Terreno di coltura “serum free” per cellule staminali mesenchimali

Terreno di coltura “serum free” per cellule staminali
mesenchimali
In tempi recenti cellule staminali di varia natura hanno attratto l'interesse dei ricercatori per il
loro potenziale terapeutico nell'ambito della medicina rigenerativa (Fig.1). Esse sono state
ampiamente studiate e caratterizzate, ma la loro applicazione a livello clinico è ancora limitata
sia da difficoltà legate alla loro amplificazione in vitro o alla loro crioconservazione, ma anche
dalla necessità di rispettare i severi standard vigenti nell'ambito delle terapie su base
cellulare. Le caratteristiche essenziali delle cellule staminali utilizzate nell'ambito clinico sono
la capacità di espandersi e differenziarsi efficacemente in vitro, e di superare intatte le varie
fasi di congelamento, crioconservazione e soprattutto la fase di scongelamento che riattiva i
processi metabolici cellulari necessari all'espansione in vitro. Le cellule staminali
mesenchimali sono cellule con caratteristiche fondamentali che permettono di rispondere a
queste esigenze. Si tratta infatti di cellule immature e pluripotenti capaci di moltiplicarsi in
vitro e di differenziarsi, in condizioni particolari, in una varietà di cellule specializzate tra le
quali condrociti, osteociti, adipociti e cardiomiociti (Fig.1). Una popolazione di staminali
mesenchimali inoltre può autorinnovarsi, mantenendo inalterato il proprio effettivo e il proprio
potenziale staminale, grazie alla divisione asimmetrica, durante la quale la cellula si divide
generando una cellula identica e un'altra maggiormente differenziata. Questo meccanismo
permette di mantenere sul lungo termine una popolazione di cellule staminali che possono
quindi essere trovate anche nell'organismo adulto. Le cellule staminali sono quindi una
componente naturale del corpo umano e sono state identificate in varie nicchie come ad
esempio nel midollo osseo, nel cordone ombelicale, nel fegato, pancreas e nel derma. Più
recentemente si è scoperta la fonte forse più ricca, e cioè il tessuto adiposo, dove si situano
abbondanti riserve di cellule staminali di tipo mesenchimale associate alla parete dei capillari
sanguigni. Tali cellule possono essere facilmente isolate mediante trattamento enzimatico di
tessuto adiposo prelevato attraverso liposuzione. Una volta ottenuta una frazione cruda
(stromal vascular fraction, SVF), le cellule staminali mesenchimali possono essere
ulteriormente purificate sfruttando le loro caratteristiche fenotipiche, morfologiche e la loro
capacità di aderire alla plastica delle fiasche di coltura cellulare in laboratorio. Quest'ultima
caratteristica è fondamentale poiché permette di espandere la popolazione isolata e ottenere
le quantità necessarie alle applicazioni terapeutiche. Il tessuto adiposo infatti, pur essendo
particolarmente ricco di cellule staminali, non permette di isolare quantità tali di cellule intatte
da utilizzare direttamente a livello clinico.
Le sfide principali nella produzione di sufficienti quantità di cellule per uso terapeutico
risiedono nella necessità di sviluppare protocolli GMP (Good Manufacturing Practice) e di
utilizzare reagenti "clinical grade" o "xeno-free", cioè reagenti liberi da componenti di origine
animale. Lo sviluppo di terreni di coltura sintetici "xeno-free" comporta notevoli ostacoli
soprattutto a causa dell'omissione di siero bovino, una componente tradizionale dei terreni di
coltura che contribuisce in modo essenziale non solo alla crescita di cellule in vitro, ma anche
alla protezione dell'integrità cellulare durante le varie fasi della crioconservazione. Pur
essendo una componente fondamentale per la coltura cellulare di cellule mammifere, il siero
bovino rappresenta contemporaneamente il problema maggiore per le terapie cellulari in
quanto la sua effettiva composizione è generalmente sconosciuta, e viene considerato una
delle maggiori fonti di potenziale contaminazione del paziente con microrganismi, virus,
tossine o pirogeni.
Scopo del progetto
Sviluppare un protocollo d'isolamento, d'espansione in vitro e di crioconservazione
compatibile con le procedure GMP, e svolto interamente in ambiente "xeno-serum-free". La
composizione dei reagenti coinvolti dev'essere quindi interamente conosciuta e non
comprendere alcun reagente di origine animale. Il medio inoltre deve essere completato da
una serie di fattori di crescita accuratamente selezionati per permettere la crescita cellulare in
ambiente limitante. Le cellule staminali devono essere vitali e poter crescere in quantità
sufficienti da permetterne l'applicazione terapeutica.
Attività svolta
È stato formulato un terreno di coltura sintetico le cui componenti sono interamente
conosciute e non includono costituenti di origine animale. Il terreno contiene nutrienti di base
standard ed è completato da una serie di fattori di crescita specifici e ben definiti. A livello
sperimentale abbiamo dimostrato che cellule staminali mesenchimali vitali possono essere
isolate velocemente e con una buona resa dal tessuto adiposo (Fig. 2). In seguito le stesse
cellule possono essere amplificate mediante il terreno di coltura sintetico oppure congelate
per conservazione a lunga durata ed espanse in un secondo tempo, dopo il loro
scongelamento. Dopo aver individuato e protetto la formula del medio di coltura serum free
(patent pending) stiamo entrando nella fase successiva dove il medio sarà prodotto in
quantità pilota di 50-100 L pronto per essere testato al di fuori dei laboratori di SSCF.
Inoltre, la stabilità genomica (vedi progetto specifico) e le possibili alterazioni epigenetiche
delle cellule staminali mesenchimali coltivate in vitro vengono studiate al fine di accertarne
l’idoneità per l’applicazione terapeutica. Attualmente stiamo lavorando allo sviluppo e alla
validazione tecniche analitiche da applicare alle linee cellulari mantenute in coltura per lunghi
periodi.
Fig. 1: Le cellule staminali mesenchimali vengono estratte dal tessuto adipose, coltivate in
vitro, in condizioni particolari possono differenziarsi in cellule specializzate (adipociti,
cardiomiociti, osteociti, condrociti e tenociti) ed essere quindi impiegate in vari ambiti della
medicina rigenerativa.
Fig. 2: cellule staminali mesenchimali coltivate in vitro.