DINO SAMBIASI Nella serie di opere raccolte sotto il titolo “New People” Dino Sambiasi racconta squarci di paesaggi urbani fissati in atmosfere sospese. Sono città in movimento, stralci di strade attraversate da folle solitarie, chiuse nella propria individualità. L’autore ci parla di “smaterializzazione” delle figure proprio a voler sottolineare lo stato dell’uomo contemporaneo che si sta progressivamente staccando da una dimensione di umana socievolezza per approdare ad una sorta di egoismo metropolitano che, unendosi ad una sempre più dilagante dimensione virtuale, lo portano a isolarsi da un contesto collettivo. In “Rome” il paesaggio urbano diventa spazio scenico per raccontare le solitudini umane che diventano protagoniste assolute in “Craking” dove Sambiasi coglie appieno il senso di odierno straniamento. Ogni personaggio è come chiuso in una bolla, in uno spazio personale che lo aliena ed estranea dal contesto metropolitano nel quale è inserito. Elemento positivo e di speranza all’interno di questi caos urbani stranianti, resi ancora più comunicativi dall’uso delle cupe cromie, è il colore usato in maniera evocativa come elemento che rompe l’isolamento individualistico. Squarci di rosso e di giallo irrompono sulla tela in maniera delicata catturando lo sguardo dell’osservatore. Le vivide cromie diventano portatrici di un messaggio e hanno la funzione di manifestare ed intensificare un concetto. In un contesto scenico dove ogni figura perde la propria individualità per diventare “sagoma”, pura forma anonima che si confonde con il contesto circostante, il colore assume una componente “romantica” e umana di una volontà di socializzazione che ancora non si è del tutto sopita. Dr.ssa Monica Ferrarini
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