PAROLE DI FRANCESCO OMELIA Basilica VaticanaVenerdì 13 marzo 2015 UN ANNO DI MISERICORDIA Domenica di Quaresima, ci siamo radunati per celebrare la liturgia penitenziale. Siamo uniti a tanti cristiani che, oggi, in ogni parte del mondo, vivere questo momento come segno della bontà del Signore. Il Sacramento della Riconciliazione, infatti, permette di accostarci con fiducia al Padre per avere la certezza del suo perdono. Egli è con abbondanza su quanti ricorrono a Lui con cuore sincero. Essere qui per fare esperienza del suo amore, comunque, è anzitutto frutto della Paolo, Dio non cessa mai di mostrare la ricchezza della sua misericordia nel corso dei secoli. La trasformazione del cuore che ci porta a noi soli non possiamo. Il poter confessare i nostri Ef 2,8-10). Essere toccati con tenerezza dalla sua mano e plasmati dalla sua grazia ci consente, pertanto, di avvicinarci al sacerdote senza timore per le nostre colpe, ma con la certezza di essere da lui accolti nel nome di Dio, e compresi nonostante le nostre miserie; e anche di accostarci senza un avvocato difensore: ne abbiamo uno solo, che ha dato la sua vita per i sempre. Uscendo dal confessionale, sentiremo la sua forza che ridona la vita e restituisce one saremo rinati. Il Vangelo che abbiamo ascoltato (cfr Lc 7,36-50) ci apre un cammino di speranza sguardo compassionevole di Gesù, così come lo ha percepito la donna peccatrice nella casa del fariseo. In questo brano ritornano con insistenza due parole: amore e giudizio. donna peccatrice che si umilia davanti al Signore; Gesù per lei, che la spinge ad avvicinarsi. Il suo pianto di pentimento e di gioia lava i piedi del Maestro, e i suoi capelli li asciugano con gratitudine; i baci sono espressione del suo abbondanza attesta quanto Egli sia prezioso ai suoi occhi. Ogni gesto di questa donna parla di amore ed esprime il suo desiderio di avere una certezza incrollabile nella sua vita: quella di essere stata perdonata. E questa certezza è bellissima! E Gesù le dà questa certezza: proprio per lei, una p e il perdono sono simultanei: Dio le perdona molto, le perdona tutto, perché «ha molto amato» (Lc 7,47); e lei adora Gesù perché sente Sente che Gesù la capisce con amore, lei, che è una peccatrice. Grazie a Gesù, i suoi molti peccati Dio se li butta alle spalle, non li ricorda più (cfr Is 43,25). Perché anche questo è vero: perdono di Dio! Per lei ora inizia una nuova amore a una vita nuova. Questa donna ha veramente incontrato il Signore. Nel silenzio, gli ha aperto il suo cuore; nel dolore, gli ha mostrato il pentimento per i suoi peccati; con il suo pianto, ha fatto appello alla bontà divina per ricevere il perdono. Per lei non ci sarà nessun giudizio se non quello che viene da Dio, e questo è il giudizio della misericordia. Il protagonista di questo incontro la giustizia. Simone, il padrone di casa, il fariseo, al contrario, non riesce a trovare la strada Non è capace di compiere il passo successivo per andare incontro a Gesù che gli porta la salvezza. Simone si è limitato ad invitare Gesù a pranzo, ma non lo ha veramente accolto. Nei suoi pensieri invoca solo la giustizia e facendo così sbaglia. Il suo giudizio sulla donna lo allontana dalla verità e non gli permette neppure di comprendere chi è il suo ospite. Si è fermato alla superficie alla formalità non è stato capace di guardare al cuore. Dinanzi alla parabola di Gesù e alla domanda su quale servo abbia amato di più, il fariseo risponde correttamente: «Colui al quale ha condonato di più». E Gesù non manca di farlo osservare: «Hai giudicato bene» (Lc 7,43). Solo quando il giudizio di Simone è Il richiamo di Gesù spinge ognuno di noi a non fermarsi mai alla superficie delle cose, soprattutto quando siamo dinanzi a una persona. Siamo chiamati a guardare oltre, a puntare sul cuore per vedere di quanta generosità ognuno è capace. Nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio. Tutti conoscono la strada per accedervi e la Chiesa è la casa che tutti accoglie e nessuno rifiuta. Le sue porte permangono spalancate, perché quanti sono toccati dalla grazia possano trovare la certezza del perdono. Più è grande il peccato e a Chiesa esprime verso coloro che si convertono. Con quanto amore ci guarda Gesù! Con quanto amore guarisce il nostro cuore peccatore! Mai si spaventa dei nostri peccati. Pensiamo al figlio prodigo che, quando decide di tornare dal padre, pensa di fargli un discorso, ma il padre non lo lascia parlare, lo abbraccia (cfr Lc 15,17-24). Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di cammino che inizia con una conversione spirituale; e dobbiamo fare questo cammino. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della Lc 6,36). E questo specialmente per i confessori! Tanta misericordia! Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità 20 novembre del 2016, Domenica di Nostro vivo della misericordia del Padre. Affido ficio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare ad ogni persona il Vangelo della misericordia. Sono convinto che tutta la Chiesa, che ha tanto bisogno di ricevere misericordia, perché siamo peccatori, potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ad ogni donna del nostro tempo. Non dimentichiamo che Dio perdona tutto, e Dio perdona sempre. Non ci stanchiamo di Anno alla Madre della Misericordia, perché rivolga a noi il suo sguardo e vegli sul nostro cammino: il nostro cammino penitenziale, il Questa foto è del lunedì di Pasqua del 1954. Si stava costruendo il portico: il 19 marzo 1955 si entrava per la porta nella nuova Chiesa dei Santi Marco e Pio X per celebrare l’Eucaristia, cuore e fondamento della comunità cristiana. Come Emilio, Luciano e don Gustavo tocca portare la nostra pietra, mettere la calce, usare la nostra forza per custodire l’eredità, per continuare a costruire la casa di Dio - con - noi. La casa che tutti accoglie. “Coraggio! E al lavoro, popolo mio. Io sono con voi” 19 marzo 2015: 60 anni nostro cammino con il cuore aperto, durante un ricevere la misericordia di Dio. 1. ANGELUS, Domenica 8 marzo 2015 UN PO’ DI PULIZIA Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Il Vangelo di oggi (Gv 2,13-25) cacciata dei venditori dal tempio, Gesù «fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi» (v. 15), il denaro, tutto. Tale gesto suscitò forte impressione, nella gente e nei discepoli. Chiaramente apparve come un gesto profetico, tanto che alcuni dei presenti domandarono a Gesù: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?» (v. 18), chi sei tu per fare queste cose? Mostraci un segno che tu hai autorità per farle. Cercavano un segno divino, prodigioso che accreditasse Gesù come inviato da Dio. Ed Egli rispose: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (v. 19). Gli replicarono: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?» (v. 20). Non avevano compreso che il Signore si riferiva al tempio vivo del suo corpo, che sarebbe stato distrutto nella morte in croce, ma sarebbe risorto il terzo giorno. Per risuscitato dai morti i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù» (v. 22). In effetti, questo gesto di Gesù e il suo messaggio profetico si capiscono pienamente alla luce della sua Pasqua. Abbiamo qui, seco annuncio della morte e risurrezione di Cristo: il suo corpo, distrutto sulla croce dalla violenza del peccato, diventerà nella Risurrezione il luogo uomini. E Cristo Risorto è proprio il luogo - di tutti! - fra Dio e gli uomini. Per questo la sua umanità è il vero tempio, dove Dio si rivela, parla, si fa incontrare; e i veri adoratori, i veri adoratori di Dio non sono i custodi del tempio materiale, i detentori del potere o del sapere religioso, sono coloro che adorano Dio «in spirito e verità» (Gv 4,23). In questo tempo di Quaresima ci stiamo preparando alla celebrazione della Pasqua, quando rinnoveremo le promesse del nostroBattesimo. Camminiamo nel mondo come Gesù e facciamo di tutta la nostra esistenza un segno del suo amore per i nostri fratelli, specialmente i più deboli e i più poveri, noi costruiamo a Dio un tempio nella nostra persone che troviamo sul nostro cammino. Se noi siamo testimoni di questo Cristo vivo, tante gente incontrerà Gesù in noi, nella nostra testimonianza. Ma - ci domandiamo, e ognuno di noi si può domandare : il Signore si sente veramente a casa nella mia vita? Gli permettiamo gli idoli, cioè quegli atteggiamenti di cupidigia, gelosia, mondanità, invidia, odio, altri? Gli permetto di fare pulizia di tutti i comportamenti contro Dio, contro il prossimo e contro noi stessi, come oggi abbiamo sentito nella prima Lettura? Ognuno può rispondere a è la sua misericordia. Apriamogli la porta perché Ogni Eucaristia che celebriamo con fede ci fa crescere come tempio vivo del Signore, grazie alla comunione con il suo Corpo crocifisso e risorto. Gesù conosce il nostro più ardente desiderio: quello di essere abitati da Lui, solo da Lui. Lasciamolo entrare nella nostra vita, nella nostra famiglia, nei nostri cuori. Maria Santissima, dimora privilegiata del Figlio di Dio, ci accompagni e ci sostenga che ci libera e ci salva. Dopo l'Angelus: Durante questa Quaresima, cerchiamo di stare più vicini alle persone che stanno vivendo momenti di difficoltà: vicini con Oggi, 8 marzo, un saluto a tutte le donne! Tutte le donne che ogni giorno cercano di costruire una società più umana e accogliente. E un grazie fraterno anche a quelle che in mille modi testimoniano il Vangelo e lavorano nella Chiesa. E questa è per noi una occasione per ribadire nella vita. Un mondo dove le donne sono emarginate è un mondo sterile, perché le donne non solo portano la vita ma ci trasmettono la capacità di vedere oltre vedono oltre loro , ci trasmettono la capacità di capire il mondo con occhi diversi, di sentire le cose con cuore più creativo, più paziente, più tenero. Una preghiera e una benedizione particolare per tutte le donne qui presenti in piazza e per tutte le donne! UDIENZA GENERALE Mercoledì 11 marzo LA FAMIGLIA - 7. I NONNI (II) Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Nella catechesi di oggi proseguiamo la riflessione sui nonni, considerando loro ruolo nella famiglia. Lo faccio immedesipartengo a questa fascia di età. Quando sono stato nelle Filippine, il popolo filippino mi salutava dicendo: cioè nonno Francesco importante sottolineare: è vero che la società tende a scartarci, ma di certo non il Signore. Il Signore non ci scarta mai. Lui ci chiama a seguirlo in ogni età della vita, e anche contiene una grazia e una missione, una vera vocazione precedenti, no sono pronte, spiritualmente e moralmente, a dare ad esso, a questo momento della vita, il suo pieno valore. Una volta, in effetti, non era così normale avere tempo a disposizione; oggi lo è molto di più. E anche la spiritualità cristiana è neare una spiritualità delle persone anziane. Ma grazie a Dio non mancano le testimonianze di santi e sante anziani! Sono stato molto colpito dalla fatto qui in Piazza San Pietro lo scorso anno, la piazza era piena. Ho ascoltato storie di anziani che si spendono per gli altri, e anche storie di 50.mo di matrimonio, facciamo il 60.mo di ma- basto pulizia con tenerezza, con misericordia, con amore. La misericordia è il suo modo di fare pulizia. Lasciamo - ognuno di noi - lasciamo che il Signore entri con la sua misericordia - non con la frusta, no, con la sua misericordia - a fare pulizia nei nostri cuori. La frusta di Gesù con noi che si stancano presto; è importante la testimonianza degli anziani nella fedeltà. E in questa da continuare, in ambito sia ecclesiale che civile. Simeone e di Anna, dei quali ci Vangelo dice che aspettavano la venuta di Dio ogni giorno, con grande fedeltà, da lunghi anni. Volevano proprio vederlo quel giorno, coglierne lunga attesa continuava però a occupare tutta la loro vita, non avevano impegni più importanti di questo: aspettare il Signore e pregare. Ebbene, quando Maria e Giuseppe giunsero al tempio per adempiere le disposizioni della Legge, Simeone e Anna si mossero di slancio, animati dallo Spirito Santo (cfr Lc 2,2 bero il Bambino, e scoprirono una nuova forza, per un nuovo compito: rendere grazie e rendere testimonianza per questo Segno di Dio. Simeone improvvisò un bellissimo inno di giubilo (cfr Lc 2,29-32) è stato un poeta in quel momento - e Anna divenne la prima predicatrice di Gesù: «parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme» (Lc 2,38). Cari nonni, cari anziani, mettiamoci nella scia di questi vecchi straordinari! Diventiamo anche noi un care parole nostre, riappropriamoci di quelle che ci insegna la Parola di Dio. per la Chiesa, la preghiera dei nonni e degli anziani! La preghiera degli anziani e dei nonni è un dono per la Chiesa, è una ricchezza! Una grande umana: soprattutto per quella che è troppo indaffarata, troppo presa, troppo distratta. Qualcuno deve pur cantare, anche per loro, cantare i segni di Dio, proclamare i segni di Dio, pregare per loro! Guardiamo a Benedetto XVI, che ha ! Un grande credente del secolo scorso, di tradiciviltà dove non si prega più è una civiltà dove la vecchiaia non ha più senso. E questo è terrificante, noi abbiamo bisogno prima di tutto di anziani che pregano, perché la vecchiaia ci è data preghino perché la vecchiaia ci è data proprio per ziani. Noi possiamo ringraziare il Signore per i benefici ricevuti, e riempire il tudine che lo circonda. Possiamo intercedere per le attese delle nuove generazioni e dare dignità alla memoria e ai sacrifici di quelle passate. Noi possiamo ricordare ai giovani ambiziosi che una vita senza amore è una vita arida. Possiamo dire essere vinta. Possiamo insegnare ai giovani nel dare che nel ricevere. I nonni e le nonne fortuario spirituale, dove la preghiera di supplica e il canto di lode sostengono la comunità che lavora e lotta nel campo della vita. La preghiera, infine, purifica incessantemente il cuore. La lode del cuore nel risentimento perso il senso della sua testimonianza, disprezza i giovani e non comunica una sapienza di vita! ziano riesce a trasmettere al giovane in cerca del s sione dei nonni, la vocazione degli anziani. Le parole dei nonni hanno qualcosa di speciale, per i giovani. E loro lo sanno. Le parole che la mia nonna mi consegnò per iscritto il giorno della mia ordinazione sacerdotale, le porto ancora con me, sempre nel breviario e le leggo spesso e mi fa bene. Come vorrei una Chiesa che sfida la cultura dello scarto con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani! E questo è quello che oggi chiedo al Signore, questo abbraccio! ALLA PENITENZIERIA APOSTOLICA Sala Clementina, Giovedì, 12 marzo 2015 NELLA CONFESSIONE IL VOLTO MISERICORDIOSO DI DIO amministrare rettamente il Sacramento della Riconciliazione. I Sacramenti, come sappiamo, sono il luogo della prossimità e della tenerezza di Dio per gli uomini; essi sono il modo concreto che Dio ha pensato, ha voluto per venirci incontro, per abbracciarci, senza vergognarsi di noi e del nostro limite. Tra i Sacramenti, certamente quello della Riconciliazione rende presente con speciale efficacia il volto misericordioso di Dio: lo concretizza e lo manifesta continuamente, senza sosta. Non dimentichiamolo mai, sia come penitenti che come confessori: non esiste alcun peccato che Dio non possa perdonare! Nessuno! Solo ciò che è sottratto alla divina misericordia non può essere perdonato, come chi si sottrae al sole non può essere illuminato né riscaldato. Alla luce di questo meraviglioso dono di Dio, vorrei sottolineare tre esigenze: vivere il Sacramento come mezzo per educare alla misericordia; lasciarsi educare da quanto celebriamo; custodire lo sguardo soprannaturale. 1. Vivere il Sacramento come mezzo per educare alla misericordia, significa aiutare i nostri fratelli a fare esperienza di pace e di comprensione, umana e crinale con la felicità nel cuore, con il volto raggiante di speranza, anche se talvolta lo sappiamo bagnato dalle lacrime della conversione e della gioia che ne deriva (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 44). Il Sacramento, con tutti gli atti del penitente, non implica che esso diventi un pesante interrogatorio, fastidioso ed invadente. Al contrario, ricco di umanità, attraverso il quale poter educare alla misericordia, che non esclude, anzi comprende anche il giusto impegno di riparare, per quanto possibile, il male commesso. Così il fedele si sentirà invitato a confessarsi frequentemente, e imparerà a farlo nel migliore dei modi, al cuore anche al cuore del confessore! In questo modo noi sacerdoti facciamo crescere la relazione personale con Dio, così che si dilati nei cuori il suo Regno di amore e di pace. Tante né un confessore di manica larga, né un confessore rigido è misericordioso. Nessuno dei due. Il primo, perché d tente come fratello, lo prende per mano e lo accompagna nel suo percorso di conversione! na tutto. Invece, il misericordioso lo ascolta, lo perdona, ma se ne fa carico e lo accompagna, perché la conversione sì, incomincia forse oggi, ma prende su di sé, come il Buon Pastore che va a cercare la pecora smarrita e la prende su di sé. Ma non bisogna confondere: questo è molto importante. Misericordia significa prendersi carico del fratello o della sorella e aiutarli a camminare. è molto importante. E chi può fare questo? Il confessore che prega, il confessore che piange, il confessore che sa che è più peccatore del penitente, e se non ha fatto quella cosa brutta che dice il penitente, è per semplice grazia di Dio. Misericordioso è essere vicino e accompagnare il processo della conversione. 2. Ed è proprio a voi confessori che dico: lasciatevi educare dal Sacramento della Riconciliazione! Secondo punto. Quante volte ci capita di ascoltare confessioni che ci edificano! Fratelli e sorelle che vivono con il Signore e un amore sincero per i fratelli. Anime semplici, anime di poveri in spirito, che si abbandonano totalmente al Signore, che si fidano della Chiesa e, perciò, anche del confessore. Ci è dato anche, spesso, di assistere a veri e propri miracoli di conversione. Persone che da mesi, a volte da anni sono sotto il dominio del peccato e che, come il figliol prodigo, ritornano in sé stesse e decidono di rialzarsi e ritornare alla casa del Padre (cfr Lc 15,17), per implorarne il del Padre misericordioso, che ci ama tanto e fa festa per ogni figlio che ritorna a Lui con tutto il cuore! Quanto possiamo imparare dalla conversione e dal pentimento dei nostri fratelli! Essi ci spingono a fare anche noi un esame di coscienza: io, sacerdote, amo così il Signore, come questa vecchietta? Io sacerdote, che sono stato fatto ministro della sua misericordia, sono capace di penitente? Io, confessore, sono disponibile al cambiamento, alla conversione, come questo penitente, del quale sono stato posto al servizio? Tante volte ci edificano queste persone, ci edificano. - 3. Quando si ascoltano le confessioni sacramentali dei fedeli, occorre tenere sempre lo sguardo interiore rivolto al Cielo, al soprannaturale. Dobbiamo anzitutto ravvivare in noi la consapevolezza che nessuno è posto in tale ministero per proprio merito; né per le proprie competenze teologiche o giuridiche, né per il proprio tratto umano o psicologico. Tutti siamo stati costituiti ministri della riconciliazione per pura grazia di Dio, gratuitamente e per amore, anzi, proprio per misericordia. Io che ho fatto questo e questo mente quel brano finale di Ezechiele 16, quando il Signore rimprovera con termini molto forti io ti perdonerò e ti porrò sopra le tue sorelle gli altri popoli per giudicarli, e tu sarai più importante di loro, e questo lo farò per la tua vergogna, perché ti vergogni di quello che hai nima che si pente con sono capace di vergognarmi dei miei peccati? E questa è una grazia. Siamo ministri della misericordia grazie alla misericordia di Dio; non dobbiamo mai perdere questo sguardo soprannaturale, che ci rende davvero umili, accoglienti e misericordiosi verso ogni fratello e sorella che chiede di confessarsi. E se io non ho fatto questo, non sono caduto in quel brutto peccato o non sono in carcere, è per pura grazia di Dio, soltanto per questo! Non per merito proprio. E questo strazione del Sacramento. Anche il modo di naturale: ascoltare in modo soprannaturale, in modo divino; rispettoso della dignità e delle storia personale di ciascuno, così che possa comprendere che cosa Dio vuole da lui o da lei. Per questo la Chiesa è chiamata ad «iniziare i suoi membri sacerdoti, religiosi e laici sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra Esort. ap. Evangelii gaudium,169). Anche il più grande peccatore che Dio posso fare cose più brutte di quelle che ha fatto lui. Ogni fedele penitente che si accosta al rale. Vi auguro, cari fratelli, di approfittare del tempo quaresimale per la conversione personale lle Confessioni, così che il popolo di Dio possa giungere purificato alla festa di Pasqua, che rappresenta la vittoria definitiva della Divina Misericordia su tutto il male del mondo. Affidiamoci cordia e Rifugio dei peccatori. Lei sa come aiutarci, noi peccatori. A me piace tanto leggere le Queste storie della Madonna, che sempre è il rifugio dei peccatori e cerca la strada perché il Signore perdoni tutto. Che Lei ci insegni questa arte. Vi benedico di cuore e, per favore, vi chiedo di pregare per me. Grazie. I testi di papa Francesco sono disponibili sul siti www.vatican.va e news.va e sul quotidiano Avvenire. I NOSTRI PASSI INSIEME SULLA STRADA DELLA SALVEZZA L’EUCARISTIA E I SACRAMENTI L’EUCARISTIA è il cuore della vita cristiana: la domenica e le feste comandate la S. Messa è alle 7 – 11 – 19 (alle 19 nei prefestivi). Nei giorni feriali: lunedì, martedì e giovedì alle 17; mercoledì e venerdì alle 9 e alle 19. Il giovedì dalle 17.30 alle 22 il tempo dell’ADORAZIONE EUCARISTICA (e il primo venerdì del mese dalle 19.30 alle 21.30), è propizio per la preghiera, lo stare davanti a Gesù Eucaristia, ma è anche tempo opportuno per il Sacramento della PENITENZA; ma la Confessione richiede soltanto te e il sacerdote, quindi è possibile in ogni momento: chiedi! Abitualmente trovi un sacerdote a disposizione la domenica mattina, don Gianni nella settimana. COMUNIONE AI MALATI Per le persone impedite dalla malattia o dalla tarda età a partecipare alla S. Messa domenicale è possibile ricevere a casa la S. Comunione grazie ai diaconi e ai ministri straordinari dell’Eucaristia: basta chiedere! Lo stesso vale per il Sacramento dell’UNZIONE DEGLI INFERMI: è la preghiera della Chiesa per chiedere la forza di affrontare le prove difficili della malattia, dell’età avanzata e - in extremis - della morte. La compagnia di Gesù in croce e la potenza del suo Spirito di Risorto sono pegno e speranza di vittoria sul male e sulla morte. BATTESIMO DEI BAMBINI La celebrazione del Battesimo dei bambini avviene normalmente di domenica, secondo il calendario qui indicato, su richiesta dei genitori. Viene preceduta da incontri di preparazione per i genitori e i padrini, da concordare. Se i padrini provengono da altra parrocchia, devono munirsi del Certificato di idoneità rilasciato dal parroco di residenza, che evidenzia i requisiti di età, iniziazione cristiana compiuta, situazione famigliare regolare, serio impegno alla vita cristiana. 4 aprile, VEGLIA PASQUALE ore 22.30 Domenica 12 aprile ore 16 Domenica 10 maggio ore 11 ASCENSIONE, 17 maggio ore 17 Domenica 7 giugno ore 17 Domenica 14 giugno ore 17 Domenica 28 giugno ore 11 Domenica 5 luglio ore 17 CORETTO “CANTA E CAMMINA” Per tutti i ragazzi e i bambini: vuoi cantare con noi? Sabato alle 15.30. Con Elisa 3270190739, Eleonora, Elisa 3339939045. CANTARE “SUAVIUS” INSIEME Ritrovarsi insieme per imparare a cantare sempre meglio, suavius … Di venerdì alle 21.30 ci stiamo preparando per accompagnare dal vivo la Via Crucis secondo Maria della Domenica delle Palme. Eleonora Belfiore 3274774398 SANMARCORCHESTRA Violini e … per essere un’orchestra d’archi. Francesco Deantoni 3397011742. VIA CRUCIS SECONDO MARIA Le prove per la VIA CRUCIS SECONDO MARIA, rappresentazione sacra per il pomeriggio della Domenica delle Palme, continuano ogni lunedì alle 21. Vuoi dare una mano anche tu? Chiama Tonina 3271258489 o Carmen 3384234836. A PASSO DI DANZA Alla festa di San Marco si deve ballare: allenamenti per arrivarci preparati, con Sonia 3474138646 e Tonina 3271258489 martedì 24 marzo alle 21. 60 ANNI E NON SENTIRLI Dopo le Pie Donne e le Pie Nonne, tocca alle Pie Ragazze offrirci il racconto dei sessant’anni della nostra comunità: si ritrovano per le prove il giovedì alle 15.30 con SANMARCOD’ARGENTO e le domeniche 8-15-22 marzo alle 16. CARITÀ E SOLIDARIETÀ Per aiutare chi è nel bisogno, puoi fare un po’ di spesa in più, deponendo generi alimentari non deperibili nella CESTA AI PIEDI DELLA CROCE, in chiesa. Ogni sabato mattina facciamo una distribuzione a chi ne ha bisogno, anche grazie al Banco Alimentare del Lazio. In questa prospettiva si muove l’associazione eVenti con l’iniziativa di solidarietà UN CAFFÈ AL GIORNO PER IL SALVADANAIO DELLE FAMIGLIE (vedi volantino a parte: rif. Paola Pietrobon 3395892472). Ma l’inizio della carità è anzitutto dentro il tuo cuore! C’è bisogno dei tuoi occhi e del tuo cuore per vedere chi è nel bisogno, del tuo tempo e del tuo impegno per iniziare ad aiutarlo! Se non ce la fai, segnala persone o famiglie in difficoltà, condividi notizie e iniziative d’aiuto, collabora con chi già si muove in questo ambito. Chi dona ai poveri, dona a Cristo. ASSOCIAZIONE EVENTI Info: www.eventismpx.it e sulla pagina Facebook: eventi SMPX tel. Tonino Fantozzi *5887 o 3271258485, Fabrizio Bertoni 3371081140. Codice fiscale (usalo per destinare il tuo 5xmille!): 97137510588 - IBAN per erogazioni liberali deducibili: IT28Z 08327 03256 0000 0000 222 della BCC di Roma, ag.154. Stiamo preparando la festa di San Marco che in questo 2015 è incorniciata da due ricorrenze: il 19 marzo sono 60 anni che è aperta la nostra Chiesa, il 20 maggio sono 25 anni dalla morte di don Gustavo Cece, nostro primo parroco. Appuntamenti solenni che vogliamo valorizzare con una festa grande, in piazza: ci dai anche tu una mano? Vieni MERCOLEDÌ ALLE 21! GUARDANDO SULLA SINDONE LA PASSIONE DI GESÙ Come un vangelo per immagine e provocazione all’intelligenza, la Sindone si ripropone a noi con un itinerario quaresimale: per chi vuole “impararla”. Martedì 17 marzo alle 21 leggendo SULLA SINDONE LA PASSIONE DI GESÙ, come è raccontata nei Vangeli, guidati dal dott. Bucci. E per ragazzi del catechismo e genitori anche domenica 22 alle 10. PELLEGRINAGGIO A TORINO Un pellegrinaggio pasquale per venerare la Sacra Sindone a Torino, dove è custodita. Un viaggio e una notte a Torino (domenica 3 - lunedì 4 maggio) con una quota intorno ai € 190 (pasti esclusi) da prenotare assolutamente entro oggi 15 marzo Fabrizio Bertoni 3371081140. QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA 7-11-19 S. MESSA 8 sdm - 9 sfr S. MESSA 10 COMUNIONE 1 (3 elementare) dG, Roberta, Lorella, … 10 COMUNIONE 2 (4 el.) Chiara, Elisa, Ambra, Alessandra, Emanuela 10 CRESIMA 1 (5 el.) Carmen 3384234836, Daniela 3337962055 16“60 e non sentirli” prove delle Pie Ragazze per San Marco 6.45 sfr S. Messa 16.30 S. Rosario 17 S. Messa LUNEDI’ 16 MARZO Is 65,17-21; Sal 29; Gv 4,43- 21 Over 18 S. Rosario Luca 3334879404 54 21 Via Crucis secondo Maria Prove Tonina 3271258489, Carmen 3384234836 6.45 sfr S. Messa 16.30 S. Rosario 17 S. Messa MARTEDI’ 17 MARZO Ez 47,1-9.12; Sal 45; Gv 5,1-16 21 LEGGENDO NELLA SINDONE LA PASSIONE DI GESÙ 6.45 sfr S. Messa 9 S. Messa 18.30 S. Rosario 19 S. Messa MERCOLEDI’ 18 MARZO 16.30 CRESIMA 2 (1 media) Giovanna 3393261905 Is 49,8-15; Sal 144; Gv 5,17- 16.45 COMUNIONE 1 (3 elementare) dG, Paola, Rossana 30 17.45 Introduzione alla Bibbia: Ezechiele 21 c.d. eVenti FESTA DI SAN MARCO Tonino Fantozzi *5887 - 3271258485 DOMENICA 15 MARZO 2Cr 36,14-16.19-23; Sal 136; Ef 2,4-10; Gv 3,14-21 GIOVEDI’ 19 MARZO 2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24a opp. Lc 2,41-51a VENERDI’ 20 MARZO Sap 2,1a.12-22; Sal 33; Gv 7,1-2.10.25-30 SABATO 21 MARZO Ger 11,18-20; Sal 7; Gv 7,40-53 DOMENICA 22 MARZO Ger 31,31-34; Sal 50; Eb 5,7-9; Gv 12,20-33 SOLENNITÀ DI S. GIUSEPPE, sposo della B. V. Maria 60 anni della nostra chiesa 6.45 sfr S. Messa 15.30 San Marco d’Argento Luigia 3334816235, Costanza 3336592306, Antonietta 3383419963 16.30 S. ROSARIO - 17 S. MESSA, ADORAZIONE EUCARISTICA 20.30 IL VANGELO DAVANTI ALL’EUCARISTIA 6.45 sfr S. Messa 9 VIA CRUCIS in chiesa 19 S. MESSA 16.30 RAGAZZI GAM Raffaella 34711308469 GIORNO DI 17.30 CRESIMA 1 (5 Elementare) Rita CP 3382928540, Matteo ASTINENZA 20.30 VIA CRUCIS in Via Umberto Ricci 21.30 Coro “Suavius” Eleonora Belfiore 3274774398 7.30 sfr S. Messa 8.30 Pulizie della chiesa 9 - 11 Distribuzione Caritas/Banco Alimentare 15 CRESIMA 2 (1 media) - 15.30 Coretto “Canta e Cammina” 19 S. MESSA QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA GIORNATA DELLA CARITÀ colletta a favore della Caritas Diocesana 7-11-19 S. MESSA 8 sdm - 9 sfr S. MESSA 10 CATECHISMO CON LA SINDONE 16 “60 e non sentirli” prove delle Pie Ragazze per San Marco Pro manuscripto, anche sul sito: www.ssmarcoepiox.it email [email protected] FB: parrocchia SMPX NB: * = 066190 … PARROCCHIA DEI SANTI MARCO EVANGELISTA E PIO X Via Casal Selce 271 – 277, 00166 ROMA Pantan Monastero - tel. 0661908080 - fax 0661907089 c.f. 80351550589 - c.c. postale IBAN IT31 N076 0103 2000 000 82683004 - c.c. bancario: Banca Credito Cooperativo di Roma ag.154 Casal Selce IBAN IT18 O083 2703 2560 0000 0000 192 - parroco: don Gianni Sangiorgio 3334690381, [email protected] - Sacerdoti collaboratori: mons. Remigio Bellizio, 3388903545, [email protected]; p. Giovanni Chiu, ofmconv, 0669895410, [email protected] - Diaconi: Ivoneo Pietrobon 3338091510, Vincenzo Di Stefano 3358420764, Michele Sardella 3393772522 - Comunità religiose: sdm = Suore dei poveri di don Morinello via S. Cognetti de Martiis 33, *9079 Scuola dell’infanzia “Sorriso degli angeli” - sfr = Suore Clarisse Francescane Missionarie del SS. Sacramento, via Pantan Monastero 35, 0661560611, Scuola dell’infanzia “S. Chiara” e Scuola Primaria “Oasi madre Serafina” - bps = Suore di carità di Nostra Signora del Buono e Perpetuo Soccorso via Quarto S. Lucia 60/Casal Selce 389, *8082 -- La nostra parrocchia fa parte della VICARIA DI SELVA CANDIDA nella DIOCESI SUBURBICARIA DI PORTO - SANTA RUFINA: il Cardinale titolare è Sua Eminenza ROGER ETCHEGARAY; il nostro Vescovo è Sua Eccellenza GINO REALI. La Curia Diocesana è in via del Cenacolo 53 00123 Roma–La Storta tel. 0630893848 fax 0630893658 www.diocesiportosantarufina.it email [email protected]
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