Bullismo e cyberbullismo: questo è il problema? Il bullismo sarà sconfitto solo quando gli adulti riusciranno a trovare un accordo sul proprio modo di agire. D. Fedeli, 2007 dott.sse Paola Bisio e Nadia Selvaggi Cos’è il bullismo? Un’oppressione, psicologica o fisica, ripetuta nel tempo, perpetuata da una persona – o da un gruppo di persone – più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole. Farrington, 1993 I criteri 1. 2. 3. INTENZIONALITÀ PERSISTENZA ASIMMETRIA di POTERE NATURA SOCIALE del fenomeno Menesini, 2000 Smith, 2007 Craig & Pepper, 1997 Le forme Diretto Fisico Diretto Verbale Indiretto E il cyberbullismo? È una forma di prevaricazione volontaria e ripetuta che si può attuare attraverso le nuove tecnologie agìta contro un singolo o un gruppo con l’obiettivo di ferire o mettere a disagio la vittima di tale comportamento che non riesce a difendersi. Smith, 2008; Aftab, 2007 Le azioni • INVIARE sms e mms con testi o immagini volgari, offensivi o minacciosi. • DIFFONDERE informazioni private su un’altra persona, anche pubblicando filmati e foto su Internet. • DIFFAMARE veritiere sul suo conto. una persona anche con informazioni non CARATTERISTICHE No relazione e contatto diretto bullo/vittima Maggiore disinibizione Il cyberbullo riesce a mantenere l’anonimato, cambiando anche diverse volte la sua “identità virtuale” Spesso c’è una correlazione tra bullismo scolastico e cyberbullismo (85%, De Paulis 2013) Indebolimento delle remore etiche Cyberbullismo = gioco, semplice divertimento CONSEGUENZE Minore controllo e senso di maggiore impotenza Maggiore gravità delle azioni Impossibilità di difendersi Diffusione oltre il contesto scolastico Escalation delle azioni per colpire, perdita di controllo Per la vittima diventa ancor più difficile sottrarsi alla prepotenza (non sa di essere “presa di mira”, spesso non si conosce l’identità del cyberbullo) Ergo… • possibilità di “COLPIRE” PIÙ PERSONE IN POCO TEMPO • MINORE CONTROLLO degli strumenti tecnologici • possibilità di ATTUARLO in QUALSIASI MOMENTO del giorno e della notte • possibilità di presentarsi con “DIVERSE IDENTITÀ” • IMPOSSIBILITÀ DI RIMUOVERE I CONTENUTI offensivi e minacciosi • forza comunicativa e IMPATTO DEI MESSAGGI MEDIATICI Quale dinamica? Il bullismo e il cyberbullismo sono DIVERSI: DALLO SCHERZO O DAL GIOCO nello scherzo l’obiettivo è quello di ridere con, non ridere di e c’è reciprocità di ruoli (es. lotta per gioco) DAL LITIGIO E DAL CONFLITTO il conflitto è uno stato della relazione, in cui c’è reciprocità di ruoli e non c’è l’intento di ferire l’altro. Inoltre il conflitto è episodico e situazionale DALLA PSICOPATOLOGIA (es. disturbo della condotta) i disturbi psicopatologici sono involontari e generano una compromissione di alcune aree del soggetto (es. funzionamento sociale, scolastico e relazionale) DALL’ATTIVITÀ CRIMINALE E ANTISOCIALE i reati necessitano di un intervento da parte delle autorità competenti Perché intervenire a Scuola? • La scuola è, per i bambini e i ragazzi, il sistema supportivo più naturale dopo la famiglia • La scuola è un ambiente conosciuto, che offre ai minori sicurezza • La scuola raggiunge tutti i bambini e i ragazzi • Gli interventi preventivi a scuola evitano la stigmatizzazione • Il supporto dei compagni e la relazione di fiducia con gli insegnanti si sono rivelati come importanti fattori protettivi I LIVELLI DI INTERVENTO… PRIMA E DOPO •creare un clima di ascolto reciproco e di fiducia; •invitare i ragazzi a chiedere aiuto, •Tolleranza zero verso le prepotenze e discriminazioni; •Promuovere una cultura di gruppo basata su solidarietà, collaborazione, empatia; •valorizzare il dialogo scuolafamiglia; •Sistema chiaro di sanzioni: senso di giustizia •analizzare i bisogni della specifica scuola e monitorare costantemente il fenomeno DURANTE •Rompere il silenzio •Affrontare senza ansia il problema con rilevazioni, discussioni, controllo degli spazi e dei momenti meno strutturati (mensa, cortile, …) •Trovare una soluzione insieme ai bambini e ai ragazzi, coinvolgerli in modo attivo nella ricerca di strategie per risolvere il problema Cosa possono fare i genitori? costruite con vostro figlio le premesse per il dialogo, mostrandogli sempre la vostra disponibilità all’ascolto e al racconto di voi interessatevi e partecipate alle attività che svolge promuovete comportamenti relazionali positivi in famiglia: i figli fanno riferimento, prima di tutto, ai modelli che imparano dagli adulti attraverso il loro agire trovate insieme a loro strategie utili per fare fronte ai problemi, valorizzando la loro iniziativa; stimolate i bambini e i ragazzi a trovare attività nuove e gratificanti, anche al di fuori della scuola, che possano aumentare la loro autostima; fatele in primis voi! prestate attenzione (non ansia!) ai loro rapidi cambiamenti di umore o di comportamento (tristezza, ansia, disinteresse, calo nel rendimento scolastico…) parlate con gli insegnanti, con gli altri genitori senza farvi bloccare dalla paura di ripercussioni o "vendette" o dagli imbarazzi insegnate loro a chiedere aiuto e mostrate di farlo anche voi! favorite le esperienze di socializzazione con i coetanei Cosa possono fare gli Insegnanti? Prendere consapevolezza del problema e non minimizzarlo, intervenendo prontamente di fronte a episodi di prepotenza; far capire da subito ai ragazzi che è importante affrontare le prepotenze, creando un clima di ascolto reciproco e di fiducia; invitare i ragazzi a chiedere aiuto, spiegando che questo non è un atto di debolezza né un comportamento da “spia”, ma un modo coraggioso per fermare il fenomeno; promuovere una politica scolastica antibullismo, in stretta collaborazione con i dirigenti scolastici e il personale non docente; promuovere una cultura di gruppo basata su solidarietà, collaborazione, empatia (attività didattiche ed extracurriculari); trovare una soluzione insieme ai ragazzi, coinvolgerli in modo attivo nella ricerca di strategie per risolvere il problema valorizzare il dialogo scuola-famiglia, creare un’alleanza educativa e un clima di collaborazione con i genitori degli studenti. Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio Proverbio africano SPAZIO TIPOT Via Paperia 9, 10045 Piossasco TO 366.2726321 [email protected]
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