- mercoledì 15 ottobre 2014 - REAZIONI l'Adige - Alla luce del bilancio provinciale in calo i segretari generali dei tre sindacati invitano a una riorganizzazione del welfare che non penalizzi solamente i più deboli Pagina: 13 - L’auspicio è che il Trentino punti su qualità e innovazione dei servizi pubblici offerti senza tagli lineari, ma con scelte ponderate e ragionate «Tagliare sì, ma dove ci sono sprechi» Cgil, Cisl e Uil: troppi 213 Comuni e più ospedali con i medesimi servizi «Riorganizzare il welfare è condivisibile, penalizzare i più deboli non è invece giustificabile». È questo il monito dei sindacati sulla manovra finanziaria che la Giunta provinciale sta predisponendo per il 2015 e che prevede un bilancio in calo anche per il prossimo anno quando si faranno sentire gli effetti della crisi economica anche sul gettito fiscale, nonché gli interventi dello Stato su Regioni e Province autonome. «Siamo tutti consapevoli - avvertono i segretari generali di Cgil Cisl UIl del Trentino, Paolo Burli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti - che la dinamica della finanza pubblica provinciale è in contrazione e ci attendono anni in cui il Trentino dovrà fare di più con meno. I margini ci sono, ma la Giunta deve dimostrare coraggio tagliando in maniera selettiva laddove si annidano sprechi e spesa improduttiva e colpendo con più forza chi le tasse le evade». Per Cgil Cisl Uil, sul fronte della riduzione delle spese, è prioritario rivedere in primo luogo l’articolazione di enti locali e comunità di valle e le politiche per la salute, puntando più sulla qualità dei servizi pubblici che sulla loro diffusione capillare. «In questo senso - incalzano Burli, Pomini e Alotti - le modifiche al disegno di legge di riforma della legge istituzionale e il rallentamento del piano di riorganizzazione dei servizi sanitari vanno nella direzione opposta a quella da noi auspicata. Il Trentino deve puntare su qualità e innovazione nei servizi pubblici offerti alla cittadinanza e sulla professionalità del suo personale, avendo ben chiaro che un territorio di 530 mila abitanti non può più permettersi 213 comuni e strutture ospedaliere che replicano i medesimi servizi in ogni valle a scapito dell’efficienza». Serve una vera e propria spending review, sostengono i tre segretari generali, per individuare i capitoli di spesa da riqualificare. Questa operazione dovrà necessariamente riguardare anche sanità, welfare e istruzione che però non dovranno essere oggetto di tagli IL RISCHIO In primo luogo vanno difesi gli strumenti di contrasto alla povertà, a partire dal reddito di garanzia Cgil Cisl Uil /1 Tempo di scelte Meno soldi, ma servizi da garantire e i sindacati intervengono chiedendo che i tagli siano ragionati e non lineari. Chiedono anche che nelle scelte si tenga conto delle esigenze delle fasce più deboli che sono quelle che in situazioni di maggiore contrazione rischiano il contraccolpo più grosso se le misure non sono ben calibrate. ASSISTENZA I ticket devono continuare ad avere un profilo di equità e non servire solo a fare cassa Cgil Cisl Uil / 2 I tre segretari generali Walter Alotti, Paolo Burli e Lorenzo Pomini uniti per chiedere garanzie lineari. «I tagli lineari - accusano infatti Burli, Pomini e Alotti - sono il contrario della politica che è chiamata a distinguere e a scegliere. Le riduzioni di bilancio indifferenziate minano la qualità dei servizi, mortificano il personale e colpiscono i soggetti più deboli». Su fronte degli sgravi fiscali alle imprese, delle politiche di welfare e delle nuove tariffe sui servizi alla persona, Cgil Cisl Uil del Trentino chiedono un confronto a 360 gradi con la Giunta nello spirito del protocollo d’intesa dell’aprile 2014 tra Governo provinciale e parti sociali. «Ci sono dei rischi che vanno evitati - avvertono i leader dei sindacati -. In primo luogo vanno dife- si gli strumenti di contrasto alla povertà, a partire dal reddito di garanzia, che non possono essere confusi con gli ammortizzatori sociali come il reddito di attivazione. Inoltre bisogna aggiustare lo strumento Icef per evitare il rischio di aumentare la pressione tariffaria sulle famiglie già oggi in difficoltà nell’accedere ai servizi di assistenza. Lo stesso dicasi per i ticket che, dopo una puntuale definizione del sistema dei costi standard, debbono continuare ad avere un profilo di equità e non servire banalmente a fare cassa». Sul fronte della tassazione sulle imprese Cgil Cisl Uil chiedono alla Giunta un supplemento di attenzione. Per gli sgravi Irap bisognerà necessariamente attendere la predisposizione della legge di stabilità almeno nelle sue linee guida, visto che una riduzione a livello nazionale rischierebbe di mettere ulteriormente in pericolo l’equilibrio di bilancio in Provincia, mentre per i sindacati va confermata l’applicazione della tassa di soggiorno a partire dal 1° di gennaio per finanziare la promozione turistica. «Se abbassare il cuneo fiscale e rendere più competitivo il Trentino sono strategie condivisibili - avvertono Burli, Pomini e Alotti, queste non possono essere attuate a discapito della coesione sociale e della capacità di mantenere elevati gli investimenti pubblici». - mercoledì 15 ottobre 2014 - T R E N T I N O - Pagina: 15 - «Non siano penalizzati i più deboli» I sindacati chiedono più efficienza alla Provincia. Gli artigiani favorevoli alla manovra e Assindustria vuole meno burocrazia ◗ TRENTO La proposta di manovra di bilancio presentata dalla giunta provinciale piace alle parti sociali che, però, chiedono di mettere in pratica i buoni propositi. I più tiepidi sono i sindacati che, di fronte ai nuovi ticket per la sanità, chiedono piuttosto maggiore efficienza. Il presidente di Confindustria Paolo Mazzalai saluta con favore il taglio delle imposte per le imprese, per quanto possibile nel ristretto ambito di competenza provinciale, ma spiega che una vera manovra a favore delle aziende sarebbe la riduzione della burocrazia e lo snellimento di tutte le procedure amministrative. Il presidente dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis saluta con favore il passaggio dai contributi per le imprese ai crediti di imposta per chi assume e investe. In questo modo si ridurrebbe la burocrazia e sarebbe premiato chi si dà da fare per far crescere il territorio. I sindacati hanno diffuso una nota unitaria per valutare la manovra: «Siamo tutti consapevoli - avvertono i segretari generali di Cgil Cisl UIl del Trentino, Paolo Burli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti - che la dinamica della finanza pubblica provinciale è in contrazione e ci attendono anni in cui il Trentino dovrà fare di più con meno. I margini ci sono, ma la Giunta deve dimostrare coraggio tagliando in maniera selettiva laddove si annidano sprechi e spesa improduttiva e colpendo con più forza chi le tasse le evade. Riorganizzare il welfare è condivisibile, penalizzare i più deboli non è invece giustificabile». Per Cgil Cisl Uil, sul fronte della riduzione delle spese, è prioritario rivedere in primo Roberto De Laurentis I tre segretari confederali da sinistra Walter Alotti, Lorenzo Pomini e Paolo Burli luogo l'articolazione di enti locali e comunità di valle e le politiche per la salute, puntando più sulla qualità dei servizi pubblici che sulla loro diffusione capillare. «In questo senso incalzano Burli, Pomini e Alotti - le modifiche al disegno di legge di riforma della legge istituzionale e il rallentamento del piano di riorganizzazione dei servizi sanitari vanno nella direzione opposta a quella da noi auspicata. Il Trentino deve puntare su qualità e innovazione nei servizi pubblici offerti alla cittadinanza e sulla professionalità del suo personale, avendo ben chiaro che un territorio di 530 mila abitanti non può più permettersi 213 comuni e strutture ospedaliere che replicano i medesimi servizi in ogni valle a scapito dell'effi- ‘‘ Parti sociali tiepide La proposta di manovra della giunta convince ma non del tutto lavoratori e imprenditori che chiedono una migliore organizzazione cienza». Serve una vera e propria spending review, sostengono i tre segretari generali, per individuare i capitoli di spesa da riqualificare. Questa operazione dovrà necessariamente riguardare anche sanità, welfare e istruzione che però non dovranno essere oggetto di tagli lineari. De Laurentis dal canto suo, è favorevole all’arrivo dei ticket: «Dobbiamo abituarci a pagare per determinate prestazioni specialistiche. Darle gratuitamente a tutti in tempi di risorse ridotte potrebbe creare abusi. Anche dare alle imprese crediti di imposta piuttosto che contributi mi pare una scelta equilibrata e corretta. Mi auguro soprattutto che tutto questo serva a ridare fiato alla nostra economia e, soprattutto, che venga messo in pratica». De Laurentis vorrebbe invece qualche cambiamento sul Fondo regionale di garanzia per le imprese: «Su questo Fondo ha qualche punto interrogativo. Innanzitutto, mi pare che così come è congegnato favorisca soprattutto le aziende di capitale dal momento che prevede l’emissione di obbligazioni. Io Paolo Mazzalai vorrei che una parte dei fondi, diciamo un 30 per cento fosse destinato alle piccole imprese». Il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai auspica un taglio deciso delle spese correnti: «Sul taglio delle spese correnti ci auguriamo ci sia un maggiore coraggio perché è da qui che si possono reperire risorse per la crescita. Quello che si recupera dovrebbe andare in investimenti produttivi e a migliorare la competitività del sistema. Anche il principio di trasferire risorse dai contributi alle aziende al credito di imposta va bene, anche se si tratta di poca cosa. Il vero aiuto verrebbe dalla diminuzione della burocrazia e dalla riduzione dei tempi amministrativi».
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