Alis Guggenheim

Il Ticino di
Alis Guggenheim
Alis Guggenheim «Muzzano di sopra», circa 1945
Alla Fondazione Ignaz & Mischa Epper
Via Albarelle 14 · Ascona · Tel. 091 791 19 42
Alla Fondazione Rolf Gérard
Via Carrà dei Nasi 1 · Ascona · Tel. 091 791 19 82
me–ve 10–12 / 15–18, sa–do e festivi 15–18
George und Jenny Bloch Stiftung
Impostazione: Hanna Williamson-Koller, Zürich
9 agosto – 2 novembre 2014
Alis Guggenheim (Lengnau 1896 – Zurigo 1958)
Alis Guggenheim nasce a Lengnau, canton Argovia, in una famiglia modesta, di stretta osservanza ebraica. Il padre, mercante di bestiame, aveva sette figli da educare;
Alis era la terza.
Già da piccola Alis si mostra ribelle e insofferente: l’atmosfera di casa la opprime e
appena può, lascia la famiglia. A quattordici anni inizia a Zurigo un apprendistato di
modista e nel 1916 apre un piccolo negozio di sartoria.
A Zurigo conosce Misha Berson, studente e rivoluzionario della cerchia Lenin. Ascoltando i discorsi infiammati, la giovane si appassiona all’ideologia comunista. Nel 1919
segue il grande amore che poi scopre «già sposato» nella Mosca post-rivoluzionaria.
Sono gli anni di grande fame, e Alis vive miseramente lavorando come cucitrice, ma
manifesta già uno spiccato interesse per le arti figurative.
Nel 1920, sempre a Mosca, Alis mette al mondo la figlia Ruth. In seguito decide di
far ­ritorno nella tranquilla Svizzera dove muove i primi passi nell’arte della scultura;
pittura e ceramica verranno più tardi. In questo periodo continua a Zurigo il suo lavoro
di modista. Per l’arte rimangono le ore strappate al sonno. È nel 1925 che decide finalmente di vendere il suo «salon de mode» e dedicarsi interamente alla scultura.
Ebrea, comunista, artista, ragazza madre: per Alis la vita è molto dura. Nell’autunno
del 1928 espone alcune plastiche al ‹Kunsthaus› e la ‹Neue Zürcher Zeitung› ne parla
come di un’«artista di indubbio talento, ma che deve ancora maturare».
Una borsa di studio la aiuterà a sbarcare il lunario e un soggiorno a Parigi completerà
la sua formazione artistica.
È alla fine degli anni Trenta che Alis Guggenheim fa un viaggio in Ticino. È amore a
prima vista; ma solo nel 1942 si stabilirà definitivamente a Muzzano. Qui vengono a trovarla regolarmente gli amici: personalità del partito del lavoro, compagni della prima
ora, artisti. Frequenta regolarmente gli scrittori Kurt Kleber e Lisa Tetzner e il poeta
e giornalista Vinicio Salati con la moglie, la danzante e pittrice Sonja Markus-Salati e
Charlotte Barrà di Ascona..
A Muzzano avviene un cambiamento spirituale che riconcilia Alis con le sue origini.
Nella sua pittura rivivranno i temi dei rituali che scandiscono la vita quotidiana di suo
luogo di nascita. Alis Guggenheim conosce una fama tardiva. Resta nel villaggio finché
la malattia le impone un immediato ricovero a Zurigo.
Morirà il 2 settembre 1958.
Via Albarelle 14
CH - 6612 Ascona
Tel. +41 91 791 19 42
www.museo-epper.ch
Via Carrà dei Nasi 1
6612 Ascona
Tel. +41 91 791 19 82
www.rolfgerard.com
La Fondazione Ignaz & Mischa Epper
e la Fondazione Rolf Gérard
hanno il piacere di invitarla all‘inaugurazione della mostra
Il Ticino di Alis Guggenheim
Sabato 9 agosto 2014 alle ore 17
presso la Fondazione Ignaz e Mischa Epper, Ascona
La Fondazione Rolf Gérard, Ascona sarà aperta al pubblico
già a partire dalle ore 14 fino alle ore 17.
Interverranno alla mostra:
Maurizio Checchi, presidente della Fondazione Epper e
rappresentante del Comune di Ascona
Ruth Dreifuss, Ex consigliera federale e ex presidente della Confederazione
Susanne Pfankuch, lic. phil.I, Uster
Promotrice della mostra:
Olivia Heussler, fotografa e nipote dell′artista
Alis Guggenheim (Lengnau 1896 – Zürich 1958)
Alice wächst als drittes von sieben Kindern auf. Der Vater ist Viehhändler und Parnes
der jüdischen Gemeinde in Lengnau. 1910 zieht die Familie nach Zürich. Alice geht zu
einer Modistin in die Lehre. Mit 19 Jahren lernt sie den russischen Jura-Studenten
und Revolutionär Mischa Berson kennen und lieben. Der 15 Jahre ältere Mann macht
sie mit Literatur, Geschichte und Politik bekannt. So wird Alis Kommunistin. 1916
­eröffnet sie ihr eigenes Hutgeschäft (Salon de Modes) in Zürich. 1919 fährt Alice mit
Mischa in einem Rotkreuzzug nach Moskau, wo sie in einer Fabrik als Näherin a
­ rbeitet.
­Vorübergehend lebt sie in Kiew. Sie lernt russisch und wird Mitglied der Kommunistischen Partei. Am 16. Juni 1920 kommt ihre und Mischas Tochter Ruth zur Welt. Kurz
darauf kehrt Alice mit Ruth nach Zürich zurück. Sie lebt bei Ihren Eltern und Ruth
kommt in eine Pflegefamilie. Sie kann ihren ehemaligen Laden, nun an der Oetenbachstrasse, wieder übernehmen. Abends besucht sie an der Volkshochschule Vorlesungen
über Kunst. Sie beginnt mit Lehm und Gips zu modellieren. Vergeblich versucht sie
in die Modellklasse der Zürcher Kunstgewerbeschule aufgenommen zu werden. Ende
1924 lernt sie den Bildhauer Karl Geiser kennen und kann in seinem Atelier modellieren. 1925 entscheidet sich Alice freischaffende Künstlerin zu werden und verkauft
ihren Modesalon. Sie ändert die Schreibweise ihres Vornamens in Alis. 1926 kann sie
einige ihrer Arbeiten in der Herbstausstellung des Zürcher Kunsthauses zeigen und
erhält positiven Zuspruch von den Bildhauern Hermann Haller, Alexander Soldenhoff
und Ernst Kissling. 1927 gewährt ihr die Augustin-Keller-Loge ein Stipendium von
300 Franken.
Immagine: Archivio sociale svizzero, Zurigo
An der Schweizerischen Ausstellung für Frauenarbeit (SAFFA) 1928 in Bern, stellt sie
ihren grossen plastischen Frauenakt «Frau 1928» aus. Von 1932 bis 1935 lebt und
arbeitet sie vor allem in Paris. Zurück in Zürich wird ihr Atelier zu einem Treffpunkt
von einem kleinen Kreis politisch und künstlerisch engagierter Menschen. 1942 übersiedelt sie nach Muzzano TI. Hier beginnt sie zu malen, vor allem Landschaften und
dekoriert keramische Platten und Gefässe, um ihren Lebensunterhalt zu verdienen.
1954 erhält sie den Kunstpreis des Schweizerischen Israelitischen Gemeinde­bundes.
Im selben Jahr zeigt die städtische Galerie Strauhof in Zürich ihre Werke in einer
­Einzelausstellung.
Ihre Werke werden von der Öffentlichkeit zunehmend zur Kenntnis genommen. Stadt
und Kanton Zürich kaufen mehrere Werke, die Eidgenossenschaft erwirbt ein Bild.
www.alisguggenheim.com
Am 2. September 1958 verstirbt sie nach kurzer Krankheit in Zürich.