catalogo "le selezioni di angelo sabbadin"

le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
B = BIANCO
R = ROSSO
RS = ROSATO
RF = ROSSO FRIZZANTE
BD = BIANCO DOLCE
RD = ROSSO DOLCE
RSD = ROSATO DOLCE
BF = BIANCO FRIZZANTE
BFD = BIANCO FRIZZANTE DOLCE
BS = BIANCO SPUMANTE
BC = BIANCO METODO CLASSICO
RC = ROSE’ METODO CLASSICO
BSD = BIANCO SPUMANTE DOLCE
VL = VINO LIQUOROSO
CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA
Validità Prezzi
aggiornato al 26 Giugno 2014 - salvo revoca o aumenti fiscali, valutari
e quanto non espressamente dipendente dalla nostra volontà
Iva
esclusa secondo le aliquote vigenti (22% vini, spumanti, distillati e liquori)
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franco Vs. domicilio per un minimo imponibile di 250,00 euro o di 60 bottiglie
(solo ed esclusivamente nel raggio di consegna abituale e di copertura con nostri mezzi)
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Il presente listino ha carattere strettamente conoscitivo.
Per eventuali errori ed omissioni e per ogni variazione d’annata e/o prezzo, fare riferimento
al nostro listino generale, disposizioni di vendita e circolari, nonchè alle relative condizioni
di vendita in vigore all’atto dell’ordine.
Le Selezioni di Angelo Sabbadin
a cura del sommelier Angelo Sabbadin
“Ricordati che puoi mettere in un vino tutti i vitigni che vuoi, alla fine
apparterranno tutti alla terra che li nutre e prenderanno caratteristiche
determinate proprio da quella...”
Ferro Distribuzione ha iniziato a collaborare con alcune nuove aziende
partendo dal senso di questa frase, cercando vini che siano espressione
del territorio di provenienza, ma soprattutto siano figli dell'idea e del
lavoro del produttore. Molte di queste aziende lavorano in regime di
agricoltura biologica garantendo massima trasparenza e una filiera
produttiva atta a preservare il territorio.
Gli Spagnol sono una famiglia che “fa vino” nel cuore della zona di produzione del Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore. Viticoltori fin dai primi anni del Novecento, dal 1986 spumantizzano il vino ottenuto dalle loro uve. Oggi i loro 32 ettari di vigneti occupano colline e
pendii dei comuni più prestigiosi del territorio DOCG. Tutti i terreni e i vigneti, ogni vite e ogni singolo grappolo sono accompagnati nel percorso
verso la bottiglia, in una filiera completa. I vigneti Spagnol sono distribuiti nelle zone più vocate, da Valdobbiadene, con la collina “Col del Sas”, a
Vidor, Farra di Soligo e Solighetto. Qui la Famiglia Spagnol possiede uno dei vigneti più prestigiosi dal punto di vista storico, una delle vigne di
proprietà del Conte Balbi Valier, colui che diede il suo nome alla Selezione Balbi, il clone viticolo di Glera maggiormente utilizzato ancora oggi
.
PROSECCO BRUT DOC TREVISO
VINIFICAZIONE e PRESA DI SPUMA: Vinificazione in bianco e spumantizzato con metodo Charmat. La spumantizzazione si effettua in autoclave ad una temperatura costantemente
controllata. Qui avviene la fermentazione grazie all’ aggiunta di lieviti selezionati che permettono di ottenere, trascorso il tempo richiesto per la lavorazione, un prodotto dal perlage fine
e di buona consistenza tattile.
CARATTERISTICHE: di colore giallo paglierino brillante. I suoi profumi intensi ricordano i fiori di prato. Ricco di sentori fruttati che vanno dalla mela alla pera. Fresco ed elegante. Il suo
perlage è finissimo e persistente.
PROSECCO BRUT DOCG MILLESIMATO
VINIFICAZIONE e PRESA DI SPUMA: Vinificazione in bianco e spumantizzato con metodo Charmat. La spumantizzazione si effettua in autoclave ad una temperatura controllata. Qui
avviene la fermentazione grazie all’ aggiunta di lieviti selezionati che permettono di ottenere, trascorso il tempo richiesto per la lavorazione, un prodotto dal perlage fine e di buona
consistenza tattile. Alla fermentazione segue un affinamento in autoclave per un tempo variabile a seconda delle caratteristiche del vino base comunque non inferiore ai 40 giorni.
CARATTERISTICHE: dal classico profumo fruttato, dove spiccano la mela e la pera. Il suo sapore è morbido, gradevole ed armonico con una sensazione tattile unica. Il colore è classicamente
giallo paglierino con riflessi verdognoli brillanti.
PROSECCO DRY DOCG MILLESIMATO
VINIFICAZIONE e PRESA DI SPUMA: Vinificazione in bianco e spumantizzato con metodo Charmat. La spumantizzazione si effettua in autoclave ad una temperatura costantemente
controllata. Qui avviene la fermentazione grazie all’aggiunta di lieviti selezionati che permettono di ottenere, trascorso il tempo richiesto per la lavorazione, un prodotto dal perlage fine
e di buona consistenza tattile. Alla fermentazione segue un affinamento in autoclave non inferiore ai 20 giorni. L’imbottigliamento è la fase conclusiva di questo processo.
CARATTERISTICHE: dal classico profumo fruttato, doveappunto la frutta si esprime complessa e matura. Ampia ed intensa inoltre la gamma olfattiva con delicate note di fiori di campo. Il
colore è classicamente giallo paglierino con riflessi verdognoli brillanti.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Veneto
BELLAVIGNA
Santo Stefano di Valdobbiadene - Treviso
col.
anno
imb.
cl
F2172 Prosecco Spumante Brut Doc Treviso
cod.
nome - vitigno - uvaggio
BS
S.A.
6
75
F2207 Prosecco Spumante Brut Treviso Doc Magnum
BS
S.A.
4
150
F2296 Prosecco Spumante Dry Docg
BS
2013
6
75
F2295 Prosecco Spumante Brut Docg
BS
2013
6
75
F2297 Prosecco Spumante Brut Docg Magnum
BS
2013
3
150
Gli Spagnol sono una famiglia che “fa vino” nel cuore della zona di produzione del Conegliano Valdobbiadene DOCG
Prosecco Superiore. Viticoltori fin dai primi anni del Novecento, dal 1986 spumantizzano il vino ottenuto dalle loro uve.
Oggi i loro 32 ettari di vigneti occupano colline e pendii dei comuni più prestigiosi del territorio DOCG. La vigna “Col del
Sas” sulla collina omonima in territorio di Valdobbiadene, è simbolo della storia di famiglia; come testimonia il
marchio, chiamato ad unire il cognome di famiglia al nome della loro terra: Spagnol Col del Sas.
Tutti i terreni e i vigneti, ogni vite e ogni singolo grappolo sono accompagnati nel percorso verso la bottiglia, in una
filiera completa sempre sotto gli occhi attenti e le mani operose di papà Orazio e mamma Loreta e dei fratelli Stefano,
Marco, Alberto e Mattia.
Il territorio del Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore
Il lungo nastro verde di colline vitate, che si stende fra Valdobbiadene e Conegliano, rappresenta uno dei gioielli della viticoltura italiana. L’area di
produzione Conegliano Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore comprende ben 20.000 ettari. Alle viti sono riservati i 6.000 ettari posizionati
nei versanti più soleggiati dei colli, ad un’altitudine compresa fra i 50 e i 500 metri sul livello del mare.
Queste colline sono state trasformate nel corso dei secoli, da contadini e viticoltori, in vigne giardino su pendii ripidissimi, sui quali ancora oggi
ogni intervento viene eseguito a mano. I vigneti Spagnol sono distribuiti nelle zone più vocate, da Valdobbiadene, con la collina “Col del Sas”, a
Vidor, Farra di Soligo e Solighetto. Qui la Famiglia Spagnol possiede uno dei vigneti più prestigiosi dal punto di vista storico, una delle vigne di
proprietà del Conte Balbi Valier, colui che diede il suo nome alla Selezione Balbi, il clone viticolo di Glera maggiormente utilizzato ancora oggi.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Veneto
SPAGNOL ORAZIO - Azienda Agricola
Colbertaldo di Vidor - Treviso
cod.
nome - vitigno - uvaggio
F0318 Prosecco Docg Il Fondo fermentazione in bottiglia
col.
anno
imb.
cl
BS
2013
6
75
L' azienda, a conduzione familiare, da oltre cento anni coltiva la vite, Nani Rizzi fu, tre generazioni orsono, colui che
diede inizio a tale attività, da tutti chiamato “Nani Rizzi” e continuata poi dal papà Ergi, con una passione per la vite ed
il territorio immutata nel tempo.
Oggi Denis Spagnol continua con convinzione ciò che il nonno prima ed il padre poi gli hanno insegnato, tramandando nel tempo la passione per la vite, l'attaccamento alla terra ed alle tradizioni.
L'azienda utilizza solo uve provenienti dalle colline di Guia, seguendo personalmente la vinificazione nel pieno rispetto
delle tecniche tradizionali ma con occhio attento alle innovazioni tecnologiche, per garantire sempre un prodotto
tanto genuino quanto ricercato.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Veneto
NANI RIZZI - Azienda Agricola
Guia di Valdobbiadene - Treviso
col.
anno
imb.
cl
F0022 Prosecco Spumante Extra Dry Treviso DOC
cod.
nome - vitigno - uvaggio
BS
S.A.
6
75
F0001 Prosecco Spumante Extra Dry DOCG
BS
S.A.
6
75
F0002 Prosecco Spumante Brut Docg
BS
S.A.
6
75
F0003 Prosecco Spumante Millesimato Dry DOCG
BS
2013
6
75
I vini di Giovanni Zini
Più di due ettari di filari immersi nel verde incontaminato delle colline. Poco lontano dalla città di Padova, a Rovolon tra i Colli Euganei, Giovanni Zini produce il suo vino. Il coraggio e l’amore per la sua terra lo hanno portato a Fattoria Eolia. Una storia leggera, di
chi ha saputo spiccare il volo per seguire una passione. Sono terreni vulcanici quelli in cui crescono i vitigni dell’azienda, terreni che
nel tempo hanno rivelato la loro vocazione alla coltivazione della vite. Già nel tredicesimo secolo, infatti, qui vicino crescevano le
viti, nei possedimenti dei conti Papafava Carraresi, nobili padovani che avevano scelto le colline attorno alla fattoria per le loro
residenze estive. Ma è il 1984 la data che segna l’inizio della storia di Fattoria Eolia. Nasce l’azienda, si rinnovano i vigneti e si
sperimenta la prima produzione di vino. A gestire le vendite è una famiglia del padovano. Nel 2009 il passaggio dell’attività alla
famiglia Zini. Giovanni, il figlio, vuole far volare i suoi vini. Inizia un percorso nuovo con investimenti in strutture e tecnologie
produttive per elevare la qualità. Le uve crescono forti, accarezzate dal vento. I vini riscrivono la loro favola.
Il ritmo dei Colli Euganei
Quando si arriva alla Fattoria Eolia si sente subito nel vento il ritmo del vino. Fin dal nome il ricordo di Eolo, dio greco dei venti. Per
poi scoprire che sopra la collina tra gli Euganei, da dove la fattoria guarda il paese di Rovolon, ogni sera d’estate si alza il Robolo.
Qui le persone arrivano dalla città nelle serate più calde per cercare un po’ di ristoro. Una brezza leggera che soffia tra i vigneti. È in
questa terra vulcanica che nascono i vini della famiglia Zini. “La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione, non
con la vaghezza e l’abbandono al caso”, scriveva Italo Calvino. Leggerezza che non è sinonimo di frivolezza o indeterminazione. Ma
il risultato di un lavoro consapevole di chi conosce la materia prima e con le proprie idee le eleva. In ogni bottiglia si rafforza quindi
il legame indissolubile con la leggerezza che regala freschezza e fraganza. Un soffio di vento che lascia spazio ai profumi puri
dell’uva e della terra.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Veneto
FATTORIA EOLIA - Azienda Agricola
Rovolon (Colli Euganei) - Padova
cod.
nome - vitigno - uvaggio
col.
anno
imb.
cl
BSD
2013
6
75
F0418 Cabernet Colli Euganei "Baraban"
R
2011
6
75
F0419 Rosso Colli Euganei "Dragone"
R
2012
6
75
F0434 Spumante Moscato Fior d'Arancio "Fiore del Vento"
Se in ogni grande vino è racchiusa una storia, quella dei vini Coffele narra prima di tutto di un incontro, quello tra
Giuseppe Coffele e Giovanna Visco. Quando l’ultima erede della Famiglia Visco, storica azienda vitivinicola di Soave,
sposa Giuseppe porta con sé in dote circa 25 ettari di vigneti localizzati a Castelcerino: uno dei cru più vocati e unici
della zona del Soave Classico, unici perchè si tratta di una collina di formazione calcarea anziché vulcanica come il
resto del territorio del Soave Classico che si traduce in vini più fresche e minerali. Nel 1971, la svolta. Dopo molti anni
spesi a ripristinare i vigneti, Giuseppe e Giovanna iniziano a vinificare fondando l’Azienda Agricola Coffele e assecondando così una passione cresciuta negli anni.
Questa storia giunge fino ad oggi: l’Azienda Agricola Coffele, nata dalla tenacia di Giuseppe e Giovanna, si è arricchita
della presenza di Alberto e Chiara Coffele, rispettivamente winemaker e responsabile marketing. L’Azienda Agricola
Coffele vanta oggi un parco viticolo di 27 ettari in corpo unico coltivato prevalentemente a Garganega, ma anche a
Trebbiano di Soave, Chardonnay e Sauvignon. Io continuo a pensare che la bellezza, la bontà del vino sta anche in chi
lo produce. Per questo mi viene da dire che il Soave Ca’ Visco è buono due volte. Primo perché si tratta, a mio parere, di
uno dei migliori vini Soave di questi ultimi anni, secondo perché è prodotto dall’azienda Coffele che è una bella famiglia composta da belle persone. A partire da Giuseppe Coffele, il professore, uno che il vino lo ha imparato a fare cercando prima di tutto di rispettare la terra, di studiare quello che facevano i migliori. Perché, signori, il vino è un prodotto
straordinario che noi amiamo avere sulle nostre tavole ma è frutto di fatica, grandi sforzi, di amore.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Veneto
COFFELE - Azienda Agricola
Soave - Verona
col.
anno
imb.
cl
F0062 Soave Classico
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2012/13
6
75
F0063 Soave Classico Cà Visco
B
2013
6
75
F0064 Soave Classico Alzari
B
2011
6
75
Il territorio veronese è storicamente la più importante e antica zona di produzione di vino in Italia. Qui la vite ha origini ancestrali, che si perdono nella notte delle lontane ere geologiche:
si sono rinvenuti importanti fossili di foglie di vite nei calcari del Terziario di Bolca (50 milioni di anni fa, prima delle glaciazioni). Si sono poi rinvenuti molti vinaccioli risalenti agli
insediamenti palafitticoli neolitici del lago di Garda. In epoca romana lo sviluppo della produzione di vino nel veronese è un dato di fatto: lo citano Virgilio (che riteneva il vino veronese
secondo soltanto al celebre Falerno), Marziale, Plinio il Vecchio. Dopo la caduta dell’Impero Romano il vino veronese veniva già preparato con la particolare tecnica dell’appassimento
delle uve su stuoie e graticci e si trova ricordato con il nome di “Acinatico”. Solo nel 1177, in un decreto dell’imperatore Federico Barbarossa, si trova citato per la prima volta il nome “Val
Polesela”, che potrebbe derivare dal latino Val-poli-cellae (valle dalle molte cantine). Gli elementi che hanno contribuito a rendere questa zona unica nella storia per la produzione di vino
sono: il Territorio, il Clima, i Vitigni. Il Veronese e le sue valli sono una terra antica e geologicamente complessa: 130 milioni di anni fa questo territorio era sommerso dal mare e vi prendevano consistenza i sedimenti secondari che avrebbero dato luogo alle rocce calcaree più antiche. All’inizio dell’era Terziaria poi ci sono stati i fenomeni vulcanici sottomarini, a cui è seguito
l’imponente corrugamento dell’arco alpino che ha formato le attuali vallate e dorsali. L’era Quaternaria è stata quella delle glaciazioni che hanno portato nei fondi valle e in pianura
enormi quantità di detriti, formando i rilievi morenici, le attuali dolci colline gardesane e del veronese. Territorio e clima hanno consentito un particolare sviluppo di vitigni autoctoni. Il
Veronese è la provincia veneta che lavora con la maggior percentuale di vitigni autoctoni: il 75% dei vigneti sono impiantati con i vitigni originari di queste terre. Questi vitigni sono inoltre
diffusi esclusivamente in questa zona e non sono coltivati in nessun altra parte d’Italia. I principali vitigni autoctoni della Valpolicella sono: Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta.
Il motivo per il quale questi vitigni sono sempre stati alla base dei vini della Valpolicella è che queste uve si prestano in modo particolare ad essere appassite. In un’epoca in cui c’è la
tendenza, per semplicità e denaro, a fare vino con i principali, più diffusi e più facili vitigni internazionali (Merlot e Cabernet in testa a tutti) l’Azienda Trabucchi è convinta che la qualità dei
vini della Valpolicella deve passare dalla valorizzazione dei vitigni autoctoni. In questa zona c’è un sodalizio inseparabile fra vitigni, uve e tecniche di produzione, che affonda le sue origini
nella storia più antica. E’ nostro dovere rispettarlo e valorizzarlo.
È in questo terroir particolarissimo che l'azienda coltiva dal 1924, le uve della tradizione, in modo naturale, secondo le regole dell’ agricoltura biologica, certificata
da oltre 15 anni, con la coltivazione biologica, si mira a far sì che la pianta acquisisca il più possibile una resistenza naturale contro i parassiti. L’uso dei concimi
chimici è molto nocivo alla vite, così come quello degli erbicidi e di altri insetticidi, che, attraverso la vite, finiscono per nuocere sia alla qualità del vino, sia alla salute
di chi lo beve. Tutto questo, per restituire nel bicchiere, con grande pulizia e freschezza, la forza e la qualità dei profumi di questa terra, in modo inconfondibile e
personalissimo. Il nostro vino deve essere fresco e pulito, con un frutto altamente riconoscibile e autentico, pieno in bocca grazie ad un giusto livello di tannini e con
una adeguata lunghezza. I nostri vini hanno il colore, il profumo, l’aroma, il gusto che solo questa terra inconfondibilmente dà: la nostra capacità è quella di
preservarli e offrirli a chi desidera fare un’esperienza sensoriale unica. A questa identità non partecipa solo la terra, ma ad essa contribuiscono anche le coordinate
solari, vale a dire l’ altezza del sole, la sua latitudine, il clima: tutti questi elementi danno un unicum irripetibile, che trovate nei nostri vini.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Veneto
TRABUCCHI
Illasi - Verona
col.
anno
imb.
cl
F0360 Valpolicella Un Anno Bio
cod.
nome - vitigno - uvaggio
R
2012/13
6
75
F0361 Valpolicella Superiore "Terre di San Colombano"
R
2007
6
75
F0417 Valpolicella "La Gardellina" bio senza solfiti
R
2012
6
75
F0362 Valpolicella Superiore "Terre di San Cereolo"
R
2007
6
75
F0363 Amarone della Valpolicella
R
2006
6
75
RD
2006
6
50
F0364 Recioto della Valpolicella
L' azienda Villabella ha sede a Calmasino, nel cuore del Bardolino classico, sulle colline che si affacciano sul Lago di
Garda, fu fondata nel 1971 da Walter Delibori e Giorgio Cristoforetti è tuttora di proprietà delle due famiglie che ne
seguono direttamente la gestione. La produzione vinicola comprende tutti i grandi vini classici veronesi come Bardolino, Lugana, Custoza , Soave, Valpolicella, Ripasso e Amarone e non ultimi grandi bianchi e rossi igt da uve autoctone
della provincia di Verona. L'azienda Vigneti Villabella ad oggi puo' contare su un patrimonio viticolo di ca. 220 ettari tra
proprietà e gestione. L' acquisizione di Villa Cordevigo a Cavaion Veronese, antica dimora patrizia del '700 con chiesa
consacrata, circondata da una tenuta di 100 etttari di vigneti e oliveti , rappresenta il compendio del progetto Villabella
rivolto alla conservazione e valorizzazione della cultura e della tradizione del territorio, alla ricerca della qualità intrinseca dei vini autoctoni partendo dal rispetto della terra e dalla cura dei vigneti. ll tutto per poter offrire al consumatore
di tutto il mondo una prestigiosa selezione - tipicamente italiana - di vini di qualità in un contesto unico.
LA TENUTA DI VILLA CORDEVIGO E IL BARDOLINO Il cuore dell'azienda è rappresentato dalla tenuta di Villa Cordevigo a Cavaion Veronese, nel Bardolino Classico: 100
ettari vitati, un potenziale enorme, che ha permesso a Villabella di sperimentare nuovi impianti nel vigneto. Con un massiccio investimento iniziato nel 1996, la vecchia
pergola è stata via via sostituita dal Guyot, in grado di dare rese più basse ma qualitativamente superiori, permettendo contemporaneamente la meccanizzazione della
vendemmia e salvaguardando la qualità dell'uva. Il terreno della zona gardesana è quasi completamente di origine morenica ed in parte fluvio glaciale. E' ciottoloso e
calcareo, levigato dal ghiacciaio atesino. La presenza del Lago di Garda costituisce un fattore determinante nella positiva caratterizzazione delle uve e del vino, rendendo il clima dolce con inverni miti ed estati temperate. Questa positiva combinazione di clima e terreno offre vini dalla spiccata sensazione fruttata.
LUGANA I vigneti utilizzati per produrre il Lugana Villabella si trovano nei comuni di Peschiera del Garda, Desenzano del Garda e Sirmione, lungo la sponda meridionale
del Lago di Garda, nell'area anticamente occupata dalla foresta della Lugana e caratterizzata da una importante presenza di suoli argillosi (argille bianche e nere).
VALPOLICELLA Il territorio della Valpolicella comprende l'anfiteatro collinare a Nord di Verona, caratterizzato da un clima generalmente mite abbinato a piovosità
regolare, con terreni di diversa natura che determinano la personalità dei vini, con risultati produttivi molto diversificati. E' la terra che dà origine ad alcuni dei più noti
vini rossi doc italiani: Valpolicella, Ripasso ed il famosissimo Amarone. I vini Villabella sono prodotti con uve provenienti esclusivamente da vigneti situati nei cinque
comuni storici della Valpolicella Classica (Fumane, Marano, Negrar, San Pietro in Cariano, Sant'Ambrogio di Valpolicella).
SOAVE A Soave, nelle dolci colline ad Est di Verona, si trovano i vigneti dai quali nasce l'omonimo vino. Il terreno è argilloso-sabbioso, spesso ricco in potassio e fosforo.
Il clima, nel complesso è mite e temperato con inverni non troppo rigidi ed estati calde. Le uve di questa zona, in particolare la Garganega, traggono dal clima e dal
terreno eleganza e ricchezza di profumi. I vigneti utilizzati per il Soave Villabella si trovano esclusivamente nella zona storica, nei comuni di Soave e Monteforte
d'Alpone.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Veneto
VILLABELLA
Calmasino di Bardolino - Verona
col.
anno
imb.
cl
F0498 Bianco di Custoza Doc (TAPPO VITE)
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2012/13
6
75
F0499 Soave Classico Doc La Torretta
B
2013
6
75
F0500 Lugana Doc Ca' del Lago
B
2013
6
75
F0515 Villa Cordevigo Bianco B.co Veronese IGT
B
2009
6
75
F0512 Bardolino Superiore Docg Clas. Terre di Cavagion
R
2011
6
75
F0513 Montemazzano Rosso del Veronese IGT
R
2007/09
6
75
F0516 Valpolicella Classico I ROCCOLI Doc
R
2012/13
6
75
F0495 Ripasso di Valp. Doc Class Sup.
R
2011
6
75
F0517 Amarone della Valp. Classico
R
2007/08
6
75
F0526 Amarone della Valp. Fracastoro
R
2005
6
75
R
2006/07
6
75
BD
2009
6
37,5
F0514 Villa Cordevigo Rosso Rosso Veronese IGT
F0549 Fiordilej Bianco Passito IGT
C' è qualcosa di semplice in una relazione tra due persone. È una questione di passione certo, ma anche di comprensione. Così è il rapporto dell'uomo con la terra, un rapporto di reciproco scambio. La terra è una creatura viva, ha un cuore che batte, lento, preciso, e chiede il rispetto dei suoi
ritmi. Si può dire che l’azienda agricola sia sempre esistita, non c’è un anno di fondazione; nel senso che in passato tutte le famiglie contadine
avevano dei vigneti, dei campi per la coltivazione dei cereali e degli animali per il sostentamento, era una consuetudine e una necessità tramandata di generazione in generazione. Così è stato per la mia famiglia; solo in seguito mio padre, negli anni Settanta, ha scelto di dedicarsi solo alla
viticoltura. Nel 2000 la conduzione dell’azienda passa a me; continuo la tradizionale vendita del vino sfuso prevalentemente con varietà autoctone (Refosco, Cabernet Franc, Merlot, Verduzzo, Friulano, Shioppettino) ma inizio anche il mio percorso, distinto e a volte contrapposto, da quello
di mio padre. Le nostre terre, circa sette ettari di vigneto e quattro di bosco, si trovano nella parte più occidentale dei Colli Orientali del Friuli, tra i
75 e i 300 metri di altitudine. La cantina è all'interno del paese e i vigneti sono nella zona circostante: 4 ettari sono posti in collina (la grande parte
con vecchi impianti di 50-60 anni). Sono un composto di marne e arenarie. È un terreno piuttosto povero di nutrienti e poco permeabile, molto
compatto e con una buona presenza minerale. Queste caratteristiche impediscono il ristagno idrico e l’assorbimento eccessivo di acqua da parte
delle viti, permettendo di ottenere frutti dalla buona concentrazione, ideali per la vinificazione. Noi crediamo che un sistema di agricoltura
organica, che rispetti la terra come ogni altro organismo vivente sia il modo migliore di preservare la qualità e l'autenticità delle nostre uve. La
ricerca di un equilibrio con l'ambiente, il rispetto dei cicli naturali sono i principi che ci guidano nella vita e nella conduzione dell'azienda.
Lo sappiamo, la parola è molto abusata, ma crediamo sia inutile cercarne un’altra; verrà anche questa svuotata di significato. Tanto vale tenersi
le definizioni e riempirle di significato. Per noi vino naturale significa responsabilità, sostenibilità, equilibrio degli esseri viventi; lavoro artigianale
che tiene conto del passato ma guarda al futuro. Per noi vino naturale significa essere meno invasivi possibile verso la natura: il vignaiolo non è
presenza ingombrante e dominante ma coprotagonista assieme agli altri elementi necessari per una viticultura di qualità (suolo, clima, paesaggio, biodiversità, cultura collettiva). L’assenza di prodotti chimici di sintesi come diserbanti e pesticidi apporta fertilità al terreno; le fermentazioni
spontanee lasciano spazio al territorio di esprimersi; i lieviti indigeni preservano il temperamento e la varietà dell’uva; le tecniche di cantina senza
ausili di correzioni e additivi e la parsimonia nell’uso dei solfiti donano salubrità al vino.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Friuli Venezia Giulia
MARCO SARA
Savorgnano del Torre - Udine
col.
anno
imb.
cl
F2269 Friulano Colli Orientali del Friuli
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2013
6
75
F6205 Erre Gialla Colli Orientali del Friuli
B
2013
6
75
F6206 Erba Alta Colli Orientali del Friuli
B
2012
6
75
F6207 Verduzzo Colli Orientali del Friuli
B
2012
6
50
F6208 Refosco del Peduncolo Rosso Colli Orientali del Friuli
R
2012
6
75
F6209 Cabernet Franc Colli Orientali del Friuli
R
2012
6
75
Il nonno faceva il mugnaio ma la sua passione era la terra, il suo sogno la viticoltura, così nel 1957 acquistò la casa e il vigneto nelle
colline della Rocca Bernarda. Il primo vino fu il Tocai, allora era il bianco dei friulani, il vino tutto pasto, quello per tutte le occasioni… Così racconta Turo, che assieme a suo padre e ai suoi fratelli cinquantacinque anni fa si trasferiscono dalla piccola frazione di
Vencò dove avevano un mulino, a Corno di Rosazzo, attuale sede dell'azienda agricola. Negli anni ‘80, successivamente all'acquisto
di nuovi vigneti Adriano, figlio di Turo, prende il timone dell'azienda e propone al mercato le prime bottiglie scegliendo un pavone
come marchio sull'etichetta. La proprietà oggi è condotta da Adriano e la moglie Giuliana coadiuvati dal cugino Ariedo che si
occupa della parte enologica. I suoi vini sono caratterizzati dalla volontà di non volere intervenire molto con macerazioni spinte e
affinamento in legno, per mantenere precise le caratteristiche del vitigno e non ultima cosa donando eleganza ai suoi bianchi,
mettendo in risalto una caratteristica del suo territorio, la presenza massiccia di roccia nel suolo che dona ai bianchi sapidità,
facilità di beva e freschezza, i bianchi quindi sono tutti affinati in acciaio con esclusione dello Chardonnay, di cui il 50% della massa
affina in barriques usate, i rossi invece affinano anche loro in barriques usate, è molto contento delle ultime annate dei rossi, perchè
con l'innalzamento del clima riescono ad arrivare a maturazione piena ed esprimersi al meglio.
La Terra L' azienda Gigante è situata nei Colli Orientali del Friuli. Questo territorio si estende lungo la fascia collinare a nord est della regione a ridosso del confine con la
Slovenia. E' caratterizzato da depositi sedimentatisi nel corso dei millenni che si presentano oggi come un'alternanza di strati, di marne, arenarie e flysch. Si tratta di rilievi di
altitudine compresa tra i 100 e i 350 metri s.l.m., il cui profilo dei pendii è stato modellato con il lavoro di generazioni di viticoltori in gradoni e terrazze vitate. Terreni straordinari , c'è una fusione di storia creata dal passaggio di Celti, Romani e Longobardi, di paesaggi che si intersecano, e tradizioni di uomini e donne, i friulani a primo acchito riservati,
diffidenti ma poi accoglienti, generosi, dei veri amici. Un compendio di terra, con un clima unico che ha contribuito alla produzione di bianchi e rossi straordinari, con la
valorizzazione dei vitigni autoctoni che hanno il sapore di questa gente. Il presidio produttivo si trova a Corno di Rosazzo, nella zona crù “Rocca Bernarda”, e comprende 25
ettari di terreno coltivati a vigneto, con una zona dedicata alla produzione di vini spumanti.. Da qualche anno l’azienda ha aderito al progetto di difesa integrata istituito dai
Colli Orientali del Friuli che prevede di produrre una serie di misure utili a ridurre l’impatto ambientale dei fitofarmaci, e ad accrescere la qualità delle uve, coadiuvato anche
dall’uso nel vigneto di atomizzatori a recupero.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Friuli Venezia Giulia
ADRIANO GIGANTE
Corno di Rosazzo - Udine
col.
anno
imb.
cl
F0075 Friulano Colli Orientali del Friuli
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2012
6
75
F0076 Sauvignon Colli Orientali del Friuli
B
2012
6
75
F0077 Pinot Grigio Colli Orientali del Friuli
B
2012
6
75
F0078 Friulano Vigneto Storico Colli Orientali del Friuli
B
2012
6
75
F0151 Cabernet Franc Colli Orientali del Friuli
R
2012
6
75
F0079 Refosco dal Peduncolo Rosso Colli Orientali del Friuli
R
2010
6
75
F0391 Merlot Colli Orientali del Friuli
R
2011
6
75
F0392 Merlot Riserva Colli Orientali del Friuli
R
2008
6
75
Oltre trent’anni di esperienza e passione, con una tradizione che affonda le sue radici negli anni Sessanta. Si può riassumere così la storia dell’Azienda agricola Zof di Corno di Rosazzo, nata nel 1980 (ma attiva già due decenni prima),
specializzata nella produzione di ottimi vini.
Dalla cura dei 14 ettari di vigneto, nascono vini di pregio. Importante, negli anni, è stata la collaborazione con il famoso
enologo Donato Lanati, grazie alla quale l’Azienda friulana ha acquisito conoscenze sui vini da invecchiamento applicate ancora oggi. L'azienda si trova nel cuore e forse capitale del Colli Orientali del Friuli, Corno di Rosazzo e l'azienda
privilegia i vitigni tradizionali della zona che ha in Ribolla Gialla, Friulano e Schiopettino i suoi punti di riferimento più
emblematici. Pulizia dei vini, eleganza e freschezza sono prerogative dei vini di Zof.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Friuli Venezia Giulia
ZOF - Azienda Agricola
Corno di Rosazzo - Udine
col.
anno
imb.
cl
F1007 Ribolla Gialla Colli Orientali del Friuli
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2012
6
75
F0169 Bianco Sonata
B
2011
6
75
F0168 Bianco San Michele
B
2012
6
75
F0408 Friulano
B
2013
6
75
BD
2012
6
50
F0415 Merlot "Va' Pensiero"
R
2011
6
75
F0409 Pignolo
R
2009
6
75
F0416 Verduzzo Friulano
Maso Martis si trova a Martignano, ai piedi del Monte Calisio (detto anche Argentario) sopra Trento, a 450 m di altitudine: un terreno montano che conosce la coltivazione già da fine 800, ottimamente esposto e accarezzato dalle brezza di
montagna. La vendemmia al maso fatta a mano è vissuta ancora oggi come una festa contadina.
L’ idea aziendale è quella di salvaguardare la genuinità dei prodotti e il nostro ambiente, quindi si sono indirizzati verso
la coltivazione biologica. La nostra è una produzione limitata: 60.000 bottiglie all’anno di cui 45.000 dedicate al Trentodoc.
“La nostra cantina è nata nel 1990. Fino dagli esordi ci siamo dedicati quasi esclusivamente all’arte della produzione di
spumante metodo classico. Il Trento DOC è il vino che amiamo, nel quale crediamo, sul quale investiamo le nostre
energie. E’ una missione che teniamo sempre viva, che perseguiamo con amore e costanza.”
Antonio e Roberta Stelzer
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Trentino
MASO MARTIS
Martignano - Trento
col.
anno
imb.
cl
F0046 Trento D.O.C. BRUT
cod.
nome - vitigno - uvaggio
BC
S.A.
6
75
F0051 Trento D.O.C. BRUT
BC
S.A.
1
150
F0260 Trento D.O.C. BRUT Jeroboam
BC
S.A.
1
300
F0261 Trento D.O.C. BRUT Mathusalem
BC
S.A.
1
600
F0047 Trento D.O.C. BRUT RISERVA 2007
BC
2007
6
75
F0051 Trento D.O.C. BRUT RISERVA Millesimato Magnum
BC
2008
4
150
F0048 Trento D.O.C. BRUT ROSE'
RC
S.A.
6
75
F0049 Trento D.O.C. DOSAGGIO ZERO Millesimato Riserva
BC
2009
6
75
BCD
S.A.
6
75
BC
2004
6
75
F0050 Trento D.O.C. DEMI SEC
F0259 Trento D.O.C. MADAME MARTIS
F0283 Chardonnay
B
2012
6
75
F0328 "Sole d'Autunno" Passito di Chardonnay
BD
2011
1
37,5
F2257 Moscato Rosa delle Dolomiti Bio
RS
2013
1
37,5
Tra i numerosi anelli che costituiscono la trama del panorama enoviticolo Trentino, l’Azienda del Revì rappresenta una
micro realtà, dedicata esclusivamente alla produzione del Trento D.O.C. Spumante. È nel 1982 che Paolo Malfer, dopo
anni di verifiche e prove con cui ha perfezionato le tecniche di produzione studiate sui libri di scuola, decide di fondare
Revì, azienda vinicola che trova nelle bollicine la propria ispirazione. Il nome Revì deriva dal toponimo della zona di
produzione; zona che secondo la leggenda era votata alla coltivazione di una vite dalla quale si otteneva un vino superiore, regale: il "Re vin", Revì. Oggi Revì conferma la propria missione a essere sinonimo di eccellenza nella produzione
del TRENTODOC che nasce anzitutto da un’attenta cura della vite. L’azienda produce attualmente circa 12.000 bottiglie
anno di spumante Revì Trento D.O.C., utilizzando vini prodotti con uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti da vigneti
posti ad altitudini che variano da 210 a 450 metri s.l.m., racchiusi e custoditi fra alte montagne e dolci valli dove si alternano le fresche brezze di un clima alpino e il tiepido sussurrare dell’Ora proveniente dal Lago di Garda, trovando le
condizioni perfette per donarci vini atti a una spumantizzazione di qualità superiore.
Aggiungendo a questo la forza della passione e dell’esperienza si ottiene TRENTODOC. TRENTODOC significa dunque
tutela della qualità, del processo e garanzia di origine trentina dello spumante, ottenuto con metodo classico, seguendo regole rigorose, dettate dal disciplinare di produzione. TRENTODOC per i vostri momenti magici: in un sorso abbiamo racchiuso passione, entusiasmo, tecnica, esperienza e tutta la naturalezza del Trentino.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Trentino
REVì
Aldeno - Trento
col.
anno
imb.
cl
F0319 Trento doc Brut
cod.
nome - vitigno - uvaggio
BS
2010
6
75
F0321 Trento doc Dosaggio Zero
BS
2010
6
75
F0320 Trento doc Rosè 2009
R
2009
6
75
F0322 Trento doc il Paladino Extra-Brut
BS
2009
6
75
La famiglia Josef Weger dal 1800 ha iniziato la sua attivitá agrovinicola nel cuore della zona di Cornaiano sulla strada
del vino, centro culturale vitivinicolo dell´Alto Adige e da sei generazioni opera nel campo del vino in un felice connubio
tra la tradizione del passato, l´innovazione del presente e futuro, in una costante e caparbia ricerca della massima
espressione qualitativa dei suoi vini. Il “terroir” é una cosa complessa, é un viaggio che inizia con l´uva e finisce in bocca;
il terreno, il clima, l´esperienza, l´attenzione, l´anima che in ogni gesto la famiglia Weger mette nella cura della vita ed
in cantina.
La tradizione si rinnova nei vini dal carattere elegante della linea classica “Tenuta Josef Weger". I vini rossi e bianchi di
questa linea coprono il 70% dell´intera produzione. Sono vini da monovitigni dal sapore caratteristico e che con
l´abbinamento al cibo creano una sensazione di piacere. I molteplici apprezzamenti da parte della stampa del settore
sono per noi un´ ulteriore incentivo a produrre vini di qualità con una particolare attenzione al prezzo.
I vini della linea “Maso delle Rose” provengono dalle uve selezionate dei migliori vigneti della nostra tenuta.
Sull´etichetta “Maso della rose” si trova la riproduzione di una rosa, insegna di un altro stemma della casa Weger, riportato anche sul portale della casa madre dei Weger. I vini “Maso delle Rose” maturano in piccoli fusti di legno di rovere
francese. Essi si caratterizzano principalmente per l´armonicitá e l´eleganza, frutto di una accurata selezione del grappolo e di una esperienza che si rinnova pazientemente di anno in anno, abbinata alle piú moderne tecniche di lavorazione.
Verso la fine degli anni 70 ed inizio degli anni 80 la famiglia decide di dedicarsi al turismo come attivitá complementare
a quella esistente del vino, ristrutturando due antichi fienili in confortevoli appartamenti ed una cantina costruita con
i volti dell´epoca in una Weinstube.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Alto Adige
JOSEF WEGER
Cornaiano - Bolzano
col.
anno
imb.
cl
F2139 Sudtiroler Weissburgunder Pinot Bianco
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2013
6
75
F2146 Sudtiroler Gewurztraminer
B
2013
6
75
F2149 Sudtiroler Chardonnay
B
2013
6
75
F2152 Sudtiroler Muller Thurgau
B
2013
6
75
F2153 Sudtiroler Sauvignon
B
2013
6
75
F2154 Sudtiroler Pinot Nero Blauburgunder
R
2012
6
75
F2155 Sudtiroler Lagrein
R
2012
6
75
F2156 Sudtiroler St. Magdalener
R
2013
6
75
F2157 Sudtiroler Weissburgunder Pinot Bianco Maso delle Rose
B
2013
6
75
F2158 Sudtiroler Sauvignon Maso delle Rose
B
2013
6
75
F2159 Sudtiroler Gewurztraminer Maso delle Rose
B
2013
6
75
F2256 Sudtiroler Pinot Nero Blauburgunder Maso delle Rose
R
2011
6
75
La Cantina Spumanti Lorenz Martini si trova nell'antico paesino vitivinicolo di Cornaiano. Sotto le sue volta dal 1985 la
famiglia Martini lavora le uve tradizionali, Chardonnay e Pinot Bianco, per produrre le preziose bollicine. Dopo 3 anni
di maturazione in bottiglia secondo il metodo classico, si ottiene il nobile spumante Comitissa Brut Riserva.
Nella riserva Comitissa Lorenz Martini, bravissimo enologo consulente di diverse cantine, utilizza ben il 30% di Pinot
bianco, una percentuale pari a quella dello Chardonnay e inferiore di un dieci per cento a quella del Pinot nero. Uve che
arrivano da vigneti di Cornaiano, Appiano-Monte e Cologna-San Genesio, situati tra 500 e 800 metri di altezza. Vigneti
posti su terreni argilloso, ciottoloso, calcarei. L’affinamento sui lieviti di questa riserva è di 36 mesi.
COMITISSA BRUT RISERVA TALENTO
FERMENTAZIONE IN BOTTIGLIA
VITIGNI: 30% Chardonnay - 30% Pinot bianco - 40% Pinot nero
ZONA dI PRODUZIONE: Oltreadige
TERRENO: argilloso-giottoloso-calcareo (500-800 M s.l.m.)
MATURAZIONE: almeno sul LIEVITO per 4 anni
ALCOL: 13% VOL. - ACIDITÀ TOT: 6,2‰ - ZUCCHERI: 4g/l
ANALISI ORGANOLETTICA: Giallo paglierino. Luminosità, perlage fine e persistente con corona sottile.
Il bouquet fine ricorda la cera d’ api, crosta di pane, pietra fuocaia con leggero sottofondo di
banana. Nel gusto pieno, armonico persistente
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Alto Adige
LORENZ MARTINI
Cornaiano - Bolzano
cod.
nome - vitigno - uvaggio
F0057 Alto Adige Metodo Classico Comitissa
col.
anno
imb.
cl
BS
2007
6
75
Per cinque generazioni, la famiglia di viticoltori Abraham ha conferito la propia uva alle cooperative cantiniere.
L'ultimo rampollo della dinastia, Martin, ha deciso di cimentarsi nella vinificazione, a propia discrezione e a proprio
rischio. Martin e Marlies Abraham, hanno deciso nel 2011 di vinificare in proprio le loro uve. Puntiamo su una gestione
responsabile dei vigneti e consideriamo il sapere dei nostri padri il fondamento del nostro agire odierno. La grande
sfida per noi sta nel fatto di riconoscere, rispettare e conservare il carattere unico e irripetibile di ogni nostro vigneto
nella zona di Appiano. Il nostro obiettivo è produrre vini caratteristici ed espressivi la cui degustazione faccia assaporare la particolarità e la diversità del nostro territorio. I nostri vini, soprattutto il Pinot Nero „Am Reinsberg“ e il Pinot
Bianco „In der Låmm“, sono espressione del nostro modo di concepire vita. Maturano lungo la frattura geologica tra i
profondi terreni di porfido e i terreni alluvionali di calcare dolomitico. Martin e Marlies possono vantare una tenuta di
circa 5 ettari, ripartiti in svariate parcelle, alla prima annata di 6.000 bottiglie sono seguiti numerosi riconoscimenti.
I vini di punta sono un Pinot Bianco e l'Upupa Rot, una cuvée di Schiava e Pinot Nero entrambi dotati dell'ancora poco
consueto tappo di vetro. I vitigni di Pinot Bianco sono stati piantati dal nonno 50 anni fa. Martin parla della sua cuvée
Upupa come di una Schiava non addomesticata, ottenuta da antichi vitigni dai piccoli grappoli nell'aspro podere
Rosslauf. Appiano è benedetta da terreni, alture e vitigni di straordinaria ricchezza, cui si aggiunge un microclima
eteregeneo fatto di sole, vento, notti fredde, precipitazioni, in una composita confluenza di fattori da cui nessun nettare
può prescindere. Il grande rispetto dinanzi al creato e il reciproco dare e avere plasmano con rinnovato vigore la mentalità del viticoltore e gli Abraham, ma non solo, operano secondo tale approccio. Un meraviglioso ritorno al credo di
padri e genitori.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Alto Adige
WEINGUT ABRAHAM
Appiano sulla Strada del Vino - Bolzano
col.
anno
imb.
cl
F6211 Sudtiroler Weissburgunder In der Lamm
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2011
6
75
F6212 Upupa Rot
R
2011
6
75
F6213 Vernatsch
R
2012
6
75
Dalla sua fondazione nel 1928 pregiati vini vengono prodotti nelle tenute vitivinicole dell’azienda Peter Zemmer, i
poderi collinari ed i vigneti di proprietà che si estendono intorno all’abitato di Cortina, in una zona particolarmente
favorevole della Bassa Atesina, sono sotto la diretta gestione dell’azienda. L’esperienza preziosa maturata negli anni, il
ricorso a tecniche consolidate ed innovative e presupposti territoriali ideali sono garanzia di prodotti di straordinaria
qualità nel pieno ed armonioso rispetto dell’elemento naturale. La forza espressiva dei nostri vini è legata in maniera
indissolubile ai vigneti che ne rappresentano il punto di partenza ideale. La cura meticolosa dei vitigni e del verde uniti
ad una rigorosa selezione costituiscono i presupposti fondamentali ed imprescindibili per l’autenticità dei vini. Peter
Zemmer ha a cuore che i propri vini genuini rispecchino il più possibile il loro carattere originario e siano in grado di
esprimere appieno la specificità di un terroir unico e straordinario.
Viticoltura
La viticoltura ha avuto sempre un ruolo importante nella vita di Cortina s.s.d.v., abitato in cui terreni dalle condizioni ottimali ed un temperato
microclima alpino contribuiscono alla produzione di uve pregiate. L’assortimento di vitigni nella piana di Cortina s.s.d.v. è ricco e variegato
esattamente come lo è il suo paesaggio, va ricondotta senza dubbio alle condizioni climatiche che caratterizzano il luogo e che si rivelano ottimali per la coltivazione delle viti: l’irraggiamento solare con una media di 1800 ore all’anno, l’ideale temperatura media dell’aria durante il periodo
vegetativo (18°) e l’equilibrata distribuzione delle precipitazioni nell’arco dell’anno sono fattori decisivi in tal senso. Le estati, spesso molto calde,
portano a volte giornate di sole cocente nella piana dell’Adige, mentre il clima continentale, caratterizzato da notevoli sbalzi di temperatura tra
il giorno e la notte conferisce ai vini un aroma intenso. In tutta la zona si leva, al pomeriggio, un vento secco e fresco, l’Ora del Garda, che spira
regolarmente dal lago in direzione di Merano e di Bressanone, contribuendo ad evitare, nella maggior parte dei casi, la formazione della botrite
a seguito delle piogge. Anche la peculiare specificità del terreno, cedevole, ben areato e ricettivo al calore fa sì che la vite trovi qui il suo habitat
ideale e consenta di produrre vini di elevata qualità. Il suolo, composto da detriti calcarei e dolomitici oltre che da depositi morenici di ghiaia,
sabbia ed argilla, grazie ad inverni con buoni innevamenti, riceve copiosa l’acqua dei torrenti di montagna.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Alto Adige
PETER ZEMMER
Cortina - Bolzano
col.
anno
imb.
cl
F1891 Chardonnay Doc
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2013
6
75
F2213 Pinot Bianco Doc
B
2013
6
75
F1894 Muller Thurgau Doc
B
2013
6
75
F1892 Riesling Doc
B
2013
6
75
F1895 Sauvignon Doc
B
2013
6
75
F1893 Gewurztraminer Doc (aromatico)
B
2013
6
75
F2215 Gewurztraminer Riserva Doc (aromatico)
B
2013
6
75
F1896 Lagrein Rosè Doc
RS
2013
6
75
F1898 Lagrein Rosso Doc
R
2013
6
75
F1897 Pinot Nero Doc
R
2012
6
75
L'azienda fondata nel 1979 si trova a Meltina 1200 metri d’altezza, la più alta cantina metodo classico d’Europa, quindici chilometri a nord del noto centro vinicolo di Terlano e solo una ventina da Bolzano e da Merano. La cantina sotterranea, posta appena sopra il centro del paese è molto semplice ed è studiata per consentire, in modo razionale, lo svolgimento delle diverse fasi di spumantizzazione dei nostri vini, una produzione media intorno alle settantamila bottiglie,
che rappresentano circa il 50% della spumantistica metodo classico altoatesina. Le ”bollicine di montagna” Arunda
sono realizzate con l’identica tecnica messa a punto quasi tre secoli fa nella Champagne: una seconda fermentazione
del vino in bottiglia ed un lunghissimo affinamento sui propri lieviti, mai inferiore a 24 mesi, ma che nelle riserve arriva
sino a cinque anni. Le operazioni di cantina sono quelle classiche, con il remuage o rotazione a mano delle bottiglie a
riposo sulle pupitres perché i lieviti, dal fondo, arrivino sino al collo, quindi la sboccatura a maturazione ultimata, il
dosaggio della cosiddetta liqueur d’expédition, utilizzata in alcuni vini, che serve a conferire ad ogni bottiglia di bollicine Arunda / Vivaldi un proprio carattere peculiare. L'azienda non dispone di vigneti di proprietà, ma ha scelto di selezionare le tre varietà di uva utilizzate, Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero, da vignaioli di fiducia che operano in diverse
zone dell’Alto Adige, ognuna dotata di grande vocazione alla qualità. Uve con caratteristiche analitiche e organolettiche diverse, espresse da terreni e microclimi differenti, (Terlano, Appiano monte, Cornaiano, Pochi di Salorno), che ci
consentono di ottenere cuvée, composte con minuziose attenzioni, di notevole complessità e dalla grande ricchezza
d’espressione. La conduzione dei vigneti avviene sotto nostro controllo e dopo la vinificazione i vari vini sono condotti
nella nostra cantina di Meltina, dove si svolgono tutte le fasi di spumantizzazione e d’affinamento.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Alto Adige
ARUNDA
Meltina - Bolzano
col.
anno
imb.
cl
F0298 Arunda Brut
cod.
nome - vitigno - uvaggio
BS
S.A.
6
75
F0299 Arunda Cuvèe Marianna Extra-Brut
BS
S.A.
6
75
F0314 Arunda Brut Riserva
BS
2008
6
75
La Franciacorta, vicino al Lago d'Iseo, è il nome del territorio ed al tempo stesso indica anche il metodo di produzione ed il nome del vino, Franciacorta DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Fondata nel 1870, Barone Pizzini è una delle più antiche aziende vitivinicole
della Franciacorta ed è stata la prima a produrre Franciacorta da viticoltura biologica. La storia di un’azienda vitivinicola è considerata da tutti
un patrimonio importante di tradizione, sapienza ed esperienza, ma non potremmo oggi essere orgogliosi di questo traguardo se esso non
rappresentasse il compimento di un percorso, forse di un destino, che ci consente oggi di bere dai nostri calici soltanto il frutto di una natura
incontaminata e del nostro modo di amarla, che è fatto di ascolto nella vigna e di rispetto in cantina. Oggi questo racconto, fatto di ricerca,
impegno, fatica, studio, preoccupazioni e soddisfazioni, culmina in un traguardo, ovvero un vino puro, privo di ogni residuo estraneo alla natura.
La cantina si trova in località San Carlo a Provaglio d’Iseo, circondata dalle colline vitate e contigua alla riserva naturale delle Torbiere del Sebino.
Costruita nel 2006 secondo importanti criteri di architettura ecocompatibile, risponde all'impegno di rispetto dell'ambiente e qualità della produzione. Rispetto dell'ambiente in quanto tutte le scelte architettoniche, funzionali e materiali, sono tese a garantire un basso impatto ambientale
e consumo energetico. Una cantina che, come i vigneti che la circondano, si nutre di ciò che il cielo e la terra le danno. Qualità della produzione
perché in cantina vengono mantenute la ricchezza e l'integrità del frutto ottenuto in vigna applicando i metodi della viticoltura biologica. Tutte
le fasi produttive hanno l'obiettivo di permettere agli umori di ogni vigna di esprimersi. Uno straordinario sodalizio tra natura e tecnologia.
I Vigneti
L'estensione totale delle vigne è di 47 ettari divisi in 25 particelle dislocate nei comuni di Provaglio d'Iseo, Corte Franca, Adro e Passirano. L'altitudine media è di 200 m.s.l.m e l'età media
degli impianti è attorno ai 15 anni ad eccezione dei vigneti da cui provengono le uve destinate al Satèn ed al Bagnadore che hanno un'età di 20 anni. Le vigne si trovano nelle zone più
vocate della Franciacorta per esposizione e composizione del terreno. Il suolo infatti è di origine complessa: in parte morenico, ma arricchito da deposizioni fluvioglaciali. Ulteriore
potenzialità del substrato verso la produzione di vini di pregio è conferita dalla coltivazione bio che migliora la vitalità degli strati esplorati dalle radici estendendo nel tempo, in profondità,
una fertilità equilibrata ed attiva. L'espressione del terroir si realizza così in modo incontaminato ed irripetibile attraverso un rispetto degli organismi insediati spontaneamente e l'elaborazione dei minerali forniti naturalmente dal flusso dinamico della vita. Si tratta di una garanzia di qualità e di salute che si protrae nel tempo e che si distingue da un metodo di coltivazione
convenzionale, supportato dall'introduzione artificiosa di sostanze estranee alla natura, che invece è viziato da supporti temporanei e spesso non sostenibili. Il metodo BIO, con l'adozione
della sostanza organica a sostegno della fertilità e di elementi naturali come zolfo e rame per il contenimento dei parassiti, è l'approccio che Barone Pizzini ha fatto proprio per mantenere
la pianta in equilibrio in modo armonico e consentire l'espressione di un prodotto ben caratterizzato. Questa sensibilità coinvolge tutta la filiera di produzione gestita da operatori attenti
alla conservazione delle energie, al contenimento delle emissioni dei gas-serra , alla salute del consumatore ed alla tutela del territorio.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Lombardia
BARONE PIZZINI
Cortefranca - Brescia
imb.
cl
F0178 Animante Franciacorta Biologico Docg
cod.
nome - vitigno - uvaggio
col.
BC
anno
6
75
F2228 Brut Franciacorta Docg Magnum
BC
6
150
F5268 Brut Franciacorta Docg Jeroboam
BC
1
300
F2227 Brut Nature Franciacorta Biologico Docg
BC
2009/10
6
75
F6105 Rosè Franciacorta Millesimato
RC
2010
6
75
F2229 Satèn Franciacorta Docg Biologico
BC
2009
6
75
F2251 Satèn Franciac. Docg Biologico Magnum ast.
BC
2007/08
1
150
F2230 Bagnadore Franciacorta Riserva Millesimato Docg
BC
2006
6
75
F0282 Bagnadore Franciac. Ris. Mill. Docg Magnum c.legno
BC
2006
6
150
L'azienda dei Fratelli Muratori, sin dalla sua recente costituzione, persegue un ambizioso obiettivo, battezzato "Progetto Arcipelago", che ha come scopo quello di
unificare, da un punto di vista storico-tecnico-filosofico, le diverse realtà vitivinicole di zone geograficamente distanti. Le motivazioni profonde che spingono Bruno,
Diego, Giorgio e Giuliano a questa ambiziosa impresa, sono quelle di ottenere da ogni "isola vinicola", la migliore qualità possibile, esaltandone al massimo le
caratteristiche pedoclimatiche e ampelografiche, lavorando principalmente sui vitigni che ne rappresentano l'unicità e autenticità espressiva.
L’Arcipelago Muratori è vitivinicoltura della diversità, della simbiosi e del sapere avere cura; è desiderio di essere territorio, rispettando l’ambiente. 170 ettari di vigna
in 4 territori vitivinicoli italiani, dalla Lombardia alla Toscana, alla Campania, in cui lavorare per fare non solo vini DI territorio ma anche PER il territorio: vini come
paesaggio liquido. In ogni territorio, quindi, una sola tipologia di vino al fine di esaltare la qualità dei diversi ambienti, minimizzando l’impronta ecologica.
Rimanda già dal suo nome a quattro “isole” distinte, in ognuna delle quali viene prodotto il vino più in sintonia con il proprio terroir di appartenenza: spumante
metodo classico in Franciacorta, a Villa Crespia, Rosso da Sangiovese e da taglio bordolese nella Maremma Toscana, a Suvereto nella Tenuta Rubbia al Colle, vini
bianchi in Campania, nel Sannio Beneventano nella Tenuta Oppida Minea e nell’isola di Ischia nella Tenuta Giardini Arimei. L’Arcipelago Muratori nasce nel 1999
dalla decisione dei fratelli Muratori, imprenditori tessili, di diversificare la loro attività, investendo in agricoltura.
Villa Crespia
Villa Crespia si estende su circa 60 ettari distribuiti su piccoli e medi appezzamenti scelti sulla base delle sei principali tipologie di suoli ed ambienti
individuati su tutto il territorio della Franciacorta, ed indicate come unità vocazionali. Da queste sei diverse unità vocazionali si ottengono
altrettanti Franciacorta DOCG, abbinabili a tutto pasto, con specifiche caratteristiche organolettiche, valorizzati attraverso processi di spumantizzazione mirati. I vitigni utilizzati sono Chardonnay (85%) e Pinot Nero (15%), nelle loro più qualificate selezioni clonali, piantate in funzione
delle caratteristiche degli ambienti. Con unità vocazionale (UV, dal progetto di zonazione eseguito dal Consorzio di Tutela del Franciacorta) si
intendono situazioni ambientali anche distanti tra loro, simili per caratteristiche pedologiche, climatiche e paesaggistiche, in cui la vite si
comporta in modo omogeneo. Da queste sei unità vocazionali nascono da uve chardonnay: Numerozero Dosaggio Zero, Novalia Brut, Miolo
Brut, Cesonato Satèn. Il Brolese Extra Brut Rosé è un assemblaggio di uve Pinot nero (70%) e Chardonnay (30%). Da Pinot nero nasce Cisiolo
Dosaggio Zero. Una particolare attenzione è riservata al Dosaggio Zero. Questa pratica è uno degli elementi distintivi di Villa Crespia e rappresenta il punto di partenza di una tendenza oggi diffusa, tanto che il 25% della produzione di Franciacorta è a dosaggio zero.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Lombardia
TENUTA VILLA CRESPIA - ARCIPELAGO MURATORI
Andro - Brescia
col.
anno
imb.
cl
F0351 Brut Franciacorta "Novalia" - 100% Chardonnay
cod.
nome - vitigno - uvaggio
BC
S.A.
6
75
F0352 Brut Franciacorta "Miolo" - 100% Chardonnay
BC
S.A.
6
75
F0353 Franciacorta "NumeroZero" - 100% Chardonnay
BC
S.A.
6
75
F0354 Satèn Franciacorta "Cesonato" - 100% Chardonnay
BC
S.A.
6
75
F0355 Brut Franciacorta "Simbiotico" - 100% Chardonnay
BC
S.A.
6
75
Le origini delle Cantine Giorgi risalgono al lontano 1875.La prima generazione vitivinicola della famiglia Giorgi produceva vino, secondo le usanze del tempo, per le famiglie dei paesi limitrofi. A differenza di altre realtà, però, già con
grande ambizione, si spingeva al di fuori dei propri confini. I Giorgi hanno sempre fortemente puntato sull’intera filiera
produttiva: dall’uva alla bottiglia, gettando sin dall’inizio le basi per realizzare il loro grande progetto di creare un’
azienda vitivinicola di primaria importanza. Questo progetto è diventato realtà già nel 1970, quando i fratelli Gianfranco e Antonio, costruirono la seconda cantina, moderna e tecnologicamente molto avanzata, a Canneto
Pavese.Enologo uno e uomo marketing l’altro, riuscirono a costruire un’immagine di qualità aziendale rimasta indelebile nel tempo.
L’Oltrepo Pavese è un’area vinicola della Lombardia,che, nemmeno a farlo apposta, ha la forma di un grappolo che si
estende tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Oltrepo perché si trova a sud del grande fiume che ha creato la
Pianura Padana. Terra da sempre ricca di storia, avventura, scambi agricoli e naturalmente il mercato della vite e
dell’uva Pinot Nero, che ancora oggi è molto attivo.
Le vigne crescono fino a 500 metri di altitudine e le zone di produzione dei vini spumanti Oltrepo Pavese docg, si mescolano a quelle adatte a vini fermi, vini bianchi e vini rossi frizzanti. Questa zona vinicola è particolarmente adatta alla
coltivazione dell’uva Pinot Nero, che costituisce oltre la metà dei vitigni destinati alla spumantizzazione. Dai pochi
ettari degli anni Venti, si è passati ai 5.000 di oggi, con una produzione di 40 milioni di bottiglie.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Lombardia
GIORGI - Azienda Agricola
Canneto Pavese - Pavia
col.
anno
imb.
cl
F0263 Pinot Nero Cruasè Metodo Classico
cod.
nome - vitigno - uvaggio
RC
2009
6
75
F0264 Pinot Nero Gianfranco Giorgi Metodo Classico
BC
2009
6
75
F0262 Pinot Nero "Giorgi 1870" Gran Cuvèe Storica
BC
2009
6
75
F0339 Riesling "Il Bandito"
B
2013
6
75
F0340 Pinot Nero Frizzante vinificato in bianco
BF
2013
6
75
F0341 Spumante Extra Dry
BS
S.A.
6
75
F0342 Mosca Rosa
RS
2013
6
75
F0439 Sangue di Giuda
RD
2013
6
75
F1031 Bonarda Frizzante
RF
2013
6
75
L’ Azienda Agricola Cascina Bruciata esiste, come la si definisce tutt’oggi, sin dall’inizio del 1880 quando il bisnonno
dell’attuale proprietario la prese in affidamento. L’azienda prese una connotazione esclusivamente viticola con Marino
Balbo, intorno agli anni 50 e vide realizzare il proprio potenziale con Carlo Balbo, l’attuale proprietario e figlio di
Marino.
Carlo, agli inizi del nuovo millennio, spinto dal suo grande attaccamento per le vigne che lo hanno visto crescere e
soprattutto da una gran voglia di far conoscere la personalità di questo territorio nel mondo,decise di produrre vino e
commercializzarlo con il nome che da sempre è stato legato alla sua famiglia.
Oggi Cascina Bruciata, rappresenta una realtà ben affermata e soprattutto un progetto che guarda al futuro in nome
di quel legame e quel sentimento che animano il cuore delle persone come i Balbo. Questi vigneti si sviluppano in uno
dei cru storici della zona del Barbaresco, il Rio Sordo, che da sempre danno vita a vini di grande personalità ed eleganza. Questo lo si raggiunge con una cura assolutamente maniacale per la gestione del vigneto che vede la sua massima
espressione con il rispetto del suo equilibrio naturale e con la riduzione, non esasperata, ma ragionata, delle produzioni
di uva per ettaro. In cantina ci si adopera all’utilizzo di quelle tecniche che esaltano il potenziale dell’uva, fermentazioni
con macerazioni medio-lunghe, invecchiamento in barriques e/o botti grandi per elevare il vino al suo massimo equilibrio che si esprime con il giusto rapporto tra eleganza e potenza.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Piemonte
CASCINA BRUCIATA - Azienda Agricola
Barbaresco - Cuneo
col.
anno
imb.
cl
F0188 Dolcetto d'Alba Rian
cod.
nome - vitigno - uvaggio
R
2011
6
75
F0183 Barbera d'Alba
R
2012
6
75
F0184 Nebbiolo Usignolo
R
2011
6
75
F0185 Barbaresco
R
2009
6
75
F0186 Barbaresco Rio Sordo
R
2006
6
75
F0187 Barbaresco Rio Sordo Riserva
R
2007
6
75
F0317 Barolo Cannubi Muscatel
R
2009
6
75
Nulla è più nuovo di quello che fu a lungo dimenticato.
La tenuta Podernuovo si trova nella frazione di Palazzone del comune di San Casciano dei Bagni, al confine con il Lazio e l’Umbria, la terra più a Sud della Toscana
dove colline, torrenti, vento e clima fanno un ambiente naturale formidabile per la produzione di vini unici, in questi luoghi ancora veri, dove estati calde si alternano a inverni rigidi, con autunno e primavera miti, poca neve, si creano, infatti, le condizioni ideali perché le uve possano maturare al meglio.
In passato Palazzone è stata prima una stazione di posta, lungo una diramazione secondaria della Via Cassia e poi un avamposto commerciale del Castello di
Figline, che deteneva anche la proprietà agricola di Podernuovo. La tenuta di Podernuovo è stata acquistata nel 2004 da Paolo e Giovanni Bulgari. Il vigneto era
stato abbandonato per molto tempo e l’impresa è stata quella di ridargli nuova vita per produrre vini di qualità, eleganti e armoniosi, che restituissero l’essenza
della bellezza e dell’armonia del luogo, nel rispetto della natura e della storia. Un progetto dai contenuti semplici, realizzato con impegno, dedizione e attenzione
per la natura che rivela la passione per le cose buone, belle e fatte bene, per cui l’Italia è nota nel mondo. I vigneti si estendono per circa 20 ettari, con 5.400 ceppi per
ettaro a più di 300 metri sul livello del mare. Spiccano i vitigni di Sangiovese, Montepulciano, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot. Una terra – humus
d’argilla, calcare, arenarie e fossili, esposta a sud-est e quindi al sole che con la pendenza dei terreni e l’altitudine rendono i vini corposi ed eleganti.
La cantina di Podernuovo è, per volontà di Giovanni Bulgari, progettata per essere integrata con l’ambiente e inserita armoniosamente nell’incantevole paesaggio.
L’edificio, inoltre, sfrutta la geotermia, cioè la temperatura costante del terreno, come fonte di energia naturale e il risparmio energetico è assicurato anche dalle
solide mura e dalla struttura che segue la morfologia del terreno.
Oggi, Podernuovo, azienda vinicola contemporanea, può vantare l’impregno di portare a zero il calcolo del carbon footprint cioè delle emissioni di anidride
carbonica, attraverso la ricerca delle soluzioni migliori ed un lavoro costante e quotidiano.
Podernuovo è la scelta di come stare nel mondo, un pezzo di terra italiano abitato da persone, uomini e donne, imprenditori consapevoli di averla solo in prestito,
ben sapendo che le azioni di oggi varranno per le generazioni future, per i loro figli.
La volontà è infatti, quella di ascoltare, capire e interpretare i valori della terra, intesa come patrimonio e bene comune in sintonia con l’articolo 9 della Costituzione
italiana, che recita:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
A questo si rivolge l’impegno sia imprenditoriale che umano. Si tratta di un lavoro di ricerca, progettuale e operativo quotidiano teso al rispetto dell’ambiente, al
produrre il bello e il buono ma anche il sano per contribuire sia alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio che alla diffusione della cultura del ben fatto in un
ambiente preservato.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Toscana
PODERNUOVO
Palazzone a San Casciano dei Bagni - Siena
col.
anno
imb.
cl
F0343 Rosso Toscana "Therra"
cod.
nome - vitigno - uvaggio
R
2010
6
75
F0344 Cabernet Franc Toscana "Argirio"
R
2010
6
75
F0345 Sangiovese in Purezza Toscana "Sotirio"
R
2010
6
75
L'azienda dei Fratelli Muratori, sin dalla sua recente costituzione, persegue un ambizioso obiettivo, battezzato "Progetto Arcipelago", che ha come scopo quello di
unificare, da un punto di vista storico-tecnico-filosofico, le diverse realtà vitivinicole di zone geograficamente distanti. Le motivazioni profonde che spingono Bruno,
Diego, Giorgio e Giuliano a questa ambiziosa impresa, sono quelle di ottenere da ogni "isola vinicola", la migliore qualità possibile, esaltandone al massimo le
caratteristiche pedoclimatiche e ampelografiche, lavorando principalmente sui vitigni che ne rappresentano l'unicità e autenticità espressiva.
L’Arcipelago Muratori è vitivinicoltura della diversità, della simbiosi e del sapere avere cura; è desiderio di essere territorio, rispettando l’ambiente. 170 ettari di vigna
in 4 territori vitivinicoli italiani, dalla Lombardia alla Toscana, alla Campania, in cui lavorare per fare non solo vini DI territorio ma anche PER il territorio: vini come
paesaggio liquido. In ogni territorio, quindi, una sola tipologia di vino al fine di esaltare la qualità dei diversi ambienti, minimizzando l’impronta ecologica.
Rimanda già dal suo nome a quattro “isole” distinte, in ognuna delle quali viene prodotto il vino più in sintonia con il proprio terroir di appartenenza: spumante
metodo classico in Franciacorta, a Villa Crespia, Rosso da Sangiovese e da taglio bordolese nella Maremma Toscana, a Suvereto nella Tenuta Rubbia al Colle, vini
bianchi in Campania, nel Sannio Beneventano nella Tenuta Oppida Minea e nell’isola di Ischia nella Tenuta Giardini Arimei. L’Arcipelago Muratori nasce nel 1999
dalla decisione dei fratelli Muratori, imprenditori tessili, di diversificare la loro attività, investendo in agricoltura.
Rubbia al Colle
Si chiama Rubbia al Colle, è la proprietà di Suvereto, distribuita su tre poderi relativamente estesi, ma distinti tra loro e profondamente diversi al
punto da essere riconducibili a tre differenti ecosistemi. I paesaggi di pianura, di mezza collina e di alta collina, caratterizzati da suoli diversi, da
flora spontanea specifica e da panorami tipici della Maremma, sono valorizzati da viticoltura ed enologia rispettose delle singole specificità. I vini
diventano “paesaggi liquidi” dove si sperimenta e si realizza un’agricoltura che definiamo simbiotica in cui, cioè, concimi, diserbanti e presidi
fitosanitari di sintesi sono progressivamente sostituiti da consorzi microbiologici che migliorano il rapporto di simbiosi fra vite ed ambiente.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Toscana
TENUTA RUBBIA AL COLLE - ARCIPELAGO MURATORI
Suvereto - Livorno
col.
anno
imb.
cl
F0346 "Drumo" Sangiovese 100% Toscana
cod.
nome - vitigno - uvaggio
R
2010
6
75
F0347 "Barricoccio" - Sangiovese 95% - Ciliegiolo 5% - Toscana
R
2010
6
75
F0348 "Olpaio" - Cabernet Sauvignon 51% - Merlot 49% - Toscana
R
2008
6
75
F0349 "Simbiotico" Sangiovese Toscana
R
2011
6
75
La tenuta si estende nel cuore della Maremma, a Scansano, e lega il proprio nome all'antico sito etrusco che sorge nelle
vicinanze. I vigneti dove il Sangiovese è il vitigno principe, crescono in due appezzamenti vicini ma con caratteristiche
differenti. Pian del Dado, che presenta un suolo di medio impasto con esposizione ad est, riceve l'aria fresca dal Monte
Amiata conferendo profumi e freschezza alle nostre uve, mentre Colonna Aquilaia, esposto a nord-ovest, in posizione
ventilata dalla brezza marina, affonda le proprie radici in un suolo argillo-calcareo che apporta alle uve struttura,
sapidità e vigore. Queste caratteristiche uniche, unite alle pratiche di agricoltura Biologica e Biodinamica, valorizzano
la personalità dei nostri vini, espressioni vere di un territorio straordinario.
"La Maremma è un meraviglioso lembo di terra d'Italia, dove ancora il tempo é scandito dalla naturale successione
delle stagioni e la gente ha mantenuto un legame saldo con la terra e le tradizioni. Di tutto questo noi vogliamo far
parte, con la saggezza di chi cerca l'espressione sincera di uno dei prodotti simbolo di questo territorio, il vino, in modo
naturale e senza compromessi, per far assaporare la genuinità di questa terra generosa a chi stapperà le nostre bottiglie."
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Toscana
PODERI DI GHIACCIOFORTE - Azienda Agricola
Scansano - Grosseto
nome - vitigno - uvaggio
col.
anno
imb.
cl
F2246 "Rosso dei Poderi" Igt Sangiovese
cod.
R
2010
6
75
F2233 Morellino Docg
R
2013
6
75
F2234 Estatatura" Igt Maremma
R
2005/06
6
75
L' azienda è gestita direttamente dai proprietari, Canestrari Lucio e sua moglie, Fiorella De Nardo, l’attività è iniziata nel
1981, il primo impianto è stato nel 1982 (Ha 0,54) e il terreno coltivato totale era di 2,8 Ha, il primo imbottigliamento
nel 1986. Nel 1988 l'acquisto del vigneto di Spescia, una pressa soffice e un frigorifero, permise di riempire 16.000 bottiglie, e di produrre per la prima volta VIGNA GAIA, che ora è Gaiospino. Attualmente l'azienda si sviluppa su tre parti, per
una superficie totale di 17,5 ettari, con 9,5 Ha di vigneto iscritto all’albo del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico. Tutto
il vino che produciamo proviene da uve coltivate da noi, e tutto nel tipo di Verdicchio Classico Superiore; Classico significa che il vigneto si trova nella zona di più antica tradizione, Superiore che la vigna ha prodotto meno di 11 tonnellate
di uva per ettaro . Media di produzione attorno ai 60 hl / Ha. I vigneti sono su terreni diversi e altitudini tra i 250 ei 400
metri, inerbimento dei vigneti dal 1983, il controllo delle malattie fungine e insetti secondo il metodo della lotta
integrata e biologica (dal “92) , non concimiamo dal 1995 per mantenere integro il profilo del terroir.
Il Verdicchio è un vitigno a bacca bianca autoctono delle Marche, che non ha grande diffusione fuori della regione perché non riesce ad avere
altrove la stessa qualità che raggiunge qui. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è molto profumato ed è un vino di grande struttura, che si apprezza per
il suo equilibrio tra freschezza e morbidezza e per la sua grande sapidità. Nei cru più vocati, oltre ai profumi fruttati di pesca bianca e nespola e ai
floreali tra ginestra e biancospino, sviluppa note minerali di pietra focaia e salmastre. Questi vini sono gradevolissimi giovani, e se vinificati con
criteri di qualità e con basse rese possono invecchiare mirabilmente, acquistando una gamma di profumi molto complessa dal miele agli agrumi,
fiori di campo e erbe aromatiche, ma anche legno di sandalo e incenso. Oggi vi sono inoltre sempre più produttori che si dedicano a produzioni
di alta qualità e curano sia le vigne che il lavoro di cantina in modo da ottenere vini tra i migliori bianchi al mondo che non temono confronti e
nelle manifestazioni internazionali fanno ben figurare la loro terra d’origine.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Marche
FATTORIA CORONCINO
Staffolo - Ancona
col.
anno
imb.
cl
F0072 Il Bacco Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Sup.
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2012
6
75
F0073 Il Coroncino Verdicchio dei Castelli di Jesi Clas. Sup.
B
2011
6
75
F0074 Il Gaiospino Verdicchio dei Castelli di Jesi Clas. Sup.
B
2010
6
75
L' azienda ha i vigneti in Monteacuto, situati all'interno del Parco Regionale del Conero, su di un promontorio a picco sul
mare, azienda che ha fatto conoscere per prima un grande vino prodotto in questo territorio, nel 1988 il Conero Riserva
Dorico è stato premiato con i 3 Bicchieri, attirando così l'attenzione su un prodotto fino ad allora sconosciuto ai più, da
allora sono arrivati premi da tutte le testate giornalistiche di settore ed è entrato in tutte le guide con grandi riconoscimenti. L' azienda porta avanti la tradizione perchè è un bagaglio da portarsi appresso e allo stesso tempo l'innovazione con gli strumenti che oggi la tecnologia mette a disposizione per seguire un concetto di qualità che oggi è diventata
una condizione essenziale per stare in un mercato. Dal 2011 parte la certificazione biologica, progetto voluto e ottenuto dall'azienda con tenacia dalla famiglia Moroder. I Moroder, originari della Valgardena, arrivano in Ancona nel 1740
e qui si stabiliscono avviando il commercio di statue lignee da loro prodotte, grazie al quale riescono ad acquisire agiatezza economica. Il bisogno di radicarsi nel territorio li porta ad acquistare, alla fine del ‘700, l’attuale tenuta agricola
che veniva condotta con metodi tradizionali. Nel 1984 Alessandro Moroder e sua moglie Serenella decidono di dedicarsi con passione all’ attività agricola. L‘ azienda viene profondamente rinnovata nei processi e nella gestione. Il monte
Conero, vicino ad Ancona, è l’unico promontorio di rilievo nel tratto di costa adriatica che va da Trieste al Gargano e si
caratterizza per peculiarità paesaggistiche uniche. Come un gigante dormiente si adagia sulla costa a picco sul mare
mentre le morbide distese di colline coltivate scivolano verso l'interno. Il suo paesaggio offre numerosi spunti
d’interesse sia per la flora e la fauna. Il complesso agricolo dell‘ azienda si adagia con naturalezza su dolci colline e
copre un’ area di 50 ettari coltivati di cui 32 dedicati alla coltivazione delle uve.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Marche
MORODER - Azienda Agricola
Ancona
col.
anno
imb.
cl
F0161 Moscato BiancoNero
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
S.A.
6
75
F0152 Aiòn Rosso Conero
R
2011
6
75
F0153 Rosso Conero
R
2010
6
75
F0158 Conero Riserva Dorico
R
2008
6
75
F0159 Ankon Marche Rosso
R
2008
6
75
F0160 Brut Rosè
RF
S.A.
6
75
F0162 Oro Vino Passito
BD
S.A.
6
50
F0163 Vino & Visciole
RD
S.A.
6
50
Pievalta realizza il progetto di creare vini che, attraverso l’uva Verdicchio, esprimano l’armonia e l’unicità di questi
luoghi, grazie all’utilizzo di metodi di agricoltura naturale, come la biodinamica. Dopo diversi anni di studio e sperimentazione, oggi i vini Pievalta sono certificati Demeter.
La proprietà si estende su oltre 26 ettari distribuiti su due vigne poste sugli opposti versanti della Valle Esina, il cuore dei
Castelli di Jesi, con differenti caratteristiche pedologiche; quella in località Monteschiavo, dove si trova la cantina, a
sinistra del fiume Esino è caratterizzata da argille calcaree, mentre a San Paolo di Jesi, a 400 metri slm, la sabbia e
l'argilla poggiano su un fondo di tufo. Diversi quindi i vini; a sinistra dell'Esino si caratterizzano per la grande mineralità
e freschezza fruttata, a destra risultano più austeri, sapidi e di grande energia.
La ricerca della qualità avviene attraverso l'agricoltura biodinamica che consente di valorizzare le diverse espressioni
dei due versanti di questa vallata.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Marche
PIEVALTA - Azienda Agricola
Maiolati Spontini - Ancona
col.
anno
imb.
cl
F0058 Perlugo Spum VSQ Doc (Biologico)
cod.
nome - vitigno - uvaggio
BS
S.A.
6
75
F2231 Verdicchio Castello di Jesi Doc (Biologico)
B
2013
6
75
L' azienda è incastonata fra la Maiella e l'Adriatico, nasce nel 1800 con l' impegno e la passione del fondatore, e ancora
oggi si persegue l’obiettivo di allora: coniugare tradizione e innovazione per produrre dei vini superiori e d’eccellenza,
nel totale rispetto dell’ambiente. Il lavoro si svolge secondo i più moderni principi della biotecnica, e la continua ricerca
nell’innovazione lavora per produrre vini biologici e rivolti all’ecologia del pianeta. L' azienda è dotata di una struttura
all'avanguardia ed è la prima cantina in Europa interamente realizzata secondo i principi della bio-architettura.
Agriverde è certificata ICEA (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale) ed è stata scelta dalla scuderia Ferrari
come partner d'eccellenza per brindare ai suoi successi nel mondiale di Formula 1 e per affiancarla nella presentazione
della nuova Ferrari Verde, la 599 Hybrid Kers.
La famiglia Di Carlo produce vini da oltre due secoli, e nel 1991 Giannicola Di Carlo, attuale presidente, fonda Agriverde
cominciando a produrre solo ed esclusivamente secondo metodi biologici (nessun antiparassitario, nessun fertilizzante chimico). I vini di Agriverde divulgano la cultura del "terroir" che fonde il concetto di Clima, Geologia, Topografia e
Suolo. Il recupero dei lieviti naturali, uscendo dagli standard dei lieviti aromatici, conferisce ai nostri vini il gusto intimamente legato al territorio, restituendo centralità all'elemento naturale e alle caratteristiche del "terroir" di appartenenza. Con questo non vogliamo proporre il ritorno al "vino del contadino" ma valorizzare i vini veri rispetto alla maggior
parte di quelli presenti sul mercato che sempre più dipendono dalla chimica. Tutti i processi di trasformazione si avvalgono delle più moderne ed innovative tecnologie: dalle presse soffici con 120 programmi di pressatura ed abbattimento della temperatura in fase di pressione alle cisterne termo-controllate per l'affinamento, ai più avanzati sistemi di
filtrazione e vinificazione non invasivi.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Abruzzo
AGRIVERDE - Azienda Agricola
Caldari di Ortona - Chieti
cod.
nome - vitigno - uvaggio
col.
anno
imb.
cl
B
2012/13
6
75
F0066 Pecorino Terre di Chieti Biologico Eikos
B
2013
6
75
F0067 Montepulciano d'Abruzzo Biologico
R
2010
6
75
F0289 Montepulciano Plateo
R
2008
6
75
F0438 Trebbiano d'Abruzzo "Solarea"
R
2011
6
75
F0065 Trebbiano d'Abruzzo Riseis
L'azienda è ubicata nel Comune di Boscotrecase alle falde del Vesuvio e rientra nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio, in un
Comune con antiche tradizioni agricole ed a forti tradizioni per la viticoltura, unita all’impegno ed alla forza di volontà
nell’ammodernare ed estremizzare le produzioni autoctone, ciò ha permesso la realizzazione dell’Azienda Agricola “VESEVUS” con
un ordinamento colturale caratterizzato prevalentemente da vigneti per il 90 % ed il rimanente coltivato con olivi ed albicocche. La
superficie vitata è costituita da circa 20 ettari, dei quali l’80 % allevati a Guyot ed il restante a pergolato, tutti coltivati con i criteri
dell’agricoltura biologica. Le 4 cultivar per eccellenza sono: Aglianico, Piedirosso, Coda di Volpe e Falanghina. L’Azienda tende a
valorizzare le suddette cultivar limitandone le produzioni per ettaro con il diradamento e sistemi di allevamento adeguati.
L’Azienda è giovane nata nel 2000 come Azienda Agricola. Il Vino vesuviano ha origini che si perdono nella notte dei tempi: i Greci,
all’auge del loro Impero, impiantarono sulle falde del Vesuvio, nei territori dell’allora Magna Grecia, il vitigno Aminea Gemella
Linore, progenitrice di tutte le viti locali odierne. Cadenzata dal sole e dal ripetersi immoto delle stagioni, la Storia del Vino del
Vesuvio, riceve una sferzata di energia nel periodo della potenza di Roma.Gli antichi dominatori del Mondo, svilupparono a pieno
le potenzialità vinicole della terra del Vulcano, impiantando la qualità di viti dette Vesuvio, che daranno vita al Lacryma Christi).
La terra della Lacryma Christi Sorrentino si estende sulle falde del Vesuvio in una celebre zona archeo-logica al centro del poligono delimitato dalle antiche città di Pompei,
Oplontis, Stabia, Ercolano, le locazioni dei vigneti di concerto con la conformazione a terrazza, che solcano i fianchi del rilievo vesuviano, consentono una perfetta esposizione
al sole, un irradiamento uniforme e incantato da cui derivano le innate, straordinarie caratteristiche dei vini Sorrentino. Oltre all’importanza del sole nella coltivazione dei
Vigneti Sorrentino, la particolarità inconfondibile della Lacryma e delle altre produzioni risiede nell’eccezionalità del suolo vulcanico. L’area vulcanica Vesuviana è la più vasta
dell’Europa continentale per quello che riguarda vulcani esplosivi ancora attivi, anche se dormienti. Il terreno vulcanico, eccezionalmente solubile e sabbioso, è per sua natura
impenetrabile ad alcuni parassiti come la temibile della Fillossera (insetto microscopico che si nutre, succhiandola dalle radici, la linfa indispensabile alla sopravvivenza delle
viti). Fiore all’occhiello dei terreni dell’azienda è Vigna Lapillo, uno dei possedimenti più vicini alla bocca del Vesuvio, che produce un cru di inestimabile sapore come l’esclusiva
Lacryma Christi “Vigna Lapillo”. La conformazione geologica delle pendici vesuviane, le caratteristiche uniche del suolo vulcanico e il microclima incantevole, rendono il
territorio dell’Azienda Sorrentino una delle zone vinicole più interessanti d’Italia, con una vocazione viticola dalla grande tradizione e dal potenziale ancora da sviluppare
pienamente
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Campania
SORRENTINO
Boscotrecase - Napoli
nome - vitigno - uvaggio
col.
anno
imb.
cl
F0294 Falanghina Vinarium Pompeiano
cod.
B
2013
6
75
F0291 Lacryma Christi Bianco
B
2012
6
75
F0398 Greco di Tufo
B
2012
6
75
F0293 Lacryma Christi Rosato
RS
2012/13
6
75
F0292 Lacryma Christi Rosso
R
2012/13
6
75
F0295 Piedirosso "7 Moggi"
R
2012/13
6
75
F0296 Vigna Lapillo Bianco
B
2012
6
75
F0297 Vigna Lapillo Rosso
R
2011
6
75
F0397 Aglianico Pompeiano "Joe" biologico
R
2010
6
75
F0399 Taurasi Elmi
R
2008
6
75
L'azienda dei Fratelli Muratori, sin dalla sua recente costituzione, persegue un ambizioso obiettivo, battezzato "Progetto Arcipelago", che ha come scopo quello di
unificare, da un punto di vista storico-tecnico-filosofico, le diverse realtà vitivinicole di zone geograficamente distanti. Le motivazioni profonde che spingono Bruno,
Diego, Giorgio e Giuliano a questa ambiziosa impresa, sono quelle di ottenere da ogni "isola vinicola", la migliore qualità possibile, esaltandone al massimo le
caratteristiche pedoclimatiche e ampelografiche, lavorando principalmente sui vitigni che ne rappresentano l'unicità e autenticità espressiva.
L’Arcipelago Muratori è vitivinicoltura della diversità, della simbiosi e del sapere avere cura; è desiderio di essere territorio, rispettando l’ambiente. 170 ettari di vigna
in 4 territori vitivinicoli italiani, dalla Lombardia alla Toscana, alla Campania, in cui lavorare per fare non solo vini DI territorio ma anche PER il territorio: vini come
paesaggio liquido. In ogni territorio, quindi, una sola tipologia di vino al fine di esaltare la qualità dei diversi ambienti, minimizzando l’impronta ecologica.
Rimanda già dal suo nome a quattro “isole” distinte, in ognuna delle quali viene prodotto il vino più in sintonia con il proprio terroir di appartenenza: spumante
metodo classico in Franciacorta, a Villa Crespia, Rosso da Sangiovese e da taglio bordolese nella Maremma Toscana, a Suvereto nella Tenuta Rubbia al Colle, vini
bianchi in Campania, nel Sannio Beneventano nella Tenuta Oppida Minea e nell’isola di Ischia nella Tenuta Giardini Arimei. L’Arcipelago Muratori nasce nel 1999
dalla decisione dei fratelli Muratori, imprenditori tessili, di diversificare la loro attività, investendo in agricoltura.
Giardini Arimei
Giardini Arimei è la quarta isola dell'Arcipelago Muratori, un progetto nato con una precisa impostazione sin dal suo inizio, basato sulla volontà
di considerare il vino come risultato del territorio, di cui il vigneto è una delle espressioni assieme ai valori sociali, storici ed ambientali.
La tenuta dell'isola d'Ischia è costituita da 8 ettari situati nel comune di Forio. La proprietà comprende, oltre ai vigneti, anche ruderi di strutture
scavate originariamente nel tufo verde, che costituivano un insediamento vinicolo di notevole valenza economica nel passato dell'isola. Proprio
in una di queste strutture, una cantina seicentesca di tufo verde, sono state installate le attrezzature della cantina aziendale, recuperando così
l'antica struttura alle sue funzioni originarie. Ad Ischia l'Azienda Agricola Fratelli Muratori produce un vino da conversazione ottenuto da uve
surmature, raccolte in autunno in vigneti piantati nei caratteristici terrazzamenti della viticoltura eroica delle isole del Mediterraneo, un vino
unico al mondo, prodotto in antichi palmenti completamente restaurati, la cui vendemmia passa attraverso tre stagioni, l’estate, l’autunno e
l’inverno. Così nell’uva si trasferiscono i sapori e gli umori di questi tre periodi dell’anno, che sull’isola sono profondamente diversi. Una vinificazione ottenuta con uve surmaturate e appassite in pianta, una tradizione millenaria che si fa vino passito ma secco.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Campania
TENUTA GIARDINI ARIMEI - ARCIPELAGO MURATORI
Ischia
cod.
nome - vitigno - uvaggio
F0359 Passito Secco - vino da uve surmature
col.
anno
imb.
cl
BD
S.A.
6
50
L'azienda dei Fratelli Muratori, sin dalla sua recente costituzione, persegue un ambizioso obiettivo, battezzato "Progetto Arcipelago", che ha come scopo quello di
unificare, da un punto di vista storico-tecnico-filosofico, le diverse realtà vitivinicole di zone geograficamente distanti. Le motivazioni profonde che spingono Bruno,
Diego, Giorgio e Giuliano a questa ambiziosa impresa, sono quelle di ottenere da ogni "isola vinicola", la migliore qualità possibile, esaltandone al massimo le
caratteristiche pedoclimatiche e ampelografiche, lavorando principalmente sui vitigni che ne rappresentano l'unicità e autenticità espressiva.
L’Arcipelago Muratori è vitivinicoltura della diversità, della simbiosi e del sapere avere cura; è desiderio di essere territorio, rispettando l’ambiente. 170 ettari di vigna
in 4 territori vitivinicoli italiani, dalla Lombardia alla Toscana, alla Campania, in cui lavorare per fare non solo vini DI territorio ma anche PER il territorio: vini come
paesaggio liquido. In ogni territorio, quindi, una sola tipologia di vino al fine di esaltare la qualità dei diversi ambienti, minimizzando l’impronta ecologica.
Rimanda già dal suo nome a quattro “isole” distinte, in ognuna delle quali viene prodotto il vino più in sintonia con il proprio terroir di appartenenza: spumante
metodo classico in Franciacorta, a Villa Crespia, Rosso da Sangiovese e da taglio bordolese nella Maremma Toscana, a Suvereto nella Tenuta Rubbia al Colle, vini
bianchi in Campania, nel Sannio Beneventano nella Tenuta Oppida Minea e nell’isola di Ischia nella Tenuta Giardini Arimei. L’Arcipelago Muratori nasce nel 1999
dalla decisione dei fratelli Muratori, imprenditori tessili, di diversificare la loro attività, investendo in agricoltura.
Oppida Aminea
Oppida Aminea è la terza isola del progetto Arcipelago dell'Azienda Agricola Fratelli Muratori. Il nome della tenuta è dedicato alle viti aminee che,
secondo Aristotele, derivano il proprio nome da una popolazione della Tessaglia, che trapiantò questi vitigni nell'Italia meridionale. E' un omaggio, quindi, al ruolo che il Sannio ha avuto nella diffusione delle uve di qualità nel mondo occidentale.
Cinquanta ettari di proprietà, dei quali trentacinque coltivati a vigneto, per produrre vini bianchi strutturati, o meglio, "gialli", come li definisce
l'enologo e direttore generale della cantina, Francesco Iacono.
I vini nascono ai piedi del Colle Amineo, una dolce collina inserita in un paesaggio aspro, impenetrabile e verde. Hanno sapidità, colore, persistenza, possibilità di vivere una lunga giovinezza: sono i vini di Oppida Aminea, nel Sannio beneventano, da vitigni Fiano, Greco,
Falanghina ed altri, tutti nativi della Campania. Comunemente “bianchi”, ma con la potenzialità dei rossi, sono “gialli” perché nati da uve a bacca
gialla, sono l’espressione più diretta di un territorio ad alta vocazionalità, con un grande passato ed un futuro in cui si manifesterà tutta
l’originalità di una scelta legata, ancora una volta, alla natura del luogo.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Campania
TENUTA OPPIDA AMINEA - ARCIPELAGO MURATORI
Sannio Beneventano - Benevento
col.
anno
imb.
cl
F0356 "Caucino" - 100% Greco del Sannio
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2012
6
75
F0357 "Caracena" - 100% Falanghina del Sannio
B
2012
6
75
F0358 Bianco "Simbiotico"
B
2012
6
75
L'azienda Pala affonda le sue radici nella terra di Sardegna da quattro generazioni. In questi luoghi della tradizione, in queste solitudini e silenzi,
nel 1950, con la prima vendemmia, iniziava questa straordinaria avventura che ancora oggi continua sotto la guida di Mario Pala e della sua
famiglia. Mario Pala, terza generazione di una famiglia da sempre dedita a vite e vino trova oggi è affiancato nei lavori di cantina e nelle scelte
aziendali, non solo dai suoi storici e stimati collaboratori, ma anche da sua moglie Rita e dai Suoi figli Massimiliano, Maria Antonietta ed Elisabetta. La tradizione ha certamente un futuro grazie all'entusiasmo che, ancora una volta, per la quarta, la famiglia e Mario, si avvia a tramandare.
Lo Stile di Casa è quello di produrre vini di qualità con grandissima attenzione al territorio e alla tradizione. Partendo da vigneti con esposizioni
ottimali coltivati con metodi tradizionali e secondo i dettami della lotta biologica integrata fino alla produzione e alla valorizzazione dei più
antichi vitigni della tradizione come Nuragus, Nasco, Bovale e Monica cui si aggiungono i più noti Vermentino e Cannonau a volte affiancati da
vitigni internazionali ma non per coprire i gusti tipici dei vini sardi piuttosto per esaltarli. Ci troviamo sempre nel centro storico di Serdiana come
nel 1950, ma ogni vigneto-tenuta dell'azienda ha la sua storia, la sua collocazione, le sue curiosità. Ecco in breve le principali caratteristiche dei 2
più importanti:
IS CRABILIS a Ussana: Is Crabilis è il nome di una collina calcareo-sabbiosa interamente coperta da viti. Il toponimo, tradotto dal sardo, sta ad indicare un antico
ricovero di capre, anche se molto probabilmente in antichità nel neolitico fu la sede di un villaggio, ne sono testimonianza alcuni utensili che vi sono stati ritrovati. I terreni
argilloso calcarei ricchi di scheletro della sua base diventano via via più sciolti e sabbiosi ma sempre molto ghiaiosi verso la sommità dalla quale si domina buona parte della
vallata e del paesaggio essendo posta a circa 220 metri sul livello del mare. Le varietà bianche di Vermentino e Nuragus hanno trovato dimora principale nel settore sud-est e
nord-est della collina. Le varietà rosse, qui rappresentate da Carignano, Monica e Cannonau hanno esposizione sud e nord-ovest oltre che sulla sommità.
TANCA S'ARAI a Serdiana: In antichità le "tanche" erano grossi appezzamenti di terra recintati dove oltre all'agricoltura veniva praticato l'allevamento del bestiame. Il
segno dell'agricoltura è testimoniato dal nome S'Arai che tradotto dal sardo significa l'aratro. È un appezzamento di quindici ettari a circa due chilometri dalla cantina, nel
comune diw Serdiana, su una collina a circa 220 metri sul mare. L'esposizione è a sud e la natura del terreno anche qui è argillosa alla base per poi cedere il passo alle sabbie
calcaree della sommità. In esso trovano dimora le viti di Bovale, Cannonau, Carignano. Tanca S'Arai è il cru aziendale e, nel suo modo rappresenta il modo antico di impiantare
e coltivare le vigne, ovvero, mai un singolo vitigno nella vigna ma un blend dei vitigni, ognuno capace di apportare caratteristiche diverse al vino che si ottiene. S'Arai ne è
l'esempio. Uno dei centoquaranta Grandi Cru d'Italia.
le selezioni di Angelo Sabbadin_Ferro Beverage_2014
Italia
regione Campania
TENUTA OPPIDA AMINEA - ARCIPELAGO MURATORI
Sannio Beneventano - Benevento
col.
anno
imb.
cl
F0356 "Caucino" - 100% Greco del Sannio
cod.
nome - vitigno - uvaggio
B
2012
6
75
F0357 "Caracena" - 100% Falanghina del Sannio
B
2012
6
75
F0358 Bianco "Simbiotico"
B
2012
6
75
La maison Boulachin-Chaput, nata dall'unione di due famiglie di viticoltori della Côte des Bar, è dal 1799 che un
membro della famiglia Boulachin Chaput coltiva le vigne sul versante Est della Côte des Bars. Attualmente è la settima
e l’ottava generazione di viticoltori della famiglia che si occupa quotidianamente di questo patrimonio proponendo
uve di qualità dalle quali provengono grandi Champagne. La maison gestisce un vigneto di 8 ettari, la sede è nel
comune di Arrentières nel dipartimento dell’Aube dove è situata anche la maggior parte dei suoi vigneti, la parte
restante si trova nei comuni di Colombé le Sec, Colombé Pit e Voigny, nel rispetto dell'ambiente secondo i principi della
viticultura durevole. Nel 1996 è stato creato il marchio Boulachin-Chaput, dall'unione di due famiglie.
“La lunga tradizione delle due famiglie in queste zone dà importante significato, ma anche molto rispetto al lavoro dei nostri
antenati. Cerchiamo di essere degni di ciò che ci hanno trasmesso preservando questo patrimonio per le generazioni future.”
Il metodo di lavoro usato in azienda riprende i principi dello sviluppo sostenibile limitando il flusso di materia ed
energia evitando la distruzione degli ecosistemi, la conservazione della biodiversità e del paesaggio. Non vengono
usati diserbanti chimici, limitiamo i trattamenti chimici della vite al minimo. La famiglia Boulachin Chaput è fiera di
ricevere, da qualche anno, premi da parte di professionisti nella degustazione per la qualità dei loro Champagne
(Guida Hachette, Guida Gilbert & Gaillard, Gault & Millau, Rivista dei Vini di Francia).
Francia
MAISON BOULACHIN-CHAPUT
Côte des Bars
cod.
nome - vitigno - uvaggio
col.
anno
imb.
cl
F0367 Champagne Duc De Chanais Brut Boulachin Chaput
BS
S.A.
6
75
F0368 Champagne Duc De Chanais Pur Chardonnay Brut Boulachin C.
BS
S.A.
6
75
F0369 Champagne Duc De Chanais Millésime Brut Boulachin Chaput
BS
2002
6
75
Selezione Vini Francesi
Borgogna Bianchi
Borgogna Rossi
Selezione Vini Francesi
Champagne
Bordeaux
Francia
Selezione vini Francesi Borgogna
cod.
nome - vitigno - uvaggio
col.
anno
imb.
cl
F0335 Bourgogne Blanc Albert Grivault
F0194 Bourgogne Chitry Blanc “Olympe” Olivier Morin
B
2011
6
75
B
2010/11
6
75
F0193 Chablis Domaine de Chaude Ecuélle
B
2011
6
75
F0195 Macon La Roche – vineuse Domaine Merlin
B
2011
6
75
F0332 Meursault Domaine Michel Caillot
B
2009
6
75
F0331 Meursault Vieilles Vignes Paul Garaudet
B
2010
6
75
F0251 Bourgogne Pinot Noir Domaine Coillot
R
2011
6
75
F0336 Bourgogne Pinot Noir Paul Garaudet
R
2009
6
75
F0338 Bourgogne Pinot Noir Agnès Paquet
R
2010
6
75
F0337 Bourgogne Rouge Cuvée Les Charmes de Daix D. Thierry Mortet
R
2010
6
75
F0334 Gevrey-Chambertin "Champ" Domaine Durochè
R
2008
6
75
F0333 Gevrey-Chambertin Vieilles Vignes Bruno Desaunay-Bissey
R
2008
6
75
col.
anno
imb.
cl
F0252 Château Siaurac
R
2007
6
75
F0254 Château Les Trois Croix
R
2006
6
75
F0253 Château Clauzet
R
2007
6
75
col.
anno
imb.
cl
BS
S.A.
6
75
Selezione vini Francesi Bordeaux
cod.
nome - vitigno - uvaggio
Selezione vini Francesi Champagne
cod.
nome - vitigno - uvaggio
F0192 Champagne Brut Platine Premier Cru Nicolas Maillart
Selezione Vini Francesi
Bourgogne Blanc Domaine Albert Grivault
Il Domaine Albert Grivault è una delle aziende storiche di Meursault, grazie soprattutto al Clos des Perrières, un monopole di un ettaro considerato da molti la parte
migliore del Premier Cru Les Perrières, alla stregua di un vero e proprio Grand Cru.
Michel Bardet vinifica dal 1974. Crede fermamente che la chiave di tutto sia la temperatura della cantina di vinificazione, che deve essere il più stabile possibile.
Invece di fare impianti di climatizzazione in cantina ha creato un sistema di passaggio di acqua corrente (di formazione è ingegnere...) che ha stabilizzato la
temperatura a circa 16.5 gradi. Questo gli permette di effettuare pochissimo batonnage ("solo in qualche pièce in ritardo") e di avere una malolattica regolare
proprio grazie al solo controllo della temperatura. Le pièce sono utilizzate per quattro anni, per evitare un eccesso di note legnose.
"Tutti i vini, anche il semplice Borgogna, vengono vinificati e fanno la malolattica nelle pièce, perché una massa più piccola lavora meglio che una grande e permette un maggiore arricchimento del vino". Tuttavia i vini restano poco tempo in legno: di solito imbottiglia a fine agosto, dopo 10 mesi di legno e uno in acciaio. D'altra
parte a suo parere uno dei segreti della durata dei suoi vini sta proprio nel minor tempo passato in legno rispetto alla maggior parte degli altri vini della denominazione: "Più tempo passano in legno, più maturano e crescono in opulenza ma perdono in freschezza, cosicché quando sono messi in bottiglia sono magari buonissimi per sei mesi, ma poi crollano". Bourgogne Blanc '11. Naso piacevole e pulito, fresco e agrumato. Palato coerente, molto piacevole. Da vigne giovani, piantate
all'inizio dello scorso decennio.
Bourgogne Chitry Blanc “Olympe” Olivier Morin
Appellazione regionale della Borgogna facente parte dei vigneti nella zona di Auxerre nel dipartimento dell'Yonne.
L'Appellazione Bourgogne Chitry è riservata a vini bianchi, rossi e rosati prodotti nell'area delimitata del comune di Chitry.
Chitry-le-Fort è un'antica cittadina del vino della zona di Auxerre, e dal 1993 ha ottenuto il diritto ad applicare il nome sotto la denominazione Bourgogne. I vigneti
si sviluppano nei pendii che circondano la valle dove si sviluppa il paese. Queste colline appartengono all'età giurassico Kimmeridgiano superiore e media, nel suolo
si trovano argille-calcaree che favoriscono una vitivinicoltura di qualità. Ci troviamo a due passi da Chablis.
Il Bourgogne chitry si esprime con sentori che richiamano i fiori, biancospino e caprifoglio, la frutta , limone e pompelmo, note di pietra focaia, mandorla, tostato.
I bocca è equilibrato, armonico, il vino è supportato da una buona struttura acida che gli permetterà di conservarsi per qualche anno.
Chablis Domaine de Chaude Ecuelle
Il vigneto Chablis si trova in Borgogna, nei pressi di Auxerre, 200 chilometri a sud di Parigi.
Vino bianco ottenuto da uve Chardonnay coltivate solo su terroir eccezionali, Chablis è apprezzato a livello mondiale per la sua finezza e la ricchezza aromatica.
Domaine de Chaude Ecuelle è un'azienda della famiglia Vilain che coltiva i suoi vigneti e affina il suo Chablis da più generazioni.
La ricerca della qualità è più che mai la mission aziendale. Rispetto per l'ambiente, la cultura tradizionale di vigneti e tecniche di vinificazione consente un'ottima
espressione di Chablis.
Chablis: al colore si esprime su toni oro pallido con riflessi che virano al verde. Il naso è vivace e minerale; si riconoscono selce, verde mela, limone, sottobosco e
funghi. Note di lime, menta, acacia sono comuni, così come aromi di liquirizia, fieno tagliato. Al palato, i sapori mantengono la loro freschezza più a lungo. Al
palato entra fresco, teso e decisamente minerale, Chablis ha una personalità molto particolare e riconoscibile.
Macon La Roche – vineuse Domaine Merlin
A Sud della Cote de Beaune si trova la vasta zona del Mâconnais. L'area è principalmente orientata alla produzione di vini bianchi e non sono presenti né Premier
Cru né Grand Cru. I migliori vini del Mâconnais, che in termini di qualità si differenziano dal resto, sono Mâcon, Pouilly-Fuissé e Saint-Véran, tutti bianchi e tutti
prodotti con Chardonnay. Una curiosità del Mâconnais è rappresentata dal piccolo villaggio chiamato Chardonnay esattamente come la celebre uva bianca e di
cui non è certo se sia il luogo di origine di quest'uva, e pertanto l'uva è stata chiamata con il nome del villaggio, oppure il villaggio è stato così chiamato proprio in
onore della principale uva bianca di Borgogna. Corinne e Olivier Merlin non usano diserbanti o fertilizzanti artificiali. Loro preferiscono utilizzare l'aratro (cavalli per
il Mulino) e aggiungere al compost. "I nostri prodotti sono regole molto severe, per guardare ogni ceppo come un individuo vivente. La filosofia Olivier Merlin e il
suo team si applicano al rispetto per la terra. Merlin lascia dal 5% al 10% del territorio incolta in qualsiasi momento. Quando un appezzamento di viti-è stato
cancellato, è lasciato riposare per un periodo di 4-5 anni. Questo, per usare le parole di Olivier Merlin, è "essenziale.
Il vino si presenta paglierino dorato con sentori di frutta esotica, al palato è equilibrato fra acidità e alcol, un vino che si beve fresco ma al tempo stesso non ha
problemi a tenere qualche anno in bottiglia. Il suolo è argilloso-calcareo , le viti sono esposte a Sud- Sud-Ovest ad un'altitudine che varia fra i 230 e 280 m. s.l.m. Con
una pendenza dal 5 al 20%.
Meursault Domaine Caillot
Michel Caillot è il nipote di Pierre Morey già winemakar al Domaine Leflaive e ora propietario del Domaine Pierre Morey. Michel ha appreso la sua esperianza dal
padre Roger Caillot, fra le procedur meno usuali per un moderno Borgogna lui usa aspettare per imbottigliare 24 mesi dalla vendemmia, trasferendo il vino in
taniche di inox, così preserva la freschezza e l'ossidazione.
I vigneti si trovano nel comune di Meursault a 260 metri s.l.m., in un suolo ricco di calcare e un clima fresco anche d'estate, le due cose insieme danno dei vini di
eleganza e classe, con la classica mineralità a spingere senza rinunciare alle note di nocciole tostate tipiche dello Chardonnay della Cote de Beaune.
Meursault Vieilles Vignes Paul Garaudet
L'azienda si trova nel cuore della côte de Beaune, fra Volnay e Meursault, si tramanda di padre in figlio da quattro generazioni. I vigneti coprono una superfice di 10
ettari di cui la metà piantati a Pinot Nero nei comuni di Pommard, Volnay, Monthelie e 5 ha di Chardonnay nei comuni di Monthelie, Meursault, PulignyMontrachet. La produzione totale è di 50.000 bottiglie.
Il Domaine Paul Garaudet lavora con una logica di viticoltura atta a preservare il suolo, la vigna e sopratutto le generazioni future.
La vendemmia è manuale, lo Chardonnay è raccolto a maturità piena, dopo una pressatura soffice all'arrivo delle uve in cantina e una decantazione il mosto arriva
nelle barriques per la fermentazione e la successiva malolattica per caduta. Il batonnage è eseguito ogni 15 giorni durante l'affinamento che varia da 12 a 18 mesi,
così si permette al vino di nutrirsi delle sue fecce fini.
I bianchi sono leggermente filtrati prima di essere messi in bottiglia. Il Meursault si rivela al palato ricco, profumato, intenso, equilibrato, ha una punta di acidità
che gli consente di essere considerato un vino bianco da invecchiamento (da 4 a 10 anni). Il nostro obiettivo è quello di farvi sentire l'emozione della nostra terra
nelle nostre bottiglie. Ogni terroir è unico e inimitabile! E siccome la perfezione non esiste, il Domaine Paul Garaudet lavora senza sosta in un'ottica di miglioramento dei suoi vini al fine di contribuire al piacere di chi si approccia ai suoi vini.
Selezione Vini Francesi
Bourgogne Pinot Noir Paul Garaudet
L'azienda si trova nel cuore della côte de Beaune, fra Volnay e Meursault, si tramanda di padre in figlio da quattro generazioni. I vigneti coprono una superfice di 10
ettari di cui la metà piantati a Pinot Nero nei comuni di Pommard, Volnay, Monthelie e 5 ha di Chardonnay nei comuni di Monthelie, Meursault, PulignyMontrachet. La produzione totale è di 50.000 bottiglie.
Il Domaine Paul Garaudet lavora con una logica di viticoltura atta a preservare il suolo, la vigna e sopratutto le generazioni future. Il Pinot Nero è raccolto a maturità
piena, viene subito diraspato e subisce una macerazione a freddo di 5-8 giorni. La fermentazione alcolica parte naturalmente con lieviti indigeni presenti sulla pelle
degli acini d'uva. La fermentazione è lenta e richiede tra 20 e 25 giorni. I vini vengono travasati e messi in barriques per gravità. La fermentazione malolattica
avviene naturalmente. Segue affinamento sui lieviti nelle stesse barriques per 12 e fino a 18 mesi.
Il Pinot Nero non è filtrato, subisce un passaggio al freddo che permette di chiarificarsi, questo metodo consente di conservare intatto il frutto. I Pinot Neri di Paul
Garaudet sono profumati, strutturati, fini ed equilibrati e sopportano un buon periodo di invecchiamento (da 5 a 15 anni.).
Il nostro obiettivo è quello di farvi sentire l'emozione della nostra terra nelle nostre bottiglie. Ogni terroir è unico e inimitabile! E siccome la perfezione non esiste, il
Domaine Paul Garaudet lavora senza sosta in un'ottica di miglioramento dei suoi vini al fine di contribuire al piacere di chi si approccia ai suoi vini.
Bourgogna Pinot Noir Agnés Paquet
Il Domaine è situato a Meloisey nel Hautes Côtes de Beaune, a 7km da Pommard. E 'stato creato da zero nel 2000 da Agnes Paquet su una superficie iniziale di 6 ettari
esclusivamente sull'etichetta Auxey-Duresses. Dal 2003, l'acquisizione di nuove parcelle ha sviluppato la gamma dei vini e di aumentare la dimensione di 9 ettari.
I trattamenti sono ridotti al minimo indispensabile. Nel 2004 c'è stata la rimozione dei diserbanti chimici in vigna. Dal 2006 non si filtrano più i vini rossi. I bianchi
non sono sistematici filtrati. Nel 2007,c'è stata l'eliminazione dell'uso di pompa per travaso. Quando la gravità non può essere utilizzato, i vini vengono spinti
all'aria. Nel 2008, queste sono le prime prove di controllo biologico su 1.5ha.
"L'80% del vino si fa in vigna" ... è il nostro modo di vedere le cose ed è per questo siamo il meno invasivi possibile nel vino e per quanto possibile al vigneto.
Il Pinot Nero è vendemmiato manualmente e successivamente selezionato in un tavolo di cernita, il mosto viene macerato a fredo con le bucce a 12 gradi per 5
giorni. Una piccola parte del vino è affinata in botti di rovere, l'idea è quella di un Pinot Nero fruttato, croccante da bere nella sua gioventù. Non subisce filtrazioni,
si potrà formare un leggero deposito nel fondo della bottiglia.
Bourgogne Rouge “Charmes Daix” Thierry Mortet
Il Domaine Thierry Mortet è situato nel centro del villaggio di Gevrey- Chambertin. Questo villaggio si trova a nord della zona vinicola della cote de Nuit. Il Domaine
è nato dallo scioglimento del Domaine Charles Mortet nel 1992 su una superficie di 4 ettari riprendendo una parte delle vigne del vecchio Domaine. Attualmente il
Domaine si sviluppo su una superfcie di 7.3 ettari, 6 in rosso e 1,3 in bianco per una produzione totale di 35.000 bottiglie. Il Domaine ha convertito tutta la produzione in agricoltura biologica nel 2007, abbiamo semplicemente ufficializzato le nostre pratiche culturali che riflettono i nostri valori rispettosi dell’ambiente. Cerchiamo di ottenere un equilibrio tra il terroir, il potenziale della vigna e una evoluzione sana del grappolo. In maniera di ottenere una vendemmia di buona qualità al
momento della raccolta. Questo ci permette di proporre dei vini tipici, puri e al tempo stesso complessi. Il Bourgogne Rougne è prodotto in una superficie di 1 ettaro
ripartito in 6 parcelle. Le vigne sono piantate in suoli differenti con delle argille e dei sottosuoli composti da rocce calcaree. L’età delle piante varia da 10 a 40 anni.
Vendemmia manuale, macerazione a freddo di 4-5 giorni. Il vino è affinato per circa 11 mesi in barriques di rovere e successivamente non viene filtrato prima
dell’imbottigliamento.
Gevrey-Chambertin “Champ” Domaine Duroché
Il Domaine è gestito dalla quarta generazione da Gilles Duroche con il figlio Peter che gestiscono lo sfruttamento dei vigneti in Gevrey-Chambertin su poco più di
8 ettari. I metodi di coltivazione si adattano alle esigenze della vite e alle condizioni climatiche di ogni anno. Ragionamento e conoscenza dell'ambiente sono alla
base del loro lavoro. Precisione ed eleganza definiscono i vini in cui la traccia di terroir è innegabile. Il vigneto con cui è prodotto lo Gevrey-Chambertin Champ è
stato piantato nel 1969, è il più mascolino dei Gevrey-Chamberti prodotti da Domaine Duroché, il suolo è argillo-calcareo, il vino non è filtrato e lo si apprezza in
gioventù ma anche dopo qualche anno dalla vendemmia.
Gevrey-Chambertin Domaine Bruno Desauney-Bissey
Bruno Desaunay gestisce la tenuta di famiglia di circa 6 ettari distribuiti su diversi villaggi della Côte de Nuits: Flagey-Echezeaux, Vosne Romanée, Gevrey Chambertin e Chambolle Musigny. Lavoro in vigna, viticoltura e l'agricoltura rispetta la tradizione borgognona su questi terroir favolosi. La maggior parte delle vigne sono
tra i 40 ei 70 anni di età, che forniscono una buona concentrazione sui vari terroir dell'azienda. Tutti i vini non subiscono filtrazioni per lasciare intatta l'essenza della
Borgogna. A Gevrey-Chambertin inizia veramente quella che è definita la Côte des Grands Crus della Côte d’Or. La località si situa all’estremità nord della Côte de
Nuits, al limite della zona di perfetta maturazione del Pinot Nero. Questo comune di 3’200 abitanti fu il primo, nel 1847, a ricevere l’autorizzazione ad associare il
proprio nome con quello del vigneto più famoso: Chambertin. Con oltre 450 ettari complessivi rappresenta uno dei comuni della Côte più vitati. L’area usufruisce di
un clima di tipo continentale con estati calde e autunni secchi, beneficia pure dell’effetto dei venti secchi che soffiano da nord e umidi che invece provengono da sud.
Tutti i vigneti hanno leggere pendenze e un sotto-suolo composto da roccia calcarea sul quale poggia un sottile strato di terra, talvolta neanche sufficiente a
ricoprirla. Sotto la strada si dispongono: i “climat” di Chapelle, Griotte, Charmes e Mazoyères. Qui le pendenze sono ancora inferiori, lo strato che ricopre la roccia è
di maggiore spessore e frammisto a ciottoli. I vini in genere sono molto colorati, l’espressione aromatica è intensa con note che evocano le bacche di cassis e altri
piccoli frutti rossi e neri, note animali, pelliccia e sottobosco. Sono potenti, associano i loro tannini a una abbondante morbidezza e un freschezza di buon livello.
Nell’insieme sono vini solidi. Prodotti per durare nel tempo trovano il giusto equilibrio tra 5 ei 15 anni.
Selezione Vini Francesi
Chateau Clauzet
Chateau Clauzet è di proprietà del barone Maurice Velge che ha acquistato un paio di ettari di vigneti a St. Estephe da Château Come, nel 1997. Ha acquistato un
po‘ più tardi Château Clauzet e i suoi 6 ettari, poi gradualmente aumentata fino agli attuali 23 ettari. I vigneti sono vicini di Lafite e Cos d'Estournel e hanno terreni
molto simili, ghiaia profonda e dolci pendii, per fornire un buon drenaggio. L' enologo José Bueno ha lavorato per 23 anni presso Baron Philippe de Rothschild.
Saint-Estèphe Cru Bourgeois
55 % Cabernet Sauvigon , 40% Merlot , 3 % Petit Verdot , 2 % Cabernet Franc
Vigneto dimensione: 23 ettari, terreno : ghiaia profonda, età media vigneto : 40 anni
densità: 9.000 piante / ha, resa : 40 hl / ha, vendemmia a mano, gestione del suolo : aratura tradizionale senza erbicidi .
La vinificazione è effettuata in tradizionali vasche di cemento termoregolate per la macerazione e la fermentazione . Tempo viene fornito per garantire un'estrazione dolce con degustazione giornaliero per trovare l'equilibrio ottimale. Il 50 % della produzione intraprende una fermentazione malolattica in barriques nuove . Il
vino affina poi dai 14 ai 18 mesi in botti di rovere francese, 50% nuove di rovere , 50% in un anno di età . 9.000 casse prodotte .
Colore rubino intenso. Naso intenso con aromi generosi di liquirizia e spezie . Ricchi , densi sapori, concentrati mora con tannini eleganti.
Chateau Les Trois Croix
Dal 1995 , lo Château Les Trois Croix è di proprietà di Patrick Léon , che è stato l'enologo tra gli altri, Château Mouton Rothschild 1985-2003.
L'azienda si trova sulla collina più alta di Fronsac a 86 metri sul livello del mare, vicino a Saint - Emilion e Pomerol. Il terreno di gesso e argilla offre l'ambiente ideale
per le varietà di uve Merlot e Cabernet Franc.
84 % Merlot e 16% Cabernet Franc
La raccolta è manuale in cassette da 10 kg. Dopo la diraspatura, fermentazione e macerazione sono condotte in vasche di cemento per 4-5 settimane. L'affinamento è svolto in barriques per 12 ai 15 mesi (1/3 nuove). Seguendo la tradizione di Patrick Léon, il vino è dotato di grande equilibrio e finezza. Elegante, con sentori di
frutta matura, il vino ha un finale lungo con bei tannini di grande finezza. La produzione media annua di 70.000 bottiglie.
Château Siaurac
Siaurac si trova nel comune di Néac ed è la più grande proprietà dell'appelazione Lalande de Pomerol, 46 ettari di vigna piantati su un suolo argilloso che è il prolungamento del plateau di Pomerol. Il vino è prodotto con 85% di uve Merlot e 15% di Cabernet Franc.
"I nostri vini non sono tecnici, potenti e lavorati in cantina; sono l'espressione dell’ eccezionale qualità del nostro suolo, e del meticoloso lavoro sulle nostre vite.
Siamo a favore di una agricoltura senza alcun artifizio usato per modificare il gusto autentico di ciascuno dei nostri vini, osserviamo, studiamo, entrando nella
privacy di ogni particella in modo che ci dia i punti di forza.
Si può quindi immaginare lo stile di vino da produrre, poiché sappiamo quale parcella porterà l'eleganza, struttura, finezza, fascino, frutto ... "
Uso moderato di legno nuovo per consentire l'espressione terroir, ed evidenziare il profumo fruttato del vino. (30-50% barriques nuove, in media ogni anno), fecce
per migliorare la sensualità caratteristica dei vini da armonizzare in legno, in cui arricchire il vino, renderlo morbido.
L' uso dello zolfo limitato per rendere i vini sono più naturali e digeribili.
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