Cineforum G. Verdi www.cineverdi.it Il capitale umano CAST TECNICO ARTISTICO Regia Paolo Virzì Sceneggiatura Paolo Virzì, Francesco Bruni, F. Piccolo Fotografia Jérôme Alméras Montaggio Cecilia Zanuso Musiche Carlo Virzì Distribuzione 01 Distribution Paese Italia 2013 Durata 109’ PERSONAGGI E INTERPRETI Dino Ossola Fabrizio Bentivoglio Giovanni Bernaschi Fabrizio Gifuni Carla Bernaschi Valeria Bruni Tedeschi Roberta Morelli Valeria Golino Donato Russomanno Luigi Lo Cascio Senena Ossola Matilde Gioli “Ci siamo giocati tutto, anche il futuro dei nostri figli... e adesso, finalmente, ci godiamo quello che ci spetta” Dino Ossola Colline della ricca provincia brianzola, non lontano da Milano. Notte della vigilia di Natale. Un cameriere stanco e infreddolito torna a casa in bicicletta per le strade strette e deserte. Sopraggiunge un SUV a forte velocità che lo investe e, dopo una breve esitazione, scappa senza soccorrerlo. L’incidente stradale è il punto di partenza della storia, il cuore “noir” attorno al quale si intrecciano le vicende dei diversi protagonisti, principalmente due famiglie: quella ricchissima di Giovanni Bernaschi, cinico squalo della finanza, senza scrupoli né sentimenti, e quella di Dino Ossola, agente 40° anno 4°° film immobiliare in crisi economica, spavaldo e cialtrone. A unire le due famiglie è il fidanzamento, peraltro in crisi, tra Massimiliano, rampollo viziato e immaturo, e Serena, la figlia di Dino. Quella de Il capitale umano è una storia spietata e crudele, dove tutti vivono la propria crisi, interiore o sociale, fingendo e mentendo, prima di tutto a se stessi, incapaci di relazionarsi con gli altri con sincerità e onestà. Se la viscida meschinità di Dino e la glaciale arroganza di Giovanni non ammettono una possibilità di riscatto, non meno malinconiche e problematiche sono le figure delle consorti. Da una parte Carla, ex attrice di provincia, annoiata e frustrata da una vi vita vuota fatta di antiquariato etnico ed estetista. Dall’altra all’altra parte Roberta, compa compagna di Dino, psicologa nelle strutture pubbliche pubbliche, incinta di due gemelli, forse per questo incapace di capire i drammi che stanno vivendo i suoi famigliari. Il film è strutturato urato in quattro capitoli “circolari” che raccontano raccontano, cioè, la stessa vicenda da un diverso punto di vista, ripartendo ogni volta dall’arrivo dell’Audi di Dino Ossola alla villa dei Bernaschi. E’ una complessa ma efficacissima struttura a spirale, che ad ogni giro aggiunge particolari e mette a fuoco con maggior precisione la psicologia dei Il capitale umano personaggi e le dinamiche con cui si è intrecciata la storia. Nel primo capitolo il punto di vista è quello Dino, con la sua ridicola ambizione di entrare, speculando nella finanza, nel mondo dei ricchi, dei vincenti. Il secondo il regista Virzì lo affida allo sguardo di Carla, una donna in crisi e fragile, consapevole della banalità della sua vita ma senza la forza di ribellarsi fino in fondo. Tenterà un riscatto cercando di far restaurare e rilanciare un teatro abbandonato ma tornerà mestamente a recitare il ruolo che ha accettato sposando Bernaschi. Il terzo sguardo è quello di Serena, la figlia di Dino, forse l’unica figura positiva del film, l’unica capace di mettere i sentimenti e l’affetto davanti a tutto e di riprendere in mano la sua vita, determinata a cambiarla radicalmente. Nel quarto e ultimo capitolo il regista tira finalmente le fila delle “diverse storie” e racconta i fatti come sono accaduti, rivelando la verità sull’incidente. Paolo Virzì ha realizzato senza dubbio il suo capolavoro. Il cineasta livornese ha abbandonato la commedia graffiante e finemente popolare che ha caratterizzato tutta la sua filmografia per cimentarsi in un thriller drammatico, dai toni noir. Forse era necessario, raccontare i vizi italici del giorno d’oggi con il sarcasmo e il sorriso è sempre più difficile. Il capitale umano è un affresco amaro di un paese abbruttito e avvitato su se stesso, stanco e disilluso, incapace di credere in un riscatto, in un futuro migliore. Bloccato non tanto, o non solo, dalla drammatica crisi economica ma anche da una crisi etica e culturale. Con una lucida capacità introspettiva 22 - 23 - 24 - 25 ottobre 2014 Virzì accompagna lo spettatore dentro la psicologia dei personaggi, ma non li condanna né li giudica, lasciando a noi questo compito. Forse per questo è un film che ci scuote e ci indigna. Buona parte del merito del grande successo ottenuto va attribuito a un cast grandioso, che il regista, come sempre, ha saputo far rendere al massimo. Difficile scegliere tra Fabrizio Bentivoglio e Fabrizio Gifuni, o tra Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi, tutti eccellenti. Notevoli anche gli attori più giovani, per esempio l’esordiente Matilde Gioli che interpreta Serena, una vera sorpresa. Il finale lascia gli spettatori storditi e sgomenti. E’ proprio tutto marcio e irrecuperabile? Forse no. Se da una parte c’è una classe dirigente che “ha scommesso sulla rovina di questa Paese e ha vinto”, scegliendo il successo personale e i soldi facili, senza preoccuparsi del futuro, dall’altra c’è ancora una speranza: le nuove generazioni che non hanno perso la fiducia, come Serena, capace di andare controcorrente con caparbietà. Persone che, malgrado tutto, sanno ancora distinguere il vero capitale umano da quello economico. Sergio Dal Maso [email protected] Cineforum G. Verdi www.cineverdi.it Il regista Paolo Virzì nato il 4 marzo 1964 a Livorno 40° anno 4°° film Il capitale umano L’attore La locandina Fabrizio Bentivoglio nato il 4 gennaio 1957 a Milano alcuni tra i film più importanti alcuni tra i film più importanti (2010) La prima cosa bella (2008) Tutta la vita davanti (1997) Ovosodo (1994) La bella vita (2011) Scialla! (2006) L’amico di famiglia (2000) La lingua del santo (1990) Turné Il prossimo film Premi e riconoscimenti di Sandra Nettelbeck David di Donatello 2014 6 premi : miglior film, attrice protagonista e non protag., attore non protagonista, montaggio e sonoro + 12 nomination Nastri d’Argento: 7 premi vinti Globo d’Oro : miglior film + 2 nomination Curiosità Colonna sonora Voti film rassegna La sceneggiatura del film è stata ispirata dall’omonimo libro dello scrittore americano Stephen Amidon, pubblicato nel 2005 da Mondadori. Il regista appena l’ha letto ha deciso subito di portare in Brianza la storia di Amidon, ambientata nel Connecticut. Lo scrittore americano ha apprezzato moltissimo l’adattamento di Virzì. Anche in questo film Paolo Virzì ha affidato le musiche e la colonna sonora all’esperto fratello Carlo, eclettico musicista, come sempre con risultati eccellenti. Questa volta ha deciso di lanciare una band di suoi concittadini di Livorno, i “The Jackie O’s ’s Farm”. Il brano portante della soundtrack “I’m Sorry” è molto efficace, dal sound indie indiepop fortemente internazionale. La colonna sonora vanta comunque molte sorprese, come “Rehab” di Amy Winehouse, suonata anche all’interno del trailer della pellicola. Lee musiche originali sono state composte direttamente da Carlo Virzì. • • • “Il capilate umano” è stato accostato ai film del francese Chabrol per la rappresentazione cinica e spietata della borghesia, e ai giapponesi Confessions di Tetsuya Nakashima e Rashomon di Akira Kurosawa per la struttura circolare della storia. 22 - 23 - 24 - 25 ottobre 2014 La sedia della felicità 12 anni schiavo Storia di una ladra di libri FRA – sentimentale – 116’ Sullo sfondo di una Parigi dai colori autentici il film racconta la vita del Signor Morgan, ancorata al ricordo della moglie defunta e cadenzata dalla solitudine, fino all’incontro del tutto casual e inaspettato con la giovane Pauline. Grazie a Pauline, Matthew Morgan si riavvicinerà ai figli, non senza imprevisti. La parola al pubblico 3,90 4,41 4,53 Cinema Verdi - Breganze martedì 28 ottobre ore 20.45 rassegna assegna SENZA ORARIO SENZA BANDIERA ALPI 2.0 di A. Laino, S. Casonato, E. Negriolli prima del film sarà proiettato il cortometraggio VIGIA di Marcel Marelli ingresso gratuito Inviate i vostri commenti al 348 - 5603580 12 ANNI SCHIAVO “E’ stato un film crudele e spietato, l’ansia mi ha accompagnato durante tutto il film Il tema principale è già stato trattato in decine di altri film sostanzialmente uguali” M. STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI “Una storia che ci ricorda che per resistere alle assurdità della vita e della storia abbiamo solo la nostra parte migliore” “Film emozionante, capace di trasportarci in un mondo a tratti tragico a tratti fiabesco … Bello … Bravissima la protagonista “ A.
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