Il “plasticwood” tra ambiente e innovazione Materiali compositi ottenuti con fibre naturali, per una produzione made in Italy capace di garantire un prodotto di design e qualitativamente elevato. Le proprietà e le innumerevoli applicazioni del Plasticwood illustrate da Dino Sprea Guido Puopolo l Plasticwood, conosciuto anche come Wood and Plastic Composite – WPC, è un prodotto composto da due elementi: un materiale termoplastico e un materiale vegetale, con caratteristiche per lo più inerti alla temperatura e alla pressione. Nato storicamente nei paesi Scandinavi nella seconda metà degli anni ottanta, il WPC ha però conosciuto il suo sviluppo maggiore negli Stati Uniti dove, a partire dalla seconda metà degli I Dino Sprea, fondatore e titolare della Plasticwood.it Srl di Verona www.plasticwood.it 166 • DOSSIER • VENETO 2011 anni Novanta, il suo mercato di riferimento ha fatto registrare una rapida crescita. I materiali ottenuti con il plasticwood sono infatti molto simili al legno, ma in grado di offrire prestazioni più elevate, anche in relazione agli effetti prodotti dagli agenti atmosferici e alla aggressioni esterne: «L’abbinamento tra la naturalezza delle fibre vegetali e dei materiali termoplastici ha dato vita a una innovativa tecnologia che rispetta l’ambiente, garantisce una durabilità maggiore, evita la formazione di schegge e annulla la manutenzione tipica dei legni naturali», afferma Dino Sprea, fondatore e titolare di Plasticwood.it, azienda veronese con sede a Mazzantica di Oppeano, leader nella produzione e commercializzazione di materiali compositi con fibre naturali, capaci di soddisfare le esigenze tecnologiche ed estetiche di manufatti a tutela dell’ambiente, grazie all’utilizzo di prodotti derivanti prevalentemente da fonti di riciclo. «I nostri granulati, completamente realizzati in Italia, sono ottenuti con materie prime selezionate e periodicamente analizzate, al fine di mantenere uno standard qualitativo costante Dino Sprea c L’uso del Wpc, grazie a una durata maggiore e all’assenza di costi di manutenzione, permette di generare un notevole risparmio rispetto al legno d e in linea con le aspettative richieste dai nostri partner. Il cammino che ha portato Plasticwood ad affermarsi a livello mondiale è stato lungo in termini di distanza, ma breve nei tempi di realizzazione». È possibile, dunque, fare un bilancio di questi primi anni di attività? «L’esperienza che abbiamo intrapreso si sta rivelando ricca di soddisfazioni, perché il mercato sembra premiare gli sforzi portati avanti dall’azienda per poter offrire sempre un prodotto di altissima qualità, con un aumento costante degli ordini. Basti pensare che l’obiettivo fissato per il 2011, vale a dire il raddoppio del fatturato rispetto all’anno 2010, è stato raggiunto con oltre due mesi di anticipo. Siamo però convinti di poter ulteriormente migliorare le nostre performance, anche in virtù del fatto che i nostri prodotti vengono utilizzati in innumerevoli ambiti di applicazione, non solo in Italia e in Europa, ma anche il prestigiose location in Brasile, Qatar e Nuova Caledonia». Quali sono state, invece, le maggiori criticità riscontrate nella diffusione di un materiale come il Plasticwood? «Un prodotto così innovativo, chiaramente, ha avuto bisogno del tempo necessario affinché il mercato potesse riconoscere e apprezzare le sue potenzialità. Il Wpc presenta infatti co- 50 mln EURO È il valore del sti iniziali leggermente superiori al legno, ma fatturato previsto dal gruppo di grazie a una durata maggiore e all’assenza di coaziende per il 2011 sti di manutenzione, alla fine permette di generare un notevole risparmio. In questi anni abbiamo inoltre dovuto fare i conti con la crisi che ha colpito il comparto dell’edilizia, visto che buona parte della nostra produzione è destinata a interventi di ristrutturazione rivolti ad alberghi, piscine, Spa e centri balneari, superando però brillantemente anche i momenti più critici». La vostra azienda si caratterizza soprattutto per l’attenzione rivolta alla salvaguardia dell’ambiente. Come si esplica questo nella pratica? «Quella della sostenibilità ambientale è la chiave del nostro business, che si regge su alcuni punti fermi come l’ecologia e la riciclabilità. I prodotti Plasticwood.it rappresentano infatti l’eccellenza anche da un punto di vista ambientale. La farina di legno che utilizziamo, ad esempio, proviene da fonti di riciclo pre-consumer, che ci permette di non dover tagliare alberi per UU VENETO 2011 • DOSSIER • 167 IMPRENDITORI DELL’ANNO UU le nostre produzioni. Inoltre, una volta terminato il ciclo di vita del prodotto, siamo in grado di riutilizzarlo completamente, per la creazione di nuovi materiali. Questi elementi avranno una rilevanza assoluta anche nel futuro dell’azienda, soprattutto in un’ottica di continua innovazione». In questo senso cosa ha rappresentato, per l’azienda, l’ingresso nel Green Building Council Italia? «Il Green Building Council - GBC Italia, è un ente no profit che promuove il sistema di certificazione indipendente LEED – Leadership in Energy and Environmental Design, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e a impatto ambientale contenuto. Siamo orgogliosi di essere entrati a far parte di questa organizzazione perché la missione di Plasticwood.it è anche quella di cercare di migliorare gli stili di vita e la quotidianità delle persone. Solo attraverso il confronto con altri produttori si possono lanciare impulsi utili per spingere i consumatori verso un mercato più green e crediamo che il lavoro portato avanti Gbc possa essere uno strumento potentissimo per raggiungere questo risultato». Quali sono, a questo proposito, i progetti su cui state lavorando? «Intendiamo sfruttare appieno le opportunità 168 • DOSSIER • VENETO 2011 Un gruppo in espansione Plasticwood.it Srl fa parte del Gruppo Geofin Spa, che nasce nel 1994 come società commerciale che svolge la funzione di holding. Oltre a Plasticwood, ad oggi afferiscono al Gruppo Geofin aziende con attività in svariati settori: dalla Sprea Depositi che distribuisce fitofarmaci, anticrittogamici, sementi e carburanti, alla Ddchem Srl, azienda nata nel 2003 per la produzione e commercializzazione di indurenti per resine epossidiche, sistemi epossidici e poliammidi termofusibili (Hot Melt). Oltre a queste fanno parte del Gruppo due realtà ubicate in Brasile, la Madeiras Ecologicas SA e la Nebrax do Brasil S/A, una società commerciale distributrice dei prodotti Ddchem. Il Gruppo attualmente occupa 60 persone, per un fatturato complessivo di circa 50 milioni di euro. offerte dall’uso di altre fibre vegetali, come la farina di mele, i graspi delle uve, la farina di nocciole, albicocche, pesche, la pula di riso, i noccioli delle olive. Esaminiamo ogni prodotto di origine vegetale e agricola, che oggi si considera “rifiuto speciale”, per cercare di individuare la soluzione migliore alle esigenze dei nostri committenti. Attualmente stiamo concentrando la nostra attenzione su nuovi progetti legati allo sviluppo di prodotti da estrusione per pavimenti e rivestimenti, anche per facciate esterne. In queste applicazioni la funzionalità e la resistenza del materiale sono fondamentali, e per garantire il massimo delle prestazioni ci avvaliamo anche dell’importante collaborazione di alcuni centri universitari. Allo stesso tempo stiamo cercando di implementare le ricerche per arrivare a realizzare materiali ignifughi al 100 per cento, che ci permette- Dino Sprea c Siamo orgogliosi di essere entrati a far parte del Gbc, perché la mission di Plasticwood.it è anche quella di cercare di migliorare gli stili di vita e la quotidianità delle persone d ranno di inserirci in nuovi e interessanti mercati, per prodotti totalmente sicuri e di assoluta naturalezza». Ricerca e sviluppo rappresentano dunque un tassello fondamentale nella vostra crescita. «In questi anni abbiamo fatto passi da gigante, con l’obiettivo di sviluppare un prodotto finito con caratteristiche diverse da quelle della plastica, tanto che ad oggi Plasticwood.it è l’unica azienda in Italia in grado di produrre anche il compound composito in-house, che può essere processato sia per estrusione che per iniezione. Altrettanto importante, per noi, è l’opera di internazionalizzazione che abbiamo intrapreso, operando con forza e determinazione per sviluppare nuovi mercati, come il Qatar e la Nuova Caledonia. Ci siamo inoltre ritagliati uno spazio significativo sul mercato sudamericano, creando in Brasile la Madeiras Ecologicas SA, società con una produzione a tecnologia italiana, ma a realizzazione locale, mentre stiamo concludendo un’importante joint-venture che ci vedrà protagonisti negli Emirati Arabi». Il vostro è un prodotto realizzato completamente con tecnologie italiane. Anche alla luce della crisi economica, crede che il made in Italy possa ancora rappresentare un valore aggiunto per le imprese italiane che, come Plasticwood.it, rivestono un ruolo di primissimo piano anche a livello internazionale? «Certo l’italianità di per sé non può essere sufficiente, ma è già una forte base dalla quale partire. Nel nostro caso la naturalezza del prodotto, unitamente alla sua versatilità e riciclabilità, ci ha permesso, partendo dall’Italia, di conquistare in breve tempo mercati molto esigenti, dalla Svizzera al Sud America, passando per i Paesi arabi. L’internazionalizzazione sarà la nostra leva per aprire nuove prospettive, e nel frattempo ci godiamo i successi dei nostri prodotti, applicati ai bordi delle piscine dei grandi alberghi, sulle spiagge o sugli imbarcaderi veneziani. Si pensi, ad esempio, che il primo materiale usato per il pontile di Venezia ha già superato l’impatto di decine di milioni di passeggeri senza alcun problema, e di questo non possiamo che esserne orgogliosi». VENETO 2011 • DOSSIER • 169
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