Fisica Generale T-A CdS Ingegneria Energetica Prof. Silvia Pellegrini Soluzioni esercizi (15 luglio 2014) Esercizio 1 (4 punti) Sia a = (ax , ay, az ) il vettore da trovare. La condizione a v equivale a a ×v = 0: iˆ jˆ kˆ a ×v = ax ay az = (5ay − 4az ) iˆ + (3az − 5ax ) jˆ + (4ax − 3ay ) kˆ = 0 , 3 4 5 da cui otteniamo il sistema 5ay − 4az = 0 3az − 5ax = 0 4ax − 3ay = 0 ay = 43 ax −→ a = 5a . z 3 x 0 ax = 0 Abbiamo quindi che un componente rimane indefinito. Nella forma pi`u generale possiamo scrivere 4 5 a = ax , ax , ax . (Vettore parallelo) 3 3 Analogamente, la condizione b ⊥v si traduce in b ·v = 0: b ·v = 3bx + 4by + 5bz = 0 . In questo caso i componenti indefiniti saranno due b = bx , by , − 3 bx − 4 by . 5 5 (Vettore perpendicolare) Infine, detta p la proiezione di v su w si avr`a che p= v · w 3 · 1 + 4 · (−2) + 5 · 2 3 − 8 + 10 5 √ = = . = |w| 3 9 1 + (−2)2 + 22 (Proiezione) Esercizio 2 (5 punti) Definiamo un sistema di riferimento con asse x orizzontale e y verticale, fissando la destra e l’alto come versi positivi. Cominciamo analizzando il caso (i) in cui T = 100 N. Per determinare gli attriti abbiamo bisogno di calcolare la reazione vincolare R che il suolo esercita sulla slitta. Essa sar`a diretta lungo la verticale e sar`a tale da annullare il componente verticale della risultante delle forze totali: (y) − P + Ty + R = 0 , dove P = (M + m)g e` il modulo della forza peso, e Ty = T sin θ. Avremo quindi che R = (M + m)g − T sin θ . (Reazione vincolare) Poich´e la slitta e` trainata verso destra le forze di attrito statico e dinamico saranno dirette lungo x e verso sinistra, con moduli pari a Fas = µs R = µs ((M + m)g − T sin θ) 85.1 N (Attrito statico) Fad = µd R = µd ((M + m)g − T sin θ) 63.9 N . (Attrito dinamico) Il componente Tx della tensione e` pari a T cos θ 76.6 N. Poich´e Tx < Fas la slitta non accelera. Avremo quindi che a = 0. (Accelereazione) Per il caso (ii), con T = 140 N, sar`a sufficiente sostituire il valore di T nelle equazioni precedenti, per ottenere Fas 80.0 N (Attrito statico) Fad 60.0 N . (Attrito dinamico) In questo caso Tx = T cos θ 107.2N, quindi poich´e Tx > Fas , il modulo dell’accelerazione a del sistema sar`a dato da a= T (cos θ + µd sin θ) Tx − Fad = − µd g 0.95 m/s2 . M +m M +m (1) Esercizio 3 (7 punti) Troviamo per prima cosa la costante elastica k della molla. Poich´e essa si comprime di ∆s = −0.02 m quando e` sottoposta a una forza F = 270 N, avremo che k=− F = 13.5 kN/m . ∆s (Costante elastica) Essendo la dinamica del sistema determinata da forze conservative, forza peso e forza elastica, l’energia meccanica del sistema si conserva: E mecc = Eimecc . Nell’istante iniziale il blocco e` f fermo (vi = 0) e si trova in cima al piano inclinato. Detta z i la sua quota, avremo quindi che 1 Eimecc = mv2i + mgzi = mgzi , 2 (En. mecc. iniziale) dove m = 12 kg e` la massa del blocco. All’istante finale il blocco e` sceso alla quota z f , e` nuovamente fermo (v f = 0) e ha compresso la molla di ∆x = −0.055. Pertanto nell’espressione dell’energia comparir`a anche il termine di energia potenziale elastica: 1 1 1 = mv2f + mgz f + k∆x2 = mgz f + k∆x2 . E mecc f 2 2 2 (En. mecc. finale) Imponendo la conservazione dell’energia meccanica possiamo ottenere la differenza tra le due quote: k∆x2 mecc . = E −→ z − z = E mecc i f i f 2mg Tenendo conto dell’inclinazione θ del piano, il tragitto l percorso tra i due istanti sar`a l= zi − z f k∆x2 = 0.347 m. sin θ 2mg sin θ (Dist. percorsa) Per trovare la velocit`a vc all’istante di contatto con la molla, possiamo applicare nuovamente la conservazione dell’energia meccanica. L’energia meccanica in quell’istante sar`a pari a 1 Ecmecc = mv2c + mgzc , 2 (En. mecc. al contatto) dove zc e` la quota all’istante di contatto. Per calcolare zc teniamo presente che il tragitto, che chiameremo l , percorso dal blocco all’istante di contatto sar`a inferiore a quello precedentemente calcolato poich´e la molla non e` stata compressa: l = l − |∆x| = l + ∆x . Per la quota corrispondente varr`a quindi la seguente equazione: zi − zc = l sin θ = (l + ∆x) sin θ . Imponiamo ora la conservazione dell’energia rispetto all’istante iniziale Ecmecc = Eimecc −→ 1 2 mv = mg(zi − zc ) = mg (l + ∆x) sin θ 2 c e calcoliamo infine la velocit`a al contatto vc = 2g (l + ∆x) sin θ 1.69 m/s. Si noti come vc non dipenda dalla massa m del blocco. (Vel. al contatto) Esercizio 4 (8 punti) Fissiamo il piano xy coincidente col piano del disco e l’asse-z col suo asse di rotazione: avremo ˆ Per legare ω alla forza d’attrito scriviamo la quindi che la velocit`a angolare sar`a ω = ω k. Ω dK Ω, =M dt (II card.) dove il polo Ω coincide col centro del disco. Il momento angolare sar`a dato da 2 Ω = Iω = MR ω kˆ K 2 (Mom. quant. di moto) mentre il momento generato dall’attrito sar`a pari a Ω =r × F . M (Mom. forza d’attrito) Ω sar`a orientato lungo z. Poich`e F ha Agendo F in direzione tangenziale (r ⊥ F) avremo che M verso opposto rispetto alla velocit`a dei punti del disco su cui agisce, il verso del suo momento Ω e` opposto a quello della velocit`a angolare ω. Avremo quindi: M Ω = − 3 RF kˆ . M 4 Sostituendo nella (II card.) otteniamo: MR2 ˆ 3 ˙ k = − RF kˆ ω 2 4 ˙ integrando la quale in dt si da cui si ricava il valore della decelerazione angolare costante ω, ottiene la legge oraria per ω(t): ω(t) = − 3F t + ω0 . 2MR (Legge oraria) Detto t1 = 5 s l’istante di arresto del disco, avremo che ω(t 1 ) = 0. Imponendo questa condizione nell’equazione oraria otteniamo il risultato: F= 2MRω0 = 56 N. 3t1 (Forza d’attrito) Infine, il frenamento produce la perdita di tutta l’energia cinetica iniziale: 1 1 ∆E = Ki = Iω20 = MR2 ω20 = 1470 J. 2 4 (Energia persa)
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