S.-based Acton Institute. "Arab Christians are up to the challenge of reviving their presence," said Lahham, the auxiliary bishop of the Latin Patriarch of Jerusalem. "They should not rely solely on political circumstances, whether they are favorable or not." "They should always work towards religious dialogue, be open to diversity and conviviality, and have an unfailing commitment to the Arab land," Lahham said. The Acton Institute organized Tuesday's event, "Faith, State and the Economy: Perspectives from East and West," to tie issues of religious freedom around the world to classic liberal economic theory on limiting state intervention in the economy. The event, held at an independent conference center on the ground floor of the Pontifical Gregorian University, was the first of a five-part series of conferences the institute is hosting in places around the world through 2016 focusing on the relationship between religious and economic freedom. Fr. Robert Sirico, the institute's founder, opened the event Tuesday by claiming that Christians are under the "most intense persecution against the church since the fall of communism." "Economic liberty, however, is rarely mentioned in such discussions," he said. "Some degree of economic freedom ... is also essential for limiting state power." Lahham, who previously served as archbishop of Tunis, Tunisia, where the first demonstrations kicking off the Arab Spring began in 2010, focused his talk on a general overview of the situation facing Christians around the Middle East. "The first thing to be said is that the Christians in the Middle East countries are Arab and Christian and have been so for centuries now," Lahham said, emphasizing that most Christians there are not converts and sometimes refer to themselves as the "Churches of Calvary." http://ncronline.org/print/news/global/acton-conference-draws-ties-between-christian-persecution-economic-liberalism 1/2 30/4/2014 Acton conference draws ties between Christian persecution, economic liberalism "They willingly accept this name because they know that after Calvary comes resurrection," Lahham said. Lahham also mentioned many positive aspects of Christian life in the region, saying Christians are for the most part "fully integrated into society" and "for many decades had a rather calm and favorable situation." Yet, the archbishop said, there is a "daily unease," as "being a minority creates a fragile psychology because there is always a search for protection from the unknown." Other key problems for Christians in the region that Lahham pointed to are struggles of Muslim families to accept mixed Muslim-Christian marriages, educational curricula that do not refer to the long Christian history in the area, and lack of availability of Christian religious instruction. Fr. Martin Rhonheimer, a Swiss Opus Dei priest, spoke before Lahham on Tuesday, focusing his talk on the relationship between church and state throughout European history and criticizing some interpretations of what is traditionally called Catholic social teaching. Rhonheimer, who is also a professor of ethics and political philosophy at the Pontifical University of the Holy Cross in Rome, particularly criticized the 19th-century German Bishop Wilhelm von Ketteler. A theologian, von Ketteler warned against a capitalist system of free trade that would result in a "permanent slavery" for laborers, influencing Pope Leo XIII's landmark encyclical Rerum Novarum. "As we know today, Ketteler proved to be absolutely wrong," Rhonheimer said. Catholics "should not be advocates of a social justice, which makes citizens more and more dependent on state welfare," Rhonheimer said. "Precisely as Christians," he said, "they first of all should be defenders of freedom, personal responsibility and free entrepreneurial initiative, in order to meet the real needs of their fellow citizens, especially the poorest and most needy among them." Other speakers at Tuesday's event included Cardinal Joseph Zen Ze-kiun, the retired archbishop of Hong Kong who has criticized China's treatment of Catholics. The next event in the Acton series will be in November in Washington on the topic of "Dignitatis Humanae: Preserving Religious Liberty in an Age of Expanding Government." The series will then have conferences in the Philippines, Israel, and again in Rome. Tuesday's event had more than 20 co-sponsors, including the Dignitatis Humanae Institute, Religions for Peace, and the Italian Tea Party. [Joshua J. McElwee is NCR national correspondent. His email address is [email protected] [1]. Follow him on Twitter: @joshjmac [2].] Source URL (retrieved on 04/30/2014 - 11:52): http://ncronline.org/news/global/acton-conferencedraws-ties-between-christian-persecution-economic-liberalism Links: [1] mailto:[email protected] [2] http://twitter.com/joshjmac http://ncronline.org/print/news/global/acton-conference-draws-ties-between-christian-persecution-economic-liberalism 2/2 RADIO VATICANA www.radiovaticana.org 02/04/2014 argomento Interviste http://it.radiovaticana.va/news/2014/04/02/nove_anni_fa_moriva_giovanni_paolo_ii/105-787046 Nove anni fa moriva Giovanni Paolo II *Segue il testo in originale - 54/64 - 9/4/2014 Radio Vaticana - Print Service 4/2/2014 12:40:23 PM Nove anni fa moriva Giovanni Paolo II Don Giulio Maspero, Pontificia Università della Santa Croce (Audio: http://media01.radiovaticana.va/audio/ra/00421151.RM) Si può dire con tutta certezza che Giovanni Paolo II è stato un vero padre per tutta l’umanità. In lui si coglieva la forza della verità, dell’autenticità. Le chiavi del suo pontificato possono essere riassunte in due parole: preghiera ed amore (a cura di Federico Piana) Vatican Radio All the contents on this site are copyrighted ©. http://it.radiovaticana.va/105/print_page.asp?c=787046 1/1 LA TERCERA diario.latercera.com 05/04/2014 argomento Interviste “Los escándalos del IOR afectaron la imagen de la Iglesia” *Segue il testo in originale - 55/64 - LATERCERA Sábado 5 de abril de 2014 ? Mundo 45 Medidas del Papa en materia económica RR El Papa Francisco creó la Secretaría de Economía, a car- go del cardenal australiano George Pell. Además, instauró un consejo integrado por 15 notables -compuesto por ocho prelados y siete laicos expertos en tema económicos- que determinará las políticas y directrices económicas del Vaticano. Sacerdote mexicano Cristián Mendoza Experto en temas económicos del Vaticano: “Los escándalos del IOR afectaron la imagen de la Iglesia” Fernando Fuentes Licenciado en Administración y Finanzas por la Universidad Panamericana (México) y doctor en Teología Dogmática por la Pontificia Universidad de la Santa Cruz (Roma), el sacerdote mexicano de la prelatura del Opus Dei, Cristián Mendoza, es profesor de la Facultad de Comunicación Institucional de la Iglesia en esta última casa de estudios, donde imparte un curso sobre la Dimensión Económica en la Iglesia. De visita en Chile, este experto en temas económicos del Vaticano conversó con La Tercera sobre los cambios que el Papa Francisco lleva a cabo en el Instituto para las Obras de Religión (IOR), conocido como el Banco del Vaticano. A su juicio, ¿cuánto daño han causado los pasados escándalos del IOR en la imagen de la Iglesia? Los escándalos que ciertamente hubo hace algunos años fueron situaciones que afectaron el prestigio y la imagen de la Iglesia, porque de alguna manera a la Iglesia se le exige que sea una institución que sea mucho más pura que una empresa. Y es lógico, porque persigue fines espirituales. Ahí el punto clave es hacer notar que las instituciones no se corrompen, se corrompen las personas. ¿Cómo ve los recientes nombramientos del cardenal George Pell y monseñor Alfred Xuereb a cargo de la nueva Secretaría de Economía del Vaticano? El nombramiento del cardenal Pell es muy importante, porque es una persona que ha sido muy fiel a la Iglesia en momentos de mucha dificultad. No podemos olvidar que él forma parte de estos ocho cardenales que asesoran al Papa. Xuereb, por su parte, era el secretario del Papa, una persona de total confianza, un hombre que tenía un gran cariño por Benedicto XVI y que le tocó ver cómo éste había transmitido una gran verdad y transparencia en la organización de la Iglesia. ¿Cómo se está manejando la transparencia? Este es el punto importante. Ya el Papa Benedicto XVI y ahora el Papa Francisco están empujando por decir “tenemos que explicar lo que tenemos” y “tenemos que explicar por qué”. Sin embargo, la transparencia tiene que estar vinculada con la sustancia. La Iglesia no es una empresa. Va a demostrar lo que tiene porque quiere hacerlo, pero no lo va a hacer quizás a la manera de una empresa y quizás no llegue a satisfacer nunca a muchas personas que les gustaría, en cambio, ver informes y balances. El presidente del Consejo de Vigilancia del IOR, Ernst von Freyberg, ha dicho que la institución “no es un banco”. ¿Cuál es la necesidad entonces de someterse a estánda- RR El sacerdote Cristián Mendoza, durante su visita a la U. de los Andes. FOTO: JULIAN RUS res de bancos comerciales de Europa? La necesidad es la importancia de hacerse entender. Porque no basta hacer las cosas bien, sino también explicar que las haces bien. No podemos olvidar que ya el Papa Benedicto XVI hizo mucho por cerrar cuentas de banco que no estaban allí por las misiones. ¿Cuál cree que será el destino del IOR? Si el IOR es necesario para las misiones, entonces ten- dría que mantenerse. Si, en cambio, todo puede hacerse a través de la banca comercial, quizás decidirán cerrarlo. Pero es una decisión que corresponde a las personas que están allí estudiándolo.b VATICAN INSIDER http://vaticaninsider.lastampa.it 06/04/2014 argomento Interviste http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-venturini -33282/ "Francesco indica il valore universale della Bibbia" *Segue il testo in originale - 56/64 - 9/4/2014 "Francesco indica il valore universale della Bibbia" - Vatican Insider LINGUA: Italiano English Español www.vaticaninsider.it I discorsi del Papa :: martedì 08 aprile 2014 :: Home :: News :: Nel Mondo Inchieste ed Interviste :: Vaticano :: Agenda :: Chi siamo Cerca ULTIMI ARTICOLI 6/04/2014 "Francesco indica il valore universale della Bibbia" Tweet 10 Mi piace 68 2 Intervista a Venturini, officiale dell'Archivio segreto vaticano e docente di Scienze bibliche alla Pontificia Università della Santa Croce GIACOMO GALEAZZI CITTA'DEL VATICANO Simone Venturini è biblista, scrittore e docente di Scienze bibliche alla Pontificia Università della Santa Croce, oltre che officiale dell'Archivio segreto vaticano. Vatican Insider lo ha intervistato. Professore, in Italia, come nel resto del mondo, la serie tv "La Bibbia" ha fatto registrare un boom di ascolti. Quale spiegazione si può dare? «Ci sentiamo amati da Francesco, lui non ci giudica» Tra i ragazzi del centro di recupero Oikos alla scoperta del “loro” Bergoglio... Nigeria, pugno di ferro contro Boko Haram “Nelle ultime tre settimane l’esercito è più presente nella nostra regione”.... Coccopalmerio: «Con il Papa la Chiesa non ricade in errori passati» Intervista al Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi su... Occhetta: “Le parrocchie più grandi tornino a parlare di politica” Intervista allo scrittore gesuita che a Civiltà Cattolica coordina una “Scuola”... "In questo periodo di crisi epocale, la gente ha bisogno di motivi reali per sperare in un futuro diverso. Ha bisogno di credere che ‘Qualcuno’ (©REUTERS) L'ENTUSIASMO PER BERGOGLIO conduce misteriosamente la storia e che, alla fine, Dio non abbandona chi crede in lui. Questo è uno dei motivi che, secondo me, traspare dagli episodi della serie tv dedicata alla Bibbia. Tuttavia, credo che nell'ultimo anno si sia aggiunto un motivo in più. Il linguaggio limpido e cristallino di papa Francesco ci invita ad accostarci in modo semplice alla Sacra Scrittura, accettandone pienamente la realtà soprannaturale e, nel contempo, accogliendone lo straordinario messaggio diretto all'umanità intera, non solo a ebrei e cristiani". TUTTI GLI ARTICOLI » Al di là delle qualità artistiche di un singolo prodotto cinematografico, cosa affascina milioni di persone in tutto il «Anche nella guerra credo alla Provvidenza» DALLE ALTRE SEZIONI NEWS Scola: “I ragazzi? Cercano il senso, meritano risposte reali” NEL MONDO Francesco e l’ambiente INCHIESTE ED INTERVISTE pianeta delle Sacre Scritture? "La possibilità di immergersi in un mondo, quello di Dio, che irrompe e trasforma dal di dentro l'uomo e gli ambienti in cui egli vive. Un mondo che, oggi, viene spesso miseramente ridotto a fantasie umane o a proiezioni della nostra mente, ma che invece è vivo e reale e continua a manifestarsi chiaramente nella nostra storia. Una immersione nel mondo di Dio che, però, non allontana dalla realtà quotidiana, ma che anzi è in grado di leggerla e di comprenderla nella sua dimensione più profonda. Sì, perché la Bibbia non parla di un passato sepolto e lontano da noi, ma di eventi che continuano a ripetersi nella vita personale e collettiva". Sulla figura di Noè è stato realizzato un kolossal con Russel Crowe. All'uomo di oggi quanto possono insegnare i VATICANO Kasper: «Francesco ha liberato una Chiesa diventata borghese» DOCUMENTI Verso un nuovo inizio. L'editoria cattolica tra antiche e nuove frontiere RECENSIONI La coscienza imprenditoriale e il bene comune racconti biblici? "Che qualsiasi situazione negativa, fosse anche la più disastrosa, non è l'approdo finale della storia. La fine, infatti, è sempre superata e coinvolta in un fine, in uno scopo che la supera. E questo scopo è sempre positivo, mai negativo. Il Dio della Bibbia, infatti, crea e ricrea in continuazione e dalle macerie di una situazione umana disperata è in grado di costruire una esistenza nuova e più luminosa. Insomma, i racconti biblici ci insegnano che laddove l'uomo crede di trovarsi in un vicolo cieco, proprio lì Dio riapre sorprendentemente un cammino". È un segno dell'insicurezza dei tempi odierni il volgersi verso storie paradigmatiche come quelle dell'Antico Testamento? "No, al contrario, è un segno di grande sicurezza. Perché le storie della Bibbia contengono i paradigmi fondamentali di una esistenza felice e compiuta. Farli propri, significa seguire un percorso che altri, secoli prima di noi, hanno tracciato con la loro stessa vita. La Bibbia inizia con l'uscita dal Paradiso terrestre e termina con l'ingresso alla Gerusalemme celeste. In mezzo, c'è la strada che ognuno di noi può seguire se vuole realizzare se stesso". Quali parti della Bibbia ritiene più affascinanti per la cultura di oggi? "Dipende molto dalla situazione in cui ciascuno di noi si trova. I personaggi della Bibbia, infatti, incarnano ed esemplificano le risposte alle situazioni esistenziali più diverse. Se ti senti fallito, puoi leggere la storia di Mosè o quella di Geremia, dove Dio non si stanca di cominciare daccapo oltre ogni resistenza umana; se non sai che decisione prendere, puoi leggere la storia di Giuseppe di Nazareth che si affidò al linguaggio divino dei sogni e non ai suoi ragionamenti; se ti senti perseguitato perché dici cose vere e giuste, leggi cosa dice Gesù nelle Beatitudini. A ogni esperienza umana narrata nella Bibbia corrisponde una risposta di Dio, valida anche per noi, oggi". In genere finiscono sul grande schermo le vicende bibliche più "spettacolari" come il diluvio universale. Può essere un modo per mostrare alle masse mondiali le radici comuni tra i grandi monoteismi? "Sicuramente, poiché i personaggi dell'Antico Testamento al centro della produzione televisiva sono i modelli fondamentali per la fede di ebrei, cristiani e mussulmani. Del resto la Bibbia stessa è il terreno più fecondo per il dialogo interreligioso e per trovare gli elementi che ci accomunano e che sono assai più numerosi di quelli che ci dividono". Annunci Premium Publisher Network http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-venturini-33282/ 1/2 RADIO VATICANA www.radiovaticana.org 21/04/2014 argomento Interviste http://it.radiovaticana.va/news/2014/04/21/il_luned%C3%AC_dellangelo,_don_maspero:_la_pasqua_%C3% A8_unoccasione_per/it1-792589 Il Lunedì dell'Angelo, don Maspero: la Pasqua è un'occasione per essere vicini alle persone che amiamo *Segue il testo in originale - 57/64 - 22/4/2014 Il Lunedì dell'Angelo, don Maspero: la Pasqua è un'occasione per essere vicini alle persone che amiamo Il Lunedì dell'Angelo, don Maspero: la Pasqua è un'occasione per essere vicini alle persone che amiamo 20140421 Radio Vaticana Il Lunedì dell'Angelo ricorda l’incontro dell'angelo con le donne giunte al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto. Il racconto appare nei Vangeli di Matteo, Marco e Luca. Ce ne parla don Giulio Maspero, docente di teologia alla Pontificia Università della Santa Croce, al microfono di Federico Piana: R. La cosa bella è vedere il realismo di questa narrazione, come anche il narrare a partire dal cuore di queste donne, che sono spaventate, vogliono andare al sepolcro, vogliono prendersi cura del Corpo di Gesù dopo la Crocifissione e dopo la sepoltura, che è dovuta avvenire in modo veloce, perché arrivava il sabato e gli ebrei non potevano il sabato fare certi lavori e non potevano neanche muoversi molto da casa… Appena possono, passato il sabato, la mattina presto si recano al sepolcro, col cuore gonfio per il desiderio di un ultimo gesto d’amore nei confronti del Signore. Arrivano al sepolcro ed è bello quello che dice il Vangelo e a me incoraggia tantissimo che loro non sanno chi sposterà la pietra dal sepolcro. E’ molto bello vedere come l’affetto, la speranza e l’amore siano sempre premiati: arrivate al sepolcro, trovano che un angelo del Signore è disceso dal cielo, si è avvicinato al sepolcro e ha rovesciato la pietra. A me colpisce sempre, quando leggo Matteo, che racconta questo particolare: “Vi si mise a sedere sopra”. Sposta il pietrone e poi ci si siede sopra come vincitore. Questo mi aiuta molto a pensare alle pietre delle mie paure, delle mie preoccupazioni, dei miei scoraggiamenti e come il Signore mandi il suo angelo e ci pensa lui. Quindi la speranza e l’amore di queste donne vengono premiati! D. Che cosa ci può insegnare questo episodio del Vangelo? R. Lo stesso Lunedì dell’Angelo è il desiderio della Chiesa di sottolineare http://www.news.va/it/news/il-lunedi-dellangelo-don-maspero-la-pasqua-e-unocc 1/3 22/4/2014 Il Lunedì dell'Angelo, don Maspero: la Pasqua è un'occasione per essere vicini alle persone che amiamo l’importanza dell’amore per il Corpo di Gesù, dell’amore per l’umanità: in fondo questo episodio evangelico avviene la Domenica di Pasqua, il primo giorno della settimana, però tutta l’Ottava di Pasqua è come fosse, in un certo senso, un unico giorno di festa. Quindi la Chiesa mette una luce che illumina queste donne con il loro amore. Lo vediamo nell’episodio della Maddalena la Maddalena è una di queste donne che con le altre donne vanno ad annunciare che Gesù è Risorto. Si vede che Pietro e Giovanni arrivano al sepolcro e capiscono che Cristo è ristoro per come sono poste le bende: non erano state svolte le bende, ma si vede che Cristo doveva essere uscito dalle bende che lo tenevano, e se ne vanno… Invece alla Maddalena non interessa niente l’informazione che Gesù è risorto. Lei ha una sola cosa in testa: hanno portato via il Signore e non sappiamo dove lo hanno posto! Lei cerca il Corpo, lei cerca la relazione con Gesù, lei cerca il contatto. Non le basta sapere che, in generale, è risorto: lei vuole incontrarlo! E penso che questo sia un qualcosa di cui noi abbiamo moltissimo bisogno: in qualche modo i nostri rapporti rischiano di essere molto formali; siamo giudicati molto sull’apparenza, sull’aspetto; abbiamo molte relazioni virtuali e rischiano così di perdere le relazioni vere, che avvengono attraverso il corpo. E Dio ama il corpo: lo ha creato! Dio è materialista: c’è un santo nel secolo XX, San Josemaria, che parlava di “materialismo cristiano”. Dio ama la materia, perché l’ha creata e la salvezza passa attraverso il corpo: lo vediamo nell’Eucaristia. Non c’è Eucaristia senza vino, per esempio… E le donne questo lo capiscono! Le donne che danno alla luce il figlio avvertono moltissimo questo. Penso che questo ci indichi proprio l’importanza di prendersi cura dell’altro, come dice Papa Francesco “di toccare l’altro!”. Anche la Pasqua penso sia un’occasione grande per stare vicino, spalla a spalla alle persone che amiamo. NEWS.VA | © Copyright News.va e tutti i media vaticani | Note legali | Contatti | Chi siamo http://www.news.va/it/news/il-lunedi-dellangelo-don-maspero-la-pasqua-e-unocc 2/3 CATHOLIC NEWS AGENCY www.catholicnewsagency. com 24/04/2014 argomento Interviste http://www.catholicnewsagency.com/news/papal-phone-calls-cannot-change-church-doctrine-canonist-assures/ Papal phone calls cannot change Church doctrine, canonist assures *Segue il testo in originale ---------------ANCHE IN: - Spagnolo (ACIPRENSA): http://www.aciprensa.com/noticias/una-llamada-telefonica-del-papa-no-puede-cambiar-ladoctrina-de-la-iglesia-55194/#.U2ECRsf9paE - 58/64 - Papal phone calls cannot change Church doctrine, canonist assures :: Catholic News Agency (CNA) catholicnewsagency.com /news/papal-phone-calls-cannot-change-church-doctrine-canonistassures/ Credit: Petr Kratochvil (CC0 1.0). Vatican City, Apr 25, 2014 / 02:04 am ( CNA/EWT N News).- Marriage is indissoluble according to the doctrine of the Church and a Pope’s phone call could not change that, a canon lawyer has explained. Media speculation arose this week over an alleged phone call made by Pope Francis to a divorced and remarried Argentine woman. It is claimed he told her she could receive Communion. It is simply “impossible Pope Francis would have changed the doctrine on the indissolubility of the marriage” via a phone call, responded Fr. Hector Franceschi, a prof essor of canon law and matrimony at the Pontif ical University of the Holy Cross. He told CNA April 24 that he has been astonished by “the number of reports about the story, which are clearly expressions of an agenda to change the doctrine of the indissolubility of marriage in view of the next synod of bishops, and to push the Church to change its praxis.” While some media have made much ado about the alleged conversation, the story is doubtf ul in its details – Fr. Federico Lombardi, Holy See press of f icer, noted T hursday that “that which has been communicated in relation to this matter, outside the scope of personal relationships, and the consequent media amplif ication, cannot be conf irmed as reliable, and is a source of misunderstanding and conf usion.” “T heref ore, consequences relating to the teaching of the Church are not to be inf erred f rom these occurrences.” Indeed, the Church’s doctrine cannot develop in contradiction to itself . Fr. Franceschi stressed that “in a speech given to the Roman Rota in 2000, Pope John Paul II stated that the doctrine of the indissolubility of marriage is def initive, and not even the Pope himself can change this doctrine.” Bl. John Paul II had told the tribunal on Jan. 21, 2000 that “it is necessary to reaf f irm that a ratif ied and consummated sacramental marriage can never be dissolved, not even by the power of the Roman Pontif f .” “T he opposite assertion would imply the thesis that there is no absolutely indissoluble marriage, which would be contrary to what the Church has taught and still teaches about the indissolubility of the marital bond,” the Pope continued. Fr. Franceschi continued his ref lection, noting that pastoral care must respond to the particularities of any given situation, adding that “a shepherd can handle with discretion peculiar cases, even while he can never go beyond doctrine.” “In any case, it is more than clear that a person who is divorced and remarried is not excommunicated, and is not sidelined f rom the lif e of the Church.” He suggested that any phone call f rom Pope Francis was a matter “not of a change in doctrine, but of pastoral care.” “It is a way to turn upside down the notion that a sinner cannot attend Holy Mass.” He noted that in Familiaris Consortio, his 1981 post-synodal apostolic exhortation on the Christian f amily’s role in the modern world, John Paul II similarly “invited those who live in irregular situations to go to Holy Mass, to ask f or help and to beg f or Lord’s mercy.” Fr. Franceschi stressed that “in f act, Pope Francis has not make any of f icial statement as Roman Pontif f . In my view, Pope Francis will not of f icially address the question until the synod of bishops, and any of f icial statement will be in accordance with the doctrine of the Church.” Pope Francis has asked f or courageous pastoral care in response to the divorced and remarried, yet to be courageous “does not mean to change the doctrine of the Church,” Fr. Franceschi noted. “To be courageous means to address the pain of the divorced and remarried, supporting them and helping them to put into practice what has been said several times in recent years. T hat is, do not exclude the divorced and remarried f rom the lif e of the Church, when in these days people are surprised if a divorced and remarried person even continues to attend Mass.” Ads by AdsLiveMedia( What's this?) * The number of messages that can be online is limited. CNA reserves the right to edit messages for content and tone. Comments and opinions expressed by users do not necessarily reflect the opinions or beliefs of CNA. CNA will not publish comments with abusive language, insults or links to other pages PALABRA www.revistapalabra.com 01/04/2014 argomento Professori come autori Del Concilio Vaticano II a las iniciativas sociales *Segue il testo in originale - 59/64 - PALABRA www.revistapalabra.com argomento Professori come autori El Corazon de la liturgia *Segue il testo in originale - 60/64 - 01/04/2014 ALETEIA www.aleteia.org 07/04/2014 argomento Professori come autori http://www.aleteia.org/en/religion/article/stop-the-factionalism-please-6439263977603072?print=1 Stop the Factionalism, Please *Segue il testo in originale - 61/64 - Stop the Factionalism, Please - Aleteia 10/04/14 13.28 Stop the Factionalism, Please Stop defining yourself by the pope you like best and start being Catholic. 07.04.2014 Russell Shaw Those first century Christians of Corinth must certainly have been a boisterous, troublesome lot. But maybe we should be glad that they were. After all, their acting up and acting out were the occasion for two remarkable New Testament documents—St. Paul’s first and second letters to the Corinthians—that get the heart of a current problem in the Church. The problem is factionalism. We find it described right at the start of Paul’s first letter: “Each one of you says, ‘I belong to Paul,’ or ‘I belong to Apollos,’ or ‘I belong to Cephas’”—these being the names of evangelizers with whom various quarreling factions within the Christian community of Corinth chose to identify. Paul is having no part of that. “Is Christ divided?” he angrily demands. On the contrary, Christ is one and so is his church. (Cf. 1 Cor 1.1213) Looking back on those days, it’s tempting for us now to strike a self-congratulating pose. “How foolish of those Corinthians—thank goodness we aren’t like them!” Except that we are. Leaving aside the gaping divisions that persist within the worldwide Christian body, factionalism is a real and arguably growing problem among Catholics themselves. Unfortunately, an event later this month may be an unintended reminder of that. On April 27 Pope Francis will canonize two remarkable men—Pope John XXIII and Pope John Paul II. A huge crowd in Rome and millions watching worldwide will witness a joy-filled ceremony formally attesting to the sanctity of two great leaders of the Church. Unfortunately, some people can’t leave it at that. How often in recent years has someone been heard to say, “I’m a John XXIII Catholic” or “I’m a John Paul Catholic”? The names have changed, but otherwise it’s like the bad old days in first century Corinth. Note, too, that pundits are wont to hold forth about the politics of canonizations. Canonizing both John XXIII and John Paul II, it is said, represents the Vatican version of a balanced ticket—something for both liberals and conservatives. It would be naïve to imagine there’s nothing to that. But political calculations inspired by factionalism obscure a more important fact: both of these popes are models of holiness for our times. The problem doesn’t end with Pope John and Pope John Paul. Pope Francis and Pope Benedict have gone out of their way to stress the unity and continuity between them, but the factionalists won’t settle for that. Instead, these days you’re all too likely to hear “I’m Pope Francis Catholic” and “I’m a Pope Benedict Catholic.” As St. Paul might have said: Cut it out, guys! Yes, every pope is different in some ways from every other pope. Noting the differences is reasonable. Moreover, it’s natural to find some popes more congenial than others to one’s personal preferences. But it is crass, church-dividing factionalism to declare allegiance to one at the expense of another. In the end, says the Compendium of the Catechism of the Catholic Church, “the Church has but one faith, one sacramental life, one apostolic succession, one common hope, and one and the same charity” (no. 161). Period. But let St. Paul have the last word. After chiding the Corinthians, he goes on to underline a profound truth: “Just as the body is one and has http://www.aleteia.org/en/religion/article/stop-the-factionalism-please-6439263977603072?print=1 Pagina 1 di 2 Stop the Factionalism, Please - Aleteia 10/04/14 13.28 many members, and all the members of the body, though many, are one body, so it is with Christ. For by one Spirit we were all baptized into one body” (1 Cor 12.12-13). It’s called the Church. Russell Shaw is the author or coauthor of 21 books and numerous articles, columns, and reviews. He is a member of the faculty of the Pontifical University of the Holy Cross in Rome, and former Secretary for Public Affairs of the United States Conference of Catholic Bishops. http://www.aleteia.org/en/religion/article/stop-the-factionalism-please-6439263977603072 http://www.aleteia.org/en/religion/article/stop-the-factionalism-please-6439263977603072?print=1 Pagina 2 di 2 ALETEIA www.aleteia.org 21/04/2014 argomento Professori come autori http://www.aleteia.org/en/lifestyle/article/humanae-vitae-really-isnt-going-anywhere-6463549803069440 Humanae Vitae Really Isn't Going Anywhere *Segue il testo in originale - 62/64 - Humanae Vitae Really Isn't Going Anywhere It's time to come to grips with the prophetic teaching. 21.04.2014 Russell Shaw One of the disappointments of the continuing debate over contraception is the failure of Catholics who don’t accept the Church’s teaching to acknowledge the existence of a serious and persuasive rational argument that the Church is right. Either these people don’t know of the argument’s existence—although it has been around nearly half a century—or else they don’t feel up to replying to it. Neither explanation is greatly to their credit. The problem this presents could get worse in the months ahead as the Church prepares for two assemblies of the world Synod of Bishops on marriage and family issues. The first will take place next October, the second in October 2015. Fortunately, Pope Francis has made it clear where he stands. In his recent interview with Corriere della Sera, he called Pope Paul VI’s 1968 anti-contraception encyclical Humanae Vitae “prophetic.” The issue now, he added, isn’t “changing the doctrine” but applying it sensibly. Pope Paul said the same. An instance of the problem I speak of—ignoring a strong rational argument in support of the encyclical’s teaching, that is—is a column last month by Clifford Longley in The Tablet, an influential voice of liberal Catholicism published in London. Longley writes often about the contraception issue from the perspective of those who reject the Church’s teaching. His column is a critique of the “Theology of the Body” identified with Pope John Paul II. Longley says the theory is “defiantly unempirical” and fails to prove contraception is wrong. On the whole, I agree. But it’s not so clear the Theology of the Body was intended to prove anything. Its aim, rather, seems to be to shed light on sexuality in a way that will help people understand sexuality more deeply. Someone open to what it says may find that helpful in understanding the wrongness of contraception, and that’s all the theory claims to do. Besides the Theology of the Body, however, there’s another approach that does indeed make a rational argument against contraception—an argument Longley and people like him sometimes appear determined to pretend doesn’t exist. It’s the “New Natural Law Theory” developed over the last half-century by thinkers like Germain Grisez and John Finnis. Briefly put, its case against contraception proceeds along these lines. The outline—the blueprint, you might say—of the human capacity for fulfillment is found in basic human goods. These are the fundamental purposes for which human beings choose and act. Moral good and moral evil reside precisely in how we choose to relate to them. Obviously it isn’t possible always to pursue all of them. But it is possible—and of the essence of moral goodness—that one never directly choose to act against any. Yet someone who understands what he or she is doing in an act of contraception unavoidably wills and acts against the human good of procreation, though very likely with some other good in view. And that, very briefly, is why contraception is wrong. There is much more to say, but this is the heart of it. Those who want a fuller treatment will find it in Living a Christian Life, second volume of Grisez’s important work on moral theology The Way of the Lord Jesus. (Disclosure: my name appears along with others on the book’s title page as helping with its writing.) Instead of pretending this argument doesn’t exist, people who believe, and wish others to believe, that the Church’s teaching against contraception is mistaken need to come to grips with it. Russell Shaw is the author or coauthor of 21 books and numerous articles, columns, and reviews. He is a member of the faculty of the Pontifical University of the Holy Cross in Rome, and former Secretary for Public Affairs of the United States Conference of Catholic Bishops. http://www.aleteia.org/en/lifestyle/article/humanae-vitae-really-isnt-going-anywhere-6463549803069440 CNN edition.cnn.com/ argomento Professori come autori http://cnnespanol.cnn.com/2014/04/26/el-dia-que-cuatro-papas-se-reunen-en-el-vaticano/ El día de los cuatro papas *Segue il testo in originale - 63/64 - 26/04/2014 12/5/2014 El día de los cuatro papas - YouTube IT Giovanni Tridente Carica 1 Could Texas A&M quarterback Johnny Manziel end up in Dallas? di Breaking News 1:17 24 visualizzazioni Encuentro con Gabriel Rolón di Breaking News 6 visualizzazioni 5:57 Will the Atlanta Falcons trade down? 2:01 di Breaking News 10 visualizzazioni Is Kelvin Benjamin a firstround talent? 1:40 Canonización, Juan Pablo II, Juan XXIII el día de los cuatro papas di Smart Live 1:09 / 5:39 8:01 El día de los cuatro papas Breaking News ∙ 140 video Iscriviti Mi piace di Breaking News 9 visualizzazioni El papa Francisco se encuentra con cuatro vagabundos en el día de su 77º cumpleaños di TeleNoticiasMadrid 20 visualizzazioni 4 0 Informazioni Condividi Aggiungi a 107 visualizzazioni 0 1:17 89 visualizzazioni El día que se reúnen los cuatro papas / Canonización de Juan Pablo II di CadenaTres 3:23 Pubblicato in data 27/apr/2014 El padre Sergio Tapia Velasco de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz analiza la ceremonia de canonización. 13.175 visualizzazioni "El día de Los Cuatro Papas" di Telenueve 186 visualizzazioni Mostra altro 3:13 Telenueve en Roma: Todo listo para "el día de los cuatro papas" Tutti i commenti I commenti relativi a questo video sono stati nascosti dalla Modalità di protezione. Mostra commenti nascosti 4:28 di Telenueve 66 visualizzazioni Telenueve en Roma: El día de los cuatro Papas 4:10 di Telenueve 39 visualizzazioni El día de los 4 Papas ~ 27 de abril de 2014 4:03 di Mildones Donia 137 visualizzazioni ✟ El dia de los 4 papas ✔✔✔✔ IGLESIA HISTORICA ✠ ✠ ✠ ✠ 4:01 di Actualidad Global HD 228 visualizzazioni Adoración Eucarística en la Vigilia con el Papa de Cuatro Vientos 20/08/2011 di neburlakis 11:05 8.701 visualizzazioni El papa Francisco declara santos a San Juan Pablo II y San Juan XXIII di cerestv 6:57 1.379 visualizzazioni Millones de ojos en el Vaticano: la ceremonia de los dos papas vivos y los dos papas santos di SubrayadoHD 2:36 185 visualizzazioni El día de los cuatro Papas di CNN en Español 945 visualizzazioni 2:09 3 Americans killed in Afghanistan attack di Breaking News 2 visualizzazioni https://www.youtube.com/watch?v=8gbbp8_iQZs 1/2 GAZETA DO POVO http://www.gazetadopovo. com.br/ 29/04/2014 argomento Professori come autori http://www.gazetadopovo.com.br/opiniao/conteudo.phtml?id=1464721&tit=Dois-papas-unidos-por-um-Concilio Dois papas unidos por um Concílio *Segue il testo in originale - 64/64 - 29/4/2014 Dois papas unidos por um Concílio - Opinião - Gazeta do Povo Classificados Opinião ARTIGO Dois papas unidos por um Concílio Publicado em 27/04/2014 | FEDERICO M. REQUENA Tweetar Curtir 0 0 0 Comentários (0) O Concílio Vaticano II foi, sem dúvida, o evento de maior impacto na Igreja Católica no século 20. Estamos comemorando seu cinquentenário e, nessa perspectiva, podemos afirmar que o Concílio lançou as bases para uma renovada presença da Igreja no mundo e que ainda estamos neste processo de renovação, dentro do qual se situa o pontificado do papa Francisco, que em 16 de abril de 2013 disse que ainda “não se cumpriu tudo o que o Espírito Santo pediu no Vaticano II”. Nesse contexto situamos sua iniciativa de canonizar conjuntamente os papas João XXIII e João Paulo II. Ambos passarão à história inseparavelmente unidos ao Concílio. João XXIII tem o mérito de sua convocação. Um gesto ousado que surpreendeu o mundo, em 25 de janeiro de 1959. Este papa só presidiu sua primeira sessão; foi seu sucessor, Paulo VI, o encarregado de continuar e encerrar o Concílio, aprovando com sua assinatura todos os documentos. Por isso o Concílio às vezes é apelidado de “o Concílio de João e Paulo” – precisamente os dois nomes que continuaram associados à cátedra de Pedro nos dois pontificados seguintes. Foi João Paulo II, depois do breve reinado de João Paulo I, quem se propôs como tarefa a aplicação do Concílio como modo mais eficaz de conduzir a Igreja ao terceiro milênio. Karol Wojtyla tinha sido um dos bispos mais jovens a participar do Vaticano II e é conhecida sua importante contribuição na elaboração da constituição Gaudium et Spes, sobre a Igreja no mundo atual, e do decreto Dignitatis Humanae, sobre a liberdade religiosa. Nos 20 anos do encerramento do Concílio, em 1985, João Paulo II convocou um Sínodo Extraordinário para avaliar e impulsionar a aplicação prática do Vaticano II. Para muitos, esse foi um momento importante de tomada de consciência sobre uma adequada hermenêutica do Concílio, hermenêutica que, anos depois, o papa Ratzinger cristalizou na fórmula “reforma na continuidade”. Um bom exemplo dessa consciência é a figura do teólogo e bispo espanhol Fernando Sebastián Aguilar, que o papa Francisco fez cardeal no último consistório. No ano 2000, diante do início de um novo milênio, João Paulo II voltava de novo o olhar ao Vaticano II e dizia: “Uma nova época se abre diante de nossos olhos: é o tempo de aprofundar os ensinamentos conciliares. O Concílio Ecumênico Vaticano II foi e continuará sendo uma verdadeira profecia para a vida da Igreja”. Por ocasião da canonização de João XXIII e João Paulo II, é interessante recordar as palavras com que aquele abria a grande assembleia: “O Concílio, que agora começa, surge na Igreja como dia que promete a luz mais brilhante. Estamos apenas na aurora: mas já o primeiro anúncio do dia que nasce de quanta suavidade não enche o nosso coração! Aqui tudo respira santidade, tudo leva a exultar!” E também as palavras com que, 39 anos depois, na Novo Millenio Ineunte, João Paulo II recordava que um dos principais ensinamentos do Concílio era a chamada universal à santidade: “Como explicou o Concílio, este ideal de perfeição não deve ser objeto de equívoco vendo nele um caminho extraordinário, percorrível apenas por algum ‘gênio’ da santidade. Os caminhos da santidade são variados e apropriados à vocação de cada um. Agradeço ao Senhor por me ter concedido, nestes anos, beatificar e canonizar muitos cristãos, entre os quais numerosos leigos que se santificaram nas condições ordinárias da vida. É hora de propor de novo a todos, com convicção, esta ‘medida alta’ da vida cristã ordinária: toda a vida da comunidade eclesial e das famílias cristãs deve apontar nesta direção.” O papa Francisco, com estas duas canonizações, quer seguir impulsionando, na direção seguida pelos dois novos santos, a aplicação de um Concílio chamado a continuar renovando a Igreja e o mundo. Federico M. Requena, sacerdote, é professor de História da Igreja na Pontifícia Universidade da Santa Cruz, em Roma. Tradução: Marcio Antonio Campos Você concorda com o autor do artigo? Deixe seu comentário e participe do debate. Imprimir ✎Comunique erros ✉Envie por email Fale conosco COMENTÁRIOS (0) COMUNIDADE Escreva seu comentário NOTÍCIAS MAIS COMENTADAS QUEM MAIS COMENTOU FECHAR http://www.gazetadopovo.com.br/opiniao/conteudo.phtml?tl=1&id=1464721&tit=Dois-papas-unidos-por-um-Concilio&utm_source=facebook&utm_medium=s… 1/2
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