Gianpiero Adami Spettrometria di microfluorescenza a raggi X a dispersione di energia (μ-XRF) 85 Spettrometria di microfluorescenza a raggi X a dispersione di energia (μ-XRF) Gianpiero Adami* Premessa e scopo delle analisi Questo studio analitico ha lo scopo di individuare attraverso la tecnica di spettrometria di microfluorescenza a raggi X a dispersione di energia le caratteristiche dei materiali utilizzati nella scrittura e preparazione di due codici del XV secolo. Una delle finalità è quella di correlare queste informazioni a valutazioni di carattere storico ed utilizzarle per le successive operazioni di restauro. Nello studio è stata utilizzata questa particolare tecnica analitica che oggi risulta essere una procedura diagnostica di routine nei laboratori che si occupano di analisi di beni culturali grazie soprattutto allo sviluppo tecnologico che ha reso disponibili sul mercato apparecchiature sempre più maneggevoli e compatte, con alta sensibilità e capacità di lettura in punti di misura di dimensioni sempre più piccole. I codici esaminati Le analisi diagnostiche hanno interessato due codici del XV secolo: uno, cartaceo, che reca i Notabilia in grammatica di Giovanni da Soncino (ms. LXXV), l’altro, membranaceo, contenente il Breviarium ab Urbe condita di Eutropio, continuato dall’Historia Romana di Paolo Diacono (ms. CXXVII)1. * Università degli Studi di Trieste. 1 Per tutte le informazioni sulle caratteristiche dei due codici analizzati si veda in questo stesso volume il contributo di Carlo Federici, La descrizione archeologica. 87 Metodo diagnostico impiegato Le analisi sono state eseguite con la tecnica di microfluorescenza a raggi X a dispersione di energia (Energy-Dispersive µ-X-Ray Fluorescence: ED-µXRF)2. Questa è una tecnica che prevede di irradiare il campione con raggi X ed analizzare successivamente le radiazioni emesse per fluorescenza che dipendono dalla struttura degli atomi eccitati. Si ricava quindi uno spettro caratteristico che permette di identificare gli atomi presenti nel punto esaminato (“analisi elementale”). Non è invece possibile individuare la formula chimica dei composti, ma sulla base del colore spesso si risale per esempio al tipo di pigmento utilizzato. Lo spessore dello strato analizzato aumenta se aumenta l’energia della radiazione di eccitazione impiegata e dipende dalla matrice analizzata, cioè dalla composizione del materiale. L’intensità delle righe di fluorescenza dipende perciò sia dallo spessore attraversato che dalla composizione del campione. L’effetto matrice quindi rende difficile un’accurata analisi quantitativa degli elementi presenti nel campione, anche se è possibile per esempio confrontare i dati ottenuti in due punti diversi normalizzando i risultati dei conteggi delle radiazioni rilevate rispetto a un elemento di riferimento, scelto di solito tra gli elementi maggiori. È anche possibile riportare su grafico x-y i ratei dei conteggi di due elementi e verificarne la costanza dei rapporti al fine di trarre utili considerazioni di carattere quantitativo. Lo strumento utilizzato è uno spettrometro µ-XRF ARTAX 200 della Bruker AXS con anodo in molibdeno, detector SSD da 10 mm2 raffreddato con sistema Peltier, con spot focale di 1,2 x 0,1 mm2, risoluzione laterale di 0,2 mm e finestra in berillio da 100 µm. La configurazione ha previsto il collimatore da 0,650 mm, lavorando in aria con una tensione applicata al tubo di 50 KV e una corrente di 700 mA. Il tempo di acquisizione è stato di 45 secondi. Per l’analisi dei materiali metallici, invece è stato utilizzato un tempo di acquisizione di 20 secondi. 2 Per un’introduzione generale al metodo diagnostico si segnalano alcuni contributi recenti: Koen Janssens [et. al], Use of Microscopic XRF for Non-destructive Analysis in Art and Archaeometry, “X-Ray Spectrometry”, 29 (2000), pp. 7391; Michael Mantler, Manfred Schreiner, X-ray Fluorescence Spectrometry in Art and Archaeology, “X-Ray Spectrometry”, 29 (2000), pp. 3-17; Pietro Moioli, Claudio Seccaroni, Analysis of Art Objects Using a Portable X-ray Fluorescence spectrometer, “X-Ray Spectrometry”, 29 (2000), pp. 48-52; Handbook of X-ray Spectrometry, edited by René E. Van Grieken, Andrzej A. Markowicz, Boca Raton (FL), CRC Press, 2001; Claudio Seccaroni, Pietro Moioli, Fluorescenza X. Prontuario per l’analisi XRF portatile applicata a superfici policrome, Firenze, Nardini, 2004; Giovanni E. Gigante, La tecnica della fluorescenza a raggi x, in: Metodologie fisiche non distruttive per le indagini sui beni culturali, a cura di Giovanni E. Gigante, Maurizio Diana, Roma, Università degli Studi ‘La Sapienza’, 2005, pp. 171-200; Livio Paolillo, Italo Giudicianni, La diagnostica nei beni culturali moderni. Metodi di indagine, Napoli, Loghia, 2009. 88 Le misure effettuate sono state generalmente di tipo qualitativo, e sono state realizzate al fine di individuare la composizione inorganica dei materiali utilizzati, tra cui pigmenti, inchiostri, additivi e parti metalliche. Sulla base di questi primi importanti risultati sperimentali lo studio potrà essere approfondito successivamente con misure più dettagliate e ottimizzate sui singoli materiali esaminati, inoltre si potranno sviluppare anche alcune ipotesi di carattere quantitativo3. Risultati per il codice LXXV Le analisi sono state eseguite sulla c. 53v, poiché lo specchio di scrittura è completamente occupato dalla scrittura stessa, compaiono un’iniziale miniata, più iniziali filigranate, sono chiaramente osservabili i segni della rigatura e alcune macchie. Ciò ha consentito di acquisire una grande quantità di dati riducendo al minimo la manipolazione del codice. Si riportano in fig. 1 i vari punti di misura. I risultati ottenuti con µ-XRF sono riportati nei paragrafi seguenti suddividendoli a seconda dei diversi materiali o supporti analizzati. 14 12 0 6 7-8 11 4 9-10 5 13 1 3 2 1 Localizzazione dei punti di misura con μ-XRF a c. 53v. 3 Sul problema specifico della carta si vedano: Libri e documenti. Le scienze per la conservazione e il restauro, a cura di Mariagrazia Plossi e Antonio Zappalà, Gorizia, Biblioteca Statale Isontina; Mariano del Friuli, Edizioni della Laguna, 2007; Indagini scientifiche e metodi di restauro. Materiali archivistici, grafici, fotografici e pittorici, a cura di Luciano Residori, Roma, Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di stato, 2008. 89 Carta L’analisi della carta conferma una rilevante presenza di calcio (fig. 2), evidenziata anche dall’analisi FTIR-ATR4. Questa potrebbe essere dovuta al trattamento preliminare con calce degli stracci, oppure alle caratteristiche delle acque di cartiera. Inoltre sono presenti minime tracce di ferro. Pulses 600 400 Ca Fe Ca Fe 200 0 2 4 6 8 - keV - 2 Punto 0 di c. 53v. 4 mm 4 Si veda in questo stesso volume il contributo di Andrea Gorassini, Spettrofotometria infrarossa in riflettanza totale attenuata (FTIR-ATR), in particolare alla pp. 147-148. 90 10 Inchiostro dello specchio di scrittura L’analisi dell’inchiostro conferma l’utilizzo di un inchiostro metallogallico, costituito prevalentemente da ferro, piombo e rame (fig. 3). Rimane il segnale del calcio dovuto alla carta sottostante. Pulses 300 200 Pb Ca Fe Cu Pb 100 0 2 4 6 8 - keV - 3 Punto 1 di c. 53v: inchiostro nero di scrittura. 4 mm 91 10 12 14 Iniziali filigranate Nelle lettere filigranate rosse (fig. 4) la presenza dei picchi tipici del mercurio conferma l’uso principale del cinabro (HgS). Si possono notare, in misura minore, i picchi del piombo, imputabili forse ad una piccola percentuale di minio (Pb3O4). x 1E3 Pulses 4.0 3.0 Pb Hg Hg Pb 2.0 1.0 0.0 2 4 6 8 10 - keV - 4 Punto 2 di c. 53v: iniziale filigranata rossa. 4 mm 92 12 14 Nelle lettere filigranate blu è dominante la componente del rame. Questo dato, e l’aspetto dei cristalli del pigmento, orientano verso l’ipotesi dell’impiego di azzurrite (2CuCO3 · Cu(OH)2). In misura minore è presente anche il picco del ferro (fig. 5) giustificabile solo come impurezza dell’azzurrite. Le analisi sulle decorazioni filigranate rosse e blu hanno rilevato gli stessi elementi impiegati per il corpo delle lettere. x 1E3 Pulses 20 15 Fe Cu Hg Fe Cu Hg 8 10 10 5 0 2 4 6 - keV - 5 Punto 3 di c. 53v: iniziale filigranata blu. 4 mm 93 12 14 Iniziali incluse L’analisi del pigmento giallo, ripetuta su più iniziali incluse sempre di c. 53v, rivela la presenza di arsenico e zolfo (fig. 6) ascrivibile all’impiego di orpimento (As2S3), molto diffuso in età medievale. Non si può escludere tuttavia anche la presenza di piombo. Le tracce di calcio nello spettro sono sempre dovute al fondo della carta. Pulses 300 200 Ca S Fe As S Ca Fe As 100 0 2 4 6 8 - keV - 6 Punto 4 di c. 53v: iniziale inclusa. 4 mm 94 10 12 14 Iniziali ornate Dall’analisi del pigmento rosso delle iniziale ornate si può notare la presenza di piombo (fig. 7). Se ne deduce conseguentemente l’impiego di minio (Pb3O4). Si rilevano anche piccole tracce di mercurio. x 1E3 Pulses 6 4 Pb Hg Hg Pb 2 0 2 4 6 8 - keV - 7 Punto 5 di c. 53v: pigmento rosso dell’iniziale ornata. 4 mm 95 10 12 14 Nello spettro del pigmento blu è dominante la componente del rame che conferma l’impiego di azzurrite (2CuCO3 · Cu(OH)2). Le tracce di piombo possono essere ascritte sia ad impurezze contenute nei materiali medievali, sia all’area di colore bianco vicina al punto di misura (fig. 8). x 1E3 Pulses 5 4 3 Cu Pb Cu Pb 2 1 0 2 4 6 8 - keV - 8 Punto 6 di c. 53v: pigmento blu dell’iniziale ornata. 4 mm 96 10 12 14 L’analisi del pigmento bianco (fig. 9) ha permesso di rilevare la presenza di piombo. Ciò conferma l’utilizzo della biacca (2PbCO3 · Pb(OH)2) per questa iniziale ornata. x 1E3 Pulses 4.0 3.0 Pb Pb 2.0 1.0 0.0 2 4 6 8 - keV - 9 Punto 7 di c. 53v: pigmento bianco dell’iniziale ornata. 4 mm 97 10 12 14 L’analisi del pigmento rosa scuro mostra la presenza di mercurio, piombo e calcio con tracce minime di rame e ferro (fig. 10). Questi ultimi elementi possono essere ascritti alle consuete impurezze, mentre mercurio, piombo e calcio indicano che il colore è stato ottenuto probabilmente mescolando minio, cinabro e un bianco a base di calcio (CaCO3). x 1E3 Pulses 1.2 1.0 0.8 Pb Hg Ca Fe Cu Hg Pb 0.6 0.4 0.2 0.0 2 4 6 8 - keV - 10 Punto 8 di c. 53v: pigmento rosa scuro dell’iniziale ornata. 4 mm 98 10 12 14 L’altro pigmento rosa chiaro, non evidenzia più la presenza di mercurio, mentre si riscontrano ancora piombo e calcio (fig. 11); si ipotizza che per la miscela siano stati utilizzati soltanto minio e carbonato di calcio. x 1E3 Pulses 1.2 1.0 0.8 Pb Ca Pb 0.6 0.4 0.2 0.0 2 4 6 8 - keV - 11 Punto 9 di c. 53v: pigmento rosa chiaro dell’iniziale ornata. 4 mm 99 10 12 14 L’analisi del pigmento dorato evidenzia la presenza di stagno e zolfo: si tratta quindi di oro musivo, detto anche porporina (SnS2). Le tracce di piombo e mercurio sono imputabili sia alle impurezze, sia ai pigmenti, rosa e bianchi, vicini al punto di misura che possono interferire nell’analisi (fig. 12). Pulses 300 200 a n Pb Hg S Ca Sn Hg Pb 100 0 2 4 6 8 - keV - 12 Punto 10 di c. 53v: pigmento dorato dell’iniziale ornata. 4 mm 100 10 12 14 Nello spettro del pigmento verde è dominante la componente del rame, con tracce di ferro (fig. 13). Tenuto conto che l’analisi μ-XRF non consente di acquisire altre informazioni molecolari, l’ambito cronico e topico depone in favore di malachite. x 1E3 Pulses 8 6 Fe Cu Pb Fe Cu Pb 4 2 0 2 4 6 8 - keV - 13 Punto 11 di c. 53v: pigmento verde dell’iniziale ornata. 4 mm 101 10 12 14 Rigatura Gli spettri rilevati sulla linea di giustificazione esterna, messi a confronto con quello della carta in un punto vicino, presentano i picchi tipici del piombo (fig. 14). Sembra in tal modo confermato l’uso di mina di piombo per questa operazione. Pulses 300 200 Pb Ca Fe Pb 100 0 2 4 6 8 - keV - 10 12 14 14 Punti 12 (in rosso) e 13 (in giallo) di c. 53v: giustificazione esterna e carta in una zona vicina rispettivamente. 4 mm 4 mm 102 Taglio davanti e macchie aranciate sui margini Lo spettro XRF misurato su un area del taglio davanti (fig. 15) presenta i picchi dell’arsenico e dello zolfo, confermando l’uso dell’orpimento (As2S3). Le tracce di ferro sono imputabili alle impurezze del sale. 1.5 x 1E3 Pulses 1.0 As S Ca Fe As 0.5 0.0 2 4 6 8 - keV - 15 Punto 14: colorazione del taglio davanti. 4 mm 103 10 12 14 Sono state analizzate alcune macchie aranciate in testa (fig. 16) in tre diversi punti, per due dei quali compaiono i picchi dell’arsenico. In corrispondenza di altre macchie arancio, sul margine davanti, si rileva invece solamente la presenza di ferro. Quindi rimane il dubbio sulla natura di queste macchie se dovute all’orpimento od a fenomeni di foxing. Pulses 60 40 Fe Ca As Ca Fe As 20 0 2 4 6 8 10 - keV - 16 Punti 15 (in rosso) e 16 (in blu) di c. 53v: 2 macchie arancio sul margine di testa. 4 mm 4 mm 104 12 14 Materiali metallici È stata analizzata la contrograffa posteriore che risulta composta da rame e zinco, confermando l’ipotesi di una lega di ottone (fig. 17). x 1E3 Pulses 15 10 Cu Zn 5 0 2 4 6 8 - keV - 17 Punto 17: contrograffa piatto posteriore. 4 mm 105 10 12 Dall’analisi dei chiodini della bindella si notano nuovamente i picchi del rame e dello zinco (fig. 18) che confermano l’utilizzo di ottone. x 1E3 Pulses 12 10 8 Cu Zn 6 4 2 0 2 4 6 8 - keV - 18 Punto 18: chiodino della bindella. 4 mm 106 10 12 Pergamena L’analisi della pergamena che è il supporto utilizzato per i fogli di questo codice conferma una rilevante presenza di calcio. L’esame è stato eseguito a c. 11r in due punti: lontano dallo specchio di scrittura, e tra le righe dello stesso. Va osservato che tra le righe di scrittura è stata rilevata la presenza di ferro e rame, imputabili ad una contaminazione da parte dell’inchiostro metallogallico (fig. 20). Pulses 300 200 Ca Fe Cu Zn 100 0 2 4 6 8 - keV - 10 12 14 20 Punti 20 e 21 di c. 11r: pergamena analizzata lontano dallo specchio di scrittura e tra le righe dello scritto. 4 mm 4 mm 108 Inchiostri dello specchio di scrittura L’analisi eseguita a c. 11r conferma l’utilizzo, per i neri del testo e delle glosse, di inchiostri metallogallici, costituiti sia da ferro che da rame, con tracce di zinco (fig. 21). Pulses 1000 800 600 Ca Fe Cu Zn 400 200 0 2 4 6 8 - keV - 21 Punto 22 di c. 11r: inchiostro nero del testo. 4 mm 109 10 12 14 Nell’inchiostro rosso sono evidenti i picchi tipici del mercurio e dello zolfo a conferma dell’uso di cinabro (HgS). Si notano anche tracce di ferro e di calcio, probabilmente dovute alla pergamena sottostante (fig. 22). x 1E3 Pulses 1.5 1.0 e S Hg Ca Fe Hg 0.5 0.0 2 4 6 8 - keV - 22 Punto 23 di c. 11r: inchiostro rosso nel testo. 4 mm 110 10 12 14 Iniziali filigranate Le misure µ-XRF sono state eseguite a c. 21v (fig. 23). 24-25 27 26 23 Localizzazione dei punti di misura 24-27 a c. 21v. 111 Nelle lettere filigranate rosse (fig. 24) la presenza dei picchi tipici del mercurio e dello zolfo conferma l’uso di cinabro (HgS). I picchi risultano più intensi rispetto all’inchiostro del testo, che probabilmente è maggiormente diluito. x 1E3 Pulses 2.5 2.0 1.5 S Hg Fe Hg 1.0 0.5 0.0 2 4 6 8 - keV - 24 Punto 24 di c. 21v: iniziale filigranata rossa. 4 mm 112 10 12 14 Per quanto riguarda la filigranatura gialla, l’esame è stato eseguito in tre punti diversi, sia su campo rosso che su campo bianco. Lo spettro evidenzia tracce di zolfo ed arsenico (fig. 25) e si può ipotizzare l’uso di orpimento (As2S3). Pulses 200 150 Ca Fe Cu Zn As 100 50 0 4 6 8 10 - keV - 25 Punto 25 di c. 21v: filigranatura gialla. 4 mm 113 12 14 Nelle lettere filigranate blu (fig. 26) è dominante la componente del rame e ciò conferma l’impiego di azzurrite (2CuCO3 · Cu(OH)2). Sono anche presenti, sia pure in misura minore, dei picchi di ferro, manganese e arsenico, quali impurezze di un minerale complesso come l’azzurrite. x 1E3 Pulses 8 6 Mn Fe Cu As 4 2 0 2 4 6 8 10 - keV - 26 Punto 26 di c. 21v: iniziale filigranata blu. 4 mm 114 12 14 Iniziali incluse L’analisi del pigmento giallo, ripetuta due volte a c. 21v, ha evidenziato la presenza di arsenico e zolfo (fig. 27). Si ipotizza quindi l’uso di orpimento (As2S3). Pulses 250 200 150 S Ca Fe Cu As 100 50 0 2 4 6 8 10 12 14 - keV - 27 Punto 27 di c. 21v: iniziale inclusa (spettro verde). In rosso viene riportato lo spettro del fondo. Le minime tracce di calcio e di ferro/rame nello spettro dell’iniziale inclusa sono imputabili alla pergamena contaminata dall’inchiostro metallo-gallico. Ciò si può notare anche dal confronto con lo spettro del fondo pergamenaceo rilevato nella zona dell’iniziale. 4 mm 115 Iniziali ornate L’analisi è stata effettuata sulla c. 37v (fig. 28). y 33 y 34 28 Localizzazione dei punti di misura sull’iniziale ornata di c. 37v. 116 y 28 y y y 30 32 y 31 29 L’analisi del pigmento rosso ha rilevato la presenza di mercurio (fig. 29), confermando l’impiego di cinabro (HgS). x 1E3 Pulses 6 4 Hg S Pb Hg Pb 2 0 2 4 6 8 - keV - 29 Punto 28 di c. 37v: pigmento rosso dell’iniziale ornata. 4 mm 117 10 12 14 Dall’analisi del pigmento blu lo spettro conferma la presenza del rame (fig. 30) e pertanto l’uso di azzurrite (2CuCO3 · Cu(OH)2). x 1E3 Pulses 1.5 1.0 Pb Ca Fe Cu Pb 0.5 0.0 2 4 6 8 - keV - 30 Punto 29 di c. 37v: pigmento blu dell’iniziale ornata. 4 mm 118 10 12 14 Dall’analisi del pigmento bianco viene confermato l’impiego di biacca (2PbCO3 · Pb(OH)2). Si riporta per confronto lo spettro, evidenziato in rosso, del fondo di cinabro (fig. 31). x 1E3 Pulses 6 4 Hg Pb Ca Hg Pb 2 0 2 4 6 8 - keV - 10 12 14 31 Spettro XRF (in nero) relativo al punto 30 di c. 37v: pigmento bianco dell’iniziale ornata. Viene riportato il confronto tra lo spettro della pigmento bianco (spettro nero) e quello del fondo rosso (spettro rosso). 4 mm 119 L’analisi del pigmento rosa (fig. 32) ha rivelato la presenza di mercurio, rame, ferro, piombo e calcio. Tutto ciò fa ipotizzare una miscela di minio, cinabro e di un bianco a base di calcio (CaCO3). x 1E3 Pulses 1.2 1.0 0.8 Pb Hg Ca Fe Cu Hg Pb 0.6 0.4 0.2 0.0 2 4 6 8 - keV - 32 Punto 31 di c. 37v: pigmento rosa dell’iniziale ornata. 4 mm 120 10 12 14 L’analisi della velatura dorata sul rosa (fig. 33) evidenzia la presenza di arsenico e fa supporre l’utilizzo dell’orpimento. Le tracce di mercurio ferro, rame e piombo derivano probabilmente dal pigmento sottostante. x 1E3 Pulses 1.2 1.0 0.8 Fe As Cu Pb Ca Fe As Pb Cu 0.6 0.4 0.2 0.0 2 4 6 8 - keV - 33 Punto 32 di c. 37v: velatura dorata sul pigmento rosa dell’iniziale ornata. 4 mm 121 10 12 14 L’analisi del pigmento ocra-dorato mostra la presenza di stagno e zolfo (fig. 34): si tratta quindi di oro musivo, detto anche porporina (SnS2). Sono presenti tracce di mercurio, piombo e arsenico imputabili ai pigmenti vicini. Pulses 250 200 150 S Pb Hg Sn Fe Cu Hg 8 10 As Pb 100 50 0 2 4 6 - keV - 34 Punto 33 di c. 37v: pigmento ocra-dorato dell’iniziale ornata. 4 mm 122 12 14 Nello spettro del pigmento verde e della velatura verde scuro è dominante la componente del rame, con tracce di ferro (fig. 35). In relazione al periodo del codice, i dati risultano compatibili con vari tipi di pigmenti a base di rame, quali verderame o malachite (CuCO3 · Cu(OH)2). x 1E3 Pulses 10 8 6 Fe Cu Fe Cu 4 2 0 2 4 6 8 - keV - 35 Punto 34 di c. 37v: pigmento verde dell’iniziale ornata. 4 mm 123 10 12 14 Rigatura Le misure μ-XRF della rigatura sono state eseguite a c. 21v (fig. 23). 36 35 23 Localizzazione dei punti di misura 35 e 36 a c. 21v. 124 Anche per questo codice è stata eseguita l’analisi sulla linea di giustificazione esterna, sia in prossimità del taglio di testa che lontano da esso (fig. 36). Non si può escludere una minima presenza di piombo da mina, ma la sovrapposizione con i picchi dell’arsenico (probabilmente presente sui tagli) e il basso segnale registrato rendono difficile in questo caso l’interpretazione dei dati. Pulses 500 400 Fe 300Ca As Pb Ca Pb As Fe 200 100 0 2 4 6 8 - keV - 36 Punto 35 di c. 21v: analisi della giustificazione esterna. 4 mm 125 10 12 14 Taglio di testa Lo spettro ricavato dall’analisi del taglio di testa (c. 21v) presenta i picchi dell’ arsenico e dello zolfo (fig. 37). Si ipotizza quindi una colorazione dei tagli con orpimento (As2S3). Pulses 500 400 300 Fe As S K Ca Fe As 200 100 0 2 4 6 8 - keV - 37 Punto 36 di c. 21v: colorazione dei tagli. 4 mm 126 10 12 14 Elementi metallici Il chiodo sul labbro del piatto posteriore risulta costituito da ferro (fig. 38). x 1E3 Pulses 2.5 2.0 1.5 Fe Fe 1.0 0.5 0.0 2 4 6 8 - keV - 38 Punto 37: chiodo sul labbro posteriore. 4 mm 127 10 12 14 Il chiodo della bindella sul piatto anteriore (fig. 39) risulta invece costituto di rame e zinco (lega di ottone). x 1E3 Pulses 15 10 Cu Zn 5 0 2 4 6 8 - keV - 39 Punto 38: chiodo sul piatto anteriore. 4 mm 128 10 12 14 Tabella riassuntiva con i risultati Le analisi effettuate hanno permesso di identificare diversi tipi di inchiostri e pigmenti utilizzati, valutare i trattamenti di doratura o filigranatura, caratterizzare i materiali metallici impiegati: Cod. LXXV Carta Elementi principali determinati Punto Matrice studiata Colore 53v 53v 53v 53v 53v 53v 53v 53v 53v 0 1 2 3 4 5 6 7 8 carta inchiostro specchio di scrittura iniziale filigranata rossa iniziale filigranata blu iniziale inclusa iniziale ornata rossa pigmento blu iniziale bianco iniziale ornata rosa scuro iniziale ornata nessuno nero rosso blu giallo rosso blu bianco rosa 53v 53v 53v 53v 53v 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 rosa chiaro iniziale ornata pigmento dorato iniziale ornata pigmento verde iniziale ornata riga giustificazione esterna carta vicino riga giustificazione taglio davanti macchie arancio macchie arancio contrograffa piatto posteriore chiodino bindella rosa oro verde grigio nessuno dorato arancio arancio metallico metallico Ca, Fe Fe, Pb, Cu Hg, Pb Cu, Fe As, S Pb, Hg Cu, Pb Pb Hg, Pb, Ca, Cu e Fe Pb, Ca Sn, S Cu, Fe Pb Ca, Fe As, S, Fe As, Fe As, Fe Cu, Zn Cu, Zn Punto Matrice studiata Colore Elementi principali determinati 11r 11r 20 21 pergamena lontano specchio scrittura pergamena tra lo specchio scrittura nessuno nessuno Ca, Fe Ca, Fe, Cu 11r 11r 21v 21v 21v 21v 37v 37v 37v 37v 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 inchiostro nero testo inchiostro rosso nel testo iniziale filigrana rossa filigranatura gialla iniziale filigrana blu iniziale inclusa pigmento rosso iniziale ornata pigmento blu iniziale ornata pigmento bianco iniziale ornata pigmento rosa iniziale ornata nero rosso rosso giallo blu giallo rosso blu bianco rosa 37v 37v 37v 21v 21v 32 33 34 35 36 37 38 velatura su pigmento rosa pigmento ocra-dorato iniziale ornata pigmento verde iniziale ornata rigatura giustificazione esterna taglio di testa chiodo labbro posteriore chiodo piatto anteriore dorato ocra verde grigio dorato metallico metallico Fe, Cu, Zn Hg, S Hg, S As, S Cu, Fe, Mn, As As, S Hg Cu Pb Hg, Cu, Fe, Pb,Ca As Sn, S Cu, Fe Pb As, S Fe Cu, Zn 53v 53v Materiale ipotizzato inchiostro metallogallico cinabro, minio azzurrite orpimento minio azzurrite biacca minio+cinabro+ carbonato di calcio minio e carbonato di calcio porporina malachite, verderame mina di Piombo orpimento orpimento (?) orpimento (?) ottone ottone Cod. CXXVII Carta 129 Materiale ipotizzato contaminazione con inchiostro metallogallico inchiostro metallogallico cinabro cinabro orpimento azzurrite orpimento cinabro azzurrite biacca minio, cinabro, carbonato di Ca orpimento porporina verderame, malachite mina di piombo? orpimento ferro ottone
© Copyright 2024 ExpyDoc