Roma, Beppe Grillo si schiera coi vigili urbani

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https://fbcdn-sphotos-c-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xfa1/t31.0-8/10922320_31546961... 05/01/2015
Roma, Beppe Grillo si schiera coi vigili urbani lunedì, gennaio 5th, 2015 Sulla questione dei vigili urbani ‘assenteisti’ a Roma, il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, si schiera dalla parte dei dipendenti pubblici e lancia l’hashtag #forzavigili. Scrive il blogger genovese in un post: “L’accanimento mediatico contro i vigli di Roma da parte del governo e dei giornali al suo servizio ha due obbiettivi precisi. 1) Distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del Comune (a proposito Marino e Poletti quando vi dimettete?) 2) Criminalizzare una categoria sul piano mediatico per agire con misure sempre più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego“. Grillo pubblica quindi una lettera di un vigile urbano, tratta dal portale fanpage.it in cui si legge: “Per chi avesse voglia di conoscere la verità sui vigili brutti e cattivi, che non è quella che vi raccontano. Non vi raccontano che i vigili sono in agitazione, insieme agli altri comunali, da un mese. Non vi raccontano che Marino, mostrando insofferenza e un po’ di schifo verso la categoria, non si è mai presentato agli incontri con i sindacati. Non vi raccontano che dal primo gennaio è entrato in vigore un nuovo contratto, imposto unilateralmente che prevede riduzioni di stipendio per tutti, su un contratto fermo già da 8 anni”. Prosegue la lettera: “Non vi raccontano che il vicesindaco Nieri, eletto con Sel, ha da subito manifestato una sorta di fastidio epidermico nell’incontrare i rappresentanti dei vigili. E che, all richiesta di un agente circa il perché di tanto accanimento, lui rispondeva su Facebook: ‘dovete imparare a nuotare in mezzo bicchiere d’acqua’. E non vi raccontano che i vigili sono in agitazione perché il provvedimento anticorruzione voluto da Brunetta è stato recepito dall’amministrazione nel modo più estensivo e punitivo possibile. Non per i corrotti o i ladri, ma per tutti. E finora ha portato al trasferimento in altre sedi di persone integerrime, senza macchia alcuna, a pochi mesi dalla pensione. Con una cattiveria ed un cinismo unici”. “Non vi raccontano, soprattutto, che i vigili hanno dichiarato che, come forma di protesta avrebbero disertato la prestazione straordinaria volontaria di Capodanno, anche perché sciopero ed assemblea non sono stati autorizzati” – scrive il vigile – “Non vi raccontano che ‘siccome i vigili si comprano con un caffè’, nessuno al comando ha preparato il servizio ordinario per il 31, nessuno ha sospeso richieste e riposi come prassi. Perché tanto i vigili verranno a frotte volontari, visto che la notte del 31 è ben pagata. Alla faccia dei sindacati”. GM I MAGNACCIONI
Inchiesta Mafia Capitale, trema il Pd romano: "Soldi a
Ignazio Marino da Buzzi" e "primarie truccate"
Il Pd romano crolla sotto il peso del "Cupolone". L'inchiesta Mondo di mezzo sulla Mafia Capitale ha scoperchiato quel calderone malsano di intrallazzi, affari bipartisan, connivenze e corruzione che vede protagonisti criminalità nera e rossa, imprenditori e politici compiacenti. E tra i cento indagati non c'è solo l'ex sindaco di destra Gianni Alemanno, ma pure pezzi grossi dei democratici della capitale. Per questo Matteo Renzi, che si è detto "sconvolto", ha imposto al segretario locale Lionello Cosentino di farsi da parte, commissariando il partito e affidandolo al presidente nazionale Matteo Orfini. Soldi a Marino e "primarie truccate" ‐ L'impresa è difficile: ripulire il Pd romano da capi‐corrente e cacicchi‐
acchiappavoti in grado di inquinare la stessa vita interna dell'organizzazione. "I rischi aumentano ‐ spiega Tommaso Giuntella, presidente del Pd romano ‐. Alle nostre sono andati a votare un sacco di fascisti". L'ex assessore di Veltroni Roberto Morassut a Repubblica dice che le primarie "sono tutte pilotate. Vanno a votare gli immigrati guidati dai cacicchi locali e gli immigrati votati un tanto al voto". E Marianna Madia già nel giugno 2013 parlava di "associazioni a delinquere" a proposito dei gruppi di potere interni al partito. A riascoltarle oggi, queste parole sembrano una conferma di realtà conosciute a tanti da tempo, ma che nessuno dentro al Pd ha davvero combattuto, forse per non pestare i piedi agli amici e a chi assicura voti. Non è un caso che dalle carte dell'inchiesta condotta dai pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli emergano anche ombre proprio sulle primarie del Pd (Salvatore Buzzi, a capo della coop rossa 29 giugno e braccio destro imprenditoriale del boss Massimo Carminati si vantava al telefono: "Ne ho 3 del Pd") e sulla elezione stessa di Ignazio Marino. Proprio dalle Coop di Buzzi sono arrivati 30mila euro di finanziamenti per il sindaco prima delle Comunali, 10mila euro dalla coop 29 giugno e 20mila dal Consorzio Eriches 29. Comune a rischio scioglimento ‐ Il rischio di scioglimento del Comune di Roma per infiltrazione mafiosa è concreto. Il sospetto degli inquirenti è che quei soldi (c'è un vero e proprio tariffario, un "Libro nero" in cui Buzzi annotava i soldi da pagare ai politici compiacenti) facciano parte di una rete molto, molto più ampia di elargizioni partite dalla "cupola" per garantirsi appoggi e amicizie politiche ad altissimo livello. E mentre Alemanno fa mea culpa ("Se è tutto vero, ho sbagliato, mi sono fidato delle persone sbagliate"), l'inchiesta potrebbe virare ancora più in alto, alla Pisana sede della Regione Lazio. Al telefono con Carminati, Buzzi traccia il quadro dei possibili appoggi dentro le maggioranze del Pd: "Se vinceva Alemanno ce l'avevamo tutti comprati. E mo vedemo Marino, poi ce pigliamo e misure tramite Luigi Neri (vicesindaco di Sel, ndr)". E quindi il tentativo di avvicinarsi al caposegreteria di Marino, Mattia Stella ("Dobbiamo valorizzarlo e legà di più a noi", sottolinea Buzzi). Nel mirino anche la Regione ‐ Anche per questo la lobby guidata da Carminati e Buzzi avrebbe cercato agganci proprio alla Pisana, mettendo a libro paga uno del Pd in Regione. Intanto al Campidoglio tremano tutti. Perché in tanti avevano rapporti con Buzzi, uomo fortissimo delle coop rosse della Capitale. E basterebbe una sua mezza parola nelle intercettazioni al vaglio degli inquirenti per finire sul registro degli indagati. di Claudio Brigliadori Da Libero.it 4 dicembre 2014 Giove Pluvio: quando Buzzi salvò Ignazio Marino dai
danni dell’alluvione
Dopo le feste natalizie e il funestato Capodanno del 2013, quello, come abbiamo raccontato su Qelsi, in cui i maiali scorazzarono tra i rifiuti, Salvatore Buzzi, il gran capo della Cooperativa 29 Giugno, l’angelo protettore del Campidoglio, salvò Ignazio Marino anche dai danni dell’alluvione. Le segnalazioni partirono dal suo Gabinetto, dall’AMA e dalla Protezione Civile. Il 24 febbraio Buzzi scrisse una lettera a Marino, in cui ricordò al sindaco di Roma quanto fatto ma senza pretendere in cambio alcun compenso, un modo come un altro, chissà, per dire “ricordati di ciò che ho fatto e regolati di conseguenza per il futuro”. La lettera fu inviata per conoscenza anche a Daniele Fortini, presidente AMA. Scriverà Buzzi: In riferimento all’emergenza alluvione verificatasi a Roma, in particolare nel fine settimana dal 31 gennaio al 3 febbraio, questa cooperativa ha messo a disposizione le proprie strutture, i propri mezzi e le proprie maestranze per l’aiuto ai cittadini particolarmente e gravemente colpiti dal fenomeno e per il ripristino dell’accessibilità nelle strutture pubbliche e private e della viabilità. In particolare, su segnalazione di Ama, del Gabinetto del Sindaco e della Protezione Civile abbiamo impegnato per tre giornate venti nostri soci‐
lavoratori con relativi mezzi ed attrezzature in via della Giustiniana e nell’intera zona Labaro‐Prima Porta, per il trasporto dei sacchi di sabbia e per la rimozione dei cumuli di detriti e rifiuti trascinati dall’acqua. Un servizio alla città in un momento di grave sofferenza che i lavoratori della 29 Giugno hanno svolto con partecipazione e dedizione. Ora, rispetto alla rendicontazione economica del servizio svolto ed alla relativa fatturazione, comunichiamo che il gruppo dirigente della 29 Giugno, ha deliberato di non procedere e di non pretendere il relativo corrispettivo economico vista la particolarissima situazione e la disperazione nella quale si sono ritrovati molti nostri concittadini. Un piccolo gesto che pensiamo possa essere apprezzato e che vogliamo condividere con il nostro Primo Cittadino. Distintamente, il presidente Salvatore Buzzi. L’episodio fu ricordato tempo dopo nella relazione di bilancio sociale 2013: “Dal 31 Gennaio al 3 Febbraio 2014 la nostra Cooperativa ha messo a disposizione le proprie strutture, i propri mezzi e le proprie maestranze per l’aiuto ai cittadini gravemente colpiti dall’alluvione e per il ripristino dell’accessibilità nelle strutture pubbliche e private. Nelle zone di Labaro‐Prima Porta e Giustiniana, tra le più colpite dal fenomeno, su segnalazione di AMA, del Gabinetto del Sindaco e della Protezione Civile abbiamo impegnato per 3 giornate 20 nostri soci‐lavoratori con relativi mezzi ed attrezzature. Vista la particolarissima situazione e la disperazione nella quale si sono ritrovati molti nostri cittadini il gruppo dirigente ha deliberato di non pretendere il corrispettivo economico”. Dalla relazione di bilancio sociale si sa anche che “il Sindaco di Roma Capitale ha tenuto, attraverso una lettera di encomio, a ringraziare il nostro operato, sempre sensibile alle esigenze dei cittadini e della Città”. Marino, Buzzi? Non l’ho mai conosciuto, né incontrato Di Stefania Elena Carnemolla, il 3 gennaio 2015 da Quelsi quotidiano