Trento, castello del Buonconsiglio 1 - La strega buona del mese di marzo Il TRENTINO DA FIABA di Gellindo Ghiandedoro www.risparmiolandia.it - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER Il TRENTINO DA FIABA di Gellindo Ghiandedoro Nel cuore più nascosto del Trentino, là dove il sole splende tutto l’anno, dove i campi sono una tavolozza colorata di fiori stupendi, dove le montagne sullo sfondo sono incappucciate di nevi eterne, dove in cielo sfrecciano le aquile e negli orti le zucche fanno a gara a crescere grosse, rigogliose e dolci, là c’è un villaggio di trenta case in tutto strette attorno ad un campanile, nelle quali vivono altrettanti spaventapasseri. Il “Villaggio degli Spaventapasseri”, ve lo posso assicurare, è il regno della felicità, ne sa qualcosa anche un simpatico scoiattolino: si chiama Gellindo Ghiandedoro ed è un frugoletto con la coda vaporosa, gentile con tutti, sempre allegro e pronto ad aiutare chi ne ha bisogno. Ed è proprio lo scoiattolo Gellindo ad accompagnarci in questo affascinante viaggio in giro per il Trentino, alla scoperta dei suoi luoghi più belli e misteriosi. In ogni tappa delle sue vacanze “trentine” lo scoiattolo sarà accompagnato da un amico diverso, così alla fine avremo fatto la conoscenza di quasi tutti gli strani abitanti di quel piccolo villaggio perso nel cuore più nascosto e bello del Trentino! A far compagnia a Gellindo in questa prima fiaba ecco RATTO ROBACCIO, una “pantegana di città” che s’è trasferita al Villaggio degli Spaventapasseri perché vuol diventare un perfetto “Topo di campagna”. Caratteristiche: Ratto Robaccio è simpatico, allegro, arruffone e sempre affamato; ha imparato da Gellindo e dagli spaventapasseri del Villaggio ad esser generoso eppure, malgrado tutto, non riesce a togliersi di dosso la puzza della discarica in cui vive! www.risparmiolandia.it 1 - La strega buona del mese di marzo Ghiandedoro e il topo Ratto Robaccio, erano rimasti chiusi all’interno dell’immenso Castello del Malconsiglio, nel cuore della città di Trento. E il buio silenzioso di una notte senza luna scese di lì a poco sul maniero, avvolgendo lo scoiattolino e la simpatica pantegana di campagna in un sonno profondo e ristoratore al centro di un’aiuola della Loggia dei Leoni. Skreeeeckkk! Lo scricchiolìo di una porta arrugginita lacerò in lontananza il nero della notte e Gellindo si rigirò nell’erba umida, come se un incubo improvviso l’avesse disturbato. Rupmete... catarufff! Rumpete... catarufff! Il rumore sordo di lunghe catene di ferro trascinate per terra e sbattute sulle pareti si fece strada fino alla Loggia e sfiorò il giaciglio di Ratto Robaccio, che aprì appena appena un occhio, bisbigliando parole confuse. Sciafff... tumpffff! Sciafff... tumpffff! I passi pesanti di un misterioso spirito che sembrava camminare avanti e indietro trascinandosi appresso una gamba di legno riempì il buio profondo del castello. Finalmente Gellindo aprì gli occhi e sussurrò assonnato: – Ratto! Ratto Robaccio… Sei sveglio? Hai sentito? Catarufffff... Sciafff.... Rumpete... Tumpfff... Skreeeeckkk! I rumori di quella notte selvaggia e senza luna presero a rincorrersi furiosi per le sale del Malconsiglio e raggiunsero finalmente tutti assieme la Loggia dei Leoni... – Robacciooooo!!!! – strillò Gellindo, balzando in piedi con la coda arruffata per lo spavento. – Cos’hai da urlare?! – rispose la pantegana emergendo dal mondo dei sogni topeschi. – Ma li hai sentiti anche tu, quei rumori orrendi? – sussurrò lo scoiattolo parlando sottovoce. – Rumori di catene, di porte che scricchiolano, di gambe di legno che battono sul pavimento… – Vuoi farmi ridere? – esclamò Robaccio ad alta voce. – Ma credi ancora ai fantasmi, tu? Lascia perdere, va là: tutt’al più sarà stato qualche pipistrello o, magari, qualche mio vecchio amico topo che abita nella Stanza dei Mesi... – La Stanza dei Mesi! – urlò a quel punto Gellindo, sbarrando gli occhi e facendo un balzo. – Venivano proprio da lì, i rumori, e adesso noi dobbiamo correre a controllare! – Noi... chi? – fece Robaccio, che era sì una grossa pantegana di campagna, ma non si può dire che fosse anche il topo più coraggioso dei paraggi. – Tu e io! – sentenziò Gellindo Ghiandedoro. – Forza, àlzati e vieni con me! I nostri due poveri amici attraversarono immensi saloni dalle pareti e dai soffitti ricoperti d’oro zecchino: i grandi personaggi che avevano abitato in quel castello e che adesso se ne stavano dipinti sugli enormi quadri appesi ai muri, osservavano muti quello scoiattolino e quella pantegana che, candela in mano, andavano a caccia dei loro fantasmi! Si lasciarono alle spalle i giardini interni, imboccarono un largo corridoio, poi uno stretto camminamento lungo le mura e alla fine giunsero in una minuscola torre. Aprirono una porticina e si trovarono www.risparmiolandia.it Il TRENTINO DA FIABA di Gellindo Ghiandedoro nella Stanza dei Mesi: Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre... tutti e dodici i mesi erano rappresentati sulle quattro pareti con pitture delicate e dai colori vivaci. Gellindo e Robaccio rimasero lì fermi immobili a contemplare quelle pitture straordinarie, quando... – Robaccio, la vedi anche tu, quella luce? – esclamò Gellindo Ghiandedoro, indicando un chiarore tremolante che filtrava dalle figure disegnate nel riquadro di Aprile. Aveva appena terminato di parlare, che un vocìo improvviso costrinse i nostri amici a nascondersi in fretta in una rientranza del muro della Stanza dei Mesi. Fu allora che, con una melodia sinistra da far accapponare la pelle... Skreeeeckkk! ...il riquadro del mese di Aprile si squarciò sputando fuori Meorchia, una vecchia strega vestita di nero che stringeva in una mano una lunga catena arrugginita... Rumpete... catarufff! Rumpete... catarufff! ...mentre nell’altra teneva una scopa che la malvagia batteva sul pavimento... Sciafff... tumpffff! Sciafff... tumpffff! Quella scena orrenda, accompagnata da quei rumori terribili, si ripeté altre dieci volte: alla fine al centro della Stanza dei Mesi si ritrovarono undici streghe vecchie, rugose e acide. Oltre a Meorchia, ecco Mandragola, uscita dal mese di Maggio; Spinastra da Giugno; Acidella da Luglio; Vantropia da Agosto; Medusia da Settembre; Cabernetta da Ottobre; Misteria da Novembre; Ammennicola da Dicembre; Fioccastra da Gennaio… e infine Gelidoria da Febbraio. Si misero in cerchio, s’accomodarono a terra e Meorchia – regina di quel gruppetto di streghe, perché era la più vecchia, la più brutta e aveva gli occhi più malvagi di tutte – cominciò a parlare con voce roca e strozzata. – È la quarta notte, care amiche, che ci ritroviamo in questa torre per cercar di celebrare il nostro sabba streghesco, il convegno di noi streghe del Malconsiglio, ma non possiamo dare il via alla cerimonia perché manca una di noi. – Ed è sempre la stessa! – Sempre lei... – ...la solita Anissa, la dodicesima strega, quella che abita nel mese di Marzo! Nascosti nell’ombra della stanza, Gellindo e Robaccio ascoltavano senza respirare. – I nostri vecchi libri lo dicono fin dalla notte dei tempi – continuò la regina delle malvagie. – Il terribile sabba che riuscirà a sconfiggere definitivamente le buone fate che proteggono la città di Trento potrà aver luogo solo quando le dodici streghe della Stanza dei Mesi usciranno dai loro dipinti e si ritroveranno in cerchio, in una notte senza luna, nel cuore del castello del Malconsiglio. E a mezzanotte in punto la lotta tra il Bene e il Male si risolverà con la vittoria di noi streghe! – Questa però è l’ultima notte senza luna che ci rimane... – ...e se ci lasciamo scappare quest’unica occasione, il sortilegio non avrà più luogo... – Passeranno secoli, prima che altre www.risparmiolandia.it 1 - La strega buona del mese di marzo dodici streghe si ritrovino assieme, in una notte buia, per sconfiggere le buone fate di Trento! Un silenzio carico di cattivi pensieri scese ad avvolgere quella combriccola di esseri malvagi. Poi, all’improvviso, la regina Meorchia ricominciò a parlare. – Sento un vago profumo d’animale! Il cuore di Robaccio smise di pulsare per lo spavento. Parlavano di lui e della sua puzza, forse? – Sento profumo di bontà! – urlò la malvagia. E Gellindo si sentì svenire. – Esci dal tuo nascondiglio, chiunque tu sia! – Eccomi, amiche streghe – esclamò una voce dolce di ragazza. – Tanto, lo sapevo che prima o poi mi avreste trovata! Gellindo si girò a guardare Robaccio, che scosse la testa più volte. No, non era stata lui, a parlare. E poi, s’era mai sentita una pantegana di campagna che parlava con una voce di fanciulla? Ma allora chi era stato? Il dodicesimo riquadro, quello del mese di Marzo, piano piano si aprì un poco e fece uscire un’ombra... una forma scura... La dodicesima strega!!! Era più piccola delle altre. Aveva anche lei un vestito e un cappellaccio neri come la notte; portava anche lei capelli biondastri e lunghi, dita magre e nodose… insomma, aveva tutto, ma proprio tutto della strega, tranne gli occhi... I suoi occhi non erano cattivi! – Era ora! – esclamò Meorchia, balzando in piedi e correndo a prendere per mano l’ultima arrivata. – Vieni, Anissa, vieni a sederti vicino a me. Adesso che sei arrivata... – ...finalmente potremo procedere! – la interruppe impaziente un’altra strega. – A fare che cosa? – chiese Anissa, liberandosi dalla stretta della sua regina e rifiutando il posto a sedere assieme alle altre. – A fare quello che sai benissimo! – urlò un’altra di quelle infide creature. – A celebrare il rito che cancellerà definitivamente le buone fate della città di Trento dalla faccia della terra... Eh! Eh! Eh! – Ah sì, quel sabba di cui tanto parlavate... – mormorò Anissa, che intanto frugava nel buio della Stanza dei Mesi alla ricerca di qualcosa. O di qualcuno. – Però... voi lo sapete, vero? Sono ormai molti secoli che non riesco più a commettere cattiverie! – Come no, lo sappiamo benissimo – sbuffò la regina delle streghe. – Però sei rimasta pur sempre una strega. E stanotte sei la dodicesima, proprio quella che ci serviva, quella che ci mancava per arrivare al numero giusto! Perciò, amiche mie, fate silenzio: sto per pronunciare la formula magica che... – Aspetta, Meorchia! – la interruppe Anissa alzando un po’ la voce. – Per prima cosa non è ancora mezzanotte... mancano dieci minuti, vero?, e poi… poi per poter rimanere qui con voi fino alla fine mi serve un consiglio. – Un... che cosa? – Un consiglio, ho detto. Ho bisogno di un buon consiglio che potrà darmi solo chi adesso ci sta guardando dal nero dell’ombra! – Ma cosa stai dicendo? – Sei per caso impazzita? – Ti ha dato di volta quel po’ di cervello che t’è rimasto? – Eccola lì, la solita strega buona e svampita! Tutte le perfide, però, zittirono all’istan- www.risparmiolandia.it Il TRENTINO DA FIABA di Gellindo Ghiandedoro te, quando dalle tenebre della Stanza dei Mesi vennero fuori Gellindo Ghiandedoro, lo scoiattolo risparmioso, e Ratto Robaccio, la pantegana di campagna. Lo stupore fu tale che nessuna delle streghe osò parlare. Anzi, si aprirono a ventaglio per far passare i due nuovi arrivati, che in quel modo si ritrovarono al centro del cerchio. – Ciao, Gellindo – sussurrò Anissa con un bel sorriso. – Eri proprio tu, quello che stavo cercando. Tu e il tuo amico Robaccio... Anissa “amica” di quei due sconosciuti? Lo smarrimento delle streghe giunse al culmine. – ...e solo voi due potete aiutarmi con il consiglio giusto. Allora, ditemi come debbo comportarmi in questa situazione: io sono una strega, lo sanno tutti, e quindi dovrei partecipare al sabba di questa notte assieme alle mie undici colleghe. Però tutti sanno anche che io sono una strega incapace di far del male, troppo buona per lanciare sortilegi malvagi... E allora, secondo voi cosa devo fare? Rimanere, oppure andarmene? Robaccio fu il primo a prendere la parola. – Mia cara Anissa, noi non ci conosciamo, ma da quel che ho capito tu non saresti capace di far del male a una mosca. Però sei comunque una strega e quindi non puoi tirarti indietro: secondo me devi partecipare al sabba assieme alle tue cattive amiche... – Tuttavia – intervenne Gellindo, – potresti prendervi parte... restando sempre te stessa! Mi hai capito bene? Tutti, nella stanza, capirono che in quella frase ce n’era nascosta una seconda. E lo capì anche Anissa , il cui volto piano piano si aprì in un largo sorriso. – Certo che ho capito! Gellindo e Robaccio uscirono velocemente dal cerchio e tornarono a nascondersi nell’ombra. La mezzanotte stava per scoccare. Inesorabile... Meno 10... meno 9... meno 8... Meorchia, la regina delle streghe si alzò in piedi e tutte le altre si presero per mano, formando un cerchio di dodici streghe... ...meno 7... meno 6... meno 5... Meorchia aprì la bocca per prepararsi a urlare nel buio la formula magica... ...meno 4… meno 3... meno 2... meno 1... Nell’attimo esatto in cui scoccò la mezzanotte, Anissa anticipò d’una frazione di secondo la sua perfida regina e fu lei a gridare una formula magica un po’ diversa: Abratim... Abratom... sarcotte... che tutte queste streghe si trasformino in... Marmotte! E... Pafff!!!!... undici grosse marmotte nere, vecchie, rugose e sporche, volarono via ognuna nel proprio mese dipinto, alla ricerca di un buco nel quale rintanarsi. Per sempre! Anissa aveva capito alla perfezione il consiglio dei suoi due amici. Certo, essendo una strega era costretta a partecipare a quel malefico rito, ma toccava proprio a lei il compito di liberare la città di Trento e il suo castello dalla presenza di undici streghe cattive. E quello di Gellindo e di Ratto Robaccio era stato un consiglio così “buono”, che da quel giorno il castello non venne più chiamato “del Malconsiglio”, ma divenne per tutti – e lo è anche per noi – il “Castello del Buonconsiglio”!! www.risparmiolandia.it 1 - La strega buona del mese di marzo Se voi, oggi, andate a visitare la Torre dell’Aquila del Castello del Buonconsiglio in cui è conservato lo stupendo ciclo affrescato dei Mesi, vi accorgerete che i mesi ritratti in quello strano “calendario” sono solo undici: manca infatti “Marzo”, proprio il mese di Aniss a! Anche quello è merito della buona strega, che per impedire per l’eternità il ripetersi di quell’oscuro sortilegio, ha cancellato definitivamente il proprio mese. In tal modo nel Castello di Trento non potranno mai più riunirsi in una notte senza luna dodici streghe tutte assieme! www.risparmiolandia.it Il TRENTINO DA FIABA di Gellindo Ghiandedoro www.risparmiolandia.it
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