progetto bullismo

PIANTIAMOLA CON IL BULLISMO!
Relazionalità e cooperazione - progetto di prevenzione al
bullismo
Gruppo di lavoro
Nomi dei partecipanti:
Adrioni Silvia, De Santis Giulia, De Stefano Danila, Giordani Ilaria, Landi Maria, Mautone
Annapia, Pezzella Corena, Vitagliano Addolorata
PREMESSA
La Regione Lazio, attraverso un avviso pubblico, offre dei finanziamenti per sostenere delle attività
da svolgersi all'interno di scuole, sul proprio territorio, che siano finalizzate al potenziamento, alla
qualificazione e all’innovazione di queste. In linea con il Piano regionale annuale per il diritto allo
studio, il bando indica gli ambiti tematici a cui dovranno dedicarsi i progetti proposti.
Tra questi ambiti tematici vi è : “Integrazione e lotta alla discriminazione e al bullismo”.
L’intervento relativo a questa tematica dovrà essere realizzato attraverso la “formazione contro
violenza, discriminazione e bullismo”. Questa tematica complessa, sistemica e trasversale è oggetto
specifico della seguente proposta progettuale.
ANALISI DEL CONTESTO
La Scuola Secondaria di Primo Grado di “Via Ceneda”, ex “Carlo Urbani”, è situata nell'omonima via,
in un complesso che comprende anche il liceo psicopedagogico “Margherita di Savoia”, che
condivide con le medie il cortile interno, sebbene i ragazzi dei rispettivi istituti non si incontrino mai.
La scuola è parte dell'Istituto Comprensivo “Via Ceneda” che comprende anche: Scuola dell’Infanzia
e Primaria via Mondovì “Giuseppe Garibaldi”, Scuola Primaria “Via Bobbio”, Scuola dell' Infanzia
Montessori di via Cerveteri “Lorenzo Cuneo”, Scuola Secondaria di Primo Grado di “Via Camilla”.
La scuola di “Via Ceneda” rappresenta la sede legale degli Uffici Amministrativi e della Dirigenza e,
pur trovandosi tutto il plesso all'interno del VII Municipio di Roma, ha una posizione più centrale
rispetto alle altre, in stretta vicinanza al quartiere “San Giovanni”.
Tale proposta di progetto si rivolgerà, piuttosto che all’intero plesso, esclusivamente alla scuola di
“Via Ceneda”, la quale è composta da 9 classi, suddivise in 3 sezioni, per un totale 200 studenti e di
circa 20 professori.
L'utenza è mista, con una presenza significativa di studenti extracomunitari e quindi caratterizzata
da una multiculturalità. La maggioranza dell’utenza resta comunque costituita da soggetti
appartenenti ad un ceto medio-borghese. È interessante sottolineare che nella stessa strada della
scuola è presente un liceo artistico. Dal primo contatto emerge che gli studenti di queste superiori
“infastidiscono” i ragazzi delle medie.
BISOGNI FORMATIVI
L'analisi iniziale dei bisogni della scuola viene effettuata attraverso il primo contatto con i docenti.
La vicepreside rimanda ad un'insegnante considerata più “sensibile” alla tematica. Dal colloquio con
la prof.ssa V., coordinatrice delle classi Prima e Terza sezione C, insegnante di lettere emergono le
seguenti questioni:
- l'assenza di una figura referente del bullismo;
- i casi identificati in passato sono tutti relativi al cyberbullismo (bullismo su internet). In particolare
si sono verificati diversi casi di violenza consistenti nella diffusione di foto oscene di studenti con
disabilità;
- la difficoltà maggiore riportata è l'utilizzo smodato e incontrollabile di smartphone e connessione
internet, che causa, a detta del docente, alienazione, mancanza di attenzione e concentrazione in
classe, già negli studenti più giovani;
- c'è mancanza di integrazione ed accoglienza del diverso, sia nella disabilità che nella differenza
culturale o razziale, che si esprime sia nell'autoesclusione di certe etnie (''i filippini stanno sempre
per conto loro durante l'intervallo”) che nei più drammatici eventi di esclusione del diversamente
abile;
- mancanza di interventi formativi rivolti all'emozionalità e alla gestione dell'agito. Gli unici
interventi che toccano e tentano di arginare il fenomeno del bullismo sono puramente informativi
e demandati alla figura autoritaria e fantasticamente punitiva della polizia postale (''è importante
che i ragazzi vedano un'autorità dall'esterno”). In seguito agli accadimenti di violenza sul web, la
polizia postale, contattata, ha tenuto una serie di incontri con i ragazzi per trattare la tematica;
- mancanza di collaborazione tra i docenti. Questo rappresenta il punto più critico che emerge dal
colloquio. La formazione nell'ambito e l'intervento con i ragazzi sono totalmente demandati alla
sensibilità/interesse dei docenti, tra i quali esiste una conflittualità che si esprime nella gestione
della attività comuni. Nella fattispecie, i coordinatori non sono coesi nella programmazione delle
attività extradisciplinari.
Considerato quanto emerso dall'incontro con la docente, si ritiene opportuno riformulare come
segue i bisogni presentati dalla scuola:
- riduzione della discriminazione fra alunni, tra docenti e alunni e all'interno dello stesso corpo
docente;
- incremento della comunicazione all'interno del gruppo classe, all'interno del corpo docente e tra
entrambi i gruppi;
- riduzione dell'aggressività nel contesto scolastico.
PROGETTO
Il progetto consiste in una serie di incontri da realizzarsi con il corpo decenti che avranno come
obiettivo quello di costruire un clima collaborativo e di condivisione, e di realizzare formazione sulla
competenza a gestire e leggere relazioni attraverso l'utilizzo di metodi attivi, che permettano
l'esplorazione delle simbolizzazioni sulla tematica del bullismo e l'emergere di eventuali
conflittualità interne al gruppo. Il lavoro realizzato coi docenti permetterà loro di perseguire gli stessi
obiettivi realizzando delle attività multidisciplinari con gli alunni, che avranno come prodotto finale
la cura del giardino scolastico in quanto spazio comune di condivisione.
OBIETTIVI FORMATIVI
Analizzati i bisogni presenti all'interno dell'istituto considerato, sono stati identificati i seguenti
obiettivi formativi:
favorire l'integrazione e la coesione all'interno del gruppo classe, all'interno del gruppo
docenti e tra i gruppi stessi, stimolando comportamenti pro-sociali che incrementino il senso di
comunità e l’appartenenza gruppale;
creare uno spazio di ascolto condiviso volto a migliorare lo scambio relazionale all’interno
dell’intero sistema scolastico, incoraggiando attività che generino un clima più collaborativo
contribuendo alla riduzione dell’aggressività;
promuovere stili di interazione basati sul rispetto reciproco, sulla valorizzazione delle
differenze, sulla condivisione di regole e sulla collaborazione intergruppo e intragruppo.
AZIONI DA SVOLGERE
L'intervento si svolge nell'arco di cinque incontri, che prevedono azioni quali somministrazione di
questionari, brainstorming di gruppo, breve lezione frontale, role playing, giochi analogici (“il
dilemma del prigioniero” e “la donna sul ponte”), dibattiti e analisi di resoconti.
Nello specifico, il primo incontro, che si terrà a fine Ottobre, è mirato alla sensibilizzazione sulla
tematica del bullismo e a tal fine sarà somministrato inizialmente un questionario volto alla
valutazione delle conoscenze in merito a tale problematica e alla comprensione del clima relazionale
presente all'interno del gruppo classe. Seguirà poi un brainstorming per riflettere sulle tematiche
legate al bullismo e alle simbolizzazioni ad esso associate ed una breve lezione frontale per
chiarificare eventuali dubbi sull'argomento. Verrà infine proposto un role playing al fine di
sensibilizzare i docenti alla tematica e illustrare loro una tecnica da riprodurre in aula con gli alunni.
Si richiederà ai docenti di stilare, per il prossimo incontro, un resoconto del role playing condotto
da loro con gli alunni. Il secondo incontro, di fine Novembre, s’incentrerà sulla chiarificazione di
eventuali dubbi sorti in seguito del precedente incontro, sull'analisi del resoconto fornito dagli
insegnanti riguardante l'esperienza di role playing svolta in aula dai propri alunni e l'impostazione
dell'attività da far svolgere ai ragazzi nel corso dell'anno scolastico, che consisterà in un
riavvicinamento alla natura attraverso la cura del giardino della scuola. L'incontro si concluderà con
un ulteriore role playing volto a verificare la comprensione della tecnica stessa. Seguirà un dibattito.
Durante il terzo incontro, che si terrà a Gennaio, dopo aver analizzato i resoconti riguardanti
l'esperienza di role playing realizzata all'interno delle classi, verrà svolto il gioco analogico della
“donna sul ponte”, per far emergere i caratteri e i valori dei singoli, eventuali relazioni conflittuali e
il modo di negoziare e gestire questi eventuali conflitti. In quest'occasione il corpo docente sarà
suddiviso in due gruppi di 10 persone ciascuno, così da poter far emergere le dinamiche intragruppo
e intergruppo. La parte finale dell'incontro sarà dedicata alla discussione di quanto emerso. Il quarto
incontro, che si terrà nel mese di Febbraio, verterà sul gioco analogico “il dilemma del prigioniero”
per far emergere le modalità’ relazionali presenti all'interno del corpo docente. Seguirà una
discussione sui meccanismi messi in atto durante il gioco, in quanto rappresentativi della
relazionalità caratterizzante i rapporti quotidiani all'interno del contesto scolastico. Una seconda
parte verrà dedicata ad una riflessione riguardante le dinamiche emerse nel role playing svolto in
aula con gli alunni. L'incontro di follow-up, nonché l’ultimo incontro, si terrà nel mese di Maggio.
Nel corso di questo incontro verrà inizialmente somministrato un secondo questionario volto alla
valutazione dei progressi relazionali all'interno dei gruppi presi in esame e anche alla valutazione di
eventuali modifiche delle simbolizzazioni, da parte dei docenti, riguardanti la tematica del bullismo
e più in generale il clima relazionale. Successivamente si discuterà dell'aspetto relazionale
strettamente legato all'attività realizzata con la collaborazione di alunni e insegnanti.
SOGGETTI COINVOLTI
La presente proposta d’intervento si rivolge ad una classe docente costituita da 20 insegnanti e agli
alunni delle classi prime.
PRODOTTO DELL’INTERVENTO
Il prodotto finale dell'intervento consisterà nella gestione e nella cura del giardino scolastico. I
docenti saranno invitati a progettare autonomamente ma in maniera gruppale la ristrutturazione
dello spazio cortile, ideando in collaborazione le varie fasi,pianificando l'intervento con la
partecipazione attiva dei ragazzi, suddividendo i compiti definendo i ruoli, affinché ogni
partecipante possa trovare una sua collocazione. Il significato della scelta di questo prodotto
consiste nella creazione di uno spazio condiviso che sia di incontro fra gli insegnanti e fra insegnanti
e alunni, che incentivi la collaborazione, la comunicazione, il confronto. Prendersi cura di uno spazio
comune, interno alla scuola, non solo permette di rendere l'ambiente meno anonimo alla
percezione individuale ma soprattutto crea un senso di appartenenza gruppale che edifica il sentire
comune e in cui la cooperazione genera un prodotto visibile. La scelta di un prodotto finale che si
basi su attività pratiche a contatto con la natura risponde alla problematica specifica segnalata
del cyberbullismo, offrendo ai ragazzi un'alternativa sana a cui rivolgersi. L’orto urbano sinergico
costituisce uno spazio nuovo che favorisce la creazione di una responsabilità civile condivisa, non si
tratta solo di riqualificare l’ambiente ma l’aspetto sinergico insegna ai partecipanti il rispetto dei
tempi di coltivazione, dà un senso all’attesa e maggiore valore al risultato.
METODOLOGIA
L'intervento verrà svolto attraverso l'utilizzo di metodi attivi al fine di non trasmettere un sapere
puramente teorico, ma favorire una crescita autonoma da parte degli insegnanti riguardo alle
tematiche trattate. I metodi attivi, infatti, favoriscono l'acquisizione di un sapere attraverso
l'esperienza, piuttosto che attraverso una semplice ricezione passiva di informazioni. Nello specifico
i metodi che saranno proposti sono role playing, giochi analogici (la donna sul ponte, il dilemma del
prigioniero). Il role playing è stato scelto in quanto questo strumento permette di modificare o
formare atteggiamenti e capacità relazionali attraverso una simulazione recitativa, durante la quale
i partecipanti vengono portati ad assumere ruoli diversi ed esplorarli. Un altro dei metodi utilizzati
è quello della donna sul ponte per far emergere le modalità relazionali e le scale valoriali dei singoli.
Infine il terzo metodo attivo che si intende proporre è il dilemma del prigioniero. Questa attività è
pensata per elicitare le dinamiche relazionali nell'ottica di evidenziare il grado di fiducia, di
cooperazione interno al gruppo ed eventuali conflitti.
TEMPI
Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati si è scelto di realizzare 5 incontri da 4 ore ciascuno
per un totale di 20 ore di formazione.
In particolare:
- Primo incontro, a Ottobre (4 ore)
- Secondo incontro, a Novembre (4 ore)
- Terzo incontro, a Gennaio (4 ore)
- Quarto incontro, a Febbraio (4 ore)
- Incontro di follow-up, a fine Maggio (4 ore)
COSTI
Valutati i tempi necessari alla realizzazione dell'intervento, il numero dei soggetti coinvolti e le azioni
messe in atto per la realizzazione degli obiettivi, il costo totale previsto per la realizzazione
dell’intervento corrisponde a 6 ̇000 € considerando un rimborso spese ai professori che ammonterà
a 10 euro a persona ad incontro (per un totale di 1000 euro). Ad ogni incontro saranno presenti due
psicologi.