UNIVERSITA’ DEGLI STUDI MILANO-BICOCCA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E PREVENZIONE AZIENDA OSPEDALIERA SAN GERARDO DI MONZA DIPARTIMENTO DI MEDICINA LA NEFROPATIA DIABETICA LA NEFROPATIA DA IPERTENSIONE ARTERIOSA Federico Pieruzzi SS3 – Nefrologia aa 2013/2014 14/05/2014 Il Diabete Mellito: classificazione Tipo 1 Caratterizzato dalla distruzione delle betacellule, di solito porta ad una insulinodeficienza assoluta. Ha due forme: Diabete Mellito Immuno-Mediato (ImmuneMediated Diabetes Mellitus): Risulta da una distruzione mediata autoimmune delle beta cellule del pancreas. Diabete Mellito Idiopatico (Idiopathic Diabetes Mellitus): Riferito a forme della malattia che non hanno eziologia conosciuta. Tipo 2 Disturbo di insulino resistenza che usualmente ha una relativa (anziché assoluta) insulino-deficienza. Può variare da un'insulinoresistenza predominante con una insulinodeficienza relativa ad una insulino-deficienza predominante con qualche insulino resistenza. Alterata Omeostasi Stato metabolico intermedio tra omeostasi glicemica normale e diabete. Fattore di rischio per il diabete e malattie cardivascolari. Alterata Glicemia a Digiuno (IFG: Glicemica (IGH) Impaired Fasting Glucose) Glicemia a digiuno superiore alla norma, ma non patologica. Alterata Tolleranza al Glucosio (IGT: Impaired Glucose Tolerance) Glicemia superiore alla norma, ma non patologica, a seguito della somministrazioni di 75grammi di glucosio. Diabete Mellito Intolleranza al glucosio in gravidanza. Gestazionale (GDM) Altri tipi specifici Diabete causato da altre eziologie identificabili: 1. Difetti genetici della funzione delle cellule beta (p.e., MODY 1, 2, 3) 2.Difetti gernetici dell'azione dell'insulina 3.Disturbi del pancreas esocrino (p.e., cancro del pancreas, cisti fibrosa, pancreatite) 4.Endocrinopatie (p.e., di Cushing) 5.Indotto da farmaci o agenti chimici (p.e., steroidi) 6.Infezione (p.e., rubella, Coxsackie, CMV) 7.Forme non comuni di diabete immuno-correlato 8.Altre sindromi genetiche Il Diabete Mellito: diagnosi Test Glicemia a digiuno (FPG: Fasting Plasma Glucose Test) (Preferito) * Diabete Alterata Omeostasi Glicemica Normale Glicemia casuale (Casual Plasma Glucose Test) FPG maggiore o Casual Plasma Glucose maggiore uguale a 7.0 / 126 ** o uguale a 11.1 / 200 + sintomi *** Alterata Glicemia a Digiuno (IFG: Impaired Glucose Homeostasis) = FPG maggiore o uguale di 6.1 / 110 e minore di 7.0 / 126 FPG minore di 6.1 / 110 Tolleranza orale al glucosio (OGTT: Oral Glucose Tolerance Test) Glicemia 2 ore dopo (2hPG) maggiore o uguale a 11.1 / 200 **** Alterata Tolleranza al Glucosio (IGT: Impaired Glucose Tolerance) = FPG maggiore o uguale a 7.8 / 140 e minore di 11.1 / 200 2hPG minore di 7.8 / 140 Il Diabete Mellito: complicanze Si manifestano spesso e sono di tipo: neurologico oculare cardiologico vascolare renale La Nefropatia Diabetica • è la principale causa di morbilità e di mortalità nei soggetti diabetici • E’ una sindrome clinica caratterizzata da proteinuria persistente, insufficienza renale cronica (IRC) ed ipertensione arteriosa non correlabili ad altra nefropatia preesistente • Si può suddividere schematicamente in diversi stadi NEFROPATIA DIABETICA: PREVALENZA Diabetici tipo I Il 35-45% sviluppa proteinuria nel corso della vita, generalmente dopo 10-15 anni dall’esordio del diabete Un 20-30% sviluppa solo microalbuminuria Diabetici tipo II Prevalenza: 8-10% dopo 5 anni dalla diagnosi 20-30% dopo 25 anni DIABETE & IRC La nefropatia diabetica rappresenta il: ≅ 95% delle cause di IRC nei diabetici di tipo I ≅ 40% delle cause di IRC nei diabetici di tipo II Distinguere tra: - Diabete come causa di IRC (NEFROPATIA DIABETICA) - Diabete associato ad altra causa di IRC (frequente nell’anziano, cioè diabete tipo II) Elementi a favore di nefropatia diabetica: - lunga durata diabete - presenza di retinopatia diabetica - ecografia: dimensioni renali maggiori dell’atteso Prevalent counts & adjusted rates of ESRD, by primary diagnosis Figure 1.15 (Volume 2) December 31 point prevalent ESRD patients. Adj: age/gender/race; ref: 2010 ESRD patients. USRDS 2013 ADR Stadi della nefropatia diabetica 1. Ipertrofia / iperfunzione renale 2. Nefropatia subclinica (silente) (danno morfologico / funzionale) 3. Nefropatia diabetica incipiente (microalbuminuria) 4. Nefropatia Clinica 5. IRC 1 1. Ipertrofia/Iperfunzione renale: • Iperfiltrazione (aumento GFR fino a 40%) • Aumento di volume dei reni • Ipertrofia glomerulare 2 2. Nefropatia subclinica • Dopo 2-3 anni dall’inizio del diabete compare microalbuminuria da sforzo • Persiste aumento GFR • Aumenta il mesangio e si ha ispessimento delle membrane basali glomerulari 3 3. Nefropatia diabetica incipiente In media dopo 10-15 anni dall’inizio del diabete Microalbuminuria persistente, predittiva di nefropatia clinica in oltre l’80% dei casi – GFR aumentato o normale – Pressione arteriosa aumentata o normale 4 4. Nefropatia Clinica • Proteinuria dosabile spesso in range nefrosico • Riduzione del GFR (in media 1 mL/min/mese) • Ipertensione arteriosa • Glomerulosclerosi / Arteriolosclerosi 5 5. Insufficienza renale cronica • Riduzione costante GFR • Ipertensione arteriosa • Uremia terminale (3 - 20 anni dopo l’inizio della nefropatia clinica) La Proteinuria La proteinuria si manifesta abitualmente nel 30 –35 % dei soggetti con DM1 e nel 10 % dei soggetti con DM2 a distanza di circa 10 di anni dall’insorgenza della malattia. (La valutazione statistica dell’incidenza nei soggetti con NIDDM potrebbe essere inficiata dall’età avanzata, causa potenziale di altre patologie renali) La Microalbuminuria L’albuminuria persistente (> 300 mg/24 h) è una caratteristica della nefropatia diabetica che si associa spesso anche alla retinopatia. (L’escrezione urinaria di albumina, anche su singolo campione e sotto la soglia di sensibilità delle abituali metodiche [microalbuminuria] è predittiva di nefropatia diabetica) Albuminuria: valori di riferimento Albuminuria 24-ore (mg/die) Albuminuria minutata* (mg/min) Spot ACR* * (mg/mmol) < 30 < 20 U < 2,5 D < 3,5 Microalbuminuria 30-300 20 - 200 U 2,5 - 35 D 3,5 - 35 Macroalbuminuria o Proteinuria conclamata > 300 > 200 U > 35 D > 35 Normale * Notturna minutata: Raccolta segnando l’ora dell’ultima minzione serale (che si getta) e della prima mattutina (che si tiene e si misura); trasformare le ore in minuti ** Spot: raccolta alla mattina; ACR: rapporto albumina urinaria (mg/l) e creatinina urinaria (mmol/l) = ACR mg/mmol: è un indice accurato di albuminuria microALBUMINURIA: CARATTERISTICHE • Marcatore di rischio dell’outcome renale e cardiovascolare • Esame semplice (ma fatto solo nel 25% dei diabetici!) • Costo contenuto • Possibilità di utilizzo su larga scala microALBUMINURIA NEL DIABETICO PREDITTORE DI NEFROPATIA DIABETICA Dato precoce di coinvolgimento renale in: - nefropatia diabetica - ipertensione arteriosa - obesità Incidenza di nefropatia diabetica in pazienti diabetici: - senza microalbuminuria: 4% dopo 14 anni 9% dopo 23 anni - con microalbuminuria: Diabete tipo I: Diabete tipo II: 88% 22% I pazienti con microalbuminuria hanno valori di pressione arteriosa media maggiori di quelli dei pazienti senza microalbuminuria. TAKE HOME MESSAGE Nei pazienti diabetici è obbligatorio: - conoscere la funzione renale (clearance creatinina misurata o calcolata) - misurare l’albuminuria (proteinuria in fase avanzata) - intervenire su tutti i possibili fattori di rischio, anche in caso di modesto peggioramento di una di queste. La nefropatia diabetica provoca alterazioni strutturali in tutte le componenti del parenchima renale: – Glomeruli – Tubuli – Vasi – Interstizio Glomeruli 1. Glomerulosclerosi diffusa 2. Glomerulosclerosi nodulare 3. Lesioni essudative (fibrin cap) 4. Gocce capsulari (capsular drop) Light microscopy of structural changes in diabetic nephropathy (DN). A, Normal glomerulus (periodic acid–Schiff). B, Diffuse glomerular lesion: widespread mesangial expansion (periodic acid–Schiff). C, Nodular lesion as well as mesangial expansion; there is a typical KimmelstielWilson nodule at the top of the glomerulus (arrow) (periodic acid–Schiff). D, Nodular lesion: methenamine silver staining showing the marked nodular expansion of mesangial matrix. Electron micrograph of the external surface of glomerular tufts from rats after removal of Bowman’s capsule by freeze-fracture. Left, A normal rat kidney with podocyte cell body; the primary processes and terminal foot processes resting on the glomerular capillary basement membrane are clearly seen. Right, The decrease in the density of foot processes and the denuded glomerular capillary basement membrane are apparent. Glomerulo normale Nefropatia diabetica 1) Glomerulosclerosi diffusa – – – – Accumulo diffuso nel mesangio di materiale eosinofilo, PAS-positivo Aumento spessore pareti capillari Riduzione pervietà lumi capillari Ispessimento capsula di Bowman Aumento aree mesangiali per presenza materiale PAS positivo. Depositi ialini nella parete arteriolare (freccia). Presenza di materiale PAS-positivo diffuso mesangiale e lungo la parete della arteriola. Presenza di materiale PAS-positivo diffuso mesangiale e lungo la parete dell’arteriola. Microaneurisma(freccia) 2) Glomerulosclerosi nodulare – Accumulo di materiale omogeneo, eosinofilo,PAS-positivo, a forma rotondeggiante nelle aree mesangiali – Formazione di microaneurismi Accumulo di materiale PAS-positivo in forma nodulare associato a forma diffusa. Grossi noduli di materiale amorfo. Anse aneurismatiche alla periferia. 3) Lesioni essudative (fibrin cap) Accumulo di materiale omogeneo, eosinofilo, PAS-positivo fra membrana basale ed endotelio “Fibrin cap” in un capillare 4) Gocce capsulari (capsular drop) Accumulo di materiale eosinofilo, PAS-positivo, fra membrana basale ed epitelio parietale della capsula di Bowman Materiale amorfo, PAS-positivo nel mesangio. Presenza di “goccia caspulare” (freccia). Tubuli 1. Atrofia tubulare 2. Membrane basali ispessite e slaminate 3. Degenerazione vacuolare Arteriole 1. Depositi ialini 2. Arteriolosclerosi Estesi depositi di materiale ialino nella parete dei piccoli vasi. Ematossilina-eosina Interstizio • Fibrosi interstiziale • Infiltrati infiammatori Particolare attenzione è stata posta alle fasi iniziali, in quanto un intervento terapeutico precoce ed un efficace controllo metabolico sembrerebbero ridurne la progressione verso un danno strutturale irreversibile Iperglicemia e Iperfiltrazione La nefropatia diabetica è una complicanza del diabete sia di tipo 1 che di tipo 2, alla cui patogenesi concorrono: • l’iperglicemia cronica che porta al danno microangiopatico (analogamente a quanto si verifica in altri organi e apparati) • l’ipertensione glomerulare, specifica per il rene con conseguente iperfiltrazione L’iperglicemia e l’iperfiltrazione sono le cause del principale meccanismo patogenetico della nefropatia diabetica che è costituito dalle alterazioni emodinamiche renali, presenti sin dalle fasi precoci del tutto asintomatiche. L’iperfiltrazione • L’ipertensione glomerulare si verifica quindi prima della microalbuminuria per aumento del GFR • Il fenomeno si associa a: – ipertrofia dei glomeruli – aumento del volume dei reni • L’eccesso di glucosio filtrato viene riassorbito nel tubulo prossimale col sistema di cotrasporto sodioglucosio. Aumento Gfr (Hyperfunction) Danno funzionale dei podociti Iperfiltrazione proteica Aumento del traffico proteico tubulare Attivazione dei mediatori locali di flogosi Attivazione locale di fibroblasti e fibrogenesi Renal Scarring L’ipertensione glomerulare è fra i principali determinanti del danno a carico della membrana basale glomerulare e quindi dell’insorgenza della nefropatia diabetica 1. Aumento di volume dei reni per ipertrofia dei tubuli, aumento della componente interstiziale 2. Aumento del volume dei glomeruli per aumento della lunghezza e del diametro dei capillari 3. Ispessimento della membrana basale glomerulare e tubulare 4. Espansione mesangiale a) diffusa b) nodulare (Kimmelstiel – Wilson) 5. Sclerosi (obsolescenza) glomerulare 6. Ialinosi dell’arteriola afferente ed efferente 7. Depositi lineari di IgG nella MBG 8. Degenerazione – atrofia tubulare e fibrosi interstiziale NEFROPATIA DIABETICA Storia naturale Possiamo intervenire in modo efficace? DIABETE I Iperfiltrazione II Silente III Incipiente Quando e come intervenire ? IV Proteinuria V IRC NEFROPATIA DIABETICA: interventi precoci DIABETE Controllo glicemico e della PA Controllo glicemico, peso, fumo, forse ACEI e sartani I Iperfiltrazione II Silente ACEI e sartani, PA, peso, fumo III Incipiente ACEI e sartani, PA, peso e fumo Quali i rischi da evitare? IV Proteinuria V IRC CONTROLLO PRESSORIO Il trattamento antipertensivo nei diabetici ha come obiettivo: PAS <130 mmH g PAD <80 mmHg Un obiettivo pressorio <125/75 mmHg è raccomandato nei soggetti diabetici con proteinuria >1 g/die. Livello della prova III Forza della raccomandazione B Livello della prova II Forza della raccomandazione B Livello della prova II, Forza della raccomandazione B LA NEFROPATIA DA IPERTENSIONE ARTERIOSA Stroke Ri sk Cholesterol Smoking fa ct or s Diabetes IPERTENSIONE - RENE IPERTENSIONE ARTERIOSA DA QUALUNQUE CAUSA SE SOSTENUTA PER UN PERIODO DI TEMPO SUFFICIENTEMENTE LUNGO CAUSA NEFROPATIA NEFROPATIA DA QUALUNQUE CAUSA GENERA IPERTENSIONE ARTERIOSA NON DISTINGUIBILE DA IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE IL DANNO RENALE ASSOCIATO AD IPERTENSIONE ARTERIOSA DIVENTA A SUA VOLTA CAUSA DI MANTENIMENTO E/O AGGRAVAMENTO DI UN ELEVATO STATO IPERTENSIVO. Associazione tra PAS e rischio di ESRD: lo studio MRFIT Klag et al. NEJM 1996 Popolazione con insufficienza renale cronica: le dimensioni del problema Diabete e ipertensione sono le due più frequenti cause di ESRD Altro 10% Diabete No. pazienti in trattamento dialitico (migliaia) 50.1% Glomerulonefrite 13% USA Mondo Ipertensione 27% 700 No. di pazienti Proiezione 600 IC 95% r2=99.8% 520 240 2 095 000 500 400 300 281 355 1 065 000 200 243 524 100 0 426 000 1984 1988 1992 1996 2000 USRDS. Annual data report. 2000, Lysaght, J Am Soc Nephrol, 2002 2004 2008 RISPOSTA INDIVIDUALE ALL’IPERTENSIONE IPERTENSIONE AUTOREGOLAZIONE NORMALE GCP NORMALE ASSENTE O LENTA PERDITA DI GFR INADEGUATA ECCESIVA GCP E GBF ELEVATI ISCHEMIA GLOMERULARE GLOMERULOSCLEROSI FOCALE GLOMERULOSCLEROSI GLOBALE E ATROFIA TUBULARE GCP: Glomerular Capillary Pressure; GBF: Glomerular Blood Flow; GFR: Glomerular Filtration Rate ECCESSO DI VASOCOSTRIZIONE PORTA A ISCHEMIA GLOMERULARE RIFLESSO MIOGENICO + FEED-BACK GLOMERULO-TUBULARE ECCESSIVA CONTRAZIONE ARTERIOLA AFFERENTE ISCHEMIA GLOMERULARE ATTIVAZIONE CASCATA PRO-FIBROTICA SCLEROSI GLOMERULARE ATROFIA TUBULARE, FIBROSI INTERSTIZIALE Luke G.R., Nephrol Dial Transplant, (1999) 14: 2271-2278 PATOGENESI DELLA MICROALBUMINURIA NELL’IPERTENSIONE COME LA PROTEINURIA DANNEGGIA I RENI PERCHE’ NEFROPROTEZIONE PATOGENESI DELLA DANNO RENALE DA IPERTENSIONE PERCHE’ LADANNO NEFROPROTEZIONE PROGRESSIONE DEL RENALE DA IPERTENSIONE RUOLO DI FATTORI NON EMODINAMICI NEL DANNO RENALE DA IPERTENSIONE Ipertensione e insufficienza renale Ipertensione Tipologia di malattia renale Progressione dell’insufficienza renale Gravità del danno renale Proteinuria TERAPIA ANTIPERTENSIVA E NEFROPROTEZIONE: L’IMPORTANZA DEL CONTROLLO PRESSORIO Percentuale di pazienti con il doppio di creatininemia o con nefropatia terminale Rapporto proteinuria - sviluppo di nefropatia 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 < 0,5 0,5-3,0 3,0-6,0 > 6,0 Escrezione urinaria proteine (g/die) Jafar T.H., et al.: Kidney International, 60: 1131–1140, 2001, mod. TARGET PRESSORIO OTTIMALE E PROTEINURIA NEL PAZIENTE NEFROPATICO: LO STUDIO MDRD RIDUZIONE DELLA PROTEINURIA E CARDIOPROTEZIONE
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