IL POTENZIALE DELLA MICROBIOLOGIA PREDITTIVA NELLE

IL POTENZIALE DELLA MICROBIOLOGIA
PREDITTIVA NELLE STRATEGIE DI PROBLEM
SOLVING DELLA TECNOLOGIA ALIMENTARE
Come trasformare il costo analitico in un
guadagno competitivo per l’impresa
Prof. Antonello Paparella
Microbiologia alimentare
[email protected]
Milano, 21 maggio 2014
OBIETTIVO:
DESCRIVERE
IL
POTENZIALE
DELLA
MICROBIOLOGIA PREDITTIVA NELLO SVILUPPO
DEI PRODOTTI E DEI PROCESSI ALIMENTARI,
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL DISEGNO
SPERIMENTALE
DESIGN (CCD)
CON
CENTRAL COMPOSITE
LE LINEE PRINCIPALI
DEL GRUPPO DI RICERCA
①  PATOGENI ALIMENTARI
②  STUDI DI SHELF-LIFE
③  BIOCONSERVAZIONE ALIMENTARE
④  VALIDAZIONE DI PRODOTTI E
2013: la Facoltà di
Agraria di Teramo diventa
Facoltà di Bioscienze e
Tecnologie Agroalimentari
PROCESSI (ES. MILD TECHNOLOGIES)
⑤  ECOLOGIA MICROBICA
e Ambientali
MICROBIOLOGIA PREDITTIVA:
APPLICAZIONE NELLA VALUTAZIONE
QUANTITATIVA DEL RISCHIO
È ESPRESSAMENTE RICHIAMATA NEI
REGOLAMENTI EUROPEI IN MATERIA DI
IGIENE E DI CRITERI MICROBIOLOGICI
STRUMENTO INDISPENSABILE PER LA
VALUTAZIONE QUANTITATIVA DEL
RISCHIO MICROBIOLOGICO
Da: La valutazione del
rischio microbiologico
nei prodotti alimentari
(Paparella, 2007)
MA . . .
ESISTE UN ENORME POTENZIALE DI
APPLICAZIONE NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
PER LO SVILUPPO E L’OTTIMIZZAZIONE
DEI PROCESSI E DEI PRODOTTI
PROGETTAZIONE DEGLI ESPERIMENTI
(DoE = Design of Experiments)
IN MICROBIOLOGIA PREDITTIVA
CCD (Central Composite Design): metodo di
progettazione degli esperimenti basato sulla
tecnica delle superfici di risposta, che utilizza
variabili indipendenti al fine di individuare la
risposta ottimale (Montgomery, 2005), cioè la
MIGLIORE PERFORMANCE.
APPLICAZIONE DEL CCD
IN MICROBIOLOGIA PREDITTIVA
SOPRATTUTTO PER STUDI DI
OTTIMIZZAZIONE:
es. messa a punto di un processo
o di un prodotto, valutazione
dell’effetto di un ingrediente o
conservante, ecc.
PROCEDURA PER LO SVILUPPO DI UN CCD
Definire gli obiettivi
Selezionare le variabili indipendenti
Definire i livelli codificati delle variabili
Preparazione dei campioni/provini
Analisi e costruzione delle curve di crescita/inatt.
Modellazione
Validazione del modello
COSTRUZIONE DEL CCD
Ogni variabile indipendente è considerata
a più livelli, con un livello centrale
(ottimale) definito come 0 e uno o due
livelli
codificati
in
più
e
in
meno,
equidistanti, definiti come +1, +2, -1,
-2.
I
CCD
più
comuni
in
Microbiologia
Predittiva sono a 3 variabili e 5 livelli.
SCHEMA PER UN CCD
a tre variabili e 5 livelli
(da Bevilacqua, Corbo, Sinigaglia, 2010)
APPLICAZIONE DEL CCD
NEI PROGETTI DI
SHELF-LIFE EXTENSION
SHELF-LIFE EXTENSION IN CARNE
MACINATA BOVINA IN MAP
(Primo lancio in Italia di “Steak Haché”, 1993)
SUPERFICI DI RISPOSTA
Massimo livello di crescita (A) dei
batteri lattici (rete a maglia larga) e di
B. thermosphacta (rete a maglia
stretta) in
carni
bovine
macinate
confezionate in atmosfera protettiva
SHELF-LIFE EXTENSION IN CARNE
MACINATA BOVINA IN MAP
(Primo lancio in Italia di “Steak Haché”, 1993)
a
Brochothrix thermosphacta
CONTOUR PLOTS
Tempo necessario
b
Enterobacteriaceae
soglia
Diametro
a
raggiungere una
di 107 ufc g-1: interazione
di macinatura x T su
Brochothrix thermosphacta (a) e sulle
Enterobacteriaceae (c), in giorni
EFFETTO DEL DIAMETRO DI
MACINATURA IN CARNI MAP
Basso diametro di macinatura:
CO2 più efficace ma maggiori nutrienti
Alto diametro di macinatura:
CO2 meno efficace ma minori nutrienti
Bassa temperatura:
CO2 più efficace
Alta temperatura:
CO2 meno efficace
L’efficacia della CO2 a bassa temperatura può essere
ridotta da alti diametri di macinatura
PRECAUZIONI NELL’USO DEL CCD
La performance del modello
ottenuto può essere scadente
ai bordi del modello